Sepe dedica a Ciro torneo
minicalcio
"Vittima di una violenza
disumana"
Il
cardinale Crescenzio Sepe ha
voluto "idealmente
assegnare" a Ciro Esposito,
il tifoso del Napoli ucciso
il 3 maggio alla vigilia
della finale di Coppa
Italia, il primo premio del
torneo interparrocchiale di
calcio a 5 e a 7 riservato
ai ragazzi di 5, 7, 10 e 12
anni. "Un carissimo ragazzo
- ha detto l'arcivescovo -
che ha amato il calcio e
purtroppo è rimasto vittima
di una violenza assurda,
inspiegabile, ingiusta e
disumana, che ha stroncato
la gioia di vivere di un
giovane, innamorato dello
sport, del calcio e della
squadra della propria
città". Il torneo, che ha
visto impegnati 2300 atleti
in rappresentanza di 63
parrocchie, si è concluso
ieri allo stadio Collana.
Assieme al cardinale era
presente anche il vice
presidente del Napoli,
Edoardo De Laurentiis. La
finalissima si disputerà a
settembre al San Paolo.
30
giugno 2014
Fonte: La Repubblica
© Fotografia:
Identitainsorgenti.com
Alfano
e Pansa incontrano la madre
di Ciro Esposito
Antonella Leardi ricevuta al
Viminale. La madre di Ciro
Esposito, il tifoso del
Napoli ferito gravemente
prima della finale di coppa
Italia a Roma il 3 maggio
scorso e poi morto dopo 53
giorni di agonia, ha
incontrato il ministro
dell'Interno Angelino Alfano
e il capo della polizia
Alessandro Pansa. Nel corso
dell'incontro, durato quasi
due ore, il ministro
dell'Interno ha ribadito i
propri sentimenti di
vicinanza e rivolto parole
di "straordinario
apprezzamento per il
contributo che la mamma ha
dato contro la violenza
negli stadi e a favore del
calcio vero, quello che si
nutre di amore e non di
odio", si legge in una nota
diffusa dal Viminale. "Il
ministro Alfano - dice
Angelo Pisani, presidente
della ottava municipalità
che comprende Scampia - ha
conosciuto e ringraziato la
vera Scampia, quella
cittadinanza che è stata
chiamata ad affrontare
questo grande dolore. Ho
ribadito al ministro la
richiesta di una medaglia al
valore per Ciro e di
provvedimenti concreti e
duraturi nel tempo per il
riscatto del nostro
quartiere. Durante
l'incontro - aggiunge Pisani
- non sono mancati momenti
di grande commozione".
Venerdì scorso oltre 20 mila
persone hanno partecipato al
funerale del giovane di 29
anni celebrato a Scampia.
Presenti anche delegazioni
di ultrà provenienti da
tutta Italia.
3
luglio 2014
Fonte: La Repubblica
(Testo © Fotografia)
Scampia,
spunta un murales gigante
per Ciro Esposito
In
Piazza dei Grandi Eventi a
Scampia, rinominata Piazza
"Ciro Esposito", è comparso
da stamattina un grande
murales dedicato al giovane
tifoso napoletano morto
pochi giorni fa a seguito
delle gravi ferite d'arma da
fuoco riportate alla vigilia
della finale di Coppa
Italia, disputata a Roma il
3 maggio scorso. Il
quartiere di Scampia
continua a ricordare con
gesti di grande affetto e
grande stima il "suo eroe"
morto in un modo così
tragico e assurdo e
diventato un simbolo assieme
alla famiglia della Napoli
migliore. "Il murales -
raccontano Francesco Emilio
Borrelli dei Verdi e Gianni
Simioli e Mario Pelliccia de
La Radiazza che stanno
continuando a seguire le
vicende di Scampia - è stato
realizzato dal writer di San
Giorgio a Cremano OZON (nome
d'arte di Pasquale
Cozzolino) a cui è stato
commissionato dai famigliari
del giovane e dagli amici.
L'autore ha lavorato 2 notti
per realizzare l'opera
raffigurante Ciro e non ha
voluto essere pagato. Sul
muro è stato scritto a
fianco dell'immagine
sorridente e serena del
giovane: "Scampia non vuole
vendetta solo giustizia.
Ciro". Questo è il messaggio
del quartiere a cui le
istituzioni devono
rispondere con atti concreti
anche piccoli e non con
promesse di interventi
faraonici che puntualmente
non si realizzano mai.
Istallare i bancomat su
questo territorio potrebbe
essere un primo
significativo segnale
concreto di normalità e
attenzione. Intanto continua
anche la raccolta di firme
su fb per mandare a casa il
Questore ed il Prefetto di
Roma individuati da tutti
come i principali
responsabili del flop di
ordine pubblico che ha
portato alla morte di Ciro.
3
luglio 2014
Fonte: Ilmattino.it
© Fotografia: Tuttonapoli.net
In
ricordo di Ciro Esposito,
nuovo murales a Scampia
Il
ritratto del tifoso del
Napoli rimasto ucciso a
Roma, è stato consegnato
alla famiglia da Planet
Alien Tattoo e Mario Casti
Farina.
Ciro Esposito, il tifoso del
Napoli scomparso in seguito
agli scontri di via Tor di
Quinto a Roma prima di
Napoli-Fiorentina, avrà un
nuovo murales in suo ricordo
nel quartiere in cui viveva,
Scampia. A realizzarlo,
Planet Alien Tattoo e Mario
Casti Farina. La tela è
stata commissionata
direttamente dalla famiglia
del ragazzo. Il suo ritratto
è ampio 2.50 metri per 2.50,
realizzato con aerografi e
pistola iwata, colori
coprenti e tela in pvc per
proteggerlo dalle
intemperie. Realizzato in 28
ore di lavoro dagli artisti
partenopei, verrà installato
nella piazza del quartiere
in cui il prossimo 25 luglio
si terrà la messa in ricordo
di Ciro, per il trigesimo
della sua morte.
18
luglio 2014
Fonte:
Scampia.napolitoday.it
(Testo © Fotografia)
Malagò,
premio ricorderà Ciro
Esposito
di
Alessandra Stefanelli
Sarà assegnato a tifoseria e
a soggetto o ente più
meritevole.
(ANSA) - ROMA, 23 LUG - La
mamma di Ciro Esposito,
Antonella, e lo zio,
Vincenzo, sono stati
ricevuti stamani dal
presidente del Coni,
Giovanni Malagò. Tra gli
argomenti trattati
nell'incontro c'è
l'istituzione del "Premio
Ciro Esposito", dedicato al
tifoso napoletano morto in
seguito agli incidenti
avvenuti in occasione della
finale di Coppa Italia
disputata a Roma. Il
soggetto vincitore riceverà
una borsa di studio di 5mila
euro, mentre le tifoserie
più meritevoli riceveranno
degli abbonamenti in
omaggio.
23
luglio 2014
Fonte: Tuttomercatoweb.com
Un
mese dalla morte di Ciro,
medaglia d'oro alla mamma
di
Alberto Di Costanzo
Concerto del teatro San
Carlo a Scampia. Incontri,
dibattiti e, soprattutto, la
medaglia d'oro al valore
civile consegnata a una
mamma che ha dato prova di
grande compostezza e
coraggio davanti alla
perdita del figlio,
diventando un simbolo contro
ogni violenza. Così, a un
mese dalla sua morte, si
ricorda Ciro Esposito, il
tifoso napoletano deceduto
in seguito alle ferite
riportate negli scontri che
hanno preceduto la finale di
Coppa Italia del 3 maggio a
Roma. Da oggi a venerdì, in
città e a Scampia, dove il
ragazzo viveva, si
svolgeranno una serie di
iniziative (promosse
dall'associazione "Vittime
della violenza sportiva Ciro
Vive" e patrocinate da
Comune e VIII Municipalità)
che culmineranno venerdì con
la consegna da parte del
sindaco Luigi de Magistris
della Medaglia d'oro ad
Antonella Leardi, la mamma
del giovane tifoso.
