Gabriele Sandri nasce la
Fondazione
"Il nostro percorso di vita si è
fermato quell' 11 novembre",
così Giorgio Sandri, papà di
Gabriele, il tifoso della Lazio
ucciso tre mesi fa nell' area di
servizio di Badia al Pino, nei
pressi di Arezzo. Il padre di
"Gabbo" (questo il soprannome di
Gabriele) torna a quel tragico
giorno spiegando che da domani
in poi si dedicherà alla
"Fondazione Gabriele Sandri" che
verrà presentata oggi nella sala
delle Bandiere in Campidoglio.
"Ringrazio il sindaco e il suo
staff perché se siamo riusciti a
far nascere questa fondazione è
anche merito loro - spiega papà
Sandri - ci hanno dimostrato
affetto e vicinanza in tutti i
modi. La Fondazione tratterà
della violenza a 360 gradi,
tutto quello che faremo verrà
fatto solo per aiutare chi
subisce violenza come l’ha
subita Gabriele. Da domani in
poi mi occuperò soltanto della
Fondazione perché questa è
l’unica cosa che mi dà la forza
di andare avanti, il resto ormai
per me conta poco". "Ho già
detto" prosegue papà Sandri,
"che seguirò il derby Roma-Lazio
nella curva giallorossa, per
dimostrare che i ragazzi sono
tutti uguali, che non c' è
distinzione di bandiera. Vorrei
andare tra i ragazzi della Roma
perché quella giallorossa è
stata la prima società a
manifestarci la propria
solidarietà, Totti è stato il
primo ad abbracciarci in chiesa
dopo i funerali di Gabriele, lì
ho capito quanta sensibilità ha
questo ragazzo. Le dimostrazioni
d' affetto che abbiamo ricevuto
da tantissimi club ci hanno
aiutato ad andare avanti".
8 febbraio 2008
Fonte: La Repubblica
© Fotografia: Fondazione
Gabriele Sandri
"Calcio, contro la
violenza ricordando Gabriele"
di Stefano Carina
Da ieri è una realtà. Presentata
in Campidoglio, è nata la
"Fondazione Gabriele Sandri". Un
impegno preso e mantenuto dal
sindaco Walter Veltroni, che lo
ha definito: "uno degli ultimi
atti che effettuerò come primo
cittadino di questa città. Ci
tenevo, però, a farla nascere,
perché molte volte quando si
spengono i riflettori,
soprattutto di fronte a tragedie
come quella vissuta dalla
famiglia Sandri, c' è il rischio
di rimanere soli con il proprio
dolore. Questa fondazione,
invece, viene alla luce con la
ferma volontà d' impegnarsi
nella lotta contro la violenza.
Il nostro messaggio è che lo
sport è vita". Ad ascoltare le
parole del sindaco, i familiari
di Gabriele (con il papà che ha
poi confermato che assisterà al
prossimo derby dalla curva
romanista) e il presidente della
Figc, Giancarlo Abete, che si è
augurato che si possa quanto
prima "allontanare ogni forma di
violenza e recuperare una serena
convivenza nello sport".
Presenti anche il calciatore
della Roma, Gianluca Curci,
favorevolmente sorpreso della
celerità con la quale è nata la
Fondazione - "non pensavo
nascesse in così breve tempo, la
sua costituzione è importante
perché così Gabriele vivrà
sempre nel nostro ricordo" - ed
un commosso, Lorenzo De
Silvestri, calciatore della
Lazio e amico di Gabbo: "Sono
onorato di esser qui a ricordare
una persona che mi è stata
vicino sia come tifoso che come
amico. Il suo ricordo mi
accompagnerà in tutte le partite
che giocherò nella mia carriera.
Ce la metterò tutta per fare
piccoli gesti che potranno
aiutare il calcio e lo sport".
