Napoli, ucciso bimbo di
7 anni
Un parente spara per
festeggiare la partita
di Fulvio Milone
NAPOLI - Morire a sette
anni, durante una festa fra
tifosi, con un colpo di pistola
al petto. È questa la fine
assurda toccata a Salvatore
Oliva: il 21 giugno è stato il
suo ultimo compleanno. La
polizia, che nella notte ha
tentato di ricostruire le fasi
della tragedia, non ha dubbi:
l'omicidio non ha un movente, se
non la smania di celebrare in
modo violento la vittoria
dell'Italia sulla Nigeria. E fra
le ipotesi più accreditate, ve
n'è una particolarmente
inquietante: a sparare, sia pure
involontariamente, sarebbe stato
uno dei parenti della vittima. È
accaduto ieri a Ercolano, un
paese sulla costa a Sud di
Napoli. Salvatore aveva
assistito alla partita, con il
padre Alberto, nella sua casa in
via
(Omissis). Un incontro
tormentato, con un'Italia che
faticava a imbroccare
l'occasione giusta per
pareggiare con gli avversari i
quali vincevano per un gol a
zero. Poi, il sospirato pareggio
e i tempi supplementari che
hanno consentito la vittoria
degli azzurri. In casa Oliva è
scoppiata la gioia, come nelle
abitazioni di tutti gli
italiani. E per festeggiare
l'ingresso ai quarti di finale,
Alberto ha voluto stare in
compagnia. Ha deciso di
trasferirsi con il bambino in
casa del cognato, (Omissis), che
abita nella stessa strada. Cosa
sia accaduto dopo è ancora
avvolto nel mistero. Gli
investigatori avanzano solo
ipotesi. Durante i
festeggiamenti, qualcuno, fra i
parenti, ha tirato fuori una
pistola e probabilmente l'ha
caricata per sparare in aria,
fuori dalla finestra. Una mossa
sbagliata ed è partito un colpo,
un solo proiettile che ha
centrato in pieno petto il
piccolo Salvatore. La corsa
disperata in ospedale non è
servita a nulla. Il bambino era
già morto quando l'auto del
padre è arrivata davanti al
pronto soccorso del "Loreto
Mare", alla periferia orientale
di Napoli. La pallottola gli
aveva spaccato il cuore. "Un
bimbo splendido, vittima di una
morte assurda". Perfino i
poliziotti sono rimasti
sconvolti dalla fine di
Salvatore. Quando hanno saputo
che per il piccolo non c'era più
nulla da fare, i famigliari si
sono abbandonati a scene di
disperazione. A tarda ora si è
saputo che la polizia ha
recuperato l'arma, una pistola
cal. 7.65, regolarmente
denunciata dallo zio del
bambino, (Omissis). La
madre, Maddalena De Falco, ha
detto, fra le lacrime, che il
colpo era partito dopo che il
figlio aveva fatto cadere la
pistola custodita in una
scatola. Ma gli investigatori
non le credono.
6 luglio 1994
Fonte: La Stampa
La festa dei selvaggi bimbo
ucciso a Ercolano
Cortei, slogan, petardi,
trombette ad aria compressa. Ma
anche la morte di un bambino per
colpi di arma da fuoco, e le
coltellate al primo africano che
capita a tiro. È stata una notte
tragica e folle quella
dell’Italia che si è riversata
in piazza per festeggiare la
vittoria della nazionale di
Sacchi. Ad Ercolano, un Comune a
quindici chilometri da Napoli,
Salvatore Oliva di sette anni è
stato colpito al cuore dal
proiettile di una pistola. Si
trovava a casa dello zio,
(Omissis), in una zona
popolare vicina al mercato degli
stracci di Pugliano. Il padre
Alberto ha immediatamente
trasportato all’ospedale di
Loreto Mare il bambino, che però
è giunto cadavere. La polizia ha
trovato la pistola nella casa:
appartiene allo zio, che ora è
ricercato insieme con il figlio
(Omissis), sedici anni, cugino
del bambino ammazzato. Non si
esclude che sia stato proprio
lui a sparare. A Bologna, pochi
minuti dopo la fine della
partita, un ragazzo tunisino è
stato accoltellato mentre
dormiva su una panchina di
fronte alla stazione: "Era un
bianco" ha spiegato alla polizia
ferroviaria, mostrando la ferita
su una coscia.
Contemporaneamente, in piazza
Maggiore, la polizia si è
schierata a difesa della fontana
del Nettuno, restaurata di
recente: dopo qualche minuto
però ha dovuto cedere sotto la
spinta di centinaia di persone,
che l’hanno conquistata e
scalata fino alla cima. Di
rigore il bagno nel "Gigante",
come viene chiamata la fontana.
