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GABRIELE SANDRI
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Gabriele Sandri 11.11.2007 La Memoria
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Il papà di Gabriele Vedrò il derby tra i romanisti

ROMA - "Voglio andare nella curva romanista in occasione del prossimo derby", dice Giorgio Sandri, il papà di Gabriele, il tifoso laziale ucciso lo scorso 11 novembre nell' autogrill di Badia del Pino da un poliziotto della Polstrada. In un’intervista a "SuperNova Tv" e poi al Tg1 l’uomo spiega il gesto che vorrà realizzare il 19 marzo: "I tifosi a volte sono descritti come chissà cosa quando invece sono semplici cittadini che hanno un cuore, una testa e sentimenti. Io in Curva Sud ci andrò volentieri, sarà un modo di ringraziare i tifosi della Roma, i gesti che hanno fatto dopo l’omicidio di mio figlio Gabriele. Sì, tornerò allo stadio Olimpico". Giorgio Sandri, che nei giorni successivi alla morte di "Gabbo" aveva avuto parole pesanti, ora dice: "Sono passati oltre due mesi dalla morte di Gabriele e il tempo non può cancellare il dolore per la perdita di un figlio. Anzi, il dolore con il tempo cresce. Ho sentito cose molto brutte e infatti, oltre a non perdonare l’individuo che ha assassinato mio figlio, non perdono neanche questa gente". L' uomo ribadisce: "In questa vicenda il calcio non c' entra, in quell' automobile potevo esserci io che allo stadio non vado da tempo. Mio figlio è stato ucciso su un’autostrada e basta". È convinto che della "vicenda Sandri" non si parli più perché sono coinvolte le istituzioni. "Parte della stampa e delle tv sono assoggettate a questa situazione, ma la gente comune è al nostro fianco".

6 febbraio 2008

Fonte: La Repubblicaa

© Fotografia: Valdichianaoggi.it

"Una targa al Flaminio per non dimenticare il sorriso di Gabbo"

di Stefano Carina

Una mozione bipartisan affinché la vicenda Sandri non sia dimenticata. In occasione della ricorrenza dei tre mesi dalla scomparsa di Gabriele, il circolo Lazio in Campidoglio, rappresentato dai consiglieri comunali Alessandro Cochi, Luca Gramazio e Marco Visconti di Alleanza Nazionale, Giulio Pelonzi e Maurizio Policastro del Partito Democratico e Gianluca Quadrana della Rosa nel Pugno, ha presentato ieri una interpellanza impegnando il consiglio comunale a vigilare per non far scendere il silenzio sulla questione. Un' iniziativa conclusasi con l’esposizione di uno striscione sotto la statua di Marco Aurelio recante la scritta "Giustizia per Gabriele" e alla quale hanno partecipato anche Giorgio e Cristiano Sandri. E proprio il fratello di Gabbo si augura quanto prima l’inizio del processo per l’agente Spaccarotella: "Attendo in modo spasmodico la sua celebrazione. Al di là del fatto se la pallottola sia stata deviata o meno, resta il fatto che il poliziotto ha sparato con il braccio teso, per cui si tratta di omicidio volontario. Un' imputazione che non deve essere assolutamente cambiata. Questo non riporterà in vita mio fratello ma almeno così gli verrà resa quella giustizia terrena che gli è dovuta". Tra le iniziative lanciate ieri, anche l’idea di porre una targa allo Stadio Flaminio, in ricordo di Gabriele. "Dopo la concessione da parte del Comune di Roma dei locali dello Stadio Flaminio alla Polisportiva Lazio - ha dichiarato Giulio Pelonzi, presidente del circolo Lazio in Campidoglio - stiamo mettendo in pratica tutte le iniziative da intraprendere per porre una targa nella nuova sede dello Stadio Flaminio, come testimonianza della volontà da parte delle istituzioni di non dimenticare quanto è accaduto".

12 febbraio 2008

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: Corriere.it

Ricostruito dai tifosi il totem per Gabriele rimosso dall' autogrill

Rimosso dalla Società Autostrade, è stato subito riposizionato un nuovo "totem" per ricordare la morte di Gabriele Sandri. Ci hanno pensato alcuni tifosi della Roma che ieri erano in viaggio per Milano per assistere alla partita contro l’Inter. I supporter giallorossi giunti nell' area di servizio di Badia al Pino, dove il tifoso è stato ucciso lo scorso 11 novembre, hanno affisso a un palo altri vessilli e messaggi di saluto per Gabbo. Nei giorni scorsi erano stati i legali della famiglia Sandri, gli avvocati Michele Monaco e Luigi Conti, a criticare l’iniziativa di togliere sciarpe e bandiere che i tifosi di molte squadre italiane avevano lasciato sul luogo della tragedia. La Società autostrade aveva spiegato che il "totem" era stato rimosso per "ragioni igienico sanitarie e perché cominciava a creare problemi alla circolazione". Intanto ieri in Procura ad Arezzo si è svolto l’interrogatorio dell’agente Luigi Spaccarotella accusato di omicidio volontario. "Quel colpo è partito accidentalmente mentre stavo correndo...". L’agente della Polstrada ha ribadito al pubblico ministero Giuseppe Ledda di non aver mai mirato all' auto dei tifosi biancocelesti dove si trovava Sandri. Una versione che, secondo gli avvocati Francesco Molino e Gianpiero Renzo, difensori del poliziotto, trova conferma nella perizia balistica. La pensano in modo differente i legali della famiglia Sandri. "La versione dell’agente Spaccarotella contrasta con la deposizione di due testimoni che affermano di averlo visto sparare ad altezza d' uomo", replica l’avvocato Monaco. (m. bis.)

