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SCULTURA e HEYSEL
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SCULTURA e HEYSEL
MONUMENTI in MEMORIA HEYSEL
Avellino Stadio Partenio-Lombardi  
Bruxelles Stade Roi Baudouin  
Meridiana di Patrick Rimoux  
Cherasco Giardino Madonna delle Grazie  
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Torino J-Center (Continassa)  
Torino Piazzetta Vittime Heysel  
STELE in MEMORIA HEYSEL
Casette (RI) Campo Sportivo Gianni Mastroiaco  
Rutigliano (BA) Via Vittime Stadio Heysel  
Torino J-Center (Continassa)  
Torino J-Museum (Allianz Stadium)  


SCULTURA e HEYSEL

Il Monumento di Giovanni Spiniello
 

"Heysel '85 per non dimenticare"

La Stele di Giovanni Spiniello

Nell'anno 1986, posizionandolo tra la curva nord e la tribuna Montevergine dello Stadio Partenio di Avellino, lo scultore Giovanni Spiniello erige questa plastoggettografia in cemento armato ad alta resistenza (Dimensioni: 300 cm x 900 cm x 60 cm). E' un'opera commemorativa della strage dell'Heysel, realizzata dall'artista irpino, nato a Grottolella, scultore, pittore, incisore, illustratore, ceramista e grafico, avvalendosi della consulenza tecnica dell'Architetto Ferdinando Luongo. La stele, di proprietà del Comune di Avellino, viene presentata in mondovisione in occasione dell'amichevole fra le nazionali di calcio di Germania e Italia il 5 Febbraio 1986. Il monumento ha una base in argilla, la forma in gesso e la colata di cemento armato ad alta resistenza. Una "reminiscenza fossile", come ama definirla il suo autore. Un lavoro etico e di denuncia che abbiamo dimenticato. Eppure è sempre lì, a ricordarci la mutazione dell’uomo in bestia, lo sfogo del barbaro che nulla ha a che vedere con lo sport che davvero ci piace. Il dolore che emerge dall’opera lo si intravede nei tanti volti ritratti. La paura immane di aver perso un congiunto per un motivo incomprensibile. Come è evocativa l’immagine centrale di questa donna che urla per il dolore e all’interno dell’urlo contiene il volto di un bambino, nel vano tentativo di proteggerlo.  Un potente lavoro di commemorazione, pensato e sentito come un monumento alla speranza, un invito a ricordare il piacere del calcio giocato: "uno sport di strategie, di geometrie ed anche di cultura. Un momento di aggregazione, di crescita fisica ed interiore. Come ogni sport dovrebbe essere". Per conoscere ed approfondire le sue creazioni potete visitare il suo sito www.giovannispiniello.it Fonte: Orticalab.it © 29 maggio 2009 (Testo © Fotografie) Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©



Stele di Giovanni Spiniello

LA MEMORIA

Creato "per non dimenticare"

Mai un "Partenio-Lombardi" senza il monumento Heysel ’85

di Luigi Salvati

Sui social l’appello dell’autore dell’opera Spiniello: "Non dimentichiamoci che c’è e che va preservato". Già in sede di presentazione del nuovo impianto, l’architetto Zavanella assicurò: "Sarà sicuramente salvato. È un dovere". Ad un anno almeno dall’avvio dei lavori, repetita iuvant. Perché Avellino è l’unica città d’Italia il cui impianto sportivo rende omaggio alle 39 vittime bianconere".

