Il papà di Gabriele
Vedrò il derby tra i romanisti
ROMA - "Voglio andare nella
curva romanista in occasione del
prossimo derby", dice Giorgio
Sandri, il papà di Gabriele, il
tifoso laziale ucciso lo scorso
11 novembre nell' autogrill di
Badia del Pino da un poliziotto
della Polstrada. In
un’intervista a "SuperNova Tv" e
poi al Tg1 l’uomo spiega il
gesto che vorrà realizzare il 19
marzo: "I tifosi a volte sono
descritti come chissà cosa
quando invece sono semplici
cittadini che hanno un cuore,
una testa e sentimenti. Io in
Curva Sud ci andrò volentieri,
sarà un modo di ringraziare i
tifosi della Roma, i gesti che
hanno fatto dopo l’omicidio di
mio figlio Gabriele. Sì, tornerò
allo stadio Olimpico". Giorgio
Sandri, che nei giorni
successivi alla morte di "Gabbo"
aveva avuto parole pesanti, ora
dice: "Sono passati oltre due
mesi dalla morte di Gabriele e
il tempo non può cancellare il
dolore per la perdita di un
figlio. Anzi, il dolore con il
tempo cresce. Ho sentito cose
molto brutte e infatti, oltre a
non perdonare l’individuo che ha
assassinato mio figlio, non
perdono neanche questa gente".
L' uomo ribadisce: "In questa
vicenda il calcio non c' entra,
in quell' automobile potevo
esserci io che allo stadio non
vado da tempo. Mio figlio è
stato ucciso su un’autostrada e
basta". È convinto che della
"vicenda Sandri" non si parli
più perché sono coinvolte le
istituzioni. "Parte della stampa
e delle tv sono assoggettate a
questa situazione, ma la gente
comune è al nostro fianco".
6 febbraio 2008
Fonte: La Repubblicaa
© Fotografia: Valdichianaoggi.it
"Una targa al Flaminio
per non dimenticare il sorriso
di Gabbo"
di Stefano Carina
Una mozione bipartisan affinché
la vicenda Sandri non sia
dimenticata. In occasione della
ricorrenza dei tre mesi dalla
scomparsa di Gabriele, il
circolo Lazio in Campidoglio,
rappresentato dai consiglieri
comunali Alessandro Cochi, Luca
Gramazio e Marco Visconti di
Alleanza Nazionale, Giulio
Pelonzi e Maurizio Policastro
del Partito Democratico e
Gianluca Quadrana della Rosa nel
Pugno, ha presentato ieri una
interpellanza impegnando il
consiglio comunale a vigilare
per non far scendere il silenzio
sulla questione. Un' iniziativa
conclusasi con l’esposizione di
uno striscione sotto la statua
di Marco Aurelio recante la
scritta "Giustizia per Gabriele"
e alla quale hanno partecipato
anche Giorgio e Cristiano
Sandri. E proprio il fratello di
Gabbo si augura quanto prima
l’inizio del processo per
l’agente Spaccarotella: "Attendo
in modo spasmodico la sua
celebrazione. Al di là del fatto
se la pallottola sia stata
deviata o meno, resta il fatto
che il poliziotto ha sparato con
il braccio teso, per cui si
tratta di omicidio volontario.
Un' imputazione che non deve
essere assolutamente cambiata.
Questo non riporterà in vita mio
fratello ma almeno così gli
verrà resa quella giustizia
terrena che gli è dovuta". Tra
le iniziative lanciate ieri,
anche l’idea di porre una targa
allo Stadio Flaminio, in ricordo
di Gabriele. "Dopo la
concessione da parte del Comune
di Roma dei locali dello Stadio
Flaminio alla Polisportiva Lazio
- ha dichiarato Giulio Pelonzi,
presidente del circolo Lazio in
Campidoglio - stiamo mettendo in
pratica tutte le iniziative da
intraprendere per porre una
targa nella nuova sede dello
Stadio Flaminio, come
testimonianza della volontà da
parte delle istituzioni di non
dimenticare quanto è accaduto".
12 febbraio 2008
Fonte: La Repubblica
© Fotografia:
Corriere.it
Ricostruito dai tifosi
il totem per Gabriele rimosso
dall' autogrill
Rimosso dalla Società
Autostrade, è stato subito
riposizionato un nuovo "totem"
per ricordare la morte di
Gabriele Sandri. Ci hanno
pensato alcuni tifosi della Roma
che ieri erano in viaggio per
Milano per assistere alla
partita contro l’Inter. I
supporter giallorossi giunti
nell' area di servizio di Badia
al Pino, dove il tifoso è stato
ucciso lo scorso 11 novembre,
hanno affisso a un palo altri
vessilli e messaggi di saluto
per Gabbo. Nei giorni scorsi
erano stati i legali della
famiglia Sandri, gli avvocati
Michele Monaco e Luigi Conti, a
criticare l’iniziativa di
togliere sciarpe e bandiere che
i tifosi di molte squadre
italiane avevano lasciato sul
luogo della tragedia. La Società
autostrade aveva spiegato che il
"totem" era stato rimosso per
"ragioni igienico sanitarie e
perché cominciava a creare
problemi alla circolazione".
Intanto ieri in Procura ad
Arezzo si è svolto
l’interrogatorio dell’agente
Luigi Spaccarotella accusato di
omicidio volontario. "Quel colpo
è partito accidentalmente mentre
stavo correndo...". L’agente
della Polstrada ha ribadito al
pubblico ministero Giuseppe
Ledda di non aver mai mirato
all' auto dei tifosi
biancocelesti dove si trovava
Sandri. Una versione che,
secondo gli avvocati Francesco
Molino e Gianpiero Renzo,
difensori del poliziotto, trova
conferma nella perizia
balistica. La pensano in modo
differente i legali della
famiglia Sandri. "La versione
dell’agente Spaccarotella
contrasta con la deposizione di
due testimoni che affermano di
averlo visto sparare ad altezza
d' uomo", replica l’avvocato
Monaco. (m. bis.)
