Due italiani
uccisi ad Hannover
Spari dopo
una lite sui Mondiali. Identificato l'assassino:
è un tedesco, adesso è in fuga.
HANNOVER
- Due cittadini italiani sono stati uccisi
a colpi di arma da fuoco lunedì mattina
in un bar nel quartiere a luci rosse di
Hannover (Bassa Sassonia). Lo ha reso noto
la polizia tedesca e la Farnesina lo ha
confermato. Le vittime avevano 47 e 49 anni.
LA CONTA DEI MONDIALI - Sfatata l'ipotesi
della pista mafiosa, sostenuta inizialmente
al sito della Bild che ipotizzava si potesse
trattare di un agguato. All'origine della
sparatoria nella birreria di Hannover è
stata una banale lite sul calcio. La polizia
ha identificato l'assassino: è Holger B,
42 anni, tedesco incensurato. "I tre uomini
stavano litigando nel locale sui successi
passati delle squadre di calcio tedesca
e italiana durante i mondiali" - ha comunicato
in una nota la polizia di Hannover. UNA
FUGA A PIEDI - Secondo il quotidiano Hannoversche
Allgemeine, nell'edizione online, i tre
uomini non erano d'accordo "su quante volte
l'Italia ha vinto i mondiali di calcio"
in passato. Una delle vittime faceva il
pizzaiolo in un ristorante italiano di Hannover
chiamato Little Italy, mentre l'altro era
un collega che lavorava in una pizzeria
di Linden. Uno dei due vestiva la maglia
della nazionale italiana. La lite è iniziata
quando hanno discusso con l’altro cliente
della birreria, dopo un'abbondante bevuta,
su quanti mondiali avesse vinto l'Italia.
Lo sconosciuto è uscito dal locale con la
scusa di ritirare soldi a un bancomat. Dopo
un'ora è ritornato e ha sfidato l'italiano
di 49 anni a proseguire la discussione a
pugni fuori dal locale. Quando l'altro si
è alzato, il cliente tedesco ha estratto
un'arma e gli ha sparato, subito dopo ha
colpito anche l'altro italiano, il quarantasettenne.
Poi l'assassino è fuggito a piedi. A pochi
metri dal bar è stata intanto ritrovata
la pistola.
5 luglio
2010
Fonte:
Corriere.it
(Testo © Fotografie)
La polizia tedesca
pubblica sul web le foto di Holger B. il
ricercato per l'omicidio.
Hannover:
morto anche il secondo italiano, è caccia
al killer dei Mondiali
Non ce l'ha
fatta il connazionale colpito insieme a
un pizzaiolo a seguito di una lite sulla
coppa del Mondo.
MILANO
- Ormai è caccia all'uomo. Tanto che la
polizia tedesca non ha esitato a pubblicare
le prime immagini dell'uomo in fuga il killer
che ha ucciso due italiani lunedì in un
locale di Hannover. CACCIA ALL'UOMO - È
morto durante la notte in ospedale anche
l'altro italiano, Giuseppe Longhitano, di
origini siciliane, che lunedì mattina era
stato ferito gravemente con colpi di arma
da fuoco in un bar di Hannover, mentre si
trovava in compagnia di un suo connazionale,
Franco Siccu, 47 anni, originario di San
Vero Milis (in provincia di Oristano), che
era deceduto poco dopo in ospedale. Lo ha
annunciato la polizia di Hannover in un
comunicato. La seconda vittima aveva 49
anni e le sue condizioni erano apparse subito
"gravissime", come ha detto la polizia.
"L'uomo è deceduto durante la notte a causa
delle ferite riportate", si legge nel comunicato
diffuso questa mattina dalla polizia di
Hannover. Nella nota, la polizia spiega
inoltre che il sospetto omicida - Holger
B, un cittadino tedesco di 42 anni residente
ad Hannover - è ancora ricercato. IMMAGINI
SUL WEB - Proprio per questo sono state
diffuse via internet alcune sue immagini
mentre ritira del contante dallo sportello
automatico di una banca vicino al bar in
cui è stato commesso il duplice omicidio.
La prima vittima della sparatoria, che aveva
47 anni, era morta in ospedale lunedì mattina,
poco dopo il ricovero. Entrambi gli italiani
erano stati colpiti alla testa dopo una
lite sulle coppe del mondo delle nazionali
italiana e tedesca.
6 luglio
2010
Fonte:
Corriere.it
Lite sulle nazionali
in Germania
Morto anche
il secondo italiano
La sparatoria
di Hannover aveva ucciso subito il sardo
Franco Siccu. Il siciliano Giuseppe Longhitano,
gravissimo, è deceduto durante la notte.
La testimone: "Gli italiani avevano finito
il lavoro e stavano bevendo qualcosa. Poi
il litigio sul numero di titoli vinti dagli
azzurri con un tedesco che si è allontanato,
poi è tornato con una pistola: una vera
esecuzione".
HANNOVER
(Germania), 6 luglio 2010 - È morto durante
la notte in ospedale anche l'altro italiano
che ieri mattina era stato ferito gravemente
con colpi di arma da fuoco in un bar di
Hannover, mentre si trovava in compagnia
di un suo connazionale, che era deceduto
poco dopo in ospedale. Lo ha annunciato
la polizia di Hannover in un comunicato.
IL RICERCATO - La seconda vittima aveva
49 anni e le sue condizioni erano apparse
subito "gravissime", come ha detto la polizia.
"L'uomo è deceduto durante la notte a causa
delle ferite riportate" si legge nel comunicato
diffuso questa mattina dalla polizia di
Hannover. Nella nota, la polizia spiega
inoltre che il sospetto omicida - Holger
B, un cittadino tedesco di 42 anni residente
ad Hannover - è ancora ricercato. Ieri sera
sono state diffuse via Internet alcune sue
immagini mentre ritira del contante dallo
sportello automatico di una banca vicino
al bar in cui è stato commesso il duplice
omicidio. La prima vittima della sparatoria
era morta in ospedale ieri mattina, poco
dopo il ricovero. Entrambi gli italiani
erano stati colpiti alla testa dopo una
lite sul numero di coppe del mondo conquistate
dalle rappresentative di Italia e Germania.
LE VITTIME - Intanto trapelano dalla stampa
locale sarda le prime informazioni sulle
vittime. La prima si chiamava Franco Siccu,
47 anni, originario di San Vero Milis (in
provincia di Oristano). Siccu - secondo
quanto riportano oggi i quotidiani sardi
- era emigrato in Germania da diversi anni
e lavorava nella pizzeria Little Italy.
