Stadio in fiamme 41
bruciati vivi
LONDRA - Quarantuno
morti accertati e almeno
duecento fra feriti e ustionati
gravi sono il bilancio,
purtroppo destinato ad
aggravarsi, dell’incendio che ha
devastato lo stadio di Bradford
mentre era in corso un incontro
di calcio. Le fiamme si sono
propagate velocissime, divorando
in pochi minuti la tribuna,
tutta in legno, sulla quale si
trovavano tremila delle
diecimila persone che stavano
assistendo alla partita. Le
telecamere della televisione
inglese che stavano riprendendo
l’incontro hanno mostrato in
diretta le immagini del panico
che si è impadronito della
folla: decine di persone sono
rimaste intrappolate sotto una
pioggia di tizzoni ardenti,
mentre altre centinaia premevano
contro le transenne urtandosi
per superarle e guadagnare la
salvezza. Secondo una prima
ricostruzione, l’incendio
sarebbe stato causato da uno
spettatore che giocava con i
cerini. Altri hanno parlato di
una bomba fumogena. Di certo la
sequenza mostrata dalla
televisione è stata
agghiacciante. Quando, al centro
della tribuna, si sono viste le
prime fiamme, il gioco si è
bloccato e gli spettatori hanno
cominciato ad allontanarsi.
Tutto con calma, come se si
trattasse di un banale
incidente. Poi, veramente nel
giro di pochi attimi, si è
cominciato a capire che la
situazione era molto più grave.
Le fiamme hanno cominciato a
mangiare il palco, la gente ha
accelerato il ritmo della fuga,
la pressione davanti alla
barriera costruita per frenare
le invasioni di campo è
aumentata. Ancora una manciata
di secondi e la tragedia si è
compiuta, la tribuna si è
trasformata in un unico, immenso
rogo sormontato da una spessa
nuvola di fumo scurissimo. I
poliziotti in servizio allo
stadio hanno fatto del loro
meglio trascinando via la gente
sotto choc. Si è visto anche uno
di loro passarsi le mani sui
capelli per spegnere le fiamme.
"Proprio oggi avevamo avuto la
folla più massiccia dell’intera
stagione, una tragedia
incredibile", ha dichiarato
Stafford Heginbothan, presidente
del Bradford City, la squadra
che ha vinto il campionato di
terza divisione e avrebbe dovuto
celebrare ieri il suo trionfo.
"Purtroppo molti spettatori si
sono trovati davanti, cercando
di fuggire, i cancelli chiusi a
chiave: è una misura che si
prende sempre, per evitare che
entri chi è privo di biglietto".
"È avvenuto tutto con
incredibile rapidità", ha
aggiunto Peter Kneale, capo dei
vigili del fuoco. "Quando siamo
arrivati allo stadio abbiamo
dovuto affrontare il doppio
problema di combattere le fiamme
e di salvare le persone rimaste
intrappolate. Molti invece di
mettersi in salvo hanno commesso
l'errore di fermarsi a guardare
le fiamme divampate all’altra
estremità delle tribune senza
rendersi conto che l’incendio
sarebbe arrivato da loro in
pochi minuti".
12 maggio 1985
Fonte: La Repubblica
Tragedia a Bradford
durante una partita di calcio:
50 ustionati gravi, 200 feriti
Brucia stadio inglese,
40 morti
di Paolo Patruno
I cancelli erano chiusi,
sotto le tribune c'era legna,
introvabili gli estintori - Una
bravata o teppismo dei tifosi ?
