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MATTEO BAGNARESI
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Matteo Bagnaresi 30.03.2008 Le Indagini
   MATTEO   Pagine della Memoria    Morire di Calcio    Superga 1949    Tragedia Stadio Ballarin 1981 
 
 

Riunione dell'Osservatorio dopo l'incidente costato la vita al tifoso del Parma. Più controlli su autostrade, limiti alle trasferte e accelerare il progetto "card".

"Quel bus non doveva fermarsi lì"

Viminale, giro di vite sui tifosi

Indagato per omicidio colposo l'autista che ieri conduceva il pullman degli juventini. Nominato un perito per esaminare il mezzo. All'interno trovati cocci di bottiglie e pietre.

ROMA - Controlli rafforzati sulle autostrade, ulteriori limiti alle trasferte delle tifoserie più violente, accelerazione del progetto della "card" del tifoso. Sono i tre punti chiave di quanto deciso dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale, all'indomani del tragico incidente costato la vita a Matteo Bagnaresi. Indagato per omicidio colposo (Omissis), l'autista che ieri conduceva il pullman di tifosi bianconeri che ha travolto e ucciso il tifoso del Parma. Nominato un perito per esaminare il mezzo. La riunione inizialmente era stata convocata per affrontare partita di Champions Roma-Manchester di domani sera e che è giudicata a rischio incidenti. E infatti l'Olimpico sarà off limits per i tifosi ubriachi. È questa la seconda decisione presa dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive.

Il comunicato dell'Osservatorio - La riunione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale, inizialmente convocata per la partita di Champions, Roma-Manchester, di domani sera, "si è soffermata sui fatti avvenuti ieri nell'area di servizio dell'A 21 in provincia di Asti, ove è rimasto ucciso Matteo Bagnaresi, tifoso del Parma", si legge in una nota. "In ragione di ciò - prosegue il comunicato - sono stati considerati alcuni punti relativi alle attività intraprese dall'Osservatorio e riguardanti le trasferte delle tifoserie". In particolare sarà accelerato il progetto già avviato della tessera del tifoso per poter acquistare il biglietto. Proseguiranno gli incontri con le tifoserie organizzate, limitando la trasferta alle tifoserie "che non hanno ancora manifestato un'adeguata maturità sportiva". E ancora "il Piano operativo di sicurezza per il transito delle tifoserie sulla rete autostradale".

Sosta non prevista - A questo proposito gli inquirenti fanno sapere che l'area di servizio "Crocetta Nord", dove ieri si è verificato l'incidente, non era tra quelle individuate per la sosta del tifo organizzato durante le trasferte e, quindi, non era prevista la presenza di forze dell'ordine. Dunque "l'intervento della polizia è stato tempestivo" e che "la prima preoccupazione è stata quella di garantire l'ordine pubblico, visto che tra i tifosi stava crescendo l'ira". La presunta aggressione e la partenza precipitosa del bus non è stata preceduta da alcuna chiamata alle forze dell'ordine che potesse fare scattare un allarme preventivo. A Crocetta Nord si erano fermati il pullman di tifosi bianconeri proveniente da Crema, con 25 persone a bordo, due pullman di tifosi emiliani, in prevalenza famiglie e comunque tra di loro non vi era nessun ultras. La situazione di calma è cambiata quando nell'area di servizio è arrivato il pullman carico di Boys del Parma.

Le indagini - Il sostituto procuratore di Asti, Massimo Casucci, ha nominato un perito per esaminare il pullman dei tifosi juventini. Il mezzo è stato posto sotto sequestro. Dopo un primo esame del suo interno la polizia ha trovato cocci di bottiglie di vetro, pietre ed ammaccature. "Una situazione critica". L'investimento si sarebbe verificato perché si era creata quella che gli inquirenti definiscono "una situazione critica" e per questo la posizione dell'autista del mezzo, (Omissis), indagato per omicidio colposo, "potrebbe alleggerirsi", come ha detto il pm di Asti. L'autista - secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti - ha percepito una situazione di pericolo e si è praticamente dato alla fuga per evitare ulteriori problemi per i passeggeri e il pullman. La dimostrazione della "criticità" della situazione sarebbe confermata dal fatto che sul pullman non sono riusciti a risalire tre o quattro tifosi juventini che erano ancora nei bagni dell'area di servizio. Il magistrato ha confermato che l'inchiesta è ancora in corso e che si stanno sentendo testimoni estranei alle due tifoserie. Gli inquirenti sono anche in attesa dei risultati dell'autopsia della vittima prevista per domani, quando saranno esaminati pure gli indumenti indossati dal tifoso. Qualcuno avrebbe infatti detto che Matteo Bagnaresi al momento dell'investimento indossava un passamontagna. Pare invece che avesse una felpa con cappuccio. Inoltre sarebbe stato anche visto maneggiare una cinghia. In effetti al momento del recupero del cadavere i pantaloni non avevano la cinghia.

