Privacy Policy Cookie Policy
CIRO ESPOSITO
www.saladellamemoriaheysel.it   Sala della Memoria Heysel   Museo Virtuale Multimediale
Ciro Esposito 3.05.2014 La Memoria
   CIRO   Pagine della Memoria    Morire di Calcio    Superga 1949    Tragedia Stadio Ballarin  


CIRO VIVE Onlus

Sepe dedica a Ciro torneo minicalcio

"Vittima di una violenza disumana"

Il cardinale Crescenzio Sepe ha voluto "idealmente assegnare" a Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso il 3 maggio alla vigilia della finale di Coppa Italia, il primo premio del torneo interparrocchiale di calcio a 5 e a 7 riservato ai ragazzi di 5, 7, 10 e 12 anni. "Un carissimo ragazzo - ha detto l'arcivescovo - che ha amato il calcio e purtroppo è rimasto vittima di una violenza assurda, inspiegabile, ingiusta e disumana, che ha stroncato la gioia di vivere di un giovane, innamorato dello sport, del calcio e della squadra della propria città". Il torneo, che ha visto impegnati 2300 atleti in rappresentanza di 63 parrocchie, si è concluso ieri allo stadio Collana. Assieme al cardinale era presente anche il vice presidente del Napoli, Edoardo De Laurentiis. La finalissima si disputerà a settembre al San Paolo.

30 giugno 2014

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: Identitainsorgenti.com

Alfano e Pansa incontrano la madre di Ciro Esposito

Antonella Leardi ricevuta al Viminale. La madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito gravemente prima della finale di coppa Italia a Roma il 3 maggio scorso e poi morto dopo 53 giorni di agonia, ha incontrato il ministro dell'Interno Angelino Alfano e il capo della polizia Alessandro Pansa. Nel corso dell'incontro, durato quasi due ore, il ministro dell'Interno ha ribadito i propri sentimenti di vicinanza e rivolto parole di "straordinario apprezzamento per il contributo che la mamma ha dato contro la violenza negli stadi e a favore del calcio vero, quello che si nutre di amore e non di odio", si legge in una nota diffusa dal Viminale. "Il ministro Alfano - dice Angelo Pisani, presidente della ottava municipalità che comprende Scampia - ha conosciuto e ringraziato la vera Scampia, quella cittadinanza che è stata chiamata ad affrontare questo grande dolore. Ho ribadito al ministro la richiesta di una medaglia al valore per Ciro e di provvedimenti concreti e duraturi nel tempo per il riscatto del nostro quartiere. Durante l'incontro - aggiunge Pisani - non sono mancati momenti di grande commozione". Venerdì scorso oltre 20 mila persone hanno partecipato al funerale del giovane di 29 anni celebrato a Scampia. Presenti anche delegazioni di ultrà provenienti da tutta Italia.

3 luglio 2014

Fonte: La Repubblica (Testo © Fotografia)

Scampia, spunta un murales gigante per Ciro Esposito

In Piazza dei Grandi Eventi a Scampia, rinominata Piazza "Ciro Esposito", è comparso da stamattina un grande murales dedicato al giovane tifoso napoletano morto pochi giorni fa a seguito delle gravi ferite d'arma da fuoco riportate alla vigilia della finale di Coppa Italia, disputata a Roma il 3 maggio scorso. Il quartiere di Scampia continua a ricordare con gesti di grande affetto e grande stima il "suo eroe" morto in un modo così tragico e assurdo e diventato un simbolo assieme alla famiglia della Napoli migliore. "Il murales - raccontano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli e Mario Pelliccia de La Radiazza che stanno continuando a seguire le vicende di Scampia - è stato realizzato dal writer di San Giorgio a Cremano OZON (nome d'arte di Pasquale Cozzolino) a cui è stato commissionato dai famigliari del giovane e dagli amici. L'autore ha lavorato 2 notti per realizzare l'opera raffigurante Ciro e non ha voluto essere pagato. Sul muro è stato scritto a fianco dell'immagine sorridente e serena del giovane: "Scampia non vuole vendetta solo giustizia. Ciro". Questo è il messaggio del quartiere a cui le istituzioni devono rispondere con atti concreti anche piccoli e non con promesse di interventi faraonici che puntualmente non si realizzano mai. Istallare i bancomat su questo territorio potrebbe essere un primo significativo segnale concreto di normalità e attenzione. Intanto continua anche la raccolta di firme su fb per mandare a casa il Questore ed il Prefetto di Roma individuati da tutti come i principali responsabili del flop di ordine pubblico che ha portato alla morte di Ciro.

3 luglio 2014

Fonte: Ilmattino.it

© Fotografia: Tuttonapoli.net

In ricordo di Ciro Esposito, nuovo murales a Scampia

Il ritratto del tifoso del Napoli rimasto ucciso a Roma, è stato consegnato alla famiglia da Planet Alien Tattoo e Mario Casti Farina.

Ciro Esposito, il tifoso del Napoli scomparso in seguito agli scontri di via Tor di Quinto a Roma prima di Napoli-Fiorentina, avrà un nuovo murales in suo ricordo nel quartiere in cui viveva, Scampia. A realizzarlo, Planet Alien Tattoo e Mario Casti Farina. La tela è stata commissionata direttamente dalla famiglia del ragazzo. Il suo ritratto è ampio 2.50 metri per 2.50, realizzato con aerografi e pistola iwata, colori coprenti e tela in pvc per proteggerlo dalle intemperie. Realizzato in 28 ore di lavoro dagli artisti partenopei, verrà installato nella piazza del quartiere in cui il prossimo 25 luglio si terrà la messa in ricordo di Ciro, per il trigesimo della sua morte.

18 luglio 2014

Fonte: Scampia.napolitoday.it (Testo © Fotografia)

Malagò, premio ricorderà Ciro Esposito

di Alessandra Stefanelli

Sarà assegnato a tifoseria e a soggetto o ente più meritevole.

(ANSA) - ROMA, 23 LUG - La mamma di Ciro Esposito, Antonella, e lo zio, Vincenzo, sono stati ricevuti stamani dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. Tra gli argomenti trattati nell'incontro c'è l'istituzione del "Premio Ciro Esposito", dedicato al tifoso napoletano morto in seguito agli incidenti avvenuti in occasione della finale di Coppa Italia disputata a Roma. Il soggetto vincitore riceverà una borsa di studio di 5mila euro, mentre le tifoserie più meritevoli riceveranno degli abbonamenti in omaggio.

