Gravemente ferito
uno spettatore a S. Siro
MILANO, lunedì mattina.
Due feriti si sono avuti allo Stadio di San Siro,
dove nel pomeriggio una grande folla è convenuta
per la partita di calcio Milan-Fiorentina. Molte
persone, giunte in ritardo, hanno tumultuato dinanzi
agli ingressi, costringendo la polizia ad intervenire
per calmare gli esaltati, la cui intenzione era
di sfondare le porte. Nella confusione, due ragazzi
sono rimasti travolti: il diciassettenne Giordano
Guarisco che è stato calpestato, ha riportato la
sospetta frattura della base cranica, per cui è
ricoverato con prognosi riservata all'Ospedale Maggiore.
Un suo compagno, Bruno Marsilio, di 14 anni, pure
stretto tra la folla, ha subìto una contusione ad
una coscia, con lesione ossea per cui è stato giudicato
guaribile in 40 giorni. Nel complesso il concorso
della folla, allo stadio, è stato però inferiore
al previsto. I 78 milioni realizzati nel "derby"
della Madonnina non sono stati nemmeno avvicinati;
difatti le cifre comunicate dalla segreteria del
Milan sono le seguenti: 43 mila spettatori paganti,
con un incasso di 60 milioni, più 7 mila abbonati
e circa 2500 entrati con tessere di servizio. Evidentemente
l'aumento dei prezzi d'ingresso ha indotto molti
a disertare: mentre i settori dei "popolari", i
cui biglietti erano stati esauriti fin da mercoledì,
risultavano stipati, larghi vuoti si aprivano nei
distinti.
1 dicembre 1958
Fonte: Stampa Sera
Gli incidenti di
ieri allo Stadio di San Siro
È morto il ragazzo
calpestato dalla folla
Le trasfusioni
di sangue praticategli all'ospedale non sono servite
a salvargli la vita - Migliora, invece, l'altro
fanciullo - Mischie, tafferugli, cariche della "Celere"
- L'invasione degli spalti durante la partita Milan-Fiorentina
è stata provocata da teppisti senza biglietto.
(Dal nostro corrispondente)
Milano, lunedì sera. Mischie, tafferugli, cariche
della Celere, scambi di pugni, tentativi di sfondamento:
tutto questo è accaduto ieri pomeriggio allo stadio
di San Siro prima e durante la partita tra Milan
e Fiorentina. Non era mai accaduto però che i teppisti
che si scatenano con furia bestiale agli ingressi
e sugli spalti cercando di non pagare il biglietto
uccidessero una persona, un ragazzo diciassettenne,
gettandolo al suolo e calpestandolo. Le gesta di
teppismo a San Siro purtroppo non sono nuove. Più
volte i giornali milanesi le hanno denunciate. Vi
sono state anche retate della polizia, arresti e
multe, ma tutto è stato inutile. Il ragazzo che
è rimasto ucciso dalla furia bestiale dei "portoghesi"
si chiamava Giordano Guarisco. Un ragazzo buono
e semplice. Aveva una gran passione per il calcio:
risparmiava tutta la settimana per poter correre
la domenica a San Siro. Aveva un grande amico, Bruno
Marsilio, pure diciassettenne che condivideva
con
lui la passione per il calcio. Anche ieri pomeriggio
erano insieme e insieme sono stati travolti dalla
folla. Più fortunato dell'amico, il Marsilio se
l'è cavata soltanto con una gamba rotta. Giordano
lavorava tutta la settimana per aiutare la famiglia.
Viveva con il padre Carlo, odontotecnico, la madre
Anita e la sorella Bianca in un piccolo appartamento
di tre stanze al n. 58 di viale Certosa. Le condizioni
economiche della famigliola non sono molto floride
e il piccolo Giordano aveva dovuto affrontare presto
le sue responsabilità di "uomo di famiglia" e dopo
la quinta elementare ha cominciato a lavorare in
una fabbrica di materie plastiche. Sull'incidente
che ha causato la morte del giovane Guarisco importante
è la testimonianza fornita dall'amico Bruno Marsilio
che come si è detto ha riportato la frattura di
una gamba. Il ragazzo, le cui condizioni stamane
apparivano sensibilmente migliorate, ha detto che
si trovava già seduto con il compagno sugli spalti.
