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un SITO
e
IL progetto
SALA DELLA
Memoria heysel
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LA GENESI
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LA MOSTRA
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PETIZIONE 2013
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GIORNATA
MEMORIA
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Storia di un
Sito e di un Sogno della Memoria
di Domenico
Laudadio
"Una Sala della Memoria per
celebrare e discernere, per bandire ogni violenza e
invocare la Fratellanza nello Sport... Una sorta di
Monumento Vivo, multimediale, a disposizione delle nuove
generazioni, per evitare
che succeda ancora"...
In tutti questi anni ho
sempre pensato con molto dolore a quella Coppa
dei Campioni vinta a Bruxelles dalla Juventus il
29 Maggio 1985 e persino con un pizzico di
vergogna. Vederla così, anonima e muta in quella
bacheca, priva di un segno di lutto a
contraddistinguerla dagli altri trofei o almeno
di una sciarpa bianconera annodatale sul manico,
a memoria di quelle che ricoprirono mestamente,
come sudari improvvisati, i poveri volti
sfigurati delle vittime, mi irrita ancora di più
oggi, di ieri. Da ventenne tifoso juventino,
invece, fui affascinato molto più dal sordo
piacere risarcitorio di quella vittoria,
comunque raggiunta con merito sul campo, ed
esultai, come tanti, riuscendo a trovargli
persino un senso, ma quel pugno rivolto al
cielo, in mezzo alla strada, non me lo sono
perdonato mai. Ieri come oggi credevo, comunque,
fosse doveroso recuperare in qualche modo il
valore del sacrificio ed il ricordo di 39
fratelli innocenti strappati dalla barbarie
all'amore dei loro cari e farne un insegnamento
di civiltà e di non violenza ai posteri, magari
attraverso un luogo visibile della memoria.
Questo è il fondamento del mio impegno per il
progetto di una sala museo dedicata ai 39
martiri dell'Heysel da allestire perennemente
nella città di Torino che ha inizio nell'aprile
del 2008 con la sottoscrizione di
una petizione popolare sul web,
ispirata da un gruppo di lavoro sorto
spontaneamente nel forum
Vecchiasignora.com, ma
che raccoglie la miseria di 957 firme, appena.
Con il prezioso e cortese aiuto di Francesco De
Felice nel montaggio realizzai anche un
un breve video intitolato "39
angeli all'Heysel" a sostegno della iniziativa.
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Nei mesi successivi ho
scritto due volte
al
Presidente Giovanni Cobolli
Gigli,
tramite l'ufficio stampa della Juventus, non
ricevendo alcuna risposta. Ho scritto anche ai
principali media sportivi, a giornalisti
importanti, ad artisti e politici juventini,
raccogliendo qualche pacca sulla spalla o il
silenzio più assordante. Un fallimento dovuto
certamente al troppo tempo che è passato, fra
insabbiamenti vili della verità e dei fatti, dei
reali responsabili, ai puerili sensi di colpa
della Juventus e del Liverpool, alla totale
indifferenza delle istituzioni sportive
italiane, dell'Uefa, ed all'impossibilità,
pertanto, di un radicamento profondo nella
memoria collettiva delle ultime generazioni,
come accade, purtroppo, anche per molti altri
eventi tragici della storia del novecento, vedi
"olocausto".
E' stato proprio lo scotto di questo
insuccesso che mi ha spronato a creare a mie
spese e da programmatore autodidatta un museo
virtuale multimediale in forma di sito internet
nel quale raccogliere ogni materiale riguardante
quella infausta tragedia. L'iniziativa è stata
foriera di gratificanti e numerosissimi
consensi, di attestati di solidarietà e di altre
testimonianze di reduci dell'Heysel, di stima e
gratitudine da parte di alcune famiglie delle
vittime. Dal 22 febbraio 2009, giorno della sua
prima apparizione sul web, ad oggi,
il museo virtuale multimediale "Sala
della Memoria Heysel" ha registrato centinaia di
migliaia di visite e pagine lette.