23 luglio 2014

Fonte: Tuttomercatoweb.com

Un mese dalla morte di Ciro, medaglia d'oro alla mamma

di Alberto Di Costanzo

Concerto del teatro San Carlo a Scampia. Incontri, dibattiti e, soprattutto, la medaglia d'oro al valore civile consegnata a una mamma che ha dato prova di grande compostezza e coraggio davanti alla perdita del figlio, diventando un simbolo contro ogni violenza. Così, a un mese dalla sua morte, si ricorda Ciro Esposito, il tifoso napoletano deceduto in seguito alle ferite riportate negli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia del 3 maggio a Roma. Da oggi a venerdì, in città e a Scampia, dove il ragazzo viveva, si svolgeranno una serie di iniziative (promosse dall'associazione "Vittime della violenza sportiva Ciro Vive" e patrocinate da Comune e VIII Municipalità) che culmineranno venerdì con la consegna da parte del sindaco Luigi de Magistris della Medaglia d'oro ad Antonella Leardi, la mamma del giovane tifoso. "L'associazione e la famiglia - ha spiegato l'assessore comunale ai Giovani, Alessandra Clemente - intendono richiamare l'attenzione della città su temi come l'innocenza e la violenza che uccide troppi ragazzi". Si inizia questa sera con una cena, nella Villa di Scampia, promossa da "Eccellenze del Sole". Domani si terrà il convegno "Sport vs violenza, quale uscita di sicurezza ?" all'Auditorium di Scampia a cui prenderanno parte, tra gli altri, il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, de Magistris, il presidente della Municipalità e legale della famiglia Esposito, Angelo Pisani e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Venerdì, dopo il conferimento della Medaglia d'oro, nel pomeriggio a Scampia, in piazza Grandi Eventi, sono in programma il concerto del coro del teatro San Carlo diretto da Salvatore Caputo, l'inaugurazione di un murale dedicato a Ciro Esposito realizzato da Planet Alien Tatoo e Mario Casti Farina e l'esibizione della banda musicale della scuola Carlo Levi di Scampia. "Il San Carlo - ha detto il direttore artistico De Vivo - è la voce della città, di una città che soffre ed è indignata per un morto che non avrebbe dovuto piangere. Solo la musica può dare un barlume di speranza affinché la cultura della vita vinca sulla cultura della morte perpetrata da chi non rispetta le regole dello sport e del vivere civile". Alla presentazione delle iniziative era presente anche Enzo Esposito, zio di Ciro: "Vogliamo giustizia - ha detto - In uno Stato di diritto chi ha sbagliato deve pagare. Il questore e il prefetto di Roma vadano a casa e chi ha sparato vada in galera. Ci auguriamo che la magistratura acceleri lo svolgimento delle indagini e che confermi la nostra tesi secondo cui quel giorno c'è stato un raid organizzato, una tentata strage la cui vittima è stata mio nipote".

23 luglio 2014

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: Micheleaffidato.it

Medaglia alla mamma di Ciro

La medaglia d'Oro al valor civile della città è stata consegnata da Luigi de Magistris ad Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto dopo essere stato ferito a Roma prima della finale di Coppa Italia. "In segno di profonda gratitudine e ammirazione per il suo coraggio e la sua determinazione contro la violenza", si legge nella motivazione. "La medaglia va alla madre - ha spiegato il sindaco - perché ha avuto il comportamento più esemplare che si potesse avere, quando si sarebbe potuta innestare una spirale di violenza senza fine se solo avesse usato parole diverse". "Chiedo giustizia per mio figlio e per la mia famiglia - ha detto Antonella Leardi - sono orgogliosa anche se molto addolorata perché mio figlio è stato riconosciuto un eroe. Chi lo ha conosciuto sa che Ciro era un ragazzo semplice, che ha sempre difeso i più deboli". Dalla Leardi un appello ai tifosi del Napoli affinché "lo ricordino con orgoglio, con comportamenti esemplari. I tifosi e la città devono diventare l'orgoglio dell'Italia".

26 luglio 2014

Fonte: La Repubblica

"Napoli-Paok in nome di Ciro" De Laurentiis devolve l'incasso

di Pasquale Tina

"Tutti allo stadio San Paolo". L'invito è di Aurelio De Laurentiis. "Ricorderemo Ciro Esposito". Napoli-Paok Salonicco, in programma domani sera, è molto più di una semplice amichevole. "Devolverò l'incasso - ha spiegato il presidente azzurro a Kiss Kiss - a favore di un progetto formativo intitolato "Fratellanza italiana calcio in nome di Ciro". L'intento è sostenere l'edilizia scolastica finalizzata alla creazione o alla manutenzione di strutture sportive a Scampia nelle scuole Ilaria Alpi, Carlo Levi e nell'istituto Galileo Ferraris. Spiegherò tutto assieme alla mamma di Ciro che sarà presente a Fuorigrotta". L'iniziativa avrà una forte valenza sociale e prevederà training di formazione ai ragazzi per acquisire una vera cultura dello sport con la collaborazione di esperti psicologi e con il contributo dei calciatori e dello staff tecnico del Napoli: "Coinvolgeremo - precisa De Laurentiis - gli allievi delle etnie rom e quelli del centro penitenziario di Secondigliano". Soddisfatta la signora Antonella Leardi. "Mi auguro sia soltanto l'inizio. Per me sarà la prima volta allo stadio per una partita: c'ero stata 33 anni fa in occasione del mio matrimonio. Ringrazio il Napoli per il sostegno. Il presidente De Laurentiis è stato davvero disponibile"… (omissis)

1 agosto 2014

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: Sportcampania.it

Raccolta di firme per Ciro

Il sindaco: "Richiesta di verità"

Parte la petizione online per chiudere l'apertura di una inchiesta amministrativa sulla morte del tifoso Ciro Esposito, ucciso il 3 maggio scorso prima della finale di Coppa Italia a Roma. La raccolta di firme sul sito Firmiamo.it da inviare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al ministro dell'Interno Angelino Alfano ha l'obiettivo di accertare eventuali responsabilità colpose per omissione del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e del questore Massimo Maria Mazza in occasione della partita. L'iniziativa è stata promossa da Chiara Giordano, presidente dell'associazione Campania in Movimento. "In linea con quanto sostenuto fin dalle prime ore della sera del 3 maggio - interviene il sindaco Luigi de Magistris - non posso che sostenere ogni richiesta di verità e giustizia proveniente dalla famiglia Esposito e dalla intera città. È infatti indispensabile accertare eventuali responsabilità nella gestione di un ordine pubblico".

5 agosto 2014

Fonte: La Repubblica

Genova, spunta un murales in ricordo di Vincenzo Spagnolo e Ciro Esposito

di Alberto Pucci

A pochi giorni dalla sfida d’esordio del Ferraris, continuano le testimonianze d’affetto dei tifosi genoani e napoletani, nei confronti dei loro due compagni scomparsi tragicamente.

