Privacy Policy Cookie Policy
LIBRI e HEYSEL 2010
www.saladellamemoriaheysel.it   Sala della Memoria Heysel   Museo Virtuale Multimediale
HEYSEL Emilio Targia 2010
   Bibliografia   Stampa e Web   Interviste   Testimonianze   Stadio Heysel   Libro 2015   


BIBLIOGRAFIA
HEYSEL
HEYSEL 29 Maggio 1985 Prove di Memoria
IL PALLONE DI ANDREA AUDIOVISIVI PRESENTAZIONI      RECENSIONI    MEDA 2010
 

"HEYSEL 29 maggio 1985 Prove di memoria"  

Sono passati 25 anni da quel 29 Maggio del 1985, quando 39 persone, in gran parte tifosi bianconeri, persero la vita allo stadio Heysel di Bruxelles, dove si giocava la finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. Da quella notte che trasformò un sogno in un incubo. Una curva in un sudario. Un prato verde in un fronte di guerra. Cosa è rimasto oggi di quella tragedia annunciata ? Quali immagini, quali volti, quali parole si sono sedimentate nella memoria ? E quali invece sono state sconfitte dal tempo, dall’ipocrisia, dall’indifferenza ? E perché ancora oggi in alcune curve italiane campeggiano striscioni con la scritta "Heysel, 29 gobbi di meno" ? Emilio Targia, sopravvissuto per caso a quella notte di follia, prova oggi a mettere insieme gli appunti, i ricordi, le parole di quel 29 maggio. Di quel che accadde prima. E di quel che non accadde dopo. Una prova di memoria a più voci, con le testimonianze di ex-giocatori, scrittori, politici, giornalisti e artisti che quella sera vissero in prima persona la tragedia dell’Heysel. O che seguirono da casa la drammatica diretta televisiva. E con il racconto inedito di alcuni sopravvissuti. Un lavoro dedicato soprattutto a quelle 39 persone innocenti. Morte per una partita di calcio. Perché dimenticare sarebbe ucciderle una seconda volta. "Heysel - Prove di memoria" prova a sciogliere i ricordi di ciascuno nell’inchiostro, per farne testimonianza.

Con i contributi di Sandro Veronesi, Maurizio Crosetti, Giancarlo Padovan, Francesco Graziani, Gianfranco De Laurentiis, Luca Beatrice, Gigi Moncalvo, Maurizio Paniz, Andrea Sarubbi, Lucio Cappelli, Massimo Zampini, Antonello Angelini, Matteo Marani, Michele Di Branco, Giuseppe Pollicelli, Vittorio Oreggia, Valerio Rosa, Leo Turrini, Simone Navarra, Michele Plastino, Domenico Laudadio, Paolo Belli, Emilio Cambiaghi, Amedeo Carassai, Alessandro Scarano, Giuseppe Belviso, Gianni De Michelis. E con un saggio crossmediale di Edoardo Fleischner. Emilio Targia, giornalista e autore radiofonico, saggista. Per Radio Radicale - di cui è vicecaporedattore - conduce da oltre 10 anni le rubriche settimanali Media e dintorni e Media dossier. È opinionista nella trasmissione televisiva La Juve è sempre la Juve in onda su T9. Nel 2001 ha pubblicato l’inchiesta Sotto il web-sito niente e nel 2008 con Federica De Maria e Edoardo Fleischner il saggio cross-mediale Chi ha paura di Beppe Grillo ? Fonte: Reality Book © 15 maggio 2010 Fotografie: Reality Book © Emilio Targia © L'Unione Sarda © Juventus Club Meda 1991 © Video: Emilio Targia © Icone: Itcleanpng.com ©

 

Schegge…

"È una tragedia che è stata molto rapidamente rimossa. Perché appunto è avvenuta nel circo. E le tragedie nel circo bisogna rimuoverle. Perché se rimangono lì, poi il circo si spopola. Anche io ho verificato la stessa cosa: quando si parla di Heysel alcuni giovani non sanno di cosa si stia parlando. E invece bisogna ricostruirla, la memoria. Bisogna dare la cognizione del dolore di quel che è accaduto quella sera…" (Walter Veltroni)