28 febbraio 2008
Fonte: La Repubblica
(Testo e Foto)
Olimpico senza nemici
per Sandri
di Giulio Cardone
Intorno all' Olimpico c' è un
silenzio irreale, prima di
questo derby diverso. L'
elicottero sorvola le strade
adiacenti allo stadio, ma
stasera non c' è niente da
controllare. Sotto, sul
Lungotevere, i gruppi ultras
restano immobili nelle loro
consuete postazioni: non
incrociano sguardi, ma neanche
programmano risse. Dentro, sul
prato, cinque minuti
rivoluzionari. Alle 20.39
spuntano Totti e Rocchi con i
fiori per Gabbo. Applaudono
tutti. Tutti. Il capitano della
Roma ha l’espressione tesa,
queste cose le sente. Le fa con
il cuore. Il passo lento, verso
la Nord. Sì, quella della Lazio.
Un gemellaggio impossibile che
invece si concretizza tra
applausi e commozione. Chi se ne
frega della retorica, in un
momento così ? L' altoparlante
diffonde la canzone più amata da
Gabriele Sandri, "meravigliosa
creatura" della Nannini.
Intensa, da brividi. Con i due
giocatori c' è il fratello di
Gabbo, Cristiano, sciarpa
biancoceleste al collo. Si
abbracciano tutti e tre, Totti,
Rocchi e Cristiano. In mano uno
striscione della curva
giallorossa: "Le lacrime non
conoscono colore: Gabbo uno di
noi. La curva Sud". L' Olimpico
intero applaude compatto. La
Nord urla: "Giustizia per
Gabriele". La Sud stecca con il
solito coro contro i
carabinieri. Non c' entra molto,
questa è una serata "pro", non
"contro". Totti bacia il
manifesto di Gabriele. Rocchi fa
lo stesso. Facce cupe. Il senso
della perdita di un giovane
tifoso è una scossa al cuore,
ora. Nella Sud, il padre Giorgio
ha gli occhi lucidi. "Ho pianto
per dieci minuti di seguito. È
un’emozione troppo forte, non
capivo più niente", dirà più
tardi. Anche lui, in piedi tra
gli ultras giallorossi, ha la
sciarpa biancoceleste. E lo
sguardo perso, a volte. Smarrito
tra i ricordi, tra le immagini
del figlio che esulta ai gol
della Lazio. Felice. E vai a
capire il senso di un’assenza,
nell' altra curva. Certo non può
aiutarlo Gabriele Paparelli, il
figlio di Vincenzo, vittima
della follia nel derby del 28
ottobre '79. Lui, Paparelli jr,
è tra gli "ultras romani", più
su rispetto a Sandri. "I
romanisti mi hanno accolto
benissimo, una serata
indimenticabile", dice. Il
gemellaggio concretizzato. "Nel
cielo biancazzurro brilla una
stella, ciao Gabriele", scrive
la Sud. Nella ripresa, Sandri e
Paparelli si trasferiranno nella
Nord. Alle 20.44, Totti e Rocchi
tornano verso gli spogliatoi. In
quel momento entra la Lazio per
il riscaldamento, la Sud
fischia, l’incantesimo si
spezza, inizia il derby normale.
Anzi no, resta diverso perché
anche il gol-beffa di Taddei è
già nella storia. E Pandev non
aveva mai segnato contro la
Roma. Dopo i gol, qualche
momento di tensione in Monte
Mario. Sui muri della
Tangenziale Est, una scritta
firmata "Ultras Lazio" annuncia
un progetto inquietante:
"Gabriele, Paparelli, De Falchi:
voi lassù costruite lo stadio,
noi ultras stiamo arrivando".
Quei cinque minuti rivoluzionari
possono servire a fermarli.
Forse.
20 marzo 2008
Fonte: La Repubblica
© Fotografia:
Pagineromaniste.com
Libro su Gabbo tutto
esaurito
di Paolo G. Brera
Tutto esaurito. è bastato un
solo giorno in libreria per
vendere l’intera prima tiratura
del libro inchiesta di Maurizio
Martucci sull' omicidio di
"Gabbo", ucciso da un agente
della stradale in un’area di
servizio della A1. Il suo
delitto non si dimentica, la
passione e il dolore non si
spengono: il giovane tifoso
laziale voleva solo assistere
alla trasferta con gli amici,
l’11 novembre 2007. L' uccisione
di Gabriele Sandri ne racconta
il dramma. Alla presentazione
del libro in Campidoglio,
lunedì, la sala straripava di
persone. "Oggi (ieri, ndr)
Gabriele avrebbe compiuto 27
anni", scrive in una nota la
casa editrice Sovera che ha
pubblicato il libro in cui
compare anche un’intervista al
fratello di Gabbo, Cristiano.
Quei momenti drammatici nell'
area di servizio sono raccontati
attraverso le deposizioni, le
testimonianze, le dichiarazioni
e gli articoli di giornale
rievocando minuziosamente tutti
gli elementi che hanno generato
l’epilogo tragico. Si cerca di
ricostruire fedelmente il
viaggio in autostrada e
soprattutto la sosta fatale
sulla A1 e la dinamica
dell’omicidio. Il racconto è
completato da "un’analisi
accurata su come è stata gestita
la comunicazione di crisi da
parte del ministero degli
Interni, della questura di
Arezzo e della stampa". Il
libro, spiega l’autore,
"ribadisce dubbi e perplessità
che vengono fuori da
un’informazione tronca e a
tratti omissiva". Sono pagine
che la famiglia di Gabriele ha
dedicato a "tutti gli spiriti
liberi, a quelli in vita e anche
a quelli che non ci sono più".
La tesi della famiglia è
precisa: in Campidoglio
Cristiano Sandri ha mostrato due
tavole con la posizione
dell’agente Spaccarotella, che
secondo lui ha mirato e sparato
a braccia tese. Domani ci sarà
l’udienza preliminare. La
famiglia si costituirà parte
civile.