DAL NOSTRO
CORRISPONDENTE. LONDRA - Per una
stupida bravata o forse per
teppismo, un vecchio stadio di
provincia con le tribune in
legno si è trasformato in pochi
attimi in un gigantesco
braciere, in una trappola
mortale alla quale hanno tentato
disperatamente di sottrarsi
tremila tifosi. La maggior
parte, in preda al panico, è
riuscita a salvarsi, ma alla
fine, quando vigili del fuoco e
squadre di soccorso hanno
completato la loro opera fra le
rovine annerite e fumanti dello
stadio, si sono contati -
secondo il dirigente della
polizia dello Yorkshire, "John
Domatile - 40 morti, una
cinquantina di ustionati gravi,
duecento feriti ricoverati negli
ospedali. La tragedia è avvenuta
ieri pomeriggio a Bradford, una
cittadina di 300 mila abitanti
dello Yorkshire, la regione
mineraria teatro dello sciopero
dei minatori durato un anno e
conclusosi drammaticamente
all'inizio della primavera. La
città e il suo circondario
avevano risentito come tutti gli
altri centri della zona di
questa lunga tensione, della
disoccupazione incombente, delle
violenze che in lunghi mesi di
conflitto sociale avevano diviso
la comunità. Ma nelle ultime
settimane, chiusa la lunga,
durissima vertenza sindacale,
anche Bradford aveva ritrovato
il ritmo di vita di sempre,
scandito dalla tregua del
weekend: lunghe chiacchierate e
bevute nei "pubs" con gli amici
alla sera e al sabato pomeriggio
il tradizionale appuntamento
allo stadio per la partita di
calcio. Così è stato anche ieri,
ma il pomeriggio di festa, di
divertimento, si è tramutato
all'improvviso in un incubo
difficile da scordare. Si stava
disputando l'incontro fra il
Bradford e il Lincoln, per il
campionato di Terza Divisione;
la partita stava per arrivare
alla fine del primo tempo quando
improvvisa, un paio di minuti
prima dell'intervallo, è
scoppiata la tragedia. "A un
tratto, da un angolo della
tribuna si è alzato un po' di
fumo - ha detto davanti alle
telecamere un anziano tifoso, lo
sguardo ancora febbrile per lo
choc, la giacca bruciacchiata
dal fuoco. C'erano giovani lì
attorno che facevano gazzarra.
Uno scherzo, una bravata, non
so: la gente ha cominciato a
indietreggiare per allontanarsi,
ma in un attimo sono apparse
lingue di fuoco che si sono
alzate velocissime lungo le
colonne, hanno serpeggiato fra i
sedili di legno. Abbiamo
cominciato a correre verso le
uscite, a cercar di scavalcare
le transenne per trovar scampo
sul terreno di gioco. Momenti
terribili, indimenticabili, tra
il fumo e le fiamme, per
sfuggire al rogo". Lo stadio di
Bradford, vecchio di 77 anni, è
stato costruito all'inizio del
secolo interamente in legno. E
da allora poco o nulla è mutato:
una tribuna centrale con tremila
posti a sedere, altri settemila
tutt'intorno, in piedi. Ieri
pomeriggio erano presenti, a
quanto pare, 3500-4000 tifosi.
C'erano spazi vuoti, quindi
doveva essere più facile
sgombrare in fretta in caso di
pericolo. Così non è stato anche
perché, secondo quanto ha
dichiarato un parlamentare del
luogo, il laborista Tom Torney,
sotto le gradinate della
tribuna, ieri pomeriggio sarebbe
stato stipato del legname, le
griglie di accesso al campo
erano e sono rimaste chiuse a
chiave: la violenza che scuote
il calcio inglese con scontri
tra tifosi delle opposte
squadre, con invasioni di campo
a ripetizione, aveva dettato
anche questa norma
precauzionale, che ieri si è
rivelata però una trappola
infernale. Infine, terzo fattore
sul quale la polizia che ha
aperto un'inchiesta ufficiale
sta indagando, non c'erano o
erano almeno introvabili gli
estintori. "Il fuoco avrebbe
potuto essere spento con un
secchio d'acqua con un
intervento immediato" - ha
dichiarato Antony Burrows, un
impiegato di 25 anni. "I
cancelli erano chiusi a chiave.
Non c'era traccia di estintori.
Nessuno è intervenuto. La
polizia sembrava più preoccupata
di bloccare le persone che
tentavano di scavalcare la
recinzione per mettersi al
sicuro sul terreno di gioco
dalle fiamme. Comunque, non
appena il pericolo è apparso
evidente, i poliziotti hanno
agito con estremo coraggio e
hanno salvato diverse vite
umane". Il ministro per lo
Sport, Neil McFarlane ha
definito "una tragedia
allucinante" l'incendio di
Bradford e ha aggiunto che
"l'incidente sarà discusso al
più presto con il ministro degli
Interni e con le autorità
sportive". Un'altra tragedia
analoga era avvenuta nel '71 a
Glasgow durante l'incontro di
calcio Rangers-Celtic: in un
caotico assembramento all'uscita
dello stadio erano morte 66
persone.
12 maggio 1985
Fonte: La Stampa
Cinquantadue i morti di
Bradford
di Paolo Patruno
Sei persone in fin di
vita - Risultano ancora dispersi
altri venti tifosi - Causa del
rogo un razzo fumogeno ?
