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Perse il figlio Roberto all'Heysel,
fondò l'associazione familiari vittime
Otello Lorentini sarà nel Giardino
dei Giusti
Cerimonia a Rondine, Caremani: "Ha
cercato giustizia, mai vendetta".
di Francesca Muzzi
AREZZO - Nel Giardino dei
Giusti-Artigiani di pace a Rondine Cittadella della
Pace, dal prossimo 1 giugno, ci sarà anche una targa con
il nome di Otello Lorentini. Il 29 maggio del 1985, allo
stadio Heysel perse il figlio Roberto (l'altra vittima
aretina fu Giusy Conti, aveva 17 anni) in quell'assurdo
e tragico pre-partita finale di Coppa Campioni tra
Juventus e Liverpool. Da allora e fino alla sua
scomparsa, avvenuta l’11 maggio del 2014, ha sempre
"cercato giustizia e mai vendetta", dice oggi Francesco
Caremani, giornalista e scrittore che per la prima volta
fece luce su quanto accadde allo stadio di Bruxelles
grazie al suo libro Le verità sull'Heysel pubblicato nel
2003. Oggi, a quasi 40 anni da quella strage, il nome di
Otello Lorentini sarà a Rondine in quel giardino
inaugurato lo scorso anno e che già ospita Mahatma
Gandhi, Nelson Mandela, Simone Veil, Don Pino Puglisi,
Alexander Langer e Luca Attanasio. Lorentini sarà tra i
Giusti dello Sport. "Mi piaceva - dice oggi Francesco
Caremani - che anche ad Arezzo, Otello avesse un
riconoscimento ufficiale come quello che avverrà a
Rondine". "Per ciò che ha fatto da quel 29 maggio 1985
fino al giorno della sua morte, è importante che la
memoria non venga mai meno. Che il suo ricordo sia
sempre vivo", dice ancora Caremani. Fu proprio Otello
Lorentini a chiedergli di scrivere il libro.
Successivamente ci sono state altre pubblicazioni e due
anni fa anche una serie in sei episodi "The Heysel
Tragedy" di Jan Verheyen e Jean-Philippe Leclaire
ispirata al libro "Heysel. La tragedia che la Juventus
ha cercato di dimenticare" di Jean-Philippe Leclaire,
edito in Italia da Piemme. "Ma se la serie è già andata
in onda in Francia e in Belgio - sottolinea ancora
Francesco Caremani - ancora non è stata vista in
Italia". Alla cerimonia di Rondine che sarà all'interno
di YouTopic Fest 2024, ci sarà anche Andrea Lorentini,
figlio di Roberto e nipote di Otello. Con grande
determinazione e coraggio, Andrea ha portato avanti
l'associazione che il nonno ha fondato per i familiari
vittime Heysel. Andrea era poco più che un bambino
quando la furia degli hooligans privò lui del padre che,
medico e già salvo, tornò indietro tra la folla urlante
e bisognosa di aiuto per salvare un bambino. Roberto,
per il suo gesto eroico che pagò con la vita è stato
insignito della medaglia d'argento alla memoria al
valore civile. L'intitolazione nel Giardino dei Giusti
avverrà il 1 giugno, tre giorni dopo l'anniversario -
quest'anno sarà il 39esimo come 39 furono i morti della
strage allo stadio. "E' sempre un momento di riflessione
- sottolinea Caremani - Otello però mi e ci ha insegnato
a cercare, negli anni, giustizia e verità e mai
vendetta". C'era anche lui quel 29 maggio 1985 allo
stadio Heysel di Bruxelles, insieme oltre che a suo
figlio anche a due nipoti, Andrea e Giovanni. "Un
viaggio - scrive Francesco Caremani - che doveva essere
una festa, la finale del secolo (come fu ribattezzata
allora) contro il Liverpool che si trasformò nella
tragedia del secolo e nella definitiva perdita
dell'innocenza del calcio mondiale. Otello Lorentini e
la sua battaglia riuscirono a condannare l'Uefa, un
capitano di polizia, pochi hooligan rintracciati e
risarcimenti, che nessuno ha mai chiesto. La condanna
dell'Uefa, resa corresponsabile delle manifestazioni che
organizzava e che organizza, è storica, ha fatto
giurisprudenza e ha cambiato per sempre il football
europeo, soprattutto le coppe, esigendo severi requisiti
di sicurezza per gli stadi delle finali e non solo".
"Quando si parla di Heysel - scrive sempre Caremani - di
giustizia, di memoria per quella strage non dobbiamo mai
dimenticare che Otello Lorentini c'è stato prima di
tutti, quando tutti non c'erano".
Fonte: Corriere di Arezzo © 16 maggio 2024
Tweet: Associazionefamiliarivittimeheysel.it
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L'omaggio della Cittadella della
Pace
Lorentini e l’impegno per le
vittime dell’Heysel
Otello nel Giardino dei Giusti di
Rondine
Otello Lorentini, padre di una
vittima dell'Heysel, sarà inserito nel Giardino dei
Giusti a Rondine per il suo impegno nella ricerca di
giustizia. La sua memoria vive attraverso l'Associazione
che promuove il rispetto e il fair play.
