Chapecò
(Brasile), la città sconvolta
per la morte dei suoi giocatori
CHAPECÒ
(Brasile), 30 novembre -
Migliaia di persone a Chapecò in
Brasile hanno partecipato a una
veglia per le vittime
dell'incidente aereo di
Medellin, che ha incluso la
maggior parte della squadra di
calcio della città. I fan della
squadra Chapecoense hanno
camminato dal centro della città
allo stadio dove hanno pregato e
cantato. Un servizio è svolto
anche nella cattedrale della
città. La squadra stava andando
in Colombia per la partita più
importante nella loro storia,
quando il loro aereo è
precipitato poco prima di
atterrare a Medellin. Solo sei
delle 77 persone a bordo sono
sopravvissuti. Non sono ancora
chiare le cause del disastro del
charter, ma alcune voci non
confermate hanno suggerito vi
sia stato un guasto elettrico,
mentre altri dicono che l'aereo
era a corto di carburante.
Entrambi i registratori di volo
sono stati recuperati. Circa
10.000 persone - tra cui i
familiari dei giocatori -
riuniti nello stadio Arena Conda
di Chapecò ieri sera, erano
ancora storditi dalla portata
della loro perdita. I fan che
indossano i colori verde e
bianco del club hanno cantato i
nomi dei giocatori e gridano
"campioni". Le famiglie dei
giocatori si sono abbracciati
sul campo. Il team doveva
giocare oggi la finale della
Copa Sudamericana contro la
squadra colombiana Atletico
Nacional che ha chiesto ai fan
di venire allo stadio vestiti di
bianco per una veglia a lume di
candela. L'Atletico ha anche
offerto di concedere la partita
per garantire alla Chapecoense
di essere considerata campione.
In altri tributi, le prime
squadre della prima divisione di
calcio si sono offerte di dare
giocatori alla Chapecoense
gratuitamente per la stagione
2017, e hanno chiesto alla Lega
di proteggere la squadra dalla
retrocessione per i prossimi tre
anni.
30 novembre
2016
Fonte: A
quariusreportages.blogspot.com
© Fotografia:
Repubblica.it
CAMPIONATI
ESTERI / NELLA NOTTE
Cori,
striscioni e colombe: la veglia
all'Estadio e poi il grido:
"Vamos Chape"
Migliaia di
persone nella notte si sono
riversate a Medellín. Intanto
migliorano le condizioni del
portiere che sarà sottoposto a
una nuova operazione.
Identificate 59 vittime.
Un minuto
di silenzio in memoria
"dell'eterna Chapecoense". E poi
il grido "Vamos, vamos Chape".
Nella notte migliaia di persone
si sono riversate nello stadio
Atanasio Girardot di Medellín,
in Colombia, per rendere omaggio
alla squadra brasiliana colpita
dal devastante incidente aereo
di lunedì scorso. Al centro del
campo sono state liberate 71
colombe tante quante le vittime
del disastro della Chapecoense,
da cui si sono salvate solo sei
persone. Tra le lacrime dei
presenti, sugli spalti
campeggiavano gli striscioni con
le scritte "Siamo con te Chape"
o "Siamo tutti Chapecoense".
"Non possiamo più considerarli
rivali. Da ora in poi li
sentiremo come fratelli", scrive
su Twitter l'Atletico Nacional,
che tramite il suo capitano ha
chiesto ufficialmente che la
Copa Sudamericana venga
assegnata d'ufficio alla
Chapecoense.
PORTIERE,
NUOVA OPERAZIONE - Intanto il
portiere del club brasiliano,
Jackson Follman, uno dei sei
sopravvissuti, sarà sottoposto a
un nuovo intervento chirurgico
agli arti inferiori. Lo
riferisce il direttore
dell'Hospital San Vicente
Fundación, Ferney Rodríguez,
spiegando che il giocatore, a
cui è già stata amputata la
gamba destra, sarà operato
giovedì. Follman è ancora
ricoverato in terapia intensiva
ma, nonostante la situazione
critica, il centro medico parla
di "evoluzione positiva".
Intanto, secondo quanto
riferisce il direttore
dell'Istituto nazionale di
medicina legale e scienze
forensi, Carlos Eduardo Valdés,
fino a ora sono state
identificate 59 vittime
dell'incidente, tra cui 52
brasiliani. IL
CARBURANTE - "Possiamo affermare
chiaramente che l'aereo non
aveva carburante al momento
dell'impatto, per questo
iniziamo un processo di indagine
per poter stabilire il motivo".