"Non fu facile per noi giocatori, in quel clima, andare sotto la curva dei tifosi della Juve per placare gli animi. Rischiammo. E rischiò in prima persona anche Gaetano Scirea, che poi fece quel famoso appello al microfono dello stadio. Quando ci rivediamo cerchiamo di evitare il discorso. Non sono bei ricordi. Li viviamo ciascuno in modo diverso, individuale". (Sergio Brio)

"La vicenda dello stadio Heysel, per me personalmente, oltre che nella sua tragicità storica, la ricordo come il punto più basso della mia passione calcistica. Perché io appunto, quella sera, sottovalutai quanto accadde. O forse non volli neanche capirlo. Mi hanno detto dopo che alla tv invece avevano parlato dei morti. Lo avevano detto, ma io… Non me lo ricordo…" (Sandro Veronesi)

"Ero in studio a Roma, un po’ per caso in realtà. Ero al Tg2 a quell’epoca e avremmo dovuto fare il collegamento pre-partita con Bruno Pizzul che era a Bruxelles, per poi ricollegarci in seguito per seguire la partita in diretta. Le cose poi hanno preso, come noto, tutta un’altra piega. E il collegamento che sarebbe dovuto durare solo 2 minuti è andato avanti invece per molto più tempo. Era una situazione estremamente difficile. Ma non mi ha mai sfiorato il dubbio sulla opportunità di quella diretta…" (Gianfranco De Laurentiis)

"… Quando la partita ebbe inizio, ero come in trance... La vidi tutta ma non ricordo nulla. Ricordo solo quel pensiero e quelle povere vittime. Oggi, dopo 25 anni, ripeto ancora quella domanda... PERCHE’ ? La risposta ancora non l’ho trovata…" (Paolo Belli)

"Craxi era a Mosca, e da Mosca vide la cosa. Tra l’altro scoprii solo dopo che gli italiani e il resto del mondo videro in maniera più precisa quello che era successo. Noi non l’avevamo ancora visto. Io scoprii la realtà coi miei occhi solo quando qualche decina di minuti dopo decisi di uscire dallo stadio per andare a coordinare i soccorsi negli ospedali, e mi trovai di colpo uscendo dallo stadio con una fila di cadaveri, 30 o 40, non lo so, non mi ricordo quanti erano, allineati fuori, esattamente fuori dalla porta da cui si usciva dallo stadio. E dovemmo scavalcarli…" (Gianni De Michelis) Fonte: Reality Book © 15 maggio 2010 Fotografia: GETTY IMAGES © (Not for commercial use) Icona: Itcleanpng.com ©

RECENSIONI LIBRO 2010
 

Heysel: in libreria pagine preziose, anche per studiare

Emilio Targia con "Prove di Memoria", un'inchiesta accurata.

