Il giorno del "Bagna"
una Fondazione per lui
di Giacomo Talignani
A un
anno dalla morte del Boys questa
mattina centinaia di persone si
sono ritrovate in via Gorizia
per dar vita alla Fondazione che
porterà il suo nome. Tanti i
progetti previsti: lavori con i
bambini della Newton Albertelli,
bandi e sostegni alla sicurezza
del lavoro, e una sorta di nuovo
centro sociale appoggiato anche
dal Comune. Era un uomo, un
amico, un tifoso. Mai come
questa mattina, nella sala
gremita dell’Ap di via Gorizia,
Matteo Bagnaresi è tornato a
rivivere. Lacrime e impegno,
politica e ideali. Un anno dopo
la terribile tragedia
dell’autogrill nasce la
Fondazione Matteo Bagnaresi
Onlus. Per volontà dei genitori,
dei Boys, dei compagni del Mario
Lupo, di chiunque abbia
incontrato Matteo. La firma
questa mattina, poi la
presentazione: l’obiettivo, con
i soldi che saranno raccolti, è
quello di creare un nuovo centro
aggregativo a Parma e sostenere
i progetti che Matteo portava
avanti in vita (sicurezza sul
lavoro, tutela dell’ambiente e
aiuti ai bisognosi). Il Comune,
come ha detto l’assessore al
Sociale Lorenzo Lasagna,
sosterrà l’iniziativa. Lo farà
anche quello di Imola, città
natale del Bagna. Lo faranno
tutte le centinaia di persone
che hanno affollato la
presentazione della nuova
associazione. Non un modo
qualsiasi per ricordarlo, ma
anticonformista, proprio come
Matteo. Sullo schermo scorrono
le immagini fra un fiume di
parole e nodi alla gola: a
ricordarlo ci sono i pensieri
dei professori di liceo,
dell’università, dei compagni di
lavoro, la lunga lettera dei
genitori Bruno e Cristina. Il
ricordo dei Boys, di Don
Scaccaglia, degli amici
d’infanzia. Ma c’è anche
l’impegno: vengono letti i dati
sulla sicurezza del lavoro (la
passione e il lavoro di Matteo),
si affronta il tema delle
povertà, quello della tutela
ambientale. Le lacrime, a
fatica, lasciano il posto al
futuro: "Vogliamo creare uno
spazio aperto a tutti, un centro
aggregativo con spazi ricreativi
per i giovani, ma anche per
l’arte e i bambini, per gli
immigrati, per la documentazione
storica". Altre idee, altra
voglia di portare avanti il
Bagna pensiero: " Abbiamo
pensato - dicono i colleghi di
lavoro della coop. Aurora di
creare una borsa di studio per
chi voglia fare un tirocinio
sulla sicurezza sul lavoro". E
ancora: "Sempre sui temi cari a
Matteo, che si è laureato in
"Prevenzione nell'ambiente e nei
luoghi di lavoro" alla Facoltà
di Medicina e chirurgia
dell'Università di Parma -
spiega commosso il padre Bruno -
porteremo avanti un progetto con
i bambini della Newton
Alberelli". L’incontro, carico
di commozione, fra testimonianze
e idee, tra le felpe dei Boys e
il dolore dei parenti, dura
quasi due ore. "Da adesso il
ricordo di Matteo resterà per
sempre".