Il fratello maggiore Nino Siccu, maresciallo
dell'Esercito in pensione, racconta all'Unione
Sarda: "Mio fratello ha sempre lavorato
fin da quando era ragazzo, non sappiamo
cosa sia potuto accadere davanti a quel
pub, Franco era una brava persona". La seconda
vittima si chiamava Giuseppe Longhitano
ed era sempre dipendente del Little Italy.
L'uomo, 49 anni, era originario della provincia
di Catania: "Pippo lavorava in questo ristorante
da quando l'abbiamo aperto, a febbraio del
2008, quindi da due anni e qualche mese
- ha spiegato il cognato. Noi siamo in Germania
dall'inizio degli anni Sessanta e lui era
qui da una ventina d'anni. Era sposato e
aveva due figli grandi, uno di 20 anni e
l'altro di quasi 19, che vivono ad Hannover
e anche la moglie vive qui. Questa tragedia
è successa per una stupidata di un pazzo
dopo una discussione futile. Non si ammazza
la gente così a sangue freddo, non si va
vicino e si spara in testa". LA TESTIMONIANZA
- È stata una testimonianza a chiarire la
dinamica dei fatti, riportata dalla Bild
Zeitung. Siccu, uno degli italiani vittime
ieri del folle gesto di un omicida in un
bar di Hannover, si è inginocchiato davanti
al suo assassino e l'ha pregato di non premere
il grilletto, ma invano: l'uomo gli ha sparato
alla testa senza pietà. È il racconto di
una testimone oculare intervistata dalla
Bild, secondo quanto scrive oggi il tabloid
nella sua versione online. L'assassino,
ha detto la testimone, ha sparato prima
all'amico di Siccu e poi ha puntato la pistola
contro il suo connazionale. "Franco si è
inginocchiato davanti all'uomo, lo ha implorato
"no, per favore non..." - ha riferito la
testimone. Ma l'assassino ha sparato per
la seconda volta, puntando nuovamente alla
testa da una distanza ravvicinata.
6 luglio
2010
Fonte:
Gazzetta.it
© Fotografia:
Corriere.it
Morto anche
il secondo italiano
Ad Hannover
è stata esecuzione
I due freddati
dopo una lite sui Mondiali. È caccia all'assassino.
HANNOVER
- È costata la vita a entrambi gli italiani,
in un bar nel quartiere a luci rosse di
Hannover, la banale discussione di ieri
mattina con un tedesco, sulle coppe del
mondo degli azzurri: si chiamavano Giuseppe
Longhitano e Franco Siccu, il primo era
siciliano, il secondo sardo, entrambi erano
pizzaioli. E per Franco è stata una vera
esecuzione. All’indomani della tragedia,
continuano le ricerche dell’uomo sospettato
del duplice omicidio - Holger B, 42 anni,
residente ad Hannover, incensurato - e una
testimone oculare racconta al tabloid Bild
come è morto Franco Siccu, 47 anni, originario
di San Vero Milis (in provincia di Oristano),
sotto i suoi occhi. L’assassino, ha detto
la donna, ha sparato prima a Giuseppe Longhitano,
49 anni, originario di Bronte (in provincia
di Catania) e poi ha puntato la pistola
contro il suo connazionale. "Franco si è
inginocchiato davanti all’uomo, lo ha implorato
"no, per favore non...", ha raccontato
la testimone. Non c’è stato niente da fare:
l’assassino gli ha sparato alla testa ed
è fuggito. Erano circa le 7:20 di ieri mattina.
Nel bar "Columbus" - aperto 24 ore su 24
- c’erano sei persone in tutto, incluso
l’omicida e il personale del locale. Siccu
è morto poco dopo, in ospedale. Longhitano
è deceduto durante la notte, e la polizia
ha dato la notizia della sua morte con uno
scarno comunicato diffuso questa mattina
su Internet. Già ieri sera, comunque, le
forze dell’ordine avevano diffuso alcune
immagini del presunto assassino. Il cognato
di Giuseppe Longhitano, detto "Pippo", è
ancora scosso. Raggiunto al telefono dall’agenzia
Ansa, ha commentato la morte del parente,
ma è voluto rimanere anonimo. "Sono scioccato...
Questa tragedia è successa per una stupidata
di un pazzo - ha detto. Non si ammazza la
gente così a sangue freddo, non si va vicino
e si spara in testa". Longhitano, ha spiegato
il cognato, lascia la moglie e due figli,
uno di 20 anni e l’altro di quasi 19. L’uomo
viveva in Germania da circa 20 anni, dal
febbraio del 2008 lavorava al "Mamma Raffaele",
un ristorante a circa tre chilometri dal
"Little Italy", il locale dove lavorava
Franco Siccu, che si trova proprio davanti
al bar "Columbus". Anche
Siccu aveva lasciato
il suo paese all’inizio degli anni Novanta
per cercare lavoro. Lo aveva trovato, prima
sulle navi di linea e da crociera, poi ad
Hannover, dove lo aveva raggiunto il fratello
Fausto. "Una fine davvero assurda, era partito
per cercare il lavoro che non aveva trovato
qui e amava la Germania. Lo rimpiangeremo
tutti", ha detto il vicesindaco del paese
Giuseppe Caria, che stamattina ha inutilmente
tentato di mettersi in contatto col fratello
Fausto. "Un atto brutale che ci riporta
molto indietro nei rapporti fra persone
civili", ha commentato da parte sua il sindaco
di Bronte, il senatore del Pdl Pino Firrarello.
"Il povero Giuseppe - ha aggiunto il sindaco
riferendosi a Longhitano - non aveva avuto
esitazione ad emigrare pur di trovare quel
lavoro che nella sua terra non era riuscito
ad ottenere. Mi unisco al dolore della famiglia".
6 luglio
2010
Fonte:
Lastampa.it
© Fotografia:
Calcioblog
Hannover, morto
il secondo italiano
Un'esecuzione,
ecco le foto del sospetto
Le autorità
tedesche sulle tracce di un 42enne incensurato.
L'assassino si è allontanato con la scusa
di prelevare dei soldi ed è tornato con
una pistola: Siccu gli ha pregato in ginocchio
di non sparare.
HANNOVER
- Si aggrava il bilancio della tragica lite
che ha coinvolto due cittadini italiani
ieri in un locale di Hannover: un secondo
connazionale non è sopravvissuto ai colpi
d'arma da fuoco esplosi da uno sconosciuto
dopo un'accesa discussione sul calcio. L'uomo,
Giuseppe Longhitano, siciliano di 49 anni,
è morto nella notte in ospedale. L'altro
italiano ucciso ieri si chiamava Franco
Siccu, 47enne di origini sarde. La polizia
di Hannover ha pubblicato sul proprio sito
Internet alcune fotografie dell'uomo sospettato del duplice omicidio. Si tratta di Holger
B, 42 anni, incensurato. È alto circa un
metro e 80, ha reso noto la polizia in un
comunicato. La sua abitazione è stata perquisita.