Improvvisamente una marea di persone, che intendevano
assistere alla partita senza pagare il biglietto,
ha travolto lo sbarramento e si è riversata sulle
gradinate. "Sono finito a terra - ha continuato
il Marsilio - e decine di persone mi sono venute
addosso. Sono caduto, per mia fortuna, nel cavo
del gradino alto circa mezzo metro e questa circostanza
mi ha salvato la vita; ma la gamba sinistra è finita
penzoloni sul limite del gradino e numerosi piedi
me l'hanno calpestata spezzandola. Qualche scalino
più in basso ho notato il povero Giordano: era caduto
di traverso, gli hanno schiacciato il viso con le
scarpe". Immediatamente soccorso è apparso subito
in condizioni disperate. Ricoverato all'ospedale
i sanitari lo hanno sottoposto a trasfusioni di
sangue: aveva perso la conoscenza per la commozione
cerebrale subentrata alla frattura della base cranica.
Lo hanno assistito nell'agonia la sorella e la madre.
II padre che si trovava a Verona, avvisato telefonicamente,
è giunto a Milano soltanto questa mattina. c. b.
1 dicembre 1958
Fonte: Stampa
Sera
È morto il ragazzo
di diciassette anni
schiacciato a San
Siro dall'assalto dei tifosi
Drammatico episodio
durante Milan-Fiorentina - Giordano Guarisco, travolto
e calpestato nella tragica irruzione di spettatori
che non volevano pagare il biglietto, è deceduto
all'ospedale - Figlio di un ex-calciatore - Condizioni
dell'altro giovane ferito - Non è la prima volta
che si verificano fatti del genere.
(Nostro servizio particolare)
Milano, 1 dicembre. Ci voleva la morte per convincere
le autorità milanesi di quanto sia serio il pericolo
rappresentato dalle bande di teppisti che quasi
ogni domenica assediano lo stadio di San Siro in
attesa del momento favorevole per irrompere nell'interno
senza pagare il biglietto. Domenica prossima lo
stadio milanese sarà senza dubbio saldamente presidiato
dalla polizia, ma intanto ieri pomeriggio un ragazzo
di 17 anni è morto miseramente schiacciato da una
massa di gente urlante. La minaccia che settimanalmente
pende sul capo dei milanesi che vogliono godersi
in tranquillità la partita di calcio era già stata
segnalata numerose volte in passato dai giornali
cittadini. Un quotidiano del pomeriggio, in occasione
di una partita in notturna giocata un paio di mesi
fa, aveva addirittura documentato con fotografie
le varie fasi dell'assalto che i teppisti usano
portare ai recinti dello stadio. Nonostante ciò
i servizi di sicurezza non sono mai stati rinforzati
a sufficienza e ieri purtroppo è avvenuto il peggio.
Il ragazzo che ci ha rimesso la vita si chiama Giordano
Guarisco. Era tranquillamente seduto sulla gradinata
nel settore dei popolari quando l'orda urlante ha
fatto irruzione nello stadio; sorpreso, non ha nemmeno
fatto in tempo ad abbozzare un tentativo di difesa
ed è stato travolto. La scena selvaggia e incivile
è stata rievocata stamane all'ospedale di
Niguarda
da un ragazzetto di 14 anni, Bruno Marsilio, che
si trovava allo stadio, insieme col Guarisco. Il
giovane Bruno ha la gamba sinistra fratturata. "Ero
lontano da Giordano un paio di metri e nemmeno io
mi sono accorto di quanto stava succedendo. Allarmato
da un pauroso boato, ad un certo momento - saranno
state le 15 perché già stava per finire il primo
tempo della partita - mi sono voltato ed ho visto
alcune centinaia di persone irrompere nello stadio
dall'entrata situata alle mie spalle, a metà circa
delle gradinate. Altra gente entrava contemporaneamente
di corsa dalle porte che conducono al parterre.
