Strage Hillsborough,
assolto il capo della polizia
L'ex sovrintendente capo
della polizia David Duckenfield
è stato assolto dall'accusa di
omicidio colposo nel processo
sulla strage di Hillsborough del
15 aprile del 1989 nella quale
persero la vita 96 tifosi del
Liverpool. Il verdetto è stato
emesso oggi, a trent'anni da
quella tragedia, dalla corte
della Preston Crown Court dopo
oltre 13 ore di camera di
consiglio. Duckenfield, oggi
75enne, era il responsabile
della sicurezza dello stadio di
Sheffield durante la semifinale
di FA Cup fra i Reds e il
Nottingham Forest quando è
avvenuta la tragedia. I 96
tifosi morirono schiacciati
nella calca che si era venuta a
creare a causa di una cattiva
gestione dell'ordine pubblico e
degli ingressi all'impianto. La
sentenza è stata un duro colpo
per i familiari delle vittime,
increduli e sconvolti al momento
della lettura del verdetto.
28 novembre 2019
Fonte: Adnkronos.com
Strage di Hillsborough,
il capo della polizia dichiarato
non colpevole
A 30 anni dai tragici
fatti che avvennero nello stadio
di Sheffield prima del match di
F.A. Cup fra Liverpool e
Nottingham Forest e che
portarono alla morte di 96
tifosi del Livepool, arriva un
verdetto destinato a far
discutere. L'ex sovrintendente
capo della Polizia David
Duckenfield, che trenta anni fa
era il responsabile della
sicurezza dello stadio di
Sheffield, è stato dichiarato
non colpevole di omicidio
colposo per i fatti che il 15
aprile del 1989 portarono alla
morte di 96 tifosi del Liverpool
che erano sugli spalti dello
stadio Hillsborough per
assistere alla semifinale di FA
Cup fra Liverpool e Nottingham
Forest.
Come si svolsero i fatti
- Sono le 14.30 e mancano
soltanto 30 minuti all’inizio
della semifinale. Migliaia di
supporter del Liverpool
aspettano di poter passare i
tornelli per andare ai settori 3
e 4, quelli a loro riservati.
Settori che, si scoprirà
successivamente, hanno una
capienza inferiore a 2mila
posti, molti meno rispetto ai
tifosi presenti. Alle 14.45,
infatti, i posti sono già tutti
occupati ma la maggior parte
delle persone si trova ancora
fuori lo stadio. Così, qualche
minuto dopo, per facilitare e
velocizzare l’ingresso di tutte
le persone ancora all’esterno
dell’impianto, la polizia decide
di aprire un altro cancello,
quello che in realtà serve per
l’uscita dei supporter: il Gate
C. Sono in migliaia a riversarsi
nei settori 3 e 4 attraverso il
Gate C, molti - diranno poi
diversi testimoni - sprovvisti
di biglietto. Questi tifosi,
però, trovando quella parte
dello stadio già piena,
schiacciano quelli già presenti
spingendoli inevitabilmente
verso le recinzioni che separano
gli spalti dal campo. Recinzioni
che, tra l'altro, sono
particolarmente resistenti visto
che gli stadi erano stati dotati
di barriere "anti-hooligan".
La tragedia avvenne
pochi minuti dopo il fischio
d'inizio - Intanto, il match è
iniziato da pochi minuti, gli
stessi in cui circa 3mila
persone occupano i settori 3 e
4. I calciatori lì per lì non si
accorgono di quanto sta
succedendo: in molti, pressati
dalla calca, provano a
scavalcare le recinzioni
laterali, quelle che confinano
con i settori 1 e 5, altri
tentano di entrare direttamente
sul terreno di gioco superando
le barriere, finché una
transenna che separa la parte
superiore dalla parte inferiore
di un settore non crolla facendo
precipitare centinaia di persone
addosso ai tifosi della parte
sottostante. Alle 15:06 la
situazione è del tutto fuori
controllo: un poliziotto decide
così di entrare in campo e
ordina all’arbitro la
sospensione della partita. Nel
frattempo, poiché molti degli
agenti in un primo momento
pensavano che quello fosse un
tentativo da parte degli
hooligans di entrare in campo,
diverse delle vie di fuga
rimangono chiuse. Soltanto dopo
ci si accorge che in molti sono
gravemente feriti, altri già
morti. Inoltre, nonostante la
presenza di numerose ambulanze
sul posto, i soccorsi arrivano
in ritardo. Quel pomeriggio, 94
persone muoiono schiacciate e
soffocate, mentre un altro
ragazzo muore qualche giorno
dopo in ospedale e l’ultima
vittima perde la vita nel 1993,
dopo quattro anni di coma.
Accuse rivolte a tifosi
del Liverpool e alle forze di
polizia - Il 4 agosto 1989,
viene pubblicata l’inchiesta
voluta dal governo: la colpa
dell’incidente è attribuita alla
decisione della polizia di
aprire il Gate C, ma anche alla
lentezza con cui venne gestita
la situazione. Nel mirino anche
i tifosi Reds colpevoli di aver
ostacolato i soccorsi, di avere
attaccato la polizia e i
soccorritori e di avere fatto
azioni di sciacallaggio nei
confronti dei tifosi morti e
feriti. Nonostante il rapporto,
un anno dopo si decide di non
procedere con alcuna denuncia
per insufficienza di prove.
La commissione
indipendente del 2009 - Nel
2009, vent’anni dopo l’incidente
e dopo numerosi tentativi di
fare chiarezza da parte dei
tifosi del Liverpool e dei
parenti delle vittime, il
governo inglese di David Cameron
decide di formare una
commissione indipendente, The
Hillsborough Independent Panel,
per analizzare i documenti fino
a quel momento secretati in
possesso del governo.
La relazione della
commissione e le scuse di
Cameron - Dopo quasi tre anni e
circa 450mila documenti
analizzati, la commissione
conclude che le responsabilità
dell’incidente sono in gran
parte dovute alla cattiva
gestione della polizia e
all’inefficienza dei soccorsi,
come sostenuto nell’inchiesta
del 1989: secondo quanto
contenuto nella relazione della
commissione pubblicata nel 2012,
41 tifosi sui 96 morti
nell’incidente potevano essere
salvati da un intervento più
efficace dei soccorsi. Inoltre,
emerge che la South Yorkshire
police e i servizi di emergenza
tentarono di insabbiare la
verità passando ai media
informazioni false concepite
appositamente per coprire le
proprie responsabilità. Gli
agenti, si apprende, svolsero
persino delle ricerche su coloro
i quali rimasero uccisi con
l'intento di "compromettere la
loro reputazione".
Il verdetto del 2016
inchioda la Polizia - Nel 2016
l'inchiesta si conclude
accertando le responsabilità
della polizia, inadeguata nella
gestione della sicurezza.
Presenti alla lettura della
sentenza, giunta a conclusione
della più lunga inchiesta nella
storia giuridica inglese, i
familiari delle vittime si
abbracciano, intonando il
tradizionale inno dei Reds,
"You'll Never Walk Alone". Un
modo per festeggiare un verdetto
che ribalta il primo che aveva
stabilito "l'accidentalità"
della tragedia, assolvendo
l'operato delle forze
dell'ordine.
28 novembre 2019
Fonte: Tg24.sky.it
Strage di Hillsborough,
il responsabile della sicurezza
di nuovo a processo
di Simone Cola
L'ex poliziotto David
Duckenfield, capo della
sicurezza in occasione della
gara che nel 1989 costò la vita
a 96 tifosi del Liverpool, sarà
nuovamente processato: è
accusato di omicidio colposo
dovuto a grave negligenza.
L'ex commissario di
polizia David Duckenfield,
responsabile della sicurezza nel
giorno in cui andò in scena a
Sheffield la strage di
Hillsborough che costò la vita a
96 persone, sarà nuovamente
processato dopo che nel
precedente procedimento
conclusosi ad aprile la giuria
non è stata capace di emettere
un verdetto. Una decisione che
era nell'aria e che è stata
ufficializzata oggi dal giudice
della contea di Preston.
Riconosciuta come la più grande
tragedia nella storia dello
sport inglese, la strage di
Hillsborough si verificò il 15
aprile del 1989 in occasione
della semifinale di FA Cup tra
Nottingham Forest e Liverpool:
errori nella ripartizione dei
settori dello stadio di
Sheffield - terreno neutro
scelto per la sfida - si unirono
ai limiti strutturali degli
stessi e a una cattiva gestione
della situazione da parte delle
forze dell'ordine e portarono
alla morte di 96 tifosi,
schiacciati nella calca venutasi
a creare nello spicchio centrale
della Leppings Lane. Ad aprile,
dopo un processo durato 10
settimane e ben 29 ore di camera
di consiglio, la giuria non era
riuscita a esprimere un verdetto
nei confronti di David
Duckenfield, principale imputato
oggi 74enne e all'epoca dei
fatti responsabile della
sicurezza in occasione di una
partita che fu sospesa dopo
appena 6 minuti di gioco e che è
tristemente entrata nella storia
del calcio inglese.
Strage di Hillsborough,
nuovo processo il 7 ottobre -
L'accusa aveva immediatamente
annunciato la volontà di
chiedere un nuovo processo,
sostenuta dai parenti delle
vittime che ancora, dopo
trent'anni, non smettono di
chiedere giustizia. Nel corso
dello stesso processo era stato
condannato Graham Mackrell, ex
dirigente e responsabile della
sicurezza di Hillsborough oggi
69enne: per lui appena 7mila
euro di multa e altri 5mila di
spese processuali. Mackrell è
stato ritenuto colpevole di non
aver garantito l'accesso a un
numero sufficiente di tornelli,
che avrebbero garantito
l'accesso allo stadio
dell'enorme massa di tifosi
accorsa per l'occasione e che
finì per accalcarsi fuori dai
cancelli: a pochi minuti
dall'inizio della sfida la
polizia avrebbe così aperto il
gate C, dove la folla si riversò
nel tentativo di entrare
all'interno dell'impianto
accalcandosi, anche a causa
delle pesanti inferriate che
dividevano i diversi settori
dello stadio, e causando la
tragedia. Una tragedia che dopo
trent'anni è ancora viva nella
memoria collettiva anche a causa
del processo che seguì e che non
riuscì completamente a fare
chiarezza sui fatti e sulle
responsabilità, che a lungo
vennero addossate agli stessi
tifosi del Liverpool. Soltanto
nel 2012, in seguito a
un'inchiesta indipendente, il
governo inglese ha riconosciuto
le responsabilità della polizia
del South Yorkshire, accusata
anche di aver indirizzato i
media verso una versione
differente da quanto realmente
accaduto. Secondo la stessa
inchiesta, condotta
dall'Hillsborough Independent
Panel, 41 delle 96 vittime erano
ancora in vita e avrebbero
potuto essere salvate con
soccorsi tempestivi.
25 giugno 2019
Fonte: Foxsports.it
© Fotografia:
Ilpost.it
Strage
di Hillsborough: la giuria non
raggiunge il verdetto
Nel
processo contro l'ex Capo della
Polizia incaricato delle
operazioni di pubblica sicurezza
nello stadio in occasione della
strage di Hillsborough a
Sheffield, la giuria non ha
raggiunto un verdetto.
Presso
la Preston Crown Court, i
giurati non sono riusciti a
prendere una decisione sulle
accuse di omicidio colposo a
carico di David Duckenfield dopo
un processo durato dieci
settimane. Pur deliberando per
più di 29 ore, non c'è stata
concordanza sul fatto che l'uomo
fosse colpevole. La tragedia
dell'Hillsborough, in cui
persero la vita 96 tifosi, fu
causata da inefficienze delle
forze dell'ordine e non per
cause accidentali, stando ad un
precedente verdetto
dell'inchiesta che ha fatto luce
su quanto accaduto nell'aprile
del 1989 durante la partita tra
il Liverpool e il Nottingham
Forrest. Le vittime furono
schiacciate e soffocate com'era
accaduto all'Heysel quattro anni
prima.
3
aprile 2019
Fonte:
it.euronews.com
INGHILTERRA
Strage di Hillsborough:
cadono le accuse contro un ex
capo della polizia
di Maria Strada
Norman Bettison era
stato accusato di aver mentito
dopo il 15 aprile 1989, quando
96 tifosi del Liverpool morirono
schiacciati allo stadio. Solo
nel 2019 5 persone a processo.
Le accuse contro un ex
capo della polizia britannica in
merito alla tragedia dello
stadio di Hillsborough, quando
nell’aprile 1989 morirono 96
persone, sono cadute. Norman
Bettison era stato accusato di
aver mentito nelle settimane
successive a quel 15 aprile,
quando 95 tifosi del Liverpool
persero la vita schiacciati
contro le transenne e le pareti
di un tunnel dello stadio dove
si giocava la semifinale di FA
Cup tra i Reds e Nottingham
Forest. Una 96esima persona,
Tony Bland, morì quattro anni
più tardi, il 5 marzo 1993, dopo
essere rimasta sempre in coma e
tenuta in vita dalle macchine.
Solo nel 2016 una giuria di
Warrington era giunta alla
verità: la strage non fu
accidentale, non fu colpa dei
tifosi, i tanto famigerati (e
presunti) hooligan, ma fu
causata dalla polizia. Tra le
decisioni sbagliate adottate
quel giorno dalla sicurezza,
l’apertura di un cancello
posteriore che avrebbe dovuto
essere un’uscita, e dal quale
invece furono fatti entrare dei
tifosi in ritardo, molti anche
senza biglietto. Le accuse
contro Bettison vengono a
cadere, e l’ex ispettore capo
regionale non andrà a processo a
differenza di cinque suoi
colleghi: il Prosecution service
della Corona britannica, la
pubblica accusa, ritiene infatti
che le evidenti prove "implicano
che non ci sia una prospettiva
realistica di condanna. Il
processo agli altri cinque
imputati, l’ex comandante della
polizia David Duckenfield (grave
negligenza), Graham Henry
Mackrell, segretario e addetto
alla sicurezza dello Sheffield
Wednesday Football Club (mancata
adozione delle misure
necessarie), Peter Metcalf,
avvocato della South Yorkshire
Police (ostruzione al corso
della giustizia) e gli agenti
Donald Denton e Alan Foster,
inizierà nel 2019, trent’anni
dopo la strage. Solo nel 2012,
con le prime scuse dell’allora
premier David Cameron, si era
iniziato ad ammettere che quanto
accaduto a Sheffield non era
stata colpa dei tifosi del
Liverpool. Inizialmente tutta la
stampa, il Sun in testa, aveva
scaricato addosso ai presunti
hooligan le responsabilità: "Gli
ultrà del Liverpool, decisi a
entrare a tutti i costi allo
stadio, anche se non c’era
spazio, hanno perfino rubato i
portafogli ai compagni morti
sugli spalti, hanno addirittura
urinato sui cadaveri". Eppure,
già a caldo la decisione di far
entrare le 3.000 persone rimaste
fuori dallo stadio era parsa
insensata. Il Corriere della
Sera di lunedì 17 titolò in
apertura: "Morte allo stadio,
polizia sotto accusa".