28 marzo 2009
Fonte:
Parma.repubblica.it (Testo © Fotografia)
PARMA
Matteo Bagnaresi: ecco
la Fondazione
Con
una serie di iniziative, fra cui
l'istituzione di una fondazione
a suo nome, oggi a Parma è stato
ricordato Matteo Bagnaresi, il
tifoso di 27 anni investito e
ucciso da un pullman nell’area
di servizio Crocetta nord il 30
marzo del 2008 mentre stava
recandosi a Torino per seguire
Juventus-Parma. I genitori e gli
amici del ragazzo ucciso hanno
deciso di dare vita ad una
fondazione che, in
collaborazione con le
istituzioni pubbliche e private
della città, si occuperà in
particolare di disagio
giovanile. "Tante persone hanno
detto sì a questa giornata di
ricordo - ha commentato Bruno
Bagnaresi, padre del giovane
ucciso - Matteo si rivela sempre
una grande sorpresa per noi. Ora
con la nascita della fondazione
puntiamo a creare uno spazio di
accoglienza per i ragazzi che
vivono nella nostra città. Da
parte dell’amministrazione
comunale c'è già l’impegno di
trovare l’area dove collocare la
struttura ma ora serve il
contributo di tutti. Il cammino
è insomma ancora lungo". Domani,
in occasione della sfida di
campionato Parma-Piacenza, due
mazzi di fiori in memoria di
Matteo Bagnaresi saranno posti
in piazzale Allende, un tempo
sede del centro sociale Mario
Lupo, e in curva nord al
Tardini. Sempre in curva nord
sarà presentato un murales
dedicato al giovane scomparso.
28 marzo 2009
Fonte: Gazzettadiparma.it
© Fotografia:
Csmovimenti.org
Nuova sede Fondazione
Bagnaresi
La famiglia: "Silenzio
dal Comune"
di Marco Severo
A quattro anni dalla
morte di Matteo, la famiglia
sollecita una decisione da parte
dell'Amministrazione su un
progetto già quasi concluso ai
tempi di Vignali: "Era il sogno
di nostro figlio - dice il papà
del ragazzo - creare un luogo
dove accogliere gli ultimi e
aiutarli nei bisogni
quotidiani".
Era
tutto pronto, gli ex assessori
Lorenzo Lasagna e Giorgio Aiello
avevano dato il via libera.
Mancava soltanto un voto del
Consiglio comunale, che pareva
scontato. Poi, invece, della
nuova sede della Fondazione
Matteo Bagnaresi si sono perse
le tracce. Il tracollo della
Giunta Vignali, lo scorso
settembre, mandò all’aria il
sogno di una famiglia: "Il
progetto di massima
dell’edificio era già stato
stilato, ma dal commissario
Mario Ciclosi non abbiamo avuto
alcuna notizia" dice oggi Bruno
Bagnaresi, papà di Matteo. Certo
il commissario avrà avuto
montagne alte così di carte
sulla sua scrivania: i debiti,
il bilancio comunale, le società
partecipate da rimettere in
sesto. "Tuttavia ci piacerebbe
almeno sapere da Ciclosi -
aggiunge il genitore - se
ritiene ancora fattibile il
progetto, se possiamo attenderci
a breve una sua decisione visto
che in fondo quasi l’intero iter
amministrativo era stato
concluso". La nuova sede sorgerà
in zona via Emilia est, almeno
secondo l’accordo preso con
l’Amministrazione Vignali. Sarà
un edificio di circa 750 metri
quadrati che ospiterà, tra le
altre strutture, una biblioteca
e l’archivio del Centro studi
movimenti oltre ad uffici e sale
convegni per incontri con
professionisti del sociale. Una
casa in cui abiterà lo spirito
di Matteo, che avrebbe voluto
fortemente creare un posto così:
"Ci teneva tantissimo - spiega
Bruno Bagnaresi - pensava ad un
luogo in cui accogliere ragazzi
soli, gli ultimi, senza
possibilità economiche".
Attualmente la Fondazione
Bagnaresi lavora nella sua
vecchia sede, in via Guido Reni
9. Il lunedì e il giovedì circa
40 ragazzi immigrati vengono a
studiare, a seguire corsi di
italiano gratuiti. L’idea è di
ampliare gli orizzonti della
Fondazione, di crescere e
diventare un centro di azione
dal basso - culturale, sociale -
sulla città. "In questo senso
ribadiamo la nostra intenzione
di andare avanti, la nostra
piena volontà di proseguire
nella realizzazione della
struttura". La sede sarebbe un
regalo bellissimo a quattro anni
dalla morte di Matteo, che il 30
marzo 2008 venne investito da un
pullman degli ultras juventini
nella stazione di servizio
Crocetta nord dell’autostrada
Piacenza-Torino. Un regalo
bellissimo, in realtà, per
quella parte di città invisibile
a cui la Fondazione Bagnaresi
ogni settimana dà un volto e una
dignità.