28 febbraio 2008

Fonte: La Repubblica (Testo e Foto)

Olimpico senza nemici per Sandri

di Giulio Cardone

Intorno all' Olimpico c' è un silenzio irreale, prima di questo derby diverso. L' elicottero sorvola le strade adiacenti allo stadio, ma stasera non c' è niente da controllare. Sotto, sul Lungotevere, i gruppi ultras restano immobili nelle loro consuete postazioni: non incrociano sguardi, ma neanche programmano risse. Dentro, sul prato, cinque minuti rivoluzionari. Alle 20.39 spuntano Totti e Rocchi con i fiori per Gabbo. Applaudono tutti. Tutti. Il capitano della Roma ha l’espressione tesa, queste cose le sente. Le fa con il cuore. Il passo lento, verso la Nord. Sì, quella della Lazio. Un gemellaggio impossibile che invece si concretizza tra applausi e commozione. Chi se ne frega della retorica, in un momento così ? L' altoparlante diffonde la canzone più amata da Gabriele Sandri, "meravigliosa creatura" della Nannini. Intensa, da brividi. Con i due giocatori c' è il fratello di Gabbo, Cristiano, sciarpa biancoceleste al collo. Si abbracciano tutti e tre, Totti, Rocchi e Cristiano. In mano uno striscione della curva giallorossa: "Le lacrime non conoscono colore: Gabbo uno di noi. La curva Sud". L' Olimpico intero applaude compatto. La Nord urla: "Giustizia per Gabriele". La Sud stecca con il solito coro contro i carabinieri. Non c' entra molto, questa è una serata "pro", non "contro". Totti bacia il manifesto di Gabriele. Rocchi fa lo stesso. Facce cupe. Il senso della perdita di un giovane tifoso è una scossa al cuore, ora. Nella Sud, il padre Giorgio ha gli occhi lucidi. "Ho pianto per dieci minuti di seguito. È un’emozione troppo forte, non capivo più niente", dirà più tardi. Anche lui, in piedi tra gli ultras giallorossi, ha la sciarpa biancoceleste. E lo sguardo perso, a volte. Smarrito tra i ricordi, tra le immagini del figlio che esulta ai gol della Lazio. Felice. E vai a capire il senso di un’assenza, nell' altra curva. Certo non può aiutarlo Gabriele Paparelli, il figlio di Vincenzo, vittima della follia nel derby del 28 ottobre '79. Lui, Paparelli jr, è tra gli "ultras romani", più su rispetto a Sandri. "I romanisti mi hanno accolto benissimo, una serata indimenticabile", dice. Il gemellaggio concretizzato. "Nel cielo biancazzurro brilla una stella, ciao Gabriele", scrive la Sud. Nella ripresa, Sandri e Paparelli si trasferiranno nella Nord. Alle 20.44, Totti e Rocchi tornano verso gli spogliatoi. In quel momento entra la Lazio per il riscaldamento, la Sud fischia, l’incantesimo si spezza, inizia il derby normale. Anzi no, resta diverso perché anche il gol-beffa di Taddei è già nella storia. E Pandev non aveva mai segnato contro la Roma. Dopo i gol, qualche momento di tensione in Monte Mario. Sui muri della Tangenziale Est, una scritta firmata "Ultras Lazio" annuncia un progetto inquietante: "Gabriele, Paparelli, De Falchi: voi lassù costruite lo stadio, noi ultras stiamo arrivando". Quei cinque minuti rivoluzionari possono servire a fermarli. Forse.

20 marzo 2008

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: Pagineromaniste.com

Libro su Gabbo tutto esaurito

di Paolo G. Brera

Tutto esaurito. è bastato un solo giorno in libreria per vendere l’intera prima tiratura del libro inchiesta di Maurizio Martucci sull' omicidio di "Gabbo", ucciso da un agente della stradale in un’area di servizio della A1. Il suo delitto non si dimentica, la passione e il dolore non si spengono: il giovane tifoso laziale voleva solo assistere alla trasferta con gli amici, l’11 novembre 2007. L' uccisione di Gabriele Sandri ne racconta il dramma. Alla presentazione del libro in Campidoglio, lunedì, la sala straripava di persone. "Oggi (ieri, ndr) Gabriele avrebbe compiuto 27 anni", scrive in una nota la casa editrice Sovera che ha pubblicato il libro in cui compare anche un’intervista al fratello di Gabbo, Cristiano. Quei momenti drammatici nell' area di servizio sono raccontati attraverso le deposizioni, le testimonianze, le dichiarazioni e gli articoli di giornale rievocando minuziosamente tutti gli elementi che hanno generato l’epilogo tragico. Si cerca di ricostruire fedelmente il viaggio in autostrada e soprattutto la sosta fatale sulla A1 e la dinamica dell’omicidio. Il racconto è completato da "un’analisi accurata su come è stata gestita la comunicazione di crisi da parte del ministero degli Interni, della questura di Arezzo e della stampa". Il libro, spiega l’autore, "ribadisce dubbi e perplessità che vengono fuori da un’informazione tronca e a tratti omissiva". Sono pagine che la famiglia di Gabriele ha dedicato a "tutti gli spiriti liberi, a quelli in vita e anche a quelli che non ci sono più". La tesi della famiglia è precisa: in Campidoglio Cristiano Sandri ha mostrato due tavole con la posizione dell’agente Spaccarotella, che secondo lui ha mirato e sparato a braccia tese. Domani ci sarà l’udienza preliminare. La famiglia si costituirà parte civile.