Nella Fondazione, i cui soci
fondatori sono il Comune di Roma
e la famiglia Sandri e dove Roma
e Lazio saranno rappresentate da
Luca Di Bartolomei e Stefano Re
Cecconi (figli dei due
indimenticati campioni
scomparsi), avrà un ruolo
importante Cristian, il fratello
di Gabriele: "L' iniziativa è
nata pensando a quale potesse
essere il modo migliore per
ricordarlo. Lui era il manifesto
della gioia di vivere ma è stato
vittima di una violenza
inaccettabile. Spero si possa
arrivare a un messaggio
positivo, quello di far tornare
i veri valori nello sport. E in
questo mi impegnerò anche in
prima persona". Infine la
spiegazione del modo in cui
agirà la Fondazione: "Sotto
l’aspetto tecnico-giudico
abbiamo mosso il primo passo,
ora cercheremo di dedicarci allo
studio e alla preparazione di
convegni che riguardino la
violenza in generale. Il nostro
intento, in futuro, sarà quello
di impegnarci nel raccogliere
fondi da destinare a chi è stato
vittima di un gesto violento".
9 febbraio 2008
Fonte: La Repubblica
"Dalla morte di Gabriele
una sfida alla violenza"
di Stefano Carina
Guardarlo negli occhi ti
disarma. Ha l’espressione
assente, incredula di un padre
che ancora non si capacita del
perché suo figlio Gabriele non
sia più lì con lui. Il tempo non
può lenire dolori così
innaturali. Nonostante tutto
Giorgio Sandri ha la forza di
sorridere, di stringere mani e
di ringraziare chiunque gli
esprima le condoglianze per la
morte di Gabbo.
Signor Sandri, sorpreso
di come la città ha reagito di
fronte a questa disgrazia che ha
colpito la vostra famiglia ?
"Non pensavo che
la morte di Gabriele potesse
diventare un caso nazionale. Poi
mi sono reso conto di come
questo gesto di una gravità
inaudita abbia invece colpito
gli animi di tutti".
A proposito di stupore:
meravigliato che la decisione di
andare a vedere il derby nella
curva romanista destasse così
tanto clamore ?
"Sinceramente si, sono rimasto
molto sorpreso perché ritenevo
di aver detto una cosa normale
che non pensavo potesse
suscitare tutto questo fragore".
Sono oramai passati 3
mesi: tra le tante cose lette,
ascoltate e viste, ce n' è una
che l’ha colpita in modo
particolare ?
"Tralasciando la conferenza
stampa "talebana" del Questore
di Arezzo, ascoltare il Ministro
Amato affermare che se i ragazzi
si fossero presi un caffè non
sarebbe accaduto nulla, mi ha
ferito profondamente. Non ho
digerito nemmeno le parole del
poliziotto Spaccarotella, quelle
in cui chiedeva di essere
lasciato in pace, ma
ripensandoci mi ha dato molto
fastidio il fatto che mio figlio
sia stato accostato a qualche
corrente politica in maniera
indecente. La politica non l’ha
mai interessato".
In cosa le somigliava
Gabriele ? "Mio
figlio (sorride) era simile a me
nella sua pacatezza, era un
ragazzo gentile. Non lo dico
perché sono il papà ma lui era
semplicemente il manifesto della
gioia di vivere. A Roma il suo
modo di essere lo definiamo
"compagnone", era un ragazzo che
si trovava bene con tutti".
Domenica centinaia di
tifosi della Lazio gli hanno
reso omaggio alla stazione di
Badia al Pino. Lei ci è mai
tornato ? "Non
ho il coraggio di farlo, anche
se dalle immagini della tv vedo
quello che si è creato e
ringrazio tutti. Mi rimane però
difficile tornare lì. Se dovessi
fare quel tratto di autostrada,
cercherò di prendere il treno o
l’aereo".
Signor Sandri, la sua
famiglia ha fiducia nelle
istituzioni ?
"Si, sono un uomo di 58 anni che
ha sempre fatto il proprio
dovere e le ha sempre
rispettate. Mio figlio Cristiano
è un avvocato penalista, quindi
è cresciuto anche lui con l’idea
che la legge è uguale per
tutti".
Ha timore che possa
esser cambiato il capo d'
imputazione nei confronti
dell’agente Spaccarotella ?
