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Piazza IV Novembre
Mesagne
(BR) 17.06.2010 |
25° Anniversario Strage
Stadio Heysel Bruxelles |
Presentazione Libro "Heysel,
l'ultima partita"
di
Walter Veltroni |
Manifestazione a Cura della Fondazione "Alberto Guarini" |
Con il Patrocinio
dell'Amministrazione Comunale di Mesagne |
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Veltroni a
Mesagne presenta "Heysel, l’ultima partita"
Mesagne non dimentica
i suoi figli non più presenti. Infatti,
l’Amministrazione comunale di Mesagne, in
collaborazione con la Fondazione "Alberto
Guarini", hanno organizzato per questa sera alle
ore 20,45 sulla splendida cornice del sagrato
della Chiesa Matrice, in piazza IV Novembre, per
una serata dedicata al giovane mesagnese che il
29 maggio del 1985 perse la vita nella strage
scoppiata allo stadio Heysel di Bruxelles. A
Mesagne per l’occasione arriverà Walter Veltroni
che leggerà il suo monologo teatrale "Quando
cade l’acrobata, entrano i clown" - Heysel,
l’ultima partita - Einaudi editore. Walter
Veltroni con questo libro ci offre un toccante
monologo, una narrazione lirica volta a
ricordare una strage assurda, che ha stravolto
tutto ciò che di positivo lo sport rappresenta.
E lo fa con misura, attraverso lo sguardo
commovente di una storia d’amore. La
manifestazione è inserita nelle celebrazioni per
il 25° anniversario di quella terribile giornata
scoppiata per la furia omicida di un gruppo di
hooligans inglesi prima della finale di Coppa
dei Campioni tra la Juventus e Liverpool, 39
persone rimasero a terra schiacciate per il
crollo di un muro del fatiscente stadio belga.
39 vite spezzate, fra di esse quella di Alberto
Guarini giovane 21enne mesagnese che tanto aveva
sognato di poter assistere a quell’incontro di
calcio. Il segno di quella serata macchiata di
sangue resterà per sempre indelebile nell’animo
di tutti.
Fonte:
Ilgazzettinobr.it © 24 giugno 2010
Fotografia ©
Video:
MesagneTV ©
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La lettera di
Andrea Agnelli al Comune di Mesagne
Lo stadio di
contrada Tagliata intitolato alla memoria di
Alberto Guarini
di Giuseppe
Messe
Piazza Sedile
stracolma sino alle ore 23 per applaudire Walter
Veltroni che ha letto, in un toccante silenzio,
il monologo "Quando cade l’acrobata, entrano i
clown. Heysel, l’ultima partita". L’iniziativa
organizzata dal presidente del consiglio
comunale per conto dell’Amministrazione, è stata
molto seguita ed apprezzata dal pubblico che al
termine del monologo tenuta sul sagrato della
Chiesa Matrice, ha lungamente applaudito
l’autore. Walter Veltroni non è la prima volta
che viene a Mesagne. L’ultima, in ordine di
tempo, fu 15 anni addietro, quando era vice
Presidente del Consiglio nel governo di Romano
Prodi e Ministro dei Beni Culturali, invitato
dall’allora onorevole Cosimo Faggiano.
All’incontro erano presenti i genitori Bruno e
Lucia, e la sorella Paola dello sfortunato
giovane universitario Alberto Guarini che il 29
maggio 1985 perse la vita per andare a vedere
una partita di pallone a Bruxelles, in uno
stadio fatiscente e inadatto per ospitare una
finale di Cappa dei Campioni e dove, "una
manifestazione di follia collettiva", come ha
detto il sindaco Franco Scoditti, uccise 39
vittime innocenti e provocò oltre 600 feriti.
