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Chiesa
di
Santa Rita
Piazzale Caio Mario
Torino
29.05.2010 |
25° Anniversario Strage
Stadio Heysel Bruxelles |
Messa in Suffragio
e
Cerimonia in Memoria delle 39 Vittime |
Commemorazione a Cura della
Tifoseria Bianconera |
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29 maggio
2010: valeva la pena esserci
di Nino Ori
Alle 10 del mattino, in zona Fiat Mirafiori,
quando, dopo aver dato un'occhiata
all'allestimento del palco che di lì a poche ore
ospiterà la parte centrale della manifestazione,
stai facendo un intervento telefonico ad una
radio locale torinese, mentre compri le
sigarette. E gli amici intorno ti guardano
straniti, notando che hai adottato un tono di
voce molto più serio, che fai attenzione ai
vocaboli che usi... per raccontare agli
ascoltatori quello che accadrà nel corso della
giornata. Valeva la pena esserci. Davanti alla
splendida chiesa di Santa Rita, accanto alla
quale campeggiano gli striscioni "Mai più
un'altra Heysel" e "39 angeli: il popolo
bianconero non vi dimentica". E, già mezz'ora
prima della messa (c'è un matrimonio in corso),
il sagrato e l'intera piazza sono stracolmi di
persone che aspettano di poter ricordare i 39
amici che mancano. E rivedi persone perse di
vista da mesi o da anni, ma anche persone
conosciute alle presentazioni del libro di
Ju29ro, o in altre occasioni juventine. E,
accanto agli amici che già conosci (del Team,
dei forum, delle varie associazioni e club,
dello stadio), riesci a dare un volto a tante
persone, che fino a poco prima erano dei
semplici nicknames sui forum del tifo
bianconero. E l'emozione di abbracciare,
finalmente di persona e non più per scritto,
persone come Domenico Laudadio (Mimmo): uno che
da decenni si batte, quasi da solo, perché la
memoria delle vittime dell'Heysel sia onorata
degnamente anche dalla stessa Juventus. Valeva
la pena esserci. E poi inizia la messa, nella
chiesa grande e non nell'annessa cappella.
Perché il numero di persone è troppo elevato, in
realtà anche per la chiesa stessa: in tanti
rimangono fuori sul sagrato... e continuano le
chiacchierate, spesso tra persone che prima
manco si conoscevano, con toni discreti e
rispettosi, consci dell'importanza e della
sacralità del momento. L'officiante è perfetto
nel ricordare quanto accadde quella notte e nel
dare alla messa di commemorazione il taglio
giusto, consapevole del fatto che fra i presenti
ci siano anche persone non del tutto avvezze
alla frequentazione della chiesa. Poi, un unico,
grande, interminabile e commosso applauso
collettivo, dentro e fuori la chiesa, al termine
della funzione. Valeva la pena esserci.
Nel déhors del bar all'angolo tra corso Unione
Sovietica e corso Traiano, centinaia di amici
gobbi si alternano nel consumare un frugale
pasto, costituito, per i più, da panini e birre.
E ci si scambiano nomi, impressioni, numeri di
telefono, ricordi. In tanti sono in viaggio fin
dalla notte, dalla Campania, dalla Puglia, dalla
Sicilia, dal Lazio, dalla Toscana,
dall'Abruzzo... da tutte le regioni d'Italia, e
anche dall'estero. E ti scopri a ringraziare la
sorte, per il fatto di abitare nella cintura
torinese. E i sacrifici fatti nei giorni e nelle
settimane precedenti per dare una mano
all'organizzazione della giornata ti sembrano
poca cosa, rispetto alla montagna di km che in
molti hanno volontariamente scalato.
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Qualche goccia di
pioggia, che si trasformerà immediatamente in
umidità nell'aria, lasciando il posto ad un sole
cocente. E sei sul palco, accanto ad Antonello
di Orgogliogobbo e ad Annamaria e Patrizia, le
vere anime dell'organizzazione di questa
giornata. Mentre risuonano le note degli inni
contenuti nei cd preparati il giorno precedente:
"Juve, Juve, o cara squadra senza età... Juve,
Juve, cara gloriosa società... mille bandiere
bianconere intorno a noi...". Quant'è bello
ancora oggi quell'inno! E poi, quelli più
recenti, ugualmente belli. Così come è bello
vedere lì davanti i ragazzi delle due curve, di
tutti i gruppi, senza i propri vessilli (salvo
uno o due), ma tutti insieme, con le sciarpe e
le bandiere bianconere. Valeva la pena esserci.
