Juve, Boniek:
"Nella finale dell’Heysel c’era un atmosfera
surreale"
di Stefania Palminteri
Intervistato
per La Gazzetta dello Sport, Zibi Boniek è
ritornato a parlare della finale di Champions
League disputata dalla Juventus allo stadio
Heysel. Ecco cosa ha detto: "Abbiamo dovuto
giocare una partita per consentire la
riorganizzazione della sicurezza intorno allo
stadio. Non volevamo farlo. In queste
situazioni, se vinci sei stato cinico, se perdi
non hai rispettato le vittime. L’atmosfera era
irreale. Quando la palla usciva, c’erano
poliziotti con i cani in campo, una tribuna era
crollata. Ma abbiamo giocato tutti e 22 senza
alcun accordo, ognuno con i propri sentimenti,
cercando di vincere. Quella è una partita di cui
nessuno può andare orgoglioso e mi ha lasciato
un enorme dolore per la tragica morte di 39
persone, ma anche un grande dispiacere dal punto
di vista sportivo perché io volevo vincere, in
una gara normale, quella Coppa dei Campioni ed
esserne fiero".
Boniek: "Donato il mio premio alle
famiglie delle vittime" - L’ex
calciatore dei bianconeri ha proseguito: "Quella
fu la mia ultima partita con la Juve, sono
andato in aereo privato in Albania per
raggiungere la nazionale polacca che stava
giocando le qualificazioni per i Mondiali. Non
voglio criticare gli altri che alzarono la
Coppa, ricordo solo che ho donato tutto il mio
sostanzioso premio per la vittoria alle famiglie
delle vittime".
Fonte:
Juvenews.eu
© 16 gennaio 2025
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