Calpestati
allo stadio, strage in Ghana
di Massimo
Alberizzi
La polizia
interviene con i gas, panico tra
i tifosi. "Ho contato almeno
cento cadaveri".
Un'altra
tragedia ha scosso il calcio
africano. Ieri pomeriggio nello
stadio di Accra, la capitale del
Ghana, più di cento tifosi hanno
trovato la morte calpestati da
altri spettatori che tentavano
di sfuggire agli scontri
scoppiati tra due gruppi rivali.
La partita tra le principali
squadre del Paese, l'Heart of
Oak (Cuore di quercia) di Accra
e l'Assante Kotoko di Kumasi,
una città nel centro del Paese,
cominciata alle 17.30, era a
cinque minuti dalla fine.
L'Heart of Oak stava vincendo
per 2 a 1. I sostenitori
dell'Assante, per nulla contenti
del risultato che avrebbe
allontanato la loro squadra dai
vertici della classifica della
prima serie, hanno cominciato a
gettare in campo bottiglie e
sedie. È stato uno spettacolo
terribile - ha raccontato al
Corriere, Jane Krokik, una
cronista di Joy Radio,
l'emittente più seguita del
Paese. Un piccolo gruppo di
persone inferocite, forse per
aggredire l’arbitro, ha
scavalcato la rete armata di
bottiglie e bastoni. A questo
punto la polizia per tentare di
fermare gli hooligans ha sparato
alcuni lacrimogeni. Le nuvole
tossiche hanno spaventato gli
altri spettatori che, colti dal
panico, per scappare e mettersi
in salvo sono corsi verso i
cancelli dello stadio. A nulla
sono valsi i tentativi della
polizia di riportare la calma.
Anche il capo del Consiglio
Nazionale dello Sport, il
brigadiere Brock, ha parlato dai
microfoni, ma nessuno lo è stato
ad ascoltare. Il fuggi fuggi
generale ha provocato un
disastro di proporzioni immani.
I feriti si calcola che siano un
altro centinaio, alcuni dei
quali in condizioni disperate. I
fatti più gravi si sono
verificati davanti a due
cancelli dove si sono formati
degli imbuti di gente in fuga
che si faceva strada a spintoni,
calci, gomitate. Nella calca
qualcuno è caduto per terra ed è
stato calpestato senza pietà.
Altri sono stati schiacciati
contro i muri o le cancellate.
"Le ambulanze chiamate dagli
ospedali sono arrivate
immediatamente. Sono stati
portati i primi soccorsi, ma per
molti non c’era più niente da
fare, ha spiegato Jane. "C' è
una gran confusione sul numero
delle vittime. I nostri reporter
sono corsi negli ospedali per
capire quante siano in realtà.
Hanno contato almeno cento
morti, ma non sono stati fatti
entrare, ha concluso raccontando
come i parenti degli spettatori
freneticamente hanno fatto la
spola tra gli ospedali e lo
stadio alla ricerca dei propri
cari. Fino a tarda notte,
infatti, mancava ancora una
lista dei morti e dei
ricoverati. Ieri per tutto il
giorno le strade di Accra erano
state trasformate in un
gigantesco carnevale, con
processioni di tifosi delle due
squadre, che avvolti in bandiere
e agitando gagliardetti,
cantavano e ballavano lanciano
slogan. Tutto sommato sembrava
che la partita dovesse essere
un’occasione per festeggiare e
nessuno si aspettava il dramma
anche perché‚ gli Heart of Oak
era dati per sicuri vincitori.
Poco dopo la tragedia alla radio
è intervenuto il ministro alla
presidenza Obetsebi-Amptey che
ha chiesto alle famiglie degli
spettatori di rientrare a casa
per non intralciare il lavoro
dei soccorritori allo stadio e
negli ospedali. Il ministro ha
lanciato un appello: "Rimanete
calmi evitiamo di complicare
ancora di più il dramma". Questo
è il quarto disastro legato al
calcio in Africa nell' ultimo
mese. L' 11 aprile 43 tifosi
sono morti nello stadio di
Johannesburg. Il 29 aprile altri
8 spettatori hanno perso la vita
a Lumumbashi, nella Repubblica
Democratica del Congo e infine
il 6 maggio un fan è stato
travolto dalla folla durante una
partita in Costa d' Avorio.