24 settembre 2008
Fonte: La Repubblica
© Fotografia: Ibs.it
Gabriele Sandri,
fiaccolata e messa
Don Paolo: "Niente odio,
ma giustizia"
di Stefano Carina e
Maria Elena Vincenzi
Striscioni, manifesti, donazioni
di sangue, fiaccole e lacrime.
Poi, ancora, dichiarazioni
politiche e l’idea, lanciata da
alcuni consiglieri comunali, di
dedicare una via della Balduina
a Gabriele Sandri. A un anno
dalla morte di Gabbo, la sua
Roma lo ricorda. Sono passati
365 giorni da quella tragica
domenica, ma la città non
dimentica. Ieri mattina all'
ospedale Bambino Gesù una
raccolta di sangue in nome del
dj biancoceleste e ieri
pomeriggio, nel suo quartiere,
una fiaccolata e una messa. E
ancora una volta gli amici, i
conoscenti, i tifosi si sono
ritrovati a piazza della
Balduina per ricordare Gabriele.
Con loro Giorgio, il papà di
Gabriele, la mamma Daniela e il
fratello Cristiano. È passato un
anno, ma sembra non essere
cambiato nulla. Sulla cancellata
della chiesa San Pio X c' è
ancora il ritratto di Gabbo e
quello striscione che invoca
"Giustizia per Gabriele". E
sulla scalinata tantissime
fiaccole accese, un silenzio
surreale e lacrime che ancora
non si fermano. Gli amici di
Gabriele leggono alcune lettere
che i genitori di Gabriele hanno
ricevuto in questi mesi. C' è il
messaggio del presidente della
Repubblica, i pensieri degli
amici del quartiere, una
straziante lettera della prima
fidanzata di Gabriele. Il dolore
rimane anche quando gli amici e
la famiglia spengono le fiaccole
ed entrano in chiesa. "Chi oggi
chiede giustizia per Gabbo
chiede di sapere il perché di
questa morte e il perché non si
sia potuta evitare: questa non è
vendetta, è umano farsi una
domanda simile - dice don Paolo,
il parroco - Gabriele non è
stato un martire del calcio,
questa è una sciocchezza: il
campo era distante centinaia di
chilometri". E nelle parole di
Don Paolo a una chiesa gremita
c' è un momento di preghiera per
Luigi Spaccarotella, l’agente
che ha sparato il colpo che ha
ucciso il giovane. "Non date
spazio all' odio - dice il
sacerdote - abbiate pazienza,
solo così otterremo verità e
giustizia". La cerimonia è ormai
finita quando Cristiano, il
fratello di Gabbo, prende la
parola. "Io non devo ricordarti
perché tu non mi hai lasciato -
ha detto con la voce rotta dal
pianto - non hai lasciato mamma
che ti aspetta ogni notte di
ritorno da una serata, non hai
lasciato papà che ti attende al
negozio tutte le mattine non
prima di mezzogiorno, non hai
lasciato i tuoi amici. Oggi
siamo qui perché tutti insieme
vogliamo chiederti di sostenerci
con il tuo amore e non ti
spaventare perché l’allenatore
che ora ti governa ti saprà dare
consigli i migliori per la
squadra che ti vuole bene. Sarò
sempre fiero di te". Mentre la
Balduina si stringe nel ricordo,
il capo della polizia Manganelli
si assume la piena
responsabilità della morte di
Gabriele. "Ho profonda stima per
Manganelli - ha detto al termine
della messa Giorgio Sandri -
Queste parole le ho sentite un
anno fa quando anche io gli ho
espresso la mia stima". E il
motivo per cui l’agente
Spaccarotella, indagato per
omicidio volontario, non abbia
subito alcuna azione
disciplinare è stato oggetto di
un’interrogazione a risposta
scritta presentata al ministero
dell’Interno dai deputati Pdl,
Claudio Barbaro e Paola
Frassinetti. Ma il ministro
Maroni non ha ancora risposto. E
ieri, nel giorno del primo
anniversario della scomparsa di
Gabbo, i due parlamentari,
insieme al padre Giorgio e al
fratello Cristiano, con Fabio
Granata (Pdl), Walter Verini
(Pd) e il delegato allo sport
del Comune di Roma, Alessandro
Cochi, hanno ricordato a
Montecitorio, quella che è stata
definita una "pagina nera del
nostro Paese".
12 novembre 2008
Fonte: La Repubblica
© Fotografie: Lalaziosiamonoi.it
Un parco in memoria di
Gabbo
Il padre: Ora vogliamo
giustizia
di Valeria Forgnone
Una targa al parco della
Vittoria alla Balduina da ieri
porta il nome di Gabriele
Sandri, ucciso due anni fa con
un colpo di pistola dall'agente
Spaccarotella. I muri del parco
sono coperti di manifesti con le
foto di "Gabbo" e una grande
scritta: "Gabriele Sandri,
vittima del sistema, aspetta
giustizia". Così, a due anni
della sua morte, tutta la città
ha voluto ricordare il dj tifoso
della Lazio.
La commemorazione è iniziata
proprio al parco, a pochi metri
dalla scuola elementare di
"Gabbo". "Vogliamo verità - ha
detto Alemanno - Ma soprattutto
giustizia". Poi un riferimento
alla sentenza di primo grado:
"Ne ho parlato anche al ministro
Alfano - ha aggiunto il sindaco
- che ha capito l'esigenza di
giustizia che viene dalla
città". Commosso Cristiano, il
fratello di Gabriele: "Questo
parco - ha detto - spero aiuti a
tenere viva la memoria perché
episodi simili non avvengano
più". Alle 18, candele e
fiaccole in ricordo di Gabbo
hanno riempito piazza della
Balduina. Alla messa
commemorativa nella chiesa San
Pio V c'era anche Giorgio
Sandri, padre di Gabriele:
"Spaccarotella ha avuto due anni
per chiedere perdono. Non si è
mai reso conto del male che ci
ha fatto. C'è voglia di
giustizia, per questo in tutta
Italia sono apparsi manifesti
per Gabriele". La fondazione
intitolata al giovane sorgerà
invece in piazza della Libertà,
dove il 9 gennaio 1900 nasceva
la SS Lazio.