9 marzo 2012
Fonte:
Parma.repubblica.it
© Fotografia:
Fondazionematteobagnaresi.it
Striscioni, lettere,
atti vandalici: è guerra a "Casa
Bagnaresi"
di Maria Chiara Perri
Da quando è stato aperto
il cantiere in via Saragat si
sono susseguiti episodi contro
la realizzazione della nuova
sede che ospiterà varie attività
culturali. La madre di Matteo:
"Andiamo avanti, è tutto
legittimo e nella massima
trasparenza".
È in corso una piccola guerra
casalinga e rudimentale contro
la realizzazione di "Casa
Matteo", la nuova sede della
Fondazione Matteo Bagnaresi che
ospiterà attività culturali e
ricreative e offrirà degni spazi
alla biblioteca e all'archivio
del Centro Studi Movimenti. Da
quando lo scorso 7 gennaio sono
iniziati i lavori in via
Saragat, su un terreno concesso
dal Comune, si sono susseguiti
gli episodi di fastidio contro
il cantiere, culminati con un
raid vandalico che ha rovinato
il lavoro di due giorni:
nottetempo è stata tagliata la
recinzione e ignoti si sono
introdotti nel cantiere per
togliere tutti i paletti
piantati per effettuare gli
scavi. Un danno notevole,
stigmatizzato dai Boys in una
nota pubblicata sul loro sito
web. E prima c'erano stati
striscioni, croci celtiche, una
lettera al vicesindaco perché
l'area verde non venisse
toccata. Nella serata di martedì
i lavori sono stati presidiati
dalla famiglia Bagnaresi con gli
amici della Fondazione, fino
all'arrivo delle guardie
giurate. Ora gli scavi sono
fatti e i genitori di Matteo si
augurano che tutto proceda senza
intoppi. Ma chi si oppone alla
realizzazione della sede di
un'associazione culturale, tanto
da commettere reati ? Da come si
sono svolti i fatti sembrerebbe
un caso "Nimby": Not in my
backyard. Ossia una guerra
dichiarata da residenti contro
una struttura vicina non voluta.
Cristina Bagnaresi, madre di
Matteo, racconta che cosa è
successo dall'avvio dei lavori:
"Abbiamo tagliato cinque
alberelli all'inizio, ma è
chiaro che saranno ripiantumati
e ne metteremo anche altri. Sono
venuti dei residenti a chiedere
perché veniva toccata un'area di
verde pubblico, poi è comparso
uno striscione con le scritte
"abuso, speculazione" - spiega -
Quindi hanno appeso un altro
cartellone molto rudimentale,
fatto di fogli da fotocopiatrice
attaccati insieme, con scritto
"Pizzarotti dà casa tua ai
Bagnaresi, il verde non si
tocca". Cose di questo tipo, con
croci celtiche al posto delle o.
Poi c'è stato l'atto vandalico,
che ha causato un bel danno. Sia
noi che l'azienda abbiamo sporto
denuncia ai carabinieri. Il
vicesindaco ha poi ricevuto una
lettera da parte di alcuni
residenti, che penso abitino in
uno stabile nei pressi del
cantiere, con le firme contrarie
al progetto sempre perché "il
verde pubblico non si tocca". Ma
queste persone non sono
informate, non sanno che per
legge il verde pubblico può
ospitare aree ricreative,
culturali e di socializzazione.