10 maggio
2001
Fonte:
Corriere della Sera
© Fotografia:
Ghanacrusader.com
Strage
nello stadio di Accra
ACCRA - Gli
Hearts of Oak stanno vincendo 2
a 1 il derby di Accra contro i
Kumasi Ashanti Kotoko; siamo
all' 85esimo minuto, lo stadio
nazionale della capitale del
Ghana è gremito, 70mila persone:
i supporter della squadra che
sta perdendo cominciano a
lanciare oggetti in campo. La
polizia si schiera davanti alla
curva dei supporter. Il match
finisce: i tifosi dell’Ashanti
cominciano a divellere i sedili
dello stadio e a gettarli sul
terreno. Gli agenti rispondono
lanciando lacrimogeni. È il
caos: la fuga precipitosa e
disordinata dei supporter
innesca la
sciagura. A decine di
migliaia gli spettatori tentano
la fuga scontrandosi gli uni con
gli altri, calpestandosi,
rimanendo schiacciati. Secondo
la radio che stava facendo la
telecronaca della partita le
porte dello stadio erano chiuse:
la polizia non avrebbe riaperto
gli ingressi, forse per
dimenticanza. L' onda di panico
non risparmia nessuno: in pochi
minuti i morti sono oltre una
decina; dopo un’ora le notizie
che giungono dagli ospedali,
gremiti di feriti, danno le
dimensioni del dramma: "Attorno
a me giacciono almeno 50-60
cadaveri", afferma Asamoah
Boateng, membro dello staff
presidenziale dall' ospedale
militare di Accra. Secondo le
informazioni giunte a tarda sera
i morti sarebbero ben oltre
cento, i feriti un numero
rimasto ieri incalcolato. I dati
si riferivano solo a fonti
ospedaliere, visto che un
sopralluogo allo stadio non era
ancora stato fatto. Jake
Obetsebi-Lamptey, ministro degli
Affari presidenziali lancia un
appello via radio: "Chiediamo
alla gente di rimanere calma e
di non intralciare il lavoro dei
soccorsi e di non affollarsi
negli ospedali". La frequenza
degli incidenti negli stati
africani è in continuo aumento:
l’11 aprile in Sudafrica, allo
stadio di Johannesburg,
l’intervento della polizia, che
voleva impedire a migliaia di
tifosi di entrare senza
biglietto, ha provocato
un’ondata di panico che ha
travolto e ucciso 47 persone. Il
29 a Lumumbashi, nella
Repubblica democratica del
Congo, sempre al termine d' un
match, i morti erano stati
almeno una decina.
10 maggio 2001
Fonte: La
Repubblica
© Fotografia:
News.bbc.co.uk
Ghana,
rissa allo stadio almeno 130 i
morti
Gli
incidenti sono scoppiati dopo
una partita di campionato un
centinaio i feriti. In Africa è
il quarto caso in un mese.
ACCRA -
Almeno centotrenta persone sono
morte e un centinaio sono
rimaste ferite ieri sera a causa
delle violenze verificatesi ad
Accra al termine di una partita
di calcio del campionato
ghanese. La partita opponeva le
due squadre ghanesi più
importanti, Accra Hearts of Oak
e Kumasi Ashanti Kotoko. Dopo la
vittoria dell'Accra Hearts of
Oak per 2 a 1, i sostenitori del
Kumasi hanno cominciato a
distruggere i seggiolini degli
spalti e a lanciarli contro i
tifosi della squadra avversaria.