Roma-Manchester - Ora, ovviamente, tutti gli occhi sono puntati su Roma-Manchester di domani sera. L'osservatorio del Viminale fa sapere che è "già attivo" il piano di sicurezza per l'accoglienza nella capitale dei circa 4.000 tifosi inglesi che domani seguiranno la gara di Champions. Nella capitale ci saranno anche poliziotti dal Regno Unito "per coadiuvare i colleghi italiani". Nel corso della riunione "è stato ricordato che il "regolamento d'uso" dello stadio vieta l'accesso a chi si trovi in stato di ebbrezza".

31 marzo 2008

Fonte: Repubblica.it

© Fotografia: Gazzettadiparma.it

Il tifoso ucciso. La ricostruzione dell'incidente.

L'autista temeva un'aggressione

di Renato Botto

ASTI - Un tragico incidente sì, ma dettato dalla paura per l'aggressione di un gruppo di tifosi che si erano avvicinati minacciosamente ("armati di bottiglie e cinghie" secondo alcune testimonianze) al pullman dei tifosi bianconeri. La ricostruzione del dramma di domenica, nel quale ha perso la vita Matteo Bagnaresi, il ventottenne tifoso ultrà del Parma investito e ucciso dal torpedone carico di tifosi della Juventus (ma non ultras) guidato da (Omissis), è ormai definita. Gli interrogatori di tifosi e testimoni sono comunque ancora in corso.  I sostenitori bianconeri ribadiscono di essere stati aggrediti "con calci e pugni sulle fiancate del bus, lancio di bottiglie", mentre gli ultras parmensi respingono l'accusa di aggressione: "Non c' è stata battaglia". La zona dell'investimento non era ripresa da telecamere. Finora l'unico indagato, per omicidio colposo, è l'autista, ma presto potrebbero essercene altri, qualcuno fra i compagni di Matteo. Se verrà confermata l'aggressione, dicono in procura ad Asti, la posizione di (Omissis) si "alleggerirà". Nella stazione di servizio "Crocetta nord" a Castello d'Annone (Asti), sulla A21, alle 12.45 di domenica, a poche ore da Juventus-Parma, è successo qualcosa di improvviso ed imprevedibile. L'incrocio tra un pullman di "Boys" giallo-blu, non scortato dalle forze dell'ordine, e uno di juventini ha sconvolto, secondo quanto emerge dall'inchiesta condotta dalla Procura di Asti, la calma nell'area di sosta dove erano fermi altri pullman di tifosi delle due squadre e numerose auto. Dagli sfottò al tentativo di aggressione il passo è stato brevissimo. Proprio per questo (Omissis), temendo danni più gravi, è partito di scatto, "dimenticando" quattro passeggeri nella toilette. Nella concitazione non si sarebbe neppure accorto di investire Bagnaresi, schiacciato e ucciso sul colpo dal pesante mezzo che si è poi fermato qualche centinaio di metri più ad ovest sulla corsia d'emergenza dell'autostrada. La vittima è stata soccorsa da una ragazza, un'altra tifosa del Parma, ma è stato smentito che avesse un passamontagna calato sul viso. Si trattava, invece, del cappuccio legato alla felpa. Qualcuno dice che agitasse una cintura, forse quella che mancava dai suoi pantaloni. Una circostanza che però deve trovare ancora conferme. Massimo Casucci, il sostituto procuratore di Asti titolare dell'indagine, ha escluso che nell'area di servizio siano state sequestrate armi proprie o improprie: "Solo pezzi di bottiglie di vetro". Proprio quei frammenti, alcuni dei quali finiti all'interno del pullman (sequestrato in un'officina di Asti), saranno analizzati da un perito nominato dalla Procura astigiana. La scientifica ha anche cercato impronte sulla carrozzeria ammaccata. Disposta l'autopsia sul corpo di Bagnaresi, che sarà eseguita oggi. Ieri i vertici della Digos di Asti sono stati in trasferta a Parma, dove dovrebbero restare anche oggi, per proseguire gli interrogatori dei tifosi del Parma. La posizione dell'autista potrebbe essere alleggerita se verrà confermato l'assalto al bus partito da Crema. "Il conducente del pullman lombardo - hanno spiegato gli inquirenti - ha percepito una situazione di grave pericolo che l'ha indotto alla fuga. Ma non appena è stato avvertito, dai suoi stessi passeggeri, che aveva investito un uomo, ha immediatamente fermato il mezzo e ha fornito agli investigatori un'esauriente spiegazione". Al momento, non è previsto un nuovo interrogatorio di (Omissis). Ieri, alla stazione di servizio sulla A21, si sono fermati alcuni tifosi, che hanno appeso alle colonnine di sostegno della pompa di benzina fiori e sciarpe (tra le altre una dei Drughi bianconeri ed una degli ultras della Sampdoria), scritto messaggi di ricordo per "Bagna". Ci sono stati momenti di tensione quando alcuni tifosi da Parma hanno apostrofato una troupe di Mediaset: il più agitato ha colpito con uno schiaffo una telecamera.

