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Piazzale Stadio
"Roi Baudouin"
Bruxelles 29.05.2015 |
30° Anniversario Strage
Stadio Heysel Bruxelles |
Cerimonia Istituzionale in Memoria delle
39 Vittime |
Commemorazione a Cura
dell'Amministrazione Comunale di Bruxelles |
Con la Partecipazione di Alison Rose
(Ambasciatrice Regno Unito) |
Alfredo Bastianelli
(Ambasciatore Italia)
Alain Courtois (Assessore
Sport) |
Malcolm Clarke (Federazione Tifosi Calcio
Britannica) |
Paolo Garimberti (Presidente J-Museum)
Sergio Brio (Fc
Juventus 1985) |
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Heysel, 30 anni fa la tragedia
Marchisio twitta: ''Sempre
nei nostri cuori''
Il 29 maggio 1985 39 tifosi
della Juventus morirono prima della finale di Coppa Campioni
col Liverpool.
"Per non dimenticare mai. Sempre
nei nostri cuori". Il centrocampista della Juventus Claudio
Marchisio commenta così, su Twitter, le 39 vittime dell'Heysel
nel trentesimo anniversario della tragedia. "Trent'anni
fa, in questo giorno, si è svolta una terribile tragedia.
Tante persone sono morte in occasione di una partita di
calcio. Vi chiedo di alzarvi in memoria delle persone che
hanno perso la vita all'Heysel". Questo invece quanto chiesto
dal presidente della Fifa, Sepp Blatter, poco dopo l'apertura
del congresso della federazione stamane a Zurigo. Michel
Platini, segnò il gol della vittoria della Juve contro il
Liverpool, in quel triste giorno che vide la morte di 39
persone. Trentanove palloncini bianchi si alzano in volo.
All'Heysel, ora stadio re Baldovino, trent'anni dopo, si
onora la memoria delle 39 vittime della curva Z - 32 gli
italiani - quando la festa per la finale di Coppa dei campioni
Juventus-Liverpool si trasformò in violenza e sulle gradinate
morirono i tifosi bianconeri schiacciati dalla folla impaurita.
Un minuto di silenzio. Corone di fiori. Cordoglio. Ma nemmeno
un rappresentante del Liverpool alla cerimonia. Il vento
gelido frusta il gazebo rosso dove sono stati fatti accomodare
i notabili. Ci sono l'attuale sindaco di Bruxelles Yvan
Mayeur e quello dell'epoca Freddy Thielemans;
(NdR: il
suo predecessore, nel 1985 il Borgomastro era, invece, Hervè
Brouhon) il presidente del J-Museum Paolo Garimberti e
l'ex difensore della Juventus Sergio Brio; l'ambasciatrice
del Regno Unito presso il Belgio Alison Rose ed il suo omologo
italiano Alfredo Bastianelli; il presidente della federazione
dei tifosi di calcio britannica Malcolm Clarke e l'assessore
allo sport Alain Courtois. Si scandiscono uno ad uno i nomi
dei morti. Si liberano i 39 palloncini bianchi. Tutt'attorno
decine di giornalisti, qualche familiare delle vittime e
una ventina di supporter della Juve, seguono la traiettoria
verso il cielo. "Una data da non dimenticare mai", dice
Brio.
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"Un dramma che ha lasciato una
lezione importante", secondo Garimberti. "Nessun supporter
deve andare allo stadio per non tornare più", afferma Clarcke,
"sorpreso" per l'assenza di esponenti del Liverpool. "Avevo
11 anni ed un biglietto per il blocco Z. Solo un caso mi
ha fatto ritrovare dalla parte opposta, nell'area M", racconta
Romolo Putzu, nato a Bruxelles da genitori italiani. Poco
distante c'è Rebecca Jacques, arrivata qui dalla Francia
con madre e figlie per ricordare il padre Francois, morto
a 45 anni. "Ci pensiamo ogni giorno". Anche per loro l'orologio
si è fermato a quel 29 maggio 1985, come recita la poesia
incisa sulla targa a memoria, sul muro dello stadio. Heysel:
Juve ricorda "il giorno più triste" - "Doveva essere un
momento di festa, di attesa, di tensione sportiva. Si è
trasformato in tragedia". La Juventus ricorda così, nel
trentesimo anniversario, le 39 vittime "innocenti" dell'Heysel.