Per tentare di disperdere la
folla, la polizia ha sparato gas
lacrimogeni, ma inspiegabilmente
ha chiuso le porte dello stadio,
hanno riferito i radiocronisti
che trasmettevano il match in
diretta. Nella fuga generale
molte persone sono rimaste
schiacciate o soffocate. Questa
è stata la causa della
stragrande maggioranza delle
morti. Quello di ieri è il
quarto episodio di morte negli
stadi africani nel giro di un
mese. In Costa d'Avorio, lo
scorso weekend, scontri tra
tifosi e polizia avevano
provocato un morto e 39 feriti
nello stadio Houphouet-Boigny di
Abidjan. Altre dieci persone
erano morte e 51 ferite il 29
aprile scorso durante una
partita a Lubumbashi, nel sudest
della Repubblica democratica del
Congo. Un mese fa, allo stadio
di Ellis Park di Johannesburg in
Sudafrica, in una gigantesca
ondata di panico hanno trovato
la morte 43 persone e 160 sono
rimaste ferite.
10 maggio
2001
Fonte:
Repubblica.it
© Fotografia:
Eubulusblog.wordpress.com
Un altro
dramma ha insanguinato il calcio
africano
Ghana,
tragedia allo stadio
Muoiono
nella calca 100 tifosi
Sono almeno
cento le vittime dell'ultima
tragedia africana che si è
consumata in uno stadio di
calcio. A provocarla ieri in
tarda serata ad Accra, la
capitale ghanese, è stato ancora
una volta un mix di teppismo,
colpevole approssimazione,
eccesso di violenza da parte
della polizia. La tragedia è
cominciata al termine della
partita di calcio tra l’Accra
Hearts of Oak vincitori nel 2000
della Coppa dei campioni
d'Africa e il Kumani Ashanti
Kotoko, due squadre da sempre
rivali. Quando l'arbitro ha
fischiato la fine dell'incontro
sancendo la vittoria dell'Accra
per 2-1, i sostenitori del
Kumani hanno iniziato a
distruggere i seggiolini degli
spalti e a lanciarli contro i
tifosi avversari. Per disperdere
la folla secondo quanto riferito
da un'emittente che trasmetteva
in diretta il match la polizia
ha sparato gas lacrimogeni ma
non si è preoccupata di
verificare se le porte dello
stadio fossero aperte. Il fuggi
fuggi generale si è subito
trasformato in una vana ricerca
di salvezza. Decine, forse
centinaia di persone sono
rimaste soffocate nella calca o
sono state schiacciate. Fonti
ospedaliere hanno riferito che
le vittime sono almeno cento.
Numerosi anche i feriti. Altre
radio riferiscono ancora di una
ventina di morti mentre la
polizia non ha ancora fornito né
un bilancio delle vittime né una
sua versione dei fatti. Solo in
tarda serata il governo ha
annunciato la creazione di una
commissione di inchiesta. È
stato lanciato anche un appello
alla popolazione a mantenere la
calma in modo da consentire ai
medici di compiere il loro
lavoro. Incidenti di questo
genere sono frequenti in Africa.
L'11 aprile a Johannesburg,
l'intervento della polizia, che
voleva impedire a migliaia di
tifosi di entrare senza
biglietto, ha provocato
un'ondata di panico che ha
travolto e ucciso 47 persone. Il
29 aprile a Lumumbashi, nel
Congo, sempre al termine di una
partita di calcio, i morti erano
stati almeno una decina.
(Afp-Reuters)
10 maggio
2001
Fonte: La
Stampa
In Ghana è
lutto nazionale, i morti sono
123
Blatter:
"Indicibile dolore per tutto il
calcio". Ma la Fifa pensa sempre
al Mondiale d' Africa.
ACCRA, LA
STRAGE ALLO STADIO - È
gravissimo il bilancio della
tragedia avvenuta mercoledì sera
nello stadio di Accra, in Ghana:
i morti sono 123, mentre il
numero dei feriti è ancora
incerto, le persone ricoverate
nell' ospedale militare della
capitale ghanese sono 93. I
familiari delle vittime sono
costretti a fare la coda all'
obitorio per riconoscere i loro
cari. Il governo del Ghana ha
decretato oggi tre giorni di
lutto nazionale. A cinque minuti
dalla fine della partita fra
l’Accra Heart e l’Assante
Kotoko, i tifosi della squadra
ospite hanno cominciato a
lanciare bottiglie e sedili sul
terreno di gioco. La polizia ha
risposto con i gas lacrimogeni,
creando il panico fra gli
spettatori, che hanno tentato
quindi di fuggire dallo stadio
accalcandosi verso le uscite,
dove molti sono stati calpestati
dalla folla. E ieri oltre un
centinaio di giovani,
attribuendo alla polizia la
responsabilità della strage,
hanno assaltato una stazione di
polizia nella capitale ghanese.