"Per non dimenticare. Monumento Heysel ’85 allo Stadio Partenio, Tribuna Montevergine. Non dimentichiamoci che c’è e che va preservato prima della demolizione dello stadio. Si tratta di una plastoggettografia ad altorilievo di 3 metri. Sono sicuro sarà stata prevista di certo una sistemazione nuova e che la inaugureremo insieme": a raccogliere il pensiero di tanti frequentatori del "Partenio-Lombardi" ci ha pensato direttamente l’autore del monumento che si staglia tra la Tribuna Montevergine e la Curva Nord e che guarda con estrema discrezione il rettangolo verde di gioco. L’artista avellinese Giovanni Spiniello, che alla sua Città e alla provincia ha donato tante opere. Il desiderio, anzi l’auspicio del Maestro, è che l’avveniristico stadio che dovrà sorgere sulle ceneri del vecchio impianto di Via Zoccolari porti con sé il monumento alla memoria, una testimonianza di civiltà di cui Avellino - calcistica e non - va orgogliosa. In un articolo datato settembre 2014, a firma di Lara Tomasetta descriveva con cura di particolari l’effige che da 35 anni è parte integrante dello Stadio "Partenio-Lombardi". "Il monumento - scriveva la collega - ha una base in argilla, la forma in gesso e la colata di cemento armato ad alta resistenza. Una "reminiscenza fossile", come ama definirla il suo autore. Un lavoro etico e di denuncia che è sempre lì, a ricordarci la mutazione dell’uomo in bestia, lo sfogo del barbaro che nulla ha a che vedere con lo sport che davvero ci piace. Il dolore che emerge dall’opera lo si intravede nei tanti volti ritratti. La paura immane di aver perso un congiunto per un motivo incomprensibile. Come è evocativa l’immagine centrale di questa donna che urla per il dolore e all’interno dell’urlo contiene il volto di un bambino, nel vano tentativo di proteggerlo. Un potente lavoro di commemorazione, pensato e sentito come un monumento alla speranza, un invito a ricordare il piacere del calcio giocato". Avellino vuole il nuovo stadio, ma desidera più di ogni altra cosa che il monumento del Maestro Spiniello sia tutelato e trovi una sua degna collocazione, magari all’interno del museo previsto nel progetto avveniristico che ha fatto stropicciare gli occhi a tutti coloro che l’hanno visto. Non a caso, nel giorno della conferenza, la prima domanda rivolta a Gino Zavanella architetto progettista fu proprio questa. Che ne sarà del monumento dedicato alle vittime dell’Heysel ?. Zavanella, pur ammettendo che in origine non sapeva della sua presenza, non esitò nella risposta: "Me l’hanno segnalato più persone, sarà sicuramente salvato. È un dovere". Un vecchio adagio dice: "Repetita iuvant". E visto che in questo caso la data di abbattimento e ricostruzione del nuovo impianto è molto lontana (senza intoppi burocratici tutto potrebbe cominciare alla fine della prossima stagione agonistica), è bene ricordare all’architetto Zavanella che tutta l’Irpinia, compreso l’autore dell’opera, desiderano che quel monumento diventi parte integrante del nuovo progetto. Le drammatiche immagini dello stadio Heysel sono impresse negli sguardi attoniti di chi ha vissuto quei momenti dalla televisione e di chi quel mercoledì 29 maggio 1985 si trovava a Bruxelles per la finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool. Probabilmente Avellino è l’unica città d’Italia il cui impianto sportivo rende omaggio alle 39 vittime e "Per non dimenticare" è importante che quel monumento resti lì ad imperitura memoria. Fonte: Orticalab.it © 24 giugno 2021 (Testo © Fotografie) Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

 

IL RICORDO

Heysel 1985: quel monumento irpino contro la follia. Di ieri e di oggi...

di Lara Tomasetta

Le follie "calcistiche" degli ultimi giorni ci hanno portato a riscoprire l’opera del maestro Giovanni Spiniello situata vicino la Tribuna Montevergine allo Stadio Partenio-Lombardi.

"Tifoso russo accoltellato all’esterno dello stadio Olimpico". Apprendo questa notizia dai siti internet. L’ennesima immancabile notizia di violenza legata ad uno sport che di sportivo ha sempre meno. Eliminiamo subito ogni dubbio: di calcio ne capisco davvero poco, se non niente. Mi limito a simpatizzare per qualche squadra e le mie conoscenze si fermano alla comprensione del fuorigioco, avvenuta dopo 10 anni di studi.  Chiaramente qui il problema è un altro. Si tratta di capire se possiamo ancora parlare di sport. Ci abbiamo tutti riflettuto parecchio, abbiamo avuto un’intera estate per rifletterci, ma con tutta onestà credo sia cambiato poco o niente. Neanche quattro mesi fa Ciro Esposito, tifoso partenopeo in trasferta a Roma per assistere alla finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, veniva ferito a morte nei pressi dello Stadio Olimpico da chi, con Napoli e Fiorentina c’entrava ben poco. Nonostante l’enorme polverone innescato il campionato è ripartito senza particolari cambiamenti, perché, siamo onesti, chi può fermarla questa impresa ? Francamente non c’è nemmeno da fermarla quest’impresa, dato l’indotto che genera. Però, con molta onestà, nella lunga storia del calcio, gli episodi di violenza sono stati innumerevoli. Una guerriglia senza fine tra persone che più che indossare sciarpe e vessilli sportivi credono di avere scudi ed elmi per rivendicare una non ben nota "fede". I veri tifosi me ne vorranno. Però prima di partire con l’insulto o con un coro - se vi più aggrada - vorrei ricordare un episodio per il quale siamo prossimi celebrare il trentennale. I miei concittadini, nonché lettori tifosi dell’Avellino, saranno certamente al corrente della presenza della stele posta vicino la Tribuna Montevergine allo Stadio Partenio-Lombardi. Quella stele, neanche troppo piccola per la verità, è un monolite alto tre metri completamente rivestito di cemento armato, frutto del lavoro di un noto artista irpino: Giovanni Spiniello. Correva l’anno 1985, alcuni di noi non erano nemmeno nati, ma i nostri cugini, genitori o amici più grandi ricorderanno certamente la data del 29 maggio. Quella che può essere annoverata come una delle più nefaste e ingloriose per l’intero universo calcistico. Un giorno di violenza efferata e gratuita mista alle più illogiche dinamiche della folla che portò ad un bilancio di 39 vittime. Finale di Coppa dei Campioni, la Juventus di Platini e Boniek sfida il Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles. Ad un’ora dal fischio d’inizio cominciano i disordini tra le due tifoserie, nel giro di pochi minuti la portata degli scontri diviene incontenibile ed i tifosi juventini aggrediti cominciano ad accalcarsi alle deboli barricate del settore "Z". Un intero pezzo del settore, dove erano collocati i tifosi, cede rovinosamente. La folla impazzisce per la paura ed il caos travolge tutto e tutti. Difficile ricostruire quegli attimi. Riecheggia ancora la voce di Bruno Pizzul, accidentale narratore di una serata difficile da dimenticare. Una telecronaca non facile di una partita che fu ugualmente giocata, perché "the show must go on". Tanti giovani travolti da una furia che l’artista Spiniello ha voluto ricordare tramite un’opera complessa e maestosa: la stele commemorativa dal nome "Heysel ’85 per non dimenticare". Opera regalata alla città il 5 febbraio del 1986 quando per la prima ed unica volta nella sua storia la Nazionale italiana fece tappa ad Avellino per disputare un’amichevole contro l’allora Germania dell’Ovest. Il monumento ha una base in argilla, la forma in gesso e la colata di cemento armato ad alta resistenza. Una "reminiscenza fossile", come ama definirla il suo autore. Un lavoro etico e di denuncia che abbiamo dimenticato. Eppure è sempre lì, a ricordarci la mutazione dell’uomo in bestia, lo sfogo del barbaro che nulla ha a che vedere con lo sport che davvero ci piace. Il dolore che emerge dall’opera lo si intravede nei tanti volti ritratti. La paura immane di aver perso un congiunto per un motivo incomprensibile. Come è evocativa l’immagine centrale di questa donna che urla per il dolore e all’interno dell’urlo contiene il volto di un bambino, nel vano tentativo di proteggerlo. Un potente lavoro di commemorazione, pensato e sentito come un monumento alla speranza, un invito a ricordare il piacere del calcio giocato: "uno sport di strategie, di geometrie ed anche di cultura. Un momento di aggregazione, di crescita fisica ed interiore. Come ogni sport dovrebbe essere". I tifosi più affezionati ci saranno passati accanto tante volte: mi chiedo se abbiano mai devoluto un pensiero a quel penoso momento di inciviltà. Mi chiedo se esiste una mera possibilità che quel piccolo gesto di memoria abbia il potere di riportare il desiderio di assistere soltanto ad un indimenticabile spettacolo sportivo. Un calcio che non offende l’avversario, non cerca di cancellarlo o annullarlo, ma lo rispetta, nella sua potenza come nella sua fragilità. Fonte: Orticalab.it © 19 settembre 2014 (Testo © Fotografie) Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