E, sul suo sito internet, ricorda il 29 maggio del 1985
come "il giorno più triste" della storia bianconera. "Trentanove
famiglie furono segnate per sempre da un dolore che non
riusciamo neanche ad immaginare", si legge ancora sul sito
web del club bianconero. "Quanto accadde quella sera è scolpito
nella memoria di qualsiasi tifoso. Di coloro che erano presenti
a Bruxelles, di chi era seduto davanti alla tv, anche di
chi allora era troppo giovane o magari non era ancora nato".
Sono passati trent'anni e oggi, sostiene la società, "ci
si può solo stringere nel ricordo". La Juventus lo farà
partecipando insieme all'Associazione fra i Familiari delle
Vittime dell'Heysel alla Santa Messa, celebrata alle 19.30
nella Chiesa della Gran Madre di Dio a Torino. Saranno presenti
i giocatori della Prima Squadra, lo staff tecnico e i dirigenti
della società. La Juventus partecipa anche alla cerimonia
pubblica a Bruxelles, rappresentata dal presidente del J-Museum
Paolo Garimberti e da Sergio Brio.
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Alla cerimonia che si tiene
a Liverpool sono presenti Gianluca Pessotto e
Massimo Bonini. Su Juventus.com per tutto il
giorno queste righe rimarranno la prima notizia
dell'home page, la cover delle pagine ufficiali
sui vari social network e l'unico post
pubblicato su Facebook saranno in ricordo delle
vittime. "Il resto sarà silenzio - conclude la
Juventus -. Per onorare la loro la memoria. Per
cercare di dare conforto alle loro famiglie. Per
ribadire l'auspicio che il vile scherno di cui
quelle 39 vittime sono state oggetto per troppi
anni finisca, una volta per tutte. Per fare
comprendere che una simile follia non si dovrà
ripetere. Mai più". Presidente supporter Gb,
momento buio nostro calcio - La tragedia
dell'Heysel "è stato un momento davvero buio per
il calcio inglese, che ha colpito tutti. Un
dramma che speriamo non si ripeta mai più", così
Malcolm Clarke della Federazione dei tifosi di
calcio britannica, a margine della
commemorazione, a 30 anni dal dramma dello
stadio Heysel, a Bruxelles. "Penso che il
comportamento dei supporter britannici sia molto
migliorato rispetto al passato - afferma Clarke
-. Sono un po' sorpreso che non ci siano
rappresentanti del Liverpool qui oggi. Ma sono
qui io, in rappresentanza di tutti i tifosi del
mio Paese, per onorare quei morti. Nessun
supporter deve andare allo stadio per non
tornare più a casa". Alla cerimonia era presente
anche l'ambasciatore italiano in Belgio, Alfredo
Bastianelli: "Essere qui oggi è essenziale, da
una parte per commemorare le vittime, ma
soprattutto perché si riporti all'attenzione di
tutti la necessità che tragedie di questo tipo
non si ripetano. Che lo sport sia occasione di
gioia e di competizione, ma non di violenza e di
morte".
Fonte: Ansa.it © 1 giugno 2015
Fotografie: GETTY IMAGES
© (Not for Commercial Use)
Video: RTBF © BX1 ©
Associazione Quelli di… Via Filadelfia © MAIL
ONLINE ©
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Heysel, a 30
anni dalla strage Bruxelles ricorda le vittime
di Matteo
Miglietta
Alla cerimonia
presenti le autorità italiane, belghe e inglesi,
ma anche rappresentanti della Juventus e alcuni
testimoni della tragedia che costò la vita a 39
persone.