di Guido Vaciago

TORINO, 29 maggio - Chi c’era può ricordare, chi non c’era può studiare. Sì, studiare, perché la tragedia dell’Heysel non è cronaca sportiva, ma storia. E la storia va studiata se si vuole avere una speranza di migliorare il futuro. È per questo che non solo ogni tifoso della Juventus, ma ogni tifoso di calcio che frequenti uno stadio, dovrebbe conoscere i fatti del 29 maggio 1985. E non solo i tifosi, ma anche i dirigenti, gli organizzatori di eventi, i poliziotti. In mezzo a questa gran parlare (e straparlare) di violenza ai margini del calcio, varrebbe la pena ­ ogni tanto - anche ritrovare la sana abitudine della lettura. IN LIBRERIA - I testi non mancano e proprio in questi giorni comparirà nelle librerie "Prove di Memorie" di Emilio Targia, l’ultimo volume sull’argomento Heysel, in assoluto uno dei più completi e meglio realizzati. L’approccio è giornalistico e l’inchiesta di Targia, vice-caporedattore di Radio Radicale e presente nelle vesti di tifoso allo stadio Heysel il 29 maggio ‘85, è stata condotta in modo approfondito ed esposta in modo avvincente. TESTIMONIANZE - Nella prima parte del libro ci sono una serie di testi scritti da giornalisti, scrittori, tifosi, giocatori e politici che erano presenti a Bruxelles o hanno vissuto davanti alla tv quella notte. Si tratta di ricordi, ricostruzioni, testimonianze e opinioni. Si passa da Sandro Veronesi a Giancarlo Padovan, da Maurizio Paniz a Gianni De Michelis, Francesco Graziani a Gigi Moncalvo, da Gianni De Michelis al nostro vicedirettore Vittorio Oreggia. Poche pagine ciascuno per una lettura agile con la quale confrontare i propri sentimenti e la propria posizione sull’argomento. RICOSTRUZIONE - Nella seconda parte del testo si trova una minuziosa ricostruzione dei fatti e una ricca documentazione (in alcuni casi inedita) con interviste ai tifosi presenti (le cui testimonianze furono registrate dall’autore sul treno di ritorno). Sono sicuramente le pagine più interessanti per chi dell’Heysel sa poco o nulla, sono pagine di fredda cronaca (la vicenda viene ripercorsa attraverso i lanci di agenzia) con le quali fissare la memoria. SUSSIDIARIO - Prove di memoria è, insomma, una specie di sussidiario che dovrebbe far parte della cartella di qualsiasi "studente juventino", anche se anche altri libri hanno trattato l’argomento (in calce proponiamo una bibliografia). E pure Internet può servire, a partire dal sito www.saladellamemoriaheysel.com, punto di riferimento per chi vuole (e otterrà) che la tragedia venga ricordata nel nuovo stadio. Ma vale la pena cliccare anche su www.juworld.net www.ju29ro.com www.giulemanidallajuve.com. L’importante è ricordare. Fonte: Tuttosport.com © 29 maggio 2010 Fotografie: Emilio Targia © Reality Book © Icona: Itcleanpng.com ©

 

Emilio Targia presenta il suo libro

"Heysel - Prove di memoria"