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La Meridiana di Patrick Rimoux
 

"Fermate tutti gli orologi" (Scultura di Patrick Rimoux)

Vent'anni dopo la morte di 39 persone, schiacciate nel settore Z dello stadio Heysel, la Città di Bruxelles ha voluto rendere omaggio alle vittime di questa tragedia erigendo un'opera architettonica sul piazzale dello stadio, ora ribattezzato "Roi Baudouin". La commemorazione si è tenuta domenica 29 maggio 2005, aperta al pubblico, "affinché tutti possano rendere un doveroso omaggio alle 39 vittime" - disse il sindaco Freddy Thielemans, promotore dell’opera, in occasione della sua presentazione dello scultore francese Patrick Rimoux. "La scultura è lì soprattutto per rappresentare il dovere della memoria, simboleggiato da una meridiana. La luce, grazie alla sua quota di ombra e di luce, ci ricorda il passare del tempo, ma non può essere quella dell'oblio. Le vittime del disastro sono evocate sulla colonna e sulla stele dai prismi e dai blocchi di luce, ogni componente proietta il numero delle vittime (39 lastre, 39 prismi, 39 blocchi, 13 metri di altezza). La scelta della poesia di W.H. Auden si impone innanzitutto per la sua evocazione di un essere perduto, ma anche per la sua nazionalità. Suggerisce quindi il pentimento di una nazione ferita da un atto omicida contro persone venute a celebrare un momento di sport e di convivialità. La scultura commemorativa "Ferma tutti gli orologi" è costituita da una base con le proporzioni di un decimo di campo da calcio. Tutte le pietre al centro della base di granito bianco provengono dall'Italia. 39 blocchi di luce rivestiti di marmo bianco di Carrara sono disposti in linea sulla base formando una meridiana. Tutte queste linee convergono verso uno gnomone in acciaio inossidabile alto 13 metri (primitiva meridiana, costituita da una semplice asta verticale la cui ombra è proiettata su una superficie orizzontale piatta). Su di essa saranno inseriti 39 prismi di luce disposti a spirale, che evocano la spirale del tempo. Questi prismi cambieranno colore per suggerire le variazioni della luce solare, dall'alba al tramonto. Nella parte superiore dello gnomone, 39 piccoli prismi bianchi saranno disposti in tre corone di 13. Infine, intorno alla stele, 39 lastre di pietra blu belga circondano la scultura. Su queste lastre sarà incisa una poesia dello scrittore britannico W.H. Auden, "The Funeral Blues". (NdR: per ulteriori approfondimenti potete visitare la pagina dello Stadio Heysel) Fonte: Patrickrimoux.fr © 29 maggio 2009 Fotografie: GETTY IMAGES © (Not for Commercial Use) © Curvafiladelfia.wordpress.com © Roberto Nappi © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©



Meridiana Monumento

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Il Monumento del Comune di Cherasco
 

Smonumentando

Nel ricordo della tragedia dell'Heysel

di Silvano Bertaina

Il monumento si trova nel "Giardino della Madonnina" di Cherasco Ricorda le gradinate di uno stadio e la scritta è dedicata ai famigliari di quelle persone che persero la vita. La più giovane aveva 10 anni.