"L'associazione e la
famiglia - ha spiegato
l'assessore comunale ai
Giovani, Alessandra Clemente
- intendono richiamare
l'attenzione della città su
temi come l'innocenza e la
violenza che uccide troppi
ragazzi". Si inizia questa
sera con una cena, nella
Villa di Scampia, promossa
da "Eccellenze del Sole".
Domani si terrà il convegno
"Sport vs violenza, quale
uscita di sicurezza ?"
all'Auditorium di Scampia a
cui prenderanno parte, tra
gli altri, il
sottosegretario alla Difesa
Gioacchino Alfano, de
Magistris, il presidente
della Municipalità e legale
della famiglia Esposito,
Angelo Pisani e il
presidente del Coni,
Giovanni Malagò. Venerdì,
dopo il conferimento della
Medaglia d'oro, nel
pomeriggio a Scampia, in
piazza Grandi Eventi, sono
in programma il concerto del
coro del teatro San Carlo
diretto da Salvatore Caputo,
l'inaugurazione di un murale
dedicato a Ciro Esposito
realizzato da Planet Alien
Tatoo e Mario Casti Farina e
l'esibizione della banda
musicale della scuola Carlo
Levi di Scampia. "Il San
Carlo - ha detto il
direttore artistico De Vivo
- è la voce della città, di
una città che soffre ed è
indignata per un morto che
non avrebbe dovuto piangere.
Solo la musica può dare un
barlume di speranza affinché
la cultura della vita vinca
sulla cultura della morte
perpetrata da chi non
rispetta le regole dello
sport e del vivere civile".
Alla presentazione delle
iniziative era presente
anche Enzo Esposito, zio di
Ciro: "Vogliamo giustizia -
ha detto - In uno Stato di
diritto chi ha sbagliato
deve pagare. Il questore e
il prefetto di Roma vadano a
casa e chi ha sparato vada
in galera. Ci auguriamo che
la magistratura acceleri lo
svolgimento delle indagini e
che confermi la nostra tesi
secondo cui quel giorno c'è
stato un raid organizzato,
una tentata strage la cui
vittima è stata mio nipote".
23
luglio 2014
Fonte: La Repubblica
© Fotografia:
Micheleaffidato.it
Medaglia
alla mamma di Ciro
La
medaglia d'Oro al valor
civile della città è stata
consegnata da Luigi de
Magistris ad Antonella
Leardi, madre di Ciro
Esposito, il tifoso
napoletano morto dopo essere
stato ferito a Roma prima
della finale di Coppa
Italia. "In segno di
profonda gratitudine e
ammirazione per il suo
coraggio e la sua
determinazione contro la
violenza", si legge nella
motivazione. "La medaglia va
alla madre - ha spiegato il
sindaco - perché ha avuto il
comportamento più esemplare
che si potesse avere, quando
si sarebbe potuta innestare
una spirale di violenza
senza fine se solo avesse
usato parole diverse".
"Chiedo giustizia per mio
figlio e per la mia famiglia
- ha detto Antonella Leardi
- sono orgogliosa anche se
molto addolorata perché mio
figlio è stato riconosciuto
un eroe. Chi lo ha
conosciuto sa che Ciro era
un ragazzo semplice, che ha
sempre difeso i più deboli".
Dalla Leardi un appello ai
tifosi del Napoli affinché
"lo ricordino con orgoglio,
con comportamenti esemplari.
I tifosi e la città devono
diventare l'orgoglio
dell'Italia".
26
luglio 2014
Fonte: La Repubblica
"Napoli-Paok
in nome di Ciro" De
Laurentiis devolve l'incasso
di
Pasquale Tina
"Tutti allo stadio San
Paolo". L'invito è di
Aurelio De Laurentiis.
"Ricorderemo Ciro Esposito".
Napoli-Paok Salonicco, in
programma domani sera, è
molto più di una semplice
amichevole. "Devolverò
l'incasso - ha spiegato il
presidente azzurro a Kiss
Kiss - a favore di un
progetto formativo
intitolato "Fratellanza
italiana calcio in nome di
Ciro". L'intento è sostenere
l'edilizia scolastica
finalizzata alla creazione o
alla manutenzione di
strutture sportive a Scampia
nelle scuole Ilaria Alpi,
Carlo Levi e nell'istituto
Galileo Ferraris. Spiegherò
tutto assieme alla mamma di
Ciro che sarà presente a
Fuorigrotta". L'iniziativa
avrà una forte valenza
sociale e prevederà training
di formazione ai ragazzi per
acquisire una vera cultura
dello sport con la
collaborazione di esperti
psicologi e con il
contributo dei calciatori e
dello staff tecnico del
Napoli: "Coinvolgeremo -
precisa De Laurentiis - gli
allievi delle etnie rom e
quelli del centro
penitenziario di
Secondigliano". Soddisfatta
la signora Antonella Leardi.
"Mi auguro sia soltanto
l'inizio. Per me sarà la
prima volta allo stadio per
una partita: c'ero stata 33
anni fa in occasione del mio
matrimonio. Ringrazio il
Napoli per il sostegno. Il
presidente De Laurentiis è
stato davvero disponibile"…
(omissis)
1
agosto 2014
Fonte: La Repubblica
© Fotografia: Sportcampania.it
Raccolta
di firme per Ciro
Il
sindaco: "Richiesta di
verità"
Parte la petizione online
per chiudere l'apertura di
una inchiesta amministrativa
sulla morte del tifoso Ciro
Esposito, ucciso il 3 maggio
scorso prima della finale di
Coppa Italia a Roma. La
raccolta di firme sul sito
Firmiamo.it da inviare al
presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano e al
ministro dell'Interno
Angelino Alfano ha
l'obiettivo di accertare
eventuali responsabilità
colpose per omissione del
prefetto di Roma Giuseppe
Pecoraro e del questore
Massimo Maria Mazza in
occasione della partita.
L'iniziativa è stata
promossa da Chiara Giordano,
presidente dell'associazione
Campania in Movimento. "In
linea con quanto sostenuto
fin dalle prime ore della
sera del 3 maggio -
interviene il sindaco Luigi
de Magistris - non posso che
sostenere ogni richiesta di
verità e giustizia
proveniente dalla famiglia
Esposito e dalla intera
città. È infatti
indispensabile accertare
eventuali responsabilità
nella gestione di un ordine
pubblico".
5
agosto 2014
Fonte: La Repubblica
Genova,
spunta un murales in ricordo
di Vincenzo Spagnolo e Ciro
Esposito
di
Alberto Pucci
A
pochi giorni dalla sfida
d’esordio del Ferraris,
continuano le testimonianze
d’affetto dei tifosi genoani
e napoletani, nei confronti
dei loro due compagni
scomparsi tragicamente.
Il
campionato si avvicina e,
con lui, anche il suggestivo
ed emozionante incrocio tra
due tifoserie saldamente
gemellate. Su Genoa-Napoli,
del prossimo 31 agosto,
soffierà il dolce (e triste)
ricordo dei due tifosi
tragicamente scomparsi:
Vincenzo Claudio Spagnolo e
Ciro Esposito. I due
ragazzi, assassinati
barbaramente, verranno
ricordati prima, durante e
dopo la partita dalle due
tifoserie storicamente
gemellate. Dopo il
bellissimo murales
realizzato a Scampia, in
ricordo dello sfortunato
ultrà del Napoli, e dopo
qualche striscione
censurabile apparso nella
città partenopea, anche
Genova ha voluto "ospitare"
l'opera di uno "street
artist" ligure che ha
dipinto un muro della città
per ricordare i due ragazzi
tragicamente scomparsi. Nel
disegno sono riprodotti i
volti di Vincenzo e Ciro
con, alle loro spalle, i due
simboli delle città (la
Lanterna ligure ed il
Vesuvio) ed il messaggio già
apparso nel cuore della
gradinata Nord genoana:
"Vivere nel cuore di chi
resta non è morire !".