LONDRA - L'inferno di
fuoco e di fumo che sabato ha
trasformato in un tragico
braciere il vecchio stadio in
legno di Bradford ha provocato
almeno 52 morti. E il conteggio
rischia di essere ancora più
pesante perché sei degli
ustionati ricoverati in ospedale
sono gravissimi e perché
all'appello mancavano ieri sera
ancora una ventina di
spettatori, rimasti forse
intrappolati sotto tizzoni
incendiati, o schiacciati contro
le porte di uscita chiuse a
chiave. L'Inghilterra è
sgomenta, incredula di fronte
alla tragedia di Bradford,
incapace di rendersi conto come
un pomeriggio di divertimento in
uno stadio di provincia abbia
potuto tramutarsi in un
pomeriggio di orrore, le cui
raccapriccianti sequenze sono
state viste in tv da milioni di
persone. Da quattordici anni,
dopo una tragedia allo stadio di
Glasgow che causò la morte di 66
persone, più severe norme di
sicurezza vengono applicate in
Inghilterra. Ma limitatamente
agli stadi più grandi, alle
società di prima e seconda
divisione. E per una tragica
beffa del destino, il Bradford
City celebrava sabato la sua
ultima partita della stagione
per festeggiare la promozione in
serie B. E quindi il suo stadio,
vecchio dell'inizio del secolo,
non era stato oggetto della
revisione prevista per le uscite
di sicurezza. Anche se i
responsabili della polizia
locale avevano avvisato quattro
mesi fa il club della
pericolosità del vetusto
impianto. A 36 ore dall'immane
rogo, mentre il bilancio delle
vittime non è ancora formalmente
chiuso in attesa della fine
delle ricerche dei vigili del
fuoco tra le macerie e le travi
annerite dello stadio, gli
inquirenti della polizia
scientifica devono ancora
chiarire un punto essenziale:
che cosa ha provocato l'Incendio
? E come le fiamme hanno potuto
propagarsi così rapidamente e
con esito così catastrofico tra
la folla ? Le ipotesi prese in
considerazione sono
essenzialmente due: un razzo
fumogeno o una stupida bravata
di teppisti potrebbe essere la
causa della tragedia di
Bradford. Il presidente della
società calcistica, Stafford
Heginbotham, ha accreditato la
prima ipotesi, parlando di "una
bomba fumogena lanciata da
qualche tifoso che è caduta non
in campo ma fra i sedili in
plastica della tribuna e fra le
travature di legno, facile esca
per le fiamme. Ma numerose altre
testimonianze di spettatori
danno invece la responsabilità
della sciagura a gruppi di
giovanissimi tifosi, di teppisti
o "hooligans", come li chiamano
qui in Inghilterra, che
avrebbero lanciato delle
cartacce incendiate in tribuna.
Spetta ora agli specialisti
della polizia stabilire la
verità. Inchiodare i colpevoli
alle loro responsabilità.
Comunque, è fuor di discussione
che la causa principale della
tragedia dello stadio di
Bradford sia un atto di
teppismo. Ma la causa
secondaria, quella che ha fatto
paurosamente salire il bilancio
delle vittime, è la mancanza di
adeguate misure di sicurezza. Le
testimonianze raccolte dagli
inquirenti e dalla stampa
inglese non lasciano ombre di
dubbio: la folla non sarebbe
stata travolta dal panico, o
almeno la sciagura avrebbe avuto
proporzioni meno gravi se gli
spettatori in fuga dalla tribuna
in fiamme avessero trovato
aperti i cancelli di uscita. Lo
stesso presidente del club ha
ammesso che erano stati chiusi a
chiave "per impedire alla gente
che non aveva pagato il
biglietto di entrare durante
l'intervallo". Ma questa
precauzione si è rivelata
tragicamente infausta: gli
spettatori choccati dalle fiamme
e dal fumo si sono accalcati
contro le uscite sbarrate, hanno
perso tempo prezioso nella fuga
verso la salvezza, si sono
travolti vicendevolmente in una
trappola divenuta mortale per
molti. Le immagini della tv, le
testimonianze di scampati e
soccorritori hanno delineato un
quadro preciso e raccapricciante
della tragedia. Dapprima, il
fumo levatosi dal focolaio non
ha impensierito le tremila
persone stipate in tribuna, e si
sono persi minuti preziosi per
chiedere l'intervento dei vigili
del fuoco, chiamati quando ormai
le fiamme si erano diffuse
inarrestabilmente. Poi, le
raffiche violente di vento hanno
sparso le lingue di fuoco lungo
le transenne e le travature in
legno dello stadio, fra i sedili
in plastica. In pochi secondi,
con una sequenza terribile, la
tribuna si è trasformata in un
rogo gigantesco, tizzoni ardenti
sono cominciati a cadere
dall'alto dell'impianto
travolgendo gli spettatori. La
folla, presa dal panico, ha
cercato di salvarsi scappando in
ogni direzione, accalcandosi
verso le uscite sbarrate,
scavalcando il muro prospiciente
il campo di gioco. La
maggioranza ha raggiunto la
salvezza, aiutata dai
poliziotti, dall'allenatore e
dai giocatori del Bradford che
hanno soccorso decine di
persone. Ma altri spettatori si
sono trasformati in torce umane,
con gli abiti e i capelli in
fiamme. Qualcuno è stato
salvato, altri, decine e decine,
hanno perso la vita nel rogo.