Lo ha detto in conferenza stampa
il segretario della sicurezza
dell'Aeronautica civile della
Colombia, Fredy Bonilla. La
mancanza di combustibile è una
delle ipotesi al vaglio per
cercare di spiegare le cause
dell'incidente avvenuto nel
Cerro Gordo, nei pressi di La
Unión. 13MILA PER
LA CHAPE - Intanto il club della
Chapecoense è stato inondato di
richieste di iscrizioni. Lo
conferma il presidente facente
funzione del club, Ivan Tozzi,
secondo cui sono arrivate 13mila
richieste, per lo più da persone
che vivono fuori dalla città di
Chapeco. Prima dell'incidente,
la società contava su circa
9mila iscritti. QUELLA
PARTITA SI DEVE GIOCARE - Ivan
Tozzi ha riferito di aver
parlato con il presidente della
Federazione di calcio brasiliana
Marco Polo Del Nero per
discutere della possibilità che
il Chapecoense giochi l'ultimo
match della stagione contro
l'Atletico Mineiro. Questa la
conversazione riportata dal
presidente del club brasiliano:
"Del Nero ha detto: "Questa
partita si deve giocare. Deve
essere una grande celebrazione".
Io gli ho risposto: "Non abbiamo
11 giocatori", e lui ha
replicato: "Si li avete. Avete i
giovani, i calciatori che non
erano in viaggio. Non importa,
quella partita si deve giocare.
Chapecò e il Chapecoense se lo
meritano". Sono tante le squadre
che hanno offerto di dare in
prestito gratuitamente alla
Chapecoense i propri giocatori.
"Se altri club vogliono offrire
il proprio aiuto, sarebbe
fantastico. A partire dalla
prossima settimana inizieremo a
pensarci", ha commentato Tozzi..
1 dicembre
2016
Fonte:
Gazzetta.it
© Fotografia: Ansa.it
"Chapecoense immortale", il
ricordo dei tifosi allo stadio
di Alessio
Morra
Allo stadio
Girandot di Medellin i tifosi
colombiani hanno omaggiato con
tutti gli onori la squadra del
Chapecoense. Tantissimi i cori
per i calciatori scomparsi nel
disastro aereo e sugli spalti si
sono visti anche tantissimi
striscioni.
A Medellin
la scorsa notte c’è stato un
bellissimo omaggio per il
Chapecoense allo stadio Atanasio
Girardot dove si sarebbe dovuta
giocare in questa settimana la
finale d’andata della Copa
Sudamericana. Migliaia di
persone si sono presentate
nell’impianto di Medellin e dopo
un minuto di silenzio in memoria
"dell’eterna Chapecoense" e dopo
tanti "Vamos, vamos Chape" al
centro del campo sono state
liberate 71 colombe, il numero
non è causale perché così tante
sono state le vittime del
disastro aereo, in cui si sono
salvate solo sei persone. Sui
volti di tanti spettatori si
sono viste, tantissime, le
lacrime, mentre sugli spalti
sono stati esposti tantissimi
striscioni: "Siamo con te
Chape", "Siamo tutti
Chapecoense". L’Atletico
Nacional su Twitter ha scritto:
"Non possiamo più considerarvi
rivali. D’ora in poi vi
sentiremo come fratelli". Il
club colombiano ha mostrato
grande cuore già nei giorni
scorsi chiedendo alla Conmebol
di assegnare d’ufficio la Copa
Sudamericana alla Chapecoense.
Il Chapecoense è diventata una
squadra molto nota, che adesso
potrebbe avere molti più soci.
Il presidente facente funzione
del club, Ivan Tozzi, ha
riferito che sono arrivate
13mila richieste soprattutto da
persone che vivono fuori dalla
città di Chapecò. E la cifra è
destinata ancora a crescere.
Prima dell’incidente, la società
contava su 9mila iscritti.