Intanto, il responsabile delle
forze dell’ordine che aveva dato
l’ordine di lanciare i gas
lacrimogeni è stato sospeso dal
servizio. La tragedia non muterà
comunque la politica della Fifa,
intenzionata ad assegnare a un
paese africano l’organizzazione
dei mondiali del 2010. Lo ha
dichiarato il portavoce del
massimo ente calcistico
internazionale, Andreas Herren:
"Mancano ancora otto anni, c' è
tempo per sistemare le cose.
Certo, il fatto che vi sia stato
un aumento di questi episodi
deve farci preoccupare, ma
questo non significa che
l’Africa non verrà considerata".
Herren ha aggiunto che nella
prossima riunione del comitato
esecutivo della Fifa, a Buenos
Aires, verranno proposte
sanzioni per quelle Federazioni
che non rispettano le norme di
sicurezza negli stadi. "Ma
garantire l’incolumità dei
tifosi è anche compito delle
forze di polizia locali".
Mohammed Gargo, difensore
dell’Udinese, ad Accra è nato e
lì ha ancora amici e parenti. "Era un derby - spiega - una
partita importante e molto
sentita. È ovvio che è una cosa
che mi dispiace. Non credo però
che questo possa costituire un
brutto biglietto da visita per
un’eventuale edizione dei
Mondiali in Africa, perché i
Mondiali sono un’altra cosa.
Sono molto dispiaciuto, ma allo
stesso modo in cui lo sarei se
questa tragedia fosse accaduta
in qualunque altra parte del
mondo". Joseph Blatter,
presidente della Fifa, ha
inviato una lettera di
condoglianze alla federcalcio
ghanese a proposito della
tragedia avvenuta ieri sera ad
Accra: "È stato uno shock
profondo - si legge nella
lettera - i miei pensieri e le
mie preghiere vanno agli uomini,
donne e bambini che sono morti
in questo disastroso incidente,
ma anche alla moltitudine di
familiari e amici che sono
costretti a soffrire un
indicibile dolore. Per il calcio
è un momento molto triste". Da
Lima all' Heysel ai drammi d'
Africa. Ecco alcuni precedenti
della tragedia di Accra. 24
maggio 1964, Lima, Perù: 318
morti e 500 feriti in scontri
allo stadio. 23 giugno 1968,
Buenos Aires, Argentina: 74
morti e 150 feriti per il
tentativo di uscire da un
cancello sbarrato. 2 gennaio
1971, Glasgow, Scozia: 66 morti
e 140 feriti per il crollo delle
transenne. 20 ottobre 1982,
Mosca: 340 morti nel tentativo
di rientrare allo stadio. 11
maggio 1985, Bradford,
Inghilterra: 56 morti per un
incendio alle strutture in legno
dovuto a un mozzicone di
sigaretta. 29 maggio 1985,
Bruxelles, finale coppa Campioni
Juventus-Liverpool: 39 morti e
un centinaio di feriti, in
seguito al cedimento di una
balaustra dopo una carica di
hooligan. 12 marzo 1988,
Katmandu, Nepal: 100 morti e 93
feriti per ammassamento su
cancelli chiusi. 15 aprile 1989,
Sheffield, Inghilterra: 95 morti
schiacciati dopo l’apertura
degli ingressi allo stadio da
parte della polizia. 16 ottobre
1996, Guatemala City: 84 morti e
150 feriti in una gara di
qualificazione mondiale. Stragi
in Africa. 16 giugno 1996, 9
morti e 78 feriti in scontri a
Lusaka, (Zambia). 6 aprile 1997,
Lagos, Nigeria: 5 morti e una
dozzina di feriti per cancelli
chiusi. 23 aprile 2000 Monrovia,
Liberia: 3 morti nel tentativo
di entrare. 9 giugno 2000: 13
morti negli scontri con la
polizia. 11 aprile 2001,
Johannesburg, Sud Africa: 43
morti e 155 feriti nel tentativo
di entrare allo stadio. 29
aprile, Lubumbashi, Congo: 7
morti in scontri con la polizia.