La festa nigeriana nel centro
sociale Ca' de mandorli, nel
frattempo, era stata annullata.
"Baggio, Baggio". Torino è stata
la prima città a svegliarsi. A
scendere in piazza con i
tricolori, a pigiare sul
clacson, a sgommare
sull’asfalto. Emozionata dai due
gol dello juventino, si è
gettata subito in una folle
notte di festeggiamenti. Scene
di gioia collettiva, come se
l’Italia avesse vinto il
mondiale. Esplosione di petardi,
anche cartelli un metro per un
metro con il faccione di Ron
Moss di "Beautiful". Da piazza
Castello alla stazione centrale
di Porta Nuova, da via Roma al
salotto buono di Porta San
Carlo, i torinesi hanno esultato
per una vittoria rivendicata
grazie alle due prodezze di
Baggio. Chi invece ha dovuto
festeggiare in una specie di
camicia di forza è stata Napoli.
I tifosi non hanno potuto
"assediare" pacificamente il
centro, presidiato da cinquemila
agenti per le misure di
sicurezza e i divieti legati al
vertice dei G7. Fuochi
d’artificio e suoni di tromba,
soprattutto nei quartieri
popolari. Nella zona di
Mergellina una banda
improvvisata ha attraversato a
piedi alcune strade suonando
trombe e tamburi, con i cappelli
azzurri in testa. L’esplosione
di una grossa bomba carta,
gettata da un tifoso per strada,
ha mandato in frantumi i vetri
di due abitazioni nella zona di
Secondigliano. A Roma migliaia
di tifosi in festa si sono mossi
in direzione piazza del Popolo,
piazza Venezia, Trastevere,
Pantheon. I vigili urbani hanno
cercato a fatica di proteggere
le zone a rischio del centro,
comunque invaso da pedoni e
motorini. Proprio sui motorini
alcuni ragazzi si sono gettati
contromano sulla discesa del
Muro Torto, un’impresa da
kamikaze. Sul Lungotevere si
sono scatenati rischiosi slalom
e sorpassi tra automobili.
Numerosi i tamponamenti. E molto
hanno rischiato anche i due che
sono quasi precipitati dal tetto
del bar al centro di piazzale
Flaminio, raggiunto per issare
due bandiere italiane. Aperto
l’idrante dei giardini di piazza
Venezia, invasa dalla gente la
fontana di piazza di Spagna.
Sparato in aria qualche colpo di
pistola. Nei quartieri di
periferia gettati dalle finestre
piatti, bicchieri e oggetti
vari, come a Capodanno. Festa in
piazza Duomo a Milano attorno al
megaschermo piazzato lì da
Antenna Tre. Esulta all’Arena
anche Margherita, maga ufficiosa
della Lega, che aveva predetto
la sconfitta per 2-1 davanti a
quattrocento fedelissimi di
Bossi. Delirio a Palermo, che ha
raccolto migliaia di persone tra
la centrale piazza Politeama, il
Borgo vecchio e la Kalsa. A
Genova pochi si sono negati un
tuffo nella fontana di piazza De
Ferrari. Anche via XX settembre
è stata utilizzata come
palcoscenico nella folle notte
per la nazionale di Sacchi. Il
David di Michelangelo con la
bandiera italiana in mano ? Può
succedere, a Firenze. Dove, ben
inteso, è esposta una copia
della celebre scultura, in
piazzale Michelangelo. Il cuore
della festa fiorentina è stato
proprio quel piazzale, con la
vista sulla città. A Firenze le
solite immagini di gioia
collettiva, con i rodei tra
automobili e la gente sui
tettucci. Immancabili i
tricolori con lo slogan (scritto
all’ultimo momento con il
pennarello): "Rivogliamo
Baggio". Si sono lamentati i
proprietari di decine di
macchine ammaccate dai calci dei
tifosi. Ma non sapevano delle
tragedie che si stavano
consumando in altre città.
6 luglio 1994
Fonte: La Repubblica
Uccide a 15 anni "c’era
la festa"
di Ottavio Ragone
NAPOLI - Mentre l’Italia
impazziva per le prodezze di
Baggio, Salvatore Oliva si
accasciava al suolo senza un
grido, il volto terreo, le mani
sul petto rosso di sangue.
Mentre Ercolano esultava per il
miracolo azzurro, un bambino di
sette anni moriva nel fragore
dei petardi e dei clacson, con
il cuore devastato da un colpo
di pistola. Salvatore è stato
ucciso accidentalmente da suo
cugino (Omissis), un ragazzo di
quindici anni che ora è
barricato in casa, assalito dai
rimorsi, e ripete sempre la
stessa frase: "Salvatore, io ti
volevo bene come un fratello".