L'idea del minuto di
silenzio - Ricordare
Vincenzo e Ciro è
l'obiettivo che, da
settimane, i tifosi delle
due squadre si "rimbalzano"
sui vari social network e
sui vari blog. L'idea più
suggestiva l'hanno avuta i
colleghi
di Pianetagenoa1893.net che,
insieme a molti ultrà
rossoblu e azzurri, hanno
chiesto la possibilità di
ricordare i due ragazzi con
un minuto di silenzio poco
prima del fischio d'inizio
di Genoa-Napoli. I lettori
del portale hanno votato a
favore e chiesto ulteriori
iniziative per
sensibilizzare l'opinione
pubblica e portare un
messaggio di solidarietà
alle famiglie. Quella del
minuto di silenzio, è una
proposta sulla quale stanno
lavorando i due club in
questione e la Lega Calcio.
Dovesse arrivare l'ok dalle
istituzioni del nostro
"football", l'intero stadio
"Ferraris" potrebbe
stringersi in un abbraccio
virtuale attorno alla
famiglia di Vincenzo
Spagnolo, assassinato da una
coltellata nel 1995 prima di
un Genoa-Milan, e a quella
di Ciro Esposito: ucciso con
un colpo di pistola, lo
scorso maggio a Roma, prima
della finale di Coppa Italia
tra Napoli e Fiorentina.
21
agosto 2014
Fonte: Calcio.fanpage.it
(Testo © Fotografia)
Gaetano
Curreri "In ogni concerto
dedica per Ciro"
di
Mario Basile
Il
ricordo di Ciro Esposito lo
accompagna dal 3 maggio.
C'era anche Gaetano Curreri
quella sera a Roma. Era in
tribuna all'Olimpico per
vedere la sua Fiorentina
giocare la finale di Coppa
Italia contro il Napoli. Da
quel giorno il cantante e
leader degli Stadio dedica
in ogni suo concerto un
pensiero al tifoso
napoletano ferito negli
scontri prima della partita
e morto dopo oltre cinquanta
giorni di agonia in
ospedale. Lo ha fatto anche
mercoledì sera alla Reggia
di Portici, nel concerto che
ha inaugurato la nuova
edizione della rassegna
"MozArt Box". Curreri, sul
palco insieme ai Solis
String Quartet, ha prima
cantato ’O surdato
‘nnammurato e poi dedicato a
Ciro la canzone "Doma il
mare, il mare doma", un
brano su testo del poeta
Roberto Roversi dedicato a
Diego Armando Maradona. Un
momento di emozione in uno
spettacolo in cui hanno
trovato posto in scaletta i
grandi successi scritti
dall'artista per i suoi
Stadio e per colleghi come
Vasco Rossi, Patty Pravo e
Irene Grandi.
Curreri, perché nel
suo concerto a Portici ha
deciso di dedicare un
pensiero a Ciro Esposito ?
"In realtà
ricordo Ciro in tutti i miei
concerti. Con gli Stadio lo
facciamo prima di cantare
"L'ala tornante", la canzone
che abbiamo inciso in
occasione degli ultimi
mondiali. L'altra sera a
Portici invece c'è stata una
piccola variazione e l'ho
ricordato prima di "Doma il
mare, il mare doma", una
canzone dedicata a Maradona,
un idolo per tutti i tifosi
del Napoli. Credo che Ciro
da lassù abbia apprezzato. È
un omaggio, un atto d'amore
che sento di fare nei
confronti di un ragazzo che
amava il calcio e il Napoli.
Stava andando a vedere la
partita della sua squadra,
si preparava a vivere una
festa, una serata di gioia.
Ma è stato vittima di questa
violenza becera che
malauguratamente avvolge il
calcio da troppo tempo. È
una cosa inammissibile".
Anche il pubblico ha
apprezzato ?
"Naturalmente sì. Ma devo
dire che la dedica viene
apprezzata dovunque, non
solo a Napoli. Questo ci
tengo a sottolinearlo. Ogni
volta che ricordiamo Ciro,
scattano gli applausi".
La vicenda deve
averla colpita molto...
"Sì, perché era da tempo che
non succedeva una cosa del
genere per una partita di
calcio. Anche se purtroppo
in passato erano già
accaduti episodi gravi.
Penso ad esempio a Vincenzo
Paparelli, il tifoso della
Lazio ucciso da un razzo
prima del derby con la Roma
tanti anni fa. E poi io la
sera del 3 maggio ero lì, è
come se avessi assistito
alla tragedia da vicino".
Si trovava a Roma
anche lei per la finale di
Coppa Italia ?
"Ero in tribuna all'Olimpico
per vedere la partita. Sono
un tifoso della Fiorentina.
Ricordo molto bene
l'angoscia di quei momenti
in cui allo stadio si
rincorrevano le notizie
sugli scontri e sul
ferimento di un ragazzo".
Secondo lei che cosa
si può fare per tirare fuori
il calcio da questa spirale
di violenza ?
"Credo si debba
ritrovare la componente
poetica del calcio. Può
essere il giusto antidoto a
tutto questo. Quella poesia
raccontata da Roversi, che
considerava il calcio come
un momento poetico. Una
volta disse che il calcio è
stato prima poesia, poi
prosa e alla fine è
diventato semplice lettura
dei bilanci aziendali. Ecco,
servirebbe ridare poesia al
calcio. Raccontandolo si
ritrova la vita. Maradona
stesso in campo con i suoi
gesti tecnici è stato poesia
pura, ha rappresentato la
voglia di rivalsa di una
città, ha condotto il Napoli
a grandi traguardi quando si
pensava che non potesse mai
vincere niente. Inoltre il
calcio racchiude tanti buoni
significati. Sa perché sono
diventato tifoso della
Fiorentina ?".
Racconti.
"Da bambino ho
vissuto per lungo tempo in
Calabria perché mio padre
dirigeva un cementificio.
Quando siamo tornati in
Romagna molti miei coetanei
tifavano per la Fiorentina e
io ho cominciato a
condividere con loro questa
passione. Mi è servito per
fare amicizia. Per questo
dico che il calcio è pieno
di buoni significati. È
stare insieme, condivisione.
La violenza no, è
inaccettabile, non può far
parte di questo mondo".
12 settembre 2014
Fonte: La Repubblica
© Fotografia: It.wikipedia.org
"Una
vittoria per Ciro e la sua
famiglia"
di
Dario Del Porto
NAPOLI - Era la gara più
temuta della stagione, è
stata (per fortuna) solo una
partita di calcio. Peccato
solo per uno striscione
minaccioso esposto nel
secondo tempo in Curva B con
la scritta: "Ogni parola è
vana... se occasione ci sarà
non avremo pietà". "È stato
rimosso poco dopo e stiamo
identificando i
responsabili" spiega il
questore Guido Marino,
soddisfatto per aver
superato senza intoppi lo
scoglio di Napoli-Roma, il
primo incontro fra le due
squadre dopo gli incidenti
del 3 maggio. "È andata
bene, grazie al servizio di
ordine pubblico, ma anche
per il senso di
responsabilità dei
sostenitori napoletani",
sottolinea il questore. A
Ciro Esposito, il tifoso
ucciso dai colpi di pistola
sparati prima della finale
di Coppa Italia, dedica il
successo Rafa Benitez:
"Abbiamo onorato la sua
memoria e la sua famiglia. È
la vittoria di una squadra
che lavora accanto ai
tifosi. Anche la Roma e
Garcia sono stati perfetti
nelle dichiarazioni". La
vigilia era stata
accompagnata da misure di
sicurezza imponenti: la
trasferta è stata vietata ai
romanisti, la squadra
giallorossa ha raggiunto la
città in aereo ed è entrata
allo stadio da un ingresso
laterale. Le forze
dell'ordine hanno schierato
600 uomini. Il primo
striscione che ricorda i
fatti del 3 maggio viene
esposto in Curva A subito
dopo il gol di Higuain:
"3-5-2014, ai posteri
l'ardua sentenza". Poi
(striscione in Curva B a
parte) solo qualche slogan e
un laser che tormenta i
giocatori della Roma. Allo
stadio non c'era Antonella
Leardi, la mamma di Ciro
Esposito: "Sono contenta che
sia stato esposto lo
striscione con il mio
messaggio d'amore negli
stadi. Ho sentito i cori per
Ciro, è stato emozionante.
