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ITALIA
21-06-1964
Mesagne (BR) Anni
20
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Stadio inagibile ? Ma
guarda un po’
di Giuseppe Messe
Ma guarda un po’.
L’Amministrazione comunale ha (o avrebbe) scoperto
(finalmente) che lo stadio di calcio intitolato (solo
sulla carta) al compianto Alberto Guarini, perito
tragicamente nella tragedia dell’Heysel in occasione di
una partita di Coppa dei Campioni (come si chiamava
allora in lingua italiana) tra Liverpool e Juventus,
avrebbe bisogno di urgenti interventi di
ristrutturazione per renderlo agibile. Ma come, lo
scriviamo (Noi) da (molti) anni. Addirittura da quando,
dopo pochi mesi dall’inaugurazione, crollò parte del
muro perimetrale. Uno stadio inaugurato solo 15 anni fa
è già vecchio. Così ci sarebbe il fondato rischio che
senza stadio la prima squadra di calcio della città non
possa poter partecipare al campionato di Eccellenza, una
categoria che darebbe lustro alla città. E si perché
anche il calcio potrebbe dare lustro a Mesagne, capitale
della Cultura Pugliese. Non solo il centro storico. O
come qualcuno (ingiustamente) definisce mangiatoia. Da
anni scriviamo che sotto la tribuna coperta (coperta?)
piove, che il terreno di gioco in erba sintetica è
inagibile (al di là delle perizie); che l’impianto
idrico per bagnare il terreno (perché in estate va
bagnato) non è entrato mai in funzione nonostante tutti
i soldi spesi per le riparazioni; che gli spogliatoi
sono fatiscenti (quando non piove dal solaio); che non
c’è la strada d’ingresso per la tifoseria ospite; che la
strada principale d’ingresso del pubblico (meglio dire
"o stradone") è disseminato di buche e polveroso; che
non c’è illuminazione lungo quel tratto (pericoloso)
della via per Serranova. Ma, soprattutto, non si è
voluto mai voluto capire che Mesagne ha una fiorente e
numerosa attività calcistica con molte società e che
hanno assoluto bisogno della costruzione di un campo
alternativo per le squadre giovanili onde evitare che il
terreno di gioco venga quotidianamente diviso da tre società e calpestato
contemporaneamente da centinaia di ragazzi. Potremmo
continuare. Ma basta così. Non intendiamo farla lunga.
Anche perché non serve.
Fonte:
Mesagnesera.it © 8 Luglio 2023
(Testo
© Fotografia)
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La
lettera di Andrea Agnelli al Comune di Mesagne
Lo stadio di contrada Tagliata
intitolato alla memoria di Alberto Guarini
di Giuseppe Messe
Piazza Sedile stracolma sino alle ore
23 per applaudire Walter Veltroni che ha letto, in un toccante
silenzio, il monologo "Quando cade l’acrobata, entrano i clown.
Heysel, l’ultima partita". L’iniziativa organizzata dal
presidente del consiglio comunale per conto
dell’Amministrazione, è stata molto seguita ed apprezzata dal
pubblico che al termine del monologo tenuta sul sagrato della
Chiesa Matrice, ha lungamente applaudito l’autore. Walter
Veltroni non è la prima volta che viene a Mesagne. L’ultima, in
ordine di tempo, fu 15 anni addietro, quando era vice Presidente
del Consiglio nel governo di Romano Prodi e Ministro dei Beni
Culturali, invitato dall’allora onorevole Cosimo Faggiano.
All’incontro erano presenti i genitori Bruno e Lucia, e la
sorella Paola dello sfortunato giovane universitario Alberto
Guarini che il 29 maggio 1985 perse la vita per andare a vedere
una partita di pallone a Bruxelles, in uno stadio fatiscente e
inadatto per ospitare una finale di Cappa dei Campioni e dove,
"una manifestazione di follia collettiva", come ha detto il
sindaco Franco Scoditti, uccise 39 vittime innocenti e provocò
oltre 600 feriti. "Non si dovrebbe morire per un gioco - ha
detto l’autore del libro - Non si può morire per il calcio".
Poi, prima della presentazione del libro, Veltroni ha voluto
rivedere la Chiesa Matrice, accompagnato dall’arciprete don
Angelo Argentiero. "In Inghilterra - ha detto dinanzi ai
taccuini ed ai microfoni - hanno affrontato e risolto
prontamente il problema della sicurezza negli stadi perché sono
duri nelle sanzioni che infliggono ad eventuali sconsiderati,
perché hanno tolto fossati e piste di atletica attorno al
rettangolo di gioco, ed hanno investito nella responsabilità dei
tifosi. Tutto ciò, purtroppo, in Italia non è ancora avvenuto".