Fino a ieri sera, una sola delle
vittime era stata identificata;
fra i morti, fra coloro che
mancano ancora all'appello, si
contano tanti bambini, tante
persone anziane, bloccate forse
dal cerchio di fuoco ancora
sedute al loro posto. Così la
sagra carnevalesca, la festa per
la promozione alla quale erano
intervenute intere famiglie del
paese, si è tramutata in una
tragedia che ha colpito tutta
Bradford, che ha scosso l'intera
l'Inghilterra. Ma al di là delle
responsabilità dei singoli che
forse la polizia riuscirà a
stabilire, la tragedia di
Bradford lancia un'accusa
terribile contro la violenza
cronica negli stadi in
Inghilterra, origine di tanti
provvedimenti restrittivi che
vanno a discapito delle norme di
sicurezza per la maggioranza del
pubblico. Nello stesso giorno di
questo terribile incendio,
infatti, un altro tifoso
quindicenne è morto a Birmingham
e un centinaio sono rimasti
feriti in scontri che hanno
causato il crollo di un
muraglione dello stadio. E
contemporaneamente, a Leeds,
centinaia di tifosi scatenati
hanno invaso il campo,
ricacciati e domati solo
dall'intervento della polizia a
cavallo. La violenza, il
teppismo cronico in tanti stadi
appaiono così i veri
responsabili di queste tragedie.
13 maggio 1985
Fonte: Stampa Sera
Almeno settanta le
vittime dell’incendio nello
stadio
di Paolo Filo della
Torre
DAL NOSTRO
CORRISPONDENTE. BRADFORD - "Ho
visto la bomba degli assassini".
L’inviato del "Daily Star" alla
partita Bradford City-Lincoln,
racconta minuto per minuto la
tragedia di sabato. Anche
Scotland Yard nel ricostruire il
pomeriggio d'inferno nel vecchio
stadio dell’Inghilterra del Nord
sembra ormai propendere per la
tesi dell’incendio doloso. La
bomba incendiaria, certamente
molto rudimentale, costruita con
lattine di birra riempite di
benzina, è stata lanciata da un
gruppo di giovani teppisti sulla
tribuna centrale. Ma gli
assassini non saranno
identificati. Per loro è stato
molto facile scomparire tra la
folla anche perché si sono
mescolati alle bande di teppisti
sempre presenti sui campi di
calcio del Regno Unito. Bradford
non cerca vendetta. La cittadina
è in lutto. Ieri sera il numero
dei morti era, ufficialmente, di
cinquantadue, ma il terribile
bilancio del rogo si aggirerebbe
in realtà su una settantina di
vittime. Diciotto infatti sono
le persone date per scomparse -
e all’ospedale i feriti definiti
"gravissimi" sono almeno due. In
quello che un tempo fu uno
stadio, gli esperti di Scotland
Yard, cercano tra le ceneri i
resti delle persone arse vive.
L’identificazione è pressoché
impossibile. Soltanto in
quindici casi la polizia ha
potuto ricostruire con relativa
certezza l’identità delle
vittime. La scena è desolante.
Oggi le ricerche termineranno.
La polizia trasferirà nei propri
laboratori le ceneri, solo
allora avranno inizio i lavori
di ricostruzione dello stadio.