È quello che stiamo facendo su
un terreno prima incolto, nella
massima trasparenza". Cristina
Bagnaresi è dispiaciuta perché,
evidentemente, il progetto di
Casa Bagnaresi non è stato
compreso: "Abbiamo organizzato
un incontro lo scorso novembre
al Teatro Europa e avevamo
invitato le famiglie di via
Saragat, ma si sono presentati
in pochi - spiega - abbiamo
spiegato che lavoriamo
gratuitamente per realizzare una
struttura culturale, a basso
impatto per l'ambiente, con il
fotovoltaico. Ospiteremo anche
il Centro Studi Movimenti che
lavora molto con gli studenti,
con un ricco archivio e una
biblioteca. Cureremo il verde
pubblico e, se ci saranno i
soldi metteremo anche dei giochi
per i bambini". Ora la speranza
è che questi attacchi finiscano:
"Oggi hanno chiamato i vigili
urbani perché gli operai hanno
cominciato a lavorare un quarto
d'ora prima del previsto, alle
14.45 invece che alle 15. Hanno
multato l'azienda di 500 euro -
spiega Cristina Bagnaresi - noi
andiamo avanti. Speriamo di
poter presto organizzare un
incontro pubblico con la
vicesindaco per spiegare a chi
ci boicotta che questa è
un'operazione assolutamente
trasparente e legittima,
condotta insieme all'ufficio
tecnico del Comune, con tanto di
delibere. E informeremo su
quello che sarà Casa Bagnaresi".
14 gennaio 2014
Fonte:
Parma.repubblica.it
© Fotografia:
Fondazionematteobagnaresi.it
Parma, la nuova casa
Matteo Bagnaresi. Parlano i
genitori: Voto
unanime in Consiglio comunale
sulla delibera che cede alla
Fondazione Matteo Bagnaresi il
diritto di superficie su un'area
dove sorgerà una struttura socio
ricreativa intitolata al giovane
scomparso nel 2008. 11 febbraio 2014
Fonte: Repubblica.it |
Presentazione della Casa
Matteo Bagnaresi
Venerdì 14 novembre
2014, ore 21 Teatro Europa di
via Oradour - Parma.
La Fondazione onlus Matteo
Bagnaresi ha organizzato per
venerdì 14 novembre, alle ore
21, presso il Teatro Europa di
via Oradour, un incontro con la
cittadinanza per presentare il
progetto della Casa Matteo di
via Saragat. La Casa sarà un
centro ricreativo-culturale
aperto al quartiere e non solo,
rivolto soprattutto alle nuove
generazioni, dove si svolgeranno
le iniziative di solidarietà
sociale e di recupero scolastico
da parte dei volontari della
Fondazione Bagnaresi ed ospiterà
l’attività di ricerca e di
documentazione - del Centro
studi movimenti (con il suo
archivio e la sua biblioteca).
L’edificio, autosufficiente dal
punto di vista energetico, sarà
circondato da spazi verdi,
fruibili dal quartiere e avrà un
auditorium con un centinaio di
posti per iniziative culturali.
I lavori esecutivi inizieranno
nelle prossime settimane.
L’incontro è rivolto in
particolare agli abitanti delle
zone di via Sidoli, via
Budellungo e via Traversetolo.
12 novembre 2014
Fonte: Csmovimenti.org
Via Saragat, nasce la
casa della Fondazione Matteo
Bagnaresi
Inaugurato l'edificio
realizzato dalla Fondazione in
memoria di Matteo Bagnaresi, su
un'area messa a disposizione dal
Comune. Ospiterà anche il Centro
Studi Movimenti.
Il
"Bagna" torna a vivere a Parma,
in via Saragat 33/A: lì si trova
la sua casa, la "Casa di
Matteo", la nuova sede della
Fondazione Matteo Bagnaresi
Onlus, inaugurata sabato 19
settembre, tre giorni dopo
quello che sarebbe stato il suo
compleanno. La casa è un
prefabbricato in legno bello,
grande e colorato, composto da
tre corpi di fabbrica su un solo
piano, studiato per il massimo
risparmio energetico, con
cappotto isolante e fotovoltaico
sufficiente per alimentare la
struttura. "Nostro figlio non
c'è più, ma vogliamo farlo
vivere con questo progetto, gli
sarebbe sicuramente piaciuto", è
stato il primo commento di papà
Bruno e mamma Cristina, prima
del taglio del nastro e della
benedizione della struttura.
