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Open
letter to Liverpool Football Club and fans
Beyond the
wall
Hypocrisy
does not erase the sins of the fathers, but only
truth will free their sons.
It's a
long time I wanted to write, too many years,
unfortunately, have passed. I would have
preferred some of their relatives to do this,
having more title and right, but, despite
everything,
silence has
dominated the pain of those who never accepted
and the shame of those who should never have
forgotten.
Meanwhile,
in Hillsborough tragedy you have suffered the
nemesis of an evil demon, mocking and cruel
fate. We saw the poor disfigured faces of men
and women on the barbed wire that resembled so
much those of our fans with wide eyes taken away
like sacks on Heysel barriers. Perhaps because,
they actually were simply brothers.
We even
enjoyed in 2005 those banners, those two-colour
scarves and the giant scenery, plaques in the
museum and on the wall of Anfield, those
religious services and bells in the cathedral,
the website dedicated to the memory of our 39
angels and those friendly matches. Everything
nice, good and right, all according to your
well-known British style.
But there
is still something that after all this time puts
us inexorably apart and will condemn us to
eternal enmity, until you'll do justice to our
victims through bravely unveiling their
executioners' face. Those 39 martyrs of Brussels
did not die because of the "collapse of a wall,"
and before that had not launched any object on
the heads of the British fans.
They died
instead because your fans had initially targeted
them with rockets and bottles, with iron bars
and stones torn from the stands, wildly
assaulted them and brutally beaten, then
terrorized and
driven to crush, choking each other, then robbed,
ridiculed and humiliated, even when they were
dead.
Alcohol
and hooliganism turned in front of the whole
world those "reds" in wild beasts, but you will
still continue for a long time, maybe forever,
to blame the rusty cage or the money greedy
circus director, or even frightened italian
fans, who stopped to blame them before the
fragile barriers were smashed and they were
savaged themselves.
Look truth
completely in the face, once and for all...
I
understand that the shame of Heysel will reign
sovereign even more than your beloved Queen. I
fully understand that this certainly will never
be a legend to be passed down from father to son
with pride ... But as it is written in the Bible:
"The truth will set you free" and this hypocrisy
of yours is a useless match that cannot protect
yourself from the darkness of an atavistic guilt.
For Heysel
victims, their loved ones, neither our hatred
will be of any help, nor your inconsistency. Let
us walk together side by side in the name of
truth and celebrate together the memory of all
our dead. The right word to fill the "kop" that
night of April was not "friendship", but "forgiveness"...
Who is not
willing to kneel down, is not worthy of pity...
Only in
that moment our sportsmen will actually
reconcile to each other as it has always
happened in mankind history.
Cheer up,
38 families are waiting.
August 28,
2012
Domenico
Laudadio (Multimedial Virtual Museum Custodian
Saladellamemoriaheysel.it)
Source: Saladellamemoriaheysel.it
Many thanks to Salvatore Costa for translating
References:
Site
Liverpool Football Club ©
Neville Southall ©
Kenny Dalglish ©
Photo:
GETTY IMAGES
©
(Not
for Commercial Use)
Backcloth: Pxfuel.com ©
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Lettera
aperta al Liverpool Football Club ed ai suoi
tifosi
Al di là
del muro
L’ipocrisia non cancella le colpe dei padri, ma
solo la verità renderà liberi i loro figli.
E’ da
tanto tempo che volevo scrivervi, troppi anni,
purtroppo, sono passati. Avrei preferito lo
facesse qualcuno dei loro familiari, avendone
maggiormente titolo e diritto, ma, nonostante
tutto, il silenzio ha sovrastato il dolore di
chi non si è mai rassegnato e la vergogna di chi
non avrebbe mai dovuto dimenticare.
Voi, nel
frattempo, nella tragedia di Hillsborough avete
patito la nemesi di un demone malvagio, beffarda
e crudele sorte. Abbiamo visto quei poveri volti
sfigurati di uomini e donne sui reticolati che
tanto assomigliavano a quelli dei nostri tifosi
con gli occhi sbarrati portati via come sacchi
sulle transenne dell’Heysel. Forse, perché, in
realtà, semplicemente erano fratelli.
Ma c’è
ancora qualcosa che a distanza di tutto questo
tempo ci separa inesorabilmente e ci condannerà
all’eterna inimicizia, finché non renderete
giustizia alle nostre vittime scoprendo
coraggiosamente il volto ai loro carnefici. Quei
39 martiri di Bruxelles non sono morti a causa
del "crollo di un muro" e prima ancora non
avevano lanciato alcun oggetto sulle teste degli
inglesi.
Abbiamo
persino apprezzato nel 2005 quegli striscioni,
le sciarpe bicolore e quella scenografia
gigantesca, le targhe al museo e sul muro di
Anfield, le funzioni religiose e le campane in
duomo, la pagina web dedicata alla memoria dei
nostri 39 angeli, le partite amichevoli. Tutto
bello, buono e giusto, tutto secondo il vostro
elegante noto stile britannico. Sono morti,
invece, perché vostri tifosi prima li avevano
bersagliati con razzi e bottiglie, con sbarre di
ferro e pietre divelte dagli spalti, poi
caricati selvaggiamente in massa e picchiati a
sangue, quindi terrorizzati e spinti a
schiacciarsi, soffocarsi fra loro, poi derubati,
derisi e umiliati anche da morti.