Sempre Tozzi ha dichiarato di
aver parlato con il presidente
della Federazione brasiliana
Marco Polo Del Nero, che
vorrebbe far disputare al
Chapecoense l’ultima partita del
campionato, in programma contro
l’Atletico Mineiro. Del Nero,
racconta Tozzi, è stato molto
diretto: "Questa partita si deve
giocare. In squadra avete i
giovani e i calciatori che non
erano in viaggio. Chapecò e il
Chapecoense lo meritano". Ma
Tozzi ha detto che potrebbero
scendere in campo in quella
partita con la maglia del
Chapecoense giocatori di altre
squadre. Perché tanti club
avrebbero proposto di cedere in
prestito dei calciatori per
quella partita. Intanto
migliorano le condizioni del
portiere Jackson Follman, a cui
è stata amputata una gamba pochi
giorni fa e che dovrà essere
nuovamente operato. I medici
parlano di "evoluzione positiva"
per lui.
1 dicembre
2016
Fonte:
Calcio.fanpage.it
© Fotografia:
Repubblica.it
Colombia e
Brasile commemorano la
Chapecoense: cori, striscioni e
colombe
Oltre
50mila persone all'Atanasio
Girardot, lo stadio che avrebbe
dovuto ospitare la finale
d'andata di Copa Sudamericana
tra l'Atletico Nacional e il
club brasiliano. Ricordate le 71
vittime della tragedia di
Medellin. Veglia anche all'Arena
Condá, casa della "Chape".
Migliorano le condizioni del
portiere Follman scampato alla
morte.
MEDELLIN -
Nella notte italiana si sarebbe
dovuta giocare la finale
d'andata della Copa Sudamericana
tra l'Atletico Nacional e la
Chapecoense. Si sarebbe dovuto.
Sappiamo tutti com'è finita, lo
schianto dell'aereo, le 71
vittime del disastro e un'intera
squadra cancellata dagli
almanacchi del calcio
brasiliano. Così, mentre in
Italia era notte fonda, l'Arena
Condá, lo stadio della
Chapecoense, e l'Atanasio
Girardot, l'impianto delle gare
casalinghe dell'Atletico
Nacional, a Medellin, si sono
riempiti per rendere omaggio
alle vittime del disastro aereo
che ha distrutto la squadra
dello stato di Santa Catarina,
alla vigilia della prima finale
della sua storia.
LA
COMMEMORAZIONE A MEDELLIN - Una
finale che non si è mai giocata,
ma che ha comunque riempito due
stadi, oltre ad attirare
l'attenzione di tutto il mondo,
calcistico e non. La partita era
in programma alle 21.45 di
Medellin, ma già un'ora prima
sono iniziate le celebrazioni
per ricordare le vittime che
hanno avuto il culmine proprio
nell'orario del fischio
d'inizio. Un minuto di silenzio
in entrambi gli stadi e, mentre
nell'impianto della Chapecoense,
i giocatori venivano ricordati
con foto e nomi, in quello del
Nacional, dove era presente la
squadra al completo, sono state
liberate 71 colombe, tante
quante le vittime del disastro
aereo. I tifosi colombiani hanno
intonato cori per la squadra
brasiliana ("me escutem em todo
continente, sempre recordaremos
a campeã Chapecoense" uno dei
tanti), mentre nella parte
finale delle celebrazioni molti
bambini vestiti con la divisa
della Chapecoense, hanno fatto
volare in aria palloncini
bianchi, mentre venivano
pronunciati i nomi dei 19
giocatori deceduti.
COLOMBIA E
BRASILE PIÙ VICINI - Per primo
ha parlato il ministro degli
Esteri brasiliano José Serra,
che in lacrime ha dichiarato:
"La Colombia è un paese fratello
per noi brasiliani. In questo
momento di grande tristezza, la
solidarietà che ci state
dimostrando ci regala un po' di
consolazione, una luce nel buio
nel momento in cui tutti noi
stiamo cercando di capire
l'incomprensibile".
NUOVA
OPERAZIONE PER FOLLMAN, 59
VITTIME IDENTIFICATE - Intanto
all'Hospital San Vicente
Fundación il portiere Jackson
Follman, uno dei sei
sopravvissuti al quale è stata
amputata una gamba, verrà
sottoposto a un nuovo intervento
chirurgico e le sue condizioni
sono in miglioramento,
nonostante la situazione resti
comunque critica. Il direttore
dell'Istituto nazionale di
medicina legale e scienze
forensi, Carlos Eduardo Valdés,
ha confermato che fino ad ora
sono state identificate 59
vittime, tra cui 52 brasiliani.