Inizia Antonello OG e parla delle sue emozioni
legate all'Heysel, seguito da Luigi della
Combriccola Romana, da Marco Venditti e Gianluca
Savoini: ognuno di loro, presente quella
maledetta sera, rende pubblico il proprio
ricordo. OG racconta anche di Edmondo Bellan e
Renzo Trabuio, entrambi vittime (in momenti
diversi) della follia antijuventina, e rende
omaggio alla memoria di Beppe Rossi, fondatore
del primo gruppo ultrà del tifo bianconero. Poi
tocca a Patrizia dello Ju29ro Team leggere una
toccante poesia, scritta da Alessandro (AleGobbo)
e dedicata ad Andrea Casula, la più giovane fra
le vittime della follia di quella notte.
Impossibile riuscire a leggerla fino in fondo:
la sua voce trema per l'emozione, e ad un certo
punto inevitabilmente si interrompe, venendo poi
abbracciata ed incoraggiata dallo stesso OG...
la commozione è forte per tutti: ti volti e ti
accorgi che le tue stesse lacrime sono anche sui
volti di Annamaria, di Marco che ha appena
parlato, di Mimmo e degli altri. Poi, Patrizia
riprende, e completa la lettura con l'abbraccio
ideale di tutti i partecipanti. Un momento
indimenticabile. Valeva la pena esserci. Tocca
ad Annamaria leggere i nomi delle 39 vittime,
con in sottofondo le note di "Memorial", il
pezzo che Nyman compose in onore delle vittime
di quella serata. Qualche piccola esitazione sui
nomi stranieri, ma una grande partecipazione e
una forte e vera emozione.
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Intanto comincia a
fare davvero caldo: il sole è a picco, e quelle
1.500 persone circa che si erano radunate in
piazza Santa Rita sono diventate, ad occhio,
almeno 4-5.000, e sembrano smaniose di far
partire il corteo. Nonostante le raccomandazioni
di OG, scoppia qualche petardo, assai rumoroso,
nella parte esterna dell'immenso parcheggio di
piazza Caio Mario. Ora sai che toccherà a te, e
che, dopo due interventi così toccanti e
coinvolgenti, dovrai parlare di Calciopoli. Ci
sono tre pagine di concetti, preparate con
passione e attenzione la sera prima, che
aspettano solo di essere lette. Ma fa caldo per
tutti, e allora quei fogli rimangono piegati:
meglio andare a braccio. Tanto, quei concetti li
conosci (purtroppo) a memoria: hanno scandito
gli ultimi quattro anni di tutti noi... il
pubblico capirà, e apprezzerà anche la fiducia
(seppur condizionata) concessa al nuovo
presidente Andrea Agnelli, figlio del Dottor
Umberto. Poi tocca ancora a Savoini, con un
intervento di rara efficacia, quindi a Mario per
GMDJ e ad Enzo per la Combriccola Romana. Scendi
dal palco e trovi nuovi amici, come Giovanni (LeggendaJuve),
arrivato dalla Sicilia con il suo cartello fatto
in casa e la sua maglietta con la scritta
"Ju29ro" dorata. E vecchi amici, come Matteo,
colui che da solo ad ottobre 2006 sfidò l'allora
nuova Juventus, tappezzando la sua macchina di
striscioni di protesta, giusto davanti alla sede
di corso Galileo Ferraris. Valeva la pena
esserci. Il lungo corteo comincia a muoversi,
atteso da 5 km di camminata, e partono i cori da
stadio, peraltro già provati in piazza,
certamente non all'insegna del fair play e (come
tutti i cori da stadio di tutte le tifoserie)
non sempre condivisibili. Non è una sfilata di
moda, ma la marcia pacifica di un popolo
incazzato... anche se prevale la goliardia. Del
corteo in realtà fanno parte anche bambini,
famiglie, anziani, disabili. Altri anziani
salutano dai balconi, alcuni bambini sventolano
bandierine e fanno "ciao" da dietro le transenne
di un parchetto. Gli sventolatori di qualche
bandiera granata o nerazzurra vengono presa di
mira dai più suscettibili, ma si alzano solo i
toni verbali, qualche insulto e non succede
nulla.