Il campionato si avvicina e, con lui, anche il suggestivo ed emozionante incrocio tra due tifoserie saldamente gemellate. Su Genoa-Napoli, del prossimo 31 agosto, soffierà il dolce (e triste) ricordo dei due tifosi tragicamente scomparsi: Vincenzo Claudio Spagnolo e Ciro Esposito. I due ragazzi, assassinati barbaramente, verranno ricordati prima, durante e dopo la partita dalle due tifoserie storicamente gemellate. Dopo il bellissimo murales realizzato a Scampia, in ricordo dello sfortunato ultrà del Napoli, e dopo qualche striscione censurabile apparso nella città partenopea, anche Genova ha voluto "ospitare" l'opera di uno "street artist" ligure che ha dipinto un muro della città per ricordare i due ragazzi tragicamente scomparsi. Nel disegno sono riprodotti i volti di Vincenzo e Ciro con, alle loro spalle, i due simboli delle città (la Lanterna ligure ed il Vesuvio) ed il messaggio già apparso nel cuore della gradinata Nord genoana: "Vivere nel cuore di chi resta non è morire !". L'idea del minuto di silenzio - Ricordare Vincenzo e Ciro è l'obiettivo che, da settimane, i tifosi delle due squadre si "rimbalzano" sui vari social network e sui vari blog. L'idea più suggestiva l'hanno avuta i colleghi di Pianetagenoa1893.net che, insieme a molti ultrà rossoblu e azzurri, hanno chiesto la possibilità di ricordare i due ragazzi con un minuto di silenzio poco prima del fischio d'inizio di Genoa-Napoli. I lettori del portale hanno votato a favore e chiesto ulteriori iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica e portare un messaggio di solidarietà alle famiglie. Quella del minuto di silenzio, è una proposta sulla quale stanno lavorando i due club in questione e la Lega Calcio. Dovesse arrivare l'ok dalle istituzioni del nostro "football", l'intero stadio "Ferraris" potrebbe stringersi in un abbraccio virtuale attorno alla famiglia di Vincenzo Spagnolo, assassinato da una coltellata nel 1995 prima di un Genoa-Milan, e a quella di Ciro Esposito: ucciso con un colpo di pistola, lo scorso maggio a Roma, prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.

21 agosto 2014

Fonte: Calcio.fanpage.it (Testo © Fotografia)

Gaetano Curreri "In ogni concerto dedica per Ciro"

di Mario Basile

Il ricordo di Ciro Esposito lo accompagna dal 3 maggio. C'era anche Gaetano Curreri quella sera a Roma. Era in tribuna all'Olimpico per vedere la sua Fiorentina giocare la finale di Coppa Italia contro il Napoli. Da quel giorno il cantante e leader degli Stadio dedica in ogni suo concerto un pensiero al tifoso napoletano ferito negli scontri prima della partita e morto dopo oltre cinquanta giorni di agonia in ospedale. Lo ha fatto anche mercoledì sera alla Reggia di Portici, nel concerto che ha inaugurato la nuova edizione della rassegna "MozArt Box". Curreri, sul palco insieme ai Solis String Quartet, ha prima cantato ’O surdato ‘nnammurato e poi dedicato a Ciro la canzone "Doma il mare, il mare doma", un brano su testo del poeta Roberto Roversi dedicato a Diego Armando Maradona. Un momento di emozione in uno spettacolo in cui hanno trovato posto in scaletta i grandi successi scritti dall'artista per i suoi Stadio e per colleghi come Vasco Rossi, Patty Pravo e Irene Grandi.

Curreri, perché nel suo concerto a Portici ha deciso di dedicare un pensiero a Ciro Esposito ?  "In realtà ricordo Ciro in tutti i miei concerti. Con gli Stadio lo facciamo prima di cantare "L'ala tornante", la canzone che abbiamo inciso in occasione degli ultimi mondiali. L'altra sera a Portici invece c'è stata una piccola variazione e l'ho ricordato prima di "Doma il mare, il mare doma", una canzone dedicata a Maradona, un idolo per tutti i tifosi del Napoli. Credo che Ciro da lassù abbia apprezzato. È un omaggio, un atto d'amore che sento di fare nei confronti di un ragazzo che amava il calcio e il Napoli. Stava andando a vedere la partita della sua squadra, si preparava a vivere una festa, una serata di gioia. Ma è stato vittima di questa violenza becera che malauguratamente avvolge il calcio da troppo tempo. È una cosa inammissibile".

Anche il pubblico ha apprezzato ? "Naturalmente sì. Ma devo dire che la dedica viene apprezzata dovunque, non solo a Napoli. Questo ci tengo a sottolinearlo. Ogni volta che ricordiamo Ciro, scattano gli applausi".

La vicenda deve averla colpita molto... "Sì, perché era da tempo che non succedeva una cosa del genere per una partita di calcio. Anche se purtroppo in passato erano già accaduti episodi gravi. Penso ad esempio a Vincenzo Paparelli, il tifoso della Lazio ucciso da un razzo prima del derby con la Roma tanti anni fa. E poi io la sera del 3 maggio ero lì, è come se avessi assistito alla tragedia da vicino".

Si trovava a Roma anche lei per la finale di Coppa Italia ? "Ero in tribuna all'Olimpico per vedere la partita. Sono un tifoso della Fiorentina. Ricordo molto bene l'angoscia di quei momenti in cui allo stadio si rincorrevano le notizie sugli scontri e sul ferimento di un ragazzo".

Secondo lei che cosa si può fare per tirare fuori il calcio da questa spirale di violenza ? "Credo si debba ritrovare la componente poetica del calcio. Può essere il giusto antidoto a tutto questo. Quella poesia raccontata da Roversi, che considerava il calcio come un momento poetico. Una volta disse che il calcio è stato prima poesia, poi prosa e alla fine è diventato semplice lettura dei bilanci aziendali. Ecco, servirebbe ridare poesia al calcio. Raccontandolo si ritrova la vita. Maradona stesso in campo con i suoi gesti tecnici è stato poesia pura, ha rappresentato la voglia di rivalsa di una città, ha condotto il Napoli a grandi traguardi quando si pensava che non potesse mai vincere niente. Inoltre il calcio racchiude tanti buoni significati. Sa perché sono diventato tifoso della Fiorentina ?".

Racconti. "Da bambino ho vissuto per lungo tempo in Calabria perché mio padre dirigeva un cementificio. Quando siamo tornati in Romagna molti miei coetanei tifavano per la Fiorentina e io ho cominciato a condividere con loro questa passione. Mi è servito per fare amicizia. Per questo dico che il calcio è pieno di buoni significati. È stare insieme, condivisione. La violenza no, è inaccettabile, non può far parte di questo mondo".

12 settembre 2014

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: It.wikipedia.org

"Una vittoria per Ciro e la sua famiglia"

di Dario Del Porto

NAPOLI - Era la gara più temuta della stagione, è stata (per fortuna) solo una partita di calcio. Peccato solo per uno striscione minaccioso esposto nel secondo tempo in Curva B con la scritta: "Ogni parola è vana... se occasione ci sarà non avremo pietà". "È stato rimosso poco dopo e stiamo identificando i responsabili" spiega il questore Guido Marino, soddisfatto per aver superato senza intoppi lo scoglio di Napoli-Roma, il primo incontro fra le due squadre dopo gli incidenti del 3 maggio. "È andata bene, grazie al servizio di ordine pubblico, ma anche per il senso di responsabilità dei sostenitori napoletani", sottolinea il questore. A Ciro Esposito, il tifoso ucciso dai colpi di pistola sparati prima della finale di Coppa Italia, dedica il successo Rafa Benitez: "Abbiamo onorato la sua memoria e la sua famiglia. È la vittoria di una squadra che lavora accanto ai tifosi. Anche la Roma e Garcia sono stati perfetti nelle dichiarazioni". La vigilia era stata accompagnata da misure di sicurezza imponenti: la trasferta è stata vietata ai romanisti, la squadra giallorossa ha raggiunto la città in aereo ed è entrata allo stadio da un ingresso laterale. Le forze dell'ordine hanno schierato 600 uomini. Il primo striscione che ricorda i fatti del 3 maggio viene esposto in Curva A subito dopo il gol di Higuain: "3-5-2014, ai posteri l'ardua sentenza". Poi (striscione in Curva B a parte) solo qualche slogan e un laser che tormenta i giocatori della Roma. Allo stadio non c'era Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito: "Sono contenta che sia stato esposto lo striscione con il mio messaggio d'amore negli stadi. Ho sentito i cori per Ciro, è stato emozionante. Ringrazio Benitez e Garcia". L'ha vista in tv pure Gennaro De Tommaso detto ‘a carogna, agli arresti domiciliari. Attraverso l'avvocato Giovanna Castellano, continua a proclamarsi vittima di un'ingiustizia. Ma soprattutto sono rimasti a casa tanti tifosi e tante famiglie, come dimostrano gli spalti vuoti del San Paolo: per il calcio italiano, la strada verso la normalità è ancora lunga.