11 maggio
2001
Fonte: La
Gazzetta dello Sport
© Fotografia:
News.cgtn.com
Un altro
dramma ad Accra, dopo
Johannesburg: sotto accusa la
polizia che ha sparato
lacrimogeni sugli spalti.
Strage allo
stadio in Ghana
di Abedi
Latonga
Morti
123 tifosi. Cargo: "Sono
sconvolto".
ACCRA - Si
è aggravato il bilancio delle
vittime per la strage dell'altra
notte allo stadio di Accra,
capitale del Ghana: il loro
numero sarebbe salito ad almeno
123. Ammontano a 93 i feriti, ma
stando a testimoni oculari
sarebbero come minimo il triplo
e molti tra loro verserebbero in
gravi condizioni, così
rischiando di andare ad
accrescere il totale dei morti.
La tragedia si è consumata verso
la fine della partita fra
l'Hearts of Oak e l'Asante
Kotoko, i cui tifosi sono
acerrimi rivali. Sotto accusa è
il comportamento della polizia
che, per sedare i disordini
scoppiati sugli spalti al gol
della vittoria segnato
dall'Hearts, ha sparato
lacrimogeni contro il pubblico
senza accertarsi che le uscite
dell'impianto fossero aperte.
Nella calca creatasi a ridosso
dei cancelli chiusi sono morte
soffocate o schiacciate decine
di persone. "Sembra che la
reazione degli agenti sia stata
sproporzionata all'entità dei
tafferugli ha ammesso Elizabeth
Ohene, portavoce del governo
ghanese. Una commissione
d'inchiesta verrà costituita per
fare chiarezza". "È un dramma
incalcolabile. È la prima volta
che questo succede nel mio
Paese. Sono sconvolto": questo
il commento di Mohammed Cargo,
giocatore ghanese dell'Udinese.
"Dalle notizie che ho avuto ha
aggiunto commosso l'ex granata
tra i morti non dovrebbero
esserci miei parenti o miei
amici. Stava giocando l'ex
squadra di Appiah (giocatore
ghanese appena passato al Parma,
ndr), ma non riesco a capire. Il
pubblico nel mio Paese è
abbastanza tranquillo. Non trovo
le parole per esprimere tutta la
mia commozione. Spero che questo
fatto non intralci il percorso
che porterà i Mondiali del 2010
in Sud Africa". Ma di recente il
calcio ha mietuto troppe
vittime. In Sud Africa il 1
aprile scorso morirono 47 tifosi
allo stadio Ellis Park di
Johannesburg. E il 9 luglio in
13 furono schiacciati dalla
folla che scappava durante
l'eliminatoria mondiale tra
Zimbabwe e Sud Africa. Domenica
a Sari, in Iran, due persone
hanno perso la vita ed altre
duecento sono rimaste ferite per
il crollo di una gradinata allo
stadio. La strage di Accra non
rimette in discussione
l'eventuale assegnazione
all'Africa dei mondiali di
calcio 2010. Lo ha assicurato
Markus Siegler, portavoce del
presidente della Fifa, Joseph
Blatter. "La prossima coppa del
mondo dopo Germania 2006 deve
essere organizzata in Africa lo
stesso, anche se ci sono stati
avvenimenti tragici" ha spiegato
Siegler. Intanto il presidente
della Fifa, Blatter, ha inviato
una lettera di cordoglio alla
federazione ghanese, chiedendo
un rapporto dettagliato su come
si sono svolti i fatti.