21 agosto 2018
Fonte: Corriere.it
Strage Hillsborough,
rinviato a giudizio responsabile
polizia
Il comandante della
polizia inglese in occasione del
disastro allo stadio di
Hillsborough nel 1989, dove
morirono 95 tifosi del Liverpool
per il crollo di una tribuna, è
stato rinviato a giudizio dopo
che è stato revocato il blocco
al procedimento nei suoi
confronti. Il 73enne David
Duckenfield era il comandante in
occasione della semifinale di FA
Cup tra Liverpool e Nottingham
Forest sul neutro di
Hillsborough a Sheffield, nel
nord dell'Inghilterra. L'accusa
nei suoi confronti è omicidio
colposo e grave negligenza dopo
il crollo de settore Leppings
Lane occupato dai tifosi del
Liverpool. Il procuratore di
stato inglese, il Crown
Prosecution Service, aveva
chiesto di revocare la
sospensione che dal 2000
impediva a Duckenfield di essere
processato. A Preston Crown
Court nel nord-ovest
dell'Inghilterra, il giudice
Peter Openshaw ha deciso di
rimuovere tale sospensione e
rinviare a giudizio Duckenfield.
29 giugno 2018
Fonte:
Sportmediaset.mediaset.it
La
tragedia Hillsborough, sei
incriminati dopo 28 anni
Nell'aprile 1989 morirono 96
tifosi del Liverpool a
Sheffield: 28 anni dopo, dopo
che l'inchiesta (riaperta) aveva
stabilito che i tifosi erano
stati uccisi, e non morti
accidentalmente, l'ex comandante
della polizia e altri cinque
dovranno rispondere dell'accusa
di omicidio involontario.
29
giugno 2017
Fonte:
la Repubblica
Tragedia di Hillsborough, ex
capo della polizia
incriminato per plurimo omicidio
colposo
di
Enrico Franceschini
La
magistratura britannica ha
annunciato la decisione in
relazione al disastro dello
stadio di Sheffield in cui 96
tifosi persero la vita durante
la semifinale di Coppa
d'Inghilterra tra Liverpool e
Nottingham nell'aprile del 1989.
L'inchiesta ha stabilito che i
tifosi sono stati uccisi
"illegalmente", come conseguenza
di azioni illecite, legate alla
cattiva gestione della
sicurezza. Sotto accusa anche
altre 5 persone.
LONDRA
- Un ex-capo della polizia
incriminato per plurimo omicidio
colposo e altre cinque persone
sotto accusa per falsa
testimonianza, ostruzione di
giustizia e violazione delle
norme. È la decisione annunciata
oggi dalla magistratura
britannica in relazione alla
tragedia di Hillsborough, lo
stadio di Sheffield in cui 96
tifosi persero la vita,
schiacciati nella calca, durante
la semifinale di Coppa
d’Inghilterra tra Liverpool e
Nottingham Forest nell’aprile
del 1989. Ci sono voluti dunque
quasi trent’anni per arrivare a
indicare i responsabili, dopo
una lunga e difficile campagna
per la verità condotta dai
familiari delle vittime. La
prima versione dei fatti,
sostenuta da autorità e media,
era che la colpa del disastro
fosse da imputare ai fans,
scagionando completamente le
forze dell’ordine. Soltanto
l’anno scorso una nuova
inchiesta ha finalmente
stabilito che i tifosi sono
stati uccisi "illegalmente",
ovvero come conseguenza di
azioni illecite, imputabili in
primo luogo alla cattiva
gestione della sicurezza da
parte della polizia.
L’incriminazione principale
chiama in causa David
Duckenfield, ex-capo della
polizia del South Yorkshire, che
era all’epoca il comandante
responsabile del mantenimento
dell’ordine alla partita di
Sheffield. L’imputazione nei
suoi confronti è di omicidio
colposo, ovvero non volontario,
commesso per "grave negligenza".
Altri tre ex-ufficiali di
polizia saranno processati per
avere dichiarato il falso e
ostacolato il corso della
giustizia, accusa estesa anche a
un avvocato difensore al
servizio della polizia della
contea. Gli imputati avranno la
possibilità di presentare
ricorso in un’udienza prevista
per il 9 agosto, dopodiché verrà
fissata la data del procedimento
giudiziario. L’associazione che
rappresenta i familiari dei 96
tifosi che hanno perso la vita
esprimono "sollievo" per la pur
tardiva decisione. Al dolore per
la perdita dei loro cari si era
aggiunta la denigrazione per
averli ritenuti colpevoli di
avere provocato loro stessi la
sciagura. La sistematica
menzogna da parte della polizia
e di altri responsabili ha
offuscato per anni quello che è
veramente accaduto allo stadio.
La tragedia di Hillsborough, il
più grave incidente nella storia
del football inglese, ha
cambiato radicalmente il calcio
in questo paese, spingendo club
e autorità a nuovi regolamenti
negli stadi, che hanno eliminato
i posti in piedi e rafforzato
controlli e sicurezza.
28
giugno 2017
Fonte:
Repubblica.it
Hillsborough, sei persone
incriminate 28 anni dopo la
strage:
"Fu
omicidio per negligenza e
ostacolarono la giustizia"
A
processo 4 poliziotti, un
avvocato e un addetto alla
sicurezza. L'indagine sui fatti
durante la partita tra
Nottingham Forrest e Liverpool è
partita nel 2012. Processo al
via il 9 agosto.
Quella
strage, rimasta sempre senza
colpevoli, aveva cambiato il
modo di concepire la sicurezza
negli stadi inglesi. Era il 15
aprile 1989 quando
all’Hillsborough Stadium di
Sheffield, durante la semifinale
di FA Cup tra Nottingham Forrest
e Liverpool potevano essere
salvate. Invece morirono 96
persone, tutti tifosi dei Reds,
schiacciate e calpestate dalla
calca. Non ha mai pagato
nessuno. Di più, si è scoperto
che molti rapporti - 164 -
vennero falsificati. E una nuova
inchiesta, cominciata nel 2012
dopo che una petizione popolare
ha imposto al Governo di
desecretare i documenti della
polizia sulla strage di
Hillsborough, ristabilisce una
verità agghiacciante. Le colpe
di quella tragedia sono della
polizia e del governo, sostiene
l’accusa. Le cariche della
polizia che comprimono donne,
vecchi e bambini verso la loro
morte, i medici che fanno
l’esame del sangue ai cadaveri
dei bambini per dimostrare che
sono ubriachi; per non parlare
del medico legale incaricato che
alle 15.15 - 9 minuti dopo la
sospensione della partita -
decreta la morte per asfissia
irreversibile delle 94 persone
rimaste a terra. Adesso, la
svolta: la procura britannica ha
annunciato che 6 persone sono
state incriminate. Tra gli
accusati c’è David Duckenfield,
ex ufficiale della polizia che
era responsabile delle
operazioni delle forze
dell’ordine allo stadio nel
giorno del disastro. È stato
incriminato per omicidio di 95
persone causato da "negligenza
grave". Gli altri cinque
incriminati sono ufficiali di
polizia, un avvocato che aveva
lavorato per la polizia, un
addetto alla sicurezza allo
stadio. Sono accusati di
ostacolo al corso della
giustizia, violazione delle
regole della sicurezza e
negligenza di pubblico
ufficiale. Ventotto anni dopo, i
parenti delle vittime non hanno
dimenticato. E si sono
abbracciati fuori dall’edificio
in cui si erano radunati a
Warrington: "Ero spaventato,
assolutamente spaventato di
rimanere di nuovo deluso. È così
difficile combattere per la
giustizia per un periodo così
lungo", ha detto Barry
Devonside, sopravvissuto alla
strage, nella quale morì invece
il figlio 18enne. "Siamo stati
schiaffeggiati in varie
occasioni - ha aggiunto -
Fortunatamente le famiglie hanno
agito con la massima dignità".
Adesso a qualcuno è chiesto di
rispondere di quanto accadde
quel pomeriggio. Assieme a
Duckenfield, dovranno spiegare
cosa successe anche Norman
Bettison, ex commissario capo
della polizia, a cui sono
rivolte accuse di negligenza di
pubblico ufficiale per il
sospetto che abbia mentito sul
suo coinvolgimento dopo il
disastro e sulle responsabilità
dei tifosi. Altri due ex capi
della polizia, Donald Denton e
Alan Foster, sono stati
incriminati per ostacolo al
corso della giustizia su
presunte modifiche apportate a
dichiarazioni delle vittime
nelle indagini originali e
nell’inchiesta sui decessi.
L’avvocato Peter Metcalf,
invece, dovrà rispondere di
ostacolo alla giustizia per
accuse simili. Graham Mackrell,
ufficiale della sicurezza al
tempo del disastro, avrebbe
violato le regole della
sicurezza e non aver agito in
modo responsabile per tutelare
le altre persone. A parte
Duckenfield - perseguito già nel
1999 prima che il suo caso
venisse bloccato e quindi ora è
in attesa della revoca del
blocco - gli altri imputati
compariranno davanti al
tribunale di Warrington il 9
agosto per la prima udienza.
F.Q.
28
giugno 2017
Fonte:
Ilfattoquotidiano.it
Strage
di Hillsborough, 28 anni dopo
incriminate sei persone
di
Gianni Carotenuto
Il 15
aprile 1989, 96 tifosi del
Liverpool morirono allo stadio
di Sheffield. 28 anni dopo
saranno processate sei persone,
tra cui un ufficiale di polizia.
Si
riapre il caso giudiziario
legato alla più grave tragedia
della storia del calcio inglese.
Sei persone sono state
incriminate con l'accusa di
omicidio non volontario per
grave negligenza riguardo
l'inchiesta sulla strage dello
stadio di Hillsborough, a
Sheffield, dove il 15 aprile
1989, durante la semifinale di
Fa Cup tra il Liverpool e il
Nottingham Forest, 96 tifosi dei
"Reds" morirono per
schiacciamento e soffocamento.
Tra le persone che saranno
processate anche l'ex capo della
polizia David Duckenfield e
l'ispettore Norman Bettison.
Duckenfield, della South
Yorkshire Police, era il
responsabile delle forze
dell'ordine presenti allo stadio
di Sheffield in occasione della
semifinale di Fa Cup il 15
aprile 1989: dovrà ora
rispondere degli ordini
impartiti prima dell'inizio del
match e dopo le prime invasioni
provocate dalla calca. Un altro
agente di polizia, l'ispettore
Norman Bettison, è stato
incriminato per aver mentito
nelle settimane successive. Tra
le altre persone incriminate due
ufficiali di polizia, un
avvocato e un addetto alla
sicurezza. Dovranno rispondere
di omicidio non volontario,
negligenza di pubblico
ufficiale, ostacolo alla
giustizia e violazione delle
regole di sicurezza. Il 15
aprile di 28 anni fa doveva
essere una festa di sport e
invece, per l'inefficienza della
polizia e delle misure di
sicurezza adottate dentro e
fuori lo stadio, si trasformò
nella giornata più nera della
storia del calcio inglese.
Alcune centinaia di tifosi del
Liverpool stavano aspettando di
entrare nell'impianto di
Hillsborough, nella città di
Sheffield. Quindici minuti prima
dell'inizio della partita la
polizia aprì il cancello C, che
consentiva l'accesso alla
Lepping Lane mediante un tunnel.
La gente si riversò nel gate
senza riuscire ad accedere nella
curva, rimanendo bloccata in
mezzo. Decine e decine di
persone furono schiacciate verso
le pareti laterali e le
recinzioni che dividevano gli
spalti dal campo,
particolarmente robuste perché
concepite per resistere a
eventuali cariche degli
hooligans. Una misura che si
sarebbe rivelata determinante
per schiacciare contro le
inferriate - e uccidere - 96
tifosi del Liverpool. La strage
fu decisiva per indurre il primo
ministro Margaret Thatcher ad
adottare il pugno di ferro
contro gli hooligans, dando il
via al Taylor Report e alla
rivoluzione che avrebbe portato
nel giro di pochi anni alla
creazione del cosiddetto modello
inglese.
28
giugno 2017
Fonte:
Ilgiornale.it
LA
TRAGEDIA
Strage
di Hillsborough, la svolta:
imputato il capo della polizia
di
Stefano Boldrini
A 28
anni dalla tragedia che costò la
vita a 96 tifosi del Liverpool
dovrà rispondere di omicidio per
negligenza grave. Altri cinque
sotto accusa, a processo dal 9
agosto.
LONDRA
- Dopo 28 anni la tragedia di
Hillsborough, in cui persero la
vita 96 tifosi del Liverpool
allo stadio dello Sheffield
Wednesday per la semifinale di
FA Cup dei Reds contro il
Nottingham Forest, è arrivata a
una svolta. Il comandante della
polizia in servizio quel 15
aprile 1989, David Duckenfield,
72 anni, in pensione, dovrà
rispondere in tribunale
dell’operato di quel giorno e di
tutte le inefficienze che
provocarono la peggiore tragedia
della storia dello sport
inglese. È accusato di omicidio
per negligenza grave di 95
persone. Per ragioni legali, non
dovrà rispondere della morte di
Tony Bland, scomparso quattro
anni dopo il disastro.
Denunciati anche l’ex ispettore
di polizia Norman Bettison e
altre quattro persone. Bettison
è accusato di aver raccontato
una serie di menzogne per
attribuire la colpa della
tragedia ai tifosi del
Liverpool. L’avvocato Peter
Metcalf, Donald Denton e Alan
Foster sono accusati di aver
depistato le indagini. Graham
Mackrell, ex segretario dello
Sheffield Wednesday, è accusato
di aver violato la sicurezza e
la salute in base alla
legislazione del settore
sportivo. Il governo - In una
dichiarazione rilasciata alla
Camera dei Comuni, il premier
britannico Theresa May ha
spiegato: "Ho lavorato a stretto
contatto con le famiglie delle
vittime quando ero ministro
degli Interni. So che questo
sarà per loro un giorno di
grandi emozioni". I parenti
delle 96 vittime erano presenti
di fronte al tribunale di
Liverpool, dove è stata
pronunciata la sentenza che
costringerà David Duckenfield e
gli altri cinque imputati a
presentarsi in tribunale il 9
agosto.