2 novembre 2014

Fonte: La Repubblica

Ciro Esposito, il dolore della madre Antonella:

"Un vuoto che non si colmerà mai"

di Pasquale Tina

Il 25 giugno del 2014 il giovane tifoso del Napoli morì al Policlinico Gemelli. La cerimonia per ricordarlo a Scampia.

Un anno senza Ciro Esposito. E per mamma Antonella le sensazioni di questo giorno sono un groviglio inestricabile. Era il 25 giugno 2014 e il giovane tifoso del Napoli morì al Policlinico Gemelli, a causa delle ferite riportate il 3 maggio prima della finale di Coppa Italia. "È difficile spiegare cosa provo, le parole servono a poco", dice la signora Leardi. "Questo vuoto non si colmerà mai. La sua assenza è enorme in questa casa. Ciro manca a tutti, alla sua famiglia e naturalmente agli amici. Mi sembra che sia andato via da pochi giorni". I ricordi della lunga agonia sono precisi e minuziosi. "Ringrazio comunque Dio per i 53 giorni al Gemelli. Ho potuto vedere ancora mio figlio anche se stava molto male. Almeno tante verità e molte brutte cose sono venute fuori. Se fosse scomparso il 3 maggio, sarebbe passato per un delinquente, invece siamo riusciti a ricostruire la vicenda. Ciro ha fatto anche un percorso di fede". Oggi sarà ricordato a Scampia presso l'Auditorium in viale della Resistenza. L'appuntamento è alle 17. "Sarà una commemorazione - continua la Leardi - mio figlio non deve essere dimenticato. Mai. Continuerò a portare avanti la mia battaglia. Solo così posso andare avanti dopo questo grande dolore. Non si può morire per una partita di calcio e continuerò a ribadirlo. Sto diffondendo questo messaggio con l'aiuto dell'Associazione Ciro Vive. Lo faccio per i figli del futuro". L'occasione sarà propizia anche per annunciare un nuovo progetto. Saranno organizzati corsi gratuiti per pizzaioli e pasticcieri destinati ai minori a rischio di Scampia e di altri quartieri. I migliori allievi saranno poi inseriti nel mondo del lavoro. "Partiremo a settembre. Può sembrare una piccola cosa, ma noi vogliamo dare un'opportunità ai ragazzi insegnando loro un mestiere. Cerchiamo di offrire un'alternativa". Suo figlio Ciro non l'ha avuta quel pomeriggio a Tor di Quinto, quando è stato ferito mortalmente dai colpi di pistola esplosi da Daniele De Santis che è stato rinviato a giudizio lo scorso 28 aprile dal gup Maria Paola Tomaselli. "Gastone" dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario, lesioni e porto abusivo di arma da fuoco. "Sono soddisfatta delle incriminazioni, ma ora dobbiamo aspettare il processo che comincerà il 9 luglio. Vediamo cosa accadrà. Naturalmente sarò presente in aula e assisterò a tutte le udienze come ho sempre fatto finora". La signora Leardi non dimentica neanche le responsabilità di chi era preposto, prefetto e questore di Roma (che nel frattempo sono cambiati), alla salvaguardia dell'ordine pubblico prima di una partita dove il pericolo non era la rivalità tra la tifoseria del Napoli e quella della Fiorentina, ma le possibili incursioni, come poi è accaduto, di alcuni ultras giallorossi. "Purtroppo nessuno ha pagato - spiega - e io posso soltanto confermare la mia testimonianza. È anche inutile aggiungere altro perché mio figlio di certo non me lo possono restituire. Ribadisco che ci devono essere persone competenti ad occupare certi posti. A Tor di Quinto non c'era neanche una camionetta della polizia. Le responsabilità di chi ha definito il piano per la sicurezza sono enormi. Sono anche loro colpevoli della morte di Ciro". Che però è sempre presente nei cuori e nella mente di chi gli voleva bene. "Tante persone mi sono state accanto", aggiunge Antonella Leardi. Anche nel mondo del calcio. "Devo dire che il presidente del Napoli De Laurentiis e la società non mi hanno mai fatto mancare il loro supporto. La vicinanza è stata molto concreta. Ho sempre riscontrato grande partecipazione in tutte le mie iniziative. Il patron ha anche acquistato mille copie del mio libro "Ciro Vive" da distribuire nelle scuole calcio. Noi non ci fermiamo, a luglio saremo al carcere minorile di Nisida e poi a Poggioreale per delle campagne di sensibilizzazione". In memoria e per conto di Ciro.

25 giugno 2015

Fonte: La Repubblica

© Fotografie: Identitainsorgenti.it

Un anno senza Ciro

Il ricordo di Simona, la sua fidanzata: "Un vuoto che non si riempirà mai".