24 settembre 2008

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: Ibs.it

Gabriele Sandri, fiaccolata e messa

Don Paolo: "Niente odio, ma giustizia"

di Stefano Carina e Maria Elena Vincenzi

Striscioni, manifesti, donazioni di sangue, fiaccole e lacrime. Poi, ancora, dichiarazioni politiche e l’idea, lanciata da alcuni consiglieri comunali, di dedicare una via della Balduina a Gabriele Sandri. A un anno dalla morte di Gabbo, la sua Roma lo ricorda. Sono passati 365 giorni da quella tragica domenica, ma la città non dimentica. Ieri mattina all' ospedale Bambino Gesù una raccolta di sangue in nome del dj biancoceleste e ieri pomeriggio, nel suo quartiere, una fiaccolata e una messa. E ancora una volta gli amici, i conoscenti, i tifosi si sono ritrovati a piazza della Balduina per ricordare Gabriele. Con loro Giorgio, il papà di Gabriele, la mamma Daniela e il fratello Cristiano. È passato un anno, ma sembra non essere cambiato nulla. Sulla cancellata della chiesa San Pio X c' è ancora il ritratto di Gabbo e quello striscione che invoca "Giustizia per Gabriele". E sulla scalinata tantissime fiaccole accese, un silenzio surreale e lacrime che ancora non si fermano. Gli amici di Gabriele leggono alcune lettere che i genitori di Gabriele hanno ricevuto in questi mesi. C' è il messaggio del presidente della Repubblica, i pensieri degli amici del quartiere, una straziante lettera della prima fidanzata di Gabriele. Il dolore rimane anche quando gli amici e la famiglia spengono le fiaccole ed entrano in chiesa. "Chi oggi chiede giustizia per Gabbo chiede di sapere il perché di questa morte e il perché non si sia potuta evitare: questa non è vendetta, è umano farsi una domanda simile - dice don Paolo, il parroco - Gabriele non è stato un martire del calcio, questa è una sciocchezza: il campo era distante centinaia di chilometri". E nelle parole di Don Paolo a una chiesa gremita c' è un momento di preghiera per Luigi Spaccarotella, l’agente che ha sparato il colpo che ha ucciso il giovane. "Non date spazio all' odio - dice il sacerdote - abbiate pazienza, solo così otterremo verità e giustizia". La cerimonia è ormai finita quando Cristiano, il fratello di Gabbo, prende la parola. "Io non devo ricordarti perché tu non mi hai lasciato - ha detto con la voce rotta dal pianto - non hai lasciato mamma che ti aspetta ogni notte di ritorno da una serata, non hai lasciato papà che ti attende al negozio tutte le mattine non prima di mezzogiorno, non hai lasciato i tuoi amici. Oggi siamo qui perché tutti insieme vogliamo chiederti di sostenerci con il tuo amore e non ti spaventare perché l’allenatore che ora ti governa ti saprà dare consigli i migliori per la squadra che ti vuole bene. Sarò sempre fiero di te". Mentre la Balduina si stringe nel ricordo, il capo della polizia Manganelli si assume la piena responsabilità della morte di Gabriele. "Ho profonda stima per Manganelli - ha detto al termine della messa Giorgio Sandri - Queste parole le ho sentite un anno fa quando anche io gli ho espresso la mia stima". E il motivo per cui l’agente Spaccarotella, indagato per omicidio volontario, non abbia subito alcuna azione disciplinare è stato oggetto di un’interrogazione a risposta scritta presentata al ministero dell’Interno dai deputati Pdl, Claudio Barbaro e Paola Frassinetti. Ma il ministro Maroni non ha ancora risposto. E ieri, nel giorno del primo anniversario della scomparsa di Gabbo, i due parlamentari, insieme al padre Giorgio e al fratello Cristiano, con Fabio Granata (Pdl), Walter Verini (Pd) e il delegato allo sport del Comune di Roma, Alessandro Cochi, hanno ricordato a Montecitorio, quella che è stata definita una "pagina nera del nostro Paese".

12 novembre 2008

Fonte: La Repubblica

© Fotografie: Lalaziosiamonoi.it

Un parco in memoria di Gabbo

Il padre: Ora vogliamo giustizia

di Valeria Forgnone

Una targa al parco della Vittoria alla Balduina da ieri porta il nome di Gabriele Sandri, ucciso due anni fa con un colpo di pistola dall'agente Spaccarotella. I muri del parco sono coperti di manifesti con le foto di "Gabbo" e una grande scritta: "Gabriele Sandri, vittima del sistema, aspetta giustizia". Così, a due anni della sua morte, tutta la città ha voluto ricordare il dj tifoso della Lazio. La commemorazione è iniziata proprio al parco, a pochi metri dalla scuola elementare di "Gabbo". "Vogliamo verità - ha detto Alemanno - Ma soprattutto giustizia". Poi un riferimento alla sentenza di primo grado: "Ne ho parlato anche al ministro Alfano - ha aggiunto il sindaco - che ha capito l'esigenza di giustizia che viene dalla città". Commosso Cristiano, il fratello di Gabriele: "Questo parco - ha detto - spero aiuti a tenere viva la memoria perché episodi simili non avvengano più". Alle 18, candele e fiaccole in ricordo di Gabbo hanno riempito piazza della Balduina. Alla messa commemorativa nella chiesa San Pio V c'era anche Giorgio Sandri, padre di Gabriele: "Spaccarotella ha avuto due anni per chiedere perdono. Non si è mai reso conto del male che ci ha fatto. C'è voglia di giustizia, per questo in tutta Italia sono apparsi manifesti per Gabriele". La fondazione intitolata al giovane sorgerà invece in piazza della Libertà, dove il 9 gennaio 1900 nasceva la SS Lazio.