"Non si dovrebbe morire per un gioco - ha detto
l’autore del libro - Non si può morire per il
calcio". Poi, prima della presentazione del
libro, Veltroni ha voluto rivedere la Chiesa
Matrice, accompagnato dall’arciprete don Angelo
Argentiero. "In Inghilterra - ha detto dinanzi
ai taccuini ed ai microfoni - hanno affrontato e
risolto prontamente il problema della sicurezza
negli stadi perché sono duri nelle sanzioni che
infliggono ad eventuali sconsiderati, perché
hanno tolto fossati e piste di atletica attorno
al rettangolo di gioco, ed hanno investito nella
responsabilità dei tifosi. Tutto ciò, purtroppo,
in Italia non è ancora avvenuto". Dopo
venticinque anni, Bruno Guarini è tornato a
vedere in televisione una partita di calcio. Il
tempo, per fortuna, mitiga il dolore ma non lo
cancella. "Ogni volta che vedo giocare in
televisione la Juventus mi sembra di avere al
mio fianco Alberto". Più in là, nascosti tra la
folla, tanti amici appassionati di calcio e
tifosi della Juventus che quella tragica sera
erano sugli spalti dell'Heysel. Tra di loro
anche Daniele Librato che si trovava proprio al
fianco di Alberto. Rievoca: "lo, Bruno ed
Alberto eravamo in cima alla gradinata del
settore Z assieme ad altri amici mesagnesi con i
quali eravamo partiti per quella che sarebbe
dovuta essere una festa. Poi Bruno disse che
avremmo avuto una visione più completa del
terreno di gioco scendendo ai primi gradini. Il
destino. Quando la massa di tifosi ubriachi del
Liverpool iniziò a spingere, avemmo un attimo di
terrore. Io, per mia fortuna, rimasi lucido e
subito passai sotto la transenna. Alberto, più
alto di me, ebbe qualche difficoltà. Fu
questione di qualche istante e rimase
schiacciato dall'onda umana che si riversò
contro di noi. Mentre Alberto non ebbe scampo
contro le transenne metalliche, io rimasi
sommerso sotto una montagna di corpi calpestati.
Cominciò a mancarmi l'aria poi, per fortuna, il
cumulo di persone che erano caduti addosso
cominciò a sfoltirsi, ripresi a respirare, mi
salvai". A conclusione della serata il
Presidente del consiglio comunale, Fernando
Orsini, ha annunciato che tutti i gruppi
consiliari all'unanimità hanno deciso di
intitolare lo stadio di contrada Tagliata alla
memoria di Alberto Guarini, "perché - ha detto -
Mesagne non vuole dimenticare e perché sia di
monito per i giovani".
Fonte:
Mesagnesera.it © 19
giugno 2010
Fotografie: MesagneTV ©
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Lo stadio
della Tagliata dedicato ad Alberto Guarini
di Kalumet
In Piazza IV Novembre
erano in molti a sentire il monologo di Veltroni
"Quando cade l’acrobata, escono i clown" e penso
di poter dire in molti si son ritrovati ad
essere pervasi da sensazioni forti, a stento
contenibili. Non c’era stata molta pubblicità o
tam-tam che avessero tentato di organizzare la
serata ed in fondo non era assolutamente uno
spettacolo teatrale eppure oltre cinquecento
sedie che il Comune di Mesagne aveva fatto
mettere in Piazza erano tutte occupate ed in
molti hanno seguito il tutto in piedi. La novità
più importante, ma da qualche giorno già si
respirava, è stata la comunicazione da parte del
Presidente Fernando Orsini che l’Amministrazione
comunale alla unanimità di tutte le forze
politiche, nessuna esclusa, ha deciso di
dedicare lo stadio della Tagliata ad Alberto
Guarini. Dopo 25 anni si risolve nel migliore
dei modi un qualcosa che alla cittadinanza pare
ormai che sia un atto dovuto. E qualcosa è
opportuno in tutta questa vicenda ricordarla
nuovamente come abbiamo già fatto in altro
analogo intervento. Alberto, ormai, è un
patrimonio della città, un faro, un punto di
riferimento che per il futuro sarà guida e
monito per i giovani, un nome scolpito non
all’ingresso di uno stadio come quello della
"Tagliata" ma nel cuore di tutti gli sportivi
che condividono i valori dello sport e
soprattutto della fratellanza. Il monologo di
Veltroni ha fatto rivivere nel silenzioso
ascoltatore la quotidianità che accompagna la
