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Piazzale Stadio
"Roi
Baudouin"
Bruxelles 29.05.2020 |
35° Anniversario Strage
Stadio Heysel Bruxelles |
Cerimonia Istituzionale in Memoria delle
39 Vittime |
Commemorazione a Cura
dell'Amministrazione Comunale di
Bruxelles |
Con la Partecipazione
dell'Ambasciata Italiana e Britannica |
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(29 MAGGIO 1985 - 29 MAGGIO
2020)
Cerimonia di Commemorazione
della Tragedia dell’Heysel
L’Ambasciatrice d’Italia in
Belgio Elena Basile ha partecipato alla
commemorazione per il 35° anniversario della
tragedia dell’Heysel. Come è noto il 29 maggio
1985, in occasione della finale della Coppa UEFA
che vedeva sul campo il Liverpool e la Juventus,
39 persone persero la vita a seguito alle azioni
violente portate avanti dai tifosi britannici.
"La tragedia dello stadio di Heysel, la morte di
39 vittime innocenti di cui 32 italiani, le
centinaia e centinaia di feriti, non può essere
dimenticata - ha ricordato nel suo intervento
l’Ambasciatrice. ‘’A 35 anni di distanza la
memoria del disastro ci insegna l’importanza
delle regole che rendono gli stadi più sicuri e
contrastano l’hooliganismo". Insieme al
Bourgmestre Philippe Close, alle Autorità della
Città di Bruxelles e all’Ambasciatore del Regno
Unito, l’Ambasciatrice ha ricordato come la
catastrofe dell’Heysel sia stata, ugualmente a
Marcinelle, anche se con aspetti e dimensioni
diverse, una ferita ancora aperta per la storica
Comunità italiana in Belgio. "La riconciliazione
delle associazioni calcistiche avviene nel
rifiuto della violenza ed in una concezione
dello sport basata sulla competizione nel
rispetto delle regole e dell’avversario" - ha
dichiarato l’Ambasciatrice.
Fonte:
Ambbruxelles.esteri.it
© 29 maggio 2020
Fotografia: GETTY IMAGES
© (Not
for Commercial Use)
Video: RTL
BELGIO ©
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Heysel, a 35 anni dalla
tragedia Italia,
Regno Unito e Belgio ricordano
le vittime
L’ambasciatrice Elena
Basile: "Non si può dimenticare. Riconciliazione
passa per il rifiuto della violenza e il
rispetto dell’avversario".
Bruxelles - 29 maggio, 35
anni dopo. L’Italia e il suo mondo del calcio
ricordano la tragedia dell’Heysel nel giorno
dell’anniversario più triste del pallone di
tutta Europa. Nel giorno della finale di coppa
Campioni del 1985, che metteva di fronte
Liverpool e Juventus, 39 persone, di cui 32
italiane, persero la vita a seguito del crollo
di una parte dello stadio. L’Ambasciatrice
d’Italia in Belgio, Elena Basile, assieme
all’ambasciatore del Regno Unito in Belgio, e
alla presenza del sindaco di Heysel, Philippe
Close, ha reso omaggio alle vittime
dell’accaduto. "La tragedia dello stadio di
Heysel, la morte di 39 vittime innocenti non può
essere dimenticata", le parole di Basile. "A 35
anni di distanza la memoria del disastro ci
insegna l’importanza delle regole che rendono
gli stadi più sicuri e contrastano il fenomeno
degli hooligans", i tifosi "più accesi".
L’auspicio è che quanto avvenuto 35 anni fa
resti solo un brutto ricordo. "La
riconciliazione delle associazioni calcistiche
avviene nel rifiuto della violenza ed in una
concezione dello sport basata sulla competizione
nel rispetto delle regole e dell’avversario",
sottolinea l’ambasciatrice italiana presso il
Belgio.
Fonte: Eunews.it © 29
maggio 2020
Fotografie:
GETTY IMAGES
© (Not
for Commercial Use)
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35 anni dall’Heysel: il
ricordo a Bruxelles
Trentacinque anni fa, il 29
maggio 1985, in occasione della finale della
Coppa dei Campioni che vedeva sul campo il
Liverpool e la Juventus, 39 persone persero la
vita a seguito alle azioni violente di un gruppo
di tifosi britannici che portarono al crollo di
una tribuna dello stadio di Bruxelles. Oggi,
nello stesso stadio - nel frattempo rimodernato
e dedicato al Re Baldovino - si è tenuta una
commemorazione alla presenza del sindaco della
capitale belga, Philippe Close, degli
ambasciatori di Italia e del Regno Unito e di
alcuni tifosi della Juventus in rappresentanza
delle vittime. L’Ambasciatrice d’Italia, Elena
Basile, ha sottolineato, nel suo intervento,
come "La tragedia dello stadio di Heysel, la
morte di 39 vittime innocenti di cui 32
italiani, le centinaia e centinaia di feriti",
non possa essere dimenticata, "a 35 anni di
distanza la memoria del disastro ci insegna
l’importanza delle regole che rendono gli stadi
più sicuri e contrastano il fenomeno degli
hooligan". Ricordando Marcinelle, che anche se
con aspetti e dimensioni diverse, è un’altra
ferita ancora aperta per la storica comunità
italiana in Belgio, l’ambasciatrice ha poi
affermato che "la riconciliazione delle
associazioni calcistiche avviene nel rifiuto
della violenza e in una concezione dello sport
basata sulla competizione nel rispetto delle
regole e dell’avversario". Benoit Hellings,
assessore allo sport del comune di Bruxelles ha
invece ricordato, anche in italiano, Andrea
Casula, la vittima più giovane della tragedia di
Heysel, di soli 11 anni. "Pensiamo anche a suo
padre, Giovanni, a Patrick, Luigi, Jean e a
tutti gli altri tifosi che sono morti o sono
rimasti feriti quel giorno. Questa fuga mortale
ha almeno causato un elettroshock indispensabile
all'epoca nel mondo del calcio. Una reazione che
ha permesso oggi alle partite di essere di nuovo
una festa". Il capo della polizia di Bruxelles
ha definito gli eventi "una tragedia indelebile,
che ha unito per sempre tre nazioni, solidarietà
nella sofferenza, e i cui insegnamenti non
dimenticheremo mai". In conclusione l’intervento
dell’ambasciatore del Regno Unito, che ha
espresso le sue condoglianze "a tutti coloro che
sono stati colpiti e hanno subito una perdita e
hanno sopportato un notevole dolore 35 anni fa.
Lo sport e il calcio possono portare una gioia
immensa. Molti di noi hanno sentito con passione
che è assente durante l'attuale crisi
coronavirus. Ma ciò che è importante oggi è
ricordare la tragedia che si è verificata qui, e
non dimenticare mai le lezioni apprese. La
rivalità deve essere sempre amichevole, e
l’attenzione per gli altri deve sempre prevalere
sull'animosità".
Fonte: 9colonne.it © 29
maggio 2020
Fotografie: GETTY IMAGES
© (Not
for Commercial Use)
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