SWISSINFO: Alla fine avete deciso di far giocare
la partita. Pensa ancora oggi che fosse la soluzione
migliore ?
André Daïna: "Era la meno
peggiore e ne sono tuttora convinto ! Quella sera,
trattandosi di una finale, tutte le autorità dell'UEFA
erano allo stadio e abbiamo evocato assieme i diversi
scenari possibili. Nessuno poteva obbligarmi ad entrare
sul campo, ma ero convinto che bisognava farlo per
cercare di terminare la serata nel modo più "normale"
possibile. Il mio obiettivo era di evitare assolutamente
che scoppiassero degli altri scontri dopo un'evacuazione
dello stadio senza che la partita fosse stata giocata.
Certo, l'incontro non rivestiva più la stessa importanza
e sapevo che nessuno si sarebbe ricordato di quanto
sarebbe successo sul campo".
SWISSINFO: Secondo
lei, la data del 29 maggio 1985 rappresenta una svolta
nella storia del calcio moderno ?
André Daïna: "Penso che ci si è
veramente resi conto di cosa può generare il calcio. In
precedenza alcune partite erano pure state macchiate da
eventi drammatici. Era però sempre successo in un
contesto nazionale e i fatti erano stati relativizzati o
addirittura taciuti. Il 29 maggio 1985, per contro, si
giocava su un terreno neutrale ed a un livello
internazionale. È stato un vero e proprio elettrochoc.
Era chiaro che bisognava prendere dei provvedimenti se
si voleva garantire la sopravvivenza del calcio. È
l'inizio degli stadi con solo dei posti a sedere, delle
abolizione delle barriere, del rafforzamento dei servizi
d'ordine, delle telecamere, degli elenchi dei tifosi
indesiderabili...".
SWISSINFO: Secondo
lei, la Svizzera è in grado d'assicurare la sicurezza
del prossimo Campionato europeo di calcio, organizzato
nel 2008 assieme all'Austria ?
André Daïna: "Gli ultimi scontri
che si sono verificati ai margini della Coppa svizzera,
ad esempio, non sono di buon auspicio. Ma durante
l'Euro, la Svizzera si troverà sotto i riflettori
internazionali e nessuno dubita che gli organizzatori
faranno di tutto per garantire una sicurezza massima.
Gli spettatori non devono avere paura di recarsi allo
stadio. Se la Svizzera non crede di essere in grado di
tutelare la loro sicurezza, deve chiedere aiuto
all'esterno. La presenza massiccia di forze dell'ordine
alle partite di calcio mi fa sempre un effetto un po'
strano, ma credo che sia necessaria affinché questo
sport continui ad esistere".
(NdR: traduzione di
Daniele Mariani)
Fonte:
Swissinfo.org
© 27 maggio 2005
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