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Tra una goliardata e
l'altra, nel gruppo, ormai molto allungato, si
chiacchiera e ci si confronta. Nel momento di
massima partecipazione, il corteo sembra essere
composto da oltre 5-6.000 persone. Valeva la
pena esserci. Lentamente (la strada è lunga,
troppo lunga), il corteo si avvicina a corso
Galileo Ferraris. Quando si arriva di fronte
alla sede, probabilmente sono rimaste 2.000
persone o poco più. La speranza di tutti è che
ci sia qualcuno, reduce dalle cerimonie
ufficiali organizzate dalla società in
mattinata, che venga a dare un segnale di saluto
ai partecipanti: in realtà, ci sarebbe una
delegazione pronta a consegnare una petizione
per l'intitolazione (peraltro già deliberata)
alle vittime dell'Heysel di una via o piazza
davanti al nuovo stadio. L'intendimento è quello
di chiedere che la Juve stessa dia seguito nei
fatti a quanto sembra finalmente essere stato
deciso: ci sarà uno spazio, all'interno dello
stadio, dedicato alla memoria dei nostri 39
fratelli scomparsi in Belgio. Purtroppo, la sede
è chiusa e non c'è nessuno ad accogliere i
manifestanti.
Qualche testa calda lancia nel giardino davanti
alla sede alcune bombe carta e petardi (assai
rumorosi). Peccato. Peccato che il gesto di
qualche sconsiderato dia ai media l'opportunità
di far passare in secondo piano i veri valori
della giornata. Ma, per fortuna, non succede
nulla di cruento, non c'è vera violenza (se non
verbale), non c'è alcun fuggi fuggi, e il clima
non somiglia affatto alla guerriglia descritta
da alcuni organi di stampa... peraltro gli
stessi che raccontano a modo loro Calciopoli e
le cronache del processo di Napoli, ricordando e
mettendo in luce solo alcuni aspetti, e
dimenticandone altri, ben più importanti. Valeva
la pena esserci. Sì. Perché nove ore, nelle
quali tutti hanno mostrato, ognuno a modo
proprio, la passione e l'amore per la Juve e il
rispetto per la memoria delle vittime
dell'Heysel, valgono ben più di quei dieci
minuti nei quali alcuni se ne sono colpevolmente
dimenticati. Perché 15 o 20 esagitati coi loro
comportamenti deprecabili non possono contare
più di quei 6.000 che hanno vissuto la giornata
come andava vissuta. Poi, ci sarà sempre
qualcuno che, di fronte al dito che indica la
luna, preferirà fermarsi a guardare il dito.
Peccato. Valeva la pena esserci.
Fonte:
Juventinovero.com © 1 giugno 2010 (Testo ©
Fotografie ©
Video)
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Alcune
precisazioni sulla manifestazione di Torino
Annamaria Licata, organizzatrice della
manifestazione del 29 maggio 2010 a Torino,
interviene telefonicamente alla trasmissione
QSVS di Fabio Ravezzani su Telelombardia per
chiarimenti a riguardo di quanto riportato dalla
maggior parte dei media italiani su presunti
disordini della tifoseria durante lo svolgimento
del corteo per le strade cittadine.
Fonte: Orgoglio Gobbo ©
Video:
Telelombardia ©
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Una giornata a
Torino, 25 anni dopo Bruxelles
di Pino Bici
Sarà impazzito di gioia quando il papà gli disse
che sarebbero andati a vedere la finale di Coppa
Campioni della Juventus contro il Liverpool. Ha
sicuramente contato i giorni che mancavano
all'evento: assistere alla partita più
importante degli ultimi anni della Juventus, la
sua Juventus. Magari sognava di diventare un
giorno come Platini - "sarò nello stesso stadio
di Platini, di Scirea, di Cabrini" - avrà
pensato. I bambini sognano ad occhi aperti, e
lui sicuramente sognava la sua squadra che
portava in trionfo la Coppa Campioni. Andrea
Casula aveva 11 anni quando morì in uno stadio
di calcio, e con lui morirono altre 38 persone.