Le persone che irrompevano a gran carriera dall’entrata
alle mie spalle hanno provocato una baraonda spaventosa.
Io ho perso subito l'equilibrio e sono caduto a
terra. Per fortuna sono finito col corpo contro
il cavo d'un gradino alto mezzo metro e questa circostanza
mi ha sicuramente salvato da un'orribile morte.
Non sono però riuscito in tempo a ritirare nell'angolo
coperto la gamba sinistra e numerose persone me
l'hanno calpestata e spezzata. Prima di svenire
- ha proseguito Bruno Marsilio con un lampo di terrore
negli occhi - ho visto la fine fatta dal mio amico
Giordano. È stata una scena che non dimenticherò
mai. Era caduto su una gradinata, di traverso, e
colle scarpe gli hanno schiacciato il viso e il
corpo. È terribile. Giordano cercava di rialzarsi
e gridava "Aiutatemi, muoio". Nessuno lo ha soccorso.
Gli scalmanati l'hanno nuovamente gettato a terra
e pestato sulle gradinate". Quando Giordano Guarisco,
finalmente soccorso, è stato trasportato all'ospedale,
era già in coma. Aveva una frattura al cranio e
numerose orribili ferite in tutto il corpo. Assistito
dalla madre e dalla sorella, che disperate erano
accorse all'ospedale verso le 20, il ragazzo è spirato
mezz'ora prima dell'una, dopo una penosa agonia.
Sul gravissimo episodio, che a quanto pare non ha
precedenti nella storia sportiva, è in corso una
severissima inchiesta. Dalle testimonianze raccolte
finora, sembra che intorno allo stadio, in attesa
del momento favorevole, vi fossero circa cinquemila
persone. Questa banda organizzata di "portoghesi"
aspetta generalmente, prima di entrare in azione,
che la partita sia iniziata. Lo sbarramento di polizia,
già esiguo, è allora ancora più indebolito perché
numerosi agenti vengano trasferiti all'interno dello
stadio per il servizio d'ordine. Da quel poco che
si è potuto apprendere, sembra che ieri, dopo che
i "portoghesi" già avevano praticato una breccia
nell'esile schieramento della polizia ci sia stata
una carica degli agenti, eseguita allo scopo di
disperdere la seconda massa dei teppisti che stava
per entrare in azione. Ne è nato un fuggi fuggi
generale e centinaia di persone, trovato un varco
libero, si sono incanalate verso l'interno dello
stadio e hanno fatto violenta irruzione, correndo
all'impazzata sulle gradinate, travolgendo e calpestando
tutto ciò che si parava loro dinanzi. Giordano Guarisco,
il ragazzo morto così tragicamente, era figlio di
un ex-calciatore dell’Inter che giocò assieme a
Meazza sul vecchio campo milanese di via Goldoni.
Giordano abitava in viale Certosa 58 e lavorava
come meccanico, fin da quando aveva finito le elementari,
in una fabbrica di materie plastiche a Lambrate.
Aveva acquistato il biglietto d'ingresso impiegando
quasi tutto il denaro che i genitori gli lasciavano
per i suoi svaghi della settimana. C. D.
1 dicembre 1958
Fonte: La
Stampa
Una banda organizzata avrebbe agito a San
Siro
di Leo Cattini
Si tratterebbe
di un gruppo numeroso di teppisti pronto a radunarsi
in occasione di grandi avvenimenti sportivi per
forzare deliberatamente gli ingressi - Misure per
l’incontro Inter-Juventus di domenica.