"Lo penso ma non lo credo,
soprattutto perché l’opinione
pubblica nazionale è vigile:
sarebbe una cosa indecente. Ma
ripeto, ho fiducia nelle
istituzioni".
Qualche giorno fa è nata
la Fondazione Gabriele Sandri.
"Il nostro scopo
è combattere la violenza nei
confronti delle donne, dei
bambini, dei più deboli.
Vogliamo confrontarci nelle
scuole con i ragazzi e cercare
di inviare dei messaggi positivi
e magari aiutare anche
economicamente le persone che
sono vittime di violenze".
C' è qualcosa che la
spaventa guardando al futuro ?
"Tutto quello
che abbiamo intorno. Viviamo in
una società malata dove ognuno
pensa a sé stesso. La morte di
Gabriele mi ha insegnato a non
pensare solo a me. Prima
guardavo alle mie cose e basta.
Ora non è più così. Non lo è più
per me e non deve esserlo più
nemmeno per gli altri".
12 febbraio 2008
Fonte: La Repubblica
Ricordando Gabbo una
sede in dono alla Fondazione
Oggi a mezzogiorno, in piazza
della Libertà 15, l’assessore
comunale al Patrimonio, Claudio
Minelli, consegnerà alla
fondazione "Gabriele Sandri"
l’immobile di proprietà del
Campidoglio che si trova proprio
nella piazza che vide la nascita
della società sportiva della
Lazio. Alla cerimonia saranno
presenti i familiari di Gabriele
Sandri, i giocatori e i
dirigenti della Lazio. La
donazione era parte di un
impegno del sindaco Walter
Veltroni, "uno degli ultimi atti
da primo cittadino di questa
città", aveva detto alla nascita
della fondazione l’8 febbraio
scorso in Campidoglio. "Ci
tenevo a farla nascere, perché
molte volte quando si spengono i
riflettori, soprattutto di
fronte a tragedie come quella
vissuta dalla famiglia Sandri,
c' è il rischio di rimanere soli
con il proprio dolore. Questa
fondazione, invece, viene alla
luce con la ferma volontà d'
impegnarsi nella lotta contro la
violenza. Il nostro messaggio è
che lo sport è vita". "Non
pensavo che la fondazione
nascesse in così breve tempo",
aveva commentato il calciatore
della Lazio Lorenzo De
Silvestri, amico di Gabbo.
"Così", la sua conclusione alla
cerimonia di nascita della
fondazione, "Gabriele vivrà
sempre nel nostro ricordo".
23 febbraio 2008
Fonte: La Repubblica
Gabriele, Fondazione a
piazza della Libertà
La mamma: "Ricomincio a
vivere per lui"
di Stefano Carina
La fondazione "Gabriele Sandri"
ha finalmente la sua sede. Ieri,
infatti, sono state consegnate
ai famigliari, da parte
dell’assessore capitolino
Claudio Minelli, le chiavi di un
piccolo edificio a due piani
situato nel giardino centrale di
piazza della Libertà, nella
quale fu fondata la Polisportiva
Lazio. Commossa, è stata Daniela
Sandri ad entrare per prima
nello stabile, accompagnata dal
marito Giorgio, dal figlio
Cristiano, da Walter Verini,
capo segreteria del sindaco di
Roma uscente, da Luca Di
Bartolomei e Stefano Re Cecconi
(figli dei due indimenticati
campioni scomparsi) e da Giacomo
Mazzocchi e Cristina Moretti,
rappresentanti delle relazioni
esterne della SS Lazio. La mamma
di Gabriele ha rivelato un
retroscena: "Debbo esser
sincera, ero già venuta qui ieri
notte (venerdì, ndr) per vedere
dove sarebbe sorta la
Fondazione. Quando l’ho vista
non credevo ai miei occhi.
