24°Anniversario Strage Heysel
29 maggio
1985 - 29 maggio 2009
39 Angeli
all'Heysel
Commemorazione Ufficiale del Museo Virtuale
Multimediale Saladellamemoriaheysel.it
"Sia lieve il vostro
passo, accarezzate i nostri affanni, dolci
spiriti e perdonateci"
24 anni
fa il sole
di Bruxelles assisteva inebetito, in luogo di
una divinità colpevolmente assente, alla
mattanza più assurda di tifosi nella storia del
calcio. Un’ aggressione barbarica, ma studiata e
intrapresa con perfidia e premeditata tattica
militare, una "strage dolosa" come la definisce
Francesco Caremani nel suo libro "Le
verità sull'Heysel. Cronaca di una strage
annunciata". Prevedibile da parte dell'UEFA, ma
ignorata, e mai contrastata dalle autorità di
polizia del Belgio.
24 anni
Si è scritto tutto
ed il suo contrario su quella infausta giornata
di Maggio. Abbiamo ascoltato e lasciati impuniti
cori beceri in ogni curva d'Italia ad insozzare
la memoria di innocenti calpestati come pupazzi
in mezzo alle pietre sgretolate dal crollo,
dilaniati dai ferri di cancellate acuminate come
lance macedoni, finiti a calci, poi applauditi
dagli inglesi ubriachi che frugando nelle loro
tasche lanciavano in aria a sfregio povere cose. Abbiamo ascoltato parole
imparentate alla menzogna per non farsi più del
male tra i rimorsi.
24 anni
Ci restano in
repertorio, giunte da quel cinema dell'orrore,
le immagini di una gioia che non conobbe pudore
e la matematica che ancora oggi divide gli
squallidi contabili dell'almanacco. Chi stringe una coppa a sé, come
fosse congruo e naturale risarcimento alle
bandiere sporche di sangue, chi vorrebbe
eliminarla per fare un dispetto, proprio a chi
affrontò migliaia di chilometri per non vederla,
mai, portata in trionfo, mentre giaceva in
obitorio.
24 anni
In tutto questo
tempo il silenzio della dimenticanza è stato
mistificato con il rispetto per le famiglie
delle vittime. La memoria, beffardamente,
colpevolmente, non ha trovato collocazione
geografica proprio lì dove la bacheca ancora
adesso urla, orfana di un segno qualunque
d'amore per quei 39 respiri soffocati dall'odio
e mai degnamente celebrati dalla loro stessa
Madre. Dignità e vergogna, come Abele e Caino,
ad inseguirsi da ventiquattro lunghi anni in
questa storia scritta col sangue e con le
lacrime di 39 famiglie di innocenti.
24 anni
C'è ancora
qualcosa che si può fare per innalzare una
piccola preghiera di pace, invece di un trofeo
di latta, verso il cielo, fosse anche la litania
di chi non crede oltre le nuvole, ma soltanto
negli uomini ? Magari in quelli che verranno. In
quelli che applaudiranno gli avversari a
vincere... In quelli che ameranno i propri
colori senza disprezzare le altrui
combinazioni...
24 anni
Non lo so... Non
lo so... Non lo so... Quello che immagino è che
il dolore è dolore ed il perdono spetta solo a
chi non ha mai trovato le parole, per
contenerlo. Non lo so. Non lo so. Quello che
possiamo fare noi oggi è soltanto trovare un
luogo, delle pagine, monumenti, strade, piazze,
deputati a non dimenticare. Una sala della
memoria, nel nuovo stadio di Torino. Un sacrario
di emozioni, al di là delle bandiere.
24 anni
E' vero. Sono
caduti per la Juventus. Sono i caduti della
Juventus. Allora è maturo il tempo d'incidere a
fuoco quei nomi su quella coppa senza vergogna e
legarla per sempre ai suoi 39 cuori. Onore e
memoria sono l'unica rima possibile di questa
storia dell'Heysel, da tramandare ai figli ed ai
nipoti come un incubo in attesa di redenzione.
Ci sono macigni che pensi di avere sepolto in
qualche angolo remoto nel mondo. Ritornano.
Prima o poi. E se non ti travolgono è perché il
vento li restituisce al tuo sincero pentimento
in forma di angeli. C'è ancora tempo, per
l'amore...
Domenico Laudadio
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Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
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25
Maggio 2009
Fotografie:
Eros Ramazzotti
© Nucleo 1985 ©
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