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ITALIA
31-05-1956
REGGIO EMILIA
Anni 28
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CRONACA DI REGGIO
Scoperta una lapide
commemorativa dalla presidente della Provincia e dalla
madre di Claudio
La palestra intitolata a
Zavaroni
di Roberto Fontanili
Ieri allo Zanelli grande
emozione per il giovane morto all'Heysel.
"Il giovane che sapeva volare
è stato abbattuto". Lo ricorda ancora oggi così, la sua
ex insegnante di Italiano allo Zanelli Maria Pia
Trevisan. Uno dei tanti ricordi, da parte di insegnanti
ed ex compagni di scuola e di riflessioni degli attuali
insegnanti e studenti, in occasione dell'intitolazione a
Claudio Zavaroni della palestra dell'Istituto Zanelli
avvenuta ieri. Proprio allo Zanelli dove il giovane
fotografo reggiano rimasto ucciso nella tragedia
dell’Heysel nel 1985 era cresciuto e si era formato. A
scoprire la lapide commemorativa, che da ieri si trova
sul muro esterno dell'istituto agrario, la presidente
della Provincia Sonia Masini, con la mamma di Claudio,
Adele Fontana, attorniate dal preside Patrizia Pellacani,
dal vice-preside ed ex-compagno di classe di Zavaroni,
Mario Ferrari, dai professori di allora e di oggi, dagli
amici di una vita e dagli studenti di oggi, tra cui
Matteo Davoli e luri Rovatti che hanno cercato un filo
in questi ultimi 35 anni. Da quando Claudio Zavaroni nel
1970, "indiscusso leader studentesco, con la sciarpa
alla Lenin, ha iniziato a maturare quell'interesse per
la storia e il mondo contadino che poi ritroviamo nel
suo impegno nel sindacato agricolo Cia e nella sua
mostra fotografica "Ritratti d'Appennino". Un percorso
di vita breve, intenso, ricco, che è stato ricordato da
Gianni Marconi, il quale con alcuni altri amici ha
lottato perché su Claudio Zavaroni non cadesse un
taciturno oblio.
Fonte: Gazzetta di
Reggio © 23 maggio 2010
Fotografie: L'Unità ©
Zanelli.edu.it ©
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Sempre ieri la
commemorazione della tragedia dell'Heysel
La palestra dello
Zanelli è stata intitolata a Zavaroni
"CLAUDIO rappresenta per noi
quell'impegno sociale e civile che non deve mai cessare,
la nostra parte migliore". La presidente della Provincia
Sonia Masini ha chiuso con queste parole il proprio
intervento nel corso della cerimonia di intitolazione
della palestra dell'istituto Zanelli a Claudio Zavaroni,
il fotografo reggiano rimasto ucciso nel 1985 nella
tragedia dello stadio Heysel. Ieri alle 9.30, nell'aula
magna della scuola in via Fratelli Rosselli, c'erano
veramente in tanti per ricordare la figura di questo
giovane fotografo che era stato studente dello Zanelli:
i familiari, la madre, i compagni di scuola di allora,
gli studenti di oggi, i rappresentanti delle
istituzioni, ma soprattutto gli amici di Claudio, che in
questi 25 anni non hanno mai smesso di ricordarlo. La
cerimonia si è aperta con la proiezione di un filmato
sulla tragedia dello stadio Heysel. "Conobbi Claudio
quando ero operatore culturale a Villa Minozzo, nell'81.
La nostra amicizia è durata fino alla sua scomparsa", ha
detto Masini, che subito dopo, assieme alla madre di
Zavaroni, ha scoperto la targa che ha intitolato la
palestra al fotografo. Sempre ieri si è svolta la
commemorazione in via Matteotti 11 (zona Mirabello)
davanti al monumento delle vittime dell'Heysel.
Fonte: Gazzetta di
Reggio © 23 maggio 2010 (Testo © Fotografie)
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La palestra dello
Zanelli intitolata a Claudio Zavaroni
Questa mattina la
presidente Masini durante la cerimonia per ricordare il
fotografo morto nella tragedia dell'Heysel: "Claudio
rappresenta l'impegno civile e sociale".