28
giugno 2017
Fonte:
Gazzetta.it
Il
disastro
Strage
di Hillsborough, 28 anni dopo
imputate sei
persone
per i 96 morti: "Fu omicidio per
negligenza"
Tra le
sei persone imputate c’è anche
l’ex comandante della polizia,
David Duckenfield.
La
storia della tragedia che ha
cambiato il calcio inglese per
sempre ha imboccato, oggi, una
strada nuova. Sei persone sono
state poste in stato d’accusa
per la strage dello Hillsborough
Stadium di Sheffield, in
Inghilterra: quella in cui, il
15 aprile 1989, 95 tifosi del
Liverpool persero la vita, molte
di loro schiacciate contro le
transenne e le pareti di un
tunnel dello stadio dove si
giocava la semifinale di FA Cup
tra i Reds e Nottingham Forest
(la novantaseiesima vittima morì
quattro anni più tardi). Solo lo
scorso anno, il 26 aprile, una
giuria di Warrington era giunta
alla verità: la strage non fu
accidentale, non fu colpa dei
tifosi, ma fu causata dalla
polizia.
LE
FALSE ACCUSE AI TIFOSI
Per
anni - fino al 2012 - la
tragedia era stata derubricata a
un terribile incidente e
attribuita agli hooligan del
Liverpool, già protagonisti del
terrificante episodio della
notte dell’Heysel. Il Sun, la
stampa britannica tutta,
titolarono subito a quattro
colonne l’indomani: "Gli ultrà
del Liverpool, decisi a entrare
a tutti i costi allo stadio,
anche se non c’era spazio, hanno
perfino rubato i portafogli ai
compagni morti sugli spalti,
hanno addirittura urinato sui
cadaveri", senza che nessuna
delle persone responsabili della
sicurezza venissero incriminate.
La svolta avvenne quando, nel
2012, l’allora premier David
Cameron ordinò la riapertura
dell’inchiesta, a seguito della
pubblicazione di un report
indipendente di 395 pagine.
"Chiedo scusa due volte", disse
allora Cameron: "Per
l’incapacità di proteggere le
vite dei loro cari,
l’imperdonabile attesa per
arrivare alla verità". Lo scorso
anno, la decisione.
NEGLIGENZE, MENZOGNE E
DEPISTAGGI
Per le
evidenti lacune operative, e
l’ostruzione alla giustizia,
sono state oggi incriminate
cinque persone, tra cui l’ex
comandante della polizia David
Duckenfield. L’accusa cui
dovranno rispondere è di
omicidio involontario per grave
negligenza. Un altro agente di
polizia, l’ispettore Norman
Bettison, è stato incriminato
per aver mentito nelle settimane
successive. Graham Henry
Mackrell, secretary e Safety
officer dello Sheffield
Wednesday Football Club, è
accusato di non aver saputo
mettere in pratica le misure di
sicurezza necessarie. Peter
Metcalf, avvocato della South
Yorkshire Police, è accusato di
aver agito con l’intento di
ostruire il corso della
giustizia; con lui anche Donald
Denton e Alan Foster, della
polizia.
DOLORE
E GIUSTIZIA
Il
disastro di Hillsborough ha
cambiato per sempre il volto
degli Stadi britannici. Barry
Devonside, che nella tragedia
perse il figlio Christopher, ha
accolto la notizia con un
sentimento misto di rinnovato
dolore, e di giustizia. "Temevo
che saremmo rimasti delusi,
ancora una volta. Siamo stati
schiaffeggiati troppe volte, in
passato. E tutti noi, familiari
delle vittime, ci siamo sempre
mossi con enorme dignità".
28
giugno 2017
Fonte:
Corriere.it
Il peso di Hillsborough
di Giorgio Coluccia
A distanza di quasi
trent'anni, il ricordo della
tragedia più sanguinosa dello
sport inglese è ancora vivo.
Soprattutto dopo la sentenza di
un anno fa.
Il pellegrinaggio è
ormai iniziato da giorni.
All’esterno dello stadio di
Hillsborough accade puntualmente
tutti gli anni. Fiori, candele,
foto, disegni, sciarpe e maglie,
deposte alla base del pilastro
che commemora la peggior
tragedia del calcio inglese.
Sono cittadini di Sheffield, ma
arrivano da tutto lo Yorkshire,
oltre che da Liverpool e
Nottingham. Siamo alle spalle
della South Stand. Pure chi il
15 aprile 1989 non c’era, prima
di ogni partita, si ferma qui
per un po’. È un rito, una
preghiera, prima di oltrepassare
il ponte sul fiume Don ed
entrare allo stadio. Quella
semifinale di FA Cup fu
interrotta dopo 6 minuti, la
targa venne eretta in occasione
del decimo anniversario. "In
memoria dei 96" c’è scritto.
"Uomini, donne e bambini che
tragicamente morirono, ma anche
per le innumerevoli persone le
cui vite furono cambiate per
sempre". Tutte le foto di chi
non c’è più sono appese sulla
grata poco dietro, a sinistra è
comparso anche un appello.
Arriva dalla famiglia di Paul
Carlile, all’epoca
diciannovenne, e chiede risposte
a delle domande che
probabilmente resteranno tali.
"Chi era vicino a Paul in quei
momenti ? Qualcuno gli ha tenuto
la mano ? La sua morte è un
dolore che sparirà solo quando
potremo essere di nuovo assieme
a lui". I due amici con cui era
andato in trasferta sono
sopravvissuti, la sorella
Michelle
non ha mai smesso di
chiedere giustizia: "Lo hanno
riportato a casa in
una bara due
giorni dopo la morte, fatalmente
era il giorno del mio
ventunesimo compleanno. Da quel
giorno non festeggio più,
ricordo ancora tutti i suoi
amici seduti in ilenzio sul
pavimento della nostra casa fino
al momento del funerale". Sono
passati ormai 28 anni, ma tutta
quest’area a nord di Sheffield
rimanda ancora a quella
sciagura. La città è un misto di
sali e scendi, risente del
paesaggio collinare
caratteristico della parte sud
dello Yorkshire. È nota anche
come città dell’acciaio, vista
l’enorme produzione che ne ha
rappresentato la vera ricchezza
durante la rivoluzione
industriale. Furono in tanti a
essere impiegati nel settore
metallurgico e negli altiforni,
facendo aumentare di molto la
capacità abitativa, con la
creazione di nuovi sobborghi.
Tra cui quello di Hillsborough,
situato su una delle sette
colline della città. Prima di
arrivare a Leppings Lane, strada
che ha dato il nome alla tribuna
dove si verificò la tragedia,
c’è l’altro memoriale, quello di
Middlewood Road. Scenario
identico, l’aiuola è ricoperta
di fiori e biglietti ricordo,
con al centro la targa e la
scritta You’ll never walk alone.
All’interno di Hillsborough,
proprio dietro la porta dove
morirono schiacciati e soffocati
tanti tifosi, ci sono 96
sediolini bianchi in quella che
ora si chiama West Stand. Quel
giorno John Highfield era un
giovane reporter per lo
Sheffield Star, riuscì a entrare
in campo subito dopo la
sospensione: "Ho visto scene
orribili, che ricorderò per
sempre. Gente schiacciata contro
le recinzioni, tifosi che
morivano sul campo e venivano
caricati sui cartelloni
pubblicitari, usati come barelle
di fortuna. Internet non era
quello al quale siamo abituati
adesso, non c’erano gli
smartphone e tanti tifosi del
Nottingham seppero cosa era
successo solo quando tornarono
nella loro città". Hillsborough
ancora oggi resta un impianto
tipicamente inglese, circondato
dalle casette a schiera su due
livelli. Le stesse abitazioni
che quel giorno aprirono le loro
porte per accogliere tantissimi
tifosi. Anzitutto chiesero di
poter usare il telefono, per
avere notizie e comunicare con
le famiglie. "Ho visto gente
piangere e battere i pugni sul
muro dello stadio, dopo aver
smarrito per sempre amici o
familiari in quella terribile
massa umana", conclude John.
Justice for 96, hanno da sempre
chiesto familiari e superstiti.
Quello di quest’anno è il primo
anniversario dopo la verità
giudiziaria, ma allo stesso
tempo anche storica, emersa con
la sentenza del 26 aprile 2016.
La motivazione di tragedia
accidentale, che per tanti anni
si era fatta strada, è stata
cancellata dalla giuria di
Warrington, cittadina nel nord
ovest dell’Inghilterra, che ha
scagionato i tifosi e ha puntato
il dito contro la gestione degli
organizzatori e soprattutto
l’operato inefficiente della
polizia. Con circa 6 mila
persone ammassate davanti ai
tornelli, fu fatale
l’autorizzazione arrivata a
pochi minuti dall’inizio del
match da parte del
sovrintendente David
Duckenfield, che fece aprire il
Gate C della Leppings Lane,
creando un ingorgo mortale nella
parte centrale di quel settore.
Quella arrivata in tribunale è
una vittoria dedicata a chi non
c’è più soprattutto per i tifosi
del Liverpool, da subito
additati come responsabili e
finiti al centro di un discusso
articolo del Sun, noto come The
Truth, pubblicato 4 giorni dopo
l’accaduto.
Già protagonisti in
negativo in occasione
dell’Heysel, si parlava di
tifosi arrivati dalla Mersey che
urinarono sulla polizia
impegnata nei soccorsi o che
rubarono i portafogli dei
cadaveri. Sono dettagli che il
tabloid ottenne da un’agenzia di
stampa "indirizzata" da un
parlamentare conservatore
rimasto anonimo, che agì dietro
spinta del governo e della
stessa polizia. L’obiettivo era
quello di nascondere eventuali
responsabilità e far passare
molti tifosi del Liverpool come
ubriachi, violenti, senza
biglietto e disinteressati alla
partita. Sono stati anni bui. La
svolta è arrivata nel 2009,
quando una nuova inchiesta è
iniziata e con il passare del
tempo ha smascherato tutti i
vizi di quelle che erano
ritenute da molti false
motivazioni ufficiali. Il Liverpool sul proprio
sito da sempre riserva una
sezione con un profilo in
memoria di ogni tifoso
scomparso, dietro al motto never
forgotten. La Hillsborough
Justice Campaign, a pochi passi
da Anfield in Walton Breck Road,
non ha mai smesso di chiedere la
verità, tenendo attivo anche il
comitato di supporto ai
familiari delle vittime. Ne fa
parte Barry Devonside, che quel
giorno non vide più tornare a
casa suo figlio Chris, di 18
anni: "Era una domenica
stranamente calda e soleggiata,
io e mio figlio con altri amici
andammo a Sheffield in macchina.
Chris, Gary e Simon non sono
sopravvissuti per le colpe di
qualcuno che finalmente sono
state accertate, anche se non ci
restituiranno mai i nostri
ragazzi. Chris amava il calcio e
il Liverpool, da bambino aveva
giocato con Rob Jones, che poi è
diventato un giocatore dei Reds
e della Nazionale inglese". Come
accade ogni 15 aprile, Liverpool
si stringerà in silenzio alle
15.06 in punto. Il memoriale
fuori dallo stadio è già pieno
di fiori e sciarpe, le campane
del municipio risuoneranno 96
volte, dentro la cattedrale
anglicana ci sarà una
celebrazione e il trasporto
pubblico si fermerà. Gli
autobus, sotto le informazioni
di linea, avranno la scritta
remembering the 96. Come tutto
l’impianto, rispetto all’epoca
anche l’area della Leppings Lane
è completamente cambiata. Di
simile restano solo i mattoncini
rossi che contraddistinguono lo
stadio, dotato ora di
appropriate vie di fuga,
scalinate e tornelli. Il tunnel
numero 2 è rimasto tristemente
famoso, fu quello preso
d’assalto al momento
dell’apertura del cancello C,
creando un imbuto verso la
tribuna che si rivelò letale. È
stato adeguato, non è più
stretto e buio. Quel giorno la
semifinale tra Liverpool e
Nottingham Forest iniziò come se
nulla fosse, mentre tantissimi
tifosi si ritrovarono in
trappola, provando a scappare
scavalcando le barriere o
chiedendo aiuto ai supporter
stipati nella parte superiore.
Al sesto minuto, l’ufficiale di
polizia Roger Greenwood entrò in
campo chiedendo all’arbitro la
sospensione del match perché la
situazione era ormai divenuta
drammatica. Persero la vita 96
tifosi, l’ultimo a morire fu
Tony Bland, scomparso nel 1993
dopo quattro anni in stato
vegetativo. La più giovane delle
vittime fu Jon-Paul Gilhooley,
aveva 10 anni ed era il cugino
di Steven Gerrard, all’epoca
bambino di 8 anni, poi divenuto
bandiera indiscussa della storia
del Liverpool: "Per me è stato
difficile diventare calciatore
sapendo che Jon-Paul era morto
proprio in occasione d’una
partita di pallone. Ho avuto un
pensiero per lui prima di ogni
singolo match", ha dichiarato
nella sua autobiografia Gerrard.
Il Liverpool vinse poi quella FA
Cup a Wembley contro l’Everton,
appena cinque settimane dopo il
dramma di Sheffield.
14 aprile 2017
Fonte: Rivistaundici.com
Sentenza sulla strage di
Hillsborough, e le accuse a
Times e Sun
Due
importanti giornali inglesi
hanno quasi ignorato la notizia
sui 96 morti allo stadio del
1989, attirandosi una montagna
di critiche.
Il 15
aprile del 1989 si verificò una
delle più grandi tragedie nella
storia del calcio: 96 tifosi del
Liverpool morirono schiacciati
dalla calca a causa di una
cattiva gestione delle entrate
nello stadio Hillsborough di
Sheffield, dove era in corso la
semifinale di FA Cup - la coppa
nazionale inglese - tra
Liverpool e Nottingham Forest.
La partita venne sospesa ma non
fu immediatamente chiaro cosa
aveva causato l’incidente, e se
ne discusse per anni.