Ringrazio tutti, non avrei mai
pensato che questa potesse
diventare la casetta di Lele". È
una donna speciale la signora
Daniela. Lacrime e sorrisi si
alternano sul suo volto: "Per
rendere attiva la Fondazione -
spiega - ci vorrà ancora qualche
settimana. Mi piacerebbe, però,
fare subito qualcosa per i
bambini e per le donne. È una
cosa che mi sono prefissa per
ricordare Lele". Ad ascoltare la
moglie, Giorgio Sandri: "Posto
migliore per la sede non poteva
esserci. Il nostro primo atto
sarà porre una targa in memoria
di mio figlio". "In questo modo
- aggiunge il fratello Cristiano
- Gabriele sarà sempre legato
alla sua squadra del cuore". "È
stata una coincidenza
straordinaria - spiega
l’assessore Minelli - che nel
momento in cui era necessario
trovare una sede, si è liberata
questa dove è stata fondata la
Polisportiva Lazio".
24 febbraio 2008
Fonte: La Repubblica
Gabriele Sandri, via al
comitato per dar vita alla
fondazione
di Stefano Carina
Un segno del destino. Così ha
definito Cristiano Sandri la
firma dell’atto costitutivo del
Comitato per l’istituzione della
Fondazione Gabriele Sandri
avvenuta ieri in Campidoglio.
Nel giorno del 109° anniversario
della SS Lazio, il nome di
Gabriele si lega in modo ancor
più indissolubile a quello della
squadra che amava. Da oggi
bisognerà "raccogliere fondi per
dar vita entro un anno - afferma
papà Giorgio - insieme al Comune
di Roma, alla Fondazione in
onore di mio figlio". Il tutto
per dotare la costituenda
fondazione di risorse economiche
adeguate. Il Comune ha già
deliberato di erogare un
contributo di 20mila euro per il
fondo di dotazione e 15mila euro
all' anno per il fondo di
gestione. L' obiettivo è quello
di concentrare l’attenzione
sullo studio e sul contrasto del
fenomeno della violenza, "di cui
lo stesso Gabriele è stato
vittima", non solo quella che si
origina in occasione di
manifestazioni sportive. A
firmare la nascita del Comitato
sono stati tra gli altri il
sindaco di Roma, Gianni Alemanno
(che ha lanciato un appello a
pochi giorni dall' inizio del
processo per l’agente
Spaccarotella: "Nessuno vuole
vendetta ma giustizia, perché
Gabriele non doveva morire"), il
fratello di Gabbo, Cristiano, il
delegato del sindaco per lo
Sport, Alessandro Cochi, il
figlio del giocatore Agostino Di
Bartolomei, Luca, e quello di
Luciano Re Cecconi, Stefano,
Lorenzo De Silvestri, il
dirigente della Roma Antonio
Tempestilli, l’ex braccio destro
di Veltroni in Campidoglio
Walter Verini.
10 gennaio 2009
Fonte: La Repubblica
Fondazione Sandri e
Regione Lazio Patto
anti-violenza negli stadi
"Quando sabato ho saputo che
c'era un ragazzo in fin di vita
per colpi d'arma da fuoco mi si
è gelato il sangue: ho rivissuto
quello che ha poteva vivere una
famiglia in quelle condizioni".
Cristiano Sandri è il fratello
di Gabriele, il tifoso laziale
ucciso nel 2007 da un colpo di
pistola sparato da un agente
della Stradale in una stazione
di servizio in provincia di
Arezzo. A distanza di quasi 7
anni da quella tragedia,
presiede la fondazione che porta
il nome di suo fratello e ieri
ha firmato insieme al
governatore della Regione Lazio
un protocollo contro ogni forma
di violenza nello sport. Il suo
primo pensiero, però, va a
quanto accaduto a Ciro Esposito,
il supporter del Napoli ferito
gravemente prima della finale di
Coppa Italia. Dice la sua
sull'eco che ha avuto il fatto e
spiega: "L'impressione che ho
avuto in questa settimana è di
fare una sorta di gara a chi la
dicesse più grossa con giri di
vite: ma qua a forza di girare
si rischia di far saltare il
bullone. Più che repressione, il
nostro compito è cercare di far
arrivare messaggi sani, perché
lo sport è antitesi di
violenza". Una delle prime
iniziative del protocollo
firmato ieri sarà "Cresceranno
tifosi", un concorso tra le
scuole medie del Lazio in cui
ogni classe potrà realizzare uno
striscione che contenga un
messaggio a sostegno dei valori
dello sport sano. Il concorso
sarà accompagnato da giornate di
discussione nelle scuole sullo
sport, sul ruolo del tifoso, sul
contrasto alla violenza. "Il
segnale che vogliamo lanciare -
sottolinea Zingaretti - è quello
di evitare di sentirsi tutti
solo commentatori. Ognuno faccia
il suo lavoro: chi deve
reprimere reprima, chi deve
vigilare vigili, chi deve
giocare giochi. Noi siamo una
istituzione e dobbiamo cambiare
le cose: prevenire, e capire che
la scuola, che è il luogo della
formazione della nuova
generazione, è fondamentale per
restringere gli spazi di
violenza che abbiamo visto
sabato".