(Nostro servizio particolare)
Milano, mercoledì sera. La tragica fine dello spettatore
diciassettenne Giordano Guarisco, calpestato ed
ucciso da una turba scatenata che aveva fatto irruzione
dall'alto sulle gradinate dello stadio di San Siro
poco prima che s'iniziasse la partita Milan-Fiorentina,
ha lasciato una penosa impressione negli ambienti
sportivi milanesi. La presidenza della Società rossonera
si era preoccupata di chiedere adeguati rinforzi
alla polizia ed alla vigilanza urbana e di difatti
quattro plotoni della "Celere", nuclei di carabinieri
e reparti di vigili urbani erano adibiti al servizio
d'ordine pubblico, in previsione di una affluenza
che poi, nella realtà, fu di molto inferiore al
previsto (nel corso di una conferenza stampa tenuta
alla vigilia, un dirigente milanista aveva preventivato
un incasso di almeno 90 milioni, che poi si ridusse
a sessanta). La Società rossonera risulta coperta
da assicurazione per quanto concerne gli infortuni
e gli incidenti che possano capitare all'interno
dello stadio di San Siro: ma non è stato ancora
possibile accertare se il luttuoso episodio di domenica
scorsa rientri nelle clausole assicurative. Pure
il Comune di Milano, proprietario dello Stadio,
si è trovato di fronte a un fatto nuovo, per il
quale è in corso una severissima inchiesta; però
i precedenti inducono a credere che si tratti di
una banda di teppisti pronta a radunarsi ed a organizzarsi
in occasione dei grandi avvenimenti sportivi, per
forzare deliberatamente le porte d'ingresso. Già
in occasione delle partite Milan-Manchester (Coppa
dei campioni) e Internazionale-Brasile si lamentarono
irruzioni analoghe rimaste fortunosamente senza
gravi conseguenze. Questa volta invece gli energumeni,
decisi e compatti, non soltanto hanno travolto il
cordone protettivo assicurato dalla "Celere" e dai
carabinieri, ma dopo avere schiantato il portone
chiuso,
trascinando nella loro scia altri "portoghesi" in
attesa, sono penetrati di slancio nel settore dei
"popolari" situato di fronte alla tribuna d'onore.
Una volta infilate le scale, la marea degli invasori
avrebbe potuto benissimo rallentare la sua corsa;
invece irruppe sulla scalinata, travolgendo e calpestando
gli spettatori che, muniti di regolare biglietto,
non si aspettavano certamente alle loro spalle una
simile massa d'urto che rovinava dall'alto. Episodi
del genere furono lamentati anche in occasioni di
importanti riunioni pugilistiche; ma l'ampiezza
dello Stadio di S. Siro, frazionando le forze dell'ordine
addette alla vigilanza, meglio si presta alle azioni
organizzate di sfondamento. Lo sgomento e l'orrore
destati per la misera morte del ragazzo diciassettenne
che aveva speso l'intero assegno concessogli dai
familiari per assistere alla partita (e l'amico
che aveva assieme, il 17enne Bruno Marsilio, è all'ospedale
con una gamba fratturata) accelereranno senz'altro
le conclusioni dell'inchiesta, anche perché domenica
prossima saranno di scena allo Stadio di San Siro
la Inter e la Juventus, che certamente faranno accorrere
assai più folla di quanto ne abbia avuta l'incontro
Milan-Fiorentina. Il ripristino degli sbarramenti
nelle vie di accesso allo Stadio, già attuati con
pieno successo negli anni scorsi, potrà certamente
essere utile; ma una delle cause che vietano alle
"jepps" della "Celere" di caricare e di disperdere
i quadrati di "portoghesi" che si formano nei pressi
delle porte di accesso è costituita dagli assembramenti
obbligati agli sportelli del "Soccorso invernale",
a cui pure gli abbonati devono forzatamente sostare,
accodati e nervosi. A tale proposito la Lega Nazionale
ha da tempo iniziato un'azione per alleviare questo
carico, tanto più grave se si pensa che ha un carattere
continuativo, disputandosi sempre la domenica gli
incontri calcistici.
3 dicembre 1958
Fonte: Stampa Sera
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