Il vescovo di Bradford ha
intanto raccolto la città in
preghiera. Domenica nell’antica
cattedrale c’erano oltre tremila
persone. Il vescovo ha letto i
telegrammi della regina e della
signora Thatcher, poi tutti
hanno cantato gli inni funebri e
le campane hanno suonato a
morto. Il cielo grigio e la
temperatura invernale hanno reso
questo pomeriggio di maggio
ancora più lugubre. Nella serata
Bradford è diventata una città
di fantasmi: strade deserte,
luci spente, pubs vuoti. Decine
di giornalisti venuti per fare
la cronaca dell’avvenimento
parlavano tra loro sottovoce,
quasi preoccupati di disturbare
la città in lutto. Intanto negli
ospedali i medici tentano di
salvare le persone ustionate
dalle fiamme. In cinque casi, la
lotta contro la morte è
particolarmente difficile. In
altri gli esperti di plastica
facciale tentano di ricostruire
volti ed arti devastati dal
fuoco. Domenica dodici maggio
avrebbe dovuto essere una
giornata trionfale. La squadra
di calcio di Bradford aveva già
conquistato il punteggio
sufficiente ad assicurarle la
promozione nell’equivalente
della nostra serie B. La città
era pronta alle celebrazioni. Un
grande corteo avrebbe dovuto
partire dalla Valley Parade, la
valle delle celebrazioni,
chiamata da ora "la valle
dell’inferno". La tragedia è
ancora dipinta sul volto
straziato dei cittadini del
vecchio centro del sud
Yorkshire. I racconti che
abbiamo raccolto sono pure
strazianti: "Ho visto mio marito
ed i miei bambini scomparire tra
le fiamme", dice una donna
poliziotto. "Abbiamo visto Sam
Firth, il più vecchio
sostenitore della nostra
squadra, alla veneranda età di
ottantasei anni tentare di
correre via dallo stadio, ma il
fuoco correva più di lui",
raccontano due sopravvissuti
alla catastrofe. Più fortunato
il capitano del Bradford:
"Appena ho visto le fiamme sono
saltato verso la tribuna, ho
portato mia moglie e la mia
bambina in salvo. Abbiamo
superato un muro. Ho gettato tra
le braccia di mia moglie la
nostra figlioletta e poi anche
io sono riuscito a uscire fuori
dall’inferno. È stata questione
di secondi. Vorrei che altri
avessero avuto la nostra
fortuna". Intanto proseguono le
polemiche sulla sicurezza nello
stadio. Il presidente della
società tenta di giustificare la
sua decisione di mantenere
chiusi i cancelli dello stadio,
ciò che ha reso impossibile la
fuga ai tifosi. "Io credo che
sia giusto fare di tutto per
evitare che chi non ha pagato il
biglietto possa entrare e vedere
la partita", dice Gordon Moore,
presidente del Bradford. Questa
sua affermazione è aspramente
contestata ed ancor più aspre
sono le polemiche sulla mancata
applicazione delle misure di
sicurezza raccomandate dal
comandante dei vigili del fuoco,
relative non soltanto alle
uscite di sicurezza ma anche
all’installazione di "estintori"
per fronteggiare rapidamente gli
incendi. Il rapporto venne
ignorato dall’amministrazione
provinciale di Bradford perché
la squadra era a quell’epoca
tecnicamente in bancarotta e
perché le misure di sicurezza
sono per legge obbligatorie
soltanto per le squadre della
massima divisione e a
quell’epoca il Bradford non si
trovava in tale posizione. Alla
Camera dei Comuni, il ministro
degli Interni Leon Brittan ha
annunciato al paese che d'ora in
poi tutti gli stadi del Regno
Unito dovranno modificare le
loro strutture in modo da
garantire la sicurezza degli
spettatori.
14 maggio 1985
Fonte: La Repubblica
Il governo impone norme
di sicurezza più severe anche
nei piccoli stadi
Un tifoso ha lanciato il
razzo fumogeno
Almeno 18 dispersi nel
rogo di Bradford
di Paolo Patinino
DAL NOSTRO
CORRISPONDENTE. LONDRA - È la
più grave sciagura che abbia mai
funestato un avvenimento
sportivo in Inghilterra: i
bruciati vivi, sabato,
nell'immane rogo dello stadio di
Bradford, sono saliti a 53. Ma
altri lutti sembrano destinati
ad appesantire la lista delle
vittime: cinque ricoverati negli
ospedali della cittadina dello
Yorkshire sono moribondi per le
terribili ustioni riportate. E
all'appello lanciato dalla
polizia per rintracciare tutti
gli spettatori della partita di
sabato mancano ancora 18 nomi,
secondo i giornali, 25 secondo
la BBC. Con il trascorrere delle
ore, le speranze di ritrovare
ancora qualche scampato si
stanno riducendo a zero. Il
numero totale delle vittime
potrebbe alla fine avvicinarsi
alle settanta, e presumibilmente
superare i 76 morti dello stadio
di Glasgow, nella sciagura del
'71 che aveva consigliato il
governo inglese a sottomettere
gli stadi maggiori a più severe
norme di sicurezza. Ma non è
questa tragica contabilità,
oggi, ad attirare l'attenzione.