"Questa è una bella occasione -
ha affermato il sindaco Federico
Pizzarotti - in questo luogo si
potranno fare tante cose belle
per la città. È un centro di
aggregazione prezioso in un
quartiere in cui ce n'è davvero
bisogno - ha continuato il
sindaco - per questo ringrazio
la famiglia e la Fondazione a
nome di tutti i cittadini di
Parma. L'attività che già fate -
ha continuato rivolto a Bruno e
Cristina - il doposcuola per i
ragazzi e questo centro a lui
dedicato sono il modo migliore
per far vivere e per conservare
nella memoria il ricordo di
Matteo". "Sono passati 7 anni da
quel terribile 30 marzo, da
quella domenica
che ha sconvolto la
nostra vita - ha ricordato Bruno
Bagnaresi - in un primo momento
io e Cristina avevamo deciso di
lasciare Parma, ma non lo
abbiamo fatto perché questa è la
città che Matteo ha tanto amato
e dove ha vissuto con i Boys il
tifo per il suo Parma, la sua
fede antifascista, il suo amore
per l'ambiente, la sua voglia di
cambiare il mondo, il suo
desiderio di stare dalla parte
degli ultimi. Così abbiamo
deciso di fare qualcosa che
sarebbe piaciuto a lui, e
abbiamo trovato davvero tanta
umanità e tanta generosità, che
ci hanno dato la forza di creare
questa struttura, anche grazie
al Comune che ci ha dato una
bellissima area, e di regalarla
ai giovani di Parma". La
cerimonia - alla quale è
intervenuto anche Gigi Apolloni
- si è conclusa con la lettura
di un messaggio immaginario di
Matteo ai genitori, letto da
Jesus, un alunno di origine
latino-americana.
Com'è
nata la Casa di Matteo - La
Fondazione
(www.fondazionematteobagnaresi.it)
è stata costituita nel 2008 con
l'intento di creare una
continuità di sentimenti, ideali
e valori di Matteo scomparso
tragicamente il 30 marzo 2008.
Sin dalla nascita, grazie alla
generosa collaborazione di
volontari, ha svolto attività
pomeridiana di aiuto gratuito
nei compiti e nello studio ad
alunni di scuola media nella
vecchia casa di Matteo in Via
Guido Reni 9, insieme ad altre
azioni nel campo della
solidarietà e beneficenza. La
nuova sede detta "Casa Matteo"
costituirà un centro rivolto ai
giovani e funzionerà da polo di
attrazione culturale-ricreativo
all’interno del quartiere. Il
terreno su cui sorge la
struttura è stato concesso
gratuitamente dal Comune di
Parma (con "diritto di
superficie" per la durata di 80
anni), mentre il fabbricato è
stato edificato dalla famiglia
di Matteo. Nello spazio della
Fondazione verranno svolte
attività gratuite di tipo
culturale: alfabetizzazione,
apprendimento, recupero
scolastico, ma anche altre
sempre di natura solidale.