Ringrazio Benitez e Garcia".
L'ha vista in tv pure
Gennaro De Tommaso detto ‘a
carogna, agli arresti
domiciliari. Attraverso
l'avvocato Giovanna
Castellano, continua a
proclamarsi vittima di
un'ingiustizia. Ma
soprattutto sono rimasti a
casa tanti tifosi e tante
famiglie, come dimostrano
gli spalti vuoti del San
Paolo: per il calcio
italiano, la strada verso la
normalità è ancora lunga.
2
novembre 2014
Fonte: La Repubblica
Ciro
Esposito, il dolore della
madre Antonella:
"Un vuoto
che non si colmerà mai"
di
Pasquale Tina
Il
25 giugno del 2014 il
giovane tifoso del Napoli
morì al Policlinico Gemelli.
La cerimonia per ricordarlo
a Scampia.
Un
anno senza Ciro Esposito. E
per mamma Antonella le
sensazioni di questo giorno
sono un groviglio
inestricabile. Era il 25
giugno 2014 e il giovane
tifoso del Napoli morì al
Policlinico Gemelli, a causa
delle ferite riportate il 3
maggio prima della finale di
Coppa Italia. "È difficile
spiegare cosa provo, le
parole servono a poco", dice
la signora Leardi. "Questo
vuoto non si colmerà mai. La
sua assenza è enorme in
questa casa. Ciro manca a
tutti, alla sua famiglia e
naturalmente agli amici. Mi
sembra che sia andato via da
pochi giorni". I ricordi
della lunga agonia sono
precisi e minuziosi.
"Ringrazio comunque Dio per
i 53 giorni al Gemelli. Ho
potuto vedere ancora mio
figlio anche se stava molto
male. Almeno tante verità e
molte brutte cose sono
venute fuori. Se fosse
scomparso il 3 maggio,
sarebbe passato per un
delinquente, invece siamo
riusciti a ricostruire la
vicenda. Ciro ha fatto anche
un percorso di fede". Oggi
sarà ricordato a Scampia
presso l'Auditorium in viale
della Resistenza.
L'appuntamento è alle 17.
"Sarà una commemorazione -
continua la Leardi - mio
figlio non deve essere
dimenticato. Mai. Continuerò
a portare avanti la mia
battaglia. Solo così posso
andare avanti dopo questo
grande dolore. Non si può
morire per una partita di
calcio e continuerò a
ribadirlo. Sto diffondendo
questo messaggio con l'aiuto
dell'Associazione Ciro Vive.
Lo faccio per i figli del
futuro". L'occasione sarà
propizia anche per
annunciare un nuovo
progetto. Saranno
organizzati corsi gratuiti
per pizzaioli e pasticcieri
destinati ai minori a
rischio di Scampia e di
altri quartieri. I migliori
allievi saranno poi inseriti
nel mondo del lavoro.
"Partiremo a settembre. Può
sembrare una piccola cosa,
ma noi vogliamo dare
un'opportunità ai ragazzi
insegnando loro un mestiere.
Cerchiamo di offrire
un'alternativa". Suo figlio
Ciro non l'ha avuta quel
pomeriggio a Tor di Quinto,
quando è stato ferito
mortalmente dai colpi di
pistola esplosi da Daniele
De Santis che è stato
rinviato a giudizio lo
scorso 28 aprile dal gup
Maria Paola Tomaselli.
"Gastone" dovrà rispondere
delle accuse di omicidio
volontario, lesioni e porto
abusivo di arma da fuoco.
"Sono soddisfatta delle
incriminazioni, ma ora
dobbiamo aspettare il
processo che comincerà il 9
luglio. Vediamo cosa
accadrà. Naturalmente sarò
presente in aula e assisterò
a tutte le udienze come ho
sempre fatto finora". La
signora Leardi non dimentica
neanche le responsabilità di
chi era preposto, prefetto e
questore di Roma (che nel
frattempo sono cambiati),
alla salvaguardia
dell'ordine pubblico prima
di una partita dove il
pericolo non era la rivalità
tra la tifoseria del Napoli
e quella della Fiorentina,
ma le possibili incursioni,
come poi è accaduto, di
alcuni ultras giallorossi.
"Purtroppo nessuno ha pagato
- spiega - e io posso
soltanto confermare la mia
testimonianza. È anche
inutile aggiungere altro
perché mio figlio di certo
non me lo possono
restituire. Ribadisco che ci
devono essere persone
competenti ad occupare certi
posti. A Tor di Quinto non
c'era neanche una camionetta
della polizia. Le
responsabilità di chi ha
definito il piano per la
sicurezza sono enormi. Sono
anche loro colpevoli della
morte di Ciro". Che però è
sempre presente nei cuori e
nella mente di chi gli
voleva bene. "Tante persone
mi sono state accanto",
aggiunge Antonella Leardi.
Anche nel mondo del calcio.
"Devo dire che il presidente
del Napoli De Laurentiis e
la società non mi hanno mai
fatto mancare il loro
supporto. La vicinanza è
stata molto concreta. Ho
sempre riscontrato grande
partecipazione in tutte le
mie iniziative. Il patron ha
anche acquistato mille copie
del mio libro "Ciro Vive" da
distribuire nelle scuole
calcio. Noi non ci fermiamo,
a luglio saremo al carcere
minorile di Nisida e poi a
Poggioreale per delle
campagne di
sensibilizzazione". In
memoria e per conto di Ciro.
25
giugno 2015
Fonte: La Repubblica
© Fotografie:
Identitainsorgenti.it
Un
anno senza Ciro
Il
ricordo di Simona, la sua
fidanzata: "Un vuoto che non
si riempirà mai".
"Non passa giorno
che non penso a Ciro, la
mattina come la sera. Quel
telefono sul comodino che
non squilla per il
buongiorno e per la buona
notte, a pranzo e a cena per
sapere che avevo cucinato di
buono. "Stasera ceno da te
cucinami qualcosa di buono
voglio anche i muffin". Lo
aspetto ancora, da quella
notte dopo la partita. Dopo
il viaggio Roma-Napoli,
quando sarebbe dovuto venire
a prendermi per dormire
insieme…". Per Simona
Rainone, la promessa sposa
di Ciro Esposito, il tempo
si è fermato a quel 3
maggio, quando il suo
fidanzato fu colpito a morte
da Daniele De Santis, tifoso
di estrema destra,
nell’agguato fuori
all’Olimpico. 53 giorni di
agonia, di sofferenza, di
speranza. Poi la fine,
esattamente un anno fa. Il
tempo che si ferma. I
ricordi che non passano. "La
mattina sento il suo profumo
sul mio cuscino - racconta
Simona - anche per strada mi
capita e mi giro
involontariamente. Di tutti
i particolari il vuoto che
sento dentro non saprei
spiegarlo, ma un’emozione
che ho sempre bene a mente
tutti i giorni da un anno a
questa parte è un’ira forse
disumana. Penso che l’otto
andrò al processo per vedere
in faccia il suo assassino:
ma poi ripenso alla mia
salute, che non è più quella
di prima, e soprattutto alla
sua: penso sia meglio stare
a casa... Insomma gli
riserverei lo stesso
trattamento, se non peggio".