L'Inghilterra è scandalizzata da
due dati ormai ufficiali che
confermano i primi atroci
sospetti, avanzati subito dopo
il rogo. Primo: è stato un
gruppetto di "hooligans", i
giovani tifosi-teppisti che
funestano le partite inglesi,
che ha lanciato il razzo
fumogeno caduto in un angolo
della tribuna dove si è
sviluppato l'Incendio. Un
cronista dello Star, presente
sabato pomeriggio all'incontro e
seduto poco lontano dal punto
dove è partito il fuoco, non ha
dubbi. Ed è convinto di poter
riconoscere anche il colpevole,
scampato sano e salvo al
disastro. Secondo: due lettere
ufficiali del consiglio di
contea erano state
spedite lo
scorso luglio al segretario
della società del Bradford City, Tommy Newman, per avvisarlo
dell'estrema pericolosità della
tribuna in legno. Ma il club,
militante nella Terza Divisione,
non era legalmente tenuto a
osservare le norme di sicurezza,
più severe, in atto dal '74 per
le società della serie "A" e
"B". Quell'ammonimento è rimasto
inascoltato, forse ignorato dal
presidente della società,
Stafford Heginbhotam, che ieri
ha disperatamente negato di
essere a conoscenza di quelle
lettere. È indubbio, comunque,
che le norme di sicurezza erano
violate a Bradford, al di là
delle pecche dell'impianto. Le
porte d'uscita erano sbarrate,
sotto le tribune erano stipati
rifiuti e materiali d'ogni tipo.
E infine gli estintori erano
stati tolti, rinchiusi in un
locale del club perché non
fossero utilizzati dai
tifosi-teppisti come razzi.
Insomma, la colpevole
imprevidenza dei dirigenti del
club, abbinata al teppismo di
una frangia del pubblico, ha
formato la miscela di
quest'immane tragedia. Il
governo ha disposto
un'inchiesta, ha esteso anche
alle società minori le norme di
sicurezza obbligatorie finora
soltanto negli stadi più grandi.
14 maggio 1985
Fonte: La Stampa
Si sviluppano le
polemiche sulle responsabilità
Inchiesta sugli stadi
inglesi
Emergenza negli ospedali
All’ospedale di Bradford
scarseggiano i chirurghi per
eseguire gli interventi
d'urgenza.
BRADFORD - Il governo
Inglese di Margaret Thatcher
affiderà a propri esperti il
compito di valutare l'agibilità
e la sicurezza di tutti i
complessi sportivi della Gran
Bretagna con particolare
attenzione per i novantadue
stadi di calcio sparsi nel
Paese. La decisione, maturata a
pochi giorni dal tragico "rogo"
di Bradford che ha provocato
almeno 53 morti, risponde alle
sollecitazioni e richieste
giunte da più parti per impedire
altre sciagure. La commissione
di esperti che sarà capeggiata
dal giudice dell'alta corte,
Oliver Popplewell, sarà
specificatamente chiamata a far
piena luce sulle cause e sulla
dinamica dell'incendio divampato
sabato nel vecchio stadio di
Bradford e sui disordini, che in
quello stesso giorno, hanno
provocato a Birmingham la morte
di un tifoso di quindici anni.
Come ha spiegato ai Comuni il
ministro degli Interni Leon
Brittan l'inchiesta ed i rilievi
disposti dal governo serviranno
a valutare tutta una serie di
misure capaci di migliorare la
sicurezza del pubblico e
l'agibilità dei complessi. Leon
Brittan ha detto anche che il
capo della polizia del West
Yorkshire ritiene che sarà già
un grosso risultato se il numero
delle vittime dell'incendio non
supererà alla fine le 55
persone. Mentre si moltiplicano
le sottoscrizioni a favore delle
famiglie delle vittime - tra
l'altro la società del Glasgow
Rangers coinvolta nel 1971 nel
crollo dello stadio di Ibrox che
costò la vita a 66 persone
giocherà giovedì prossimo una
partita per beneficenza con il
Chelsea - si sviluppano le
polemiche sulle eventuali
responsabilità. Sulla "tragedia"
di Bradford, dopo i giorni dello
sgomento e del lutto, è il
momento degli interrogativi.