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In occasione del
24° anniversario della strage il
link del museo della memoria veniva
sorprendentemente affiancato al comunicato
ufficiale di commemorazione sul sito ufficiale
della Juventus che non contempla, ad oggi, alcun
contenuto esaustivo sull'Heysel, a differenza
di quello del Liverpool che, al contrario, ha
dedicato almeno
una pagina alle 39 vittime
ed esposto
una targa in memoria all'interno del
museo della squadra ed un'altra sul muro
perimetrale di
Anfield Road, inaugurata dagli ex
calciatori di Juventus e Liverpool, Brio e Neal,
in occasione del 25° anniversario, nel 2010.
Sempre in occasione del 24° anniversario della
strage, l'amico Nicola de Bonis, ha condotto con
grande sensibilità
uno speciale sull'Heysel nella sua celebre trasmissione radiofonica "Stile
Juventus", sull’emittente locale "Nuova Spazio
Radio" di Ezio Luzzi a Roma. Una esperienza
indimenticabile, alla quale ho avuto l'onore di
partecipare in studio, dialogando con gli ospiti
telefonici: Giuseppe Gattino, Francesco Caremani,
Giampiero Mughini, Stefano Tacconi, Mariella
Scirea e Roberto Beccantini. Sul sito, nella
sezione "Audiovisivi", è possibile ascoltarne la
registrazione integrale. In contemporanea, il sito web di Tuttosport pubblicava in cronaca un articolo
sulla nascita del sito museo nel web.
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Nell’autunno del 2009
ho scritto
una nuova lettera aperta
al neo Presidente della Juventus, Jean Claude
Blanc, proponendo la sala della memoria in
ricordo dei 39 martiri dello stadio Heysel in
uno spazio all'interno del nuovo stadio della
Juventus in costruzione a Torino, ma non
ricevendo, come oramai di prassi, alcuna
risposta. Ho, quindi, contattato il direttore di
Tuttosport, Paolo De Paola, chiedendogli di
pubblicarla. Domenica 22 Novembre 2009 sul
giornale, così come nel sito web della testata,
compariva
un articolo
sul tema di una raccolta di firme per la "Sala
della Memoria dell'Heysel" e sul progetto di una
solenne commemorazione da organizzare per il
venticinquesimo del 29 Maggio 2010, in cerca di
sostenitori. Non arrendendomi al cupo e greve
silenzio della società, ho individuato nel
redivivo
Roberto Bettega il cuore nobile della
Juventus e nel febbraio 2010 ho deciso di
scrivere anche a lui, ripromettendomi che fosse
anche l'ultima volta alla Juventus, chiedendogli
di onorare degnamente la memoria di questi
nostri tifosi scomparsi tragicamente, da noi
affettuosamente ribattezzati "angeli
dell'Heysel". Non nutrendo più molte speranze su
una risposta, almeno cortese, della società,
sentivo di doverlo comunque più che altro alla
mia coscienza come l'estremo tentativo da
compiere, in tale direzione. Intanto il mio sito
dedicato ai 39 martiri dell'Heysel veniva
profondamente ampliato con altre pagine in
memoria di altri tifosi vittime prematuramente
negli stadi di calcio. Tra gli obiettivi del
sito, infatti, c'è anche quello di creare, nel tempo, un
ponte di pacificazione e fraternità fra tutte le
tifoserie del mondo, in particolare fra quelle
della Juventus e del Liverpool, in modo da
restituire "dignità al dolore", come scritto, a
proposito dell'Heysel, dal giornalista aretino
Francesco Caremani, il massimo
conoscitore dei fatti, misfatti e dei documenti
del dramma, da me intervistato in esclusiva per
Saladellamemoriaheysel.