Tra tutte le persone vicine
a Ciro, Simona è quella che
lo conosceva meglio. E in
questi 12 mesi ha preferito
sempre mantenere discrezione, un profilo
basso, nessun protagonismo.
Ricordi e fotografie, sulla
sua pagina fb, in questo
lunghissimo anno, con pochi
commenti per ricordare il
suo amore. È stata l’unica
cosa che ha fatto,
rifiutando sempre i
riflettori. E rifugiandosi
nella valanga di momenti
condivisi con Ciro. "Non c’è
il ricordo più bello ci sono
i ricordi più belli e sono
tantissimi - racconta ancora
- da quella sera in un
locale che mi disse tu
adesso non mi scappi più !
Al giorno che mi disse ti
amo per la prima volta a
quello in cui mi chiese di
sposarmi… A tutti i giorni
in cui facevamo l’amore,
alle risate con gli amici…".
Oggi però Simona non crede
che sarà fatta giustizia.
"No, non me l’aspetto -
spiega - non mi aspetto
giustizia: siamo in Italia.
E poi Ciro era napoletano di
Scampia quindi era iss o
malament…! E io non
dimentico che fu anche
arrestato in letto di
morte". Se non fosse
successo nulla, per Simona e
Ciro sarebbe stato tempo di
progetti da realizzare.
"Come immagino oggi la
nostra vita se non fosse
successo nulla ? Staremmo di
sicuro progettando un altro
viaggio e il matrimonio ! Ma
senza stress come nostro
solito !". Oggi resta invece
il vuoto, mai passato, mai
colmato, per Simona.
Bellissima, bruna, occhi
espressivi e mediterranei e
cuore spezzato: "Non vi sono
momenti belli: di bello c’è
solo che quando sto male
senza avvertire nessuno ti
suona alla porta un amica e
il dolore si allevia". Ma
una cosa è sicura per
Simona, che oggi parteciperà
con la discrezione di sempre
alle manifestazioni
organizzate dalla famiglia
Esposito, dalle ore 17
all’auditorium di Scampia.
"Ciro era molto riservato
non vorrebbe tanto baccano".
E nel rispetto e nell’amore
per un ragazzo, amato ormai
da tanti napoletani, si
chiude la nostra
conversazione. I sogni
spezzati nessuno li
restituirà a questa ragazza
dallo sguardo ferito per
sempre. Ma certo Napoli e i
napoletani, forse non come
lei, non dimenticheranno mai
l’uomo che ha amato.
25
giugno 2015
Fonte:
Identitainsorgenti.com
© Fotografia: Ilmessaggero.it
Una
giornata contro i violenti
ricordando Ciro
Una
giornata dedicata alla lotta
alla violenza nel giorno del
compleanno di Ciro Esposito.
È l'iniziativa in programma
il 23 novembre prossimo alla
quale stanno lavorando i
familiari del giovane tifoso
assassinato il 3 maggio 2014
alla vigilia della finale di
Coppa Italia tra Napoli e
Fiorentina. Il presidente
della Regione, Vincenzo De
Luca, che ieri ha incontrato
i genitori di Ciro, ha
assicurato la propria
adesione. E questa mattina
alle 9, presso il
dipartimento di Scienze
sociali della facoltà di
Sociologia in via Monte
della Pietà, si parlerà del
ruolo dei media nella
tragedia del 3 maggio 2014
partendo dai contenuti del
libro "Ciro Esposito,
ragazzo di Scampia", scritto
dallo zio del giovane,
Vincenzo Esposito. Modera il
dibattito il professor Luca
Bifulco. Interverranno Guido
Trombetti, Massimiliano
Gallo, Pietro Treccagnoli,
Dario Del Porto.
4
novembre 2015
Fonte: La Repubblica
Venditti,
invito alla madre di Ciro
Esposito:
"Con me sul palco
per ricordare tuo figlio"
"Sali con me sul palco per
ricordare tuo figlio". È
l’invito di un romanista doc
come Antonello Venditti
rivolto alla madre di Ciro
Esposito, il tifoso del
Napoli morto in seguito alle
ferite di arma da fuoco
riportate prima della finale
di Coppa Italia del 2014. La
notizia riportata dal
Mattino è scattata dopo un
invito al cantautore da
parte della madre del
ragazzo, Antonella Leardi.
"Ti ho sempre rispettato
come persona e come
romanista, ed il 23 novembre
prossimo ricorderemo Ciro,
vorrei che ci fossi anche
tu". Così Antonella Leardi,
la madre di Ciro, ha
invitato Antonello Venditti
alla manifestazione che si
terrà a Napoli in occasione
del compleanno del ragazzo.
La Leardi ha rivolto
l’invito a Venditti che era
collegato con un programma
radiofonico di Radio Marte.
Il cantautore romano, autore
anche di "Grazie Roma",
l’inno della squadra
giallorossa, le ha risposto
che in quel giorno sarà in
tournée: "Ti propongo - ha
detto Venditti alla Leardi -
però, di essere sul palco
con me in un mio concerto,
per ricordare insieme Ciro e
l’amicizia che lega Roma e
Napoli. Sarai la madrina del
concerto". Il 23 novembre ci
sarà un’intera giornata di
iniziative dedicate al
ricordo di Ciro Esposito,
organizzate
dall’Associazione Ciro Vive.
19
novembre 2015
Fonte: Forzaroma.info
© Fotografia: Music.fanpage.it
Napoli
Il lungomare si tinge di
rosso per ricordare Ciro
Esposito
di
Ivan Trocchia
Una
iniziativa dall’alto valore
simbolico. È quella messa in
atto ieri sera sul Lungomare
di Napoli dagli ultrà delle
curve A e B del capoluogo
partenopeo. Così, a due anni
dalla morte, i tifosi e gli
amici hanno voluto ricordare
il giovane Ciro Esposito,
morto a causa delle ferite
causategli a Roma dal
neofascista Daniele De
Santis durante un agguato
nei pressi dello stadio
Olimpico, poco prima
dell’inizio dell’incontro di
Coppa Italia di calcio
Napoli-Fiorentina. Era il 3
maggio del 2014, e il
giovane di Scampia morì
all’ospedale Policlinico
Gemelli dopo 52 giorni di
agonia. Dopo il tramonto
cinquecento fumogeni tutti
rigorosamente rossi sono
stati accesi in
contemporanea da circa
quattrocento ultrà sul
Lungomare di Napoli. Ieri in
mattinata la pagina facebook
della "Associazione Ciro
Vive", fortemente voluta da
Antonella Leardi, la mamma
del giovane ucciso a Roma,
aveva scritto: "Tre maggio
2014-3 maggio 2016. Ciro
vive e canta insieme a noi".
E poi una ricostruzione di
quei tragici eventi: "Due
anni … poche ore prima
dell’inizio della finale di
Coppa Italia
Fiorentina-Napoli un corteo
di tifosi napoletani
percorre viale di Tor di
Quinto in direzione dello
stadio Olimpico, scortato
dalla polizia…
All’improvviso, vengono
sparati 4 colpi di pistola
ed un quinto colpo che si
inceppa …. 3 feriti, uno
morirà 52 giorni dopo …
(…) auspichiamo che
la giustizia faccia il suo
corso, nel frattempo il
nostro pensiero va a Ciro,
papà Giovanni Esposito e a
mamma Antonella Leardi che
con il suo coraggio è stata,
ed è una donna che racconta
il dolore con dignità,
sfatando tanti pregiudizi su
quella Scampia disegnata
come la famigerata periferia
nord di Napoli, terra di
camorra, di spaccio di droga
e di malavita. Scampia è
altro ancora, è tanto altro…
È impegno sociale, è voglia
di riscatto, è orgoglio e
dignità. Antonella è Scampia
ed è tutti noi !". Proprio
ieri a Roma si è tenuta una
ulteriore udienza del
processo civile nei
confronti di Daniele De
Santis, mentre la lettura
della sentenza al termine
del processo penale contro
l’assassino di Ciro Esposito
è prevista il 24 maggio. Per
l’omicida il pubblico
ministero ha chiesto
l’ergastolo.