Le immagini pubblicate mostrano l'uomo mentre
ritira del contante dallo sportello automatico
della banca che si trova vicino al luogo
del delitto. In precedenza era emerso che,
prima di sparare, l'uomo si era allontanato
dal bar dicendo che sarebbe andato a prendere
dei soldi. Poco più di un'ora dopo, era
tornato armato di una pistola. All'origine
del delitto, hanno riferito gli investigatori,
ci sarebbe una lite sui mondiali di calcio:
"Secondo le attuali informazioni, i tre
uomini stavano litigando sui successi passati
delle squadre di calcio tedesca e italiana
durante i mondiali", si legge nella nota.
Da parte sua, il quotidiano Hannoversche
Allgemeine scrive nell'edizione online che
i tre non erano d'accordo "su quante volte
l'Italia ha vinto i mondiali di calcio"
in passato. Secondo un testimone, quella
di Siccu e Longhitano è stata una vera e
propria esecuzione: l'assassino ha sparato
per primo a Longhitano. Siccu si è inginocchiato
davanti all'uomo e l'ha pregato di non premere
il grilletto, ma invano: l'omicida gli ha
sparato alla testa senza pietà.
6 luglio
2010
Fonte:
Repubblica.it
Omicidio Longhitano
ad Hannover
Il sindaco Pino
Firrarello: "Un atto brutale"
A seguito
dell’assassinio ad Hannover del brontese
Giuseppe Longhitano, il sindaco di Bronte
Pino Firrarello ha dichiarato: "Un atto
brutale che ci riporta molto indietro nei
rapporti fra persone civili. Non pensavamo
che per una questione così banale, come
il calcio, potesse essere assassinata una
persona ancora giovane, che lascia nel dolore
la sua famiglia e tutti coloro che lo hanno
apprezzato. Il povero Giuseppe non aveva
avuto esitazione ad emigrare pur di trovare
quel lavoro che nella sua terra non era
riuscito ad ottenere. Mi unisco al dolore
della famiglia".
(L’Addetto stampa
Gaetano Guidotto)
6 luglio
2010
Fonte:
Bronte118.it
Hannover
(Germania)
Sparatoria
per il calcio, uccisi due italiani, uno
è di Bronte
di Roberto
Caracciolo
BERLINO
- È stata una vera esecuzione. Franco Siccu,
uno degli italiani vittime ieri del folle
gesto di un omicida in un bar di Hannover,
si è inginocchiato davanti al suo assassino
e l’ha pregato di non premere il grilletto,
ma invano: l’uomo gli ha sparato alla testa
senza pietà. È il racconto di una testimone
oculare intervistata dalla Bild, secondo
quanto scrive oggi il tabloid nella sua
versione online. L’assassino, ha detto la
testimone, ha sparato prima all’amico di
Siccu e poi ha puntato la pistola contro
il suo connazionale. "Franco si è inginocchiato
davanti all’uomo, lo ha implorato "no, per
favore non…" - ha riferito la testimone.
Ma l’assassino ha sparato per la seconda
volta, anche questa volta puntando alla
testa da una distanza ravvicinata. Siccu,
come è noto, è deceduto in ospedale poco
dopo, mentre Longhitano è morto durante
la notte. "Questa tragedia è successa per
una stupidata di un pazzo. Non si ammazza
la gente così, a sangue freddo…" ha riferito
il cognato di Giuseppe Longhitano che si
trovava in Germania da circa 20 anni e da
qualche anno faceva il pizzaiolo nel ristorante
Mamma Raffaele di Hannover, "Pippo era sposato
con mia sorella, lavorava in questo ristorante
da quando l’abbiamo aperto, a febbraio del
2008, quindi da due anni e qualche mese
- ha spiegato. Noi siamo in Germania dall’inizio
degli anni Sessanta e lui era qui da una
ventina d’anni. Aveva due figli grandi,
uno di 20 anni e l’altro di quasi 19, che
vivono ad Hannover e anche la moglie vive
qui". Ancora scosso dalla perdita del parente,
il cognato di Longhitano ha poi spiegato
che la vittima "era di Bronte" (in provincia
di Catania) e che i parenti "arriveranno
stasera" dall’Italia. "Sono scioccato -
ha detto - Morire per una stupidata di queste…".
"Come hanno detto i testimoni, non è che
c’è stata una discussione o che cosa - ha
proseguito - Si è soltanto parlato un poco
del pallone, del fatto che l’Italia ha quattro
stelle, la Germania tre. Questa era la discussione,
una discussione futile" sulle coppe mondiali
delle rispettive nazionali di calcio. Il
ristorante Mamma Raffaele si trova in un
quartiere di Hannover a circa tre km dal
bar "Columbus", dove è avvenuto il duplice
omicidio. "Negli anni passati, nel quartiere
a luci rosse ci sono stati degli episodi
di violenza - ha concluso - ma ultimamente
la situazione era tenuta sotto controllo".
Intanto la famiglia di Giuseppe Longhitano
si è chiusa in un muto silenzio. Nella casa
di Bronte, paese famoso nel mondo per il
suo pistacchio, a 35 chilometri da Catania,
dove vivono la sorella e la madre dell’uomo
i giornalisti, almeno per il momento, "non
sono graditi". Le due donne sono nella loro
abitazione di viale Sardegna, nella circonvallazione
del paese etneo, dove entrano e escono stretti
familiari e amici fidati, senza rilasciare
commenti o dichiarazioni. Giuseppe Longhitano
ha un altro fratello che è emigrato anche
lui all’estero 24 anni. Dal giorno della
sua partenza l’uomo non era più rientrato
a Bronte, tranne lo scorso anno quando ha
trascorso nel suo paese d’origine alcuni
giorni in ferie.
7 Luglio
2010
Fonte:
La Sicilia
© Fotografia:
Corriere.it
L’omicidio
degli italiani è stata un’esecuzione
Sono diventate
due le vittime della folle sparatoria avvenuta
l’altro ieri in un bar di Hannover, dopo
una ridicola lite su quale squadra avesse
vinto più Coppe del mondo. Dopo Franco Siccu,
pizzaiolo di 47 anni, sardo emigrato in
Germania vent’anni fa nella notte è morto
pure il suo amico e collega, anche lui italiano
al quale il "giustiziere" tedesco aveva
sparato un colpo di pistola in testa. Si
chiamava Giuseppe Longhitano, 49 anni, origini
siciliane, partito da Bronte 24 anni or
sono. Dell’assassino, subito identificato
dalla polizia, ancora nessuna traccia. "È
stata una vera esecuzione - racconta un
testimone. Tremendo, quell’uomo, tornato
nel bar un’ora dopo la discussione, ha sparato
prima a Longhitano. L’altro italiano gli
si è inginocchiato davanti pregandolo di
non premere il grilletto, ma invano: quello
gli ha sparato alla testa senza pietà".