Dopo venticinque anni, Bruno Guarini è tornato a vedere in
televisione una partita di calcio. Il tempo, per fortuna, mitiga
il dolore ma non lo cancella. "Ogni volta che vedo giocare in
televisione la Juventus mi sembra di avere al mio fianco
Alberto". Più in là, nascosti tra la folla, tanti amici
appassionati di calcio e tifosi della Juventus che quella
tragica sera erano sugli spalti dell'Heysel. Tra di loro anche
Daniele Librato che si trovava proprio al fianco di Alberto.
Rievoca: "lo, Bruno ed Alberto eravamo in cima alla gradinata
del settore Z assieme ad altri amici mesagnesi con i quali
eravamo partiti per quella che sarebbe dovuta essere una festa.
Poi Bruno disse che avremmo avuto una visione più completa del
terreno di gioco scendendo ai primi gradini. Il destino. Quando
la massa di tifosi ubriachi del Liverpool iniziò a spingere,
avemmo un attimo di terrore. Io, per mia fortuna, rimasi lucido
e subito passai sotto la transenna. Alberto, più alto di me,
ebbe qualche difficoltà. Fu questione di qualche istante e
rimase schiacciato dall'onda umana che si riversò contro di noi.
Mentre Alberto non ebbe scampo contro le transenne metalliche,
io rimasi sommerso sotto una montagna di corpi calpestati.
Cominciò a mancarmi l'aria poi, per fortuna, il cumulo di
persone che erano caduti addosso cominciò a sfoltirsi, ripresi a
respirare, mi salvai". A conclusione della serata il Presidente
del consiglio comunale, Fernando Orsini, ha annunciato che tutti
i gruppi consiliari all'unanimità hanno deciso di intitolare lo
stadio di contrada Tagliata alla memoria di Alberto Guarini,
"perché - ha detto - Mesagne non vuole dimenticare e perché sia
di monito per i giovani".
Fonte: Mesagnesera.it
©
19
giugno 2010
Fotografia:
Gazzetta dello Sport ©
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Lo stadio della
Tagliata dedicato ad Alberto Guarini
di Kalumet
In Piazza IV Novembre erano in molti a
sentire il monologo di Veltroni "Quando cade l’acrobata, escono
i clown" e penso di poter dire in molti si son ritrovati ad
essere pervasi da sensazioni forti, a stento contenibili. Non
c’era stata molta pubblicità o tam-tam che avessero tentato di
organizzare la serata ed in fondo non era assolutamente uno
spettacolo teatrale eppure oltre cinquecento sedie che il Comune
di Mesagne aveva fatto mettere in Piazza erano tutte occupate ed
in molti hanno seguito il tutto in piedi. La novità più
importante, ma da qualche giorno già si respirava, è stata la
comunicazione da parte del Presidente Fernando Orsini che
l’Amministrazione comunale alla unanimità di tutte le forze
politiche, nessuna esclusa, ha deciso di dedicare lo stadio
della Tagliata ad Alberto Guarini. Dopo 25 anni si risolve nel
migliore dei modi un qualcosa che alla cittadinanza pare ormai
che sia un atto dovuto. E qualcosa è opportuno in tutta questa
vicenda ricordarla nuovamente come abbiamo già fatto in altro
analogo intervento. Alberto, ormai, è un patrimonio della città,
un faro, un punto di riferimento che per il futuro sarà guida e
monito per i giovani, un nome scolpito non all’ingresso di uno
stadio come quello della "Tagliata" ma nel cuore di tutti gli
sportivi che condividono i valori dello sport e soprattutto
della fratellanza. Il monologo di Veltroni ha fatto rivivere nel
silenzioso ascoltatore la quotidianità che accompagna la vita
umana, fatta di cose di ogni giorno, superficialità e
responsabilità, gioia e dolore, condivisione e serrata
dialettica, amore e violenza, in definitiva un turbinio di
sentimenti che ci accompagnano di ora in ora. E per molti la
serata di Piazza IV novembre con le parole di Walter Veltroni è
stato lo spartiacque tra cronaca e storia. Heysel, ormai
superato anche nel nome non ha più nulla da dirci perché di
quella maledetta serata sappiamo tutto: l’inefficienza della
polizia, la superficialità dei responsabili politici belgi, la
notifica dei costi delle ambulanze, i pasticci per la riconsegna
dei corpi straziati alle famiglie, le circostanze, i racconti
dei sopravvissuti. Ora dopo Veltroni parla la storia con le sue
analisi, i suoi modelli, i suoi insegnamenti, parla la storia
che insegna ancora una volta che è possibile vivere rifacendosi
a canoni di condivisione che abbiano soprattutto rispetto della
vita umana, della comunità di appartenenza E per fortuna... Non
per tutti perché c’è anche il politico che nella sua povertà di
spirito, nella sua vacuità sociale aveva tentato di innescare la
polemica allo scopo di chiamare un altro leader politico per una
serata "del ricordo" e c’è anche lo spettatore politicizzato che
sommessamente criticava Veltroni (ovviamente il comunista
Veltroni) perché al suo livello non si deve leggere un monologo
ma bisogna impararlo a memoria. Va bene lo stesso perché non
potremmo apprezzare la luce se non ci fosse il buio !
