ESCLUSIVA - Strage
Heysel, Pasquale Di Pilla (testimone oculare):
"Io c’ero
disorganizzazione immensa, non controllarono neanche il
biglietto"
ESCLUSIVA,
STRAGE HEYSEL - A 30 anni dalla strage dell’Heysel, la
redazione di Serieanews.com ha intervistato in esclusiva
Pasquale Di Pilla, tifoso bianconero testimone oculare
di quella drammatica serata. Allora 28enne, Pasquale
partì con grande entusiasmo dalla sua Gualdo Tadino
(PG), pronto a sostenere e gridare a gran voce il suo
amore per la Juventus. Ad attenderlo una Bruxelles
misteriosa e affascinante, città che avrebbe potuto
consegnargli una delle più grandi gioie sportive di
tutta la sua vita. Oggi Pasquale ha 58 anni, e quella
sera vorrebbe solo dimenticarla.
Buongiorno Sig.
Pasquale. Partiamo subito con la sua testimonianza di
quella triste serata. Lei aveva 28 anni, cosa ricorda ?
"Purtroppo ricordo tutto.
Appena scesi dal pullman, passando nelle vicinanze della
famosa curva Z ho notato che il muro era molto basso,
poco più di 2 metri, e nelle vicinanze erano presenti
dei blocchi di cemento, i quali sarebbero serviti poi
per dei lavori futuri. Questi blocchi crearono una
scaletta, e per i tifosi del Liverpool fu una
passeggiata entrare all’interno dello stadio anche
sprovvisti di biglietto. Alcuni poliziotti, circa 5-6,
erano a cavallo e ci accompagnavano verso la nostra
curva. Arrivati davanti alla nostra postazione, come già
detto, il muro era molto basso e quindi anche molti di
noi entrarono semplicemente scavalcando un cancello di
soli 60 cm. Ricordo tutto. Anche ciò che avvenne durante
la gara".
Lei si trovava nella
tribuna di fronte al settore Z dello Stadio, settore
riservato ai tifosi bianconeri: capì subito la gravità
della situazione e di cosa stesse succedendo ?
"Prima dell’inizio della finale fu effettuata una
partita tra ragazzi, ma non appena finito il match
cominciammo a notare che il settore del Liverpool
continuava ad aumentare a vista d’occhio e iniziarono ad
invadere la curva dei tifosi della Juventus. A quel
punto i tifosi bianconeri cercarono di entrare in campo
per salvarsi, ma vennero presi a manganellate dai
poliziotti, quindi da una parte venivano pressati dagli
inglesi, e dall’altra erano impossibilitati ad invadere
il terreno di gioco come via di fuga perché i poliziotti
continuavano a manganellarli. Poveretti subivano
solamente ! Capimmo che la situazione stava degenerando
e noi della tribuna di fronte al settore Z, decidemmo di
rompere la rete ed entrare in campo, così i poliziotti
si sarebbero spostati verso di noi, permettendo ai
tifosi del settore Z di salvarsi invadendo il campo. Fu
un’ottima idea. Sicuramente è servito per salvare
qualcuno. Alcuni di noi scavalcarono i divisori per
andare in gradinata e richiamare gli inglesi dalla
nostra parte, in modo da dar respiro ai nostri tifosi
del settore Z, ma furono subito stoppati dai poliziotti.
Poi si sparse la notizia del rinvio della partita e di
alcuni morti. A quel punto, presi dall’irrazionalità e
dalla rabbia, centinaia dei nostri tifosi in tribuna,
andarono sotto la curva degli inglesi per vendicare i
nostri compagni del settore Z, così la curva degli
hooligans di colpo si svuotò. Poi arrivò la notizia che
la partita si sarebbe disputata e i tifosi che
abbandonarono lo stadio, ritornarono dentro. Questo è
ciò che accadde all’interno dello stadio. A fine partita
uscimmo tutti insieme e tutti gli inglesi vennero
massacrati di botte dai tifosi juventini, anche perché
portavano al collo le sciarpe prese ai nostri tifosi in
curva Z. Noi alloggiavamo in un albergo a Lussemburgo, e
la notte negli autogrill era una cosa pazzesca anche da
raccontare: tanti tifosi con il sangue addosso ci
dicevano che mancavano delle persone all’appello sui
pullman e che alcune di loro erano morte. Era un vero e
proprio strazio. Ancora oggi, come adesso, quando
racconto questa storia mi viene da piangere e mi tremano
le gambe. Quando tornai a casa andavo tutte le sere a
passeggiare in montagna come un matto, sono rimasto 12
anni prima di rimetter piede dentro uno stadio".
Sono passati ormai 30
anni, ma si continua a discutere sulla sicurezza di
quell’impianto di gioco, stadio non adatto ad ospitare
un simile evento. Da ciò che ha potuto constatare lei,
era veramente così semplice infrangere le recensioni ?
Ricorda come si comportarono le forze dell’ordine in
quella circostanza ?
"Come già detto, l’ingresso
allo stadio era separato solo ed esclusivamente da un
cancello alto 60 cm.
Per le strade si vedevano tantissimi inglesi e la
maggior parte di loro erano senza biglietto, ma non
fummo mai controllati. Io ho ancora il biglietto intero,
nemmeno lo guardarono, una disorganizzazione immensa".
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