1 aprile 2008

Fonte: Americaoggi.info

"Un’azione violenta"

E l’autista scappò

di Francesco Bramardo

Il tentativo di aggressione avrebbe spinto (Omissis) ad agire in fretta. Niente immagini: telecamere della stazione di servizio guaste da un anno.

DAL NOSTRO INVIATO. ASTI - Due sciarpe intrecciate con i colori della Juve e del Parma, a due passi dal luogo dove Matteo Bagnaresi è stato travolto da un pullman in fuga. Il giorno dopo, la calce bianca delinea i contorni dell’incidente: mazzi di fiori, biglietti di amici, l’ultimo saluto dei "Boys" ricoprono la pompa di benzina della Q8 sulla piazzola Crocetta nord. Il giorno dopo è un via vai di testimoni dalle aule della Procura di Asti. Ci sono da ricostruire la dinamica dell’investimento e i gradi di colpevolezza dell’autista del pullman che ha travolto un ragazzo di 27 anni. (Omissis), difeso dall' avvocato Trombetta di Asti, è accusato di omicidio colposo: è tornato a casa, ma è ancora sotto choc. Il pm Massimo Casucci vuole capire se la tragedia poteva essere evitata, se ci sia stata provocazione, se esistessero i presupposti di un’aggressione e di una fuga repentina. Decina - Se così fosse, verrebbe meno l’accusa di omicidio colposo ed altri dovrebbero rispondere della morte di Matteo: sono stati identificati un centinaio di tifosi del Parma, quelli che avrebbero scatenato il caos sarebbero 4-5. Secondo quanto raccolto dal magistrato, non ci sarebbero stati tafferugli tra le tifoserie, ma un tentativo di aggressione, "un’azione violenta unidirezionale" tale da spingere l’autista ad agire in tutta fretta, in linea con la deposizione di (Omissis). "Ho visto che dei ragazzi si rincorrevano, urlavano, mi dicevano di partire con le porte aperte. Stavo guardando la porta e un ragazzo che era metà dentro e metà ancora fuori, non mi sono accorto di nulla sul lato, non l’ho visto, se rimanevamo lì ci linciavano e mi sono fermato poco più in là": così l’autista, rientrato a casa domenica a tarda notte. Il padre Luigi e la moglie Monica parlano di tentativo di aggressione e aggiungono: "Siamo vicini alla famiglia di Matteo, anche noi distrutti dal dolore". E pensare che la "(Omissis) noleggio pullman" di Bariano (Bergamo) non era solita accompagnare i tifosi. Bottiglie e pietre - Non sarà facile per gli inquirenti ricostruire i fatti. Le telecamere esterne della stazione di servizio sono guaste da un anno. Stefano Mulè, titolare dell’autogrill, e Roberto, il benzinaio, hanno dichiarato alla Digos di non avere visto niente di utile. Gli investigatori dovranno usare le testimonianze dei clienti dell’autogrill (ieri interrogati in Procura, ad Asti) e le perizie sull' autobus. Il sostituto procuratore, Massimo Casucci, ha nominato infatti un perito per esaminare il mezzo posto sotto sequestro e parcheggiato nel deposito dell’ASP (Azienda Servizi Pubblici) a Valbella di Asti. All' interno del bus, visibilmente ammaccato, sarebbero stati rinvenuti cocci di bottiglia e pietre. L' autopsia è prevista per domani.