John Gunnell, responsabile del
consiglio di contea del West
Yorkshire, la regione in cui
Bradford è situata, ha affermato
che per due volte l'organo da
lui presieduto scrisse lo scorso
anno ai dirigenti della squadra
di calcio del "Bradford City"
denunciando lo scarso
affidamento, in termini di
sicurezza, della tribuna
centrale del vecchio stadio in
legno. Gunnell ha esibito alla
stampa copia di una lettera in
data 11 luglio 1984 nella quale
si legge tra l'altro: "L'attuale
copertura del tetto e lo stato
di deperimento delle strutture
in legno costituiscono un
rischio inaccettabile per la
sicurezza della gente e debbono
essere sottoposte al più presto
a migliorie". In una seconda
lettera datata 18 luglio 1984 il
consiglio di contea del West
Yorkshire aggiungeva: "Le parti
in gomma creano pericoli di
incendio. C'è inoltre un
accumulo di materiali
combustibili sotto intercapedini
dei sedili. Basterebbe una
sigaretta, gettata incautamente,
per accentuare i rischi di
incendio. Si teme molto per le
condizioni di altri feriti, due
dei quali giudicati in stato
"critico". Negli ospedali che
stanno curando i feriti si
attendono rinforzi da altre
contee, considerato che tutte le
operazioni di questo tipo
dovranno essere compiute, per
importanti ragioni mediche,
entro i prossimi giorni.
14 maggio 1985
Fonte: Stampa Sera
Due lettere avvertivano
"lo stadio è pericoloso"
BRADFORD - Dopo il
terribile rogo allo stadio di
Bradford il governo inglese ha
deciso di affidare ad un gruppo
di esperti l’agibilità e la
sicurezza di tutti i complessi
sportivi della Gran Bretagna con
particolare attenzione per i 92
stadi di calcio distribuiti nel
paese. La decisione risponde
alle sollecitazioni e alle
richieste giunte da più parti
per impedire che abbiano a
ripetersi altre sciagure del
genere. La commissione di
esperti, presieduta dal giudice
dell’Alta Corte Oliver
Popplewell, che ieri è giunto a
Bradford dando il via
all’inchiesta, sarà
specificatamente chiamata a far
piena luce sulle cause e sulla
dinamica dell’incendio divampato
sabato nel vecchio stadio di
Bradford e sui disordini che in
quello stesso giorno hanno
provocato la morte di un tifoso
quindicenne a Birmingham e il
ferimento di 176 persone. Come
ha spiegato ai comuni il
ministro degli Interni Leon
Brittan, l’inchiesta e i rilievi
disposti dal governo serviranno
a valutare una serie di misure
che dovranno migliorare la
sicurezza del pubblico e
l’agibilità degli impianti
sportivi. Sulla tragedia di
Bradford, dopo i giorni del
lutto e dello sgomento, è il
momento degli interrogativi.
John Gunnell, responsabile del
Consiglio di Contea del West
Yorkshire, la regione in cui è
situata Bradford, ha confermato
che per ben due volte l’organo
da lui presieduto scrisse nel
luglio scorso ai dirigenti della
squadra di calcio del "Bradford
City" denunciando il "livello
inaccettabile" e il poco
affidamento in termini di
sicurezza della tribuna centrale
del vecchio stadio in legno.
Gunnell ha esibito alla stampa
copia di una lettera datata 11
luglio '84 in cui si legge fra
l’altro: "L’attuale copertura
del tetto e lo stato di
deperimento delle strutture in
legno costituiscono un rischio
inaccettabile per la sicurezza
della gente e debbono essere
sottoposte al più presto a
migliorie". In una seconda
lettera datata 18 luglio '84 il
Consiglio di Contea aggiungeva:
"La parte in gomma crea pericoli
di incendio. C’è inoltre un
accumulo di materiali
combustibili sotto le
intercapedini dei sedili.
Basterebbe una sigaretta,
gettata incautamente, per
accentuare i rischi di
incendio".
15 maggio 1985
Fonte: La Repubblica
Una sigaretta ha causato
il tragico incendio nello stadio
di Bradford ?
La testimonianza di un
sopravvissuto. Quasi completata
l'identificazione delle salme.
BRADFORD - Le fiamme che
hanno seminato sabato scorso
morte e panico nello stadio di
calcio di Bradford sarebbero
state provocate da un mozzicone
di sigaretta acceso lasciato
cadere in una tazza di plastica.