12 novembre 2009
Fonte: La Repubblica
© Fotografie: Lalaziosiamonoi.it
Inaugurato il parco
Gabriele Sandri
Il fratello ''La sua
memoria rimarrà viva''
di Marco Chinicò
E' stato inaugurato ieri il
parco Gabriele Sandri, una vasta
area di verde situata fra via
delle Medaglie d'oro e via
Trionfale; a due anni dalla
morte del tifoso laziale, ucciso
dall'agente Luigi Spaccarotella
alla stazione di servizio di
Badia Alpino, Roma ha voluto
rendere omaggio alla figura di
Gabriele intitolandogli questo
parco, luogo di divertimento
delle giovanissimi generazioni,
che si trova vicino alla scuola
elementare Giacomo Leopardi,
dove Gabbo studiò durante il
periodo delle elementari.
Commossa la mamma Daniela
soddisfatta del fatto che la
memoria del figlio sia
rispettata dall'intera città e
il fratello Cristiano.
Ripercorriamo ora le tappe
giudiziarie legate al processo
per la morte di Sandri: il 14
luglio scorso l’agente della
polstrada Spaccarotella che
sparò dal lato opposto della
carreggiata dell’A1 è stato
condannato a 6 anni per omicidio
colposo. Il pubblico ministero
di Arezzo Giuseppe Ledda aveva
chiesto invece più del doppio;
14 anni per omicidio volontario
con dolo eventuale. "Faremo
ricorso in appello" aveva
annunciato il padre di Gabriele,
Giorgio Sandri. Ricorso già
pronto anche dalla difesa di
Spaccarotella che ritiene ci
possa essere un ulteriore
riduzione di pena per il
poliziotto.
12 novembre 2009
Fonte: Corriereromano.it
© Fotografie: Lalaziosiamonoi.it
Autogrill Badia al
Pino: Cronistoria del Cippo
alla Memoria
Una targa per
ricordare Gabriele Sandri
nella stazione di servizio
dove fu ucciso
- Una targa in memoria di
Gabriele Sandri nella
stazione di servizio di
Badia Al Pino, nell'
Aretino, dove il supporter
laziale fu ucciso nel 2007
da un colpo di pistola
esploso dal revolver
dell’agente della Postrada
Luigi Spaccarotella. È
l’iniziativa del comitato
"Mai più 11 novembre", di
cui si dice soddisfatto il
delegato del sindaco
Alemanno allo Sport,
Alessandro Cochi. "A quasi
tre anni da quel triste
giorno - spiega Cochi - è
infatti ancora forte e viva
in tutti, la volontà di
continuare a ricordare
Gabriele".
(3.09.2010 - Fonte:
La Repubblica)
Autostrade: Niente
lapide per Gabriele Sandri
il tifoso ucciso
- AREZZO - Niente targa in
memoria di Gabriele Sandri
nella stazione di servizio
dell'A1 Badia al pino, dove
l'11 novembre del 2007 il
tifoso laziale venne ucciso
da un poliziotto. Lo stop
sarebbe arrivato da
"Autostrade". Sulla targa,
che doveva essere inaugurata
domani, in occasione del
terzo anniversario dalla
morte, sarebbe stato
scritto: "Nel ricordo di
Gabriele Sandri, cittadino
italiano". Motivo del
rifiuto, "la targa sarebbe
un precedente da evitare".
Il padre di Gabriele fa
appello alle istituzioni
"affinché ci aiutino a
realizzare quanto chiesto
dalle 25mila persone che
hanno firmato la petizione".
"Invierò una lettera al
presidente di "Autostrade"
Fabio Cerchiai per chiedere
l'affissione della targa",
promette il sindaco di Roma,
Gianni Alemanno. Anche per
la governatrice del Lazio
Renata Polverini "sbaglia
Autostrade a negare
l'affissione della targa".
(10.11.2010 Fonte:
La Repubblica)
No alla targa per
Sandri all' autogrill
- Nessuna targa per Gabbo,
il tifoso della Lazio.
Almeno per il momento
Gabriele Sandri non verrà
ricordato con una stele
nella stazione di servizio
di Badia Al Pino est, lungo
l’autostrada A1, dove giusto
tre anni fa (era l’11
novembre) venne colpito da
un proiettile sparato da un
agente della stradale.
"Siamo amareggiati -
racconta il fratello,
Cristiano Sandri - hanno
ignorato non solo il nostro
desiderio ma anche la
richiesta di ben 25mila
persone che hanno firmato la
petizione". Un no arrivato
lunedì sera durante una
riunione alla quale ha
partecipato il padre di
Gabriele Sandri e che
"Autostrade ha giustificato
spiegando che quella targa
avrebbe potuto creare un
precedente. È una
motivazione assurda, avevamo
individuato un cespuglio in
quel maledetto autogrill
dove mettere la stele". Una
targa di poche righe poche
righe: "In ricordo di
Gabriele Sandri, mai più 11
novembre" da porre proprio
nel giorno dell’anniversario
della morte del 28enne
supporter dei biancocelesti.
La raccolta firme andrà
"comunque avanti - rimarca
Sandri - speriamo che
Autostrade ci ripensi".
Ripensamento nel quale spera
anche la governatrice del
Lazio Renata Polverini
mentre il sindaco Alemanno
ha annunciato che invierà
una lettera al presidente di
Autostrade per l’Italia per
"chiedere l’affissione della
targa". Nel frattempo
stasera Gabbo sarà ricordato
dalle 18 alle 20 alla Bocca
della Verità una fiaccolata.
(Anna Rita Cillis -
10.11.2010 -Fonte: La
Repubblica)
Una targa per
ricordare Gabriele Sandri
arriva il via libera di
Autostrade -
AREZZO - Gabriele Sandri
avrà una targa in sua
memoria nella stazione di
servizio di Badia al Pino
sull' A1, dove il tifoso
della Lazio fu ucciso l’11
novembre di tre anni fa dal
proiettile di un poliziotto.