Fonte: Mesagne1929.it
©
4 giugno 2010
(Testo © Fotografia)
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Lo stadio da
intitolare alla memoria di Guarini
Una decisione già presa che ora
assume i connotati della vergogna per i tanti tentennamenti.
MESAGNE - Lo scorso 29 maggio,
ricordando la tragedia di 25 anni fa il Sindaco di Bruxelles, Freddy Thielemans ha rotto un silenzio vergognoso che durava da
ben cinque lustri con un discorso commemorativo ed ha lasciato i
cancelli dello stadio ex Heysel ora Baldovino per coloro che
hanno voluto raccogliersi davanti allo spazio 1985, un luogo
della memoria realizzato nel 2005. Ma non dura da meno anni il
silenzio dell’Amministrazione comunale di Mesagne, nonostante
vari tentativi fatti da più parti perché la città di Mesagne
annovera fra le 39 vittime, un suo figlio, l’allora 21enne
Alberto Guarini. Circa quattro anni fa la Giunta guidata da
Mario Sconosciuto approvò una delibera con il chiaro proposito
di intitolare il nuovo stadio della contrada Tagliata ad Alberto
Guarini ed anche l’Amministrazione Incalza conta nei suoi atti
amministrativi una determina con identici propositi. Ma al
momento ancora nulla di concreto. Nel 25° anniversario dei fatti
di Bruxelles il Presidente del Consiglio Fernando Orsini ha
voluto conoscere lo stato dei fatti della questione ed ha
chiesto la documentazione di rito. A seguire ha convocato la
conferenza dei capigruppo per valutare la possibilità di
affrontare e risolvere la situazione. Ma stranamente la
richiesta è stata quella di mandare tutto in Commissione per
avere "un quadro più chiaro" di tutta la situazione. Fin qui
quel che si sa. Parallelamente, sembra oramai certo che il 17
giugno a Mesagne ci sarà Walter Veltroni a presentare la sua
recente opera teatrale: "Quando cade l’acrobata entrano i clown"
ed i più sostengono che questa presa di posizione di mandare il
tutto in commissione sia oltre che impropria amministrativamente
anche una reazione che non ha motivo di esistere per questa
concomitanza. A ricucire la situazione, in queste ultime ore, si
è impegnato anche un leader della sinistra vendoliana per
ricucire questa diversità di vedute e cercare di accelerare i
tempi per la definizione dell’intestazione dello stadio ad
Alberto Guarini. Fin qui i fatti ma qualcosa la gente nei bar lo
dice a chiare lettere. Intanto da sottolineare che la famiglia
Guarini ha vissuto in questi 25 anni un dolore composto e
dignitoso senza mai chiedere nulla all’Amministrazione comunale
in particolare per ricordare Alberto. E’ stata realizzata subito
dopo la tragedia una Fondazione "Alberto Guarini" che viene
egregiamente amministrata da Gino Sconosciuto senza clamori ma
operando concretamente nell’ambito dell’assegnazione di alcune
borse di studio e organizzando iniziative culturali. E c’è da
dire che neanche la fondazione "Guarini" con i suoi dirigenti o
per interposta percorsa ha mai chiesto di realizzare qualche
iniziativa che potesse ricordare Alberto con l’intestazione di
qualsiasi cosa in Mesagne.
Rimane la condivisione di una intera città per avere
qualcosa di più tangibile come ricordo e punto di riferimento:
lo stadio della "Tagliata" è l’occasione più appropriata per
ricordare questo giovane che nella società mesagnese è rimasto
come purissimo testimone vittima della violenza. Il web è pieno
di ricordi di Alberto. E questa volta deve essere la volta buona
per superare uno stallo che comincia anche per Mesagne a
delineare i segni di una vergogna. Lo stadio della "Tagliata" a
gran voce deve essere intestato ad Alberto Guarini. Questo dice
la gente dappertutto, nei bar, nei circoli, nei sodalizi
sportivi ed il Presidente Fernando Orsini ha tutto l’appoggio
della cittadinanza per portare a termine una operazione che lui
stesso ha sollevato e che viene ad essere condivisa in massima
parte dalla cittadinanza.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno © 4 giugno 2010
Fotografie: Quimesagne.it ©
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