Nel "Giardino della Madonnina", a pochi metri dall'Arco del Belvedere di Cherasco, fu inaugurato nell'aprile del 2016 uno dei primi monumenti in Italia dedicati alle vittime dell'Heysel. A proporre l'iniziativa al Comune delle Paci furono due cittadini e tifosi juventini, Paolo Monchio e Marco Bogetti. Siamo a pochi giorni dal 29 maggio, 37° anniversario di quella notte che sconvolse il mondo del calcio e mise a nudo i limiti della prevenzione e della sicurezza durante i grandi eventi sportivi, e non solo. È Paolo Monchi a raccontare: "Ci sembrava che nel tempo questa tragedia fosse dimenticata, quasi rimossa dalla memoria, anche dalla stessa Società bianconera. Al Comune proponemmo di dedicare alle 39 vittime, una strada o un luogo pubblico, ma si trovò una soluzione migliore. Coinvolgemmo l'associazione "Quelli di via Filadelfia" e grazie al lavoro dei volontari e di imprese locali, si costruì un monumento significativo. Siamo contenti che la nostra iniziativa contribuì a favorire la nascita di progetti simili in molte parti d'Italia". Il manufatto ricorda le gradinate di uno stadio e la scritta "Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi resta, per sempre" è dedicata ai famigliari di quelle persone che partirono per assistere ad una partita di calcio e si trovarono in una situazione paradossale, inimmaginabile e fatale. Non si può nemmeno parlare di disgrazia. I fatti raccontano di superficialità, inefficienza e impreparazione delle forze di sicurezza belghe e della brutalità degli hooligans: quelle furono le vere cause della strage, che milioni di telespettatori intuirono durante la diretta Tv, interrotta da alcune emittenti, non dalla Rai. Ricordiamo due vittime. La più giovane aveva 10 anni, si chiamava Andrea. La più anziana, Barbara Lusci, aveva 58 anni. Invito a leggere "Quella notte all'Heysel, di Emilio Targia, con postfazione di Antonio Cabrini (Sperling & Kupfer). Fonte: La Stampa (Edizione Cuneo) © 19 maggio 2022 Fotografia: Associazione "Quelli di... Via Filadelfia" © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

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Il Monumento di Gido Vanlessen
 

Cronistoria del Monumento "Per Non Dimenticare Heysel"

Monumento alle vittime della violenza negli stadi realizzato ispirandosi ai piletti dello stadio Heysel. L'ideatore dell’opera, l’artista fiammingo Gido Vanlessen, autore delle steli. L’ingegner Tolmino Menozzi e il designer Ivan Fontanesi del verde pubblico del Comune di Reggio Emilia ne hanno curato l'inserimento.

Alla fine degli anni '80, Francesco Gelati di Reggio Emilia, abitava a Verona la quale era una delle sedi di girone del Campionato mondiale di calcio" ITALIA '90. Verona ospitava la squadra del Belgio e le iniziative culturali erano molte: mostre, concerti. ecc.  Pippo Avola, operatore culturale e amico di Gelati, invitò lo scultore Gido Vanlessen ad esporre la sua particolare scultura "Per non dimenticare Heysel" e, finito il mondiale, si apprestò a rispedire l'opera in Belgio e ad affrontare le conseguenti, notevoli, difficoltà burocratiche. Gelati, ricordandosi dell'amico Claudio Zavaroni, reggiano fra le vittime dell'Heysel, ottenne da Pippo Avola l'opera in prestito per la città di Reggio Emilia, in attesa di restituirla all'autore. Il primo evento utile per mostrare l'opera, era la festa dell'Unità di Reggio Emilia. La Direzione accettò di buon grado e ospitò l'opera di Vanlessen collocandola vicino all'ingresso principale. La commozione fu subito grande fra i tanti visitatori. Ed aumentò quando una mano anonima fece dono di un mazzo di fiori alla scultura: da quel momento scattò il desiderio di far rimanere a Reggio Emilia l'opera, ma come ? Dato che il Comune non poteva acquistarla, era necessario trovare qualcuno che la comprasse e poi la donasse alla città. Gelati mise in contatto Avola con la Reggiana Calcio dell'allora Presidente Ermete Fiaccadori, il quale, con altri dirigenti del movimento cooperativo, attraverso l'interessamento della Lega Cooperative di Reggio Emilia e con l'impegno dell'allora Sindaco Fantuzzi, la Reggiana calcio e altri, riuscì a creare un team di cooperative per l'acquisto e la messa a dimora della scultura. Il progetto, il cantiere, l'inaugurazione con l'iniziativa calcistica, la mostra personale di Gido Vanlessen agli Stalloni, ed altro, attivò diversi protagonisti: Il designer Ivan Fontanesi, del Comune di Reggio Emilia, e l'ingegner Tolmino Menozzi per la progettazione e il coordinamento, Adriano Catellani per l'inaugurazione, evento preparato in modo straordinario: con partita di calcio nello stadio prospiciente al monumento, presenza dell'associazione familiari delle vittime, Club Juventus, mostra ecc... Da quel giorno la scultura di Gido Vanlessen diventa l'unico monumento in Italia contro la violenza negli stadi, meta di fiaccolate, visitato da delegazioni di città gemelle e da atleti giunti a Reggio Emilia per gareggiare. (NdR: per ulteriori approfondimenti potete visitare la Pagina del Comitato "Per non dimenticare Heysel" di Reggio Emilia) Fonte: Comitato "Per non dimenticare Heysel" di Reggio Emilia © 29 maggio 2009 (Testo © Fotografie) Video: Pagno 72 © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©