All’interno della struttura
trova collocazione anche il
Centro Studi Movimenti,
rappresentato per l'occasione da
William Gambetta, con il suo
ricco archivio, la biblioteca,
l’aula didattica per studio,
formazione e ricerca, che qui
"continuerà a fare politica
promuovendo cultura, con la sua
critica radicale alla società
esistente, senza mai farsi
incantare dalle sirene del
potere". L’edificio si sviluppa
tutto al piano terra secondo tre
moduli adiacenti e comunicanti
per un totale coperto di 500 mq
circa. È costruito secondo
criteri di ecosostenibilità,
dotato di impianto fotovoltaico
per il fabbisogno energetico
(caldo/freddo) e circondato da
un'area verde. L'atrio potrà
essere utilizzato anche per
piccole mostre o esposizioni
temporanee. L’area centrale è
occupata da una sala auditorium
con lo scopo di incontro ed
aggregazione di giovani e
adulti. In essa potranno
svolgersi, oltre alle assemblee
generali della Fondazione e del
Centro Studi Movimenti,
riunioni, lezioni, corsi
tematici, liberi dibattiti,
proiezioni, conferenze,
presentazioni di elaborati,
libri, sia della Fondazione che
del Centro Studi o di altri, che
ne facciano richiesta, purché
siano approvate dal Consiglio di
Amministrazione, nel rispetto
dei principi espressi nello
Statuto della Fondazione,
ritenute valide culturalmente e
di interesse collettivo.
20 settembre 2015
Fonte: Parmatoday.it
© Fotografie:
Parma.repubblica.it
La Provincia del Gol:
A Parma il ricordo
di
Matteo Bagnaresi vive in una
Casa
di Stefano Dolci e
Mattia Fontana
A pochi mesi dalla
rinascita del Parma Calcio dopo
il fallimento dello scorso marzo
nella città ducale è stata
inaugurata "Casa Matteo", la
sede della Fondazione Onlus
creata dai genitori per
ricordare Matteo Bagnaresi
scomparso tragicamente il 30
marzo 2008 nei pressi di Asti,
poche ore prima di una sfida tra
Juventus e Parma.
Una
rinascita dentro all’altra
- Sembra passato un secolo dal
lungo inverno che aveva avvolto
Parma e il Parma. La crisi
societaria del club calcistico,
giunto sino al fallimento dello
scorso marzo e costretto a
ripartire dalle macerie della
Serie D. Un lento inabissamento
che fa ormai parte del passato.
La città ha voltato pagina ed è
tornata a sorridere con una
nuova squadra e rinnovate
speranze. Un autentico
rifiorire, un "ritorno alla
vita" andato parallelamente a
una storia che merita di essere
ricordata. Quella di Bruno e
Cristina Bagnaresi, i genitori
di Matteo, il tifoso gialloblù
scomparso tragicamente il 30
marzo 2008.
Ritornare alla vita - Matteo
aveva 28 anni quando è stato
investito da un pullman
nell’area di servizio Crocetta,
nei pressi di Asti, poche ore
prima di una sfida tra Juventus
e Parma. Una tragedia,
l’ennesima in cui è piombato il
nostro calcio. Ma soprattutto un
dramma famigliare devastante.
Bruno e Cristina, però, hanno
fatto loro la forza e
l’entusiasmo del figlio, da
sempre impegnato nel
volontariato. E hanno riversato
quella forza nella loro città.
Sono usciti quasi immediatamente
dal processo per stabilire le
cause della morte di Matteo e
hanno creato già nel 2008 una
Fondazione dedicata al figlio,
riconosciuta come ONLUS.
L’obiettivo ? Svolgere attività
di aiuto e recupero per alunni
in difficoltà di una scuola
locale, quella in cui Cristina
ha insegnato per anni. Anno dopo
anno, il sostegno di amici e
volontari si è esteso a macchia
d’olio, sino ad arrivare al
punto in cui la casa di
famiglia, prima sede della
fondazione, è divenuta uno
spazio troppo stretto. A quel
punto, con il sostegno del
Comune di Parma, è nata l’idea
di trasferirsi altrove. E creare
una nuova casa, "casa Matteo".
Un posto dove poter proseguire
la propria attività di
volontariato.