12 novembre 2009

Fonte: La Repubblica

© Fotografie: Lalaziosiamonoi.it

Inaugurato il parco Gabriele Sandri

Il fratello ''La sua memoria rimarrà viva''

di Marco Chinicò

E' stato inaugurato ieri il parco Gabriele Sandri, una vasta area di verde situata fra via delle Medaglie d'oro e via Trionfale; a due anni dalla morte del tifoso laziale, ucciso dall'agente Luigi Spaccarotella alla stazione di servizio di Badia Alpino, Roma ha voluto rendere omaggio alla figura di Gabriele intitolandogli questo parco, luogo di divertimento delle giovanissimi generazioni, che si trova vicino alla scuola elementare Giacomo Leopardi, dove Gabbo studiò durante il periodo delle elementari. Commossa la mamma Daniela soddisfatta del fatto che la memoria del figlio sia rispettata dall'intera città e il fratello Cristiano. Ripercorriamo ora le tappe giudiziarie legate al processo per la morte di Sandri: il 14 luglio scorso l’agente della polstrada Spaccarotella che sparò dal lato opposto della carreggiata dell’A1 è stato condannato a 6 anni per omicidio colposo. Il pubblico ministero di Arezzo Giuseppe Ledda aveva chiesto invece più del doppio; 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale. "Faremo ricorso in appello" aveva annunciato il padre di Gabriele, Giorgio Sandri. Ricorso già pronto anche dalla difesa di Spaccarotella che ritiene ci possa essere un ulteriore riduzione di pena per il poliziotto.

12 novembre 2009

Fonte: Corriereromano.it

© Fotografie: Lalaziosiamonoi.it

Autogrill Badia al Pino: Cronistoria del Cippo alla Memoria

Una targa per ricordare Gabriele Sandri nella stazione di servizio dove fu ucciso - Una targa in memoria di Gabriele Sandri nella stazione di servizio di Badia Al Pino, nell' Aretino, dove il supporter laziale fu ucciso nel 2007 da un colpo di pistola esploso dal revolver dell’agente della Postrada Luigi Spaccarotella. È l’iniziativa del comitato "Mai più 11 novembre", di cui si dice soddisfatto il delegato del sindaco Alemanno allo Sport, Alessandro Cochi. "A quasi tre anni da quel triste giorno - spiega Cochi - è infatti ancora forte e viva in tutti, la volontà di continuare a ricordare Gabriele". (3.09.2010 - Fonte: La Repubblica)

Autostrade: Niente lapide per Gabriele Sandri il tifoso ucciso - AREZZO - Niente targa in memoria di Gabriele Sandri nella stazione di servizio dell'A1 Badia al pino, dove l'11 novembre del 2007 il tifoso laziale venne ucciso da un poliziotto. Lo stop sarebbe arrivato da "Autostrade". Sulla targa, che doveva essere inaugurata domani, in occasione del terzo anniversario dalla morte, sarebbe stato scritto: "Nel ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano". Motivo del rifiuto, "la targa sarebbe un precedente da evitare". Il padre di Gabriele fa appello alle istituzioni "affinché ci aiutino a realizzare quanto chiesto dalle 25mila persone che hanno firmato la petizione". "Invierò una lettera al presidente di "Autostrade" Fabio Cerchiai per chiedere l'affissione della targa", promette il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Anche per la governatrice del Lazio Renata Polverini "sbaglia Autostrade a negare l'affissione della targa". (10.11.2010 Fonte: La Repubblica)

No alla targa per Sandri all' autogrill - Nessuna targa per Gabbo, il tifoso della Lazio. Almeno per il momento Gabriele Sandri non verrà ricordato con una stele nella stazione di servizio di Badia Al Pino est, lungo l’autostrada A1, dove giusto tre anni fa (era l’11 novembre) venne colpito da un proiettile sparato da un agente della stradale. "Siamo amareggiati - racconta il fratello, Cristiano Sandri - hanno ignorato non solo il nostro desiderio ma anche la richiesta di ben 25mila persone che hanno firmato la petizione". Un no arrivato lunedì sera durante una riunione alla quale ha partecipato il padre di Gabriele Sandri e che "Autostrade ha giustificato spiegando che quella targa avrebbe potuto creare un precedente. È una motivazione assurda, avevamo individuato un cespuglio in quel maledetto autogrill dove mettere la stele". Una targa di poche righe poche righe: "In ricordo di Gabriele Sandri, mai più 11 novembre" da porre proprio nel giorno dell’anniversario della morte del 28enne supporter dei biancocelesti. La raccolta firme andrà "comunque avanti - rimarca Sandri - speriamo che Autostrade ci ripensi". Ripensamento nel quale spera anche la governatrice del Lazio Renata Polverini mentre il sindaco Alemanno ha annunciato che invierà una lettera al presidente di Autostrade per l’Italia per "chiedere l’affissione della targa". Nel frattempo stasera Gabbo sarà ricordato dalle 18 alle 20 alla Bocca della Verità una fiaccolata. (Anna Rita Cillis - 10.11.2010 -Fonte: La Repubblica)