1 aprile 2008

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Ultrà del Parma sotto torchio

Sul bus segni dell’aggressione

di Niccolò Zancan

ASTI - Il pullman, innanzitutto. Il Volvo beige che ha travolto Matteo Bagnaresi, il tifoso ucciso domenica scorsa, è parcheggiato nel deposito Aci di Isola d' Asti. I rilievi della scientifica raccontano quello che è successo prima della tragedia. C' è il segno di una cinghiata sulla fiancata destra. Due bozzi in corrispondenza della porta anteriore. Manate sul parabrezza. Mentre fra i sedili sono stati raccolti cocci di almeno due bottiglie di birra. Ora è ufficiale. L' indagine sulla morte di Matteo Bagnaresi, 28 anni, ultrà del Parma, segue un doppio corso. Lo sfondo è identico: autogrill Crocetta Nord sull' autostrada Torino-Piacenza. Ma da un lato c' è l’incidente, per cui procede la stradale di Alessandria, con l’autista del pullman (Omissis) indagato a piede libero per omicidio colposo. Dall' altro si tratta di chiarire la dinamica che ha innescato l’incidente stesso. "Stiamo cercando di attribuire responsabilità precise ai singoli gesti", dice un investigatore. Incrociare impronte, riconoscimenti fotografici e testimonianze. Non sarà facile. Di questo si occupa la Digos di Asti, coordinata dal pm Massimo Casucci. Ieri, per tutto il giorno, gli agenti agli ordini del vicequestore Gianfranco Vaccaneo sono stati a Parma. Hanno sentito e fotografato i compagni di viaggio di Matteo Bagnaresi. Viaggiavano su due pullman da 54 posti. Tutti ultrà dei Boys, che adesso sono in lutto. "Nessuno deve permettersi di strumentalizzare la morte di Matteo - ripetono - è stato un tragico incidente". Anche il padre, Bruno Bagnaresi, dice: "Matteo è morto in un incidente che poteva capitare a chiunque". La polizia ritiene di no. La versione ufficiale ora è questa: "Una situazione critica ha preceduto l’investimento". In forma ufficiosa si può capire meglio: "La deposizione dell’autista (Omissis) ha trovato conferme. C' è stata un’aggressione deliberata da parte dei Boys del Parma nei confronti del gruppo di tifosi della Juventus in arrivo da Crema. Erano una trentina, tutti bardati da battaglia, con sciarpe e cappucci". Ecco un testimone terzo, Giancarlo R, 51 anni, torinese, lui era fermo in autogrill: "Quelli del Parma si sono messi a correre subito. Volavano bottiglie. Per lo spavento sono salito in auto. Ma è lì che ho visto il pullman della Juventus scattare e poi, dietro, quel ragazzo sull' asfalto. In testa aveva un passamontagna". Per la polizia, più probabilmente, era il cappuccio della felpa. Di sicuro aveva la cinghia sfilata dai pantaloni, come racconta l’unica persona che ha cercato di soccorrerlo. Manuela M, 32 anni, volontaria della Croce Verde di Felizzano, domenica alle 12,35 era dietro al bancone del bar "My Chef": "I tifosi urlavano. Sono corsa fuori. Ho tentato, ma polso e battito erano assenti". La cintura ? "Era vicina al corpo". Il gestore del distributore Q8, Mauro Sacchi, conferma che le sue telecamere sono inutili: "Puntano solo l’uscita dall' autogrill". Conferma anche un altro dato importante: "Quattro tifosi della Juventus sono rimasti in bagno, abbandonati dal pullman che aveva causato l’incidente". Forse una prova del panico descritto dall' autista: "Sono partito con le porte aperte". Ieri, per tutto il giorno, foto ricordo e sciarpe appese alla pompa di benzina. Anche quella dei Drughi della Juventus. Anche una maglietta del collettivo antifascista. Fiori e scritte per Matteo: "Ciao Bagna, sarai sempre il mio Elfo matto. E mo' occupagli il paradiso".