Questa tragedia è successa per una stupidata
di un pazzo. Non si ammazza la gente così,
a sangue freddo..." - dice ora in lacrime
il cognato di Longhitano. "Pippo era mio
cognato - prosegue il parente - era sposato
con mia sorella, lavorava in questo ristorante
da quando l’abbiamo aperto, a febbraio del
2008, quindi da due anni e qualche mese"
- ha spiegato. "Noi siamo in Germania dall’inizio
degli anni Sessanta e lui era qui da oltre
una ventina d’anni. Era sposato e aveva
due figli grandi, uno di 20 anni e l’altro
di quasi 19, che vivono ad Hannover e anche
la moglie vive qui". Una fine senza senso
e per questo ancor più difficile da accettare.
"Sono scioccato - aggiunge il cognato. Morire
per una stupidata di queste...". "Come hanno
detto i testimoni, non è che c’è stata una
discussione o che cosa - ha proseguito -
Si è soltanto parlato un poco del pallone,
del fatto che l’Italia ha quattro stelle,
la Germania tre. Questa era la discussione,
una discussione futile sulle coppe mondiali
delle rispettive nazionali di calcio". Il
ristorante Mamma Raffaele si trova in un
quartiere di Hannover a circa tre chilometri
dal bar Columbus, dove è avvenuto il duplice
omicidio. "Negli anni passati, nel quartiere
a luci rosse ci sono stati degli episodi
di violenza - ha concluso - ma ultimamente
la situazione era tenuta sotto controllo".
A quanto sembra sia l’assassino che le vittime
avevano alzato il gomito nelle ore precedenti,
un particolare che potrebbe spiegare almeno
in parte l’esplosione di violenza. L’ omicida,
un 42enne tedesco disoccupato, è ancora
in fuga e la polizia tedesca, per favorire
le ricerche, ha diffuso le foto tratte dal
video di una telecamera di sorveglianza
che lo hanno ripreso prima del duplice omicidio
mentre ritirava denaro da un bancomat. Dopo
essere rientrato nel bar Columbus ha sfidato
i due italiani, loro probabilmente hanno
pensato che volesse "solo" fare a botte.
Il primo ad alzarsi è stato Longhitano ed
è a questo punto che il folle ha estratto
l’arma mirando alla testa. Poi a ha fatto
fuoco su Siccu, uccidendolo sul colpo. Il
ricercato è alto circa un metro e 80, e
al momento della fuga indossava un cappello
con visiera, una t-shirt con la scritta
"College" e un paio di pantaloncini neri.
7 luglio
2010
Fonte:
Ilgiornale.it
© Fotografia:
Corriere.it
Ha chiesto pietà
in ginocchio
Ucciso con un
colpo alla testa
di Nadia
Cossu
"Così hanno
ucciso il pizzaiolo Franco Siccu". Una testimone
ha raccontato alla polizia tedesca gli ultimi
momenti.
SAN VERO
MILIS. Piange, chiusa in una stanza, circondata
dai parenti che provano a placare un dolore
che non ha consolazione. Anna Carta, 81
anni, non lo rivedrà più quel figlio partito
17 anni fa da San Vero Milis per cercare
fortuna in Germania. Gliel'hanno ammazzato.
La salma di Franco Siccu, il pizzaiolo di
47 anni ucciso con un colpo di pistola alla
testa da un uomo di Hannover mentre si trovava
in un bar della città tedesca, tornerà in
Sardegna soltanto tra quindici giorni. Per
la famiglia saranno due settimane di angoscia.
"Vogliamo sapere cosa sia successo - dicono
i parenti - perché le uniche notizie che
abbiamo sono quelle che ci dà la televisione".
La polizia tedesca sarebbe sulle tracce
del 42enne di Hannover che dopo un'assurda
discussione sui mondiali di calcio ha lasciato
il locale per poi tornarci armato e compiere
una vera e propria esecuzione. Le notizie
che arrivano dal quotidiano Bild della Germania
raccontano una storia terribile. fornita
da una testimone oculare. Sembra che Franco
Siccu si sia inginocchiato e abbia supplicato
quell'uomo accecato da un odio malato di
non premere il grilletto. Purtroppo Holger
B. (questo il nome dell'assassino) non lo
ha ascoltato. Gli ha sparato in testa senza
alcuna pietà e poi ha rivolto l'arma contro
un amico del pizzaiolo di San Vero Milis:
il siciliano Giuseppe Longhitano, di 49
anni, originario di Bronte, in provincia
di Catania, anche lui emigrato da 24 anni.
Siccu è morto dopo poco tempo in ospedale
e non ce l'ha fatta nemmeno Longhitano che
ha smesso di respirare ieri mattina. Franco
era partito nel 1993 verso la Germania.
doveva trovare un lavoro a tutti i costi
per potersi mantenere. E poi non sopportava
di stare senza far nulla. Ad Hannover aveva
una compagna e una figlia che era tutta
la sua vita: una bambina di nove anni che
portava sempre in Sardegna. Oggi San Vero
Milis è un paese sconvolto, lontanissimo
da Hannover dove però qualcuno ha voluto
rendere omaggio a quel cittadino sardo ammazzato
da emigrato, distante dalla sua terra. C'è
il tricolore davanti al bar dove sono stati
uccisi Siccu e l'amico e collega siciliano
Giuseppe Longhitano. Lo hanno messo, insieme
a dei fiori, i titolari della pizzeria Little
Italy dove Franco lavorava da un anno e
mezzo. Nel piccolo centro dell'Oristanese
tutti avevano sentito lunedì la notizia
al telegiornale, mai avrebbero però immaginato
che l'italiano di cui si parlava, ucciso
da un folle dopo una stupida discussione
su chi tra Italia e Germania avesse vinto
più coppe del mondo, fosse il loro compaesano.
