L'Heysel
ventinove anni dopo
A Poppi un
convegno per ricordare la tragica eredità di
quella notte
Lo Juventus
Club Casentino ha organizzato una tavola rotonda
per riflettere sul significato di quel 29 maggio
1985 e su quello che c'è ancora da fare per
evitare altre morti negli stadi di calcio.
Partecipano i giornalisti Renga, Lorentini e
Caremani.
Sabato 31 maggio,
nella Sala dei Convegni del Castello dei Conti
Guidi a Poppi, dalle ore 16 si svolgerà il
convegno "Heysel… dalla A alla Z" organizzato
dallo Juventus Club Doc Casentino. A ventinove
anni di distanza dalla tragica notte dell’Heysel
(l'anniversario cade proprio oggi), nella quale
morirono 39 persone, di cui 32 italiani, prima
della finale di Coppa dei Campioni
Juventus-Liverpool, i ragazzi del club hanno
voluto ricordare e riflettere su quei momenti e
sulla loro eredità, umana e sportiva. Video e
testimonianze dirette di casentinesi
sopravvissuti alla curva Z apriranno i lavori
che saranno condotti dal giornalista
Massimiliano Cocchi. Relatori della serata: il
giornalista e scrittore Roberto Renga, che non
ha bisogno di ulteriori presentazioni; Andrea
Lorentini, giornalista e orfano di Roberto, una
delle vittime di Bruxelles, medaglia d’argento
al valor civile per essere morto tentando di
salvare un connazionale; Francesco Caremani,
giornalista e autore del libro "HEYSEL, le
verità di una strage annunciata". "Tenere viva
la memoria dell’Heysel è un impegno che porterò
avanti con grande forza e determinazione nel
nome di mio padre Roberto e nel ricordo di mio
nonno Otello, scomparso pochi giorni fa -
sottolinea Andrea Lorentini. Raccogliere il
testimone di quest’ultimo è una grossa
responsabilità, ma è doveroso da parte mia e
della mia famiglia proseguire sulla strada da
lui tracciata in tutti questi anni. Il
sacrificio di Roberto e la forza di Otello
rappresentano due esempi che devono guidarci nel
cammino per uno sport e un calcio non violento.
Combattere ogni forma di violenza è un dovere
morale e civile di ogni uomo. Il convegno
organizzato dallo Juventus Club Doc Casentino è
l’occasione per riflettere ancora una volta
sulla tragedia di Bruxelles. Per non
dimenticare. Per non ripetere mai più un altro
Heysel. È molto positivo, inoltre, che questa
iniziativa abbia avuto impulso da un gruppo di
giovani, di ragazzi che amano lo sport e che
vogliono vivere la loro passione per il calcio e
la Juventus in maniera sana". Sarà un momento
per comprendere cos’è stato l’Heysel, cosa ha
rappresentato per il calcio europeo e mondiale,
per ricordare la battaglia di Otello Lorentini,
presidente dell’Associazione italiana delle
vittime, e la storica sentenza che condannò
l’UEFA. Ma soprattutto perché questo è un pezzo
molto importante di storia bianconera, per non
dimenticare le 39 stelle e perché nessuno possa
più morire per una partita di calcio.
Fonte:
Amarantomagazine.it
© 30 maggio 2014
Fotografie: Juventus
Club Doc Casentino
© Paesionline.it ©
|