L’incidente è rimasto nella
memoria di moltissimi tifosi
inglesi e generò anche il
boicottaggio del tabloid Sun da
parte dei tifosi del Liverpool,
che dura ancora oggi, a causa di
alcuni articoli pubblicati nei
giorni successivi all’incidente
in cui veniva data la colpa
della strage ai tifosi. Nei mesi
successivi alla strage una prima
commissione incaricata dal
governo di indagare sui fatti di
Hillsborough evidenziò le
responsabilità degli
organizzatori dell’evento e del
comportamento delle forze
dell’ordine, ma il primo
processo si concluse senza
condanne. Nel 2012
l’Hillsborough Independent
Panel, una nuova commissione
governativa indipendente, chiarì
le cause degli incidenti e
raccontò dettagliatamente le
molte responsabilità della
polizia e dei soccorsi. Il
rapporto fu consegnato a David
Cameron, il primo ministro
britannico, e alle famiglie
delle vittime. La
commissione
sostenne che le responsabilità
degli incidenti furono in gran
parte dovute all’imperizia della
polizia, basando la propria
analisi su una cospicua serie di
documenti rimasti fino a quel
momento secretati. Il secondo
processo sulla strage di
Hillsborough si è aperto
nell’aprile del 2014 ed è durato
due anni. Martedì 26 aprile la
giuria del processo ha stabilito
che la morte dei 96 tifosi fu
causata dalle misure di
sicurezza dello stadio e dalle
azioni delle forze dell’ordine,
e che non fu in alcun modo
causata dal comportamento dei
tifosi. Secondo la giuria ci
furono inoltre numerose carenze nell’organizzazione e nei
soccorsi ai feriti.
Parallelamente alla sentenza,
ieri in Inghilterra si è
discusso molto del comportamento
di due giornali, il Times e il
Sun, entrambi di proprietà della
News Corporation del magnate
australiano Rupert Murdoch.
Nessuno dei due giornali aveva
in prima pagina la sentenza
sulla strage: nel Sun la prima
notizia riguardante il processo
Hillsborough era a pagina 8,
mentre il Times ha ammesso
l’errore (sembra dopo una
ribellione dei giornalisti), si
è scusato e nella seconda
edizione del giornale ha
inserito la notizia in prima
pagina. In molti, fra
giornalisti, tifosi e
personalità legate al mondo
dello sport, hanno criticato le
scelte dei due giornali. Ieri i
dirigenti e alcuni giornalisti
del Times e del Sun hanno
pubblicato le loro scuse; altri
hanno risposto alle critiche
dicendo di aver seguito tutti
gli sviluppi della giornata nel
proprio sito, dando grande
importanza alla sentenza. Il
rancore dei tifosi del Liverpool
contro il Sun ha avuto inizio il
19 aprile del 1989, quando, a
pochi giorni dagli incidenti, il
Sun pubblicò una prima pagina
provocatoria e offensiva nei
confronti dei tifosi del
Liverpool, che metteva in luce
alcune loro presunte prepotenze
e azioni illegali e violente che
avrebbero commesso durante e
dopo la strage di Hillsborough.
Nel 2012 il Sun pubblicò una
prima pagina in cui si scusò per
il modo in cui aveva scritto
della strage. Nonostante ciò il
boicottaggio del Sun da parte
dei tifosi del Liverpool dura
ancora oggi e viene rinnovato il
15 aprile di ogni anno, quando
sugli spalti i tifosi del
Liverpool espongono una finta
prima pagina del Sun con una
testata che gronda sangue sotto
la quale campeggia una scritta
in bianco su campo rosso che
dice: "La verità: 96 morti. Non
comprate il Sun".
28
aprile 2016
Fonte:
Ilpost.it
Tragedia di Hillsborough,
storica sentenza
"Fu la
polizia a provocare quei 96
morti"
LONDRA
- "Giustizia è fatta !",
titolano i siti e i tabloid
inglesi. Ribaltata la sentenza
di 27 anni fa: furono gli errori
della polizia, e non cause
accidentali, a provocare i 96
morti, tutti tifosi dei Reds,
allo stadio Hillsborough di
Sheffield prima della semifinale
di Fa Cup, il 15 aprile 1989,
fra Liverpool e Nottingham
Forest. L'indagine governativa
conclusa ieri cancella dunque il
verdetto del ‘91 con il quale la
polizia era stata sollevata da
ogni responsabilità. Nel 2012 si
decise di riaprire il caso e di
tornare in aula a Warrington,
puntando su elementi ritenuti
ininfluenti dalla precedente
corte. "Dobbiamo parlare di
persone "uccise" da
comportamenti al di sopra della
legge da parte della polizia, la
quale ha causato direttamente o
contribuito alla morte di 96
persone". Alla lettura della
sentenza i familiari delle
vittime hanno intonato l'inno
del Liverpool "You'll never walk
alone". Il Premier Cameron:
"Premiato lo straordinario
coraggio degli attivisti di
Hillsborough nella ricerca della
verità".
27
aprile 2016
Fonte:
La Repubblica
"Hillsborough, la strage fu
colpa della polizia"
di
Stefano Boldrini
Il
tribunale di Warrington chiude
la vicenda che provocò la morte
di 96 persone
CORRISPONDENTE DA LONDRA - Le
novantasei vittime della strage
di Hillsborough, la peggiore
della storia dello sport
inglese, avvenuta il 15 aprile
1989 in occasione della
semifinale di FA Cup
Liverpool-Nottingham Forest, fu
provocata dalle "inefficienze e
dall’incapacità della polizia".
Il verdetto è stato emesso ieri
dopo quasi tre decenni di bugie
e depistaggi che avevano portato
a frettolose conclusioni nel
1991, quando la prima inchiesta
parlò di morti "accidentali".
Erano i tempi in cui
l’Inghilterra stava cercando di
liberarsi dalla piaga degli
hooligans e in un articolo del
Sun entrato nella storia -
titolo, la verità - la
responsabilità della strage fu
addossata ai tifosi del
Liverpool. I famigliari delle
vittime non si sono mai
rassegnati di fronte a una
sentenza figlia di indagini
frettolose e lacunose e hanno
dato vita a una commissione
indipendente di inchiesta che ha
lavorato per diversi anni. Nel
2012 furono rese pubbliche le
conclusioni. Il premier David
Cameron si scusò.
RIFORME
- Ieri l’ultimo atto: il
verdetto mette una pietra
tombale su una vicenda che ha
segnato la vita del calcio
inglese. Hillsborough ispirò
infatti una profonda riforma del
sistema, con leggi draconiane
per stroncare l’hooliganismo e
nuove norme negli stadi,
all’epoca obsoleti e insicuri.
Furono aboliti posti a sedere e
le barriere. Gli impianti furono
dotati di un sistema sofisticato
di telecamere e di celle di
sicurezza per rinchiudere chi
trasgredisce le leggi.
REAZIONI - Il tribunale di
Warrington, città a metà strada
tra Liverpool e Manchester, ha
cominciato a riempirsi dall’alba
di ieri. All’annuncio della
sentenza alcuni parenti delle
vittime si sono abbracciati e
sono scoppiati in lacrime
intonando "You’ll Never Walk
Alone". "Finalmente giustizia",
ha twittato l’ex capitano dei
Reds, Jamie Carragher. Il
premier britannico Cameron ha
aggiunto: "Le famiglie e i
sopravvissuti hanno ora la
conferma che il comportamento
dei tifosi era stato
irreprensibile". La lista degli
errori commessi in occasione di
quella partita è agghiacciante:
falle nei sistemi di sicurezza;
calcoli sbagliati come quelli
relativi alla capacità dello
stadio dello Sheffield Wednesday
dove si sarebbe dovuta svolgere
la gara; errata certificazione
dell’agibilità dell’impianto.
Una vergogna.
27
aprile 2016
Fonte:
La Gazzetta dello Sport
Regno
Unito
Strage
di Hillsborough, fu colpa della
polizia: 27 anni dopo, ecco la
verità
di
Maria Strada
Nello
stadio di Sheffield nell'aprile
1989 morirono 96 tifosi del
Liverpool. 9.873 giorni più
tardi, dopo anni di bugie e
depistaggi, la sentenza: fu
l'inefficienza della polizia.
La
strage di Hillsborough, lo
stadio di Sheffield in cui
morirono 96 tifosi del Liverpool
accorsi per la semifinale di Fa
Cup nel 1989 con il Nottingham
Forest non è stata accidentale,
non è nemmeno stata colpa dei
tifosi, ma della polizia. Ci
sono voluti quasi 10.000 giorni
per dirlo, finalmente, ad alta
voce, ma adesso è ufficiale dopo
27 anni di bugie e depistaggi.
Determinante l'inazione della
polizia - Sono infatti queste le
conclusioni dell’inchiesta
condotta da una giuria di
Warrington, cittadina a metà tra
Liverpool e Manchester, che ha
stabilito inoltre che la polizia
sul posto ha determinato con la
sua inefficienza la situazione
di pericolo che ha portato alla
tragedia del 15 aprile. Tra le
altre decisioni sbagliate, il
cancello posteriore da cui
entrarono i tifosi, che
immetteva in un tunnel che
fungeva da uscita, avrebbe
dovuto essere chiuso.
27 anni
dopo, i tifosi assolti - Ci sono
voluti 27 anni perché venissero
cancellate definitivamente le
colpe scaricate, inizialmente,
sui tifosi stessi, ma la
revisione dei fatti era in corso
da anni, e lo stesso premier
David Cameron già nel 2012 fa si
era scusato a nome del Paese.
Oggi il primo ministro ha lodato
il verdetto, rendendo omaggio al
"coraggio instancabile" dei
superstiti e dei familiari delle
vittime e riconoscendo come
"l'assoluzione" in sede
giudiziaria fosse "dovuta da
lungo tempo".
"FINALMENTE GIUSTIZIA".
All’annuncio della Corte alcuni
familiari delle vittime si sono
abbracciati e sono scoppiati in
lacrime. "You'll Never Walk
Alone", la canzone che
accompagna tutte le partite del
Liverpool e che ne è la bandiera
in Inghilterra e Europa (qui la
sua storia), si è levato alto.
Il processo era iniziato il 31
marzo 2014. "Finalmente
giustizia", ha scritto su
Twitter l’ex capitano dei Reds
Jamie Carragher commentando la
sentenza.
Le
inferriate nello stadio, i
tifosi in ritardo. Il 15 aprile
1989, al calcio d'inizio della
partita, un movimento della
folla provoca lo schiacciamento
di centinaia di persone che
erano affollate nello stadio di
Sheffield. In molti finirono
contro le inferriate che
circondarono il campo, 94
morirono soffocati nei minuti
successivi. ". Al termine della
prima inchiesta, conclusasi nel
1991, la giuria aveva stabilito
che i tifosi erano morti
accidentalmente. L'ultima delle
vittime muore nel 1993, dopo
quasi quattro anni di coma
vegetativo. Quasi immediatamente
The Sun (nell'articolo "La
verità") e altri quotidiani
scaricarono le colpe sui tifosi
del Liverpool, presunti
hooligan. In agosto, però, un
rapporto preliminare evidenzia
le responsabilità della polizia,
lenta a reagire all'arrivo di
tifosi "ubriachi e in ritardo",
tardiva nel chiudere un tunnel
di accesso. L'anno dopo si
raccomanda la rimozione delle
inferriate dagli stadi.
Accusa
di omicidio involontario. Nel
1997 il ministro degli Interni
Jack Straw ordina che le prove
siano esaminate di nuovo, e
nell'agosto '98 il comitato per
le vittime presenta denuncia
formale contro il capo della
polizia dello South Yorke, David
Duckenfield e il suo vice
Bernard Murrey: l'accusa è di
omicidio involontario. Il vice
sarà prosciolto nel 2000, su
Duckenfield non fu presa nessuna
decisione.
2009:
l'inchiesta riparte. Le indagini
ripartono nel 2009 per volontà
di un gruppo di esperti
indipendenti e oltre due anni
dopo il Parlamento ordina che
tutti i documenti relativi alla
strage vengano messi a
disposizione dei nuovi
inquirenti. Nel settembre 2012
viene stabilito per la prima
volta che la polizia ha
insabbiato il caso e manipolato
i documenti, accusando tifosi
innocenti. Da cui le scuse anche
di Cameron. Tra il 2014 e il
gennaio di quest'anno oltre 800
persone vengono sentite riguardo
alla tragedia: si tratta del più
vasto e lungo procedimento
giudiziario mai avvenuto in
Inghilterra. Il 26 aprile 2016,
9.873 giorni dopo la tragedia,
la Giuria determina che la
responsabilità della morte di 96
persone è stata interamente
della polizia e non dei tifosi,
o del caso.
26
aprile 2016
Fonte:
Corriere.it
Inghilterra: la strage di
Hillsborough non fu incidente,
polizia sotto accusa
A 27
anni dalla tragedia nello stadio
di Sheffield, in cui persero la
vita 96 tifosi del Liverpool, la
nuova sentenza scagiona i
sostenitori dei Reds e
attribuisce le responsabilità
agli errori nella pianificazione
e gestione del servizio di
sicurezza da parte delle forze
dell'ordine. Un giurato: "Si può
parlare di omicidio colposo".
LONDRA
- La morte di 96 tifosi del
Liverpool per la ressa nello
stadio Hillsborough di
Sheffield, nell'aprile 1989, non
fu accidentale ma può essere
considerata alla stregua di un
omicidio colposo: è la
conclusione di un'inchiesta
voluta dal governo e condotta da
una giuria di Warrington, nel
nord-ovest dell'Inghilterra, da
cui emerge che responsabilità
per quella strage, in occasione
della semifinale di Fa Cup tra
Liverpool e Nottingham Forrest,
le ebbe l'inefficiente
organizzazione della sicurezza
da parte della polizia.
SCAGIONATI DA OGNI COLPA I
TIFOSI DEL LIVERPOOL -
Nell'inchiesta non vi erano
imputati, ma la giuria ha
scagionato da ogni colpa i
tifosi dei Reds, il cui
comportamento era stato
inizialmente messo sotto accusa
dalla polizia. Alla domanda se
si possa parlare di omicidi
colposi, un giurato ha risposto
"sì". Dopo aver ascoltato per
oltre due anni gli elementi
raccolti in quella che è stata
l'inchiesta più lunga nella
storia giudiziaria inglese, la
giuria ha stabilito che vi
furono errori della polizia
nella pianificazione per la
partita e nel giorno della gara
che causarono o contribuirono
alla situazione di pericolo.
Alla lettura della sentenza
molti parenti delle vittime si
sono abbracciati e hanno pianto
nell'aula del paese vicino
Liverpool, in cui il processo
era iniziato nel marzo 2014,
intonando il tradizionale coro
cantato dai supporter dei Reds
prima di ogni partita, "You'll
Never Walk Alone". Il loro
obiettivo era ripristinare il
buon nome dei loro congiunti
dalle calunnie della polizia e
di parte dei media. Al termine
della prima inchiesta,
conclusasi nel 1991, la giuria
aveva stabilito che i tifosi
erano morti accidentalmente: una
versione sempre contestata da
parte dei familiari delle
vittime che nel 2012 avevano
ottenuto una prima vittoria, con
la pubblicazione di un rapporto
compilato da un panel
indipendente che smentiva la
prima ricostruzione. Oggi la
sentenza che ristabilisce la
verità dopo quasi tre decenni di
bugie, depistaggi, false accuse.
