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La foto aziendale sul monumento alle vittime dell’Heysel

suscita lo sdegno dei tifosi: "Disdicevole, rimuovetela subito"

L’associazione "Quelli di… Via Filadelfia" denuncia l’improprio utilizzo dell’installazione che a Cherasco ricorda le 39 vittime della tragedia.

"Trovo assolutamente disdicevole che per pubblicizzare un’attività commerciale non si abbia il minimo pudore a oltraggiare la memoria di 39 vittime innocenti a cui il monumento è dedicato". Un’accorata protesta quella che arriva da "Quelli di… Via Filadelfia", associazione tra le più rappresentative nel mondo del tifo juventino, da sempre impegnata in prima fila nel ricordo della tragedia dell’Heysel e delle sue vittime. Il sodalizio fu tra i promotori del monumento che dall’aprile 2016 a Cherasco ricorda la strage del 29 maggio 1985: un’installazione che fa da sfondo alle immagini che vi ritraggono le centinaia di tifosi che da allora ne hanno fatto la meta di un pellegrinaggio nel segno del calcio e del tifo. Decisamente fuori da questo ambito - è l’indignata lamentela di Beppe Franzo, presidente onorario dell’associazione - la scelta di utilizzarlo come set per uno scatto che da qualche giorno è stato condiviso sulle pagine web riconducibili a diverse sedi cuneesi di un noto franchising del settore immobiliare. Da qui l’invettiva di Franzo, che esprime "il massimo disappunto" per l’iniziativa e che chiede "l’immediata eliminazione della foto dai siti in questione, con pubbliche scuse a quelle famiglie che dal 1985 portano in seno un dolore mai sopito. Episodi come questo - conclude - evidenziano come la coltivazione della memoria dell’Heysel dev’essere una delle attività primarie di quelle associazioni che, come la nostra, porta nel cuore quell’immane tragedia". Fonte: Targatocn.it © 14 marzo 2023 Fotografie: Gazzettadalba.it © Torino.corriere.it ©

Il comunicato ufficiale dell'Associazione Familiari Vittime Heysel - "Apprendiamo con stupore e indignazione il fatto che il monumento alla memoria delle vittime dell'Heysel di Cherasco diventi luogo di foto a scopi commerciali. Contraddicendo le più elementari regole di educazione, rispetto, memoria e pudore. L'associazione si riserverà di adire nei confronti dell'azienda in questione per tutelare l'onore dei propri cari". Andrea Lorentini (Presidente Associazione Familiari Vittime Heysel) Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 14 marzo 2023

Le scuse del Team Manager dell'Azienda Tecnocasa Group - "Buonasera signor Franzo, sono Giovanni Griotti, team manager per Tecnocasa Franchising. Le scrivo in merito all’articolo pubblicato su alcuni giornali online riguardante una nostra foto a Cherasco. Quando commettiamo un errore siamo abituati a chiedere scusa immediatamente. E questo è di sicuro il caso. Lungi da noi il voler mancare di rispetto ad un luogo simbolico, ma la leggerezza da noi commessa con quello scatto non ammette scuse o giustificazioni. La foto è già stata rimossa. Voglia porgere le nostre scuse a chi si è sentito offeso. Cordialmente, Giovanni Griotti (Team manager Tecnocasa Group)". Fonte: Associazione "Quelli di… Via Filadelfia" © 14 marzo 2023

 

Smonumentando

Nel ricordo della tragedia dell'Heysel

di Silvano Bertaina

Il monumento si trova nel "Giardino della Madonnina" di Cherasco. Ricorda le gradinate di uno stadio e la scritta è dedicata ai famigliari di quelle persone che persero la vita. La più giovane aveva 10 anni.

Nel "Giardino della Madonnina", a pochi metri dall'Arco del Belvedere di Cherasco, fu inaugurato nell'aprile del 2016 uno dei primi monumenti in Italia dedicati alle vittime dell'Heysel. A proporre l'iniziativa al Comune delle Paci furono due cittadini e tifosi juventini, Paolo Monchio e Marco Bogetti. Siamo a pochi giorni dal 29 maggio, 37° anniversario di quella notte che sconvolse il mondo del calcio e mise a nudo i limiti della prevenzione e della sicurezza durante i grandi eventi sportivi, e non solo. È Paolo Monchi a raccontare: "Ci sembrava che nel tempo questa tragedia fosse dimenticata, quasi rimossa dalla memoria, anche dalla stessa Società bianconera. Al Comune proponemmo di dedicare alle 39 vittime, una strada o un luogo pubblico, ma si trovò una soluzione migliore. Coinvolgemmo l'associazione "Quelli di via Filadelfia" e grazie al lavoro dei volontari e di imprese locali, si costruì un monumento significativo. Siamo contenti che la nostra iniziativa contribuì a favorire la nascita di progetti simili in molte parti d'Italia". Il manufatto ricorda le gradinate di uno stadio e la scritta "Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi resta, per sempre" è dedicata ai famigliari di quelle persone che partirono per assistere ad una partita di calcio e si trovarono in una situazione paradossale, inimmaginabile e fatale. Non si può nemmeno parlare di disgrazia. I fatti raccontano di superficialità, inefficienza e impreparazione delle forze di sicurezza belghe e della brutalità degli hooligans: quelle furono le vere cause della strage, che milioni di telespettatori intuirono durante la diretta Tv, interrotta da alcune emittenti, non dalla Rai. Ricordiamo due vittime. La più giovane aveva 10 anni, si chiamava Andrea. La più anziana, Barbara Lusci, aveva 58 anni. Invito a leggere "Quella notte all'Heysel, di Emilio Targia, con postfazione di Antonio Cabrini (Sperling & Kupfer). Fonte: La Stampa (Edizione Cuneo) © 19 maggio 2022 Fotografie: Associazione Quelli di... Via Filadelfia ©

Fotografia: GETTY IMAGES © (Not for Commercial Use)

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