4
maggio 2016
Fonte: Contropiano.org
© Fotografia: Ilmattino.it
L'APPELLO
MADRE CORAGGIO
"Sabato sarò allo stadio".
Antonella Leardi vedrà dai
Distinti Napoli-Roma "Spero
che torni una festa. Con la
associazione "Ciro Vive"
comunichiamo ai giovani i
valori del calcio,
assegneremo la borsa di
studio Ciro Esposito con il
Coni. Lo faremo non appena
sarà pronta la nostra sede
presso l'ottava municipalità
di Scampia. De Laurentiis
non ci ha mai abbandonati,
sta finanziando i lavori del
nostro centro".
13
ottobre 2016
Fonte: La Repubblica
Maradona
ricorda Ciro Esposito: "Chi
ama non dimentica..."
A
due anni dalla tragedia, il
fuoriclasse argentino posta
un messaggio sulla sua
pagina Facebook con un
messaggio per il tifoso del
Napoli ucciso dalla follia
di un ultrà romanista: "Ciro
vive".
MILANO - "Ciro Esposito
vive". Maradona ricorda con
un post su Facebook il
giovane tifoso partenopeo
morto tragicamente nel 2014
a Roma poco prima della
finale di Coppa Italia tra
Fiorentina e Napoli. "Questa
foto ha già due anni",
scrive. Ma "chi ama non
dimentica". E poi la foto
con la maglia della
nazionale argentina che il
fuoriclasse aveva mandato a
Ciro quando era ancora in
ospedale. Il 31enne morì
dopo una lunga agonia durata
53 giorni, sospeso tra la
vita e la morte. A due anni
di distanza, Daniele De
Santis, l'ultrà romanista, è
stato condannato a 26 anni
di reclusione dalla Terza
Corte d'assise di Roma. Ma
l'episodio ha lasciato
aperto molte ferite e il suo
ricordo è ancora vivo tra i
tifosi del Napoli, e non
solo. Primo fra tutti
Maradona che all'epoca non
aveva fatto mancare il suo
cordoglio alla famiglia
Esposito. "Non ci sono
parole per quanto accaduto",
aveva commentato dal
Brasile, dove si trovava.
"Ciro è e rappresenta la
maglia di Napoli e della
città di Napoli".
23
novembre 2016
Fonte: Gazzetta.it
© Fotografia:
St.ilsole24ore.com
Napoli, a Scampia
una lapide e una quercia per
Ciro Esposito
"A tre anni di distanza
dagli scontri che portarono
alla morte di Ciro Esposito,
insieme ai genitori, abbiamo
voluto ricordarlo con una
lapide e delle querce che
ricordino la sua storia". Lo
ha detto il consigliere
regionale dei Verdi,
Francesco Emilio Borrelli,
che insieme all’imprenditore
verde, Roberto Fogliame, e
al presidente della
Municipalità, Apostolos
Paipais, ha partecipato al
ricordo del tifoso del
Napoli ucciso per aver
difeso un gruppo di
napoletani dall’assalto di
un ultras della Roma,
Daniele De Santis. "Abbiamo
scelto di posizionare una
lapide e una quercia
nell’aiuola a ridosso della
fermata della Metropolitana
che ha la forma
dell’infinito perché c’è
sembrato il modo migliore
per ricordare Ciro" ha detto
Pio Fogliame, allievo della
Nunziatella, che ha voluto
l’iniziativa, raccogliendo
il plauso della mamma di
Ciro, Antonella Leardi, che
s’è detta "contenta di
quanto si fa per tenere viva
la memoria del figlio". "Ricordare Ciro significa
anche evitare che il suo
assassino non venga
condannato a una pena giusta
che, di certo, non riporterà
il giovane tifoso napoletano
ai suoi cari, ma almeno
renderà giustizia a lui e a
chi ha sofferto e soffre per
la sua morte" ha aggiunto
Borrelli per il quale "nel
processo di appello va
almeno confermata la
sentenza di condanna emessa
in primo grado, senza alcuno
sconto, perché, con il suo
comportamento, De Santis
avrebbe potuto provocare una
strage". Successivamente,
Borrelli, insieme a Pio e
Roberto Fogliame, è andato a
visitare la sede
dell’associazione Ciro Vive
dove sono custodite anche
tutte le maglie donate dai
calciatori del Napoli al
tifoso quando era in lotta
tra la vita e la morte.
3 Maggio 2017
Fonte:
Cronachedellacampania.it
© Fotografia:
Lagazzettadellospettacolo.it
Scampia
dedica un murales a Ciro
Esposito
di
Alessandra Vardaro
Un
nuovo gesto per mantenere
intatta la memoria di Ciro
Esposito è stato fatto a
Scampia, periferia Nord di
Napoli, dove è stato creato
un murales per rammentare
ancora una volta a tutti che
la morte del giovane non è
caduta nell’oblio.
Il
consigliere regionale dei
Verdi, Francesco Emilio
Borrelli, e Gianni Simioli
de La radiazza, precisano
come "bisogna tenere sempre
vivo il ricordo di Ciro
Esposito e l’opera del
presidente della Commissione
cultura della Seconda
Municipalità, Salvatore
Iodice, e di San Spiga va
proprio in questa
direzione".
Nella triste vicenda
del giovane, ucciso all’età
di 31 anni poco prima della
partita di Coppa Italia
Fiorentina-Napoli del 2014
da un ultrà romanista,
Daniele de Santis,
condannato dalla Terza Corte
d’assise di Roma a 26 anni
di carcere per la sua morte,
la madre ha sempre avuto un
ruolo fondamentale. Con
forza e determinazione ha
mandato avanti grandi
battaglie che "puntano al
dialogo e al rispetto della
legalità e che per questo
noi sosteniamo da sempre",
dichiarano Borrelli e
Simioli. Antonella Leardi,
la madre di Ciro, dopo la
sentenza cha ha mandato in
carcere l’omicida di suo
figlio ha affermato che:
"questa sentenza deve essere
un monito per altri casi che
verranno. Questo processo
non ci doveva essere e Ciro
doveva ancora essere vivo.
Non odio De Santis e penso
che la condanna sia
congrua". Questa sua
dichiarazione conferma
ancora una volta la linea
pacifica che la Leardi ha
intrapreso fin da subito:
"il murale che ricorda Ciro
Esposito a Scampia, a
ridosso della sede
dell’associazione Ciro vive,
voluta dalla mamma di Ciro
che, sin dalle prime ore
dopo l’agguato al figlio, ha
sempre usato parole di
distensione e amore,
rifiutando invece quelle che
parlavano di vendette e
violenze è un messaggio
importante". Al dolore non è
prevalsa la rabbia e la
ripicca ma la voglia di
rivalsa e giustizia che
rappresentano la base di
ogni manifestazione dedicata
alla memoria di Ciro
Esposito.
3
maggio 2017
Fonte: Liberopensiero.eu
© Fotografia:
Napolipiu.it
Scampia,
la memoria di Ciro Esposito
ha una casa
di
Maria Baldares
In
viale della Resistenza, a
Scampia, sorge la sede che
raccoglie la storia e la
memoria di Ciro Esposito.
Sono passati tre anni dalla
morte di Ciro, avvenuta il
25 giugno 2014 in seguito a
52 giorni di agonia. Ciro,
come tanti ragazzi della
città, era follemente
innamorato della squadra del
Napoli e seguiva le partite
in ogni sua trasferta. Il 3
maggio 2014 il Napoli si
preparava per disputare la
finale di Coppa Italia
contro la Fiorentina allo
stadio Olimpico di Roma,
Ciro era lì per supportare
la sua squadra. Ma Ciro
quella partita non l’ha mai
vista. In quella che doveva
essere una serata piacevole
e all’insegna dello sport
sano si è poi trasformata in
tragedia, Ciro viene colpito
da diversi proiettili, a
sparare fu Daniele de
Santis, ultrà romanista.