Una targa per ricordare Gabriele Sandri arriva il via libera di Autostrade - AREZZO - Gabriele Sandri avrà una targa in sua memoria nella stazione di servizio di Badia al Pino sull' A1, dove il tifoso della Lazio fu ucciso l’11 novembre di tre anni fa dal proiettile di un poliziotto. Il via libera è arrivato dopo 24 ore di polemiche, suscitate da un primo stop di Autostrade. Ieri, grazie alla mediazione della governatrice Renata Polverini con Autostrade e il capo della Polizia Anatonio Manganelli, si è raggiunta una soluzione. Stamani alle 9 è previsto un sit-in degli amici del ragazzo nell' area di servizio aretina. (11.11.2010 - Fonte: La Repubblica)

Presto una targa per Sandri alla stazione dell’autostrada - La targa per Gabriele Sandri ci sarà nell' autogrill di Badia al Pino dove il giovane tifoso fu ucciso. Il via libera è arrivato dopo 24 ore di polemiche per lo stop di Autostrade, che inizialmente aveva sollevato dubbi legati all' ordine pubblico. Con la famiglia Sandri e con la proposta, sottoscritta da 25mila persone, si erano subito schierati il sindaco Alemanno e Renata Polverini, che ieri ha contattato, per perorare la causa, l’ad di Autostrade Giovanni Castellucci e il capo della Polizia Manganelli. "Sono soddisfatto - ha commentato Giorgio Sandri, il padre del giovane - È il modo più semplice per rasserenare gli animi e il finale che noi e tutto il popolo di Gabriele aspettavamo". (11.11.2010 - Fonte: La Repubblica)

Quattro anni dopo una targa per Sandri - (Ansa) È stata inaugurata nel parcheggio dell'Autogrill Badia al Pino Est (Arezzo) una targa in ricordo di Gabriele Sandri, il 26enne romano, tifoso della Lazio, ucciso 4 anni fa da un colpo di pistola sparato dall'agente di polizia Luigi Spaccarotella, condannato per questo a nove anni dalla Corte d'Appello di Firenze. Sulla targa si legge "Mai più 11 novembre". Oltre alla famiglia, presente al completo, tanti i tifosi arrivati sul posto in rappresentanza di varie tifoserie. Presenti anche le autorità locali (11.11.2011 - Fonte: La Repubblica)

Gabriele Sandri, targa all'autogrill 4 anni dopo Il fratello: "Mai più una cosa del genere" - Arezzo, 11 novembre 2011 - Nell’area di servizio dell’A1 di Badia al Pino (Arezzo) è stata inaugurata una targa in ricordo di Gabriele Sandri, nel quarto anniversario della morte del 26enne tifoso laziale, ucciso l’11 novembre 2007 da un colpo di pistola sparato dal poliziotto Luigi Spaccarotella, condannato a 9 anni dalla Corte d’Appello di Firenze. "Mai più 11 novembre’’ c’è scritto sulla targa.  All’inaugurazione erano presenti i famigliari di "Gabbo" e i rappresentanti delle tifoserie di varie squadre. Nel luogo in cui Sandri venne colpito dal colpo di pistola sono presenti le sciarpe di numerosi gruppi di tifosi organizzati. "Non è stato semplice ma ce l’abbiamo fatta - ha spiegato Cristiano Sandri - ai microfoni di Radio Manà Manà Sport - Oggi abbiamo apposto la stele della memoria, così l’abbiamo definita perché quello che è accaduto l’11 novembre del 2007 non dovrà più accadere. La scritta che qui campeggia dice tutto. Purtroppo mi rendo conto che nessuno può provare quello che abbiamo sentito noi - continua Cristiano Sandri - ma abbiamo convogliato il dolore verso quelle cose che potevano far sì che Gabriele venisse ricordato come giusto che sia. La sua immagine campeggia sorridente, noi cerchiamo solo di mantenere questa immagine attraverso iniziative positive. Oggi si conclude un percorso non semplice, ma che la determinazione ha fatto sì che arrivasse anche il risultato". Questa sera alle 19 sarà celebrata una messa a Piazza della Balduina in suffragio di Gabriele Sandri nella chiesa San Pio X. (11.11.2011 - Fonte: Qn.quotidiano.net) - (© Fotografia: Arezzonelcuore.altervista.org)

Lazio-Roma, derby per ricordare Gabriele Sandri

Domenica prossima sarà il quinto anniversario della morte di Gabriele Sandri, morto in quel tragico 11 novembre 2007. Il papà Giorgio annuncia che le due squadre, prima del fischio d'inizio, ricorderanno lo sfortunato ragazzo.

ROMA - Sono passati già cinque anni da quella maledetta domenica in cui Gabriele Sandri, giovane tifoso della Lazio, morì nell'area di servizio di Badia al Pino mentre stava seguendo la sua squadra del cuore in trasferta. Una tragedia immane che ha unito le due tifoserie, da quel giorno sempre vicine alla famiglia Sandri. Come sottolinea il papà del povero Gabriele, Giorgio Sandri, che, attraverso i microfoni di Rete Sport, ricorda il giorno in cui si recò in Curva Sud nel derby del 2008: "Porto ancora nel cuore quel derby quando fui ospitato nella Curva Sud e fu un'emozione fortissima, quanto quando vidi Totti portare i fiori sotto l'immagine di Gabriele in Curva Nord. Tutto ciò ha lasciato qualcosa di incancellabile". Papà Giorgio parla con orgoglio della fondazione 'Gabriele Sandri': "Sono nati del gruppo di donatori di sangue in tutta Italia. È ciò che mi rende più orgoglioso. Vorrei ricordare che proprio domenica c'è la convocazione di tutti questi gruppi per donare. Credo che più di così non si possa fare: dare il sangue per salvare la vita di un'altra persona". Sandri ha inoltre aggiunto che domenica verranno comunicate delle novità riguardo un'iniziativa della fondazione intitolata al figlio: "Stiamo collaborando insieme a Lazio e Roma per fare in modo che qualcosa di importante possa avvenire tramite la fondazione. Per ora lo teniamo ancora segreto, nella giornata del derby si saprà tutto".