Bruxelles - "Prima il
vento soffiava in direzione contraria, poi hanno
liberato in aria i palloncini e questi sono
finiti proprio sopra la curva Z, quella della
tragedia. Non so se sia stato casuale, ma mi ha
fatto commuovere". Le parole di Sergio Brio,
storico difensore della Juventus, riassumono
bene l’atmosfera che si respirava questa mattina
all’Heysel di Bruxelles. Davanti a quella
struttura, che oggi si chiama stadio "Re
Baldovino", una targa ricorda i nomi delle 39
vittime che esattamente 30 anni fa, il 29 maggio
1985, morirono nella strage che cambiò il mondo
del calcio. Quei nomi, quattro belgi, due
francesi, un irlandese e trentadue italiani,
questa mattina sono stati letti uno per uno
nell’anniversario della tragedia. Presenti alla
cerimonia, insieme a diversi tifosi, il
vice-sindaco di Bruxelles, Alain Courtois,
l’ambasciatore della Gran Bretagna, Alison Rose,
l’ambasciatore italiano in Belgio, Alfredo
Bastianelli, il dirigente della Juventus Paolo
Garimberti, e l’ex calciatore Brio, che quella
finale di Coppa dei Campioni la visse da
protagonista. Nonostante i 39 morti e i 600
feriti, infatti, lo sport non si fermò e la
partita si giocò. Vinse la Juventus, che in quel
giorno si portò a casa per la prima volta la
coppa dalle grandi orecchie. "Se non avessimo
giocato, tutti i tifosi sarebbero usciti fuori e
ci sarebbero stati degli scontri - ha spiegato
Brio -. Credo che quella partita sia stata vera
perché in campo ce le siamo date di santa
ragione. Qualsiasi cosa si fosse fatta, non
sarebbe andata bene. Questa è la verità". "La
cerimonia nella sua semplicità è stata
estremamente toccante - ha commentato Paolo
Garimberti.
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Bisogna dire grazie
alla città di Bruxelles per aver organizzato
questo evento. Certo, il fatto di essere in
finale esattamente 30 anni dopo in qualche modo
ci carica di una responsabilità anche morale. È
un modo per ricordare e ravvivare la memoria
delle 39 vittime da un lato, e per onorarla se
riusciremo anche a conseguire un risultato
sportivamente importante. È fondamentale che i
giocatori della Juventus di oggi, nonostante la
giovane età, dentro i loro cuori sappiano che
giocano anche per le vittime dell’Heysel". "Lo
sport serve anche a rafforzare sentimenti di
amicizia e fratellanza" è stato il commento
dell’ambasciatore Bastianelli. Ma questa
mattina, insieme alle autorità e ad alcuni
tifosi di diverse squadre italiane, c’era anche
chi trent’anni fa si trovava proprio sulle
tribune dello stadio. "Avevo undici anni ed ero
venuto qui con i miei genitori" ha raccontato
Romolo Putsu, italiano nato a Bruxelles che quel
giorno avrebbe dovuto seguire la partita dalla
curva Z insieme a un gruppo di 15 juventini
arrivati da Milano. "Siccome ero un ragazzino,
però, mio padre ha preferito scambiare il mio
biglietto con quello di un suo amico e io mi
sono spostato nel settore M - ha spiegato il
testimone. Fortunatamente quell’amico è
sopravvissuto, ma noi non ci siamo resi conto di
quello che era successo fino alle due di notte,
quando la polizia ci ha consentito di lasciare
lo stadio. Nessuno sapeva che c’erano stati dei
morti". "Abbiamo festeggiato per la vittoria e
oggi mi vergogno molto di averlo fatto - ha
continuato un altro testimone, Domenico Di
Bernardo, abruzzese trapiantato in Belgio -.