10 maggio 2014
Fonte: La Repubblica
Fondazione Gabriele
Sandri: "In cinque anni, dalle
iniziative benefiche al
progetto Cresceranno tifosi"
di Laura Castellani
Nel giorno dell'anniversario
della morte di Gabriele Sandri,
la Fondazione che ne porta il
nome ha diramato un comunicato:
"Questo articolo sarebbe dovuto
uscire qualche giorno fa, per
suggellare i 5 anni di attività
della Fondazione Gabriele Sandri
ma come il nome ricorda, la
Fondazione nasce per una
questione seria che non si può
sottovalutare né tantomeno
omettere. Così ci è sembrato più
giusto far coincidere questo
pensiero con l’anniversario
della scomparsa di Gabriele,
scomparsa che ha sì lasciato un
vuoto incolmabile in chi lo
conosceva ma che lo ha in parte
ridotto con la solidarietà
dimostrata da molti, tantissimi
che pur non conoscendolo, da
subito sentirono il bisogno di
manifestare i propri sentimenti
in tutta Italia. E si perché
prima che la Fondazione vedesse
i suoi natali, ci sono stati
anni di trasferte in tutto il
paese esattamente come faceva
Gabriele quando seguiva la sua
Lazio. Giornate passate in
viaggio per incontrare i
rappresentanti delle tifoserie
italiane, momenti carichi di
intensità emotiva difficili da
raccontare, è così che Giorgio,
papà di Cristiano e Gabriele le
ricorda, per lui infatti ogni
viaggio era una scoperta sempre
nuova che lo riempiva di
orgoglio facendogli conoscere
quella realtà che non esitò a
definire come la parte migliore
del nostro paese".
LA COSTITUZIONE DELLA
FONDAZIONE - "Arrivò
quindi il momento in cui il
comitato costitutivo (fortemente
voluto dall’allora Sindaco di
Roma Walter Veltroni che per
primo comprese la gravità reale
dell’accadimento), dovette
lasciare il passo alla
costituzione vera e propria
della Fondazione Gabriele
Sandri. Con l’assegnazione della
sede, grazie all’impegno della
Giunta capitolina, impegno
proseguito senza alcuna
interruzione anche quando il
testimone passò al Sindaco
Gianni Alemanno ed all’assessore
allo sport Alessandro Cochi,
proprio laddove all’inizio del
ventesimo secolo nasceva la
squadra del cuore di Gabriele,
in Piazza della Libertà nel
cuore del Rione Prati si iniziò
a muovere nella galassia
nebulosa del mondo calcistico e
del suo seguito ma approcciando
ad esso da un punto di vista
differente rispetto al solito.
La scommessa consisteva proprio
in questo, riuscire a fare
cultura partendo dalla storia di
chi in quel mondo aveva vissuto
e questo significava ascoltare
le esperienze sia dei
protagonisti principali, ovvero
i calciatori ma anche e
soprattutto di chi ricopriva un
ruolo considerato eccessivamente
passivo, i tifosi. Ma il mondo
degli appassionati del football
è veramente eterogeno, tanto da
raccogliere la partecipazione
davvero di tutte le categorie
presenti nella società, senza
distinzione alcuna di classe o
credo politico, per cui le
testimonianze comprendevano un
numero davvero elevato di
figure".