11 maggio
2001
Fonte: La
Stampa
Strage dei
lacrimogeni allo stadio di Accra
Gas
lacrimogeni assassini. La
tragedia dello stadio di Accra è
parte di un copione che, in
Africa, si sta ripetendo con
allarmante frequenza. Nel
dicembre del 2000, nello stesso
stadio nazionale della capitale
ghanese dove mercoledì ci sono
stati oltre 120 morti, si era
ripetuta la scena di gas
lacrimogeni lanciati sulla
folla. Anche in quel caso fuga
in massa, compreso il presidente
della confederazione di calcio
africana, ma solo un grande
spavento per tutti. Molto peggio
è andata, il 29 aprile, nel
Congo, a Lumumbashi, quando la
polizia ha lanciato gas sulla
folla durante la partita tra il
Mazembe e il Lupopo (14 morti).
Tredici morti, in simili
circostanze, nel luglio
dell’anno scorso a Harare,
durante la partita tra Zimbabwe
e Sudafrica. Anche la tragedia
dell’11 aprile a Johannesburg è
stata in gran parte provocata
dall' uso eccessivo di gas
lacrimogeni. Per impedire a un
gran numero di tifosi senza
biglietto di entrare allo
stadio, la polizia è intervenuta
con durezza. Nella calca 47
persone sono morte schiacciate o
soffocate.
ACCRA -
Cuori di Quercia contro Kumasi
Asante Kotoko: non era una
partita qualsiasi, "riservata a
chi sta sugli spalti" come
scriveva mercoledì la pagina
sportiva del quotidiano Accra
Mail. "Tutto il paese ne parla,
è una "classica" che trascende
la capitale, così come i tifosi
delle due squadre sono
distribuiti in tutto il Ghana".
Le due anime calcistiche si
scontravano, ma il risultato è
stato un massacro. Sul 2 a 1,
con i Cuori in vantaggio e
appena cinque minuti alla fine
della partita, i fan del Kotoko
hanno sfogato la delusione
strappando i sedili di plastica
dagli spalti e lanciandoli sul
campo di gioco e verso i tifosi
avversari. E dal loro gesto è
nata la peggior tragedia
sportiva nella storia
dell’Africa. I disordini sulle
tribune stavano degenerando:
qualcuno aveva cominciato a rispondere al lancio di sedili
impugnando bottiglie o
lanciandole contro i rivali. A
quel punto la polizia ghanese è
intervenuta con zelo eccessivo,
innaffiando di gas lacrimogeni
la curva dei sostenitori del
Kotoko. Ma nessuno aveva pensato
di verificare che i tifosi
avessero una via di fuga. Lo
stadio era strapieno, con 70
mila intervenuti a riempire 40
mila posti. E le cancellate
dello stadio erano chiuse a
chiave: quando i candelotti di
gas hanno distribuito il panico
fra migliaia di persone, queste
si sono accalcate in cerca di
scampo, calpestando i più lenti
e schiacciando i più sfortunati.
Alla fine, quando l’azione della
polizia si è fermata, per terra
c' erano diverse centinaia di
persone. I morti sono almeno
124, oltre 150 i feriti. Il
paese è sotto choc, anzi, come
ha detto il sottosegretario allo
Sport Joe Aggrey, "devastato,
sconvolto fino al midollo. Ho
visto uomini e ragazzi morti,
sdraiati per terra, non sono
nemmeno riuscito a contarli". In
serata la rabbia per l’accaduto
ha spinto un gruppo di giovani
ad assalire un commissariato di
periferia con sassi e bottiglie,
al grido di "Poliziotti
assassini, vi ripagheremo con la
stessa moneta". "Quando la
polizia ha iniziato a sparare i
candelotti lacrimogeni verso gli
spalti, ho avuto un momento di
terrore", ha raccontato un
tifoso alla Bbc, "poi ho avuto
un’intuizione che mi ha salvato
la vita. Anziché scappare mi
sono sfilato la camicia e l’ho
usata per coprire bocca e naso,
senza accapigliarmi con la gente
che si faceva largo verso le
uscite. Così sono ancora vivo".