"Non passa giorno che non penso a Ciro, la mattina come la sera. Quel telefono sul comodino che non squilla per il buongiorno e per la buona notte, a pranzo e a cena per sapere che avevo cucinato di buono. "Stasera ceno da te cucinami qualcosa di buono voglio anche i muffin". Lo aspetto ancora, da quella notte dopo la partita. Dopo il viaggio Roma-Napoli, quando sarebbe dovuto venire a prendermi per dormire insieme…". Per Simona Rainone, la promessa sposa di Ciro Esposito, il tempo si è fermato a quel 3 maggio, quando il suo fidanzato fu colpito a morte da Daniele De Santis, tifoso di estrema destra, nell’agguato fuori all’Olimpico. 53 giorni di agonia, di sofferenza, di speranza. Poi la fine, esattamente un anno fa. Il tempo che si ferma. I ricordi che non passano. "La mattina sento il suo profumo sul mio cuscino - racconta Simona - anche per strada mi capita e mi giro involontariamente. Di tutti i particolari il vuoto che sento dentro non saprei spiegarlo, ma un’emozione che ho sempre bene a mente tutti i giorni da un anno a questa parte è un’ira forse disumana. Penso che l’otto andrò al processo per vedere in faccia il suo assassino: ma poi ripenso alla mia salute, che non è più quella di prima, e soprattutto alla sua: penso sia meglio stare a casa... Insomma gli riserverei lo stesso trattamento, se non peggio". Tra tutte le persone vicine a Ciro, Simona è quella che lo conosceva meglio. E in questi 12 mesi ha preferito sempre mantenere discrezione, un profilo basso, nessun protagonismo. Ricordi e fotografie, sulla sua pagina fb, in questo lunghissimo anno, con pochi commenti per ricordare il suo amore. È stata l’unica cosa che ha fatto, rifiutando sempre i riflettori. E rifugiandosi nella valanga di momenti condivisi con Ciro. "Non c’è il ricordo più bello ci sono i ricordi più belli e sono tantissimi - racconta ancora - da quella sera in un locale che mi disse tu adesso non mi scappi più ! Al giorno che mi disse ti amo per la prima volta a quello in cui mi chiese di sposarmi… A tutti i giorni in cui facevamo l’amore, alle risate con gli amici…". Oggi però Simona non crede che sarà fatta giustizia. "No, non me l’aspetto - spiega - non mi aspetto giustizia: siamo in Italia. E poi Ciro era napoletano di Scampia quindi era iss o malament…! E io non dimentico che fu anche arrestato in letto di morte". Se non fosse successo nulla, per Simona e Ciro sarebbe stato tempo di progetti da realizzare. "Come immagino oggi la nostra vita se non fosse successo nulla ? Staremmo di sicuro progettando un altro viaggio e il matrimonio ! Ma senza stress come nostro solito !". Oggi resta invece il vuoto, mai passato, mai colmato, per Simona. Bellissima, bruna, occhi espressivi e mediterranei e cuore spezzato: "Non vi sono momenti belli: di bello c’è solo che quando sto male senza avvertire nessuno ti suona alla porta un amica e il dolore si allevia". Ma una cosa è sicura per Simona, che oggi parteciperà con la discrezione di sempre alle manifestazioni organizzate dalla famiglia Esposito, dalle ore 17 all’auditorium di Scampia. "Ciro era molto riservato non vorrebbe tanto baccano". E nel rispetto e nell’amore per un ragazzo, amato ormai da tanti napoletani, si chiude la nostra conversazione. I sogni spezzati nessuno li restituirà a questa ragazza dallo sguardo ferito per sempre. Ma certo Napoli e i napoletani, forse non come lei, non dimenticheranno mai l’uomo che ha amato.

25 giugno 2015

Fonte: Identitainsorgenti.com

© Fotografia: Ilmessaggero.it

Una giornata contro i violenti ricordando Ciro

Una giornata dedicata alla lotta alla violenza nel giorno del compleanno di Ciro Esposito. È l'iniziativa in programma il 23 novembre prossimo alla quale stanno lavorando i familiari del giovane tifoso assassinato il 3 maggio 2014 alla vigilia della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che ieri ha incontrato i genitori di Ciro, ha assicurato la propria adesione. E questa mattina alle 9, presso il dipartimento di Scienze sociali della facoltà di Sociologia in via Monte della Pietà, si parlerà del ruolo dei media nella tragedia del 3 maggio 2014 partendo dai contenuti del libro "Ciro Esposito, ragazzo di Scampia", scritto dallo zio del giovane, Vincenzo Esposito. Modera il dibattito il professor Luca Bifulco. Interverranno Guido Trombetti, Massimiliano Gallo, Pietro Treccagnoli, Dario Del Porto.

4 novembre 2015

Fonte: La Repubblica

Venditti, invito alla madre di Ciro Esposito:

"Con me sul palco per ricordare tuo figlio"

"Sali con me sul palco per ricordare tuo figlio". È l’invito di un romanista doc come Antonello Venditti rivolto alla madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto in seguito alle ferite di arma da fuoco riportate prima della finale di Coppa Italia del 2014. La notizia riportata dal Mattino è scattata dopo un invito al cantautore da parte della madre del ragazzo, Antonella Leardi. "Ti ho sempre rispettato come persona e come romanista, ed il 23 novembre prossimo ricorderemo Ciro, vorrei che ci fossi anche tu". Così Antonella Leardi, la madre di Ciro, ha invitato Antonello Venditti alla manifestazione che si terrà a Napoli in occasione del compleanno del ragazzo. La Leardi ha rivolto l’invito a Venditti che era collegato con un programma radiofonico di Radio Marte. Il cantautore romano, autore anche di "Grazie Roma", l’inno della squadra giallorossa, le ha risposto che in quel giorno sarà in tournée: "Ti propongo - ha detto Venditti alla Leardi - però, di essere sul palco con me in un mio concerto, per ricordare insieme Ciro e l’amicizia che lega Roma e Napoli. Sarai la madrina del concerto". Il 23 novembre ci sarà un’intera giornata di iniziative dedicate al ricordo di Ciro Esposito, organizzate dall’Associazione Ciro Vive.

19 novembre 2015

Fonte: Forzaroma.info

© Fotografia: Music.fanpage.it

Napoli Il lungomare si tinge di rosso per ricordare Ciro Esposito

di Ivan Trocchia

Una iniziativa dall’alto valore simbolico. È quella messa in atto ieri sera sul Lungomare di Napoli dagli ultrà delle curve A e B del capoluogo partenopeo. Così, a due anni dalla morte, i tifosi e gli amici hanno voluto ricordare il giovane Ciro Esposito, morto a causa delle ferite causategli a Roma dal neofascista Daniele De Santis durante un agguato nei pressi dello stadio Olimpico, poco prima dell’inizio dell’incontro di Coppa Italia di calcio Napoli-Fiorentina. Era il 3 maggio del 2014, e il giovane di Scampia morì all’ospedale Policlinico Gemelli dopo 52 giorni di agonia. Dopo il tramonto cinquecento fumogeni tutti rigorosamente rossi sono stati accesi in contemporanea da circa quattrocento ultrà sul Lungomare di Napoli. Ieri in mattinata la pagina facebook della "Associazione Ciro Vive", fortemente voluta da Antonella Leardi, la mamma del giovane ucciso a Roma, aveva scritto: "Tre maggio 2014-3 maggio 2016. Ciro vive e canta insieme a noi". E poi una ricostruzione di quei tragici eventi: "Due anni … poche ore prima dell’inizio della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli un corteo di tifosi napoletani percorre viale di Tor di Quinto in direzione dello stadio Olimpico, scortato dalla polizia… All’improvviso, vengono sparati 4 colpi di pistola ed un quinto colpo che si inceppa …. 3 feriti, uno morirà 52 giorni dopo …  (…) auspichiamo che la giustizia faccia il suo corso, nel frattempo il nostro pensiero va a Ciro, papà Giovanni Esposito e a mamma Antonella Leardi che con il suo coraggio è stata, ed è una donna che racconta il dolore con dignità, sfatando tanti pregiudizi su quella Scampia disegnata come la famigerata periferia nord di Napoli, terra di camorra, di spaccio di droga e di malavita. Scampia è altro ancora, è tanto altro… È impegno sociale, è voglia di riscatto, è orgoglio e dignità. Antonella è Scampia ed è tutti noi !". Proprio ieri a Roma si è tenuta una ulteriore udienza del processo civile nei confronti di Daniele De Santis, mentre la lettura della sentenza al termine del processo penale contro l’assassino di Ciro Esposito è prevista il 24 maggio. Per l’omicida il pubblico ministero ha chiesto l’ergastolo.