LE INIZIATIVE -
"Da allora, un susseguirsi di
iniziative di vario genere,
dalla nascita della Biblioteca
del Calcio proprio nei locali di
Piazza della Libertà, alle
innumerevoli presentazioni di
libri e mostre fotografiche. In
quella piazza è stato realizzato
il primo concorso artistico con
esposizione permanete delle
opere aventi come tema il gioco
del calcio ma quello artistico
non è stato il solo concorso ad
essere bandito dalla Fondazione,
all’interno del Festival
Nazionale delle Cultura del
Calcio, venne infatti lanciato
un premio letterario diviso
nelle categorie per le opere
edite ed inedite. Ma tra un
premio ed una presentazione,
continuava l’opera forse più
preziosa e sicuramente più
nobile svolta dai Gruppi
Donatori di sangue Volontari
intitolati al DJ romano, gruppi
in costante crescita su tutto il
territorio nazionale;
all’esempio dato dai donatori
romani, nel periodo antecedente
alla costituzione della
Fondazione, seguirono in tempi
piuttosto brevi quelli di
Milano, Lecce, Bari, Andria,
Trani ed ancora Pesaro e
Trieste. A costoro va
sicuramente un ringraziamento
particolare per quanto fatto e
per quanto continuano a fare
lontano dai riflettori, il gesto
di chi dona, non ci stancheremo
mai di dirlo è forse il più puro
in assoluto proprio perché ci si
priva di qualcosa di molto
prezioso senza un corrispettivo
materiale".
OSTACOLI - "In
questi cinque anni di iniziative
e di soddisfazioni, le
difficoltà non sono mai mancate,
cosi come i momenti frustranti
dovuti alla complessità di certi
meccanismi legati alla
burocrazia ed al sistema
comunicativo. Una volta
individuato infatti nelle nuove
generazioni, l’interlocutore
principale al quale sottoporre i
nostri progetti, la mole di
lavoro necessario si è
moltiplicato e con esso le
relative spese che per un ente
no profit rappresentano un punto
interrogativo se si guarda al
futuro ed alla continuità. Gli
studenti delle scuole medie
divennero quindi protagonisti,
salendo in cattedra per
esprimere il loro punto di
vista, accettando di dare delle
risposte alle domande nate
durante la premiazione del
secondo bando letterario
Gabriele Sandri presieduto
proprio dal Primo rappresentate
della Regione Lazio Nicola
Zingaretti nel 2013, nella aula
magna del Plesso scolastico di
Via Silla a Roma".
CRESCERANNO TIFOSI
- "A quell’evento fece
seguito il progetto ben più
ambizioso denominato
"Cresceranno Tifosi" conclusosi
non molto tempo fa, con esso
sono sorti nuovi dubbi e nuove
strategie da intraprendere
sempre coerentemente con ciò che
Gabriele era e ciò che il suo
nome rappresenta oggi stesso;
Cristiano, suo fratello prima
che presidente della Fondazione,
ha da sempre ritenuto che oltre
alla cultura ed alla
veicolazione di messaggi fondati
sui valori piuttosto che sulle
parole, non ha mai abbandonato
l’idea di usare la Fondazione
per fare del bene. Aiutare chi
ha meno e chi non ha più nulla
ad esempio, cercando di fare
ancora meglio di quanto già
fatto fin ora con gli ospedali o
con i detenuti del carcere di
Perugia. Gestire una Fondazione
rappresenta un’opportunità per
chi vuol fare del bene ed il
nome che porta costituisce un
onere oltre che un onore,
qualsiasi cosa si faccia in nome
di Gabriele deve poter
continuare ad essere ispirato
dal sentimento della generosità,
ed in questa giornata in cui si
ricorda una vita ingiustamente
spezzata ci sembra corretto
ribadire quali sono i valori su
cui poggia la Fondazione
Gabriele Sandri".
11 novembre 2016
Fonte:
Lalaziosiamonoi.it
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