ERRORI
NEL SERVIZIO DI SICUREZZA A
CAUSA DELLA STRAGE DEL 1989 - La
strage di Hillsborough per la
semifinale di Fa Cup
Liverpool-Nottingham Forest, con
i suoi 96 morti e 800 feriti,
segnò una pagina nerissima per
il calcio inglese e portò a
drastiche misure contro gli
hooligans. L'inchiesta, però, ha
appurato che alla base della
ressa che stritolò quasi un
centinaio di uomini, donne e
bambini vi fu la decisione di
lasciar entrare altri 2.000
tifosi del Liverpool
all'improvviso da un tunnel
laterale, causando un terribile
ingorgo. Gli alti dirigenti
della South Yorkshire Police
inizialmente avevano fornito ai
media informazioni false in modo
da coprire le proprie
responsabilità sul fatto che era
stata lasciata entrare troppa
gente, che le transenne non
rispondevano ai necessari
requisiti e che il coordinamento
dei servizi d'emergenza fu molto
confuso. Secondo un rapporto,
ben 41 vite avrebbero potuto
essere salvate. Dopo un'indagine
della commissione d'inchiesta
guidata dal vescovo di
Liverpool, James Jones, il
premier David Cameron si era
scusato con le famiglie delle
vittime davanti al parlamento:
"Sono profondamente dispiaciuto
che questa doppia ingiustizia
sia stata avallata così a lungo.
Chiedo scusa da parte del
governo e da parte dell'intera
nazione".
26
aprile 2016
Fonte:
Repubblica.it
Justice
for the 96 of Hillsborough
di
Gabriele Fumi
Quella
del 15 Aprile del 1989 è una
data funesta e dolorosa nella
storia del football inglese ed
internazionale. Anzi, è un
qualcosa che va anche oltre,
coinvolgendo la sfera della
compassione umana e del dolore.
Quel giorno deve essere
ricordato per la tragedia di
Sheffield, dove persero la vita
96 tifosi dei Reds durante la
semifinale contro il Nottingham
Forest allo stadio Hillsborough.
Ai tifosi Reds, nonostante il
numero di presenze nettamente
superiore rispetto a quello dei
dirimpettai, fu assegnata la
curva meno capiente (la Lepping
Lane, mentre a quelli del
Nottingham fu assegnata la
"grande" Spion Kop End). Inutile
stare a sottolineare il calore
delle due tifoserie e
l’atmosfera, calda e bollente
come ogni semifinale di FA Cup
che si rispetti; l’arrivo dei
tifosi del Liverpool procedeva
molto lentamente per via dei
pochissimi ingressi, e la
polizia pensò quindi di aprire
un grosso cancello situato
all’entrata di un tunnel che
portava dritto all’accesso
centrale ed a quelli laterali
della Lepping Lane. Tutto questo
però si rivelerà in seguito una
scelta catastrofica. A circa
venti minuti dall’inizio del
match, i tifosi iniziarono a
spingere per riuscire ad entrare
in tempo, ma molti di loro
rimasero incastrati in una sorta
di imbuto creatosi all’interno
del tunnel. Tutti i reds che già
erano sulle terraces e coloro
che cercavano di entrare vennero
schiacciati verso le pareti e
verso le recinzioni che
dividevano il campo dagli spalti
(che nel frattempo erano state
rinforzate per via dei
provvedimenti post-Heysel). La
gara iniziò ugualmente, ma dopo
6 minuti fu sospesa per via di
un’invasione di campo da parte
di parecchi scousers che, presi
dal panico ed assembrati in
condizioni disumane, stavano
cercando di evitare una sicura
morte per schiacciamento. La
Polizia fece una valutazione del
tutto erronea e, pensando ad
un’invasione di campo per motivi
belligeranti, iniziò a
respingere tutti i liverpudlians
che letteralmente stavano
piovendo sul terreno di gioco.
Quando ci si rese conto
dell’effettiva situazione, 96
persone (tra cui il cuginetto di
Gerrard) avevano già perso la
vita. La Camera dei Lord affidò
a Peter Taylor l’incarico di
indagare su cosa fosse realmente
accaduto, e di ricercare le
reali colpe di questa autentica
carneficina. Il processo non
contribuì molto a chiarire i
fatti e, anche se gli stessi
evidenziano responsabilità
nell’organizzazione dell’evento
e l’errore della polizia, le
colpe furono fatte ricadere sui
tifosi (morti e sopravvissuti)
dei Reds. La svolta arrivò però
tanti, troppi anni più tardi,
precisamente nel settembre del
2012. Grazie ad un’inchiesta
dell’Hillsborough Indipendent
Panel (presieduta dal vescovo di
Liverpool), il governo sotto
comando di David scagionò la
tifoseria del Liverpool e chiese
ufficialmente scusa ai parenti
delle vittime, già vessate anche
da decenni di bombardamento
mediatico volto ad attribuire
ogni colpa ai tifosi. Dopo
incessanti campagne ed
iniziative dei familiari delle
vittime, protesi alla ricerca
continua della verità, un
qualcosa sta quindi finalmente
venendo a galla, anche se molto
lentamente. Addirittura da
qualche mese si mormora che lo
stesso stadio di Sheffield
avrebbe avuto (il condizionale è
d’obbligo, trovandoci in un
periodo ipotetico fatto solo da
vox populi) il certificato di
idoneità scaduto già da diversi
anni prima del 1989. Quel
mattino,
con il traffico
dell’autostrada M62
congestionato da una lunghissima
fila di macchine, l’arrivo a
Sheffield fu assai difficoltoso
e l’ingresso della stragrande maggioranza dei tifosi avvenne
più tardi rispetto a quanto
previsto dagli organizzatori; la
calca agli ingressi risultò
quindi troppo possente e non fu
possibile smaltire con criterio
tutta la gente che cercava di
entrare in tempo per il calcio
d’inizio. Gli uomini del
servizio d’ordine si ritrovarono
sorpresi ed impreparati, anche
perché nel settore riservato
agli scousers risultavano
operativi solo sette tornelli.
La suddivisione delle terraces
in sette spicchi recintati aveva
ridotto la capienza della
Lepping Lane, trasformandola di
fatto in un insieme macabro e
tetro di gabbie con la gente
all’interno: quando furono
venduti i biglietti giorni
prima, però, questo fattore
venne sottovalutato oppure non
preso in considerazione con la
giusta attenzione. Di
conseguenza la gradinata iniziò
a straripare di gente, e molti
si ritrovarono schiacciati
contro la rete di protezione. In
tantissimi non ce la fecero. Era
solo l’inizio di uno degli
eventi più sconvolgenti mai
successi nella storia del gioco
del calcio. E non bisogna
sottovalutare un’analisi,
seppure sommaria, di quello che
era il tessuto
socio-economico-politico in
Inghilterra nei tardi anni
ottanta. Le tensioni sociali
erano tante, così come tanti
erano i tumulti e gli scioperi:
le privatizzazioni massificate
volute dall’allora Primo
Ministro Margaret Thatcher
avevano portato come logica
conseguenza una serie di tagli,
in primis nel welfare. Questa
inquadratura storica risulta
assolutamente essenziale per
comprendere il clima teso e
l’atmosfera bollente che si
respirava oltremanica.
14
aprile 2016
Fonte:
Passionepremier.com
Hillsborough, il governo ordina
una nuova inchiesta
A quasi
24 anni dal pomeriggio che costò
la vita a 96 tifosi del
Liverpool, il governo britannico
ha annunciato l'apertura di una
nuova inchiesta sulla tragedia
di Hillsborough. Un'ora dopo,
l'Alta Corte ha annullato il
verdetto dell'indagine che aveva
definito le morti "accidentali".
Un doppio successo per i
familiari delle vittime. Il 15
aprile del 1989, centinaia di
tifosi "Reds" - giunti a
Sheffield per la semifinale di
FA Cup - si trovavano
all'esterno dello stadio a pochi
minuti dall'inizio. La polizia
allora aprì un cancello per far
affluire i tifosi in una tribuna
già stracolma. Nella confusione
che seguì persero la vita 96
persone. Lo scorso settembre,
una commissione indipendente ha
avuto accesso a documenti
desecretati, da cui sono emersi
i tentativi della polizia di
depistare le indagini e le
carenze dei soccorsi: secondo le
nuove informazioni, almeno 41
persone avrebbero potuto essere
salvate.
20
dicembre 2012
Fonte:
La Gazzetta dello Sport
Strage
di Hillsborough Adesso trema
tutta la polizia
di
Stefano Boldrini
Politici e opinione pubblica
vogliono l’inchiesta penale.
Rischiano il capo e ben 190
agenti.
DAL
NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA -
Il rapporto che ha fatto
emergere la verità 23 anni dopo
sulla strage di Hillsborough del
15 aprile 1989, in cui morirono
96 tifosi del Liverpool, non ha
solo scosso l’Inghilterra dopo
la lunga luna di miele
dell’estate olimpica, ma
potrebbe provocare un vero
terremoto nella polizia
britannica. Politici (il lib-dem
Nick Clegg e i laburisti
soprattutto) e opinione pubblica
reclamano l’apertura di
un’inchiesta penale che potrebbe
non solo portare alla caduta
dell’attuale capo della polizia,
Sir Norman Bettison, quel giorno
presente a Sheffield nel ruolo
di alto ufficiale, ma potrebbe
riguardare anche altri 190
agenti, tuttora in servizio. La
storia - La notizia del rapporto
della commissione indipendente
che in 18 mesi di lavoro ha
esaminato 450 mila pagine di
documenti, dimostrando le
responsabilità della polizia
nella strage di Sheffield e
svelando che 41 delle 96 vittime
avrebbero potuto essere salvate,
ha dominato la scena sui
giornali di ieri. Dal Times
all’Independent, dal Sun - che
si è scusato per i servizi del
passato - al Daily Mail - che ha
pubblicato in prima pagina le
foto dei 96 morti - e al Mirror,
tutti hanno dato grande spazio
al rapporto. La vicenda di
Sheffield costringe il Paese a
fare i conti con la storia. Il
partito laburista ha rievocato
Margaret Thatcher, la lady di
ferro che guidò la Gran Bretagna
dal 1979 al 1991: "I suoi
governi crearono la cultura
dell’impunità". Inchiesta rapida
- Un portavoce del ministero
degli Interni ha sollecitato
l’inchiesta immediata "perché è
importante che tutte le accuse
di condotta criminale vengano
indagate rapidamente. Chi ha
infranto la legge deve pagare il
conto con la giustizia". Il
sindaco di Londra, il
conservatore Boris Johnson, si è
scusato per un articolo scritto
nel 2004 in cui accusò i tifosi
del Liverpool "di essere in
parte responsabili
dell’accaduto". Il presidente
della Federcalcio inglese, Sir
David Bernstein, ha detto: "C'è
rammarico e profonda tristezza
nel constatare che ci sia voluto
tutto questo tempo per accertare
la verità".
14
settembre 2012
Fonte:
La Gazzetta dello Sport
Cameron
e la strage di Hillsborough
"41
tifosi potevano essere salvati"
di
Stefano Boldrini
DAL
NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA -
Quasi la metà dei 96 tifosi
morti il 15 aprile 1989 a
Sheffield nella semifinale di
Coppa d' Inghilterra
Liverpool-Nottingham Forest
poteva essere salvata: 41 per
l’esattezza. Questa la verità
choc della strage di
Hillsborough, emersa ieri nel
rapporto di un gruppo di esperti
indipendenti che ha esaminato
450 mila pagine di documenti
negli ultimi 18 mesi. Il report
è stato reso pubblico nella
cattedrale anglicana di
Liverpool, alla presenza dei
familiari delle vittime. Ha
scosso tutta l’Inghilterra. Il
premier britannico, David
Cameron, si è scusato,
dichiarandosi "dispiaciuto per
la doppia ingiustizia subita
dalle famiglie. La polizia non è
riuscita a fare abbastanza per
salvare le vite umane e ha
cercato anche di incolpare i
tifosi dei Reds". L’orrore - La
tragedia si consumò in meno di
mezzora. Alla tifoseria del
Liverpool era stata assegnata la
Leppings Lane, settore di 14.600
posti con appena 6 ingressi.
L’afflusso andò molto a rilento.
Un quarto d'ora prima
dell’inizio, la polizia aprì il
Gate C, cancello d'acciaio di un
tunnel che conduceva all’interno
della curva. Un’idea
catastrofica: una marea umana si
riversò all’interno del tunnel e
schiacciò centinaia di persone.
La gara iniziò senza che nessuno
si accorgesse di nulla. Solo
dopo 6 minuti fu interrotta
perché molti spettatori stavano
invadendo il campo per salvarsi.
La polizia commise il secondo
errore: caricò. Quest' orrore
fece 96 vittime e 200 feriti.
Giustizia - L’ammissione più
grave, da parte di Cameron: "È
emerso che 164 rapporti della
polizia sono stati manipolati".
Una dichiarazione che dà ragione
a quanto sostenuto dai parenti
delle vittime: ci fu un piano
per coprire le responsabilità
della strage. L’inchiesta
ufficiale aveva concluso che i
96 tifosi erano morti per
soffocamento o danni cerebrali
nei primi quindici minuti della
gara. Il report indipendente ha
invece dimostrato che 41 persone
potevano essere salvate se i
soccorsi fossero stati più
tempestivi. "Il dato di fatto è
che a quarantuno persone è stata
negata questa possibilità", ha
dichiarato il dottor Bill
Kirkup. L’attivista Trevor
Hicks, che nella tragedia perse
due figlie, ha aggiunto: "Uno
storico passo è stato compiuto
nell’accertamento della verità.
Ora comincia un’altra battaglia:
quella della giustizia".
Basteranno le scuse di Cameron e
l’indignazione dell’Inghilterra
a fare davvero giustizia ?
13
settembre 2012
Fonte:
La Gazzetta dello Sport
Hillsborough, la verità
insabbiata. Cameron: Mi scuso
LONDRA
- Per anni è rimasta una
tragedia sepolta nell’inconscio
della società britannica.
Novantasei morti, un sabato
pomeriggio dell’89 nello stadio
di Hillsborough, a Sheffield.
Colpa dei tifosi del Liverpool,
la versione ufficiale che
sopravvisse a tanti dubbi.