1 aprile 2008

Fonte: La Repubblica (Testo © Fotografia)

Le indagini. Sul bus i resti di bottiglie in frantumi, tracce di colpi sulla fiancata.

Tifoso morto, un testimone: ho visto l'assalto al pullman

di Mario Porqueddu

I tifosi non dovevano fermarsi nell' area di Asti. A parlare con gli inquirenti una persona che non fa parte né dell’una né dell’altra tifoseria.

ASTI - C' è almeno una persona che ha visto cosa è successo nei minuti che hanno preceduto la morte di Matteo Bagnaresi e negli attimi immediatamente successivi. È il "testimone terzo" che gli inquirenti cercavano. Non fa parte delle due tifoserie che si sono incrociate nell' Autogrill Crocetta Nord e quindi può offrire una versione dei fatti imparziale. Le sue parole confermano nella sostanza il racconto dell’autista che ha investito e ucciso il giovane tifoso gialloblù. E avvalorano, assieme ai racconti di altri tifosi sentiti ieri, la ricostruzione che parla di un attacco dei Boys parmigiani contro i supporter della Juventus. "È stata un’aggressione deliberata", ha messo a verbale (Omissis), l’autista. È partito con la portiera aperta, mentre i sostenitori bianconeri saltavano a bordo. L' ultimo è rimasto steso sui gradini, impediva a (Omissis) sia di chiudere la porta sia di ingranare la terza. Da quella parte l’autista vedeva avvicinarsi ragazzi con le cinghie, tanto che ha fatto un mezzo zig-zag per evitarli, scartando a sinistra. Ieri il pm incaricato delle indagini, Massimo Casucci, ha spiegato che "la situazione nell' autogrill era critica". Resta da capire chi l’ha provocata. I testimoni hanno descritto il comportamento di "gruppi di tifosi". Gli uomini della Digos di Asti, con l’aiuto dei colleghi di Parma e Crema, stanno tentando di risalire all' identità di chi era presente nell' area di servizio e, soprattutto, ai singoli che hanno partecipato all' aggressione. Si lavora sui nomi raccolti dalla Polstrada subito dopo la tragedia, sulle matrici dei biglietti venduti ai tifosi in trasferta, sulle foto in possesso della Questura di Parma e su quelle scattate nell' area di servizio dopo la morte di Bagnaresi. Gli inquirenti vogliono attribuire a ogni nome un volto, per poi mostrare le foto a testimoni e tifosi bianconeri. Altre indicazioni verranno dai rilievi sul pullman e dall' autopsia. Gli investigatori aspettano anche l’esito degli esami tossicologici. Il Volvo color crema della ditta (Omissis) è fermo in un deposito dell’Aci a Isola d' Asti. Sul lato destro della carrozzeria ci sono segni di colpi e tracce di schizzi che fanno pensare a bottiglie ancora piene volate contro le lamiere. Dentro, sulla moquette, i cocci di quelle che sono passate dalla porta posteriore prima di rompersi. La scientifica ha trovato grumi di sangue del ragazzo investito sotto al parafango posteriore sinistro e fra le due ruote gemellate e rilevato impronte digitali sul muso e sulla fiancata destra del mezzo. Per il resto, ci sono bottiglie di acqua e the piene a metà, un libro di Dan Brown e un giubbotto di jeans sul portaoggetti non lontano dal posto di guida, lo scontrino di un autogrill e un Tuttosport aperto su Lazio-Inter abbandonati tra due braccioli. I segni di quella che doveva essere una trasferta normale.