Era il 29 maggio del 1985, lo stadio era quello
dell'Heysel di Bruxelles. Trentanove morti da
ricordare, e da onorare. Questo era l'intento
degli organizzatori della manifestazione di
sabato 29 maggio 2010, 25° anniversario dalla
strage. Il programma prevedeva una messa in
suffragio delle vittime per le 11.00 nella
chiesa di S. Rita. Poi nel primo pomeriggio
ritrovo in piazzale Caio Mario, dov'erano
previsti dei brevi interventi, e poi una marcia
con destinazione finale corso Galileo Ferraris,
sede della Juventus. Alle 11.00 come previsto la
chiesa di S. Rita era stracolma di tifosi, così
come il piazzale antistante. Una cerimonia
sobria e toccante, fuori due striscioni
recitavano: "Mai più un altro Heysel" e "39
angeli: il popolo gobbo non vi dimentica".
Finita la messa, appuntamento a piazzale Caio
Mario. I gruppi di tifosi sono arrivati alla
spicciolata, per le 14.00 erano presenti oltre
3.000 tifosi. Molti i gruppi organizzati, ma
tanti anche i singoli venuti da ogni parte
d'Italia. Un tifoso esponeva un cartello: "Da
Partanna (TP) per 39 angeli". Oltre 1.500 km di
viaggio, per ricordare i morti dell'Heysel, e
per amore della Juve. Questo doveva essere lo
spirito della manifestazione, e per molti è
stato così. Per alcuni (pochi per fortuna) è
stata l'ennesima occasione per marcare il
territorio, per ribadire la propria presenza, e
le proprie priorità. Non si spiegherebbero
altrimenti i cori contro la tessera del tifoso,
o contro i "nemici" storici del Torino. Eppure
gli organizzatori hanno chiarito, con i loro
interventi sul palco, quale fosse il senso della
manifestazione: ricordare i morti ed essere
uniti nel sostegno alla Juventus. I primi
interventi sono stati dedicati alla memoria, al
ricordo delle vittime. Patrizia, una delle
organizzatrici, ha letto una poesia, molto
toccante, di un utente del forum J1897, dedicata
ad Andrea Casula, la più giovane vittima
dell'Heysel. Poi c'è stato l'intervento di due
giornalisti juventini che quella tragedia
l'hanno vissuta in prima persona, perché
c'erano, a quella maledetta partita: Luigi
Piccolo e Marco Venditti. Infine Annamaria,
altra organizzatrice, ha letto, con voce
tremante per l'emozione, i nomi delle vittime.
Gli altri interventi sono stati dedicati
all'affare Farsopoli, "la ferita" aperta per
tutti gli juventini. E qui la calma e la
compostezza di molti tifosi ha cominciato a
vacillare. Le diverse anime del tifo hanno preso
sopravvento, con i diversi gruppi desiderosi di
ribadire più le loro particolarità rispetto agli
altri, che l'unità in quanto tifosi della stessa
squadra. E qualche petardo è esploso quasi a
segnare il confine tra il ricordo delle vittime
che unisce tutti e i diversi modi di intendere
il tifo. E tutta la marcia successiva è stata un
continuo susseguirsi di slogan "contro",
intervallati da qualche petardo a mo' di
metronomo. Molti gli slogan urlati e scritti,
certamente non ideati da studenti delle
Orsoline. Ma pretendere equilibrio dagli ultras
è come pretendere che De Ceglie azzecchi dieci
cross di fila. E cosi stancamente si è arrivati
davanti alla sede della Juventus. Chi si
aspettava una delegazione a ricevere il corteo è
rimasto deluso: la sede era sbarrata. Alcuni
tifosi hanno attaccato al cortile della sede
degli striscioni commemorativi dei morti. Era
nell'intento degli organizzatori sollecitare
alla società un modo per ricordare le vittime
dell'Heysel nel nuovo stadio (in seguito s'è
saputo che Andrea Agnelli s'era espresso in tal
senso nella commemorazione ufficiale organizzata
dalla Juventus). Qualche emulo di Rambo ha
invece avuto la felice idea di lanciare qualche
bomba carta e qualche fumogeno nel cortile. E
così una giornata iniziata con una messa
religiosa si è chiusa con la messa laica degli
ultras: bombe carta e fumogeni. Citando
Shakespeare: "Molto rumore per nulla". Solo un
modo molto idiota per dire: io esisto.