Troppi. Ed ora, ventitré anni
dopo, il governo ammette
finalmente la verità: a causare
il disastro fu soprattutto
"l’incapacità" della polizia nel
gestire la folla. Nella quale
premeva la teppaglia dei Reds, i
tifosi violenti e ubriachi
venuti da Liverpool per
assistere alla semifinale della
FA Cup col Nottingham Forest. Ma
quattro anni dopo l’Heysel, il
15 aprile del 1989, fu fin
troppo facile addossare loro la
colpa. I risultati
dell’inchiesta sono stati così
scioccanti da spingere il primo
ministro David Cameron a
esprimere davanti al Parlamento
le sue scuse ai famigliari delle
vittime: "Sono profondamente
dispiaciuto che questa doppia
ingiustizia sia stata avallata
così a lungo. Chiedo scusa da
parte del governo e dell’intera
nazione". Un gesto che unisce
tutte le forze politiche, visto
che a volere l’indagine fu il
governo laburista tre anni fa.
Secondo il rapporto stilato
dalla commissione guidata dal
vescovo di Liverpool James
Jones, i tifosi dei Reds vennero
fatti entrare all’improvviso
attraverso un tunnel laterale
(il gate C). La corsa verso i
posti a sedere provocò un
ingorgo nel quale vennero
stritolati uomini, donne e
bambini. La South Yorkshire
Police si diede immediatamente
da fare per scaricare la
responsabilità sugli spettatori.
Ai media vennero fornite
ricostruzioni false
dell’accaduto, sull’identità
delle vittime vennero diffuse
informazioni per "compromettere
la loro reputazione". Quarantuno
persone potevano essere salvate,
l’agghiacciante conclusione del
dossier. Spetterà ora al
procuratore generale decidere se
riaprire l’indagine.
13
settembre 2012
Fonte:
La Repubblica
Choc 23
anni dopo: la verità sulla
tragedia durante
Liverpool-Nottingham Forest
Hooligans senza colpe, fu
l'incapacità degli agenti a
causare i 96 morti allo stadio
durante la partita
Liverpool-Nottingham Forest del
15 aprile 1989.
È stata
la più grande tragedia sportiva
della storia britannica che da
ieri racconta un'altra verità.
Il 15 aprile del 1989, 96
persone rimasero uccise
schiacciate nella calca creatasi
all'interno dello stadio di
Hillsborough durante la
semifinale della FA Cup tra il
Liverpool e il Nottingham
Forest. Un'inchiesta dell'epoca
affibbiò la colpa ai tifosi del
Liverpool, gente violenta e
ubriaca, in una parola
hooligans. Una tesi sposata dai
giornali e in particolare nella
ricostruzione di uno dei tabloid
più popolari, il "Sun" di
Londra. Ma la
verità è emersa dopo 23 anni
grazie al rapporto di 395 pagine
stilato dalla commissione
d'inchiesta guidata dal vescovo
di Liverpool James Jones
(l'indagine venne ordinata tre
anni fa dal governo laburista).
Rivelazioni sconvolgenti che
mostrano una verità ben diversa:
a causare il disastro fu più che
altro "l'incapacità" della
polizia di gestire la folla. I
tifosi del Liverpool, infatti,
vennero fatti entrare
all'improvviso attraverso un
tunnel laterale - il gate C -
per velocizzare il riempimento
dello stadio. Si verificò così
un ingorgo e nella
disorganizzazione generale
uomini, donne e bambini rimasero
stritolati. Particolare
raccapricciante: la polizia
sottopose perfino i cadaveri dei
bambini a test per verificare il
livello di alcol in corpo per
dimostrare che l'ubriachezza
aveva provocato il massacro e
fece ricerche sui precedenti
delle vittime nella speranza di
trovare fatti che ne
danneggiassero la reputazione.
Le conclusioni del rapporto,
basato sull'analisi di 450.000
documenti raccolti da 80 diverse
organizzazioni, sono state tali
da spingere il premier
britannico David Cameron a
"chiedere scusa" ai parenti
delle vittime per la "doppia
ingiustizia: l'incapacità di
proteggere le vite dei loro cari
e l'imperdonabile attesa per
arrivare alla verità". Oltre
alle mancanze "fattuali"
certificate - erano state fatte
entrare troppe persone, le
transenne non rispondevano ai
necessari requisiti di sicurezza
e la coordinazione dei servizi
di emergenza risultò confusa -
diversi alti dirigenti della
polizia, la South Yorkshire
Police Federation e il deputato
Tory Irvine Patnick sono stati
infatti ritenuti colpevoli di
aver "passato" informazioni
fuorvianti alla Whites News
Agency dello Yorkshire. I fatti
furono dunque alterati per
coprire specifiche mancanze.
Stando alle analisi condotte
dalla commissione, ben 41
persone avrebbero avuto la
possibilità di essere salvate.
Ora l'Inghilterra cercherà di
fare giustizia, prima con un
dibattito in parlamento, poi
forse ordinando una nuova
indagine giudiziaria
sull'accaduto grazie al report.
Verranno probabilmente chiamati
in causa gli ufficiali di
polizia di allora e forse anche
responsabili di governo - il
primo ministro era Margaret
Thatcher - che non fecero
abbastanza per fare emergere la
verità.
13
settembre 2012
Fonte:
Ilgiornale.it
Hillsborough, la polizia mentì.
Cameron: ''Doppia ingiustizia''
di
Enrico Franceschini
Un
rapporto fa chiarezza sulla
tragedia del 15 aprile del 1989
in cui morirono 96 persone che
erano allo stadio di Sheffield
per la sfida di FA Cup tra
Liverpool e Nottingham Forest.
Gravi le responsabilità delle
forze dell'ordine che fecero di
tutto per scaricare le colpe sui
fans. Il premier britannico
chiede scusa ai parenti delle
vittime.
LONDRA
- È stata la più grande tragedia
sportiva della storia britannica
e una pagina nera per tutto il
calcio: la morte di 96 tifosi,
durante la semifinale di Coppa
d'Inghilterra tra Liverpool e
Nottingham Forest, schiacciati
nella calca che si era creata
dentro lo stadio di
Hillsborough, sul campo neutro
di Sheffield, il 15 aprile del
1989. Un'inchiesta dell'epoca
assegnò solo una vaga
responsabilità alle forze
dell'ordine, facendo di tutto
per scaricare le colpe sui fans,
descritti come violenti e
ubriachi, tesi che venne ripresa
dai giornali, in particolare
nella ricostruzione pubblicata
da uno dei tabloid più popolari,
il Sun di Londra. Ora, ventitré
anni dopo, quel resoconto viene
clamorosamente smentito. Una
commissione d'inchiesta
presieduta dal vescovo di
Liverpool ha reso note migliaia
di documenti riservati da cui
risulta che la polizia e le
forze di soccorso hanno gravi
responsabilità nell'accaduto e
che, fatto ancora più serio, la
polizia e gli inquirenti
cercarono deliberatamente di
screditare i tifosi per
attribuire ad essi e al loro
comportamento ogni colpa della
tragedia. Rivelazioni scioccanti
per i familiari delle vittime e
per tutto il Regno Unito, al
punto da indurre il primo
ministro David Cameron a
presentare pubblicamente in
parlamento le sue "scuse" per
quanto è accaduto. "A nome del
governo e del paese, voglio
esprimere il mio profondo
rammarico per questa doppia
ingiustizia che non è stata
corretta per così tanto tempo",
ha detto Cameron illustrando
alla camera dei Comuni le
conclusioni del rapporto. Alcuni
dei particolari emersi
nell'inchiesta sono
raccapriccianti: la polizia
sottopose perfino i cadaveri dei
bambini a test per verificare il
livello di alcol in corpo per
dimostrare che l'ubriachezza
aveva provocato il massacro e
fece ricerche sui precedenti
delle vittime nella speranza di
trovare fatti che ne
danneggiassero la reputazione.
L'intento era chiaramente quello
di coprire le deficienze
dell'organizzazione della
sicurezza da parte delle
autorità. Un "cover-up"
perfettamente riuscito, che ha
amareggiato ulteriormente i
familiari delle vittime per
tutti questi anni. Ma ora
l'Inghilterra cercherà di fare
giustizia, prima con un
dibattito in parlamento, poi
forse ordinando una nuova
indagine giudiziaria
sull'accaduto. Verranno chiamati
in causa gli ufficiali di
polizia di allora e forse anche
responsabili di governo - il
primo ministro era Margaret
Thatcher - che non fecero
abbastanza per fare emergere la
verità. Quel giorno alla
tifoseria del Liverpool era
stata assegnata la "Leppings
Lane", settore a sinistra della
tribuna centrale, che conteneva
14.600 posti, lasciando alla
tifoseria del Nottingham Forest,
che normalmente aveva meno
seguito, la più capiente curva
opposta, la "Spion Kop End", che
disponeva di 21.000 posti.
Migliaia di tifosi dei Reds
avevano preso d'assalto
Sheffield, in un'atmosfera
gioiosa tipica di una semifinale
di coppa nel calcio inglese, per
sostenere i propri beniamini:
oltre al prestigio che la FA Cup
ha sempre avuto nel calcio di
qui e alla rivalità esistente
tra le due tifoserie, si
aggiungeva il fatto che
all'epoca i club d'oltremanica,
esclusi dalle Coppe europee in
seguito alla strage dell'Heysel
(la strage di quattro anni prima
allo stadio di Bruxelles, prima
della finale di Coppa dei
Campioni tra Juventus e
Liverpool, in cui morirono 39
persone, per la maggior parte
tifosi italiani), per arricchire
la bacheca non potevano che
puntare, oltre che sul
campionato, sulle due Coppe
nazionali. La Leppings Lane
possedeva appena 6 ingressi
(contro gli oltre 60 del settore
riservato ai tifosi del
Nottingham Forest) e l'afflusso
verso gli spalti procedeva molto
a rilento (ad appena mezz'ora
dal calcio d'inizio il settore
era ancora mezzo vuoto). A
quindici minuti dall'inizio la
massa di persone che premevano
fuori dallo stadio era ancora
enorme, cosicché la polizia
pensò di aprire il "Gate C", un
grosso cancello d'acciaio posto
all'ingresso di un tunnel che
conduceva all'interno della
Leppings Lane e agli ingressi
laterali. L'idea si rivelò
catastrofica: mancando ormai
pochissimi minuti al fischio di
inizio, i tifosi ancora fuori
dallo stadio iniziarono ad
accalcarsi al Gate C della
Leppings Lane che permetteva
accesso solo alla parte centrale
della curva, la cui capienza era
limitata a 2.000 posti; così,
mentre questo settore della
curva iniziò a riempirsi
all'inverosimile, la marea di
gente che continuava ad affluire
dal Gate C si ritrovò chiusa
dentro una sorta di imbuto. In
breve gli spettatori che già si
trovavano all'interno della
Leppings Lane furono schiacciati
verso le pareti laterali e le
recinzioni che dividevano gli
spalti dal campo
(particolarmente resistenti
perché concepite per resistere
ad eventuali cariche degli
hooligans, in ossequio alle
normative introdotte dal governo
inglese dopo la tragedia
dell'Heysel) e la stessa sorte
toccò agli sventurati che si
trovavano ancora nel tunnel del
Gate C. Mentre nella curva si
scatenava il panico, la gara
iniziò regolarmente, senza che
nessuno in campo e negli altri
settori dello stadio si fosse
minimamente accorto di cosa
stesse avvenendo nella curva del
Liverpool. Solo dopo 6 minuti di
gioco la partita fu sospesa su
segnalazione di un ufficiale di
polizia, che fece presente
all'arbitro che molti spettatori
stavano invadendo il campo: si
trattava in realtà di coloro che
per evitare lo schiacciamento
avevano scavalcato l'inferriata
che separava la Leppings Lane
dal terreno di gioco. Peraltro
non avendo compreso ciò che
stava realmente accadendo, la
polizia prese l'iniziativa di
intervenire con delle piccole
cariche volte ad impedire ai
tifosi di invadere il campo. La
situazione, se possibile, si
fece così ancor più drammatica
per i tifosi che, da un lato si
trovavano schiacciati dalla
calca che si era venuta a creare
alle loro spalle, dall'altro
venivano contrastati dalla
polizia che inconsapevolmente
impediva loro la possibilità di
aprire delle vie di fuga. Solo
dopo alcuni tragici minuti la
polizia si rese conto del vero
motivo dell'invasione e aprì le
inferriate, lasciando finalmente
ai tifosi del Liverpool la
possibilità di raggiungere il
terreno di gioco. Ma a quel
punto, con la Leppings Lane meno
piena, tutti cominciarono a
capire quanto terribile fosse la
portata del dramma. In mezzo
alla calca avevano perso la vita
ben 96 persone (79 di loro
avevano meno di 30 anni),
schiacciate e soffocate com'era
accaduto all'Heysel; altre 200
riportarono ferite più o meno
gravi. Ora forse la storia di
questa tragedia verrà raccontata
fino in fondo.
12
settembre 2012
Fonte:
Repubblica.it
Strage
di Hillsborough 23 anni dopo: i
96 morti causati dalle forze
dell’ordine
di Luca
Pisapia
Dopo la
tragedia della finale di Fa Cup
a Sheffield tra Liverpool e
Nottingham Forrest, il governo
di Margaret Thatcher cercò di
attribuire le responsabilità
della carneficina ai tifosi del
Liverpool con un'opera di
disinformazione e alla
complicità del Sun. Oggi, però,
sono state rese note le carte
ufficiali dell'inchiesta. Che
raccontano tutta un'altra
storia.
La
verità sulla strage di
Hillsborough arriva dopo 23
anni. Tanto ci ha messo la
giustizia inglese - e solo dopo
una petizione popolare firmata
da oltre 100 mila persone - per
rendere pubblici i documenti
sulla tragedia del 15 aprile
1989, il giorno in cui 96 tifosi
del Liverpool morirono
schiacciati contro le transenne
o calpestati dalla folla a
Hillsborough, lo stadio di
Sheffield che ospitava la
semifinale di FA Cup contro il
Nottingham Forest. Le oltre
400mila pagine - rese note oggi
dall’apposito comitato
presieduto dal vescovo di
Liverpool - assolvono finalmente
la tifoseria dei Reds dalla
consapevole opera di
disinformazione messa in atto
dal governo conservatore della
Thatcher (che ha operato anche
con l’aiuto di quotidiani amici
come il Sun) e accertano invece
la responsabilità delle forze
dell’ordine, sia al momento
strage che nel tentativo a
posteriori di coprirla
falsificando referti e
documenti. Con incredibile e
colpevole ritardo, arriva
finalmente un riconoscimento
anche per i famigliari delle
vittime, dopo che per due
decenni la verità ufficiale
aveva ripetuto loro che la colpa
della carneficina era
esclusivamente dei loro cari.
Tanto che il primo ministro
Cameron oggi ha dichiarato: "E’
chiaro che queste famiglie hanno
subito una doppia ingiustizia.
