La tragedia
dell'Heysel raccontata dalle immagini
di Gabriele
Pipia
MIRANO - "Come in
guerra. Anzi, peggio. Perché in guerra almeno
sai che puoi morire". Quel maledetto 29 maggio
1985 doveva esserci semplicemente una partita di
calcio, la finale di Coppa dei Campioni tra
Juventus e Liverpool. Ma lo stadio Heysel di
Bruxelles sarà sempre legato ad una delle più
grandi tragedie del mondo dello sport. Un'ora
prima del fischio d'inizio i tifosi inglesi più
accesi (i famigerati "hooligans") caricarono in
massa spingendosi verso il settore degli altri
tifosi, un muro crollò e morirono 39 persone.
Molte schiacciate e calpestate dalla folla,
qualcuno si lanciò addirittura nel vuoto.
Persero la vita 32 italiani, quattro belgi, due
francesi e un irlandese. Uno stadio trasformato
in un cimitero. A 30 anni di distanza arriva a
Mirano una grande mostra legata proprio alla
tragedia dell'Heysel, una cronologia ricca di
fotografie e ritagli dai giornali dell'epoca.
L'esposizione è organizzata dai gruppi "Nucleo
1985 Heysel" e "Supporter 1897", sarà aperta
gratuitamente al pubblico sabato pomeriggio
(15.30-19.30) e domenica (9.30-12.30 e
15.30-19.30) alla barchessa di Villa XXV aprile
nel centro di Mirano. Ci saranno 25 grandi
pannelli contenenti 50 © Fotografie: le più
drammatiche sono state scattate dallo storico
fotografo della Juventus Salvatore Giglio, ma ci
saranno anche molte foto amatoriali. Saranno in
bella mostra anche 48 disegni realizzati dai
bambini delle scuole di Bassano e firmati da
Pirlo, Tevez, Buffon e molti altri campioni che
hanno giocato a giugno la finale di Champions
League. Disegni nati nell'ambito di un progetto
didattico contro la violenza negli stadi e
dedicati ai 39 deceduti e alle associazioni che
hanno portato avanti la loro memoria. La mostra
è itinerante ed è partita proprio da Bassano
perché lì vive Massimo Tadolini, fondatore del
gruppo ultrà "Nucleo 1985 Heysel". All'apertura
ci saranno Damiano Volpato (presidente dello
Juventus Club Mirano "Lele Bortoluzzi") e
l'assessore allo Sport Cristian Zara. Ma ci sarà
soprattutto l'ex difensore bianconero Luciano
Favero, originario di Santa Maria di Sala, che
quel giorno ha assistito alla tragedia dal
campo. E ora, 30 anni dopo, davanti a quelle
foto racconterà di quelle tribune diventate un
inferno.
Fonte:
Il Gazzettino © 14 ottobre 2015
Fotografie:
Il Gazzettino © Weekendesk.it ©
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