La memoria condivisa
di Beppe Franzo
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Ciao. - Ave raga, tutto a posto ? - Di ragazzi ne
sono rimasti ben pochi a giudicare dai capelli… - È lo
spirito che conta, non il colore delle chiome, anche
perché per molti di noi parlare di capelli è utopia allo
stato puro. - Passano gli anni ma in fatto di cazzate
siete sempre all’avanguardia. - Toh, è arrivato
"l’ultimo dei Mohicani". - Che si dice da queste parti ?
- Stavamo discutendo del fatto che tra pochi giorni è il
ventiseiesimo anniversario. - Anniversario? - Che ti
dicevo, passano gli anni e anche chi allora c’era ha
scordato, figurati quelli che non hanno vissuto quella
macabra esperienza... - Heysel, ti dice qualcosa ? -
Cazzo, che pirla ! Scusatemi. - Può succedere, non ti
preoccupare. - Abbiamo talmente la mente piena di cose,
che alla fine la frenesia del vivere ci scippa i
ricordi. - Più che altro paghiamo 26 anni di ignobile
silenzio e sapete benissimo a chi e a cosa mi riferisco.
- Come darti torto ? Un paio di messe, per quanto
doverose, non possono bastare. - In tutti questi anni il
loro ricordo è vivo solo grazie alla perseveranza dei
famigliari, ad un Museo virtuale su internet nato e
vissuto grazie alla buona volontà di un indomabile, ad
alcuni saggi bibliografici e all’ostinata resistenza dei
gruppi ultrà che, con cori e striscioni, omaggiano
periodicamente la loro memoria. - Finalmente però sembra
che la Juventus, nella nuova casa, ovvero lo stadio
nuovo, si ricordi di loro. - Già, ho letto in un recente
comunicato societario che dedicheranno 39 stelle ed uno
spazio nel museo della Juventus. - Purtroppo l’unico neo
è che il museo sarà gratuito per i famigliari delle
vittime e a pagamento per tutti gli altri. - Un evidente
compromesso. - Occorre però che teniate conto degli
interessi economici che si celano dietro il tutto.
L’angolo "della memoria" è un tassello della storia
juventina. Non è un museo della memoria, ma della storia
della Juve, per cui è lecito a mio avviso far pagare
l’ingresso. - È lecito se è Una delle iniziative, non
l’Iniziativa. - Spiegati che non ti seguo… - Se accanto
al museo sorgesse un luogo pubblico dove poter rendere
omaggio ai nostri martiri, ben si sposerebbe il museo,
con tanto di ingresso a pagamento e libero per i
famigliari… - Ma le stelle a loro dedicate ? - Ottima
iniziativa, però sono poste in un luogo "inaccessibile"
per coloro che la domenica o in altre serate non vanno a
vedere la partita in quell’apposito settore dello
stadio. In più per apposite celebrazioni occorre il
benestare societario. - L’alternativa ? - Che pongano
una lapide in curva, nella nostra curva, in modo che si
possa rendere ad essa periodicamente omaggio, deporre
fiori, lumini votivi o quant’altro. - E che ogni 29
maggio il museo venga aperto a tutti gratuitamente,
familiari o non familiari, juventini e non, per chi
voglia quel giorno ricordare il tragico evento. - Mi
sembra ragionevole, non vedo perché non proporlo… - E
quello che si farà, oltre a richiedere che venga
finalmente intitolata una via a loro dedicata nei pressi
del nuovo complesso. - Mi pare il minimo ! - Se c’è via
Grande Torino, in nome della memoria condivisa,
dev’esserci anche "Via Vittime dell’Heysel". - Ci vuole
poi così tanto a capirlo ? - Sembrerebbe di sì, visti
gli anni trascorsi. - Sarà la volta buona ? - Io credo
di sì. - Allora tra un anno su Facebook ? - Sì. - Un
appuntamento ? - Una promessa. Associazione "Quelli di...Via
Filadelfia"
Fonte: Facebook © 25
maggio 2011
Fotografie: Claudio il Rosso ©
Beppe Franzo © Associazione Quelli di... Via Filadelfia ©
Grafica: Gianni Valle ©
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