L’ingiustizia della tremenda
tragedia, il fallimento dello
stato nel proteggere i loro cari
e l’imperdonabile attesa prima
di poter scoprire la verità che
ha generato l’ingiustizia della
denigrazione di chi è morto, di
chi sinora è stato ritenuto
colpevole della propria morte.
Quindi, a nome del governo e del
nostro paese, chiedo scusa per
quanto è accaduto e non è stato
fatto a lungo". Quel giorno di
aprile, a causa di un’errata
gestione del contenimento da
parte delle forze dell’ordine
che lasciarono entrare nello
stadio molte più persone del
dovuto, si scatenò un’ondata di
panico. Nel fuggi fuggi generale
grandi e piccini - il più
piccolo aveva 10 anni, il più
anziano 67 - rimasero
schiacciati contro i muri e le
transenne, o morirono calpestati
nel tentativo di trovare la
salvezza entrando in campo o
dirigendosi verso l’uscita.
Siccome il putiferio scoppiò in
concomitanza con l’inizio della
partita (ore 15), la polizia,
pensando fosse un’invasione di
campo, con una serie di violente
cariche compresse ancora di più
i tifosi all’interno della
Lepping Lane contribuendo a
peggiorare la carneficina.
Quello che emerge oggi è non
solo la mancanza di
coordinamento tra le forze
dell’ordine, la loro
responsabilità nel non aver
individuato le cause del
problema e nell’aver risposto
nel peggior modo possibile. Fino
a sottoporre i cadaveri dei
bambini al test dell’alcol per
dimostrare che fossero ubriachi.
Ma anche e soprattutto l’aver
falsificato almeno 164 documenti
ufficiali che avrebbero provato
la loro responsabilità. Sotto
accusa anche i servizi di
soccorso, inadeguati e
inefficienti. Peggio di tutti
fece il medico legale
incaricato, che alle 15.15 del
pomeriggio - esattamente 9
minuti dopo la sospensione della
partita e la contemporanea
apertura dei cancelli che
consentirono l’inizio del
deflusso degli spettatori -
decretò la morte per asfissia
irreversibile di 94 persone
rimaste a terra sugli spalti.
Salvo che poi gli esami
post-mortem lo smentirono,
stabilendo che 28 delle vittime
non presentavano alcuna
ostruzione cardiovascolare e 31
avevano il cuore e i polmoni in
funzione anche dopo l’ondata di
panico, ed erano quindi vittima
di asfissia reversibile e si
sarebbero potuti salvare. Per
non parlare di testimoni che
dichiararono, inascoltati, di
aver visto alcune delle vittime
che ancora respiravano dopo le
15.15: l’ora in cui tutti
dovevano per forza essere morti.
Così quei 94 morirono
effettivamente a Sheffield - un
ragazzo morì in ospedale 4
giorni dopo e un altro 4 anni
dopo in stato vegetativo quando
gli staccarono il respiratore
artificiale - ma solo per altrui
negligenza e approssimazione.
Non certo per colpa loro. Da lì
la campagna di disinformazione
della polizia, che obbligò
giovani reclute a falsificare
documenti e testimonianze, e
quella governativa, che
raggiunse il suo culmine nella
pagina pubblicata il 19 aprile
dal tabloid conservatore The
Sun. Sotto il titolo in prima
pagina The Truth (La Verità), il
Sun pubblicò un’inchiesta
fasulla e passata alla storia su
indicazione "di un parlamentare
conservatore", come ammisero poi
il direttore e diversi
giornalisti. In quelle pagine i
tifosi del Liverpool furono
dipinti come un manipolo di
ubriachi violenti, e finti
virgolettati raccontavano che i
supporter superstiti avrebbero
urinato sui cadaveri o, come
sciacalli, si sarebbero
avventati sui loro portafogli.
Questa è rimasta, fino ad oggi,
la verità ufficiale e
giudiziaria. Nonostante, fin da
subito, un’indagine parlamentare
affidata a Lord Taylor -
utilizzata poi anche per
definire le nuove leggi in
materia di stadi: niente più
recinzioni, obbligo dei posti a
sedere etc - evidenziò con prove
le responsabilità delle forze
dell’ordine. Ma nessun processo
tra quelli tenuti a vario
livello ha mai potuto contare
sulle oltre 400mila pagine
secretate oggi. Adesso a
Liverpool chiedono una sola
cosa: che 23 anni dopo una seria
indagine e un giusto processo
abbiano finalmente luogo.
12
settembre 2012
Fonte:
Ilfattoquotidiano.it
"Hillsborough, fu colpa della
polizia" Londra si scusa per la
strage di tifosi
di
Giordano Stabile
L’episodio è scolpito nella
memoria del Paese e,
soprattutto, in quella della
città di Liverpool. Il 15 aprile
del 1989 novantasei persone
rimasero uccise nello stadio di
Hillsborough (Sheffield) durante
la semifinale della FA cup tra
il Liverpool e il Nottingham
Forest. La colpa venne
affibbiata ai tifosi del
Liverpool, gente violenta e
ubriaca. Hooligans insomma. La
verità, emersa dopo 23 anni, è
invece ben diversa: a causare il
disastro fu più che altro
"l’incapacità" della polizia di
gestire la folla. I tifosi del
Liverpool, infatti, vennero
fatti entrare all’improvviso
attraverso un tunnel laterale -
il gate C - per velocizzare il
riempimento dello stadio. Si
verificò un ingorgo e nella
disorganizzazione generale
uomini, donne e bambini rimasero
stritolati. Come se non
bastasse, al danno si aggiunse
poi una beffa crudele. La South
Yorkshire Police e i servizi di
emergenza si diedero subito da
fare per insabbiare la verità,
passando ai media informazioni
false concepite appositamente
per coprire le proprie
responsabilità. Gli agenti
svolsero persino delle ricerche
su coloro i quali rimasero
uccisi con l’intento di
"compromettere la loro
reputazione". Le conclusioni,
contenute nel rapporto stilato
dalla commissione d’inchiesta
guidata dal vescovo di Liverpool
James Jones (l’indagine venne
ordinata tre anni fa dal governo
laburista), sono state
presentate oggi. Per la Gran
Bretagna è uno choc. Tanto che
il primo ministro David Cameron,
davanti al Parlamento, ha
espresso le sue scuse ai
famigliari delle vittime. "Sono
profondamente dispiaciuto - ha
detto Cameron - che questa
doppia ingiustizia sia stata
avallata così a lungo. Chiedo
scusa da parte del governo e da
parte dell’intera nazione". Le
conclusioni del rapporto sono
per il premier "sconvolgenti".
Oltre alle mancanze fattuali
certificate - erano state fatte
entrare troppe persone, le
transenne non rispondevano ai
necessari requisiti di sicurezza
e la coordinazione dei servizi
di emergenza risultò confusa -
diversi alti dirigenti della
polizia, la South Yorkshire
Police Federation e il deputato
Tory Irvine Patnick sono stati
infatti ritenuti colpevoli di
aver "passato" informazioni
fuorvianti alla Whites News
Agency dello Yorkshire. Da qui a
una prima pagina a 10 colonne
sul Sun il passo è breve. I
fatti furono dunque alterati per
coprire specifiche mancanze.
Stando alle analisi condotte
dalla commissione, ben 41
persone avrebbero avuto la
possibilità di essere salvate.
"Finalmente siamo arrivati a una
verità incontrovertibile", ha
commentato Steve Rotheram,
deputato laburista eletto nella
circoscrizione di Liverpool.
"Molti innocenti, tra cui donne
e bambini, avrebbero potuto
essere salvati. I tifosi del
Liverpool non sono stati la
causa del disastro e
l’ubriachezza non è stata un
fattore significativo. Oggi
abbiamo fatto la storia e ora
dobbiamo cambiare la storia". Il
che significa, banalmente,
portare alla sbarra i veri
responsabili di quel disastro.
Cameron ha sottolineato che è
compito del procuratore generale
decidere se riaprire
ufficialmente l’indagine (così
come chiedono i familiari delle
vittime). "Di certo c’è - ha
però aggiunto - che molti
interrogativi sollevati oggi
vanno esaminati".
12
settembre 2012
Fonte:
Stampa.it
Cameron: "Strage di
Hillsborough, non fu
colpa dei
tifosi del Liverpool: chiedo
scusa"
di
Matteo Cruccu
A 23
anni dalla tragedia in cui
persero la vita 95 tifosi dei
Reds, un'indagine svela nuove
responsabilità della polizia.
Colpa
di quegli hooligan ubriachi,
bestie irresponsabili, non paghe
di quanto già avevano combinato
nella maledetta notte
dell'Heysel, i 39 morti nella
finale di Coppa dei Campioni tra
Juve e Liverpool. Fu facile il
16 aprile del 1989 trovare il
colpevole: dopo che la sera
prima 95 tifosi dei Reds
(ancora) avevano perso la vita a
Sheffield, nella semifinale tra
il Liverpool e il Nottingham
Forest, schiacciati e soffocati
nella calca, la più grande
tragedia dello sport inglese.
NON
ANDO' COME ALL'HEYSEL - Il Sun,
la stampa britannica tutta,
titolarono subito a quattro
colonne l'indomani: "Gli ultrà
del Liverpool, decisi a entrare
a tutti i costi allo stadio,
anche se non c'era spazio, hanno
perfino rubato i portafogli ai
compagni morti sugli spalti,
hanno addirittura urinato sui
cadaveri". Trascinandosi dietro,
in questa frettolosa versione
dei fatti, i quotidiani di tutto
il mondo. Ma che le cose non
fossero andate come a Bruxelles,
che le responsabilità del
massacro dovessero ricadere
sulle forze dell'ordine, sulla
mancata sicurezza, sui soccorsi
insufficienti era un dubbio che
si era insinuato subito
nell'opinione pubblica
d'Oltremanica. Sicuramente era
una certezza per i famigliari
dei morti che l'hanno sempre
sostenuto.
CAMERON
SU HILLSBOROUGH: "DOPPIA
INGIUSTIZIA" Cameron: "chiedo
scusa due volte": Ora è una
verità che ha costretto perfino
il premier Cameron a chiedere
scusa ai parenti delle vittime.
Due volte. "Per l'incapacità di
proteggere le vite dei loro
cari, l'imperdonabile attesa per
arrivare alla verità". Le scuse
vengono dopo la pubblicazione di
un report indipendente di 395
pagine. La relazione, che
potrebbe costituire la base per
una nuova inchiesta, ha chiarito
che i tifosi del Liverpool "non
sono stati la causa del
disastro". L'apertura di un
cancello del settore Leppings
Lane End dello stadio di
Hillsborough segnò l'inizio
della tragedia. Migliaia di
supporter dei Reds, rimasti
fuori dall'impianto, cercarono
di riversarsi sugli spalti già
gremiti. Secondo le inchieste
ufficiali, alle 15.15 tutte le
96 vittime erano già decedute.
Ora, invece, si scopre che 59
erano ancora vive e anche almeno
41, secondo il report, avrebbero
potuto essere salvate se
avessero ricevuto soccorsi
tempestivi.
EVIDENTI LACUNE OPERATIVE - Il
lavoro del Panel accende i
riflettori su "evidenti lacune
operative" e specifica "in
maniera definitiva" che i tifosi
del Liverpool "non hanno causato
e non hanno contribuito alla
morte" delle vittime, come
sostenuto a più riprese dalle
forze dell'ordine. Si punta il
dito, in particolare, verso la
polizia del South Yorkshire che
avrebbe anche imbeccato alcuni
media fornendo versioni parziali
e infondate. Le inchieste
ufficiali sarebbero state
macchiate dalle "modifiche
significative" apportate a 164
testimonianze, con l'obiettivo
di assolvere agenti e
soccorritori da evidenti
responsabilità. L'analisi dei
documenti, compresi filmati
televisivi, ha mostrato che "i
pochi isolati episodi di
comportamenti aggressivi e di
abusi verbali" dei tifosi "erano
causati da frustrazione e
disperazione. La stragrande
maggioranza dei fans sul terreno
di gioco cercava di aiutare i
soccorritori e portava via morti
e feriti". No, nessun hooligan
ubriaco e nessuna bestia
irresponsabile.
12
settembre 2012
Fonte:
Corriere.it
Hillsborough: the Truth
di Paolo Avanti
"Almeno 41 persone
potevano essere salvate". Delle
tante cose che emergono dal
report dedicato alla tragedia di
Sheffield (96 tifosi del
Liverpool persero la vita prima
della semifinale di FA Cup tra
Reds e Nottingham Forest il 15
aprile 1989) e reso noto oggi,
questa è la più agghiacciante.
Il
contenuto del testo di 395
pagine redatto dall’Hillsborough
Independent Panel, basato
sull’analisi di 450.000
documenti raccolti da 80 diverse
organizzazioni, è tale da
spingere il premier britannico
David Cameron a "chiedere scusa"
ai parenti delle vittime per la
"doppia ingiustizia:
l’incapacità di proteggere le
vite dei loro cari e
l’imperdonabile attesa per
arrivare alla verità. A nome del
governo - ha detto il primo
ministro alla Camera dei Comuni
- e a nome del paese, chiedo
scusa per questa doppia
ingiustizia a cui non è stato
posto rimedio per così tanto
tempo". Il report, che potrebbe
costituire la base per una nuova
inchiesta, ha chiarito che i
tifosi del Liverpool "non sono
stati la causa del disastro".
L’apertura di un cancello del
settore Leppings Lane End dello
stadio di Hillsborough per
velocizzare l’ingresso dei
tifosi dei Reds segnò l’inizio
della tragedia. Migliaia di
supporters entrarono in un
settore troppo piccolo per
contenerli: 96 persero la vita.
Secondo le inchieste ufficiali,
alle 15.15 tutte le vittime
erano già decedute. Ora, invece,
si scopre che 59 erano ancora
vive e anche almeno 41, secondo
il report, avrebbero potuto
essere salvate se avessero
ricevuto soccorsi tempestivi. Il
lavoro del Panel accende i
riflettori su "evidenti lacune
operative" e specifica "in
maniera definitiva" che i tifosi
del Liverpool "non hanno causato
e non hanno contribuito alla
morte" delle vittime, come
sostenuto a più riprese dalle
forze dell’ordine. Si punta il
dito, in particolare, verso la
polizia del South Yorkshire che
avrebbe anche imbeccato alcuni
media fornendo versioni parziali
e infondate. Le inchieste
ufficiali sarebbero state
macchiate dalle "modifiche
significative" apportate a 164
testimonianze, con l’obiettivo
di assolvere agenti e
soccorritori da evidenti
responsabilità. L’analisi dei
documenti, compresi filmati
televisivi, ha mostrato che "i
pochi isolati episodi di
comportamenti aggressivi e di
abusi verbali" dei tifosi "erano
causati da frustrazione
disperazione. La stragrande
maggioranza dei fans sul terreno
di gioco cercava di aiutare i
soccorritori e portava via morti
e feriti".