7 novembre 2012

Fonte: Repubblica.it

© Fotografia: Calciomercato.com

Curve unite in memoria di Gabbo

di Marco Ercole

Sulle note di "Meravigliosa Creatura" di Gianna Nannini ed "È già domenica" degli Statuto, inizia il derby capitolino. Si ricorda Gabriele Sandri. Ovviamente lo fa la Curva Nord, dedicandogli la coreografia raffigurante il suo volto sorridente. Ma anche la Sud non è da meno. È tutto lo stadio a cantare il coro in onore di Gabbo: all' unisono, in un clima surreale per una stracittadina. Per cinque minuti non esistono colori: bianco e celeste, giallo e rosso si confondono in un unico rispettoso abbraccio nei confronti del tifoso scomparso. Poi comincia la partita vera e insieme quella tra le due tifoserie, ricca come sempre di goliardia e sfottò. "Ma i greci so' arrivati ?!", si domandano i laziali alludendo al gemellaggio tra romanisti e supporter del Panathinaikos. In Curva Sud, invece, fanno notare ai cugini che "pe' fa' capì che sei de sta città, ar Colosseo te fai fotografà". Dello stesso tenore, un altro stendardo esposto sempre nel settore giallorosso: "Roma è storia, Lazio solo geografia". Dall' altra parte, però, i biancocelesti rimarcano le loro origini, certe e più antiche: "09-01-1900 S.S. Lazio... ??-??-1927 A.S. Roma". Dopo cinque minuti dal fischio d' inizio, si spengono le luci dello Stadio Olimpico: un blackout dovuto al temporale che si scaglia sulla Capitale. Ma non per i romanisti, che intonano: "Paga la bolletta, oh Lotito paga la bolletta". Strano ma vero: allo stesso coro partecipano anche i tifosi della Lazio. Al termine della gara, però, i biancocelesti non risparmiano neanche l’ex allenatore: "Olè olè olè olè, Zeman, Zeman !". E non è di certo un ricordo dei tempi che furono.

12 novembre 2012

Fonte: La Repubblica

© Fotografia: Asromalive.it

Otto anni fa veniva ucciso Gabriele Sandri

11 novembre 2007-11 novembre 2015. Otto anni. Quel giorno fu ucciso Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio colpito da un colpo di pistola sparato nei pressi dello svincolo autostradale di Arezzo (nell'area di sosta di Badia al Pino est) dall'agente della Polstrada Luigi Spaccarotella (poi condannato dalla Corte di Appello di Firenze ad una pena di nove anni e 4 mesi per omicidio volontario, confermata in maniera definitiva in Cassazione nel febbraio del 2012). Sandri morì colpito da un proiettile al collo mentre era seduto sul sedile posteriore dell'automobile a bordo della quale stava viaggiando in direzione Milano per assistere alla sfida contro l'Inter.

IL DRAMMA DI GABRIELE SANDRI - La Lazio ha voluto ricordarlo con un messaggio sulla home page del sito "rinnovando al papà Giorgio, al fratello Cristiano e a tutta la famiglia Sandri il proprio cordoglio".

IL PAPA' - Ad otto anni da quel dramma il papà di Sandri, Giorgio, dice la sua ai microfoni de "La Lazio siamo noi": "Otto anni dopo quel maledetto 11 novembre, il vuoto, la ferita, il dolore, la rabbia, non sono passati e non passeranno mai. Anzi. Grazie al popolo di Roma, il popolo di Gabriele, il ricordo di mio figlio Gabbo è sempre vivo. Devo ringraziare, voglio ringraziare tutti coloro i quali ci sono vicini e che ci sono sempre stati. In tutta Italia, addirittura anche in Europa, le manifestazioni di affetto e di solidarietà nei nostri confronti si moltiplicano. Nonostante tutto, cerchiamo di andare avanti in nome di Gabriele, dei suoi nipotini Gabriele e Greta, nel nome della Fondazione Gabriele Sandri che anche oggi da Lecce a Milano con la raccolta del sangue organizza iniziative benefiche, di umanità e utilità sociale. Spaccarotella ? Un pazzo criminale macchiatosi di un omicidio volontario. In questo momento dovrebbe trovarsi nel carcere definito di lusso di Santa Maria Capua Vetere, fra qualche anno finirà di scontare la sua pena, per lui non trovo nemmeno più le parole, o forse sì e me le tengo per me. La Lazio ? Il presidente Lotito, su sollecitazione, si è manifestato circa un anno dopo. Forse nel frattempo era stato mal consigliato e soprattutto mal informato. Ripeto, gli unici che mi sento di ringraziare sono i tifosi della Lazio, di Roma, d'Italia".

IL FRATELLO - Queste le parole di Cristiano Sandri alla trasmissione I Laziali sono qua: "Oggi, a otto anni di distanza dalla scomparsa di Gabriele, i manifesti con su scritto "Roma ti piange" e le migliaia di testimonianze di solidarietà che ho già ricevuto ricordano come la gente non ci ha mai lasciato soli. Il popolo laziale è sempre stato alle spalle della nostra famiglia per cercare di ottenere giustizia per Gabriele. Il lavoro della fondazione a lui dedicata prosegue, non solo attraverso iniziative sterili, ma attraverso un qualcosa che possa insegnare il valore dello sport, del gioco del calcio e della passione sana e genuina per una squadra. La vicenda di Gabriele andava maneggiata con cura, c’erano parole che potevano essere strumentalizzate così come alcuni comportamenti. Eppure abbiamo sempre mantenuto un equilibrio, tenuto uniti testa e cuore e abbiamo ottenuto un po’ di giustizia. Dico un po’ perché la vita di Gabriele non ce la restituirà nessuno. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato a mantenere questo equilibrio".