1 aprile 2008

Fonte: Il Corriere della Sera

Nuovi testimoni confermano l’assalto al bus

di Francesco Bramardo

DAL NOSTRO INVIATO.  ASTI - Giornata interlocutoria, si direbbe in gergo, in attesa dei risultati dell’autopsia del medico legale Fabrizio Bison sul corpo di Matteo Bagnaresi, prevista per questa mattina all' obitorio dell’ospedale di Asti. L' inchiesta, condotta dal pm Massimo Casucci, sulla morte del "Boys" 27enne del Parma investito domenica scorsa da un autobus con a bordo tifosi juventini, è sempre più orientata ad avvalorare la tesi della fatalità. L’investimento sarebbe avvenuto per la fretta dell’autista, (Omissis), di mettere al sicuro i passeggeri ed il pullman, oggetto di un tentativo di aggressione. Il conducente non si sarebbe accorto del ragazzo. Lunedì scorso agenti della Digos hanno identificato a Parma il centinaio di Boys presenti sulla piazzola dell’autogrill Crocetta al momento dell’incidente, ieri è stata la volta delle testimonianze di chi, in quel momento, si trovava a sostare sul luogo della tragedia. Volti coperti - Le prime testimonianze rese nelle Questure di residenza (Rapallo, Faenza, Torino) confermerebbero che un gruppetto di ultrà del Parma con il volto coperto da sciarpe avrebbe rincorso alcuni tifosi bianconeri e lanciato bottiglie verso l’autobus. Da accertare, tra l’altro, se la cintura trovata a terra vicino al corpo di Matteo sia stata sfilata dai soccorritori o usata per offendere. Nessun passamontagna, ma volti coperti da sciarpe e cappucci delle felpe secondo le testimonianze dei presenti. FUNERALI - Le esequie di Matteo si svolgeranno sabato, dopo il nulla osta del magistrato. All' autopsia, prevista per questa mattina, assisterà anche il perito Antonio Osculati, nominato dallo studio di avvocati che difendono l’autista. Solo oggi verranno decise le modalità della sepoltura e il luogo: Parma o Imola, quest' ultima città d' origine della famiglia Bagnaresi. VOCE DI CAPITANO - Falcone: "Fare punti anche per ricordarlo" - PARMA - Giulio Falcone, capitano del Parma torna sulla tragedia di domenica: "Siamo in un momento brutto, per la morte di Matteo proviamo dispiacere, rabbia, tanti sentimenti contrastanti che si provano in queste situazioni, Matteo era un ragazzo che tifava per noi, tifava per il Parma. Adesso abbiamo un motivo in più per fare punti".

2 aprile 2008

Fonte: La Gazzetta dello Sport

L'autopsia conferma

Il pullman ha ucciso Matteo

Schiacciamento del torace: è questa la causa della morte di Matteo Bagnaresi, il 27enne tifoso del Parma travolto e ucciso domenica nell'area di servizio Crocetta Nord dell'A21. Sabato i funerali.

ASTI, 2 aprile 2008 - Schiacciamento del torace. Questa la causa della morte di Matteo Bagnaresi, il 27enne tifoso del Parma travolto e ucciso domenica nell'area di servizio Crocetta Nord dell'A21 da un pullman di tifosi juventini. Lo ha stabilito l'autopsia sulla salma del ragazzo, effettuata in mattinata presso la camera mortuaria dell'ospedale di Asti dal medico legale della Procura, da quello della difesa e da quello di parte civile, nominato dalla famiglia di Matteo. SABATO I FUNERALI - Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo sarebbe stato colpito dall'angolo anteriore sinistro del pullman guidato da (Omissis) (indagato per omicidio colposo), che ripartiva a una velocità ritenuta bassa. Matteo sarebbe quindi finito sotto il mezzo, morendo per lo schiacciamento del torace causato dalla ruota posteriore. Il pullman, in pratica, gli è passato sopra mentre lui era a terra. Adesso il corpo del ragazzo sarà restituito alla famiglia. Sabato i funerali. CLIMA DIFFICILE - Intanto, proseguono da parte degli inquirenti le analisi sulle ammaccature del pullman e gli interrogatori, per cercare di capire bene in quale scenario è avvenuto il tutto. Da quanto trapela, sembra che le testimonianze di persone super partes (dipendenti del bar e dell'area di servizio e passanti testimoni oculari) stiano confermando il fatto che tra i tifosi del Parma e quelli della Juve si fosse creato comunque un "clima difficile".