Lui che non era nemmeno un grande appassionato
di calcio. E a guardare la televisione c'era
anche l'anziana mamma della vittima. Ha
sentito di una sparatoria nel locale Columbus
Kiosk, ha provato persino pena per quell'uomo
ucciso ma nemmeno per un istante ha pensato
al proprio figlio. "In realtà a nessuno
di noi è venuto in mente -dicono una cugina
e una zia ancora sotto choc vicino alla
casa di via San Michele nella periferia
di San Vero Milis. Sono stati i due figli
che vivono qui in paese a spiegare alla
madre quello che era successo. Prima le
hanno detto che Franco aveva avuto un incidente
stradale ma poi ne parlavano i telegiornali,
la radio e quindi hanno scelto di dire la
verità". Una verità dolorosissima che ha
lacerato il cuore della povera donna (già
sofferente dopo la perdita, tre anni fa,
del marito) e quello dei fratelli Nino,
ex maresciallo dell'esercito, e Maria Vincenza,
che insieme al marito si occupa della vendita
di prodotti agricoli. Il terzo dei figli
di Anna Carta, Fausto, vive ugualmente in
Germania. Come Franco, anni fa aveva deciso
di lasciare la Sardegna per cercare lavoro
all'estero. Lo aveva trovato, sempre nel
settore della ristorazione. Ed è toccato
a lui dare la terribile notizia alla famiglia.
Ora tutta la comunità di San Vero Milis
aspetta che sia fatta giustizia. Una telecamera
avrebbe infatti incastrato l'assassino e,
a quanto pare, la polizia di Hannover sarebbe
molto vicina alla sua cattura.
7 luglio
2010
Fonte:
Lanuovasardegna.it
© Fotografia:
Corriere.it
In ginocchio
davanti al killer
Ma lui ha sparato
senza pietà
di Corrado
Zunino
È morto
anche il secondo emigrato italiano, vittima
di una discussione sui mondiali di calcio
al Columbus Kiosk di Hannover. Giuseppe
Longhitano, 49 anni, cameriere originario
di Bronte, provincia di Catania. Ferite
alla testa, come per l’amico Franco Siccu,
lui 47 anni, pizzaiolo a Hannover da "Mamma
Raffaele", freddato la mattina di lunedì
nel bar aperto 24 ore su 24. Siccu era di
San Pietro Mils, Oristano. L' assassino,
Holger B, tedesco di 42 anni, è ancora in
fuga. La polizia di Hannover ha già diffuso
le sue immagini: frammenti di riprese da
un bancomat, dove aveva appena prelevato
per continuare a bere: cappellino da baseball,
maglietta beige. Le ricostruzioni del giorno
dopo confermano la futilità delle motivazioni
dell’omicidio nel quartiere a luci rosse
di Hannover, alimentate dalla birra bevuta
fino al mattino nascente. E descrivono la
spietatezza con cui il tedesco, fino a lunedì
incensurato, ha ucciso: "È stata un’esecuzione",
ha detto uno dei cinque testimoni oculari,
una donna. La rabbia di Holger era salita
di fronte alla disputa sulla nazione calcisticamente
più forte. "L' Italia ha vinto quattro mondiali
voi soltanto tre", avevano sentenziato gli
italiani non arretrando di fronte all' exploit
della Germania in Sudafrica (oggi gioca
la semifinale con la Spagna) e al contemporaneo
fiasco azzurro. "Non era né un tifoso né
un attaccabrighe", ricordano i parenti di
Siccu, in Sardegna. Alle 7,20 di lunedì
mattina Holger, prelevata la pistola a casa,
è rientrato al Colombus Kiosk, si è avvicinato
a Longhitano, maglia della nazionale italiana
indosso, e da distanza ravvicinata gli ha
esploso un colpo alla testa, ferendolo gravemente.
Poi si è spostato verso Siccu, che si è
buttato in ginocchio implorandolo: "No,
per favore non...". Niente, il tedesco ha
sparato ancora. Un solo proiettile, ancora
alla testa. Il pizzaiolo sardo morirà durante
il trasporto all' ospedale. Ieri notte,
invece, il decesso di Longhitano: ventiquattr'
ore di agonia senza riprendere mai conoscenza.
E continua la fuga dell’incensurato di Hannover,
alto un metro e ottanta, i capelli corti
e biondi celati - nei fotogrammi diffusi
dalla polizia - da un berretto. La sua abitazione
è stata perquisita più volte, sembra difficile
possa resistere in clandestinità a lungo.
Giuseppe Longhitano aveva lasciato la Sicilia
nel 1990 e da quando si era sistemato in
Germania era rientrato a casa una volta
sola. Lascia due figli di 19 e 20 anni.
Franco Siccu era emigrato nel '93, aveva
lavorato su diverse navi di linea per poi
raggiungere il fratello nella pizzeria di
Hannover. Ogni stagione tornava allo splendido
mare dell’Oristanese, senza rimorsi. "Amava
la Germania", dicono ora a San Pietro Mils.
Una compagna tedesca gli aveva dato una
figlia di 9 anni.
7 luglio
2010
Fonte:
La Repubblica
© Fotografia:
Corriere.it
Secondo la stampa
tedesca sarebbe fissato per il calcio e
avrebbe problemi psichiatrici.
Sparatoria
Hannover, si costituisce a Maiorca il killer
che ha ucciso due italiani
L'uomo avrebbe
raccontato di esser arrivato martedì nella
città delle Baleari dove ha trovato rifugio
nell'abitazione del patrigno, che lo ha
consigliato di consegnarsi. La sparatoria
in una birreria dopo una lite sui Mondiali.
Roma, 7
lug. (Adnkronos/Ign) - Si è costituito a
Palma di Maiorca il 42enne tedesco responsabile
dell'assassinio di due italiani avvenuto
nei giorni scorsi in un bar di Hannover.
Secondo fonti giudiziarie, l'uomo ha raccontato
di esser arrivato martedì nella città delle
Baleari dove ha trovato rifugio nell'abitazione
del patrigno, che lo ha consigliato di consegnarsi.
Si è così presentato nella tarda serata
di martedì al magistrato di Palma, dove
ha confessato il duplice omicidio. La vicenda
verrà ora seguita dal tribunale della audiencia
di Madrid, che deciderà della sua estradizione
in Germania. Al momento si trova internato
in via cautelare nel centro penitenziario
di Palma. Poche ore prima che l'uomo si
costituisse, un portavoce della polizia
di Hannover aveva tuttavia dichiarato: ''l'assassino
è sottoposto ad un'enorme pressione, perché
sappiamo chi è''. Ma resta ancora ignoto
come abbia fatto l'uomo a lasciare la Germania
e andarsene tranquillamente in Spagna. Dopo
la sparatoria la foto del killer, scappato
a piedi dal bar dove aveva ucciso Giuseppe
Longhitano e Franco Siccu, era infatti stata
pubblicata sul proprio sito Internet della
polizia di Hannover e distribuita a tutti
i giornali tedeschi. L'uomo è accusato dalla
procura di Hannover di aver "voluto vedere
morire le sue vittime", provandone "piacere".