4 maggio 2016

Fonte: Contropiano.org

© Fotografia: Ilmattino.it

L'APPELLO

MADRE CORAGGIO

"Sabato sarò allo stadio". Antonella Leardi vedrà dai Distinti Napoli-Roma "Spero che torni una festa. Con la associazione "Ciro Vive" comunichiamo ai giovani i valori del calcio, assegneremo la borsa di studio Ciro Esposito con il Coni. Lo faremo non appena sarà pronta la nostra sede presso l'ottava municipalità di Scampia. De Laurentiis non ci ha mai abbandonati, sta finanziando i lavori del nostro centro".

13 ottobre 2016

Fonte: La Repubblica

Maradona ricorda Ciro Esposito: "Chi ama non dimentica..."

A due anni dalla tragedia, il fuoriclasse argentino posta un messaggio sulla sua pagina Facebook con un messaggio per il tifoso del Napoli ucciso dalla follia di un ultrà romanista: "Ciro vive".

MILANO - "Ciro Esposito vive". Maradona ricorda con un post su Facebook il giovane tifoso partenopeo morto tragicamente nel 2014 a Roma poco prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. "Questa foto ha già due anni", scrive. Ma "chi ama non dimentica". E poi la foto con la maglia della nazionale argentina che il fuoriclasse aveva mandato a Ciro quando era ancora in ospedale. Il 31enne morì dopo una lunga agonia durata 53 giorni, sospeso tra la vita e la morte. A due anni di distanza, Daniele De Santis, l'ultrà romanista, è stato condannato a 26 anni di reclusione dalla Terza Corte d'assise di Roma. Ma l'episodio ha lasciato aperto molte ferite e il suo ricordo è ancora vivo tra i tifosi del Napoli, e non solo. Primo fra tutti Maradona che all'epoca non aveva fatto mancare il suo cordoglio alla famiglia Esposito. "Non ci sono parole per quanto accaduto", aveva commentato dal Brasile, dove si trovava. "Ciro è e rappresenta la maglia di Napoli e della città di Napoli".

23 novembre 2016

Fonte: Gazzetta.it

© Fotografia: St.ilsole24ore.com

Napoli, a Scampia una lapide e una quercia per Ciro Esposito

"A tre anni di distanza dagli scontri che portarono alla morte di Ciro Esposito, insieme ai genitori, abbiamo voluto ricordarlo con una lapide e delle querce che ricordino la sua storia". Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che insieme all’imprenditore verde, Roberto Fogliame, e al presidente della Municipalità, Apostolos Paipais, ha partecipato al ricordo del tifoso del Napoli ucciso per aver difeso un gruppo di napoletani dall’assalto di un ultras della Roma, Daniele De Santis. "Abbiamo scelto di posizionare una lapide e una quercia nell’aiuola a ridosso della fermata della Metropolitana che ha la forma dell’infinito perché c’è sembrato il modo migliore per ricordare Ciro" ha detto Pio Fogliame, allievo della Nunziatella, che ha voluto l’iniziativa, raccogliendo il plauso della mamma di Ciro, Antonella Leardi, che s’è detta "contenta di quanto si fa per tenere viva la memoria del figlio". "Ricordare Ciro significa anche evitare che il suo assassino non venga condannato a una pena giusta che, di certo, non riporterà il giovane tifoso napoletano ai suoi cari, ma almeno renderà giustizia a lui e a chi ha sofferto e soffre per la sua morte" ha aggiunto Borrelli per il quale "nel processo di appello va almeno confermata la sentenza di condanna emessa in primo grado, senza alcuno sconto, perché, con il suo comportamento, De Santis avrebbe potuto provocare una strage". Successivamente, Borrelli, insieme a Pio e Roberto Fogliame, è andato a visitare la sede dell’associazione Ciro Vive dove sono custodite anche tutte le maglie donate dai calciatori del Napoli al tifoso quando era in lotta tra la vita e la morte.

3 Maggio 2017

Fonte: Cronachedellacampania.it

© Fotografia: Lagazzettadellospettacolo.it

Scampia dedica un murales a Ciro Esposito

di Alessandra Vardaro

Un nuovo gesto per mantenere intatta la memoria di Ciro Esposito è stato fatto a Scampia, periferia Nord di Napoli, dove è stato creato un murales per rammentare ancora una volta a tutti che la morte del giovane non è caduta nell’oblio.

Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza, precisano come "bisogna tenere sempre vivo il ricordo di Ciro Esposito e l’opera del presidente della Commissione cultura della Seconda Municipalità, Salvatore Iodice, e di San Spiga va proprio in questa direzione".  Nella triste vicenda del giovane, ucciso all’età di 31 anni poco prima della partita di Coppa Italia Fiorentina-Napoli del 2014 da un ultrà romanista, Daniele de Santis, condannato dalla Terza Corte d’assise di Roma a 26 anni di carcere per la sua morte, la madre ha sempre avuto un ruolo fondamentale. Con forza e determinazione ha mandato avanti grandi battaglie che "puntano al dialogo e al rispetto della legalità e che per questo noi sosteniamo da sempre", dichiarano Borrelli e Simioli. Antonella Leardi, la madre di Ciro, dopo la sentenza cha ha mandato in carcere l’omicida di suo figlio ha affermato che: "questa sentenza deve essere un monito per altri casi che verranno. Questo processo non ci doveva essere e Ciro doveva ancora essere vivo. Non odio De Santis e penso che la condanna sia congrua". Questa sua dichiarazione conferma ancora una volta la linea pacifica che la Leardi ha intrapreso fin da subito: "il murale che ricorda Ciro Esposito a Scampia, a ridosso della sede dell’associazione Ciro vive, voluta dalla mamma di Ciro che, sin dalle prime ore dopo l’agguato al figlio, ha sempre usato parole di distensione e amore, rifiutando invece quelle che parlavano di vendette e violenze è un messaggio importante". Al dolore non è prevalsa la rabbia e la ripicca ma la voglia di rivalsa e giustizia che rappresentano la base di ogni manifestazione dedicata alla memoria di Ciro Esposito.

3 maggio 2017

Fonte: Liberopensiero.eu

© Fotografia: Napolipiu.it

Scampia, la memoria di Ciro Esposito ha una casa

di Maria Baldares

In viale della Resistenza, a Scampia, sorge la sede che raccoglie la storia e la memoria di Ciro Esposito.