Sapevamo che gli inglesi avevano caricato, ma
non avevamo realizzato la gravità
dell’episodio". Una cerimonia analoga a quella
di Bruxelles si è svolta a Liverpool, dove a
rappresentare la Juventus c’erano gli ex
calciatori Gianluca Pessotto e Massimo Bonini,
mentre questa sera, a Torino, le 39 vittime
verranno ricordate durante una messa alla quale
parteciperanno i giocatori della Juventus di
oggi e del passato.
Fonte:
Eunews.it © 29 maggio 2015
Fotografie: GETTY IMAGES
© (Not
for Commercial Use)
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Heysel, la
cerimonia a Bruxelles
Un momento di
profonda commozione ha concluso il ricordo delle
vittime: i 39 palloncini liberati in cielo sono
entrati nello stadio, volando sul Settore Z,
dove trent'anni fa si consumò la tragedia.
39 palloncini liberati
per ricordare le vittime dell'Heysel, nel
trentennale della sera che ha segnato per sempre
la storia della Juventus e del calcio. Quegli
stessi palloncini però non si alzano in cielo e,
portati dal vento, entrano nello stadio, ora
intitolato a Re Baldovino, dall'apertura che
separa la tribuna dalla curva, volando su quello
che il 29 maggio 1985 era il Settore Z, dove si
consumò la tragedia. È stato un momento di
profonda commozione quello che ha concluso la
cerimonia che questa mattina a Bruxelles ha
ricordato le 39 persone che persero la vita in
quella sera maledetta. A rappresentare la
Juventus erano presenti il presidente del J-Museum
Paolo Garimberti e Sergio Brio. Dopo aver
osservato un minuto di silenzio i loro sguardi,
come quelli di tutti i presenti, hanno seguito
increduli il volo di quei palloncini. È stato
come se quelle vittime innocenti avessero
lanciato un grido: "Non dimenticateci". No, non
lo faremo mai.
Fonte:
Juventus.com ©
29 maggio 2015
Fotografia: GETTY IMAGES
© (Not
for Commercial Use)
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Heysel: minuto
di silenzio a Bruxelles
Cerimonia con
ambasciatori Italia e Gb e rappresentanti
Juventus
(ANSA) - BRUXELLES, 29
MAG - Un minuto di silenzio è stato osservato di
fronte alla stele che allo stadio Heysel ricorda
le 39 vittime del dramma di 30 anni fa. In una
cerimonia alla presenza degli ambasciatori
d'Italia, Alfredo Bastianelli, e di Gran
Bretagna, del sindaco di Bruxelles, del
presidente del museo della Juve, Paolo
Garimberti, e dell'ex juventino Sergio Brio,
sono state posate corone di fiori e sono stati
liberati in cielo 39 palloncini bianchi ciascuno
con il nome di una delle vittime, 32 italiane.
Fonte: Ansa.it © 29 maggio 2015
Fotografia: GETTY IMAGES
© (Not
for Commercial Use)
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"Rientrare in quello
stadio, davanti a quel settore 30 anni dopo, mi
ha fatto una sensazione strana. Davanti alla
lapide ho pregato per le anime dei nostri 39
Angeli. Si potranno versare fiumi d'inchiostro,
girare migliaia di filmati cercando di
comprendere e capire. La verità è una sola: il
29 maggio 1985 trentanove vittime innocenti
morirono in terra belga per mano degli hooligans
inglesi. Ciò si sarebbe potuto evitare se non
fosse stato per la negligenza dell'Uefa e la
totale irresponsabilità delle istituzioni
belghe. Per sempre nei nostri cuori".
Beppe Franzo (Presidente
associazione Quelli di... Via Filadelfia)
Fonte: Facebook ©
29 maggio 2015
(Testo
© Fotografia
© Video)
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Oggi
cerimonia per l’Heysel a Bruxelles. Messa a
Torino
di Guido
Vaciago
Garimberti,
presidente del J-Museum, e Brio in Belgio per
onorare le vittime. Tutta la Juve in chiesa alla
Gran Madre.