Un testimone ha inoltre riferito che una
delle due in ginocchio lo aveva supplicato
di risparmiarlo, invano. Come ricostruito
dal tabloid tedesco Bild, Holger B, disoccupato
e incensurato, sarebbe "fissato per il calcio",
avrebbe problemi psichiatrici e diventerebbe
estremamente violento in caso di abuso di
alcool. Proprio per questi suoi disturbi
psichiatrici, l'uomo aveva perso il lavoro
in una concessionaria, finendo in una clinica
psichiatrica e iniziando una cura a base
di forti tranquillanti. Il 42enne, inoltre,
ha solo un paio di amici, non ha una compagna
fissa e viveva da solo in un appartamento
nel quartiere di Linden - ad Hannover -
e possedeva illegalmente da anni la pistola
che ha usato per il duplice omicidio. Secondo
quanto raccontato da una vicina di casa,
"quando beveva diventava estremamente violento
ed imprevedibile. Prendeva il calcio molto
sul serio e non sopportava di essere contraddetto
su questo argomento". Tanto che una volta
sparò contro un cartello di divieto di giocare
a calcio in strada.
7 luglio
2010
Fonte:
Adnkronos.com
Hannover,
italiani uccisi per un banale litigio sul
calcio.
Il killer
si è costituito
HANNOVER
- Era fuggito a Palma di Maiorca, in Spagna,
il tedesco di 42 anni ricercato per aver
ucciso gli italiani Giuseppe Longhitano
e Franco Siccu al culmine di una lite in
un bar di Hannover scoppiata sul numero
dei titoli mondiali conquistati dalle rispettive
nazionali. L'uomo si è consegnato ai giudici,
confessando di essere l'autore del duplice
omicidio. La polizia di Hannover aveva pubblicato
sul proprio sito Internet alcune sue foto
sul principale indiziato. Nonostante questo,
il 42enne, Holger B. è riuscito a raggiungere
la Spagna e a rifugiarsi a casa del patrigno.
L'assassino si è presentato nella tarda
serata di martedì al magistrato Josè Castro.
Ora si trova detenuto nel centro penitenziario
di Palma. Secondo un testimone, quella di
Siccu, 47enne di origine sarde, e Longhitano,
siculo di 49 anni, è stata una vera e propria
esecuzione. L'assassino ha sparato prima
a Longhitano, mentre Siccu si era inginocchiato
pregandolo di non premere il grilletto.
Holger non ha avuto pietà, sparandogli alla
testa. Poi ha lanciato l'arma a un paio
di metri dalla porta, fuggendo a piedi.
Il tabloid tedesco "Bild" ha tracciato un
profilo dell'assassino che descrive come
un uomo "con problemi psichiatrici e che
diventa estremamente violento quando beve".
Holger B. sarebbe disoccupato e vivrebbe
da solo in un appartamento nel quartiere
di Linden, ad Hannover.
7 luglio
2010
Fonte:
Romagnaoggi.it
Si consegna
l'assassino dei due italiani
Risolto
l'omicidio di Hannover
Scappato in
Spagna dal patrigno, Holger B. si è presentato
durante la notte al magistrato Josè Castro,
e ha confessato il duplice omicidio. Si
trova nel penitenziario di Palma di Maiorca.
Era il principale sospettato.
PALMA -
Holger B, il cittadino tedesco di 42 anni
già sospettato dalle autorità tedesche di
aver sparato e ucciso due cittadini italiani,
si è consegnato ai giudici di Palma di Maiorca,
in Spagna, confessando di essere l'autore
del duplice omicidio avvenuto ad Hannover.
Un crimine molto simile a un'esecuzione,
motivato da una banale lite sui Mondiali
di Calcio. Era scappato a piedi dal bar
dove aveva ucciso Giuseppe Longhitano e
Franco Siccu. In pochi giorni, nonostante
la polizia di Hannover avesse pubblicato
sul proprio sito Internet alcune sue foto
indicandolo come principale indiziato, Holger
B. è riuscito a raggiungere la Spagna e
a rifugiarsi a casa del patrigno. È stato
lui a consigliargli di consegnarsi. L'assassino
si è presentato nella tarda serata di martedì
al magistrato Josè Castro e ha confessato
il duplice omicidio. È stato quindi internato
nel centro penitenziario di Palma. La lite
in un bar di Hannover era finita con una
sparatoria. L'aggressore e le sue vittime
discutevano dei titoli mondiali conquistati
dalle rispettive nazionali, quando l'omicida
è uscito dal locale per rientrare poco dopo
armato. Giuseppe Longhitano, siciliano di
49 anni, è morto nella notte in ospedale
per le ferite. Stessa sorte era toccata
al secondo italiano, Franco Siccu, 47enne
di origini sarde. Secondo un testimone,
quella di Siccu e Longhitano è stata una
vera e propria esecuzione: l'assassino ha
sparato prima a Longhitano. Siccu si era
inginocchiato pregandolo di non premere
il grilletto. Tutto inutile: Holger gli
ha sparato alla testa. Poi ha lanciato l'arma
a un paio di metri dalla porta, fuggendo
a piedi. Il tabloid tedesco Bild traccia
oggi il profilo dell'assassino che descrive
come un uomo "con problemi psichiatrici
e che diventa estremamente violento quando
beve". Holger B. sarebbe disoccupato e vivrebbe
da solo in un appartamento nel quartiere
di Linden, ad Hannover. Una vicina di casa,
intervistata, ha raccontato che "prendeva
il calcio molto sul serio e non sopportava
di essere contraddetto su questo argomento".
La sua era una vera fissazione: tanto che
una volta aveva sparato contro un cartello
di divieto di giocare a calcio in strada.
Il giornale ha anche ricostruito i movimenti
di Holger B. nelle ore successive alla sparatoria.
Sembra che Holger B. sia andato prima a
casa di un amico e gli abbia chiesto degli
indumenti puliti. Dopo in un bar di Linden
con altri amici a bere una birra. Poi la
fuga verso la Spagna.
7 luglio
2010
Fonte:
Repubblica.it
© Fotografia:
Corriere.it
L'OMICIDIO DI
HANNOVER
Preso in
Spagna il killer dei due italiani
Uccise senza pietà un pizzaiolo
sardo
Holger B, cittadino
tedesco di 42 anni si è consegnato ai giudici
di Palma di Maiorca, nelle Isole Baleari,
confessando di essere l'autore dell'omicidio
dei due italiani, ad Hannover, dopo una
lite sui Mondiali di Calcio. A perdere la
vita anche un pizzaiolo sardo emigrato in
Germania, Pietro Siccu, originario di San
Vero Milis.