Lo sostiene Czes Pahela che
insieme alla figlioletta Joanne
di cinque anni riuscì a sfuggire
all'incendio. Il tifoso ha
dichiarato alla polizia che il
tragico rogo che ha provocato 52
morti è stato "assolutamente
accidentale". "Ero seduto in
tribuna - ha raccontato il
testimone - ed ho notato tre
uomini piuttosto anziani che mi
stavano vicino bere da tazze di
plastica. Sono certo che uno di
loro ha lasciato cadere un
mozzicone di sigaretta nella
tazza poi l'ha avvicinata al
naso quasi volesse sentire il
puzzo della plastica che
bruciava. Dopo qualche attimo ho
visto divampare le fiamme". La
penosa opera di identificazione
delle 52 vittime della sciagura
dello stadio è intanto stata
quasi completata mancando nella
lista compilata dalla polizia
soltanto tre persone. Finora
sono stati però rivelati i nomi
soltanto delle due persone morte
in ospedale in seguito alle
ustioni riportate. Per le altre
47, tra cui nove donne tra i 15
ed i 79 anni, e 38 maschi tra
gli 11 e gli 84 anni, si dovrà
attendere prima che
l'identificazione venga
riconosciuta dal coroner James
Turnbull. "Sappiamo ora - ha
detto il vice capo della polizia
- da dove esattamente il fuoco
si è propagato con rapidità
incredibile". Egli non ha voluto
peraltro dare alcuna indicazione
se la polizia ha elementi per
poter sostenere la tesi che
l'incendio sia stato provocato
da una "bomba fumogena" lanciata
da qualche tifoso. Il consiglio
direttivo del sindacato dei
vigili del fuoco britannici ha
frattanto approvato
all'unanimità una risoluzione in
cui si invita il governo, dopo
l'esperienza di Bradford, ad
adottare i provvedimenti
necessari per proteggere gli
spettatori di manifestazioni dal
rischio del fuoco. In
particolare è stato chiesto che
a differenza di quanto accaduto
nello stadio di Bradford, i
cancelli di accesso rimangano
aperti per consentire in
qualsiasi momento il deflusso
rapido degli spettatori. Quanto
alle condizioni dei ricoverati
in ospedale per le ustioni
riportate nell'incendio, un
medico del Wakefield
Pinderfields Hospital, dove sono
curati i feriti più gravi, ha
detto che sarebbe "molto
sorprendente" se tutti i nove
ustionati attualmente trattenuti
nel reparto rianimazione
riuscissero a vincere la loro
battaglia contro la morte. Allo
stadio di Wembley, che sabato
prossimo ospiterà la finale
della Coppa d'Inghilterra tra
l'Everton ed il Manchester
United alla presenza di circa
centomila spettatori, una
squadra di esperti ha compiuto
oggi un approfondito sopralluogo
per controllare ulteriormente
l'agibilità del grande impianto
sportivo. Ieri intanto alcuni
teppisti hanno dato fuoco alla
tribuna centrale del piccolo
stadio di calcio di Fareham,
poco distante da Portsmouth. Le
fiamme appiccate sotto i sedili
sono state prontamente domate. A
dare l'allarme sono stati alcuni
atleti che stavano allenandosi a
poca distanza. Trovati da
ragazzi. È la seconda volta in
un mese.
16 maggio 1985
Fonte: Stampa Sera
Metà tifosi schedati
Questa la decisione fra
governo e Lega calcio inglese -
40 miliardi per il rogo di
Bradford.
LONDRA - Il braccio di
ferro fra federazione calcio e
governo inglese sulla schedatura
dei tifosi agli stadi si è
risolta ieri nella notte con un
compromesso. Alla riunione
indetta dal ministro britannico
per lo Sport, Dick Tracey, per
stroncare il teppismo la
Football League ha proposto che
il cinquanta per cento della
capienza degli Stadi venga
riservato esclusivamente ai
"members only", cioè ai soci,
ufficialmente riconosciuti dalle
società calcistiche. La
richiesta è stata accettata. SI
tratta di una concessione in
quanto il Primo Ministro,
signora Thatcher, avrebbe voluto
l'obbligatorietà delle tessere
di identità al cento per cento.
Il nuovo progetto dovrà entrare
in azione all'inizio della
stagione 87-88. Si è appreso
intanto che le vittime del
disastroso incendio dello stadio
di Bradford nella primavera di
due anni fa potrebbero ricevere
indennizzi per un totale di
oltre 20 milioni di sterline
(oltre 40 miliardi di lire) dopo
che un giudice dell'alta corte
di Leeds ha giudicato la squadra
del Bradford responsabile di
negligenza nell'incendio in cui
sono morte 56 persone e altre
200 sono rimaste ferite. Il
Bradford, secondo il giudice sir
Joseph Cantley dovrà pagare tre
quarti dei danni alle vittime
dell'incendio per non aver
prestato ascolto agli
avvertimenti delle autorità
sanitarie locali che
condannavano l'accumulo di
spazzatura e cartacce sotto gli
spalti in legno dello stadio,
con gravi rischi di incendio.
Furono infatti una sigaretta o
un fiammifero, lasciati cadere
inavvertitamente da uno
spettatore, ad accendere il
disastroso rogo nel maggio del
1985. Questa la sentenza. Ma
l'entità degli indennizzi verrà
decisa definitivamente solo dopo
l'appello del comune di
Bradford.
24 febbraio 1987
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