Fonte:
Juventinovero.com © 31 maggio 2010
Video:
Juventinovero.com ©
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Dall'Heysel a
Calciopoli
Oggi il corteo bianconero
di Jacopo D'Orsi
Sono passati venticinque anni, un quarto di
secolo. La Juve ricorda la notte più buia della
sua storia: 29 maggio 1985, stadio Heysel di
Bruxelles, trentanove tifosi morti prima della
finale di Coppa dei Campioni contro il
Liverpool. Alle 10, per la commemorazione nella
sede del club in corso Ferraris, è atteso il
presidente dell'Uefa Michel Platini. Saranno
presenti anche diversi compagni dell'epoca, i
famigliari delle vittime e una rappresentanza
del Liverpool. Alle 11 messa alla Gran Madre.
Parallelamente andranno in scena le iniziative
dei tifosi: dopo la messa a Santa Rita, ritrovo
in piazzale Caio Mario e marcia pacifica verso
la sede. Il popolo bianconero chiederà al
Comune, attraverso una petizione, di intitolare
alla memoria delle vittime un giardino o una
piazza nei pressi del nuovo stadio, in
costruzione sulle ceneri del Delle Alpi. Infine,
alla Juve sarà chiesto di muoversi per ottenere
la revisione del processo sportivo di Calciopoli.
Fonte:
La Stampa © 29
maggio 2010
Fotografia: Juventinovero.com
©
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A Torino Messa
e corteo per ricordare le vittime
di Jacopo D'Orsi
Venticinque anni e 39 morti da non dimenticare:
la Juve ricorda la tragedia dell'Heysel, il
dramma vissuto dai suoi tifosi e dalle loro
famiglie il 29 maggio 1985 a Bruxelles, prima
della finale di Coppa dei Campioni contro il
Liverpool. Dalle 10 sono in programma una
commemorazione nella sede del club e una messa
nella chiesa della Gran Madre: tra i presenti
Michel Platini, diversi suoi compagni
dell'epoca, il presidente della Lega Maurizio
Beretta, la dirigenza (con il neo presidente
Andrea Agnelli, foto) e la squadra di oggi, i
familiari delle vittime e una rappresentanza del
Liverpool. Mobilitati anche i tifosi (messa e
una marcia in memoria dalle 15): petizione al
Comune per intitolare alle vittime un giardino o
una piazza nei pressi del nuovo stadio
bianconero. Alla società chiederanno la
revisione del processo di Calciopoli.
Fonte:
La Stampa © 29 maggio 2010
Fotografia: Juventinovero.com ©
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Sfilata juventina
Si ricordano i 25 anni
dell'Heysel
A venticinque anni dalla
tragedia dell'Heysel, dove morirono schiacciati dalla
folla 39 tifosi juventini, i supporters bianconeri
organizzano sabato una giornata della memoria: il
programma ancora in via di definizione prevede la
celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Rita (ore
11), poi dalle 14 ritrovo davanti piazzale Caio Mario e
alle 16 sfilata verso la sede della Juve in corso
Galileo Ferraris. Si raccoglieranno firme per chiedere
al Comune di mantenere fede ad una delibera già
approvata nel 2009 per intitolare una via ai morti
dell'Heysel.
Fonte:
La Stampa © 26 maggio 2010
Fotografia: Juventinovero.com ©
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Il 29 Maggio tutti a
Torino !
La manifestazione bianconera per le vittime
dell'Heysel e per calciopoli.