"Claudio rappresenta per noi
quell'impegno sociale e civile che non deve mai cessare,
la nostra parte migliore". La Presidente della Provincia
Sonia Masini ha chiuso con queste parole il proprio
intervento nel corso della cerimonia di intitolazione
della palestra dell'istituto Zanelli a Claudio Zavaroni,
il fotografo reggiano rimasto ucciso nel 1985 nella
tragedia dello stadio Heysel. Questa mattina alle 9.30,
nell'aula magna della scuola, in via fratelli Rosselli,
c'erano veramente in tanti per ricordare la figura di
questo giovane fotografo che era stato studente dello
Zanelli: i familiari, la madre, i compagni di scuola di
allora, gli studenti di oggi, gli insegnanti di quei
difficili primi anni settanta, gli insegnanti di oggi
(suoi amici di allora), i rappresentanti delle
istituzioni, ma soprattutto gli amici di Claudio, che in
questi 25 anni non hanno mai smesso di tenere vivo il
suo ricordo. La cerimonia si è aperta con la proiezione
di un filmato che ricostruiva la tragica vicenda dello
stadio Heysel: la voce di Paolo Bonacini, direttore di
TeleReggio, attraverso le immagini riportate dalla
stampa di allora ha raccontato Claudio visto attraverso
gli occhi dei suoi amici: "La morte di Claudio ha
rappresentato la morte di una parte di noi, la
migliore". La preside Patrizia Pellacani ha quindi
chiamato uno dopo l'altro tutti coloro che hanno voluto
ricordare la figura di Claudio: i suoi insegnanti di
lettere e di agraria, la professoressa Trevisan e il
professor Ficarelli; i suoi compagni di scuola di
allora, gli studenti che oggi frequentano l'istituto
Zanelli. La cerimonia è stata conclusa dall'intervento
della Presidente Masini che ha prima di tutto messo in
luce il valore di una scuola come lo Zanelli cresciuta
negli anni, che rappresenta oggi l'esempio di una nostra
vocazione verso gli studi tecnici che devono continuare
a essere tutelati. "Le parole dei nostri studenti - ha
aggiunto - dimostrano come ci sia una correlazione anche
tra la profondità e la cultura e gli studi tecnici.
Claudio è l'esempio migliore di questo, e
l'intitolazione della palestra esprime i nostri
sentimenti per lui. Conobbi Claudio quando ero operatore
culturale a Villa Minozzo, nell'81, lo aiutai ad
allestire una mostra fotografica. La nostra amicizia è
durata fino alla sua scomparsa". Subito dopo, assieme
alla madre di Claudio Zavaroni, la presidente Masini ha
scoperto la targa che ha intitolato la palestra al
fotografo. Claudio Zavaroni, dopo il diploma
all'istituto Zanelli, aveva lavorato nel campo
dell'agricoltura, fino a diventare responsabile di zona
della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di
Scandiano. Parallelamente Zavaroni aveva intrapreso un
percorso fotografico che lo portò a svolgere importanti
ricerche antropologiche sul mondo contadino, di cui il
suo obiettivo ha immortalato momenti e paesaggi che
arricchiscono la memoria del territorio provinciale.
Inoltre, la sua vicenda e quella delle altre 38 vittime
della tragedia dell'Heysel ripropongono importanti, e
tristemente attuali, riflessioni sullo sport e sulle
violenze, in cui rischiano di sfociare a volte momenti
di partecipazione collettiva. Per ricordare la figura di
Zavaroni è inoltre in corso una mostra di sue fotografie
in corso Cairoli al civico 1, frutto della
collaborazione di Palazzo Magnani e di Fotografia
europea.
Nella giornata di sabato 29 maggio, alle ore 11, si
svolgerà invece la commemorazione in via Matteotti 11
(zona Mirabello) davanti al monumento delle vittime
dell'Heysel.
Fonte: Provincia.re.it © 22
maggio 2010 (Testo © Fotografia)
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Una palestra
intitolata a Zavaroni
La Provincia intitola a
Zavaroni la palestra dello Zanelli. Questa mattina,
nella sede della scuola, si svolgerà la commemorazione
del giovane fotografo reggiano rimasto ucciso 25 anni fa
nella tragedia dell’Heysel. Una vita breve ma intensa
quella del fotografo reggiano Claudio Zavaroni, rimasto
ucciso nel 1985 allo stadio Heysel, allora ventottenne.
Quest’anno ricorre il 25° della sua scomparsa e la
Provincia, su proposta del comitato "Amici di Claudio
Zavaroni", ha deciso di intitolargli la palestra
dell’istituto agrario Zanelli. La cerimonia ufficiale si
svolgerà stamani alle 9.30, nell’aula magna della scuola
in via Fratelli Rosselli 41. Alla commemorazione sarà
presente la presidente della Provincia Sonia Masini, la
preside dello Zanelli Patrizia Pellacani, alcuni parenti
di Claudio oltre che compagni di scuola, insegnanti ed
ex-colleghi. Claudio Zavaroni aveva lavorato nel campo
dell’agricoltura, fino a diventare responsabile di zona
della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di
Scandiano. Parallelamente Zavaroni aveva intrapreso un
percorso fotografico che lo portò a svolgere importanti
ricerche antropologiche sul mondo contadino, di cui il
suo obiettivo ha immortalato momenti e paesaggi che
arricchiscono la memoria del territorio provinciale. Per
ricordare la figura di Zavaroni è inoltre in corso una
mostra di sue fotografie in corso Cairoli al civico 1,
frutto della collaborazione di Palazzo Magnani e di
Fotografia europea. Sempre questa mattina alle 11 si
svolgerà invece la commemorazione in via Matteotti 11
(in zona Mirabello) davanti al monumento delle vittime
dell’Heysel.
Fonte: Gazzetta di Reggio © 22 maggio 2010
Fotografia: Zanelli.edu.it ©
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