L’alcool e
il teppismo trasformarono davanti al mondo
intero quei "reds" in bestie feroci mentre voi
continuerete per quanto tempo ancora, forse per
sempre,
a dare la colpa
alla gabbia arrugginita o al direttore del circo
avido d’incassi o addirittura a quanti del
pubblico, atterriti, si fermarono a biasimarle
prima che abbattendo le fragili sbarre li
sbranassero.
Guardatela
fino in fondo in faccia una volta per tutte la
verità…
Comprendo
che la vergogna dell’Heysel regnerà sovrana
ancor più della vostra amata Regina. Capisco
perfettamente che non sarà mai di certo una
leggenda da tramandare con orgoglio di padre in
figlio… Ma com’è scritto anche nella Bibbia: "La
verità vi renderà liberi" e questa vostra
ipocrisia è un fiammifero inutile che non può
difendervi dalle tenebre di una colpa atavica.
Per le
vittime dell’Heysel, per i loro cari, non
servirà né il nostro odio, né la vostra
incoerenza. Camminiamo insieme parallelamente in
nome della verità e celebriamo insieme la
memoria di tutti i nostri morti. La parola
giusta per riempire la "kop" quella sera di
Aprile non era "amicizia", ma perdono…
Chi non è
disposto a mettersi in ginocchio, non è degno di
pietà…
I nostri
sportivi si riconcilieranno veramente soltanto
allora fra loro, come sempre accaduto nella
storia degli uomini.
Coraggio,
38 famiglie aspettano.
28 agosto
2012
Domenico
Laudadio (Custode Museo Virtuale Multimediale
Saladellamemoriaheysel.it)
Fonte:
Saladellamemoriaheysel.it
Grazie
di cuore a Salvatore Costa per la traduzione
Riferimenti:
Sito Liverpool Football Club ©
Neville Southall
©
Kenny Dalglish ©
Fotografie: GETTY IMAGES
© (Not
for commercial use)
Fondale: Pxfuel.com ©
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Brothers, without fear
of the truth,
we walk together towards peace
by Riccardo Molesti
"I think we always
keep alive the memory of Heysel is important and
necessary for many reasons, and I do not have
some riepilogarle to you that you were the first
to break the guilty silence. But one of the
reasons you have always shown and that made me
join initiative without delay, a second after
discovering the existence, that is the ultimate
goal was to avoid a repeat again. And this order,
to be achieved, can only go through a
reconciliation between the two fans. And peace
is that when there is no reciprocal conditions,
otherwise it is only armed truce. The British
have made their steps to that effect, those who
felt appropriate and repeatedly have shown that
their website was more careful, and even more
respectful of the memory of the fallen, of our.
I find it excessive to require today and ask
forgiveness, claiming an act of coercion,
because I'm not sure that we can ask for this.
The only real culprits of the massacre are the
hooligans who assaulted fans juventino Not all
Liverpool fans, but no one is acquitted,
including us, at least as belonging to the human
race, but not only. It would feel like, today,
the German people responsible for massacres of
World War II".
Source: Saladellamemoriaheysel.it ©
Photo: Redandwhitekop.co ©
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Fratelli, senza timore
della verità,
camminiamo insieme verso la pace
di Riccardo Molesti
Credo che tenere
sempre viva la memoria dell'Heysel sia
importantissimo e doveroso per molteplici
ragioni, e non devo certo riepilogarle a te che
sei stato il primo a infrangere il colpevole
silenzio. Ma una delle ragioni che hai sempre
evidenziato e che mi fece aderire senza indugio
all'iniziativa, un secondo dopo averne scoperto
l'esistenza, è che il fine ultimo fosse quello
di evitare che si ripetesse ancora. E questo
fine, per essere raggiunto, non può che passare
attraverso un'opera di pacificazione tra le due
tifoserie. E la pace è tale quando avviene senza
condizioni reciproche, altrimenti è solo tregua
armata. Gli inglesi hanno fatto i loro passi in
tal senso, quelli che ritenevano opportuni e più
volte hai evidenziato come il loro sito fosse
più attento, ed anche più rispettoso della
memoria dei caduti, del nostro. Trovo eccessivo
pretendere oggi che chiedano perdono, pretendere
un atto di contrizione, anche perché non sono
sicuro che siamo in grado di chiedere questo.
Gli unici veri colpevoli della strage sono gli
hooligans che assaltarono i tifosi juventini,
non tutti i tifosi del Liverpool, ma nessuno si
senta assolto, noi compresi, quantomeno in
quanto appartenente al genere umano, ma non
solo. Sarebbe come ritenere, tutt’oggi, il
popolo tedesco responsabile degli stermini della
seconda guerra mondiale".
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
© Fotografie: Liverpoolfc.com
©
GETTY
IMAGES
©
(Not for Commercial Use)
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Never Peace without
the Truth...
Mai Pace senza la Verità... |
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