1 dicembre
2016
Fonte:
Repubblica.it
(Testo © Fotografia)
Il
tatuaggio della moglie di
Santana, il ricordo indelebile
del dolore
di Alessio
Morra
La moglie
del capitano del Chapecoense
Cleber Santana ha svelato che
nel mese di dicembre un nutrito
gruppo di calciatori con le
rispettive famiglie avrebbe
dovuto fare un viaggio in
Repubblica Dominicana e per
celebrare l’evento tutti
volevano farsi lo stesso
tatuaggio.
Dopo il
disastro aereo di Medellin, che
ha portato alla morte di
settantuno persone, tra questi
diciannove calciatori del club
brasiliano del Chapecoense, sono
arrivate tante manifestazioni
d’affetto per i calciatori e per
la squadra che stava andando a
giocarsi la finale della Copa
Sudamericana. Sui social in
tanti hanno fatto sentire il
proprio sostegno per questo
sfortunato club, che è stato
onorato con tutti i crismi da
quasi cinquantamila spettatori a
Medellin, in uno stadio
stracolmo dove sono piovute
lacrime, volati colombi e dove
sono stati esposti degli
striscioni molto belli.
Naturalmente sono arrivate in
queste ore tanti
particolarissimi retroscena,
come la frase da brividi del
tecnico Caio che dopo aver
raggiunto la finale di Coppa
disse: "Dovessi morire oggi
sarei felice". Ha
rilasciato un’intervista anche
la moglie del capitano Cleber
Santana, la signora Rosangela
Loureiro, che ha rivelato che
suo marito e un gruppo di
calciatori avevano programmato
un viaggio tutti assieme, con le
rispettive famiglie, per il mese
di dicembre. Capitan Cleber
Santana e almeno sei compagni di
squadra sarebbero andati a Punta
Cana in Repubblica Dominicana e
tutti loro per celebrare quel
viaggio si sarebbero fatti un
tatuaggio con un cuore e un
aereo: Dovevamo partire il 9
dicembre per Punta Cana assieme
alla famiglia di Thiego, di
Thiago Luis, di Silvinho, di
Dener, di Filipe Machado e di
Kempes. Avremmo portato anche i
nostri figli e avremmo fatto
tutti lo stesso tatuaggio con un
cuore e un aereo. Intanto,
mentre migliorano le condizioni
del portiere Jackson Follman, il
presidente della Federazione
brasiliana Marco Polo Del Nero
al presidente facente funzione
del club, Ivan Tozzi, ha detto
di voler far disputare al
Chapecoense l’ultima partita del
campionato brasiliano, in
programma contro l’Atletico
Mineiro. E la maglia del club di
Chapecò per quell’occasione
potrebbero vestirla anche
calciatori di altre squadre
brasiliane.
1 dicembre
20161 dicembre
2016
Fonte:
Calcio.fanpage.it
© Fotografia:
Ilposticipo.it
Schianto
aereo Colombia, bare della
Chapecoense riunite per l’ultimo
saluto
SAN PAOLO -
Uniti per l’ultima volta: le
bare con i resti dei calciatori
della squadra brasiliana
Chapecoense morti lunedì notte
nell‘incidente aereo in Colombia
sono state riunite davanti alla
struttura in cui si celebreranno
i funerali. I corpi dei
giocatori della Chapecoense
uccisi nello schianto dell’aereo
della LaMia airlines su una
montagna della Colombia, non
lontano da Medellin, sono stati
identificati e ricomposti, per
quanto possibile, per essere
trasportati in patria, nella
cittadina di Chapecò, in
Brasile, venerdì 2 dicembre.
Qui, verranno portate nello
stadio della città per un saluto
collettivo a cui parteciperà
anche il presidente brasiliano,
Michel Temer. Le toccanti foto
delle bare sono state diffuse
giovedì primo dicembre, nelle
stesse ore in cui l’Autorità
boliviana dell’aviazione civile
sospendeva a LaMia la licenza di
volo.
La compagnia non aveva i
"requisiti legali" relativi alla
concessione, o autorizzazione al
volo, ha precisato l’Ente
dell’aviazione civile boliviana
(Dgac), nel rendere nota la
sospensione della licenza. LaMia
non ha inoltre adempiuto a
quanto richiesto quale "fornitore dei servizi aerei",
sottolinea inoltre l’ente.