Sabato 29 maggio a Torino si svolgerà la grande
manifestazione del Popolo Bianconero, unito nel
riaffermare la propria juventinità. Le varie anime del
tifo bianconero si riuniranno, a 25 anni dalla tragedia
dell'Heysel, per ricordare degnamente le vittime di
quella notte. Altro importante obiettivo del raduno è, a
pochi giorni di distanza dall'annuncio dell'arrivo di
Andrea Agnelli alla presidenza, quello di spingere
perché la società Juventus F.C. si attivi verso la
richiesta di revocazione delle sentenze sportive di
calciopoli.
La tragedia dell'Heysel non deve essere dimenticata:
nell'occasione, verrà inviata al Sindaco di Torino a al
futuro presidente della Juventus una comunicazione,
supportata da una petizione, riferita alla prossima
intitolazione (già deliberata nel 2009) alle 39 vittime
dell'Heysel di un giardino/piazza, nei pressi del nuovo
stadio. Ugualmente, non va dimenticata calciopoli, con i
suoi effetti: la Juventus è stata condannata per un
illecito non esistente nel codice di giustizia sportiva,
sulla base di atti di indagine che sembrano ritagliati
su misura, trascurando gravissimi comportamenti altrui
rimasti celati fino ad oggi. Tutti i bianconeri sono
invitati ad unirsi e a partecipare a questo grande
raduno: gli ultras Juve, i tifosi comuni, i bianconeri
del mondo dei media, dello sport e dello spettacolo, le
famiglie, i club, i forum, i siti, i blog, le
associazioni, i giornali, le emittenti radio e tv, tutti
devono far sentire la propria voce. Sarà l'intero popolo
bianconero a marciare pacificamente, ma con
determinazione, unito sotto un'unica grande bandiera:
quella bianconera, che sventola con 29 scudetti senza
asterischi. Il Popolo Bianconero è orgoglioso della
propria identità e della propria storia e chiede, a chi
guida e rappresenta la Juventus in campo e fuori, di
mostrare lo stesso orgoglio, lo stesso rispetto e lo
stesso amore per i colori bianconeri. Il programma della
giornata:
- ore 11: celebrazione della
messa in suffragio delle vittime dell'Heysel, nella
cappella della chiesa di Santa Rita;
- dalle ore 12,30 alle 14,00:
ritrovo e raduno dei partecipanti in piazzale Caio
Mario, davanti allo stabilimento della Fiat Mirafiori;
- ore 14: inizio della
manifestazione con il ricordo dell'Heysel e alcuni
interventi sulla Juventus e su calciopoli;
- ore 16: inizio della marcia
pacifica, il cui percorso verrà poi dettagliato, verso
la sede di corso Galileo Ferraris della Juventus F.C.
Orgogliogobbo, Combriccola
Romana, Ju29ro Team, Ultras Juve, j1897network.com,
Orgoglio Bianconero, VecchiaSignora.com,
saladellamemoriaheysel.it, ultrasblog.biz,
JuventusBlog.it, Padania Bianconera, Juventus Club Doc
Cermenate "Alessandro Del Piero", Juventus Club Lecco,
lajuvesiamonoi.it, Blog Roma Bianconera, Gruppo Juventus
Madunina Milano, Juventus Club Doc Monteiasi "A.Del
Piero", JC TREVIGLIO, JC Club Oltre Frontiera
Bianconera, (Svizzera, JC Anzio e Nettuno, JC Doc Roma,
Juventus Club San Salvo, juventusfans.forumcommunity.net,
Juventus Club Casciana Terme, Juventus Club Andria,
Juventus Club Doc OFFIDA, Juventus Club Massa, Juventus
Club Curva Nord, Ass. Giulemanidallajuve.
In occasione della manifestazione, verrà inoltre inviata
al Comune di Torino ed alla Juventus una comunicazione
riferita alla prossima intitolazione alle "Vittime
dell’Heysel", già deliberata dalla Commissione
Toponomastica il 21 luglio 2009, di un giardino/piazza,
situato davanti allo stadio. Oltre ad apprezzare e
sostenere l'iniziativa, meritevole di una maggiore
pubblicizzazione, si ritiene che anche la stessa
Juventus F.C. potrebbe attivarsi con il posizionamento,
all'interno del nuovo stadio, di una targa commemorativa
con i nomi delle 39 vittime. (La richiesta è
accompagnata e sostenuta da una petizione, per la
sottoscrizione della quale ecco i riferimenti: Heysel:
una via/piazza vicino allo stadio nuovo per i Nostri 39
Angeli).