(Omissis) maneggiava la pistola
del padre, una Beretta calibro
7,65 regolarmente denunciata,
quando è partito il proiettile
mortale. Italia-Nigeria era
appena finita, una vera
liberazione il fischio
dell’arbitro dopo lo stillicidio
dei supplementari. È esplosa la
festa nei vicoli di Pugliano, il
mercato degli stracci di
Ercolano, una gioia
incontenibile nel quartiere
povero e malfamato. Salvatore
era accanto al cugino, giocavano
con la pistola ma nessuno in
casa si è accorto del pericolo.
Forse il clima di euforia li ha
contagiati, forse il rumore
assordante dei botti in strada
li ha spinti ad emulare i
grandi. Di certo (Omissis) ha
sparato, l’ha confessato lui
stesso in lacrime alla polizia,
che l’ha denunciato per omicidio
colposo. Salvatore è morto
all’istante, sua zia l’ha
raccolto dal pavimento,
sconvolta. Inutile la corsa
all’ospedale Loreto Mare di
Napoli, uno slalom tra le auto e
le bandiere dei tifosi. Alle 22
il corpo del bimbo era nella
saletta dell’obitorio.
Vegliavano su Salvatore la madre
Anna Bifulco, incinta di cinque
mesi, casalinga, sorretta dal
marito Alberto Oliva, muratore.
Brave persone, nessuna noia con
la giustizia. Sono rimasti al
Loreto Mare per tutta la notte,
disperati mentre Napoli
festeggiava il successo degli
azzurri. "Che posso dire, ormai
il mio bambino è morto",
mormorava Anna Bifulco. Il carro
funebre ha trasportato la salma
al Policlinico per l’autopsia,
indaga la procura dei minori. La
città è scossa, l’euforia si è
trasformata in allarme per i
gravi incidenti. Un ragazzo di
17 anni, Francesco Carnevale, è
morto durante i caroselli d’auto
a Pozzuoli. Era in moto con un
suo amico, senza casco,
correvano sulla statale
Domiziana quando si sono
scontrati con una 126 che usciva
da un distributore di benzina.
Fatale l’impatto per Francesco.
Due le vittime del dopo partita,
dunque. Si attendono gli esiti
dell’inchiesta sulla morte di
Salvatore. Ieri in ospedale
c'erano anche i genitori di
(Omissis), (Omissis) e (Omissis), zii della
vittima. Sono stati denunciati
per omessa custodia e trasporto
illegale della pistola. Tempo fa
si erano trasferiti nella casa
di via
(Omissis) in cui è avvenuta la
tragedia, durante il trasloco
(Omissis) aveva nascosto la
Beretta sull’armadio, in uno
scatolo, ma suo figlio è
arrivato anche lì. L’arma era
carica, il colpo in canna.
Potevano esserci altre vittime,
perché con (Omissis) e Salvatore
giocavano pure le sorelle più
piccole. Il proiettile ha
trafitto il bambino e si è
schiacciato contro la parete.
Salvatore era solo
nell’abitazione degli zii, i
suoi genitori stavano accorrendo
per festeggiare. Mentre
varcavano la soglia hanno udito
il colpo, un rumore secco.
Straziante la scena. Anna Bifulco è svenuta, suo marito ha
sollevato Salvatore e l’ha
caricato in auto. (Omissis) ha
gettato via la pistola ed è
scappato in preda al panico. Poi
si è presentato in questura.
7 luglio 1994
Fonte: La Repubblica
PUNIZIONE
Niente match a Ragusa
"Tifosi animali" e sul
maxischermo in onda il concerto
RAGUSA - Per
sottolineare la loro condanna
delle manifestazioni estreme dei
tifosi, come quella che a
Ercolano ha provocato la morte
del piccolo Salvatore Oliva,
l'associazione "Viviani" e il
Centro polivalente "La
Travatura", entrambi con sede
nel centro storico di Ragusa,
hanno deciso di non proiettare
la partita Italia-Spagna sul
maxischermo installato
all'aperto. Durante tutta la
durata dell'incontro di calcio,
sono stati trasmessi concerti
sinfonici: "Per denunciare il
gretto e animalesco
comportamento dei tifosi
italiani, che a Ercolano hanno
compiuto il loro sacrificio di
massa in nome del dio calcio",
spiega un volantino intitolato
"E' un tifo ignorante e
animale".
10 luglio 1994
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