AREZZO - Fondatore
dell’Associazione tra i familiari delle vittime di
Bruxelles, si era battuto per chiedere giustizia per i
morti dell’Heysel. Dieci anni fa è morto Otello
Lorentini, padre di Roberto una delle vittime della
strage dell’Heysel del 29 maggio 1985. Ora sarà inserito
nel Giardino dei Giusti - Artigiani di Pace di Gariwo,
la foresta dei Giusti a Rondine Cittadella della Pace,
il prossimo sabato 1° giugno all’interno di YouTopic.
Doveva essere la finale del secolo, la coppa dei
campioni Juventus contro il Liverpool, ma si trasformò
in una tragedia. Nel settore Z, muoiono, schiacciate e
soffocate dalla calca, 39 persone sotto i colpi degli
hooligan inglesi. Roberto, nonostante la calca e le
cariche degli hooligan del Liverpool, era salvo. Ma si
lanciò in mezzo all’inferno per tentare di salvare un
bambino con la respirazione bocca a bocca. Quel gesto
gli è stato fatale e oggi lo ricorda una medaglia
d’argento al valor civile. Otello non ha mai potuto
accettare di avere perso l’unico figlio per una partita
di calcio, così fondò l’Associazione tra i familiari
delle vittime dell’Heysel per portare davanti a un
giudice i responsabili della strage. "Ci ha insegnato
l’educazione e uno stile", ricorda il nipote Andrea,
giornalista de La Nazione che ne ha raccolto il
testimone della memoria rifondando nel 2015
l’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel
per diffondere la cultura del rispetto e del fair play
nelle nuove generazioni. "Non andava mai fuori dalle
righe e sapeva sempre come comportarsi, anche quando
doveva esprimere un concetto forte. Ci ha insegnato il
rispetto per gli altri e ci ha fatto crescere come
persone razionali ed equilibrate".
Fonte: La Nazione.it © 16 maggio 2024
Video: Teletruria ©
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SASSAIOLA E RISSA: CAOS SUL TRATTO
ARETINO TRA ATALANTINI E JUVENTINI
Tifosi e violenze in autostrada
I criminali nella terra di Otello
di Federico D'Ascoli
Il calcio italiano continua a
essere segnato dalla violenza degli ultrà, esprimendo un
concetto distorto di agonismo. Mentre il Paese si
indigna per piccoli episodi, il vero problema resta
l'ombra dei criminali dietro le sciarpe.
Capitano tutte qui. Nel tratto
aretino dell’A1, 50 chilometri e spiccioli, prima la
morte di Sandri per mano dell’agente Spaccarotella, poi
gli scontri tra romanisti e napoletani che bloccarono il
traffico lo scorso anno, infine la sassaiola tra
atalantini e juventini di ieri. La violenza degli ultrà
esprime disagio e un concetto distorto di agonismo a
livello patologico. Il calcio è un business che vive
gestendo enormi interessi economici ma il Paese si
esalta o si indigna per una bambina maleducata che dice
"Juve merda" in diretta tv. In questo clima va ricordato
l’impegno di Otello Lorentini che sarà inserito nel
Giardino dei Giusti di Rondine. Ma a quasi 40 anni
dall’orrore dell’Heysel il calcio non si è liberato
dall’abbraccio dei criminali nascosti dietro una
sciarpa.
Fonte: La Nazione © 16 maggio 2024
Fotografia:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
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Otello Lorentini nel Giardino dei
Giusti di Rondine
La cerimonia si terrà sabato 1
giugno all’interno di YouTopic Fest 2024
Otello Lorentini sarà inserito nel
Giardino dei Giusti – Artigiani di Pace di Gariwo, la
foresta dei giusti a Rondine Cittadella della Pace. La
cerimonia si terrà sabato 1 giugno all’interno di
YouTopic Fest 2024. Otello - morto 10 anni fa, l’11
maggio 2014 - è stato il padre di Roberto Lorentini,
deceduto nella strage dell’Heysel il 29 maggio 1985.
Roberto era un giovane medico tifoso della Juventus.
Quella tragica notte era in salvo, nonostante la calca e
le cariche degli hooligan del Liverpool, ma si lanciò in
mezzo all’inferno per tentare di salvare un connazionale
con la respirazione bocca a bocca, gesto che gli fu
fatale. Otello è stato il fondatore dell’Associazione
tra le famiglie delle vittime di Bruxelles battendosi
per portare davanti a un giudice i responsabili della
strage costata la vita a 39 persone. La memoria delle
vittime continua grazie anche al suo caparbio e lodevole
operato.
Fonte: Arezzonotizie.it © 15 maggio 2024
Fotografie:
Corriere di Arezzo © Associazionefamiliarivittimeheysel.it
Banner:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
© Curvafiladelfia.wordpress.com ©
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