Intanto migliaia di persone
hanno reso omaggio mercoledì
sera nello stadio Atanasio
Girardot di Medellin alle 71
persone che hanno perso la vita
nella sciagura aerea. "Forza
Chape" è stato l’urlo che ha
fatto vibrare lo stadio, dove
all’inizio della cerimonia sono
stati liberati 71 colombi
proprio quale omaggio alle
persone a bordo del volo della
compagnia aerea LaMia. Proprio
nello stadio Girardot, dove
erano presenti tra gli altri i
familiari delle vittime, era in
programma la partita di andata
della Coppa Sudamericana tra il
Chapecoense e l‘Atletico
Nacional. Alla cerimonia hanno
preso parte i ministri
brasiliani degli affari esteri,
José Serra, e della cultura,
Roberto Freire. Senza nascondere
la propria commozione, Serra ha
ringraziato "i tifosi e
cittadini presenti, è una luce
nel buio". "La cosa peggiore che
può capitare ad una società è
l’indifferenza", ha sua volta
sottolineato il sindaco di
Medellin, Federico Gutierrez.
1 dicembre
2016
Fonte:
Archivio.blitzquotidiano.it
© Fotografia:
Repubblica.it
Chapecoense, lo struggente
ricordo della
moglie di Cleber e
il tatuaggio con l’aereo
Scene
struggenti come il ricordo di
chi non c’è più. Anche questo
porta con sé la tragedia del
Chapecoense, la squadra
brasiliana sterminata
nell’incidente aereo in Colombia
mentre andava a giocarsi la
finale di Coppa Sudamericana con
il Nacional di Medellìn.
Struggente come il ricordo di
Rosangela Loureiro, moglie del
calciatore Cleber, morto
nell’incidente. In un’intervista
pubblicata dal giornale spagnolo
As, la donna rivela che il club
sta aiutando le vedove die
calciatori, anche con l’ausilio
di psicologi. "Voglio vedere mio
marito, soltanto questo. Ho
detto ai miei amici che vorrei
cantare la canzone che mi
chiedeva quando voleva che
cantassi per lui e per i suoi
compagni. Voglio cantarla
un’ultima volta. Ogni volta che
ci vedevamo per una grigliata,
me la chiedeva e la canterò per
lui, un’ultima volta". Parlando
poi delle famiglie dei
calciatori, la Loureiro ha
detto: "Siamo tutti uniti, una
famiglia aiuterà l’altra. C’era
un gruppo di 13 coppie che
dovevamo andare insieme a Punta
Cana il 9 dicembre e lo abbiamo
tatuato qui (su una spalla).
Tutte le mogli lo abbiamo fatto:
un cuore con un aereo dentro.
Non sapevamo che niente di
questo sarebbe successo e
abbiamo disegnato l’aereo che
rappresenta il viaggio".
2 dicembre
2016
Fonte:
Todaysport.it
Chapeco, in
migliaia alla veglia funebre per
i giocatori morti nell’incidente
aereo
Brasile: le
salme dei giocatori del "Chape"
tornano in patria
Chapecò -
Veglia funebre e lutto nella
città di Chapeco, nello Stato di
Santa Catarina nel sud del
Brasile, per l’arrivo delle
salme delle vittime
dell’incidente aereo in
Colombia, che il 28 novembre
scorso è costato la vita a quasi
tutti i calciatori della squadra
del Chapecoense in viaggio verso
Medellin. Le vittime del
disastro sono state 71, oltre al
team brasiliano, i 5 componenti
dell’equipaggio boliviani, un
venezuelano e un paraguaiano; 6
persone sono miracolosamente
sopravvissute all’incidente
occorso al charter della
compagnia LaMia. Dopo un ultimo
saluto in Colombia, le salme
sono state trasferite su tre
velivoli dell’aeronautica
militare brasiliana, per far
ritorno a Chapeco. Un corteo
funebre partirà dall’aeroporto
per raggiungere lo stadio Arena
Conda. Sono attese almeno 100
mila presenze. L’impianto conta
soltanto di 19 mila posti, per
cui la gran parte delle persone
assisterà alla cerimonia
attraverso i maxi-schermi
predisposti nella zona. Attesi
anche il presidente del Brasile,
Michel Temer, e il presidente
della Fifa, Gianni Infantino.