di Giacomo Aricò

"Ho avvertito che il ricordo della tragedia dell’Heysel si stava sfilacciando, perdendo". Questo l’impulso più forte per Emilio Targia, giornalista e autore radiofonico per Radio Radicale, di prendere carta e penna e raccontare, per ricordare. Quel maledetto 29 maggio 1985, giorno della finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool a Bruxelles, la sorte ha voluto che si trovasse nella curva "giusta" del cadente stadio Heysel, la M-N-O, e non in quella che ancora oggi è una ferita lacerante nell’anima di tanti, tutti quelli che assistettero al tragico pre-partita di quella gara, dal vivo e da casa, o che nei tempi a seguire se la fecero raccontare, come me. Gronda ancora sgomento e rabbia da quella curva, che porta quella lettera tagliente, la Z, l’ultima lettera, come l’ultimo stadio, come il fondo dell’inferno. "Come si può accettare di sentire ancora oggi tifosi anti juventini che urlano ’39 gobbi in meno’ ?". Così ecco il gesto di Targia, che coglie l’occasione della cifra tonda dei 25 anni per farsi spazio e presentare Heysel - 29 Maggio 1985 - Prove di memoria, nell’edizione 2010 del Salone del Libro di Torino intitolata "La memoria svelata". L’occasione di riaprire gli occhi sul passato, e di farlo rompendo un silenzio che si è fatto rumoroso ogni anno di più, ogni anno che passava da quell’assurdo momento di follia. Un’occasione anche per fare chiarezza sui fatti per evitare quelle derive pericolose che si sentono ancora oggi nei bar, luoghi comuni sbagliati e superficiali che rischiano di sedimentarsi nella memoria collettiva, anche delle generazioni future. Nel libro infatti ci si ritrova nel vivo di quei giorni, quelli che hanno preceduto e quelli che hanno seguito quella mezzora di caos fatale. Passo dopo passo, tutto quello che circondava e che accompagnava quello che deve essere un evento sportivo. Si ripercorrono ancor di più le profonde sensazioni di chi c’era ed ha vissuto in diretta, chi allo stadio, chi davanti alla tv. Oggi a 25 anni di distanza probabilmente non potrebbe ripetersi questa pagina, la più nera della storia del calcio. A tal proposito, Guido Vaciago, giornalista di Tuttosport che ha presentato il libro insieme all’autore, ci ha detto con rammarico che "nel caso dell’Heysel bastava una lettura dei fatti e delle situazioni per capire che era una partita da gestire con delicatezza. Oggi i dati a disposizione dell’ordine pubblico per capire che una certa manifestazione sportiva è a rischio sono molti di più e tra questi c’è Internet". Si parla anche di questo nel libro, della capacità tecnologica messa a servizio dello sport, messa a servizio prima ancora della vita. Toccanti racconti di diverse importanti personalità si susseguono, così come i ricordi dei giocatori che ebbero l’infausto compito di scendere in campo sapendo quello che era accaduto. Brevi ricordi ma pesanti come macigni, per far riaffiorare quell’eterno dolore soffocato. Commemorare per insegnare ancora oggi, per aprire gli occhi su ciò che scacciamo, come fantasmi che ci terrorizzano. Quei 39 morti insultati ancora oggi in qualche curva non possono cadere nell’oblio. "Se non avessi scritto questo libro mi sarei sentito un vigliacco" dice Targia, che è riuscito nel suo intento. Che nelle sue pagine ha ridato la vita a quelle 39 persone che il mondo sempre più veloce di oggi, in cui il nuovo è già dimenticato, stava uccidendo giorno dopo giorno, una seconda volta. Non "39 gobbi in meno", ma 39 angeli da ricordare, giorno dopo giorno, una volta di più. Fonte: Spotandweb.it © 15 maggio 2010 Fotografia: GETTY IMAGES © (Not for commercial use) Icona: Itcleanpng.com ©

PRESENTAZIONI LIBRO 2010
 

Il libro sarà presentato questa sera alle 21.15. L'evento è organizzato dal Blow Up.

Al Kursaal il libro di Emilio Targia sulla strage dello stadio di Heysel

Il giornalista racconta ciò che accadde il 29 maggio 1985 quando 39 persone persero la vita allo stadio di Bruxelles, dove si giocava la finale di Coppa Campioni Juventus-Liverpool.

GROTTAMMARE - Il ricordo della strage avvenuta nello stadio Heysel di Bruxelles il 29 maggio 1985 è tutto racchiuso in un libro scritto da chi in quello stadio era presente. Si chiama Heysel. Prove di memoria il testo scritto dal giornalista e autore radiofonico Emilio Targia che sarà presentato questa sera, domenica 3 giugno, alle 21.15 presso la sala Kursaal di Grottammare. L’evento è organizzato dall’associazione Blow Up. L’autore sarà presente in sala e insieme al giornalista Pier Paolo Flammini e a Tommaso La Selva del Blow Up. … Omissis (Presentazione Libro) Fonte: Ilsegnale.it © 3 giugno 2012 Fotografie: Associazione Blow Up © Reality Book © Icona: Itcleanpng.com ©

L’Heysel e la memoria di 39 morti: il ricordo di Sandro Benigni

di Loredana Ciarrocchi

Domenica al Kursaal Emilio Targia presenta il suo libro sulla tragedia che provocò la morte di 39 tifosi juventini. Presenti durante la serata molti testimoni tra cui il Club Offida. Intanto in un video ecco il resoconto del giornalista allora collaboratore di Radio Ponte Marconi.