Sono passati tre anni dalla morte di Ciro, avvenuta il 25 giugno 2014 in seguito a 52 giorni di agonia. Ciro, come tanti ragazzi della città, era follemente innamorato della squadra del Napoli e seguiva le partite in ogni sua trasferta. Il 3 maggio 2014 il Napoli si preparava per disputare la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina allo stadio Olimpico di Roma, Ciro era lì per supportare la sua squadra. Ma Ciro quella partita non l’ha mai vista. In quella che doveva essere una serata piacevole e all’insegna dello sport sano si è poi trasformata in tragedia, Ciro viene colpito da diversi proiettili, a sparare fu Daniele de Santis, ultrà romanista. Sono passati tre anni da quel giorno, in tutto questo tempo la famiglia di Ciro ha cercato di preservare la sua memoria impegnandosi quotidianamente attraverso l’associazione Ciro Vive. Lo scorso 3 maggio l’associazione ha potuto finalmente inaugurare una sede in cui risiede tutta la vita di Ciro. Spesso quando accadono episodi così atroci si tende a ricordare solo quel momento, dimenticando che dietro ad ogni storia ci sono delle persone, ci sono degli uomini che hanno avuto un vissuto. Chi era davvero Ciro ? Che bambino è stato ? Che adulto è diventato ? Quali erano i suoi sogni ? La sua storia la percepisci entrando in quella che è diventata la casa della memoria di Ciro, si capisce che Ciro amava davvero tanto la sua squadra, amava tanto anche il suo quartiere, Scampia, ed aveva un sorriso così spontaneo e genuino che era facile volergli bene, molti sono infatti i pensieri lasciati dagli amici e dai familiari all’interno della sede. L’associazione non a caso porta il nome di Ciro Vive ed è proprio così. Ciro vive attraverso il percorso alla non violenza che la famiglia sta portando avanti, vive nei racconti e nei ricordi di chi l’ha voluto bene. "Ciro già da piccolo è stato un ragazzo molto socievole, usciva con gli amici, si è integrato in fretta con i ragazzi del quartiere, organizzavano spesso partite di calcio - racconta Antonella Leardi, la mamma di Ciro - Lui giocava nella squadra Fortitudo di basket e ha giocato per parecchi anni fino ai 14-15 anni. Due volte ha avuto una distorsione molto importante alle caviglie e non ha potuto più giocare. Ciro era quel ragazzo che veramente si poteva lasciare dappertutto perché non mi ha mai portato problemi, ho molte foto di Ciro che quasi tutte lo ritraggono con le braccia aperte che abbraccia gli amici, la famiglia. Poi crescendo è stato un ragazzo di carattere forte, un ragazzo che ha iniziato presto ad andare allo stadio, ha seguito la sua squadra nelle partite di trasferta anche quando il Napoli stava in serie C quando non tutti seguivano il Napoli. Gli è sorta questa passione però non mi ha mai portato un problema a casa, mai. Io sono orgogliosa di essere stata sua mamma, di essere sua mamma. Ciro quando si è risvegliato al Gemelli, mi guardava e piangeva, diceva: "Mamma mi credi non ho fatto niente. Ho sentito i bambini che urlavano, che piangevano". Si giustificava quasi. Alla fine ho scoperto che è vero, ho avuto tanti messaggi da quelle persone di quell’autobus che dicevano Ciro è stato il nostro eroe, noi picchiavamo i pugni vicino il vetro e questo ragazzo subito è venuto in soccorso. Era un carattere forte ma era anche un carattere dolce, un fidanzato fedele, un fidanzato che sperava di avere dei figli, voleva tre maschi. Era molto legato alla famiglia, agli amici, infatti dopo tre anni gli amici ancora se lo piangono perché è venuta a mancare una persona che in questo quartiere ha dato tanto.

Quando, ad esempio, volevano mettere il sito di compostaggio, lui è stato uno di quelli che hanno bloccato il sito. È stato un ragazzo che davvero ha dato tanto". Antonella ha tanta forza e una luce negli occhi che donano speranza e fiducia, insieme alla sua famiglia hanno creato diversi eventi e momenti di aggregazione per non dimenticare mai quello che è stato Ciro. "L’obiettivo più grande è quello di dire che mai più devono succedere degli episodi del genere perché questo è stato uno dei delitti più orribili successi in Italia negli ultimi anni. Bisogna avere dialogo con i bambini, spesso vado nelle scuole a parlare del valore dello sport, a parlare di legalità, di non violenza". Oltre agli eventi, l’associazione Ciro Vive festeggia ogni 23 novembre, nel giorno del suo compleanno, il Ciro Day. Inoltre, ogni volta che si è svolta una commemorazione per Ciro è stata piantata una pianta di ulivo per simboleggiare la vita. "Ciro vive, non lo dico tanto per dire. Ciro vive nei miei ricordi, nella mia famiglia, negli amici, nelle persone che hanno imparato ad amarlo ma soprattutto Ciro vive nel messaggio di non violenza perché Ciro è stata vittima di odio e di violenza. Noi creiamo eventi, facciamo qualcosa di bello e di positivo però il messaggio è solo uno quello di combattere l’odio con l’amore". L’amore è quindi l’obiettivo principale prefissata dall’associazione ma da sempre la famiglia ha chiesto giustizia e verità. Inizialmente la giustizia prese forma quando Daniele de Santis venne condannato dai giudici della Corte d’Appello a 26 anni di reclusione. Nell’ultimo processo è stato chiesto uno sconto di pena da 26 a 20 anni in quanto il procuratore generale non riconosce l’aggravante dei futili motivi e di conseguenza "il fatto non sussiste". "Noi sappiamo che l’assassino di Ciro è una persona che appartiene all’estrema destra di Roma ed è molto protetto. Chiunque sia venuto ai processi ha visto quante personalità, quanti personaggi importanti difendono una persona che ha un curriculum negativo lunghissimo. Io non ho mai chiesto rivendicazioni, non le chiedo e non le chiederò mai. Ho chiesto giustizia dai primi giorni che Ciro è stato ferito, non l’ho chiesto dopo la morte, ho chiesto subito giustizia e verità. Il 17 giugno ci sarà un corteo proprio per riconfermare la domanda che ho fatto tre anni fa. Faremo questo corteo proprio per riconfermare i 26 anni perché non vogliamo essere presi in giro. La memoria di mio figlio ha un prezzo caro, un prezzo molto alto, nulla lo può riportare indietro ma almeno la giustizia e la verità forse daranno un po’ di serenità, oltre alla pace di Dio ma la serenità è una sete di giustizia che verrà in qualche modo appagata".

16 giugno 2017

Fonte: Liberopensiero.eu (Testo © Fotografie)

Napoli, la Villa Comunale di Scampia diventa il "Parco Ciro Esposito"

Il sindaco Luigi de Magistris ha inaugurato lo spazio intitolato al tifoso partenopeo ucciso negli scontri precedenti alla finale di Coppa Italia del 3 maggio 2014: "Abbiamo rimesso a posto la storia".