11 novembre 2015

Fonte: Sport.ilmessaggero.it

Sit in per Gabbo: i tifosi ricordano il decennale della sua scomparsa

Roma - Ore 16.00 - Il sit in si è concluso con un lungo applauso dopo gli interventi di Giorgio e Cristiano Sandri, ma soprattutto con un minuto di silenzio lungo e intenso. Adesso i presenti si stanno spostando verso la chiesa dove verrà svolta una messa in memoria di Gabbo.

Roma - ORE 15.45 - Dopo il ricordo delle varie tifoserie d’Italia, sul palco è il turno di Giorgio e Cristiano Sandri. Queste le parole del fratello Cristiano: "Ringrazio gli amici, la mia Curva per aver organizzato questa giornata per Gabriele. L’idea di stare qui è bellissima. Qui con Gabriele abbiamo condiviso una passione immensa, il valore dell’amicizia. Ci unisce tutti. In un mondo in cui si clicca solo mi piace e si condivide sui social da qualcuno viene indicato come partecipazione, voi siete l’unica partecipazione che ci piace e che in questi anni ci ha scaldato il cuore. Non sapete quanto è importante vedere Gabriele essere ancora con voi a vedere la sua Lazio in ogni partita, come quando era in vita. Voglio evidenziare una cosa scritta nel comunicato. Si è fatto riferimento alla vita. Gabriele non avrebbe mai sprecato un minuto della sua vita. Voi dovete essere d’esempio per i più giovani, per cercare di coinvolgerli, con quei valori sani che voi avete. Chi ha subito sulla propria pelle la perdita di un figlio e di un fratello, sa cosa vuol dire provare questo immenso dolore. Io oggi voglio ricordare ogni ragazzo e ogni giovane che ha perso la vita seguendo la sua passione. Voglio ricordare Paparelli, ma anche Antonio De Falchi e Ciro Esposito. Grazie ancora, Gabriele continua a vivere anche grazie a voi". Infine ecco le dichiarazioni del papà Giorgio: "Dopo quello che ha detto Cristiano mi rimane difficile aggiungere altro. Posso dire poco. Cristiano si è espresso nel migliore dei modi rendendo chiaro il nostro pensiero, per far capire tutto quello che è successo dieci anni fa nella nostra famiglia, e che non dovrebbe mai capitare a nessuno. Vi volevo ringraziare tutti, non sono mai stato un uomo che riesce ad affrontare così tante persone insieme. Oggi quattro parole in fila non riesco a dirle, quindi dico solo una parola a tutti voi: Grazie, grazie grazie".

Roma - Ore 15.22 - Sale sul palco Gabriele Paparelli. Queste le sue parole: "Sono onorato di poter essere qua su questo palco. Le parole vanno al vento, vedere tanta gente qua è importante. Sono venuto qui per portare il mio abbraccio a mamma Daniela, papà Giorgio, e al fratello Cristiano. Questo giorno rimarrà per sempre scolpito nella nostra testa e nel nostro cuore. Non c’è altro da aggiungere", ha concluso emozionato.

Roma - Ore 15.00 - Si alza forte il coro: "Gabriele uno di noi". È ufficialmente iniziato il sit in organizzato dalla Curva Nord per commemorare i 10 anni dalla tragica scomparsa di Gabriele Sandri. Presenti all’evento ovviamente anche i familiari: il fratello Cristiano e il papà Giorgio, che a breve potrebbero salire sul palco.

ROMA - Ore 14.33 - I supporters delle tifoserie da tutta Italia stanno riempiendo sempre più il piazzale antistante la Curva Nord. Tra poco l’inizio dell’evento, con il discorso degli organizzatori. Questo lo striscione dei Red Blue Eagles di Amatrice: "La tua storia di tramanderà e non si oscurerà come il sole al tramonto, gli ultras custodiranno il tuo ricordo. Ciao Gabriele RBE". Di fronte allo Stadio Olimpico di Roma inizierà a breve il sit in organizzato dalla Curva Nord per ricordare Gabriele Sandri, tifoso biancoceleste scomparso in un tragico incidente dieci anni fa. All’evento parteciperanno tifoserie provenienti da tutta Europa. Questo lo striscione dei tifosi della Lazio esposto all’ingresso della Curva Nord: "Il tuo sorriso li perseguiterà. Gabriele con noi". Anche i tifosi romanisti hanno voluto far sentire la loro vicinanza, esibendo uno striscione per onorare la memoria di Gabbo. Ai microfoni di Cittaceleste.it è intervenuto Giorgio Sandri, padre di Gabbo. "Sono emozionato grazie a tutti i tifosi che ci sono stati vicini in questi 10 anni. Dalla famiglia Spaccarotella nulla. Ringrazio tutti i tifosi che in questi 10 anni ci hanno dato la forza di andare avanti".

11 novembre 2017

Fonte: Cittaceleste.it

© Video: RadioseiTube

Sit in della Nord per Gabriele:

"Vivrà sempre con noi. Nessuna pietà per Spaccarotella"

di Lavinia Labella

La Curva Nord non dimentica Gabbo. Per lui un Sit in organizzato dai tifosi biancocelesti.