vita umana, fatta di cose di ogni giorno,
superficialità e responsabilità, gioia e dolore,
condivisione e serrata dialettica, amore e
violenza, in definitiva un turbinio di
sentimenti che ci accompagnano di ora in ora. E
per molti la serata di Piazza IV novembre con le
parole di Walter Veltroni è stato lo spartiacque
tra cronaca e storia. Heysel, ormai superato
anche nel nome non ha più nulla da dirci perché
di quella maledetta serata sappiamo tutto:
l’inefficienza della polizia, la superficialità
dei responsabili politici belgi, la notifica dei
costi delle ambulanze, i pasticci per la
riconsegna dei corpi straziati alle famiglie, le
circostanze, i racconti dei sopravvissuti. Ora
dopo Veltroni parla la storia con le sue
analisi, i suoi modelli, i suoi insegnamenti,
parla la storia che insegna ancora una volta che
è possibile vivere rifacendosi a canoni di
condivisione che abbiano soprattutto rispetto
della vita umana, della comunità di appartenenza
E per fortuna... Non per tutti perché c’è anche
il politico che nella sua povertà di spirito,
nella sua vacuità sociale aveva tentato di
innescare la polemica allo scopo di chiamare un
altro leader politico per una serata "del
ricordo" e c’è anche lo spettatore politicizzato
che sommessamente criticava Veltroni (ovviamente
il comunista Veltroni) perché al suo livello non
si deve leggere un monologo ma bisogna impararlo
a memoria. Va bene lo stesso perché non potremmo
apprezzare la luce se non ci fosse il buio !
Fonte:
Mesagne1929.it © giugno 2010
Fotografia: Newspam.it ©
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Quando cade
l'acrobata Veltroni racconta l' Heysel
Walter Veltroni arriva
a Mesagne con il suo monologo teatrale Quando
cade l' acrobata, entrano i clown. In veste di
scrittore è alle 20,45 sul sagrato della chiesa
matrice per offrire la sua personale lettura di
una tragedia accaduta 25 anni fa, una delle
prime vissute in diretta televisiva: il crollo
di un muro dello stadio Heysel di Bruxelles
durante la finale di Coppa dei campioni Juventus
- Liverpool. Morirono 39 persone tra cui Alberto
Guarini, ventunenne mesagnese che da tempo
sognava di assistere a quell' incontro di
calcio. La città lo ricorda oggi grazie alla
fondazione a lui intitolata e insieme a
Veltroni. Per il politico l' episodio di Heysel
segna la fine di tutto quanto di positivo lo
sport rappresenta.
Fonte:
Repubblica.it © 17 giugno 2010
Fotografia: MesagneTv ©
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Lo stadio da
intitolare alla memoria di Guarini
Una decisione
già presa che ora assume i connotati della
vergogna per i tanti tentennamenti.
MESAGNE - Lo scorso 29 maggio, ricordando la
tragedia di 25 anni fa il Sindaco di Bruxelles,
Freddy Thielemans ha rotto un silenzio
vergognoso che durava da ben cinque lustri con
un discorso commemorativo ed ha lasciato i
cancelli dello stadio ex Heysel ora Baldovino
per coloro che hanno voluto raccogliersi davanti
allo spazio 1985, un luogo della memoria
realizzato nel 2005. Ma non dura da meno anni il
silenzio dell’Amministrazione comunale di
Mesagne, nonostante vari tentativi fatti da più
parti perché la città di Mesagne annovera fra le
39 vittime, un suo figlio, l’allora 21enne
Alberto Guarini. Circa quattro anni fa la Giunta
guidata da Mario Sconosciuto approvò una
delibera con il chiaro proposito di intitolare
il nuovo stadio della contrada Tagliata ad
Alberto Guarini ed anche l’Amministrazione
Incalza conta nei suoi atti amministrativi una
determina con identici propositi. Ma al momento
ancora nulla di concreto. Nel 25° anniversario
dei fatti di Bruxelles il Presidente del
Consiglio Fernando Orsini ha voluto conoscere lo
stato dei fatti della questione ed ha chiesto la
documentazione di rito. A seguire ha convocato
la conferenza dei capigruppo per valutare la
possibilità di affrontare e risolvere la
situazione. Ma stranamente la richiesta è stata
quella di mandare tutto in Commissione per avere
"un quadro più chiaro" di tutta la situazione.