Il via libera è arrivato
dopo 24 ore di polemiche,
suscitate da un primo stop
di Autostrade. Ieri, grazie
alla mediazione della
governatrice Renata
Polverini con Autostrade e
il capo della Polizia
Anatonio Manganelli, si è
raggiunta una soluzione.
Stamani alle 9 è previsto un
sit-in degli amici del
ragazzo nell' area di
servizio aretina.
(11.11.2010 - Fonte:
La Repubblica)
Presto una targa per
Sandri alla stazione
dell’autostrada
- La targa per
Gabriele Sandri ci sarà
nell' autogrill di Badia al
Pino dove il giovane tifoso
fu ucciso. Il via libera è
arrivato dopo 24 ore di
polemiche per lo stop di
Autostrade, che inizialmente
aveva sollevato dubbi legati
all' ordine pubblico. Con la
famiglia Sandri e con la
proposta, sottoscritta da
25mila persone, si erano
subito schierati il sindaco
Alemanno e Renata Polverini,
che ieri ha contattato, per
perorare la causa, l’ad di
Autostrade Giovanni
Castellucci e il capo della
Polizia Manganelli. "Sono
soddisfatto - ha commentato
Giorgio Sandri, il padre del
giovane - È il modo più
semplice per rasserenare gli
animi e il finale che noi e
tutto il popolo di Gabriele
aspettavamo".
(11.11.2010 - Fonte:
La Repubblica)
Quattro anni dopo
una targa per Sandri - (Ansa)
È stata inaugurata nel
parcheggio dell'Autogrill
Badia al Pino Est (Arezzo)
una targa in ricordo di
Gabriele Sandri, il 26enne
romano, tifoso della Lazio,
ucciso 4 anni fa da un colpo
di pistola sparato
dall'agente di polizia Luigi
Spaccarotella, condannato
per questo a nove anni dalla
Corte d'Appello di Firenze.
Sulla targa si legge "Mai
più 11 novembre". Oltre alla
famiglia, presente al
completo, tanti i tifosi
arrivati sul posto in
rappresentanza di varie
tifoserie. Presenti anche le
autorità locali
(11.11.2011 - Fonte:
La Repubblica)
Gabriele Sandri, targa
all'autogrill 4 anni dopo Il fratello: "Mai più
una cosa del genere"
-
Arezzo, 11 novembre 2011 -
Nell’area di servizio dell’A1 di
Badia al Pino (Arezzo) è stata
inaugurata una targa in ricordo
di Gabriele Sandri, nel quarto
anniversario della morte del
26enne tifoso laziale, ucciso
l’11 novembre 2007 da un colpo
di pistola sparato dal
poliziotto Luigi Spaccarotella,
condannato a 9 anni dalla Corte
d’Appello di Firenze. "Mai più
11 novembre’’ c’è scritto sulla
targa. All’inaugurazione
erano presenti i famigliari di
"Gabbo" e i rappresentanti delle
tifoserie di varie squadre. Nel
luogo in cui Sandri venne
colpito dal colpo di pistola
sono presenti le sciarpe di
numerosi gruppi di tifosi
organizzati. "Non è stato
semplice ma ce l’abbiamo fatta -
ha spiegato Cristiano Sandri -
ai microfoni di Radio Manà Manà
Sport - Oggi abbiamo apposto la
stele della memoria, così
l’abbiamo definita perché quello
che è accaduto l’11 novembre del
2007 non dovrà più accadere. La
scritta che qui campeggia dice
tutto. Purtroppo mi rendo conto
che nessuno può provare quello
che abbiamo sentito noi -
continua Cristiano Sandri - ma
abbiamo convogliato il dolore
verso quelle cose che potevano
far sì che Gabriele venisse
ricordato come giusto che sia.
La sua immagine campeggia
sorridente, noi cerchiamo solo
di mantenere questa immagine
attraverso iniziative positive.
Oggi si conclude un percorso non
semplice, ma che la
determinazione ha fatto sì che
arrivasse anche il risultato".
Questa sera alle 19 sarà
celebrata una messa a Piazza
della Balduina in suffragio di
Gabriele Sandri nella chiesa San
Pio X.
(11.11.2011 - Fonte: Qn.quotidiano.net)
-
(© Fotografia:
Arezzonelcuore.altervista.org)
Lazio-Roma, derby per
ricordare Gabriele Sandri
Domenica prossima sarà
il quinto anniversario della
morte di Gabriele Sandri, morto
in quel tragico 11 novembre
2007. Il papà Giorgio annuncia
che le due squadre, prima del
fischio d'inizio, ricorderanno
lo sfortunato ragazzo.
ROMA - Sono passati già cinque
anni da quella maledetta
domenica in cui Gabriele Sandri,
giovane tifoso della Lazio, morì
nell'area di servizio di Badia
al Pino mentre stava seguendo la
sua squadra del cuore in
trasferta. Una tragedia immane
che ha unito le due tifoserie,
da quel giorno sempre vicine
alla famiglia Sandri. Come
sottolinea il papà del povero
Gabriele, Giorgio Sandri, che,
attraverso i microfoni di Rete
Sport, ricorda il giorno in cui
si recò in Curva Sud nel derby
del 2008: "Porto ancora nel
cuore quel derby quando fui
ospitato nella Curva Sud e fu
un'emozione fortissima, quanto
quando vidi Totti portare i
fiori sotto l'immagine di
Gabriele in Curva Nord. Tutto
ciò ha lasciato qualcosa di
incancellabile". Papà Giorgio
parla con orgoglio della
fondazione 'Gabriele Sandri':
"Sono nati del gruppo di
donatori di sangue in tutta
Italia. È ciò che mi rende più
orgoglioso. Vorrei ricordare che
proprio domenica c'è la
convocazione di tutti questi
gruppi per donare. Credo che più
di così non si possa fare: dare
il sangue per salvare la vita di
un'altra persona". Sandri ha
inoltre aggiunto che domenica
verranno comunicate delle novità
riguardo un'iniziativa della
fondazione intitolata al figlio:
"Stiamo collaborando insieme a
Lazio e Roma per fare in modo
che qualcosa di importante possa
avvenire tramite la fondazione.