"Se intestiamo un parco della città a Ciro Esposito vuol dire che lo merita tutto. Oggi abbiamo rimesso a posto la storia. Non la dimentichiamo come fu raccontata. Era normale che Ciro fosse non la vittima ma il carnefice perché era di Napoli, di Scampia, tifoso del Napoli in trasferta, e si chiamava Ciro Esposito. Quindi, colpevole, a prescindere". Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris è intervenuto alla cerimonia per il parco intitolato al giovane tifoso ucciso negli scontri precedenti la finale di Coppa Italia del 3 maggio 2014 a Roma. "I bambini devono conoscerlo" - La Villa Comunale di Scampia, in occasione del terzo anniversario dell’uccisione del ragazzo, diventa quindi il "Parco Ciro Esposito". È secondo de Magistris "intestare un parco significa trasformare la morte in vita perché nel parco cresce, tra mille difficoltà, un albero, l'erba, la vita. Noi dobbiamo dimostrare che una tragedia criminale, un atto barbaro, premeditato, violento e odioso che fu fatto ai danni di un napoletano non accada mai più e che i bambini di oggi lo conoscano per reagire con amore". "Orgoglioso di fare il sindaco di Napoli" - Il sindaco di Napoli ha poi ricordato la famiglia di Ciro Esposito, "che non è formata da plurilaureati ma che ha una profonda cultura. Un insegnamento di vita è venuto dalla mamma Antonella, un atto non spontaneo perché quando si perde un figlio in quel modo un istinto di rabbia e vendetta ci può stare. Invece le ricordo ancora le parole della mamma: giustizia, verità, amore. Un esempio per il quartiere e la città. Sono orgoglioso di fare il sindaco di Napoli".

25 giugno 2017

Fonte: Tg24.sky.it (Testo © Fotografia)

Scampia: la Villa sarà intitolata a Ciro Esposito

La Villa Comunale di Scampia intitolata a Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso negli scontri che precedettero la finale di Coppa Italia del 2014 a Roma. "Oggi abbiamo rimesso a posto la storia - ha detto il sindaco de Magistris - Non dimentichiamo come era stata raccontata all'inizio questa storia: passò come normalità che Ciro fosse non la vittima ma il carnefice perché era di Napoli, di Scampia, tifoso in trasferta e si chiamava Esposito. Colpevole, a prescindere". De Magistris ha anche sottolineato che "se non ci fosse stata la nobiltà d'animo di una famiglia, che non è formata da plurilaureati ma che ha una profonda cultura, questo non sarebbe stato possibile. Un insegnamento di vita è venuto dalla mamma Antonella, un atto non spontaneo perché quando si perde un figlio in quel modo un istinto di rabbia e vendetta ci può stare. Invece ricordo ancora le parole della mamma: giustizia, verità, amore. Un esempio per il quartiere e la città. Sono orgoglioso di fare il sindaco di Napoli".

26 giugno 2017

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: Ilmattino.it

Nel nome di Esposito: Ciro vive nel primo nipote di Antonella Leardi

di Gennaro Morra

È nato Ciro Esposito, nipote omonimo del giovane tifoso del Napoli ucciso il 3 maggio 2014 da Daniele De Santis prima della finale di Coppa Italia disputata allo stadio Olimpico di Roma tra i partenopei e la Fiorentina. Proprio 15 giorni fa la Cassazione aveva messo la parola fine alla vicenda processuale, condannando l’ultrà romanista a 16 anni di carcere. Una sentenza che ha soddisfatto la richiesta di verità e giustizia da parte di Antonella Leardi, madre di Ciro, e di tutta la famiglia Esposito, ma che ha riacutizzato il dolore di una ferita che non potrà mai essere rimarginata. Ora, a distanza di due settimane, arriva questa bella notizia annunciata anche con un post sulla pagina Facebook dell’associazione "Ciro Vive": "Gioite con tutti noi - si legge nel testo a cui è allegata anche una fotografia del neonato - è nato "un altro" #CiroEsposito figlio di Pasquale e Roberta Fiore a cui ci stringiamo tutti con affetto insieme a nonna Antonella, nonno Giovanni, zio Michele e la sorellona Antonella Esposito. #CiroViveNellaGioiaDiUnaNascita".

9 Ottobre 2018

Fonte: Ilmattino.it

Scampia, un nuovo murales per Ciro a cinque anni dalla morte

di Giuliana Covella

"Lo sport è fratellanza, non violenza". Questa frase accompagna il nuovo murales dedicato a Ciro Esposito a Scampia, a cinque anni dalla scomparsa. Un omaggio che la famiglia, i tifosi e i volontari dell’Associazione Ciro Vive, fondata da Antonella Leardi e dal marito Giovanni Esposito hanno voluto rendere al ragazzo morto il 25 giugno 2014, dopo 52 giorni di agonia, in seguito agli scontri del 3 maggio fuori allo stadio Olimpico prima della finalissima di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Il giovane, che non aveva ancora compiuto 30 anni, rimase ferito prima della partita e un mese e mezzo dopo morì in ospedale dopo sei interventi chirurgici. Per l’omicidio è stato condannato a 16 anni di reclusione l’ultras romanista Daniele De Santis. Nel murales comparso in piazza Grandi Eventi a Scampia, il suo quartiere d’origine, Ciro è raffigurato mentre sorride, in t-shirt rossa con la scritta "orgoglio partenopeo" e con un boccale di birra in mano: "lo vogliamo ricordare così - commentano i genitori e i volontari dell’associazione a lui dedicata - felice e sorridente". Intanto martedì, in occasione del quinto anniversario della morte, si terrà una giornata commemorativa per il tifoso azzurro. Si tratta della quinta edizione di "D’amore non si muore", che prevede una serie di eventi di solidarietà ed è organizzata in collaborazione con l’Arci Scampia. L’evento si svolgerà, a partire dalle 16.30, nella sede dell’Arci in via Fratelli Cervi, dove si alterneranno tanti momenti. "La manifestazione, come sempre, invita alla riflessione e all’importanza di sensibilizzare alla legalità, alla giustizia e al rispetto degli altri, oltre che delle regole - spiegano mamma Antonella e papà Giovanni - e quest’anno lo faremo con una testimonianza forte, quella di Fabrizio Maiello". La giornata si concluderà con una partita tra i giovani ospiti dell’Istituto penitenziario minorile di Airola e i rappresentanti dell’ASd Ciro Vive. Infine, dopo la premiazione, si terrà il terzo tempo con un buffet offerto per l’occasione da White Pearl.

23 Giugno 2019

Fonte: Ilmattino.it

© Fotografia: Sportcampania.it

Napoli canta unita per Ciro Esposito, video per l’associazione "Ciro Vive"

"Cori vivi - In un mondo che" è il progetto ideato da Germano Bellavia per raccogliere fondi da destinare all’associazione Ciro Vive. Inciso un brano e realizzato un videoclip allo stadio San Paolo con personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, del giornalismo, dello sport. Il progetto nato da un’idea di Germano Bellavia con l’obiettivo di raccogliere fondi a favore dell’Associazione "Ciro Vive". I proventi della vendita del dvd e delle maglie da gioco donate generosamente per l’occasione dalla SSC Napoli saranno devoluti interamente in beneficenza all’associazione "Ciro Vive", con la quale Antonella Leardi porta avanti la memoria del figlio tra mite opere concrete di sostegno ai più deboli. Nel corso dell’evento è stato proiettato in anteprima il videoclip del brano, realizzato allo stadio San Paolo su gentile concessione del Comune di Napoli, che ha visto la partecipazione di volti noti dello spettacolo, dello sport, del giornalismo e della cultura partenopea.

3 Marzo 2020

Fonte: Internapoli.it

www.saladellamemoriaheysel.it  Domenico Laudadio  ©  Copyrights  22.02.2009  (All rights reserved)