Il presidente John Kufuor ha
riunito il governo per decretare
il lutto nazionale, mentre la
polizia, vincendo evidentemente
lo sgomento per le conseguenze
della sua azione, ha sigillato
lo stadio per avviare
un’indagine dettagliata sugli
avvenimenti. Si discute sulla
quantità, probabilmente
eccessiva, del gas lacrimogeno
usato dagli agenti: forse
addirittura una ventina di
candelotti. Dai primi
rilevamenti, dice Daniel Twum,
brigadiere dell’Ospedale
militare dove i feriti sono
ricoverati, "alcuni sono stati
soffocati, ma la maggioranza è
stata calpestata". La strage è
solo l’ultima in ordine di tempo
nel continente africano, dove
gli impianti sportivi sono
obsoleti e pericolosi, privi di
vie d' uscita e senza
regolamenti adeguati. E gli
appuntamenti sportivi si
trasformano spesso in lutto:
solo il mese scorso ci sono
stati tre massacri in Sudafrica,
nella Repubblica democratica del
Congo e in Costa d' Avorio.
11 maggio
2001
Fonte: La
Repubblica
© Fotografie:
Ghanaweb.com
La
testimonianza del radiocronista:
li ho visti morire a decine
calpestati dalla folla.
Inchiesta
del governo
Strage allo
stadio, polizia sotto accusa
di Massimo
Alberizzi
In Ghana
126 vittime. "I lacrimogeni sui
tifosi, una fuga disperata, la
carneficina".
"I primi a
essere sopraffatti dal panico
sono stati i poliziotti che
hanno tirato quei maledetti
cinque candelotti lacrimogeni
sotto le tribune. La gente
terrorizzata ha cercato di
mettersi in salvo. Nel fuggi
fuggi generale molti sono stati
calpestati, altri sono rimasti
bloccati contro i muri e sono
morti soffocati, qualcuno è
addirittura rimasto schiacciato
contro le inferriate". La voce
di Stan Dogbe al telefono giunge
piena di rabbia e di commozione.
Lui era lì mercoledì sera allo
stadio di Accra, capitale del
Ghana, dove, nella ressa sono
morti 126 tifosi e almeno
altrettanti sono rimasti feriti.
Stan stava seguendo la partita
per conto della Joy Radio, la
radio (privata) più importante
del Ghana. "Ho visto la gente
morire accanto a me perché i
fatti più gravi si sono
verificati nel settore Ade
Cocker Stand accanto alla
tribuna d' onore dove c' erano i
giornalisti. Lì c' è un cancello
verso il quale si sono lanciati
gli spettatori terrorizzati. La
gente si faceva strada a
spintoni, calci, gomitate. Sono
stati travolti senza pietà donne
e bambini. Ne ho visto uno, avrà
avuto otto anni, sparire nella
calca". "Ho vagato tutta la
notte per gli ospedali a contare
i morti - racconta Charles
Benoni Okine, cronista del
quotidiano Daily Graphic. C’era
una confusione inenarrabile con
centinaia di persone che
premevano per vedere se tra i
morti c' erano loro familiari.
Il governo ha dato ordine di non
seppellire i cadaveri finché non
saranno tutti identificati.
Finora solo cinquanta hanno un
nome". All' Accra Sport Stadium
stavano giocando l’Heart of Oak
(Cuore di Quercia) di Accra e
l’Assante Kotoko di Kumasi,
squadre divise da antiche
rivalità e violenze: vent' anni
fa a Kumasi, morirono 9 tifosi.
I padroni di casa stavano
vincendo 2 a 1 e i tifosi
dell’Assante erano convinti che
l’arbitro non fosse imparziale.
I disordini sono cominciati a
cinque minuti dalla fine. I fans
dell’Assante hanno divelto e
lanciato in campo le poltroncine
di plastica. Dal settore opposto
hanno risposto i supporter
dell’Heart of Oak lanciando
razzi. I poliziotti temendo che
le tifoserie entrassero in
contatto hanno reagito con
troppa precipitazione, lanciando
cinque candelotti lacrimogeni e
sparando proiettili di gomma.