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Il 29 maggio del 2010,
nel giardino della sede della Juventus Football
Club di Corso Galileo Ferraris a Torino, in
occasione della
solenne commemorazione del 25°
anniversario della strage, davanti ad alcuni familiari delle
vittime, il giovane Presidente del club,
Andrea Agnelli, insediatosi da pochi
giorni, prometteva durante un emozionato
intervento di riservare "un luogo per ricordare
queste persone, da crearsi nella nostra nuova
casa". Qualche mese più tardi, il 27 Ottobre
2010, l’amministratore delegato uscente, Jean
Claude Blanc, rispondendo alla domanda di uno
dei soci azionari durante un’assemblea del club
al Lingotto, riferiva di un "monumento nel nuovo stadio"
alla memoria dei caduti di Bruxelles. Nella
primavera del 2011, in prossimità
dell’inaugurazione del nuovo impianto calcistico
della gloriosa società torinese, due storici e
importanti tifosi militanti della Juventus,
Beppe Franzo ed Annamaria Licata, affiliandosi
alla mia istanza, invitavano il popolo
bianconero nelle espressioni più variegate del
suo tifo ad unirsi accoratamente al progetto di
una "Sala della Memoria" nel nuovo stadio di
Torino. I gruppi Ultras, alcuni Club Doc, i
forum ed i siti juventini più frequentati e più
noti del web, alcuni familiari delle vittime e il Comitato "Per non dimenticare Heysel" di
Reggio Emilia, insieme al giornalista Francesco Caremani ed al conduttore radiofonico di "Stile
Juventus", Nicola de Bonis, sottoscrivevano
una lettera aperta indirizzata al
Presidente Andrea Agnelli nella quale si
chiedevano aggiornamenti sul "luogo della
memoria" da lui promesso pubblicamente e
l’inserimento di una pagina in ricordo dei
caduti sul sito ufficiale della squadra.
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A pochi giorni dal 26°
anniversario della strage, il 20 maggio 2011 la
Juventus rispondeva pubblicamente sul suo sito
alla lettera dei tifosi e dei familiari delle
vittime con un comunicato ufficiale nel quale
annunciava che "nell’area della Stella dedicata
al Capitano di quella notte drammatica, Gaetano
Scirea", situata in prossimità della Tribuna
Est, sarebbero state intitolate 39 stelle con i
nomi dei caduti e che nelle giornate libere da
eventi calcistici tale area sarebbe stata aperta
in occasione di cerimonie o manifestazioni,
previa autorizzazione del Club. Inoltre
confermava che all’interno del Museo del Club in
allestimento per la primavera del 2012, era
stata già prevista "una zona dedicata ai fatti
di quella notte" e che i familiari delle vittime
avrebbero goduto d’un vitalizio per accedere
sempre gratuitamente al museo. La Juventus
Football Club, intanto, durante
la cerimonia d’inaugurazione del
suo nuovo stadio a Torino, l’8 settembre 2011,
offriva agli occhi della comunità sportiva
mondiale un importante segnale di condivisione e
di affetto per la memoria dei 39 angeli di
Bruxelles, annettendo all’emozionante spettacolo
celebrativo della storia del club un toccante e
delicato inserto teatro-musicale dedicato alla
strage dell’Heysel.
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Nel nuovo "J Museum",
inaugurato in forma privata il
16 maggio 2012, anche alla presenza di
alcuni familiari delle vittime, invitati
ufficialmente dalla società
(NdR: nella foto a
sinistra Andrea Lorentini, futuro presidente
della "Associazione fra i Familiari delle
Vittime dell'Heysel"), appare luminosamente una
lunga stele sulla quale sono impressi i nomi e i
cognomi dei caduti di Bruxelles. Il cerchio
emotivo con la "mia" Sala della Memoria è
chiuso. Tutto è compiuto. A quanti si
aspettavano fosse riservato uno spazio museale
più esteso, ovvero "una sala nella sala", rispondo
che va bene anche così perché la metratura è
proporzionata al criterio d’impostazione ed alle
dimensioni scelte per la mostra storica
bianconera. La Juventus ha
finalmente fatto pace con la memoria dell’Heysel
e riportato, dopo 27 anni d’omissioni e lunghi
silenzi, quelle povere vittime innocenti nel
cuore della sua storia leggendaria. Grazie, Presidente Andrea Agnelli
!
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Il sito Museo si
associa il 29 maggio 2012 al
Comitato "Per non dimenticare Heysel" di Reggio Emilia
e ne condivide le attività. Il
giorno della Memoria dell'Olocausto, il 27
gennaio 2013, il portale d'ingresso del Museo
cambiava immagine, inaugurando una nuova fase di
ristrutturazione delle pagine del sito entro il
30° anniversario della strage. In data 14
Febbraio 2013 il Museo del Grande Torino e della
Leggenda Granata e Sala della Memoria Heysel
annunciano in un comunicato congiunto la propria
volontà di amichevole collaborazione, definendo le due drammatiche
sciagure
"tragedie sorelle".