Per ora lo teniamo ancora
segreto, nella giornata del
derby si saprà tutto".
7 novembre 2012
Fonte: Repubblica.it
© Fotografia:
Calciomercato.com
Curve unite in memoria
di Gabbo
di Marco Ercole
Sulle note di "Meravigliosa
Creatura" di Gianna Nannini ed
"È già domenica" degli Statuto,
inizia il derby capitolino. Si
ricorda Gabriele Sandri.
Ovviamente lo fa la Curva Nord,
dedicandogli la coreografia
raffigurante il suo volto
sorridente. Ma anche la Sud non
è da meno. È tutto lo stadio a
cantare il coro in onore di
Gabbo: all' unisono, in un clima
surreale per una stracittadina.
Per cinque minuti non esistono
colori: bianco e celeste, giallo
e rosso si confondono in un
unico rispettoso abbraccio nei
confronti del tifoso scomparso.
Poi comincia la partita vera e
insieme quella tra le due
tifoserie, ricca come sempre di
goliardia e sfottò. "Ma i greci
so' arrivati ?!", si
domandano i
laziali alludendo al gemellaggio
tra romanisti e supporter del
Panathinaikos. In Curva Sud,
invece, fanno notare ai cugini
che "pe' fa' capì che sei de sta
città, ar
Colosseo te fai
fotografà". Dello stesso tenore,
un altro stendardo esposto
sempre nel settore giallorosso:
"Roma è storia, Lazio solo
geografia". Dall' altra parte,
però, i biancocelesti rimarcano
le loro origini, certe e più
antiche: "09-01-1900 S.S.
Lazio... ??-??-1927 A.S. Roma".
Dopo cinque minuti dal fischio
d' inizio, si spengono le luci
dello Stadio Olimpico: un
blackout dovuto al temporale che
si scaglia sulla Capitale. Ma
non per i romanisti, che
intonano: "Paga la bolletta, oh
Lotito paga la bolletta". Strano
ma vero: allo stesso coro
partecipano anche i tifosi della
Lazio. Al termine della gara,
però, i biancocelesti non
risparmiano neanche l’ex
allenatore: "Olè olè olè olè,
Zeman, Zeman !". E non è di
certo un ricordo dei tempi che
furono.
12 novembre 2012
Fonte: La Repubblica
© Fotografia:
Asromalive.it
Otto anni fa veniva
ucciso Gabriele Sandri
11 novembre 2007-11 novembre
2015. Otto anni. Quel giorno fu
ucciso Gabriele Sandri, il
tifoso della Lazio colpito da un
colpo di pistola sparato nei
pressi dello svincolo
autostradale di Arezzo
(nell'area di sosta di Badia al
Pino est) dall'agente della
Polstrada Luigi Spaccarotella
(poi condannato dalla Corte di
Appello di Firenze ad una pena
di nove anni e 4 mesi per
omicidio volontario, confermata
in maniera definitiva in
Cassazione nel febbraio del
2012). Sandri morì colpito da un
proiettile al collo mentre era
seduto sul sedile posteriore
dell'automobile a bordo della
quale stava viaggiando in
direzione Milano per assistere
alla sfida contro l'Inter.
IL DRAMMA DI GABRIELE
SANDRI - La Lazio ha
voluto ricordarlo con un
messaggio sulla home page del
sito "rinnovando al papà
Giorgio, al fratello Cristiano e
a tutta la famiglia Sandri il
proprio cordoglio".
IL PAPA' - Ad
otto anni da quel dramma il papà
di Sandri, Giorgio, dice la sua
ai microfoni de "La Lazio siamo
noi": "Otto anni dopo quel
maledetto 11 novembre, il vuoto,
la ferita, il dolore, la rabbia,
non sono passati e non
passeranno mai. Anzi. Grazie al
popolo di Roma, il popolo di
Gabriele, il ricordo di mio
figlio Gabbo è sempre vivo. Devo
ringraziare, voglio ringraziare
tutti coloro i quali ci sono
vicini e che ci sono sempre
stati. In tutta Italia,
addirittura anche in Europa, le
manifestazioni di affetto e di
solidarietà nei nostri confronti
si moltiplicano. Nonostante
tutto, cerchiamo di andare
avanti in nome di Gabriele, dei
suoi nipotini Gabriele e Greta,
nel nome della Fondazione
Gabriele Sandri che anche oggi
da Lecce a Milano con la
raccolta del sangue organizza
iniziative benefiche, di umanità
e utilità sociale. Spaccarotella
? Un pazzo criminale macchiatosi
di un omicidio volontario. In
questo momento dovrebbe trovarsi
nel carcere definito di lusso di
Santa Maria Capua Vetere, fra
qualche anno finirà di scontare
la sua pena, per lui non trovo
nemmeno più le parole, o forse
sì e me le tengo per me. La
Lazio ? Il presidente Lotito, su
sollecitazione, si è manifestato
circa un anno dopo. Forse nel
frattempo era stato mal
consigliato e soprattutto mal
informato. Ripeto, gli unici che
mi sento di ringraziare sono i
tifosi della Lazio, di Roma,
d'Italia".
IL FRATELLO -
Queste le parole di Cristiano
Sandri alla trasmissione I
Laziali sono qua: "Oggi, a otto
anni di distanza dalla scomparsa
di Gabriele, i manifesti con su
scritto "Roma ti piange" e le
migliaia di testimonianze di
solidarietà che ho già ricevuto
ricordano come la gente non ci
ha mai lasciato soli. Il popolo
laziale è sempre stato alle
spalle della nostra famiglia per
cercare di ottenere giustizia
per Gabriele. Il lavoro della
fondazione a lui dedicata
prosegue, non solo attraverso
iniziative sterili, ma
attraverso un qualcosa che possa
insegnare il valore dello sport,
del gioco del calcio e della
passione sana e genuina per una
squadra. La vicenda di Gabriele
andava maneggiata con cura,
c’erano parole che potevano
essere strumentalizzate così
come alcuni comportamenti.