Insomma, hanno trasformato
quelli che potevano restare
incidenti circoscritti in una
tragedia. È per questo che ieri
il governo ha sospeso i capi
della polizia e ha aperto
un’inchiesta sul loro
comportamento. Ciò nonostante
nel pomeriggio gruppi di giovani
hanno manifestato al grido "poliziotti assassini", hanno
attaccato un commissariato e
preso d' assedio l’obitorio.
11 maggio
2001
Fonte: Il
Corriere della Sera
© Fotografie:
Ghanaweb.com
I
lacrimogeni hanno causato la
strage allo stadio di Accra
Il governo
ha fornito il primo bilancio
ufficiale: sono 123 i morti
nella calca.
ACCRA - Una
folla di giovani ha attaccato
ieri il commissariato di polizia
di un quartiere della periferia
di Accra, all'indomani della
strage nello stadio della
capitale del Ghana, al grido di
"poliziotti assassini". Il
responsabile delle forze di
polizia presenti nello stadio è
stato sospeso. Tutto era
stranamente tranquillo ieri allo
stadio di Accra, dove mercoledì
sera si è consumata la tragedia;
alta tensione, invece, intorno
agli ospedali della capitale
ghanese, letteralmente assediati
dai parenti delle vittime. Il
governo ha finalmente fornito
una cifra ufficiale: i morti
sono 123 e i feriti 93. Parenti
in lacrime si accalcano
nell'obitorio dei vari ospedali
e procedono, in una atmosfera di
grande emozione mista a rabbia,
alla triste pratica del
riconoscimento. Spesso scoppiano
incidenti con la polizia che
tenta di mantenere l'ordine.
Proprio la polizia infatti è sul
banco degli imputati per avere
avuto una reazione eccessiva di
fronte agli incidenti scoppiati
allo stadio. Tale reazione,
secondo testimonianze
concordanti, ha provocato la
strage. "I miei tre fratelli
sono venuti da Kumasi a Accra
per vedere la partita e ora non
so più dove sono... A casa certo
non sono tornati", dice una
donna che ha passato tutta la
notte davanti all'obitorio. Sono
una minoranza i "fortunati" che
sono riusciti a entrare
all'obitorio. "Qualcuno mi ha
detto ieri sera che mio figlio
era morto - dice un'altra - ma
non potevo crederci. Ora l'ho
visto, ma ugualmente non riesco
a crederci". Il gran numero di
vittime è stato provocato da un
fuggi fuggi generale seguito ai
lanci di lacrimogeni da parte
della polizia mentre i cancelli
dello stadio erano chiusi. Nel
dicembre del 2000, nello stesso
stadio nazionale della capitale
ghanese si era ripetuta la scena
di gas lacrimogeni lanciati
sulla folla. Anche in quel caso
fuga in massa, compreso il
presidente della confederazione
di calcio africana, ma solo
spavento. Molto peggio è andata,
il 29 aprile, nel Congo, a
Lumumbashi, quando la polizia ha
lanciato gas sulla folla durante
la partita tra il Mazembe e il
Lupopo (14 morti). Tredici
morti, in simili circostanze,
nel luglio dell'anno scorso a
Harare, durante la partita tra
Zimbabwe e Sudafrica. Anche la
tragedia dell'11 aprile a
Johannesburg è stata in gran
parte provocata dall'uso di gas
lacrimogeni. Per impedire a un
gran numero di tifosi senza
biglietto di entrare allo
stadio, la polizia è intervenuta
con durezza. Nella calca 47
persone sono morte schiacciate o
soffocate.
11 maggio
2001
Fonte: La
Nuova Sardegna
© Fotografia:
Africanexecutive.com
ESTERO
Tragedia in
Ghana: il dolore del Papa
ROMA - Il
Papa ha espresso al presidente
ghanese Kufuor il suo profondo
dolore per la tragedia dello
stadio di Accra, i cui morti
sono arrivati a 128. "Addolorato
dalle notizie della grande
perdita di vite - dice tra
l'altro il messaggio intestato
all' arcivescovo ghanese Dominic
Kodwo Andoch - prego per il
riposo eterno dei morti".
12 maggio
2001
Fonte: La Gazzetta dello Sport
© Fotografie: Ghanaweb.com
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