TORINO - Il
trentennale è oggi, 29 maggio. E nella giornata
del ricordo per le 39 vittime dell’Heysel (32
italiani, 4 belgi, 2 francesi e un irlandese),
la Juve sarà presente a Bruxelles, Liverpool e
Torino per una triplice commemorazione speciale.
Nel capoluogo piemontese la squadra, assieme
allo staff tecnico, si recherà presso la Chiesa
della Gran Madre di Dio dove alle 19.30 sarà
celebrata una Messa in suffragio dei caduti, nel
ricordo di chi, nel 1985, si armò di coraggio e
passione col pensiero di assistere a una finale
di Coppa Campioni e si ritrovò senza vita per la
furia degli hooligans. Sarà presente anche la
dirigenza bianconera, oltre a Ian Rush in
rappresentanza del Liverpool e ai membri
dell’Associazione fra i Familiari delle vittime
dell’Heysel. Al termine della celebrazione è
fissata la partenza per Verona. PESSOTTO
A LIVERPOOL - Una cerimonia analoga si
terrà a Liverpool, con Gianluca Pessotto e
Massimo Bonini per la Juve. Nella capitale
belga, invece, ci saranno Paolo Garimberti,
presidente del J-Museum e Sergio Brio, l’ex
difensore che visse la tragedia da molto vicino.
Non mancheranno l’ambasciatore britannico in
Belgio, Alison Rose e l’omologo italiano,
Alfredo Bastianelli. La commemorazione, che avrà
inizio alle 10, si svolgerà dinanzi al monumento
eretto in memoria della strage, all’esterno
dello stadio. Saranno letti i nomi dei 39 morti,
seguirà la deposizione di una corona di fiori e
quindi verrà osservato un minuto di
raccoglimento. Trentanove palloncini bianchi,
infine, saliranno al cielo di Bruxelles.
Fonte:
Tuttosport.com © 29 maggio 2015
Fotografia: GETTY IMAGES
© (Not
for Commercial Use)
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Heysel, 30
anni dalla tragedia
Venerdì a
Bruxelles il ricordo
BRUXELLES -
Si svolgerà a Bruxelles venerdì 29 maggio alle
dieci del mattino la cerimonia commemorativa
della tragedia dell’Heysel dove 30 anni fa 39
tifosi, per la maggior parte juventini, persero
la vita a causa degli incidenti scoppiati poco
prima dello svolgimento della finale della Coppa
dei Campioni contro il Liverpool. Alla
cerimonia, che si svolgerà all’esterno dello
stadio davanti al monumento che ricorda la
strage, prenderanno parte, tra gli altri,
l’ambasciatore d’Italia presso il Belgio Alfredo
Bastianelli, l’ex giocatore della Juve Sergio
Brio (in campo nella finale del 1985) e il
presidente del museo della Juventus Paolo
Garimberti. Sarà presente anche l’ambasciatore
inglese. Dopo la lettura dei nomi dei morti, la
deposizione di una corona di fiori e un minuto
di raccoglimento, 39 palloncini bianchi
saliranno verso il cielo di Bruxelles in ricordo
delle vittime. La cerimonia è stata organizzata
dal Comune di Bruxelles, proprietario dello
stadio, in collaborazione con l’ambasciata
d’Italia e di Gran Bretagna. Secondo quanto si è
appreso, le autorità belghe saranno
rappresentate dal vice sindaco assessore allo
sport di Bruxelles, Alain Courtois, mentre
l’invito rivolto al ministro dell’Interno non è
stato finora raccolto.
Fonte:
Ladige.it © 22 maggio 2015
Fotografie: GETTY IMAGES
© (Not
for Commercial Use)
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