Eppure abbiamo sempre mantenuto
un equilibrio, tenuto uniti
testa e cuore e abbiamo ottenuto
un po’ di giustizia. Dico un po’
perché la vita di Gabriele non
ce la restituirà nessuno. Grazie
a tutti quelli che ci hanno
aiutato a mantenere questo
equilibrio".
11 novembre 2015
Fonte:
Sport.ilmessaggero.it
Sit in per Gabbo: i
tifosi ricordano il decennale
della sua scomparsa
Roma - Ore 16.00 - Il sit in si
è concluso con un lungo applauso
dopo gli interventi di Giorgio e
Cristiano Sandri, ma soprattutto
con un minuto di silenzio lungo
e intenso. Adesso i presenti si
stanno spostando verso la chiesa
dove verrà svolta una messa in
memoria di Gabbo.
Roma - ORE 15.45 -
Dopo il ricordo delle varie
tifoserie d’Italia, sul palco è
il turno di Giorgio e Cristiano
Sandri. Queste le parole del
fratello Cristiano: "Ringrazio
gli amici, la mia Curva per aver
organizzato questa giornata per
Gabriele. L’idea di stare qui è
bellissima. Qui con Gabriele
abbiamo condiviso una passione
immensa, il valore
dell’amicizia. Ci unisce tutti.
In un mondo in cui si clicca
solo mi piace e si condivide sui
social da qualcuno viene
indicato come partecipazione,
voi siete l’unica partecipazione
che ci piace e che in questi
anni ci ha scaldato il cuore.
Non sapete quanto è importante
vedere Gabriele essere ancora
con voi a vedere la sua Lazio in
ogni partita, come quando era in
vita. Voglio evidenziare una
cosa scritta nel comunicato. Si
è fatto riferimento alla vita.
Gabriele non avrebbe mai
sprecato un minuto della sua
vita. Voi dovete essere
d’esempio per i più giovani, per
cercare di coinvolgerli, con
quei valori sani che voi avete.
Chi ha subito sulla propria
pelle la perdita di un figlio e
di un fratello, sa cosa vuol
dire provare questo immenso
dolore. Io oggi voglio ricordare
ogni ragazzo e ogni giovane che
ha perso la vita seguendo la sua
passione. Voglio ricordare
Paparelli, ma anche Antonio De
Falchi e Ciro Esposito. Grazie
ancora, Gabriele continua a
vivere anche grazie a voi".
Infine ecco le dichiarazioni del
papà Giorgio: "Dopo quello che
ha detto Cristiano mi rimane
difficile aggiungere altro.
Posso dire poco. Cristiano si è
espresso nel migliore dei modi
rendendo chiaro il nostro
pensiero, per far capire tutto
quello che è successo dieci anni
fa nella nostra famiglia, e che
non dovrebbe mai capitare a
nessuno. Vi volevo ringraziare
tutti, non sono mai stato un
uomo che riesce ad affrontare
così tante persone insieme. Oggi
quattro parole in fila non
riesco a dirle, quindi dico solo
una parola a tutti voi: Grazie,
grazie grazie".
Roma - Ore 15.22 -
Sale sul palco Gabriele
Paparelli. Queste le sue parole:
"Sono onorato di poter essere
qua su questo palco. Le parole
vanno al vento, vedere tanta
gente qua è importante. Sono
venuto qui per portare il mio
abbraccio a mamma Daniela, papà
Giorgio, e al fratello
Cristiano. Questo giorno rimarrà
per sempre scolpito nella nostra
testa e nel nostro cuore. Non
c’è altro da aggiungere", ha
concluso emozionato.
Roma - Ore 15.00 -
Si alza forte il coro: "Gabriele
uno di noi". È ufficialmente
iniziato il sit in organizzato
dalla Curva Nord per commemorare
i 10 anni dalla tragica
scomparsa di Gabriele Sandri.
Presenti all’evento ovviamente
anche i familiari: il fratello
Cristiano e il papà Giorgio, che
a breve potrebbero salire sul
palco.
ROMA - Ore 14.33 -
I supporters delle tifoserie da
tutta Italia stanno riempiendo
sempre più il piazzale
antistante la Curva Nord. Tra
poco l’inizio dell’evento, con
il discorso degli organizzatori.
Questo lo striscione dei Red
Blue Eagles di Amatrice: "La tua
storia di tramanderà e non si
oscurerà come il sole al
tramonto, gli ultras
custodiranno il tuo ricordo.
Ciao Gabriele RBE". Di fronte
allo Stadio Olimpico di Roma
inizierà a breve il sit in
organizzato dalla Curva Nord per
ricordare Gabriele Sandri,
tifoso biancoceleste scomparso
in un tragico incidente dieci
anni fa. All’evento
parteciperanno tifoserie
provenienti da tutta Europa.
Questo lo striscione dei tifosi
della Lazio esposto all’ingresso
della Curva Nord: "Il tuo
sorriso li perseguiterà.
Gabriele con noi". Anche i
tifosi romanisti hanno voluto
far sentire la loro vicinanza,
esibendo uno striscione per
onorare la memoria di Gabbo. Ai
microfoni di Cittaceleste.it è
intervenuto Giorgio Sandri,
padre di Gabbo. "Sono emozionato
grazie a tutti i tifosi che ci
sono stati vicini in questi 10
anni. Dalla famiglia
Spaccarotella nulla. Ringrazio
tutti i tifosi che in questi 10
anni ci hanno dato la forza di
andare avanti".
11 novembre 2017
Fonte: Cittaceleste.it
© Video: RadioseiTube
Sit in della Nord per
Gabriele:
"Vivrà sempre con noi.
Nessuna pietà per Spaccarotella"
di Lavinia Labella
La Curva Nord non
dimentica Gabbo. Per lui un Sit
in organizzato dai tifosi
biancocelesti.