Sono passati tre anni da
quel giorno, in tutto questo
tempo la famiglia di Ciro ha
cercato di preservare la sua
memoria impegnandosi
quotidianamente attraverso
l’associazione Ciro Vive. Lo
scorso 3 maggio
l’associazione ha potuto
finalmente inaugurare una
sede in cui risiede tutta la
vita di Ciro. Spesso quando
accadono episodi così atroci
si tende a ricordare solo
quel momento, dimenticando
che dietro ad ogni storia ci
sono delle persone, ci sono
degli uomini che hanno avuto
un vissuto. Chi era davvero
Ciro ? Che bambino è stato ?
Che adulto è diventato ?
Quali erano i suoi sogni ?
La sua storia la percepisci
entrando in quella che è
diventata la casa della
memoria di Ciro, si capisce
che Ciro amava davvero tanto
la sua squadra, amava tanto
anche il suo quartiere,
Scampia, ed aveva un sorriso
così spontaneo e genuino che
era facile volergli bene,
molti sono infatti i
pensieri lasciati dagli
amici e dai familiari
all’interno della sede.
L’associazione non a caso
porta il nome di Ciro Vive
ed è proprio così. Ciro vive
attraverso il percorso alla
non violenza che la famiglia
sta portando avanti, vive
nei racconti e nei ricordi
di chi l’ha voluto bene.
"Ciro già da piccolo è stato
un ragazzo molto socievole,
usciva con gli amici, si è
integrato in fretta con i
ragazzi del quartiere,
organizzavano spesso partite
di calcio - racconta
Antonella Leardi, la mamma
di Ciro - Lui giocava nella
squadra Fortitudo di basket
e ha giocato per parecchi
anni fino ai 14-15 anni. Due
volte ha avuto una
distorsione molto importante
alle caviglie e non ha
potuto più giocare. Ciro era
quel ragazzo che veramente
si poteva lasciare
dappertutto perché non mi ha
mai portato problemi, ho
molte foto di Ciro che quasi
tutte lo ritraggono con le
braccia aperte che abbraccia
gli amici, la famiglia.
Poi
crescendo è stato un ragazzo
di carattere forte, un
ragazzo che ha iniziato
presto ad andare allo
stadio, ha seguito la sua
squadra nelle partite di
trasferta anche quando il
Napoli stava in serie C
quando non tutti seguivano
il Napoli. Gli è sorta
questa passione però non mi
ha mai portato un problema a
casa, mai. Io sono
orgogliosa di essere stata
sua mamma, di essere sua
mamma. Ciro quando si è
risvegliato al Gemelli, mi
guardava e piangeva, diceva:
"Mamma mi credi non ho fatto
niente. Ho sentito i bambini
che urlavano, che
piangevano". Si giustificava
quasi. Alla fine ho scoperto
che è vero, ho avuto tanti
messaggi da quelle persone
di quell’autobus che
dicevano Ciro è stato il
nostro eroe, noi picchiavamo
i pugni vicino il vetro e
questo ragazzo subito è
venuto in soccorso. Era un
carattere forte ma era anche
un carattere dolce, un
fidanzato fedele, un
fidanzato che sperava di
avere dei figli, voleva tre
maschi. Era molto legato
alla famiglia, agli amici,
infatti dopo tre anni gli
amici ancora se lo piangono
perché è venuta a mancare
una persona che in questo
quartiere ha dato tanto.
Quando, ad esempio, volevano
mettere il sito di
compostaggio, lui è stato
uno di quelli che hanno
bloccato il sito. È stato un
ragazzo che davvero ha dato
tanto". Antonella ha tanta
forza e una luce negli occhi
che donano speranza e
fiducia, insieme alla sua
famiglia hanno creato
diversi eventi e momenti di
aggregazione per non
dimenticare mai quello che è
stato Ciro. "L’obiettivo più
grande è quello di dire che
mai più devono succedere
degli episodi del genere
perché questo è stato uno
dei delitti più orribili
successi in Italia negli
ultimi anni. Bisogna avere
dialogo con i bambini,
spesso vado nelle scuole a
parlare del valore dello
sport, a parlare di
legalità, di non violenza".
Oltre agli eventi,
l’associazione Ciro Vive
festeggia ogni 23 novembre,
nel giorno del suo
compleanno, il Ciro Day.
Inoltre, ogni volta che si è
svolta una commemorazione
per Ciro è stata piantata
una pianta di ulivo per
simboleggiare la vita. "Ciro
vive, non lo dico tanto per
dire. Ciro vive nei miei
ricordi, nella mia famiglia,
negli amici, nelle persone
che hanno imparato ad amarlo
ma soprattutto Ciro vive nel
messaggio di non violenza
perché Ciro è stata vittima
di odio e di violenza. Noi
creiamo eventi, facciamo
qualcosa di bello e di
positivo però il messaggio è
solo uno quello di
combattere l’odio con
l’amore". L’amore è quindi
l’obiettivo principale
prefissata dall’associazione
ma da sempre la famiglia ha
chiesto giustizia e verità.
Inizialmente la giustizia
prese forma quando Daniele
de Santis venne condannato
dai giudici della Corte
d’Appello a 26 anni di
reclusione. Nell’ultimo
processo è stato chiesto uno
sconto di pena da 26 a 20
anni in quanto il
procuratore generale non
riconosce l’aggravante dei
futili motivi e di
conseguenza "il fatto non
sussiste". "Noi sappiamo che
l’assassino di Ciro è una
persona che appartiene
all’estrema destra di Roma
ed è molto protetto.
Chiunque sia venuto ai
processi ha visto quante
personalità, quanti
personaggi importanti
difendono una persona che ha
un curriculum negativo
lunghissimo. Io non ho mai
chiesto rivendicazioni, non
le chiedo e non le chiederò
mai. Ho chiesto giustizia
dai primi giorni che Ciro è
stato ferito, non l’ho
chiesto dopo la morte, ho
chiesto subito giustizia e
verità. Il 17 giugno ci sarà
un corteo proprio per
riconfermare la domanda che
ho fatto tre anni fa. Faremo
questo corteo proprio per
riconfermare i 26 anni
perché non vogliamo essere
presi in giro. La memoria di
mio figlio ha un prezzo
caro, un prezzo molto alto,
nulla lo può riportare
indietro ma almeno la
giustizia e la verità forse
daranno un po’ di serenità,
oltre alla pace di Dio ma la
serenità è una sete di
giustizia che verrà in
qualche modo appagata".
16
giugno 2017
Fonte: Liberopensiero.eu
(Testo © Fotografie)
Napoli,
la Villa Comunale di Scampia
diventa il "Parco Ciro
Esposito"
Il
sindaco Luigi de Magistris
ha inaugurato lo spazio
intitolato al tifoso
partenopeo ucciso negli
scontri precedenti alla
finale di Coppa Italia del 3
maggio 2014: "Abbiamo
rimesso a posto la storia".
"Se
intestiamo un parco della
città a Ciro Esposito vuol
dire che lo merita tutto.
Oggi abbiamo rimesso a posto
la storia. Non la
dimentichiamo come fu
raccontata. Era normale che
Ciro fosse non la vittima ma
il carnefice perché era di
Napoli, di Scampia, tifoso
del Napoli in trasferta, e
si chiamava Ciro Esposito.