3 dicembre
2016
Fonte:
Ilsecoloxix.it
I campioni
sono tornati", in 100 mila per
l'ultimo saluto alla Chapecoense
Cerimonia
funebre allo stadio per i
calciatori e i componenti dello
staff morti nell'incidente aereo
in Colombia. Ovazione quando lo
speaker dice che la squadra
verrà "ricostruita".
CHAPECÒ
(Brasile) - "I campioni sono
tornati a casa". Questo il coro
urlato a squarciagola, tra le
lacrime, da 20 mila tifosi che
sotto una pioggia battente hanno
gremito gli spalti dell'Arena
Condà per salutare i giocatori e
i componenti dello staff della
Chapecoense periti
nell'incidente aereo di lunedì
in Colombia. E altre 80 mila
persone si sono assiepate lungo
le strade percorse dal corteo
funebre tra l'aeroporto e lo
stadio. Una partecipazione
impressionante per una città
come Chapecó che conta 210 mila
abitanti, un rito collettivo che
celebra un sogno calcistico
finito in tragedia, quello di
una piccola squadra che dal
rischio fallimento era passata a
lottare per il trofeo
continentale. Allo stadio, su un
tendone bianco campeggiava una
scritta con un verso dell'inno
del club: "Nella gioia e nei
momenti difficili sei sempre
vincitore". Le 50 bare sono
state portate a spalla da
militari attraverso il campo tra
due ali di lancieri con le
insegne del club bianco-verde
che al momento della tragedia
era diretto a Medellin per la
finale di andata della Coppa
sudamericana. Il figlio di uno
dei calciatori morti nello
schianto ha commosso la folla
sedendosi a terra davanti alla
bara con una bandiera della
squadra sulle spalle e con la
foto del padre stretta al petto.
Altri momenti molto toccanti
sono stati quelli della lettura
della formazione e del ricordo
della "famiglia della Chape"
fatto dal vice presidente Ivan
Tozzo, ritrovatosi a capo della
società dopo la morte del
presidente Sandro Pallaoro. E
un'ovazione ha accolto le parole
dello speaker quando ha promesso
che la Chapecoense verrà
"ricostruita" con la "passione
verde e bianca" e con
"l'allegria, la fede e la
speranza che rappresentavano
questi giocatori". "Usciremo da
qui tutti vittoriosi, perché
siamo il Brasile, siamo la
Colombia, siamo tutte le nazioni
e tutti i credo", ha affermato
il vescovo di Chapecó, Odelir
Jose Magri, che ha letto un
messaggio inviato da papa
Francesco. Il sindaco di
Chapecó, Luciano Buligon, è
entrato in campo con una
maglietta dell'Atlético Nacional
(la squadra che avrebbe dovuto
affrontare la Chapecoense nella
finale della Copa Sudamericana)
e ha garantito che i brasiliani
"non dimenticheranno mai ciò che
la Colombia ha fatto per il
Chape". "Grazie per la
solidarietà, la carità e la
fraternità del popolo", ha
aggiunto. Alla cerimonia erano
presenti il presidente
brasiliano Michel Temer, che
questa mattina ha accolto i
feretri arrivati dalla Colombia,
il presidente della Fifa Gianni
Infantino, gli ex calciatori
Luis Figo, Clarence Seedorf e
Carles Pujol, il giocatore del
Real Madrid Lucas Silva, il ct
della Selecao, Tite, il
presidente della Cbf, Marco Polo
del Nero. Alla fine sono
risuonate la Marcia funebre di
Verdi e i colpi sparati a salve.
Il pubblico ha quindi intonato
"Vamos, vamos, Chape". Omaggi
sono giunti anche dai campi di
calcio di mezzo mondo,
attraverso video messaggi come
quello di Neymar e di decine di
altri calciatori o attraverso
dediche speciali come quelle
inviate dal Chelsea di Antonio
Conte, dal Manchester City, del
Barcellona e dal Real Madrid.
Solidarietà anche dal Torino,
che proprio oggi festeggia i 110
anni dalla fondazione: in
ricordo della sciagura di
Superga, il club granata si è
detto "fraternamente" vicino al
team brasiliano.
3 dicembre
2016
Fonte:
Repubblica.it (Testo © Fotografia)
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