GROTTAMMARE - Un paradosso associare la parola "gioco" a quella della morte. L’Associazione Blow Up presenta un nuovo incontro culturale per domenica 3 giugno, alle ore 21:15 presso la sala Kursaal. La serata sarà dedicata alla presentazione del libro testimonianza "Heysel". Prove di memoria" scritto da Emilio Targia e dedicato alla strage avvenuta il 29 maggio del 1985 nello stadio Heysel di Bruxelles. La strage dell’Heysel avvenne poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel. Morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600. Sono passati ventisette anni da quel 29 Maggio del 1985, quando trentanove anime, in gran parte tifosi bianconeri, persero la vita in luogo nato per fare del "sano sport". Che cosa è rimasto oggi di quella tragedia annunciata ? Quali immagini, quali volti, quali parole si sono sedimentate nella memoria ? E quali invece sono state sconfitte dal tempo, dall’ipocrisia, dall’indifferenza ? E perché ancora oggi in alcune curve italiane campeggiano striscioni con la scritta "Heysel, 29 gobbi di meno" ? Emilio Targia, oggi giornalista e autore radiofonico, sopravvissuto per caso a quella notte di follia, prova a mettere insieme gli appunti, i ricordi, le parole di quel giorno di maggio. Una prova di memoria a più voci, con le testimonianze di ex-giocatori, scrittori, politici, giornalisti e artisti che quella sera vissero in prima persona la strage o che seguirono da casa la drammatica diretta televisiva. Importante anche le testimonianze di coloro che vissero quell’inferno sulla propria pelle. "Heysel - Prove di memoria" prova a sciogliere i ricordi di ciascuno nell’inchiostro, per farne testimonianza. All’appuntamento oltre alla presenza dell’autore del libro interverranno il giornalista Pier Paolo Flammini e Tommaso La Selva dell’Associazione Blow Up. All’interno del volume sono presenti i contributi di Sandro Veronesi, Maurizio Crosetti, Giancarlo Padovan, Francesco Graziani, Gianfranco De Laurentiis, Luca Beatrice, Gigi Moncalvo, Maurizio Paniz, Andrea Sarubbi, Lucio Cappelli, Massimo Zampini, Antonello Angelini, Matteo Marani, Michele Di Branco, Giuseppe Pollicelli, Vittorio Oreggia, Valerio Rosa, Leo Turrini, Simone Navarra, Michele Plastino, Domenico Laudadio, Paolo Belli, Emilio Cambiaghi, Amedeo Carassai, Alessandro Scarano, Giuseppe Belviso, Gianni De Michelis. Presente all’interno anche un saggio crossmediale di Edoardo Fleischner. Fonte: Rivieraoggi.it © 2 giugno 2012 Fotografie: Emilio Targia © Salone del Libro Torino Icona: Itcleanpng.com ©

 

Targia e il libro in memoria di Heysel

GROTTAMMARE - "Heysel. Prove di memoria" è il libro di Emilio Targia dedicato alla strage avvenuta il 29 maggio 1985 nello stadio Heysel di Bruxelles che sarà presentato domenica 3 giugno alle ore 21.15 presso la Sala Kursaal. L'appuntamento, organizzato dall'associazione Blow Up in collaborazione con l'amministrazione comunale, Leggere54 e Juventus Club di Offida, vuole essere una prova volta a sciogliere i ricordi di ciascuno, per farne testimonianza e non dimenticare cosa è successo ventisette anni fa, quando la finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool si trasformò in un incubo. Alla presentazione del libro parteciperà l'autore Emilio Targia che dialogherà con il giornalista Pier Paolo Flammini e con Tommaso La Selva dell'Associazione Blow Up. IL LIBRO - È una prova di memoria a più voci, con le testimonianze di ex-giocatori, scrittori, politici, giornalisti e artisti, nel libro sono presenti i contributi di Sandro Veronesi, Maurizio Crosetti, Giancarlo Padovan, Francesco Graziani, Gianfranco De Laurentiis, Luca Beatrice, Gigi Moncalvo, Maurizio Paniz, Andrea Sarubbi, Lucio Cappelli, Massimo Zampini, Antonello Angelini, Matteo Marani, Michele Di Branco, Giuseppe Pollicelli, Vittorio Oreggia, Valerio Rosa, Leo Turrini, Simone Navarra, Michele Plastino, Domenico Laudadio, Paolo Belli, Emilio Cambiaghi, Amedeo Carassai, Alessandro Scarano, Giuseppe Belviso, Gianni De Michelis. E con un saggio crossmediale di Edoardo Fleischner. Targia mette nero su bianco un prato verde che diventa un fronte di guerra e suscita delle domande su quella tragedia annunciata, procedendo per immagini, volti e parole, per ricognizioni e mettendo insieme gli appunti, i ricordi, le parole di quel 29 maggio, di quel che accadde prima e di quel che non accadde dopo. Fonte: Primapaginaonline.it © 30 maggio 2012 Fotografia: Emilio Targia © Icona: Itcleanpng.com ©