Quindi, colpevole, a
prescindere". Così il
sindaco di Napoli Luigi de
Magistris è intervenuto alla
cerimonia per il parco
intitolato al giovane tifoso
ucciso negli scontri
precedenti la finale di
Coppa Italia del 3 maggio
2014 a Roma. "I bambini
devono conoscerlo" - La
Villa Comunale di Scampia,
in occasione del terzo
anniversario dell’uccisione
del ragazzo, diventa quindi
il "Parco Ciro Esposito". È
secondo de Magistris
"intestare un parco
significa trasformare la
morte in vita perché nel
parco cresce, tra mille
difficoltà, un albero,
l'erba, la vita. Noi
dobbiamo dimostrare che una
tragedia criminale, un atto
barbaro, premeditato,
violento e odioso che fu
fatto ai danni di un
napoletano non accada mai
più e che i bambini di oggi
lo conoscano per reagire con
amore".
"Orgoglioso di fare
il sindaco di Napoli" - Il
sindaco di Napoli ha poi
ricordato la famiglia di
Ciro Esposito, "che non è
formata da plurilaureati ma
che ha una profonda cultura.
Un insegnamento di vita è
venuto dalla mamma
Antonella, un atto non
spontaneo perché quando si
perde un figlio in quel modo
un istinto di rabbia e
vendetta ci può stare.
Invece le ricordo ancora le
parole della mamma:
giustizia, verità, amore. Un
esempio per il quartiere e
la città. Sono orgoglioso di
fare il sindaco di Napoli".
25 giugno 2017
Fonte: Tg24.sky.it
(Testo © Fotografia)
Scampia:
la Villa sarà intitolata a
Ciro Esposito
La
Villa Comunale di Scampia
intitolata a Ciro Esposito,
il tifoso del Napoli ucciso
negli scontri che
precedettero la finale di
Coppa Italia del 2014 a
Roma. "Oggi abbiamo rimesso
a posto la storia - ha detto
il sindaco de Magistris -
Non dimentichiamo come era
stata raccontata all'inizio
questa storia: passò come
normalità che Ciro fosse non
la vittima ma il carnefice
perché era di Napoli, di
Scampia, tifoso in trasferta
e si chiamava Esposito.
Colpevole, a prescindere".
De Magistris ha anche
sottolineato che "se non ci
fosse stata la nobiltà
d'animo di una famiglia, che
non è formata da
plurilaureati ma che ha una
profonda cultura, questo non
sarebbe stato possibile. Un
insegnamento di vita è
venuto dalla mamma
Antonella, un atto non
spontaneo perché quando si
perde un figlio in quel modo
un istinto di rabbia e
vendetta ci può stare.
Invece ricordo ancora le
parole della mamma:
giustizia, verità, amore. Un
esempio per il quartiere e
la città. Sono orgoglioso di
fare il sindaco di Napoli".
26
giugno 2017
Fonte: La Repubblica
© Fotografia: Ilmattino.it
Nel
nome di Esposito: Ciro vive
nel primo nipote di
Antonella Leardi
di
Gennaro Morra
È
nato Ciro Esposito, nipote
omonimo del giovane tifoso
del Napoli ucciso il 3
maggio 2014 da Daniele De
Santis prima della finale di
Coppa Italia disputata allo
stadio Olimpico di Roma tra
i partenopei e la
Fiorentina. Proprio 15
giorni fa la Cassazione
aveva messo la parola fine
alla vicenda processuale,
condannando l’ultrà
romanista a 16 anni di
carcere. Una sentenza che ha
soddisfatto la richiesta di
verità e giustizia da parte
di Antonella Leardi, madre
di Ciro, e di tutta la
famiglia Esposito, ma che ha
riacutizzato il dolore di
una ferita che non potrà mai
essere rimarginata. Ora, a
distanza di due settimane,
arriva questa bella notizia
annunciata anche con un post
sulla pagina Facebook
dell’associazione "Ciro
Vive": "Gioite con tutti noi
- si legge nel testo a cui è
allegata anche una
fotografia del neonato - è
nato "un altro"
#CiroEsposito figlio di
Pasquale e Roberta Fiore a
cui ci stringiamo tutti con
affetto insieme a nonna
Antonella, nonno Giovanni,
zio Michele e la sorellona
Antonella Esposito.
#CiroViveNellaGioiaDiUnaNascita".
9
Ottobre 2018
Fonte: Ilmattino.it
Scampia, un
nuovo murales per Ciro a
cinque anni dalla morte
di Giuliana
Covella
"Lo sport è fratellanza,
non violenza". Questa
frase accompagna il
nuovo murales dedicato a
Ciro Esposito a Scampia,
a cinque anni dalla
scomparsa. Un omaggio
che la famiglia, i
tifosi e i volontari
dell’Associazione Ciro
Vive, fondata da
Antonella Leardi e dal
marito Giovanni Esposito
hanno voluto rendere al
ragazzo morto il 25
giugno 2014, dopo 52
giorni di agonia, in
seguito agli scontri del
3 maggio fuori allo
stadio Olimpico prima
della finalissima di
Coppa Italia tra
Fiorentina e Napoli. Il
giovane, che non aveva
ancora compiuto 30 anni,
rimase ferito prima
della partita e un mese
e mezzo dopo morì in
ospedale dopo sei
interventi chirurgici.
Per l’omicidio è stato
condannato a 16 anni di
reclusione l’ultras
romanista Daniele De
Santis. Nel murales
comparso in piazza
Grandi Eventi a Scampia,
il suo quartiere
d’origine, Ciro è
raffigurato mentre
sorride, in t-shirt
rossa con la scritta
"orgoglio partenopeo" e
con un boccale di birra
in mano: "lo vogliamo
ricordare così -
commentano i genitori e
i volontari
dell’associazione a lui
dedicata - felice e
sorridente". Intanto
martedì, in occasione
del quinto anniversario
della morte, si terrà
una giornata
commemorativa per il
tifoso azzurro. Si
tratta della quinta
edizione di "D’amore non
si muore", che prevede
una serie di eventi di
solidarietà ed è
organizzata in
collaborazione con
l’Arci Scampia. L’evento
si svolgerà, a partire
dalle 16.30, nella sede
dell’Arci in via
Fratelli Cervi, dove si
alterneranno tanti
momenti. "La
manifestazione, come
sempre, invita alla
riflessione e
all’importanza di
sensibilizzare alla
legalità, alla giustizia
e al rispetto degli
altri, oltre che delle
regole - spiegano mamma
Antonella e papà
Giovanni - e quest’anno
lo faremo con una
testimonianza forte,
quella di Fabrizio
Maiello". La giornata si
concluderà con una
partita tra i giovani
ospiti dell’Istituto
penitenziario minorile
di Airola e i
rappresentanti dell’ASd
Ciro Vive. Infine, dopo
la premiazione, si terrà
il terzo tempo con un
buffet offerto per
l’occasione da White
Pearl.
23 Giugno 2019
Fonte:
Ilmattino.it
© Fotografia:
Sportcampania.it
Napoli canta
unita per Ciro Esposito,
video per l’associazione
"Ciro Vive"
"Cori vivi - In un mondo
che" è il progetto
ideato da Germano
Bellavia per raccogliere
fondi da destinare
all’associazione Ciro
Vive. Inciso un brano e
realizzato un videoclip
allo stadio San Paolo
con personalità del
mondo della cultura,
dello spettacolo, del
giornalismo, dello
sport. Il progetto nato
da un’idea di Germano
Bellavia con l’obiettivo
di raccogliere fondi a
favore dell’Associazione
"Ciro Vive". I proventi
della vendita del dvd e
delle maglie da gioco
donate generosamente per
l’occasione dalla SSC
Napoli saranno devoluti
interamente in
beneficenza
all’associazione "Ciro
Vive", con la quale
Antonella Leardi porta
avanti la memoria del
figlio tra mite opere
concrete di sostegno ai
più deboli. Nel corso
dell’evento è stato
proiettato in anteprima
il videoclip del brano,
realizzato allo stadio
San Paolo su gentile
concessione del Comune
di Napoli, che ha visto
la partecipazione di
volti noti dello
spettacolo, dello sport,
del giornalismo e della
cultura partenopea.
3 Marzo 2020
Fonte: Internapoli.it