Monumento Heysel Reggio Emilia

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Il Monumento della Juventus alla Continassa
 

IL PIANO

Un giardino, parcheggi e un'opera per le vittime

dell'Heysel: la Juventus ridisegna la Continassa

Primo via libera per il nuovo progetto del club. Obiettivo, riqualificare la zona dove già si trova la sua sede, ancora da definire, però, i tempi di realizzazione.

Un giardino, parcheggi, una piazza, percorsi pedonali. Spazi fruibili a tutti i cittadini realizzati dalla Juventus nella zona della Continassa, accanto allo Stadium. Dove sarà sistemata anche un'opera d'arte in memoria delle vittime dell'Heysel. Tutto sarà realizzato in uno spazio di oltre 31mila metri quadri ora chiuso al pubblico. Lo prevede una delibera approvata dalla giunta di Palazzo Civico su proposta dell'assessore all'Urbanistica, Paolo Mazzoleni. Il progetto rientra nella convenzione firmata, dieci anni fa, tra la società bianconera e la Città, data di avvio dell'iter per la realizzazione, alla Continassa, come sede del club e dello stadio. La Juventus sta definendo i tempi per l'avvio del cantiere e la conclusione delle opere. Fonte: Rainews.it © 21 marzo 2024 Fotografia: Juventus.com © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

 

Juventus, cambia ancora l'area Continassa

Dal club un'opera d'arte per le 39 vittime dell'Heysel

di Cristiano Corbo

Un'opera d'arte dedicata alle 39 vittime della strage dell’Heysel a Bruxelles: c'è anche questo, tra gli impegni assunti dalla Juventus, che a proprie cure e spese, realizzerà un ricordo struggente e allo stesso tempo toccante, da collocare nell'area della Continassa. Che cambierà, ancora, e sempre grazie al club bianconero.

L'AREA CONTINASSA E L'ACCORDO TRA CITTÀ DI TORINO E JUVENTUS - Nella seduta di ieri, infatti, la Giunta Comunale di Torino ha approvato l’atto di assoggettamento all'uso pubblico delle aree destinate a piazza, a verde, percorsi pedonali e parcheggi a raso nell’ambito "4.25 Continassa". Cosa prevede ? Un patto tra la Città, Ream e Juventus per l’assoggettamento all’uso pubblico delle aree per 31.527 metri quadrati complessivi, di cui 15.400 destinati a verde, 9.937 adibiti a parcheggi pubblici a raso e viabilità di collegamento e 6.190 metri quadrati. Tutto destinato a piazza pubblica. La Juventus gestirà a proprio carico l'intera zona, regalando anche un ricordo speciale, per la storia del club e per i tifosi. Fonte: Ilbianconero.com © 20 marzo 2024 Fotografia: Google Maps © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

 

Il Monumento alla Continassa

ANDREA AGNELLI (Presidente Juventus Football Club): "E’ uno dei primi ricordi da tifoso. Mi ha segnato da bambino. Ho assunto la presidenza pochi giorni prima del 25° anniversario. All’interno dell’inaugurazione di questo stadio ha avuto lo spazio che meritava. Il dialogo con il comitato delle vittime è continuo e loro già sanno che nella Continassa avranno uno spazio adeguato per chi vorrà andare a ricordare le 39 vittime. Per i trent’anni sicuramente faremo qualcosa. Così come per Neri e Ferramosca, come per Andrea Fortunato e Gaetano Scirea".  Fonte: Assemblea degli Azionisti Juventus Football Club © 24 ottobre 2014