 

Calcio, Grottammare, Società.

Heysel, prove di memoria: 39 morti nella follia del calcio

Appuntamento domenica 3 giugno al Kursaal di Grottammare con la presentazione del libro di Emilio Targia sulla tragedia del 1985 tra Juve e Liverpool: la violenza, la morte, le testimonianze, l’oblio, la vergogna. Appello a chi era lì quella sera. Sarebbe cosa molto bella se qualche tifoso marchigiano o abruzzese presente quella sera a Bruxelles volesse essere presente per arricchire la presentazione del libro con una testimonianza diretta di quei momenti.

GROTTAMMARE - Una tragedia dimenticata: l’Heysel è lo stadio dove morirono 39 persone, tifosi della Juventus, durante la finale di Coppa dei Campioni del 29 maggio 1985, tra Juve e Liverpool. Il 3 giugno 2012, a 27 anni di distanza da quella tragedia, l’associazione culturale Blow Up di Grottammare ha organizzato la presentazione del libro "Heysel, 29 maggio 1985, prove di memoria", scritto dal giornalista Emilio Targia, vice caporedattore di Radio Radicale. L’appuntamento è alla sala Kursaal alle ore 21:15, con Tommaso La Selva (critico cinematografico e membro di Blow Up) e Pier Paolo Flammini (giornalista di Riviera Oggi). L’ingresso è gratuito. Il libro di Targia è un viaggio a ritroso, attraverso testimonianza dei sopravvissuti, dei tifosi presenti quella sera allo stadio, dei familiari dei morti. Ma anche la ricostruzione sistematica degli avvenimenti attraverso i lanci di agenzia, gli articoli dei giornali, le immediate reazioni. Tra la follia ubriaca degli hooligan inglesi, la disorganizzazione della polizia belga, la fatiscenza dell’impianto, l’obbligo impartito dall’Uefa di giocare la partita, l’esultanza al gol di Platini, non si sa quanto cosciente ("Quando al circo cade il trapezista, entrano i clown" disse poi il francese in riferimento a quella partita), l’oblio della Juve riscattato di recente da una "Sala della Memoria" nel nuovo stadio, (NdR: nessuna "Sala", ma una stele luminosa con i nomi delle 39 vittime nel Museo) il rapporto controverso con quella Coppa, che molti volevano restituire, altri listare a lutto. Un libro intenso, crudo. Un viaggio nel tempo nella pagina più nera e più vergognosa del calcio italiano e internazionale, addirittura inneggiata da alcuni squilibrati negli stadi italiani. Fonte: Rivieraoggi.it © 28 maggio 2012 Fotografie: Salone del Libro Torino © Emilio Targia © Icona: Itcleanpng.com ©

 

Calcio/La tragedia dell'Heysel, un libro per provare la memoria.