Come è
nata "Casa Matteo" - Non è
passato nemmeno un anno dal
giorno in cui Bruno e Cristina
Bagnaresi hanno presentato il
loro progetto al quartiere di
Parma in cui sarebbe sorta la
struttura. A metà settembre,
però, la "casa" è stata
inaugurata al pubblico. Un
edificio a impatto zero
costruito in via Saragat,
immerso nel verde e costituito
da due ali comunicanti
attraverso un auditorium di
circa 100 mq. Da una parte la
Fondazione Bagnaresi, intenta a
proseguire nelle consuete
attività di recupero degli
studenti, dall’altra il Centro
Studi Movimenti, associazione di
ricercatori storici che da anni
collabora con la famiglia
Bagnaresi e ora sarà compresa
sotto lo stesso tetto. "I
lavori, sul terreno edificabile
concessosi dalla giunta Comunale
nell’autunno del 2014, sono
iniziati lo scorso 10 gennaio e
in appena 9 mesi abbiamo
realizzato questa struttura ad
impatto zero ed energicamente
autosufficiente grazie ai
pannelli fotovoltaici montati
sul tetto - ci racconta Bruno
Bagnaresi, padre di Matteo che
insieme alla moglie Cristina è
l’anima dell’Onlus - per noi
questo stabile rappresenta
qualcosa che avevamo in mente da
sette anni. Nostro figlio non
c'è più, ma vogliamo farlo
vivere con questo progetto che
gli sarebbe sicuramente
piaciuto. Grazie ai nostri
volontari riusciamo a garantire
un’attività di alfabetizzazione,
apprendimento, recupero
scolastico e aiuto nello studio
ad alunni meno fortunati. Entro
breve abbiamo intenzione anche
di aprire uno sportello per la
sicurezza per offrire consulenze
a lavoratori o a famiglie in
difficoltà economica o
semplicemente che non navigano
in buone acque e non possono
garantirsi simili tutele. Poi
abbiamo in mente anche idee per
iniziate sul piano culturale e
artistico… Siamo carichi di
buone intenzioni e ora che
abbiamo gli spazi possiamo
realizzare tante cose
interessanti".
Il
legame col Parma Calcio
- A
presenziare lo scorso 19
settembre alla cerimonia
d’inaugurazione della casa di
Matteo c’era anche Gigi
Apolloni, attuale allenatore del
neonato Parma Calcio nato dalle
ceneri del fallimento. Matteo
era un grande tifoso gialloblù,
che seguiva la squadra ogni
domenica insieme ai Boys, e
l’idea di collaborare insieme
nel futuro più immediato per dei
progetti solidali c’è come
ammette lo stesso Bruno: "Negli
anni scorsi avevamo avuto dei
contatti con Ghirardi e Leonardi
con i quali avevamo anche
discusso la possibilità di
ricordare Matteo con diverse
modalità poi, dopo i noti
problemi, tutto è naufragato.
Negli ultimi mesi però, grazie
anche alla donazione
dell’incasso delle vendite un
libro sulla storia a vignette
del Parma a favore della nostra
Fondazione, c’è stato un
riavvicinamento con diversi
personaggi della nuova società a
cominciare da capitan Lucarelli
fino ad arrivare a mister
Apolloni. Da parte loro abbiamo
trovato la massima disponibilità
a spalleggiarci e sostenere i
nostri progetti e soprattutto ad
aiutare i tanti ragazzi che non
si possono permettere di seguire
i loro beniamini alla domenica
allo stadio. Questo ci fa enorme
piacere… Il fallimento del Parma
in città è stato qualcosa di
inatteso e fragoroso che ha
indignato e ferito l’intera
cittadinanza. Ora però la nuova
società sta muovendosi al meglio
provando a recuperare quella
vicinanza con la gente che si
respirava 20-25 anni fa ai tempi
del primo Parma di Scala.
Un'unione d'intenti che
nell’ultimo decennio, per una
serie di ragioni, si era via,
via persa. Il Parma - chiosa
Bruno Bagnaresi - mi sembra
essere in mani solide e sono
certo che più presto che tardi
tornerà ai livelli e alla
dimensione che merita". Un
rifiorire dopo l'altro.
7 ottobre 2015
Fonte: Eurosport.com
© Fotografia:
Fondazionematteobagnaresi.it
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