Le
famiglie dei tifosi deceduti,
riunite nella Cattedrale di
Liverpool, hanno accolto con un
applauso il risultato del lavoro
del Panel. "Per quasi un quarto
di secolo, le famiglie delle 96
vittime e i sopravvissuti hanno
dovuto curare una ferita aperta,
in attesa delle risposte alle
domande", ha detto James Jones,
vescovo di Liverpool.
12 settembre 2012
Fonte:
Inthebox.gazzetta.it
Strage
di Hillsborough Il governo apre
l’archivio
di
Stefano Boldrini
LONDRA
- Forse dopo 22 anni si potrà
davvero conoscere la verità
sulla tragedia di Hillsborough,
lo stadio di Sheffield dove il
15 aprile 1989 si sarebbe dovuta
giocare la semifinale di Coppa
d'Inghilterra
Liverpool-Nottingham Forest.
L’impianto, vecchio, si rivelò
inadeguato: la pressione dei
tifosi e le scelte sbagliate da
parte della polizia, con
l’apertura del cancello G,
furono la causa della strage in
cui morirono 96 tifosi del
Liverpool e altre 766 persone
rimasero ferite. Documenti di
Stato - L’inchiesta di allora,
nel segno del governo del
premier conservatore Margaret
Thatcher, ha lasciato molte
ombre: sulla spinta di 22 anni
di battaglie legali, sostenute
dal comitato delle vittime, e di
una mega petizione di 140mila
firme, la vicenda è tornata in
prima pagina. Il governo
presieduto dal conservatore
David Cameron ha dato il via
libera alla pubblicazione dei
documenti di Stato. Il ministro
degli Interni, Theresa May, alla
Camera dei Comuni ha promesso:
"Farò tutto quello che è nelle
mie facoltà per assicurare alle
famiglie che emerga la verità".
L’ex sindaco di Liverpool, il
laburista Rotheram, che ha
condotto una battaglia politica
personale sulla vicenda, ha
chiesto a Cameron di "porgere le
scuse formali alle famiglie
delle vittime e di assicurare
che emergano le responsabilità
della strage".
19
ottobre 2011
Fonte:
La Gazzetta dello Sport
Vent’anni dopo i 96
morti di Sheffield manca ancora
qualcosa: la giustizia
di Federico Pistone
Dopo quella tragedia,
impianti britannici messi in
sicurezza. Ancora oggi però
nessuno ha pagato.
MILANO - Oggi pomeriggio
alle tre e sei minuti tutta
l'Inghilterra si ferma a
intonare "You'll never walk
alone". Novantasei tifosi del
Liverpool non cammineranno mai
da soli. Giusto vent'anni fa
morirono schiacciati contro le
reti dello stadio di Sheffield,
calpestati, sfracellati nel
tentativo di trovare una via di
fuga dalle gradinate più alte.
In 95 persero la vita in pochi
minuti, l'ultima nel 1993 dopo
quattro anni di coma. La vittima
più giovane era Jon-Paul
Gilhooley, 10 anni allora,
cugino più grande di Steven
Gerrard (nato nell’80).
L'attuale capitano dei Reds ha
convinto Platini e l’Uefa a
evitare che il Liverpool
scendesse in campo contro il
Chelsea, per la Champions League
proprio oggi, nel ventennale
della memoria. Ancora oggi i
tifosi srotolano striscioni e
indossano magliette con la
scritta: "Justice 96". Perché,
ancora oggi, giustizia non è
stata fatta per quei martiri.
Subito dopo la tragedia il Sun
era incorso in uno degli episodi
più imbarazzanti della storia
del giornalismo britannico. A
piena pagina, sotto il titolo
"The truth" (la verità) i tifosi
furono additati come i veri
responsabili della strage,
definiti fan ubriachi che
avevano selvaggiamente creato il
caos, picchiato i soccorritori,
urinato sui poliziotti, rubato i
portafogli alle persone morte o
tramortite a terra. La verità
era un’altra e affiorò nel
"rapporto Taylor": la
responsabilità era da ripartire
equamente tra costruttori dello
stadio, polizia e addetti alla
sicurezza. A Liverpool vennero
bruciate migliaia di copie del
Sun. Il direttore del tabloid
Kelvin McKenzie chiese aiuto a
Kenny Dalglish, lo scozzese
alfiere del Liverpool. Dalglish
gli rispose semplicemente:
scrivete che avete detto delle
bugie. E McKenzie: questo non
posso farlo. Dalglish: allora
non chiedermi aiuto. Il giorno
dopo il Sun uscì con la scritta
a caratteri cubitali in prima
pagina: "We lied": abbiamo
mentito. Ma ancora nessuno ha
pagato. Il 15 aprile 1989 la
tragedia: allo stadio
Hillsborough c'è la semifinale
della FA Cup, la competizione
sportiva più antica del mondo.
Di fronte Liverpool e Nottingham
Forest. Per far fronte al
fenomeno hooligan e a 4 anni
dall’Heysel (39 morti),
l’impianto dello Sheffield
Wednesday è diventato una specie
di fortino: ingressi angusti per
regolare il flusso dei tifosi e
pesanti recinzioni tra spalti e
campo. Ai supporter del
Liverpool viene assegnata la
Leppings Lane, il settore a
sinistra della tribuna centrale,
con sei cancelletti girevoli. Ma
a pochi minuti dall’inizio della
gara la maggior parte delle
persone è ancora in fila. Per
sveltire i tempi, la polizia
decide di aprire il cancello
principale provocando una
tracimazione improvvisa di
spettatori. Chi già ha preso
posto viene travolto dal fiume
umano e non ha scampo. La
partita comincia lo stesso ma
dura sei minuti. Le immagini
testimoniano scene di inaudita
violenza, con facce di giovani -
la maggior parte delle vittime è
adolescente - attraversate dalla
graticola delle barriere, cumuli
di cadaveri scomposti sul
terreno coperti miseramente da
bandiere e sciarpe, gente che
vagola piangendo tra barellieri
e agenti disorientati. Da allora
tutto è cambiato sui campi
inglesi: basta ingressi
trappola, posti in piedi e
recinzione tra spalti ed erba.
Costa cara la civiltà.
15 aprile 2009
Fonte: Il Corriere della
Sera
Nell’89 la tragedia di
Sheffield Nuove prove: "Colpa
della polizia"
LONDRA
- A cinque giorni
dall’anniversario della tragedia
di Sheffield la posizione
ufficiale del Premier Gordon
Brown è di "commossa
costernazione". Lunedì però il
Ministro della giustizia Maria
Eagle esce allo scoperto: "Ho
nuove prove". Che forse possono
inchiodare il corpo di polizia
del South Yorkshire. "È stata
una cospirazione: sei di loro
hanno protetto i responsabili".
Il 15 aprile 1989, allo stadio
Hillsborough di Sheffield, dove
si stava giocando la semifinale
di Fa Cup fra Liverpool e
Nottingham Forest, David
Duckenfield, ufficiale di
servizio alla Leppings Lane End,
dove erano sistemati i fan dei
Reds, avverte i dirigenti
federali che alcuni "scalmanati"
avevano appena forzato il
cancello C. Nello schiacciamento
fra tifosi appena entrati e
tifosi già all’interno morirono
96 persone.
15
aprile 2009
Fonte:
La Repubblica
GRAN
BRETAGNA
La
tragedia dell'89 allo stadio (96
morti): insorgono i parenti
delle vittime
Il
poliziotto ha paura ?
Risarcitelo
di
Fabio Galvano
Strage
di Sheffield, scandalo sugli
indennizzi.
DAL
NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - È
stata, per 14 poliziotti, una
pioggia d'oro. Ma mezza
Inghilterra insorge per i
generosi indennizzi (mediamente
205 milioni ciascuno, anche se
in realtà variano da 25 a 480
milioni) che l'Alta Corte di
Sheffield ha riconosciuto agli
agenti colpiti da stress
post-traumatico in seguito al
loro coinvolgimento nella
tragedia dello stadio di
Hillsborough, nel 1989 114
agenti - altri 6 stanno
appellandosi contro una sentenza
che non aveva riconosciuto loro
neppure un soldo - furono fra i
soccorritori della folla che
cadeva a grappoli dalle
gradinate dello stadio, in una
semifinale di Coppa
d'Inghilterra fra Liverpool e
Sheffield Wednesday - troppi
tifosi sulle gradinate che fece
96 morti. A sconcertare sono due
considerazioni. La prima, senza
nulla togliere alla sofferenza
psicologica degli agenti e agli
incubi che li hanno accompagnati
per anni, è che la sentenza di
Sheffield apre la porta ad
analoghi indennizzi per
chiunque, nell'esecuzione del
suo lavoro, si trovi davanti a
scene traumatizzanti. Dopo i
poliziotti allo stadio del
disastro, pensiamo agli
infermieri di qualsiasi pronto
soccorso, agli autisti
d'ambulanza, insomma a tutti i
servizi di soccorso che sono i
candidati primari a orrende
scene. Ma perché, allora,
escludere un giornalista
costretto a testimoniare gli
orrori di una guerra ? La
seconda, subito impugnata dai
parenti delle vittime, è che la
giustizia, oltre che cieca, è
anche ingiusta. Ecco gli
indennizzi agli agenti, ma dove
sono quelli per le vittime ?
Nello squallido "mercato" dei
morti, i minorenni uccisi a
Hillsborough erano stati
valutati nel 1989 appena 3500
sterline, al cambio d'oggi circa
otto milioni e mezzo di lire.
Per i maggiorenni neppure un
soldo, a meno naturalmente che
avessero famiglia, nel qual caso
l'indennizzo massimo
riconosciuto è stato di 360
milioni. "Chi è impegnato nei
servizi d'emergenza - afferma
Simon Alien, avvocato degli
agenti - non è diverso da
chiunque altro, se è soggetto
alle orrende scene di una
tragedia come Hillsborough.
Accetta i rischi del proprio
lavoro ma non le tremende
conseguenze dell'altrui
negligenza". E negligenti,
secondo il tribunale, sono stati
il comando di polizia, lo
Sheffield Wednesday e i tecnici
del club. Replica Trevor Hicks,
che presiede l'associazione
delle famiglie delle vittime:
"C'è una sostanziale differenza:
che gli agenti hanno scelto di
fare i poliziotti, i nostri
famigliari non hanno scelto di
essere vittime". Sono i due
corni del dibattito, dopo la
sentenza che ha diviso
l'Inghilterra.
5
giugno 1996
Fonte:
La Stampa
Nell'89
novantacinque morti nello stadio
britannico: ieri lo scandaloso
verdetto
Sheffield come Heysel: tutti
assolti
I
giudici inglesi sulla linea di
quelli di Bruxelles. Fu la
polizia a ordinare l'apertura
dei cancelli.
LONDRA
- Delle tragedie negli stadi,
dei morti, continuano a non
esserci colpevoli. È accaduto,
dopo ridicoli processi, per le
39 vittime dell'Heysel la sera
del 29 maggio '85 a Bruxelles
dove si giocava
Juventus-Liverpool finale di
Coppa campioni. Ieri a Sheffield
al termine di una inchiesta
durata ottantacinque giorni, i
giudici hanno definito
"accidentale" la morte dei 95
tifosi nella terribile ressa
dello stadio di Hillsborough in
un pomeriggio di sole splendido,
sabato 15 aprile 1989, in
occasione della semifinale di
Coppa d'Inghilterra fra
Liverpool e Nottingham Forest,
giocata in campo neutro. Ancora
i tifosi dei "reds" di Liverpool
coinvolti in una crudele
bagarre, e molti di essi fra i
morti. Nell'aula del tribunale,
affollata di parenti e amici
delle vittime, un coro di
indignate proteste ha accolto
l'annuncio della sentenza che
scagiona la polizia da ogni
responsabilità. Grida
"assassini" e "vergogna", molti
giovani hanno cercato di
lanciarsi sui giudici trattenuti
a stento dalla polizia. "Non
sono morte solo novantacinque
persone nello stadio di
Hillsborough, avete ucciso anche
le loro famiglie" ha urlato una
ragazza, Donna Carlile,
sollevando una foto del fratello
Paul, allora diciannovenne, uno
dei morti. Altre grida: "E'
tutto il sistema che puzza". Si
ricorda che era stata la polizia
a ordinare l'apertura dei
cancelli dello stadio, per
eliminare il problema di dover
bloccare un gruppo di tifosi
privi del biglietto che
premevano agli ingressi.
L'ondata umana che si è così
riversata nello stadio si è
rovesciata alle spalle delle
prime file del parterre, non
dando scampo a coloro che
seguivano il gioco appoggiati
alla rete di protezione. "È
stato un macello" ha ammesso
ieri uno dei poliziotti arrivato
in borghese in tribunale per
ascoltare il verdetto.
Nell'annunciare il verdetto il
coroner Stefan Popper ha
dichiarato: "Attenzione,
tragedie del genere si
ripetano". Come in altre
occasioni, prima la violenza
(chi vuole entrare a tutti i
costi, chi cerca di colpire
altri spettatori) quindi il
panico. Spesso l'impotenza della
forza pubblica. Spessissimo
l'imprevidenza degli
organizzatori delle
manifestazioni. Molti ragazzi di
Sheffield vennero calpestati,
solo in pochi punti la rete
cedette creando qualche punto di
salvezza. Sheffield, Heysel, ma
anche altre tragedie negli
impianti calcistici. Il 10
ottobre '82 a Mosca 340 morti
allo stadio Lužniki, nel lontano
'64 nello stadio di Lima 320
morti e un migliaio di feriti,
l’11 maggio '82 a Bedford
l'incendio della tribuna in
legno costò la vita a 52
spettatori. E ancora 50 morti
allo stadio di Tripoli il 10
marzo 1988, 49 nel '74 al Cairo.
Ma la tragedia per la quale è
stata più vergognosa
l'assoluzione di polizia, Uefa e
borgomastro di Bruxelles rimane
quella dell'Heysel. Era una
finale europea, lo stesso
regolamento Uefa impone
controlli alla vigilia sui
controlli previsti e sulla
consistenza delle protezioni. Ed
all’Heysel la polizia respinse a
manganellate i tifosi che
cercavano scampo sul terreno.
(r. s.)
29
marzo 1991
Fonte:
La Stampa
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