TORINO - "Dobbiamo ancora capire dove posizionarlo, ma è sicuro che all'interno della cittadella bianconera troverà spazio anche il Memoriale dedicato alle vittime dell'Heysel". A certificarlo è l'Ad Aldo Mazzia, che garantisce ai tifosi juventini la realizzazione di un luogo dove raccogliersi in preghiera per ricordare le 39 vittime di Bruxelles. Oltretutto il prossimo anno (il 29 maggio) cadranno i trent'anni dalla terribile sciagura che anticipò la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool.  Fonte: Tuttosport © 22 luglio 2014 Fotografia: Continassa.jimdofree.com © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

SCULTURA e HEYSEL
Il Monumento della Regione Piemonte a Torino

Un maxi cuore di cinque metri

L'omaggio ai 39 morti di Heysel

Il progetto di due associazioni di famigliari per ricordare i tifosi della Juve rimasti uccisi nel 1985. L'assessore regionale Marrone: “Spero che inizino al più presto i lavori per gli angeli bianconeri”. Sulla scultura di ferro comparirà la scritta “Per non dimenticare”. 100.000 La somma in euro stanziata dalla Regione. E’ destinata al Comune per la creazione e la manutenzione del monumento. 39 Le vittime tra i tifosi allo stadio Heysel di Bruxelles nel 1985. Alcuni rimasero schiacciati dal crollo di un muro.

IL CASO - Un grande cuore in ferro, delle dimensioni di 5 metri per 4, su cui è inciso il messaggio "Heysel, + 39, per non dimenticare". E’ questo Il progetto per realizzare un monumento dedicato appunto alle 39 vittime della strage dell'Heysel, lo stadio belga di Bruxelles dove morì un gruppo di tifosi bianconeri poco prima della finale della Coppa dei Campioni disputata fra Juventus e Liverpool, il 29 maggio del 1985. Poche settimane dopo l'anniversario della tragedia, è l'iniziativa che vogliono mettere in campo i promotori dell'Associazione familiari Vittime dell'Heysel e dell'associazione Quelli di...via Filadelfia. Il primo passo per rendere possibile la nascita del monumento era stato fatto nello scorso mese di novembre, quando fu creato un apposito capitolo all'interno del bilancio regionale da 100 mila euro, da stanziare a favore della Città per la realizzazione e la successiva manutenzione dell'opera. Nei mesi passati furono avviate anche le interlocuzioni fra il Comune e i promotori dell'iniziativa: il luogo dove allestire il monumento con tutta probabilità dovrà essere la piazzetta già dedicata alle "Vittime dello stadio di Heysel", che si trova a pochi passi da strada del Fortino sul territorio del quartiere di Barriera di Milano, nella periferia nord. "Con l’amministrazione abbiamo avviato un dialogo già dallo scorso mese di dicembre, speriamo di poter giungere in tempi rapidi alla definizione di tutti gli aspetti tecnici e urbanistici del caso, in modo da poter cominciare quest'anno i lavori e celebrare il prossimo anniversario all'ombra del nuovo monumento dedicato alle Vittime dell'Heysel - spiegano Beppe Franzo dell'Associazione Quelli di... Via Filadelfia e Fabrizio Landini dell'Associazione familiari Vittime dell'Heysel. La piazzetta, che è già stata intitolata alla tragedia di Bruxelles, potrebbe diventare in prospettiva anche un vero e proprio cuore pulsante in memoria di quanto accaduto, consentendo di ospitare all'interno di un contesto riqualificato un programma di iniziative istituzionali e sportive". Un auspicio che viene espresso anche dall'assessore regionale Maurizio Marrone, che alla fine del 2023 aveva seguito l'iter per garantire le risorse necessarie all'opera: sarà significativo che Torino, con le risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte, sia finalmente vicina a concretizzare un segno tangibile e perenne del ricordo dei 39 angeli bianconeri dice. Per questo motivo spero che al più presto possano iniziare i lavori". D. MOL. Fonte: La Stampa © 19 giugno 2024 (Testo © Fotografia) Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

 

"ECCO DOVE SORGERÀ IL MONUMENTO"

"Un cuore gigante per i 39 angeli dell'Heysel di Bruxelles"

di Jessica Scano

Il nuovo monumento a ricordo delle 39 vittime della strage dell'Heysel potrebbe sorgere a Torino proprio nella piazzetta già dedicata alle "Vittime dello stadio di Heysel, a pochi passi da strada del Fortino. Ad annunciarlo, nel giorno del 39esimo anniversario della tragedia in cui morirono 39 tifosi bianconeri il 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Liverpool, i promotori dell'iniziativa, ovvero l'Associazione familiari Vittime dell'Heysel", insieme all'associazione "Quelli di...Via Filadelfia. La realizzazione e la manutenzione del monumento sono possibili grazie alla creazione di un apposito capitolo regionale di 100mila euro. "In questo 39esimo anniversario è significativo che Torino con le risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte sia vicina finalmente a concretizzare un segno tangibile e perenne del ricordo dei 39 angeli bianconeri  ha dichiarato l'assessore regionale Maurizio Marrone. Per questo motivo sono soddisfatto che il Comune abbia raccolto il progetto delle associazioni promotrici e spero che al più presto possano iniziare i lavori". Il monumento formerà un cuore in ferro di 5 metri per 4, intagliato con le frasi "Heysel, +39, Per non dimenticare”. "La piazzetta intitolata alla tragedia di Bruxelles  hanno detto Beppe Franzo dell'Associazione Quelli di...Via Filadelfia e Fabrizio Landini dell'Associazione familiari Vittime dell'Heysel  potrebbe diventare in prospettiva un vero e proprio cuore pulsante in memoria delle Vittime, permettendo di ospitare in un contesto riqualificato le iniziative istituzionali e sportive". Fonte: Cronaca Qui © 30 maggio 2024 Fotografia: Associazione Quelli di... Via Filadelfia © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