Nel mese di giugno 2013, a pochi giorni dalla
ricorrenza del 28° anniversario della strage, saladellamemoriaheysel.it promuove al fianco
di Annamaria Licata, portavoce del Comitato "Per
non dimenticare Heysel" di Reggio Emilia, una importante
Petizione Popolare
in difesa della meridiana-monumento e delle
targhe alla memoria delle vittime collocate a
Bruxelles fuori e dentro lo stadio "Re Baudouin",
ex Heysel. L’impianto è seriamente a rischio
abbattimento nell'ottica di una nuova imponente
riedificazione in loco, manifestatasi
ufficiosamente nella volontà delle istituzioni
politiche e sportive nazionali di candidare il
Belgio alla organizzazione degli Europei di
calcio del 2020. Alcuni familiari delle vittime,
siti sportivi e professionisti
dell'informazione, si aggregano tra i primi
firmatari dell'accorata richiesta al Borgomastro
di Bruxelles, Freddy Thielemans, di preservare e ricollocare durante i lavori di
cantiere gli unici simboli della memoria rimasti
sul luogo dell'eccidio dal 1985. Il deputato
torinese del PDL
Fabrizio Bertot presenta nel
mese di giugno 2013 a Bruxelles
un'interrogazione parlamentare alla Commissione
Europea. Il 23 luglio
2013 il premier belga Elio Di Rupo rispondendo
al vicepresidente della Commissione Ue,
Onorevole Antonio Tajani, annuncia ufficialmente
che la memoria della tragedia dell'Heysel e
delle sue 39 vittime sopravviverà alla
distruzione dello stadio Re Baldovino. Il 9 settembre 2013 viene ufficializzato
per iscritto. La Memoria è salva ! Nel settembre
2013 il Sito Museo aderisce e sostiene
pubblicamente, ospitandone contenuti e
aggiornamenti nelle sue pagine, la campagna di
raccolta fondi in favore dei
lavori di copertura del monumento "Per non dimenticare Heysel" stanziati
anticipatamente da alcuni generosi privati
dell'omonimo Comitato di Reggio Emilia. In data
20 febbraio 2014 insieme all' "Associazione
Storica Memoria Granata" condivide
la mostra "70 angeli in un unico cielo - Heysel
Superga tragedie sorelle"
allestita presso il "Museo del Grande Torino e
della leggenda granata" di Grugliasco nei saloni
della villa "Claretta Alessandri". S’inaugura in
questo contesto un determinato e coraggioso
progetto di sensibilizzazione in tutte le
tifoserie volto al rispetto della memoria di
tutte le disgrazie e delle vittime del calcio.
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Il 29 maggio 2014, in
occasione del 29° anniversario della tragedia di
Bruxelles, il Sito Museo coadiuva il Gruppo "Via
Filadelfia 88" di Beppe Franzo
nell'organizzazione della prima
"Giornata della Memoria" patrocinata dal
Comune di Torino e da questi ospitata nella
"Sala delle Colonne" in Piazza Palazzo di Città.