Fonte: Manifesto Ufficiale © 15 maggio 2010
Fotografia:
Juventinovero.com ©
Video: Alessandro Viduat © (Si ringrazia vivamente per
la cortese concessione)
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Il cielo sopra
Torino
di Domenico Laudadio
25 ANNI, quanto inchiostro versato su quella
coppa, prima "insanguinata", poi "maledetta",
per qualcuno "della vergogna", per altri "alla
memoria"... Sarebbe stato più giusto lasciarla
lì, nel cantuccio di quello spogliatoio
affollato e sudato, nella medesima scatola di
legno nella quale era ci era stata consegnata,
informalmente, al termine della gara, da un
messo degli avidi mercanti di un circo di
fortuna senza le gabbie per le bestie feroci e
senza la rete per gli acrobati. Si doveva
occultare quel feticcio in quella processione
sconsacrata e placare quella gioia effimera dal
piacere sordo che offese le vedove, le madri e i
padri, gli orfani, due volte nell'arco di un
giorno, all'aeroporto di Caselle ancor più che
sul campo.
25 ANNI e il timbro della colpa è ancora lì in
quei filmati, allucinanti, beffardi e orgiastici
che fanno più male oggi al rimorso di chi vinse
ieri, se pur legittimamente. 25 ANNI che la
Juventus ha smarrito la memoria di quei 39 nomi
e cognomi per i quali non si è fregiata nemmeno
di un piccolo segno in bacheca e dei quali al
momento non v'è traccia alcuna nel suo sito
ufficiale. 25 ANNI fa apparve una piccola stele
nel giardino privato della sede sociale di
Piazza Crimea, poi non un grammo di più, ma un
silenzio, greve, ingeneroso, per alcuni aspetti
indegno. L'imbarazzo di pronunciarle quelle
maledette sei lettere della parola "Heysel" è
stato l'unico vero punto in comune di tutte le
dirigenze della società. Un balbettio
irriconoscente verso chi è caduto con la
Juventus nel cuore, verso i loro familiari e
verso chi, ferito, ne porta ancora le stigmate
nel corpo e nello spirito. 25 ANNI fa quella
prima ingombrante Coppa dei Campioni e c'era
anche una sciarpa bianconera appesa ad una delle
sue grandi orecchie, poi è scomparsa con
l'illusione che sparisse la morte assieme al
sudario. Penso a quante altre bandiere e sciarpe
bianconere ricoprirono quei volti sfigurati,
privati del tempo e dello spazio e di un sogno,
per sempre negati ai loro cari. Eppure, quella
coppa e le sue vittime resteranno vincolate per
l'eternità, non avrebbe più alcun senso
disgiungerle, ora, ma molto più significato
sposarle definitivamente nell'abbraccio di un
alloggio comune. Un monumento per celebrarlo ad
ogni sguardo, in un luogo fisico della memoria.
25 ANNI, ma non è mai tardi per chiedere
perdono. Signora, smetti di pensare per un
momento al tuo guardaroba, inginocchiati e
riabbraccia i tuoi figli dispersi nel Belgio.
Poi guarda fisso in alto ed ascoltali mentre
t'invocano, angeli, nel loro canto: Juve...
Juve... Juve... Juve... Li senti ? Sono ancora
tutti lì, insieme, non hanno mai smesso di
amarti un istante. Eleva in quel cantiere di
Torino una preghiera di cemento al cielo ed
amali esattamente come non li hai mai pianti.
Trova loro una dignitosa dimora per farci
accarezzare quei nomi scritti dall'oro e dal
sangue e converti la vergogna del lungo inverno
dei tuoi silenzi in una primavera del cuore.
Silenzio... Memoria... Onore...
Fonte:
Saladellamemoriaheysel.it © 14 Aprile
2010
Fotografie: Artutto.it
©
Torino.corriere.it
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