Cherasco,
commemorate le vittime della "Strage
dell’Heysel"
di Marisa
Quaglia
La tragedia
del 29 maggio 1985 allo stadio di Bruxelles
durante la finale di Coppa dei Campioni tra
Juventus e Liverpool.
Erano le 19.30 quel 29
maggio 1985 quando iniziò quella che venne
definita la "Strage dell’Heysel". Allo stadio di
Bruxelles si consumò, durante la finale di Coppa
dei Campioni tra Juventus e Liverpool, la
tragedia in cui morirono 39 persone, di cui 32
italiani. Alle 19.30 di ieri (29 maggio) a
Cherasco è iniziata la commemorazione davanti al
monumento che ricorda quelle vittime, all’ombra
del Santuario della Madonna del Popolo. "Abbiamo
voluto, con l’associazione Quelli di via
Filadelfia, ricordare quel momento - ha
introdotto il sindaco Claudio Bogetti - perché
quel momento non può essere dimenticato. Tanti
tifosi erano partiti dall’Italia per seguire la
loro squadra del cuore, per trascorrere una
serata di divertimento e sport e non sono più
tornati. Quella tragedia deve essere per tutti
noi un monito, affinché non succedano più fatti
di questo tipo".
Beppe Franzo è il presidente di "Quelli
di via Filadelfia": "Quella è stata una tragedia
italiana. E’ doveroso ricordare e il ricordo è
portato avanti grazie alla dolorosa
testimonianza dei familiari delle vittime".
Gianluca Pessotto, dirigente bianconero: "Non si
può pensare di partire per vedere una partita e
non tornare più. La storia della Juventus è
segnata da tanti bei momenti, da tante vittoria,
ma si porta anche questo grosso peso. Nessuno
potrà mai dimenticare quella tragedia. Quelle
vittime non devono essere morte invano: bisogna
continuare a parlarne affinché negli stadi sia
garantita quella sicurezza che permette di
vivere il momento sportivo come una festa, con
la passione che l’evento merita". Presenti alla
cerimonia anche alcuni tifosi dello Spartak
Mosca. "Una sorta di gemellaggio tra le tragedie
- ha spiegato Franzo. - A Mosca è successa nel
1982 allo stadio Luzniki. Tre anni dopo
all’Heysel. Abbiamo stretto questa amicizia
proprio nel nome di quelle vittime innocenti e
per portare avanti il messaggio sulla sicurezza
degli stadi". La commemorazione, dopo la
benedizione di don Angelo Conterno, è terminata
con la posa di mazzi di fiori ai piedi del
monumento, mentre la calda voce della giovane
Martina Pancotto, intonava l’Alleluja.
Fonte:
Lastampa.it © 30 maggio 2017
Fotografie
© Video:
Associazione Quelli di... Via Filadelfia ©
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