2 aprile 2008

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Funerali di Bagnaresi

Un testimone accusa: "Bottiglie verso il bus"

di Sandro Piovani

PARMA - Silenzio e rispetto, questo chiede la famiglia Bagnaresi nel giorno del funerale di Matteo, il tifoso del Parma morto domenica nell' area di servizio Crocetta Nord, investito dal pullman di tifosi juventini. Niente telecamere o fotografi in chiesa. Il funerale si terrà alle 11, nella chiesa di Marore della comunità di Betania, una struttura per chi vuole uscire dalla droga, Al funerale parteciperà tutta la città. I tifosi, e non solo del Parma, il presidente Tommaso Ghirardi, i dirigenti Andrea Berta, Gabriele Zamagna e Alessandro Melli, poi Coly, Pisanu, Morfeo e Lucarelli. La salma di Matteo sarà tumulata ad Imola, città d' origine della famiglia Bagnaresi. E domani il Parma, dopo il minuto di silenzio, giocherà col lutto al braccio. Luca Bucci depositerà un mazzo di fiori sotto la curva Nord dei Boys. Dove solitamente c’era anche Matteo: in sua memoria resterà, sempre in curva Nord, una targa. Il capo della Digos di Asti, Gianfranco Vaccaneo, ha interrogato un rappresentante di commercio, testimone della tragedia. Ha dichiarato di aver visto i tifosi del Parma lanciare bottiglie di vetro contro il pullman degli juventini.

5 aprile 2008

Fonte: La Gazzetta dello Sport

© Fotografia: Ecodibergamo.it

Ultras ucciso, i genitori: "Il risarcimento in opere di bene"

di Stefania Parmeggiani

In piedi di fronte all'autobus che lo ha travolto. L'autista non poteva non averlo visto. È questa la conclusione del consulente della procura che sta indagando sulla morte di Matteo Bagnaresi. In attesa del processo la famiglia fa sapere che non terrà un euro dell'eventuale risarcimento: tutto sarà devoluto per dare gambe alle idee del figlio. Di fronte al pullman. Non dietro o accanto alle ruote. Esattamente davanti al parabrezza anteriore. Le gambe leggermente divaricate e i piedi ben saldi sull’asfalto. Entrambe le mani poggiate sul vetro, pochi centimetri sopra il volante. Un gesto di difesa o la voglia di sbarrare la strada ai tifosi bianconeri. In entrambi i casi Matteo Bagnaresi era di fronte all’autista, che non può non averlo visto quando ha pigiato l’acceleratore, travolgendolo e uccidendolo nell'area di servizio Crocetta Nord, al chilometro 48 dell'A21 Piacenza-Torino prima della partita Juventus-Parma. Il consulente tecnico della procura di Asti ha ricostruito gli ultimi istanti di vita di Bagnaresi, tifoso 28enne del Parma, ravvisando nella dinamica dell’incidente una rilevante colpa dell’autista, l’imprudenza di voler manovrare e scappare da quell’area di servizio anche se, di fronte a lui, c’era un ragazzo non ancora trentenne. Prima di decidere se archiviare il fascicolo o se rinviare a giudizio l’autista, la Procura ascolterà altri testimoni, tifosi del Parma e della Juventus che hanno assistito alla scena e che dovranno ricostruire il quadro ambientale, fornire elementi per valutare se in quel piazzale vi sia stata un’aggressione o dei tafferugli che trovino nella paura una giustificazione plausibile alla guida dell’autista e, quindi, alla morte dell’ultras. Che si arrivi in un’aula di tribunale è ovviamente la speranza dei genitori di Matteo. Bruno, ingegnere in pensione della Barilla, e Cristina, insegnante, vorrebbero un processo che renda giustizia alla morte del loro unico figlio. Vorrebbero una verità giudiziaria e sperano in un risarcimento, ma solo perché attraverso quei soldi potrebbero dare gambe alle idee di Matteo. Tramite l’avvocato Mario Bonati fanno sapere che non hanno intenzione di tenersi un solo euro di un eventuale risarcimento, ma di volere destinare quei soldi, così come tutti gli altri che saranno raccolti in future iniziative, alle idee del figlio. Che non era solo uno sportivo, ultras dei Boys ’77, ma anche un idealista, "antagonista" in prima linea quando c’era da difendere i più deboli, i senzatetto e gli sfrattati, quando c’era da raccogliere firme o scendere in piazza contro la legge Fini-Giovanardi, l'alta velocità o l'impianto di smaltimento dei rifiuti che secondo lui avrebbe finito per distruggere la "food valley" d'Italia. Temi politici, che portava avanti con convinzione insieme ai ragazzi del centro sociale Mariano Lupo e nella cooperativa in cui lavorava, occupandosi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Stanno pensando a un centro sociale per giovani, a case di accoglienza per immigrati o a scuole da finanziare in quel sud del mondo a cui Matteo Bagnaresi pensava spesso. Stanno decidendo, valutando ogni ipotesi, compresa quella della Fondazione e di un gemellaggio tra le curve negli stadi italiani in occasione dell'anniversario della morte. Con un unico interesse: portare avanti le idee del figlio, non lasciare che muoiano insieme a lui. Anche per questo sperano in un processo, in una verità e in un risarcimento che sia solidale. Come avrebbe voluto Matteo.