Fin qui quel che si sa. Parallelamente, sembra
oramai certo che il 17 giugno a Mesagne ci sarà
Walter Veltroni a presentare la sua recente
opera teatrale: "Quando cade l’acrobata entrano
i clown" ed i più sostengono che questa presa di
posizione di mandare il tutto in commissione sia
oltre che impropria amministrativamente anche
una reazione che non ha motivo di esistere per
questa concomitanza. A ricucire la situazione,
in queste ultime ore, si è impegnato anche un
leader della sinistra vendoliana per ricucire
questa diversità di vedute e cercare di
accelerare i tempi per la definizione
dell’intestazione dello stadio ad Alberto
Guarini. Fin qui i fatti ma qualcosa la gente
nei bar lo dice a chiare lettere. Intanto da
sottolineare che la famiglia Guarini ha vissuto
in questi 25 anni un dolore composto e dignitoso
senza mai chiedere nulla all’Amministrazione
comunale in particolare per ricordare Alberto.
E’ stata realizzata subito dopo la tragedia una
Fondazione "Alberto Guarini" che viene
egregiamente amministrata da Gino Sconosciuto
senza clamori ma operando concretamente
nell’ambito dell’assegnazione di alcune borse di
studio e organizzando iniziative culturali. E
c’è da dire che neanche la fondazione "Guarini"
con i suoi dirigenti o per interposta percorsa
ha mai chiesto di realizzare qualche iniziativa
che potesse ricordare Alberto con l’intestazione
di qualsiasi cosa in Mesagne.
Rimane la condivisione di una intera
città per avere qualcosa di più tangibile come
ricordo e punto di riferimento: lo stadio della
"Tagliata" è l’occasione più appropriata per
ricordare questo giovane che nella società
mesagnese è rimasto come purissimo testimone
vittima della violenza. Il web è pieno di
ricordi di Alberto. E questa volta deve essere
la volta buona per superare uno stallo che
comincia anche per Mesagne a delineare i segni
di una vergogna. Lo stadio della "Tagliata" a
gran voce deve essere intestato ad Alberto
Guarini. Questo dice la gente dappertutto, nei
bar, nei circoli, nei sodalizi sportivi ed il
Presidente Fernando Orsini ha tutto l’appoggio
della cittadinanza per portare a termine una
operazione che lui stesso ha sollevato e che
viene ad essere condivisa in massima parte dalla
cittadinanza.
Fonte:
La Gazzetta del mezzogiorno © 4 Giugno
2010
Fotografia: Wikipedia.org ©
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29 maggio 1985
- 29 maggio 2005
Mesagne non
dimentica Alberto Guarini
di Gino
Sconosciuto
Sono cinque lustri da
quando sulle verdi praterie delle speranze e dei
sogni di Alberto una cieca furia abbattendosi
portò desolazione, deserto e morte. La
Fondazione "Alberto Guarini" si unisce oggi alla
famiglia di Alberto (Bruno, Lucia e Paola) nella
Parrocchia di Mater Domini, per una liturgia
commemorativa di quel triste evento. Alberto
aveva solo 21 anni quel 29 luglio 1985. Da quel
giorno gli amici, costituitisi nella Fondazione,
hanno cercato di operare nel sociale in ricordo
di Alberto. A metà giugno si organizzerà una
manifestazione pubblica a Mesagne per presentare
il monologo sulla tragedia dell’Heysel "Quando
cade l’acrobata entrano i clown - Heysel,
l’ultima partita", scritto da Walter Veltroni,
il quale ci onorerà della sua presenza.
Rievocheremo insieme quegli eventi, attenendoci
comunque al motto fatto proprio dalla
Fondazione: "Da un atto di violenza può nascere
un atto d’amore", coniato dal compianto Prof.
Romano Cammarata, Direttore generale del
Ministero della Pubblica istruzione durante la
sua visita del 1990. Ancora una volta cercheremo
di contribuire con pazienza e determinazione a
far ricrescere nelle nuove generazioni quel
verde dei campi, quelle speranze e quei sogni
che furono recisi il 29 luglio del 1985 insieme
alla vita di Alberto.
Fonte:
Mesagnesera.it © 30 maggio 2010
Fotografie: Comune.mesagne.br.it ©
Juventus Football Club ©
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