La Nord ricorda Gabriele. E lo fa con un’intera giornata dedicata a lui, nel posto che per anni ed anni ha rappresentato casa sua: la Curva. Quante volti i gradoni lo hanno ospitato, quante volte i riflettori dell’Olimpico hanno illuminato il suo sorriso, quante volte la sua voce si è unita a quella dei suoi compagni, dei suoi amici. A dieci anni dalla sua scomparsa, quegli stessi amici lo ricordano con un Sit in ricco di striscioni e lacrime: "Il tuo sorriso li perseguiterà".

AGGIORNAMENTO Ore 15 - I ragazzi hanno disegnato Gabriele attraverso i ricordi di chi lo ha vissuto, questi i pensieri: "Un esempio di come essere ultras e di come essere uomo. Lo ricordiamo con orgoglio e onore. La presenza di tanta gente testimonia che Gabriele vivrà sempre con noi" e poi: "Ci siamo tutti. Onore a tutte le persone che sono qui. Gabriele da dieci anni è qui e vive negli occhi, nel ricordo, nel cuore e nell’anima dei suoi amici e della sua famiglia. La frase Gabriele vive non è un modo di dire, ma è così".

AGGIORNAMENTO Ore 15.10 - Tra i tanti cuori riuniti oggi, c’è anche quello di Gabriele Paparelli: "Sono onorato di esser chiamato qui su questo palco. Sono qui per portare il mio abbraccio ideale a mamma Daniele, papà Giorgio e Cristiano. Questo giorno rimarrà scolpito per sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti. Non c’è altro da dire".

AGGIORNAMENTO Ore 15.15 - "Siamo qui per ricordare il martirio di un ragazzo, lo strazio di una famiglia. Gabriele ci guarda da un mondo diverso, migliore. Con il suo sacrificio le tifoserie si sono guardate con occhi diversi. La Lazio ha trovato in Gabriele una bandiera da portare in ogni dove. Ricordiamo il ricordo di Gabriele a quello di 13 sventurati ragazzi, aviatori italiani che mentre erano in missione di pace vennero fatti uccisi in Congo", le parole del presidente generale della polisportiva Antonio Buccioni.

AGGIORNAMENTO Ore 15.24 – La vicenda di Gabbo ha coinvolto tutte le tifoserie, al sit in di oggi, anche rappresentanti degli ultras di Inter ed Atalanta: "Vedere un popolo bergamasco vivere la famiglia Sandri con il cuore è stato straordinario. Quella domenica noi non abbiamo pagato niente, ha pagato solo la famiglia Sandri. Quel giorno doveva essere fermato il calcio. Prima vengono gli amici, prima viene lo striscione e poi viene la squadra. Solo così il mondo ultras può resistere" e "E’ la giornata del ricordo, vogliamo ricordare le emozioni che abbiamo vissuto con i ragazzi della Lazio e con la famiglia di Gabriele. Volevo ricordare il vuoto che c’è stato dentro di noi quando è arrivata quella notizia. Quello che conta dire è: Ciao Gabriele, sei sempre con noi. Ti ricorderemo sempre". Anche dalla Curva Furlan di Trieste: "Il ricordo sarà sempre indelebile. Da parte di Trieste, un saluto alla famiglia Sandri. Chi dimentica è complica, ma noi non dimentichiamo mai".

AGGIORNAMENTO Ore 15.30 - E sull’agente che uccise Gabbo: "A Spaccarotella auguriamo due cose: vivere il resto dei suoi giorni nella povertà più totale, l’altra è di incontrarci un giorno, perché da parte nostra non c’è pietà. Oggi il nostro pensiero va a quei ragazzi che stanno ancora pagando. Qui invece stiamo parlando di un assassino che dovrebbe andare in libertà. Quei ragazzi hanno cercato di trovare il colpevole - che stava già davanti a tutti - e gli è stata data una pena di più di 12 anni, che stanno ancora scontando".

AGGIORNAMENTO 15.45 - Una famiglia prima che dei tifosi, legati da un affetto particolare che vuol sottolineare Cristiano Sandri: "Questa manifestazione si poteva tenere al centro di Roma, per non creare disagio hanno voluto scegliere di stare qui, dove con Gabriele abbiamo condiviso la passione per la nostra squadra. Grazie perché avete voluto organizzare questa manifestazione. In un mondo in cui fare clic su un social network viene definito partecipazione, voi siete la vera partecipazione. In questi anni ci avete scaldato il cuore. Vedere tanti ragazzi che in tutte le parti d’Italia hanno speso il loro tempo per ricordare Gabriele per noi è impagabile. Gabriele non avrebbe mai sprecato un minuto della sua vita, l’avrebbe vissuta fino all’ultimo. Vedo tanti giovani che non riescono a partecipare a nulla, voi dovete cercare di essere d’esempio, cercare di coinvolgerli trasmettendo quei valori sani che avete. Manca un pezzo della nostra famiglia che a stento riuscirà a venire a messa, lei e stata quella più colpita. Voglio ricordare ogni ragazzo, ogni giovane che ha perso la vota per seguire la sua passione. Voglio ricordare da Antonio De Falchi a Ciro Esposito. Gabriele continua a vivere anche grazie a voi".

AGGIORNAMENTO Ore 16 - Il sit in viene sciolto, ora la cerimonia di commemorazione continuerà con la messa in onore di Gabriele. Tra i presenti, circola il testo di una poesia: "Il tuo sorriso è condanna/per chi ti ha fatto del male/ma il tuo cuore batte ancora/dentro il cuore di ogni laziale".

11 novembre 2017

Fonte: Lazionews24.it

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