PALMA DI
MAIORCA (Spagna). Un cittadino tedesco di
42 anni si è consegnato ai giudici di Palma,
nelle Isole Baleari (in Spagna), confessando
di essere l'autore dell'omicidio dei due
italiani, ad Hannover, dopo una lite sui
Mondiali di Calcio. A perdere la vita anche
un pizzaiolo sardo quarantasettenne emigrato
in Germania, Pietro Siccu, originario di
San Vero Milis. L'altra vittima è un catanese,
Giuseppe Longhitano, di 49 anni. Secondo
fonti giudiziarie l'uomo, Holger B, questo
il nome dell'uomo, ricercato da due giorni,
ha raccontato di esser arrivato ieri a Palma
di Maiorca dove ha trovato rifugio nell'abitazione
del patrigno, che gli ha consigliato di
consegnarsi. L'uomo si è presentato nella
tarda serata di martedì al magistrato di
Palma, dove ha confessato il duplice omicidio.
Il magistrato Josè Castro ha deciso l'arresto
in via cautelare e l'uomo è stato internato
nel centro penitenziario di Palma. La lite
era scoppiata lunedì mattina in un bar di
Hannover: l'aggressore e le sue vittime
discutevano dei titoli mondiali conquistati
dalle rispettive nazionali, quando l'omicida
è uscito dal locale ed è rientrato poco
dopo con un'arma da fuoco e ha sparato ad
entrambi alla testa. Pietro Siccu è morto
sul colpo, Longhitano, ferito gravemente,
alcune ore più tardi. Dopo il folle gesto,
l'assassino aveva lanciato l'arma a un paio
di metri dalla porta ed era fuggito a piedi.
7 luglio
2010
Fonte:
Lanuovasardegna.it
Finisce la fuga
del killer di Hannover
"E’ un violento
con problemi psichici"
di Elisa
Barberis
Crolla
l’assassino dei due italiani. Si era nascosto
alle isole Baleari.
PALMA DI
MAIORCA - Si è conclusa a Palma di Maiorca
la fuga del presunto assassino dei due italiani
residenti ad Hannover, Holger B, 42 anni,
che si è consegnato ai giudici confessando
di essere l'autore dell’omicidio di Giuseppe
Longhitano e Franco Siccu, avvenuto lunedì
pomeriggio in seguito ad una banale discussione
sui Mondiali di calcio degenerata in tragedia.
"In serata il presunto autore dei delitti
ha preso un aereo da Hannover", ha detto
il portavoce della polizia. "Conoscevamo
già la sua identità ma non avevamo alcuna
indicazione che potesse lasciare il Paese.
Per questo non sono stati disposti subito
i controlli delle liste dei passeggeri in
partenza". Nonostante la pubblicazione tempestiva
sul proprio sito Internet alcune sue foto
indicandolo come principale indiziato e
l’impiego nelle ricerche di un centinaio
di agenti, Holger è riuscito quindi a raggiungere
la Spagna e a rifugiarsi a casa del patrigno.
Convinto a costituirsi, nella tarda serata
di martedì si è presentato al magistrato
Josè Castro, che ha deciso per l’arresto
in via cautelare e il trasferimento del
reo confesso nel centro penitenziario della
città. A breve sarà sentito a Madrid da
un magistrato dell’Audiencia, anche se secondo
le fonti il processo di estradizione in
Germania dovrebbe essere rapido e potrebbe
concludersi "in meno di un mese". L’omicidio
si è consumato lunedì all’interno del Columbus,
un bar nel quartiere a luci rosse del capoluogo
della Bassa Sassonia, dopo un’accesa discussione
riguardante i titoli mondiali conquistati
dalle rispettive nazionali. Secondo un testimone,
Holger avrebbe aggredito i due italiani
inscenando una vera e propria esecuzione:
non c’è stato scampo per Longhitano e Siccu,
morti nella notte a causa di ferite di arma
da fuoco alla testa. Secondo il profilo
tracciato dal tabloid tedesco Bild l’uomo,
che vive solo in un appartamento nel quartiere
di Linden, avrebbe problemi psichiatrici
e la tendenza a diventare "estremamente
violento" quando beve. Disoccupato, aveva
perso il lavoro in una concessionaria tempo
fa proprio a causa dei suoi disturbi, motivo
per cui prendeva forti tranquillanti e in
passato era stato in cura in una clinica
psichiatrica. Il giornale ha inoltre ricostruito
i suoi ultimi movimenti: sembra che si sia
recato a casa di un amico chiedendogli indumenti
puliti e successivamente sia andato in un
bar di Linden con degli amici a bere una
birra prima della partenza.
7 luglio
2010
Fonte:
Lastampa.it
Palma di
Maiorca: si è costituito il killer degli
italiani
Si è costituito
nella tarda serata di ieri in Spagna, a
Palma di Maiorca, il presunto assassino
di Giuseppe Longhitano, 49 anni, originario
di Bronte ed il sardo Franco Siccu, 47 anni,
freddati davanti ad un bar di Hannover al
culmine di una banale lite sulle squadre
di calcio di Italia e Germania. A darne
notizia sono stati il giornale tedesco "Bild"
ed il "Diario" di Palma de Maiorca. Il giudice
Josè Castro - si legge sul quotidiano -
"ha deciso di rinchiuderlo immediatamente,
in via cautelare, in prigione, vista la
gravità dei fatti ammessi". Secondo il giornale
tedesco, il presunto assassino (Holger B.)
sarebbe fissato per il calcio ed affetto
da gravi problemi psichiatrici che si acuiscono
quando beve. "Holger diventa estremamente
violento quando beve". Holger B, 42 anni,
è disoccupato, ha solo un paio di amici,
non ha una compagna fissa, viveva da solo
in un appartamento nel quartiere di Linden
- ad Hannover - e possedeva illegalmente
da anni la pistola che ha usato per il duplice
omicidio. Quando beveva "diventava estremamente
violento ed imprevedibile - racconta una
vicina di casa. Prendeva il calcio molto
sul serio e non sopportava di essere contraddetto
su questo argomento". La sua era una vera
fissazione: tanto che una volta sparò contro
un cartello di divieto di giocare a calcio
in strada. L’uomo, che aveva perso il lavoro
in una concessionaria tempo fa proprio a
causa dei suoi disturbi psichici, prendeva
forti tranquillanti ed in passato era stato
anche in cura in una clinica psichiatrica.
Nelle ricerche, prosegue il tabloid, sono
impegnati adesso fino a cento agenti. Il
giornale ha ricostruito i movimenti di Holger
B. nelle ore successive alla sparatoria.
Sembra che l’uomo sia andato a casa di un
amico e gli abbia chiesto degli indumenti
puliti: "Ho fatto una cazzata", gli avrebbe
detto. Dopo, prima di darsi alla fuga, è
andato in un bar di Linden con degli amici
a bere un’altra birra.