 

Calcio ora per ora

Familiari delle vittime dell'Heysel, a Torino un nuovo monumento

Un cuore in ferro di cinque metri per quattro, intagliato con le frasi 'Heysel, +39. Per non dimenticare'. Questa è la bozza per la realizzazione di un monumento in ricordo delle 39 vittime della strage Heysel. Il monumento verrà realizzato con le risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte e potrebbe sorgere nella piazzetta già dedicata alle “Vittime dello stadio di Heysel”, a pochi passi da strada del Fortino. Ad annunciarlo sono i promotori dell'iniziativa, l'associazione familiari Vittime dell'Heysel, insieme all'associazione 'Quelli di...Via Filadelfia', in occasione delle celebrazioni del 39/o anniversario. In autunno era stato creato un apposito capitolo nel bilancio regionale dotato di 100mila euro stanziati per conferire le risorse necessarie alla realizzazione e la manutenzione del monumento. Le associazioni promotrici hanno individuato la piazzetta come idonea far sorgere il monumento, con l'impegno di inserirlo in una più ampia iniziativa di riqualificazione e illuminazione. "In questo 39/o anniversario è significativo che Torino con le risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte sia vicina finalmente a concretizzare un segno tangibile e perenne del ricordo dei 39 angeli bianconeri", spiega Marrone "Con il Comune abbiamo avviato un dialogo già da dicembre, che speriamo possa giungere in tempi rapidi alla definizione degli aspetti tecnici e urbanistici, così da poter iniziare quest'anno i lavori e celebrare il prossimo anniversario all'ombra del nuovo Monumento alle Vittime dell'Heysel", sottolineano Beppe Franzo dell'associazione Quelli di...Via Filadelfia e Fabrizio Landini dell'associazione familiari Vittime dell'Heysel. Fonte: Sportmediaset.mediaset.it © 29 maggio 2024 Tweet: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

 

Il Monumento della Città di Torino

Regione Piemonte: un monumento ricorderà le vittime dell'Heysel

In Regione pronta una variazione di bilancio da 100mila euro.

(ANSA) - TORINO, 21 NOV - Un cuore alto cinque metri realizzato con il ferro americano: è così che dal prossimo anno saranno ricordate a Torino le 39 vittime della tragedia avvenuta il 29 maggio 1985 poco prima dell'inizio di una partita di Coppa dei campioni Juventus-Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles. L'iniziativa, che sarà finanziata con 100mila euro dalla Regione Piemonte, è stata presentata oggi nella sede dell'associazione Quelli di Via Filadelfia, la storica curva juventina, che insieme all'Associazione dei Familiari delle Vittime ha sempre promosso il ricordo di quanto avvenuto all'Heysel. Presenti l'assessore Maurizio Marrone (esponente di Fdi) che ha coinvolto nel progetto in modo bipartisan tutte le forze politiche della Regione. Allo stesso tavolo erano infatti seduti anche il consigliere Pd Diego Sarno e la capogruppo M5s Sarah Disabato. La variazione di bilancio, ha annunciato Marrone, è già pronta. L'obiettivo è quello di avere il monumento, realizzato con un materiale dall'aspetto rugginoso e particolarmente facile da pulire se venisse imbrattato, per il prossimo anniversario della tragedia, che sarà il numero 39, corrispondente al numero delle persone che persero la vita nello stadio belga.  Fonte: Ansa.it © 21 novembre 2023  Icona: it.pinterest.com © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

SCULTURA e HEYSEL
La Stele del Comune di Casette a Gianni Mastroiaco
 

Come stelo spezzato da un vento di follia

Nel campo sportivo di Casette, una piccola località in provincia di Rieti una sobria stele monumentale è dedicata in commemorazione del cittadino Gianni Mastroiaco perito tragicamente nella strage dello Stadio Heysel di Bruxelles il 29.05.1985 prima della finale di Coppa dei Campioni fra il Liverpool e la Juventus. La struttura polivalente del paese, intitolata a suo nome, ogni anno, in ricorrenza dell'anniversario della sua morte, è meta di alcuni tifosi che vi depongono un omaggio floreale. (NdR: per ulteriori approfondimenti potete visitare la pagina di Gianni Mastroiaco) Fonte: Saladellamemoriaheysel.it © 29 maggio 2010 Fotografia: Drughi Juventus © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

