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23.09.2020
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Memorial Heysel –
Curva Sud presente al fianco di Juve e Den Haag
La Curva Sud Avellino
presente a Meda al fianco della Juve e del Den Haag
Una giornata stupenda
all’insegna dello sport e della fratellanza. Quest’oggi
a Meda, i tifosi biancoverdi della Curva Sud, insieme ai
tifosi juventini ed olandesi dell’Ado Den Haag, si sono
incontrati per il 14esimo memoriale in onore delle
vittime del Heysel. Una giornata di sport che rafforza
il legame tra le tifoserie, quest’anno presenti in
numerosi spalti italiani (li ricordiamo a Rieti nella
finale dello spareggio col Lanusei e con la Lupa Roma) a
sostegno della rinascita biancoverde. "Rispettiamo chi
ci rispetta" è stato lo slogan usato dalle 3 tifoserie,
unite ormai da un forte gemellaggio e unione.
Fonte:
Sportavellino.it
©
9 giugno 2019
Fotografie: it.wikipedia.org
© Juventus Club Meda
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Il ricordo
Heysel 1985: quel
monumento irpino contro la follia, di ieri e di oggi...
di Lara Tomasetta
Le follie
"calcistiche" degli ultimi giorni ci hanno portato a
riscoprire l’opera del maestro Giovanni Spiniello
situata vicino la Tribuna Montevergine allo Stadio
Partenio-Lombardi.
"Tifoso russo accoltellato
all’esterno dello stadio Olimpico". Apprendo questa
notizia dai siti internet. L’ennesima immancabile
notizia di violenza legata ad uno sport che di sportivo
ha sempre meno. Eliminiamo subito ogni dubbio: di calcio
ne capisco davvero poco, se non niente. Mi limito a
simpatizzare per qualche squadra e le mie conoscenze si
fermano alla comprensione del fuorigioco, avvenuta dopo
10 anni di studi.
Chiaramente qui il problema è un altro. Si tratta
di capire se possiamo ancora parlare di sport. Ci
abbiamo tutti riflettuto parecchio, abbiamo avuto
un’intera estate per rifletterci, ma con tutta onestà
credo sia cambiato poco o niente. Neanche quattro mesi
fa Ciro Esposito, tifoso partenopeo in trasferta a Roma
per assistere alla finale di Coppa Italia tra Napoli e
Fiorentina, veniva ferito a morte nei pressi dello
Stadio Olimpico da chi, con Napoli e Fiorentina
c’entrava ben poco. Nonostante l’enorme polverone
innescato il campionato è ripartito senza particolari
cambiamenti, perché, siamo onesti, chi può fermarla
questa impresa ? Francamente non c’è nemmeno da fermarla
quest’impresa, dato l’indotto che genera. Però, con
molta onestà, nella lunga storia del calcio, gli episodi
di violenza sono stati innumerevoli. Una guerriglia
senza fine tra persone che più che indossare sciarpe e
vessilli sportivi credono di avere scudi ed elmi per
rivendicare una non ben nota "fede". I veri tifosi me ne
vorranno. Però prima di partire con l’insulto o con un
coro - se vi più aggrada - vorrei ricordare un episodio
per il quale siamo prossimi celebrare il trentennale. I
miei concittadini, nonché lettori tifosi dell’Avellino,
saranno certamente al corrente della presenza della
stele posta vicino la Tribuna Montevergine allo Stadio
Partenio-Lombardi. Quella stele, neanche troppo piccola
per la verità, è un monolite alto tre metri
completamente rivestito di cemento armato, frutto del
lavoro di un noto artista irpino: Giovanni Spiniello.
Correva l’anno 1985, alcuni di noi non erano nemmeno
nati, ma i nostri cugini, genitori o amici più grandi
ricorderanno certamente la data del 29 maggio. Quella
che può essere annoverata come una delle più nefaste e
ingloriose per l’intero universo calcistico. Un giorno
di violenza efferata e gratuita mista alle più illogiche
dinamiche della folla che portò ad un bilancio di 39
vittime. Finale di Coppa dei Campioni, la Juventus di
Platini e Boniek sfida il Liverpool allo stadio Heysel
di Bruxelles.
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Ad un’ora dal fischio d’inizio cominciano
i disordini tra le due tifoserie, nel giro di pochi
minuti la portata degli *scontri diviene incontenibile ed
i tifosi juventini aggrediti cominciano ad accalcarsi
alle deboli barricate del settore "Z". Un intero pezzo
del settore, dove erano collocati i tifosi, cede
rovinosamente. La folla impazzisce per la paura ed il
caos travolge tutto e tutti. Difficile ricostruire
quegli attimi. Riecheggia ancora la voce di Bruno
Pizzul, accidentale narratore di una serata difficile da
dimenticare. Una telecronaca non facile di una partita
che fu ugualmente giocata, perché "the show must go on". Tanti giovani travolti da una furia che l’artista
Spiniello ha voluto ricordare tramite un’opera complessa
e maestosa: la stele commemorativa dal nome "Heysel ’85
per non dimenticare". Opera regalata alla città il 5
febbraio del 1986 quando per la prima ed unica volta
nella sua storia la Nazionale italiana fece tappa ad
Avellino per disputare un’amichevole contro l’allora
Germania dell’Ovest. Il monumento ha una base in
argilla, la forma in gesso e la colata di cemento armato
ad alta resistenza. Una "reminiscenza fossile", come ama
definirla il suo autore. Un lavoro etico e di denuncia
che abbiamo dimenticato. Eppure è sempre lì, a
ricordarci la mutazione dell’uomo in bestia, lo sfogo
del barbaro che nulla ha a che vedere con lo sport che
davvero ci piace. Il dolore che emerge dall’opera lo si
intravede nei tanti volti ritratti. La paura immane di
aver perso un congiunto per un motivo incomprensibile.
Come è evocativa l’immagine centrale di questa donna che
urla per il dolore e all’interno dell’urlo contiene il
volto di un bambino, nel vano tentativo di
proteggerlo. Un potente lavoro di commemorazione,
pensato e sentito come un monumento alla speranza, un
invito a ricordare il piacere del calcio giocato: "uno
sport di strategie, di geometrie ed anche di cultura. Un
momento di aggregazione, di crescita fisica ed
interiore. Come ogni sport dovrebbe essere". I tifosi
più affezionati ci saranno passati accanto tante volte:
mi chiedo se abbiano mai devoluto un pensiero a quel
penoso momento di inciviltà. Mi chiedo se esiste una
mera possibilità che quel piccolo gesto di memoria abbia
il potere di riportare il desiderio di assistere
soltanto ad un indimenticabile spettacolo sportivo. Un
calcio che non offende l’avversario, non cerca di
cancellarlo o annullarlo, ma lo rispetta, nella sua
potenza come nella sua fragilità.
Fonte: Orticalab.it
©
19 settembre 2014
Fotografie: Orticalab.it
© Tuttoavellino.it
©
*Nota Scontri Associazione Familiari Vittime Heysel
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Fotografia: GETTY IMAGES
©
(Not for
Commercial Use) |
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