7 luglio
2010
Fonte:
La Sicilia Web
La Spagna
estrada il killer degli italiani a Hannover
L’uomo
reo confesso dell’omicidio di due italiani
la settimana scorsa ad Hannover, che attualmente
si trova in carcere in Spagna, verrà estradato
in Germania probabilmente la settimana prossima.
Lo ha annunciato la portavoce della Procura
di Hannover, confermando così un’indiscrezione
pubblicata oggi dal tabloid Bild. Nei giorni
scorsi ci sono stati dei problemi legati
alla trasmissione della documentazione dalla
Germania alla Spagna, ha spiegato la portavoce.
"Tuttavia - ha detto - dalla nostra parte
abbiamo fatto tutto ciò che era necessario".
14 luglio
2010
Fonte:
Blitzquotidiano.it
Fonte: Corriere.it
L'omicida
è tornato in Germania
L'uomo
che uccise due italiani aveva pendenze in
Spagna.
BERLINO
- La magistratura di Hannover (Germania
settentrionale) ha confermato l'arrivo ieri
sera su un aereo proveniente da Madrid dell'autore
dell'omicidio di due italiani, un cuoco
e un pizzaiolo, avvenuto ai primi di luglio
sembra a causa di una discussione su quanti
mondiali avesse vinto la Germania e quanti
l'Italia. L'estradizione del tedesco Holger
B, 42 anni, che pure aveva ammesso gli omicidi,
ha richiesto più del previsto in quanto
sembra che il ricercato avesse pendenze
con la giustizia anche in Spagna, ha detto
oggi la portavoce della magistratura di
Hannover, Irene Silinger. Subito dopo l'omicidio
del cuoco sardo Franco Siccu, di 47 anni,
e del pizzaiolo siciliano Giuseppe Longhitano
(49), uccisi con colpi alla testa il 5 luglio
scorso, il tedesco era fuggito a Palma di
Maiorca a casa del suocero che lo ha poi
convinto a costituirsi alla polizia spagnola.
(Ansa)
23 luglio
2010
Fonte:
Cdt.ch
Germania:
al via il processo per l'omicidio di due
italiani
Berlino
(Germania), 20/01/2011 - È cominciato oggi
ad Hannover il processo al tedesco Holger
B, 42 anni, l'uomo accusato di avere ucciso
due italiani nella città settentrionale
della Germania, ai primi di luglio 2010,
sembra a causa di una discussione sul calcio.
Il processo si è aperto con una dichiarazione
dell'uomo, letta dal suo avvocato, in cui
ha ammesso la sua colpevolezza ed ha chiesto
scusa alle famiglie delle vittime. Secondo
l'accusa, Holger B. ha ucciso a sangue freddo
i due italiani - il cuoco sardo Franco Siccu,
di 47 anni, e il pizzaiolo siciliano Giuseppe
Longhitano, di 49 - il 5 luglio scorso in
un bar di Hannover. L'uomo era fuggito a
Palma di Maiorca, a casa del suocero che
lo aveva poi convinto a costituirsi alla
polizia spagnola.
20 gennaio
2011
Fonte:
Chilhavisto.rai.it
Uccise
pizzaiolo sardo: 14 anni al killer di Hannover
HANNOVER
- Gli aveva sparato dopo una lite sui Mondiali
di calcio. Ieri Holger B, 43 anni, tedesco,
è stato condannato a 14 anni e sei mesi
di carcere per l'omicidio di Franco Siccu,
47 anni, pizzaiolo di San Vero Milis da
anni trapiantato in Germania, ad Hannover,
e del cuoco Pippo Longhitano, 49 anni, siciliano
originario di Bronte, in provincia di Catania.
Il fatto di sangue era accaduto il 6 luglio
scorso in un bar. "Inaccettabile": così
ha definito la sentenza l'avvocato dei familiari
delle vittime. I giudici hanno accolto la
tesi della difesa di Holger B: secondo il
tribunale l'uomo, un prepensionato con problemi
di alcol, quando sparò aveva bevuto abbondantemente
ed era sotto l'effetto di farmaci. Per questo
l'assassino è stato giudicato psichicamente
malato dai giudici che hanno deciso di non
condannarlo all'ergastolo, stabilendo il
ricovero in un centro di disintossicazione:
qui Holger B. dovrà trascorrere almeno due
anni. Nel corso delle cinque udienze del
processo, i testimoni hanno ripercorso le
fasi di quella folle vicenda. Alle cinque
e mezzo del mattino del 6 luglio Franco
Siccu e Pippo Longhitano, reduci da una
nottata di lavoro, entrarono nel bar di
Hannover per bere qualcosa. Il diverbio
scoppiò perché i due insistevano nel ricordare
che gli azzurri hanno conquistato un titolo
mondiale in più della Germania, 4 a 3, come
nella mitica partita tra le due nazionali
di Città del Messico. L'Italia era già stata
eliminata dal mondiale sudafricano e una
cameriera del locale ha riferito che i due
dissero di fare il tifo per la Germania,
aggiungendo però che gli azzurri di Lippi
avevano purtroppo perso l'occasione di conquistare
il quinto titolo. A quel punto l'imputato
si alzò dal suo tavolo e affrontò i due
italiani, negando che l'Italia avesse conquistato
un titolo in più della Germania. Davanti
all'insistenza di Franco Siccu e Pippo Longhitano,
Holger B. uscì dal locale per tornare poco
dopo armato di pistola. Rivolto a loro esclamò:
"Adesso prendetevi pure le vostre quattro
stellette" e, nonostante le implorazioni
dei due, che si misero in ginocchio, sparò
centrando Siccu alla testa e al torace e
Pippo alla fronte. Entrambi morirono dopo
poche ore. Subito dopo il duplice omicidio
l'assassino si imbarcò su un volo per Majorca,
dove poi si costituì, non prima di aver
raccontato tutto alla madre e al patrigno.
Nel corso dell'ultima udienza Holger B.
è rimasto inerte come in quelle precedenti,
lasciando al suo difensore il compito di
leggere una dichiarazione in cui ha ammesso
le sue responsabilità e ha chiesto scusa.
In considerazione della sua dipendenza dall'alcol
i giudici hanno rinunciato a condannarlo
all'ergastolo: la pena inflitta è stata
considerata troppo lieve dal legale dei
familiari delle vittime.
16 febbraio
2011
Fonte: Lanuovasardegna.it
© Fotografia:
Corrieredellosport.it
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