Alla solenne commemorazione, oltre alla presenza
della Juventus Football Club rappresentata dal
Direttore Generale Giuseppe Marotta, partecipano numerosi
tifosi e intervengono alcuni familiari delle
vittime, esponenti politici, giornalisti e
Salvatore Giglio, storico fotografo della
Juventus, autore degli scatti che hanno
immortalato nella storia le più dure immagini
della tragedia. Il giorno dopo,
a Reggio Emilia, il sito museo è
rappresentato da Domenico Laudadio e da suo
figlio Francesco con la lettura dell’elenco dei 39 caduti
nella toccante commemorazione comunale
organizzata dal Comitato "Per non dimenticare
Heysel" davanti all’omonimo monumento presso il
parco antistante lo stadio Mirabello in via
Matteotti. Alla fine del mese di settembre del
2014, il giorno 27,
a Melfi, nei locali del museo civico di
Palazzo Donadoni, viene replicata la mostra
condivisa "70 angeli in un unico cielo - Heysel
Superga tragedie sorelle". L'intento degli
organizzatori è quello di coinvolgere didatticamente ed emotivamente le formazioni
giovanili calcistiche e le
scolaresche della
cittadina lucana e delle località limitrofe. Il museo virtuale multimediale saladellamemoriaheysel.it si affida alla
creatività del grafico
Gianni Valle per realizzare
il
logo che dal 4 ottobre 2014 lo rappresenti
cromaticamente in rete: poche linee semplici,
ma dallo stile più professionale e accattivante,
rinunciando definitivamente al fotogramma di
quella immagine simbolicamente drammatica
utilizzata negli anni precedenti. Dal novembre
2014 Domenico Laudadio, creatore e custode del
sito museo, offre sostegno morale e la sua
fattiva collaborazione alla ricostituzione dell’
Associazione dei familiari delle vittime
dell’Heysel da parte di
Andrea Lorentini,
figlio di
Roberto, caduto
all’Heysel e nipote di
Otello,
già Presidente della medesima fino allo
scioglimento al termine dell’ultimo grado di
giudizio del processo nel 1992. Un’autorevole e commovente
comunità senza scopi di lucro che si prefiggerà
come sue primarie finalità la salvaguardia e la
tutela della memoria delle vittime e la
professione dell’ideale del rispetto e della non
violenza in ogni ambito sportivo e civile.
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A difesa del
Monumento e delle Targhe dello Stadio Heysel
Al
Servizio della Memoria
di Domenico Laudadio
Difendere la Memoria è
un miracolo della Storia, proprio quello degli
uomini che vivono e muoiono scrivendola
silenziosamente. Storia dei
piccoli miracoli d'una semplice petizione
popolare in difesa dei pochi simboli di una
assurda tragedia europea che in molti
preferirebbero occultare.
Nel mese di giugno
2013, a pochi giorni dalla ricorrenza del 28°
anniversario della strage, Saladellamemoriaheysel.it promuove al fianco di
Annamaria Licata, portavoce del
Comitato "Per
non dimenticare Heysel" di Reggio Emilia, una
importante
Petizione Popolare in difesa della
meridiana-monumento e delle targhe alla memoria
delle vittime collocate a Bruxelles dentro e
fuori lo stadio "Re Baudouin", ex Heysel.
L’impianto è posto seriamente a rischio
abbattimento nell'ottica di una nuova imponente
riedificazione in loco, manifestatasi
ufficiosamente nella volontà delle istituzioni
politiche e sportive nazionali di candidare il
Belgio alla organizzazione degli Europei di
calcio del 2020. A complicare ulteriormente la
situazione, il territorio sul quale dovrebbe
sorgere il nuovo stadio è oggetto di una disputa
dalle
forti rivendicazioni politiche tra
fiamminghi e francofoni. Alcuni familiari delle
vittime, siti sportivi e professionisti
dell'informazione, si aggregano tra i primi
firmatari dell'accorata richiesta al Borgomastro
di Bruxelles, Freddy Thielemans, di preservare e ricollocare durante i lavori di
cantiere gli unici simboli della memoria rimasti
sul luogo dell'eccidio dal 1985.