Saggio di Emilio Targia il 31 maggio sarà presentato a Roma

Sono passati 25 anni dalla tragedia dell'Heysel, dal massacro di tifosi juventini da parte degli hooligans del Liverpool sugli spalti dello stadio di Bruxelles. Alla fine, la sera del 29 maggio 1985, in occasione della finale di Coppa dei Campioni morirono 39 persone. E se c'era tensione per il risultato sportivo prima dell'incontro, dopo c'è stato solo il rammarico per aver dovuto passare quei momenti. A ricordare quella storia, la cronaca di quel giorno, c'è il libro del giornalista Emilio Targia "Heysel - Prove di memoria". "Quella notte trasformò un sogno in un incubo. Una curva in un sudario. Un prato verde in un fronte di guerra. Cosa è rimasto oggi di quella tragedia annunciata ? Quali immagini, quali volti, quali parole si sono sedimentate nella memoria ? E quali invece sono state sconfitte dal tempo, dall'ipocrisia, dall'indifferenza ? E perché ancora oggi in alcune curve italiane campeggiano striscioni con la scritta 'Heysel, 29 gobbi di meno" ? Targia, sopravvissuto per caso a quella notte di follia, mette insieme gli appunti, i ricordi, le parole di quel 29 maggio. Di quel che accadde prima. E di quel che non accadde dopo. Una prova di memoria a più voci, con le testimonianze di ex-giocatori, scrittori, politici, giornalisti e artisti che quella sera vissero in prima persona la tragedia dell'Heysel. O che seguirono da casa la drammatica diretta televisiva. E con il racconto inedito di alcuni sopravvissuti. "E' un lavoro dedicato soprattutto a quelle 39 persone innocenti. Morte per una partita di calcio", si spiega. Perché dimenticare sarebbe ucciderle una seconda volta". All'interno del saggio si trovano i contributi, tra gli altri, di Sandro Veronesi, Maurizio Crosetti, Giancarlo Padovan, Francesco Graziani, Gianfranco De Laurentiis, Maurizio Paniz, Andrea Sarubbi, Massimo Zampini, Antonello Angelini, Paolo Belli, Gianni De Michelis. Targia è un giornalista e autore radiofonico. Per Radio Radicale - di cui è vicecaporedattore - conduce da oltre 10 anni le rubriche settimanali Media e dintorni e Media dossier. Walter Veltroni, che ha di recente pubblicato 'Quando muore l'acrobata entrano i clown' proprio su quanto avvenuto all'Heysel, nella prefazione afferma: "E' una tragedia che è stata molto rapidamente rimossa. Perché appunto è avvenuta nel circo. E le tragedie nel circo bisogna rimuoverle. Perché se rimangono lì, poi il circo si spopola. Anche io ho verificato la stessa cosa: quando si parla di Heysel alcuni giovani non sanno di cosa si stia parlando. E invece bisogna ricostruirla, la memoria. Bisogna dare la cognizione del dolore di quel che è accaduto quella sera". Sergio Brio che quella sera era in campo a giocare, spiega: "Non fu facile per noi giocatori, in quel clima, andare sotto la curva dei tifosi della Juve per placare gli animi. Rischiammo. E rischiò in prima persona anche Gaetano Scirea, che poi fece quel famoso appello al microfono dello stadio. Quando ci rivediamo cerchiamo di evitare il discorso. Non sono bei ricordi. Li viviamo ciascuno in modo diverso, individuale". Il testo di Targia verrà presentato il 31 Maggio alle ore 18 nella Libreria Melbook, in via Nazionale, a Roma. Fonte: APCOM © 25 maggio 2010 Fotografie: Reality Book © Emilio Targia © Salone del Libro Torino © GETTY IMAGES © (Not for commercial use) Icona: Itcleanpng.com ©

 AUDIOVISIVI LIBRO 2010
CANALE TV LA7 TG PAOLO CELATA
INTERVISTA 11.06.2010
MELBOOK STORE ROMA
PRESENTAZIONE 31.05.2010
CANALE TV RAI NEWS24
TEMPI SUPPLEMENTARI 28.05.2010
SALONE DEL LIBRO TORINO
PRESENTAZIONE 15.05.2010

Museo Virtuale Multimediale © Domenico Laudadio Copyrights 2009 (All rights reserved)