SCULTURA e HEYSEL
Il Cippo del Comune di Rutigliano
 

Il Cippo eretto dallo Juventus Club di Rutigliano

A Rutigliano, paese agricolo in provincia di Bari, lo Juventus Club "Giampiero Boniperti" custodisce dall’inaugurazione del 29 maggio 2005 questo cippo in memoria, eretto nel giardino di Via Vittime dello Stadio Heysel, la strada cittadina che il comune barese, primo in Italia, ha voluto intitolare già all'indomani della tragedia di Bruxelles. In questo luogo si svolge ogni anno la commemorazione solenne dei caduti da parte del club bianconero in occasione dell’anniversario della strage. Fonte: Saladellamemoriaheysel.it © 29 maggio 2010 Fotografia: Dioguardi Fotografia © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

SCULTURA e HEYSEL
Il Cippo di Dante Grassi
 

Il Cippo nella Sede della Juventus a Torino

Per ricordare le vittime dello Stadio Heysel c'è un piccolo monumento nel quartier generale della Juventus a Torino. Voluto fortemente da Giampiero Boniperti, presidente della Juventus, fu realizzato nel 1986 ed eretto nella precedente sede di Piazza Crimea, poi trasferito nel 2001 nel giardino di quella nuova ubicata in Corso Galileo Ferraris. Un cippo commemorativo realizzato dall' architetto Dante Grassi che reca questo epitaffio dello scrittore Giovanni Arpino: "Qui ricordiamo le 39 vittime di Bruxelles il 29 maggio 1985 trucidate da brutale violenza. Quando onore, lealtà, rispetto cedono alla follia, è tradita ogni disciplina sportiva. Alla nostra memoria il compito di tenerla viva". Fonte:  Saladellamemoriaheysel.it © 29 maggio 2010 Fotografia: Juventus.com © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©



Cippo di Dante Grassi

Giornalista sportivo, fu lui a idearlo in memoria delle vittime. Aveva 89 anni.

Addio a Dante Grassi, suo il cippo dell’Heysel

di Giacomo Mosca

TORINO - È morto, nella sua abitazione torinese, il giornalista sportivo Dante Grassi. Aveva 89 anni e da tempo era ammalato. Laureato in architettura, per due mandati rappresentante dei pubblicisti nel Consiglio dell’Ordine regionale, ha svolto la professione giornalistica soprattutto nel settore sportivo. Negli anni ’50 come collaboratore del Popolo Nuovo (all’epoca quotidiano della Dc piemontese), poi come corrispondente del Corriere Lombardo, della Gazzetta del Sud e della Notte e, soprattutto, come responsabile della redazione torinese di Stadio che aveva fatto diventare palestra di giornalismo per numerosi giovani poi passati a importanti organi di informazione. Dal ’60 e per oltre 10 anni, ha quotidianamente raccontato ai lettori di Stadio le vicende della Juventus, squadra che ha continuato a seguire da dirigente-tifoso quando, in seguito alla fusione di Stadio con Il Corriere dello Sport, aveva ridotto al minimo l’attività di giornalista per dedicarsi a tempo pieno a quella di architetto. L’amico Giampiero Boniperti l’aveva infatti nominato coordinatore dei Club di tifosi, carica che aveva dovuto lasciare con l’arrivo al vertice della società del trio Giraudo-Moggi-Bettega. È opera sua il cippo ricordo delle vittime dell’Heysel per anni installato nella vecchia sede della Juventus. Dante Grassi lascia la moglie Mariagrazia, i figli Antonello e Jacopo, gli adorati nipoti Lorenzo e Vittorio, la sorella Elsa, la cognata Franca con i figli Lorenzo e Gianmaria. Fonte: Giornalistitalia.it © 4 novembre 2019 (Testo e Foto) Fotografie: GETTY IMAGES © (Not for Commercial Use) © Hurrà Juventus © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©

SCULTURA e HEYSEL
La Stele dello Juventus Museum
 

La Stele del Museo della Juventus a Torino

Come promesso pubblicamente dal Presidente Andrea Agnelli, a pochi giorni dal suo insediamento in società e in occasione della cerimonia di commemorazione dei caduti di Bruxelles nel giardino della Sede della Juventus a Torino il 29 maggio 2010, all'interno del J-Museum viene realizzato un angolo della Memoria dedicato alla strage dell'Heysel. Nella medesima sala fra i luccicanti trofei e gli storici cimeli della leggendaria società torinese spicca una lunga stele luminosa sulla quale si leggono i 39 nomi delle vittime. Simbolicamente un segno molto importante e affettivo di condivisione della tragedia nella storia del club torinese, dopo moltissimi anni di biasimevole estraniazione dal ricordo. Fonte: Saladellamemoriaheysel.it © 16 maggio 2011 Video: Repubblica Tv © Fotografie: GETTY IMAGES © (Not for Commercial Use) © Francesco Laudadio © Juventus.com © Icone: Free Graphics © Comitato Heysel Reggio Emilia ©



Stele J-Museum Torino

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