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AGRIGENTO 30-05-2015
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Cerimonia Agrigento 30.05.2015
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Juventus Club "Valle dei Templi" Agrigento 30.05.2015
30° Anniversario Strage Stadio Heysel Bruxelles
Cerimonia di Scopertura della Targa in Memoria delle 39 Vittime
A Cura dello Juventus Club "Valle dei Templi" di Agrigento
 

I sopravvissuti dell’Heysel ricordano la strage:

Scoperta una targa allo Juventus Club "Valle dei Templi"

Da piazzale Rosselli salirono sul pullman portandosi uno striscione con la scritta "Agrigento presente". Qualcuno di loro non arrivò neppure a vederla la finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool e quel lenzuolo  fu usato per coprire i cadaveri. I sopravvissuti agrigentini alla strage dell’Heysel non hanno perso la loro passione ma non hanno nemmeno dimenticato l’orrore di quella sera e di sicuro non lo faranno mai. La vittoria della prima "Coppa dalle grandi orecchie" passò decisamente in secondo piano. Di quella sera si ricorda solo dolore e morte. Sabato pomeriggio, in occasione del trentesimo anniversario della tragedia, allo Juventus Club Valle dei Templi di via XXV aprile, ad Agrigento, è stata inaugurata una targa in ricordo delle trentanove vittime. Quaranta in realtà, perché non tutti sanno che il favarese Giuseppe Vullo, che quella sera restò gravemente ferito, di recente è morto proprio a causa dei trami riportati che resero precarie le sue condizioni di vita. Alcuni dei reduci dell’Heysel, invitati dal presidente dello Juventus Club Valle dei Templi, Salvatore Capraro, hanno ricordato quei momenti con rabbia e dolore ma anche con la consapevolezza di essere vivi per miracolo. Fra loro c’è Settimio Cantone, molto noto in città anche per il suo impegno in politica, gli imprenditori Mario Altieri e Marcello Graceffa; Gaspare Campagna e Gino Platamone. C’è, pure, chi non ha potuto essere presente come il giornalista agrigentino Michele Scimè, il ristoratore Paolo Callà nonché Giuseppe Lazzano, Carmelo Salamone, Giulio Brugnera e Totò Catalano. Tutti erano nel famigerato settore Z dove restarono uccisi trentanove tifosi della Juve, schiacciati dalla ressa provocata dagli hooligans inglesi che volevano scontrarsi con loro mentre la polizia di Bruxelles mostrava enormi limiti operativi nella gestione dell’emergenza. Lo sport era la loro passione – ha ricordato don Mario Sorce, juventinissimo parroco del quartiere che ha benedetto la targa – e purtroppo è stata anche la causa della loro morte assurda". "Oggi che gioiamo per i prestigiosi risultati della nostra Juve – ha detto il presidente del club Valle dei Templi Salvatore Capraro – non possiamo dimenticare chi per la nostra stessa fede calcistica ha perso la vita. È stata una tragedia assurda che abbiamo il dovere di non dimenticare". "Hanno messo una rete da cantiere in mezzo a una curva di uno stadio fatiscente per dividere le due tifoserie, – ha ricordato Mario Altieri – in quelle condizioni la strage era inevitabile. L’organizzazione è stata pessima in tutto. Ogni cosa era inadeguata. L’impianto, la collocazione delle tifoserie e il servizio d’ordine". Settimio Cantone quella sera restò gravemente ferito alla testa e la partita la vide in ospedale insieme a un hooligan inglese con una gamba fratturata. "Scappò dall’ospedale quando segnò la Juve – racconta – perché voleva andare allo stadio a dare una mano al Liverpool". Cantone ricorda che i suoi compagni di viaggio pensarono che fosse morto. "Ci eravamo persi, non c’erano telefonini e nessuno sapeva dove fossi. Un funzionario dell’ambasciata italiana fece in modo che io rientrassi con l’aereo insieme ai miei amici". Cantone ricorda un aneddoto particolare. "Crollò il muro e scappammo, io mi rifugiai nella panchina della Juve. Avevo un’enorme ferita alla testa, c’era sangue ovunque. Si avvicinò il direttore sportivo di allora della Juve, Francesco Morini, che chiamò un’ambulanza. Io gli dissi che non volevo andare in ospedale perché volevo seguire la partita, lui mi disse di stare tranquillo perché la gara non si sarebbe giocata". Fonte: Agrigentoweb.it © 31 maggio 2015 Fotografie: Juventus Club Valle dei Templi © Video: Sicilia TV (Agrigento Oggi) ©

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