La Nord ricorda Gabriele. E lo
fa con un’intera giornata
dedicata a lui, nel posto che
per anni ed anni ha
rappresentato casa sua: la
Curva. Quante volti i gradoni lo
hanno ospitato, quante volte i
riflettori dell’Olimpico hanno
illuminato il suo sorriso,
quante volte la sua voce si è
unita a quella dei suoi
compagni, dei suoi amici. A
dieci anni dalla sua scomparsa,
quegli stessi amici lo ricordano
con un Sit in ricco di
striscioni e lacrime: "Il tuo
sorriso li perseguiterà".
AGGIORNAMENTO Ore 15 - I ragazzi
hanno disegnato Gabriele
attraverso i ricordi di chi lo
ha vissuto, questi i pensieri:
"Un esempio di come essere
ultras e di come essere uomo. Lo
ricordiamo con orgoglio e onore.
La presenza di tanta gente
testimonia che Gabriele vivrà
sempre con noi" e poi: "Ci siamo
tutti. Onore a tutte le persone
che sono qui. Gabriele da dieci
anni è qui e vive negli occhi,
nel ricordo, nel cuore e
nell’anima dei suoi amici e
della sua famiglia. La frase
Gabriele vive non è un modo di
dire, ma è così".
AGGIORNAMENTO Ore 15.10 - Tra i
tanti cuori riuniti oggi, c’è
anche quello di Gabriele
Paparelli: "Sono onorato di
esser chiamato qui su questo
palco. Sono qui per portare il
mio abbraccio ideale a mamma
Daniele, papà Giorgio e
Cristiano. Questo giorno rimarrà
scolpito per sempre nei nostri
cuori e nelle nostre menti. Non
c’è altro da dire".
AGGIORNAMENTO Ore 15.15 - "Siamo
qui per ricordare il martirio di
un ragazzo, lo strazio di una
famiglia. Gabriele ci guarda da
un mondo diverso, migliore. Con
il suo sacrificio le tifoserie
si sono guardate con occhi
diversi. La Lazio ha trovato in
Gabriele una bandiera da portare
in ogni dove. Ricordiamo il
ricordo di Gabriele a quello di
13 sventurati ragazzi, aviatori
italiani che mentre erano in
missione di pace vennero fatti
uccisi in Congo", le parole del
presidente generale della
polisportiva Antonio Buccioni.
AGGIORNAMENTO Ore 15.24 – La
vicenda di Gabbo ha coinvolto
tutte le tifoserie, al sit in di
oggi, anche rappresentanti degli
ultras di Inter ed Atalanta:
"Vedere un popolo bergamasco
vivere la famiglia Sandri con il
cuore è stato straordinario.
Quella domenica noi non abbiamo
pagato niente, ha pagato solo la
famiglia Sandri. Quel giorno
doveva essere fermato il calcio.
Prima vengono gli amici, prima
viene lo striscione e poi viene
la squadra. Solo così il mondo
ultras può resistere" e "E’ la
giornata del ricordo, vogliamo
ricordare le emozioni che
abbiamo vissuto con i ragazzi
della Lazio e con la famiglia di
Gabriele. Volevo ricordare il
vuoto che c’è stato dentro di
noi quando è arrivata quella
notizia. Quello che conta dire
è: Ciao Gabriele, sei sempre con
noi. Ti ricorderemo sempre".
Anche dalla Curva Furlan di
Trieste: "Il ricordo sarà sempre
indelebile. Da parte di Trieste,
un saluto alla famiglia Sandri.
Chi dimentica è complica, ma noi
non dimentichiamo mai".
AGGIORNAMENTO Ore 15.30 - E
sull’agente che uccise Gabbo: "A
Spaccarotella auguriamo due
cose: vivere il resto dei suoi
giorni nella povertà più totale,
l’altra è di incontrarci un
giorno, perché da parte nostra
non c’è pietà. Oggi il nostro
pensiero va a quei ragazzi che
stanno ancora pagando. Qui
invece stiamo parlando di un
assassino che dovrebbe andare in
libertà. Quei ragazzi hanno
cercato di trovare il colpevole
- che stava già davanti a tutti
- e gli è stata data una pena di
più di 12 anni, che stanno
ancora scontando".
AGGIORNAMENTO 15.45 - Una
famiglia prima che dei tifosi,
legati da un affetto particolare
che vuol sottolineare Cristiano
Sandri: "Questa manifestazione
si poteva tenere al centro di
Roma, per non creare disagio
hanno voluto scegliere di stare
qui, dove con Gabriele abbiamo
condiviso la passione per la
nostra squadra. Grazie perché
avete voluto organizzare questa
manifestazione. In un mondo in
cui fare clic su un social
network viene definito
partecipazione, voi siete la
vera partecipazione. In questi
anni ci avete scaldato il cuore.
Vedere tanti ragazzi che in
tutte le parti d’Italia hanno
speso il loro tempo per
ricordare Gabriele per noi è
impagabile. Gabriele non avrebbe
mai sprecato un minuto della sua
vita, l’avrebbe vissuta fino
all’ultimo. Vedo tanti giovani
che non riescono a partecipare a
nulla, voi dovete cercare di
essere d’esempio, cercare di
coinvolgerli trasmettendo quei
valori sani che avete. Manca un
pezzo della nostra famiglia che
a stento riuscirà a venire a
messa, lei e stata quella più
colpita. Voglio ricordare ogni
ragazzo, ogni giovane che ha
perso la vota per seguire la sua
passione. Voglio ricordare da
Antonio De Falchi a Ciro
Esposito. Gabriele continua a
vivere anche grazie a voi".
AGGIORNAMENTO Ore 16 - Il sit in
viene sciolto, ora la cerimonia
di commemorazione continuerà con
la messa in onore di Gabriele.
Tra i presenti, circola il testo
di una poesia: "Il tuo sorriso è
condanna/per chi ti ha fatto del
male/ma il tuo cuore batte
ancora/dentro il cuore di ogni
laziale".
11 novembre 2017
Fonte: Lazionews24.it
© Fotografie:
Ionascoquiapiazzadellaliberta.files.wordpress.com -
Footballa45giri.it
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