3 dicembre 2008

Fonte: Parma.repubblica.it

I genitori di Bagnaresi: "Vogliamo la verità sulla morte di Matteo"

"Lotteremo perché l'inchiesta sulla morte di mio figlio non sia archiviata", dice convinta Cristina, la madre di Matteo Bagnaresi, il tifoso del Parma 27enne schiacciato dalla gomma di un pullman il 30 marzo scorso in un'area di servizio dell'A1, vicino ad Asti. La perizia della procura di Asti avrebbe accertato che Bagnaresi era davanti al veicolo, con entrambe le mani poggiate sul vetro, pochi centimetri sopra il volante, e l'autista non poteva non vederlo. I familiari di Bagnaresi hanno preannunciato che eventuali risarcimenti saranno destinati a realizzare un centro culturale.

5 dicembre 2008

Fonte: Gazzettadiparma.it

Parma: tifoso investito l'autista lo vide

Matteo Bagnaresi, tifoso del Parma investito e ucciso da un autobus di juventini il 30 marzo nell' area di servizio Crocetta Nord era davanti al bus con le mani poggiate sul vetro, pochi centimetri sopra il volante, e l’autista non può non averlo visto. È quanto emergerebbe dalla relazione del consulente della Procura di Asti (notizia del sito di Repubblica), che ravviserebbe nella dinamica dell’incidente una rilevante colpa dell’autista.

5 dicembre 2008

Fonte: La Gazzetta dello Sport

PARMA - Matteo Bagnaresi: chiusa l'inchiesta,

verso la richiesta di rinvio a giudizio per l'autista

Schiacciato dalla ruota del pullman. Mentre era fermo davanti alla parte anteriore sinistra del mezzo. Le mani appoggiate sul vetro. Matteo Bagnaresi morì il 30 marzo scorso nell'area di servizio Crocetta Nord del­l'A11, a pochi chilometri da Asti. Non arrivò mai all'Olimpico di Torino per vedere Juventus-Parma. È passato quasi un anno. Tanto da far temere ai genitori che il caso potesse essere archiviato. Ma l'altro ieri il pm di Asti, Francesco Giannone, ha depositato l'avviso di fine indagine, contestando l'omicidio colposo all'autista. Si va dunque verso la richiesta di rinvio a giudizio per (Omissis), 41 anni, bergamasco, l'uomo che era alla guida del pullman dei tifosi juventini. "Si suppone che non abbia prestato la necessaria attenzione prima di ripartire: è questa sostanzialmente la convinzione dell'accusa" ­ spiega Ferruccio Rattazzi, il difensore dell’autista. È lui l'unico indagato: nessun altro è stato posto sotto inchiesta.

6 Marzo 2009

Fonte: Gazzettadiparma.it (Testo © Fotografie)
 
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