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La petizione,
pubblicata ufficialmente in rete l’11 giugno
2013 sul sito specifico
change.org, viene
inviata contemporaneamente in forma privata al
Sindaco di Bruxelles, Freddy Thielemans, e per
conoscenza, al Presidente della Juventus
Football Club Andrea Agnelli ed all’Onorevole
Antonio Tajani, Vice Presidente della
Commissione Europea. Registra 1000 firme il
primo giorno, raggiungendone 4000 ad una
settimana dalla sua comparsa sul web. La
raccolta di firme interessa anche i media
nazionali ed internazionali. Il noto quotidiano
sportivo torinese "Tuttosport", diretto da Vittorio
Oreggia, grazie alla sensibilità di Guido
Vaciago ne sposa dal primo momento la causa
dandole generosamente risalto mediatico in
puntuali articoli di aggiornamento sul sito web
e nella edizione cartacea del giornale. Nel
mondo dell’informazione, oltre l’Ansa, anche La
Stampa, La Gazzetta ed il Corriere dello Sport
ed i siti
istituzionali di RAI e Mediaset ne
danno notizia quasi istantaneamente. Nel mondo
della politica italiana, intanto, i principali schieramenti partitici condividono bipartisan
l’istanza amplificandola nei propri ambiti
istituzionali. Il consigliere comunale di Reggio
Emilia, Federico Montanari, esponente del PD,
come promesso al comitato "Per non dimenticare
Heysel" durante la commemorazione del 1.6.2013 a
Reggio Emilia, informa in data 12.6.2013 a mezzo
di una riservata personale l’ambasciatore Stefano Stefanini, consigliere diplomatico della
Presidenza della Repubblica. Lo stesso giorno,
durante la popolare trasmissione radiofonica di
Nicola de Bonis, "Stile Juventus", l’ex
direttore della Juventus,
Luciano Moggi,
s’impegna a coinvolgere personalmente
l’Onorevole Tajani nella questione, deprecando
pubblicamente "l’ennesimo sfregio alla memoria
di quelle povere vittime". Promessa di fatto
mantenuta. Il giorno seguente, l’Onorevole
Antonio Tajani utilizzando twitter, in voga
negli ultimi tempi anche negli ambiti della
comunicazione politica, sigla ufficialmente il
suo impegno alla salvaguardia del monumento
delle vittime a Bruxelles. Ancora qualche giorno
dopo, il 17.6.2013, anche l’Onorevole Fabrizio
Bertot, deputato europeo del PDL, piemontese ed
ex sindaco di Rivarolo (TO), compie a Bruxelles
una interrogazione parlamentare
alla Commissione Europea sulla vicenda.
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In data 19.6.2013
L’Onorevole Tajani scrive formalmente una
lettera al premier belga, di origini italiane,
Elio di Rupo, al fine di ricevere ragguagli e
rassicurazioni in merito. Due giorni dopo
rilascia telefonicamente anche
una intervista in
diretta radiofonica ad
Emilio Targia,
caporedattore di Radio Radicale. Il 24.6.2013
l’onorevole Fabrizio Bertot, invece, chiede per
iscritto un incontro con il Borgomastro di
Bruxelles al fine di portargli il testo e le
firme della petizione popolare ed approfondirne
di persona il contenuto. Nelle ore precedenti
anche l’ambasciatore italiano a Bruxelles, aveva
chiesto di incontrare il Sindaco per ricevere
chiarimenti sulla medesima problematica. Il
sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio,
Ministro per gli Affari Regionali e delle
Autonomie nel governo presieduto da Enrico
Letta, il 26 giugno 2013 riceve la delega per lo
sport in seguito alle dimissioni della ministro
Josefa Idem. Già sensibile alla tematica
dell'Heysel nel suo comune, pensa di utilizzare
la manifestazione amichevole di calcio del
Trofeo Tim, allo stadio Mirabello di Reggio
Emilia il 23 Luglio 2013, per
lanciare
pubblicamente un appello alla FIGC affinché
diventi più intransigente nei confronti delle
offese ai morti durante le partite, magari
punendo le società responsabili delle azioni delle loro tifoserie, così come da qualche tempo
per il razzismo. La cosa non è resa purtroppo
possibile per l'ostativa dello sponsor della
manifestazione. Il 4 luglio 2013
l’europarlamentare Fabrizio Bertot riporta
pubblicamente la comunicazione scritta
dell’assessore allo sport belga Alain Courtois che ufficializza la volontà del comune di
Bruxelles di preservare ed installare nel futuro
stadio in costruzione nei prossimi mesi il
monumento ai caduti dell’Heysel realizzato dallo
scultore francese Patrick Rimoux, affinché
"possa ricordare alle generazioni future
l’importanza della lotta contro tutte le forme
di violenza". Il 23 luglio 2013 il premier belga
Elio Di Rupo rispondendo al vicepresidente della
Commissione Ue, Onorevole Antonio Tajani,
annuncia ufficialmente che la memoria della
tragedia dell'Heysel e delle sue 39 vittime
sopravviverà alla distruzione dello stadio Re
Baldovino. Il 9 settembre 2013 viene
ufficializzato
per iscritto. La Memoria è salva !
Fonte:
Saladellamemoriaheysel.it
Fotografie: Annamaria Licata
© Federico Montanari
© Fabrizio Bertot
© Emilio Targia
© Graziano Delrio
© Tuttosport
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Video: Canale YouTube Sala della Memoria Heysel
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