|
BIBLIOGRAFIA
HEYSEL |
|
|
HEYSEL
29 Maggio 1985
Prove di Memoria
|
|
|
|
|
|
|
IL PALLONE DI ANDREA
|
AUDIOVISIVI
|
PRESENTAZIONI
|
RECENSIONI
|
MEDA 2010
|
"HEYSEL 29 maggio 1985
Prove di memoria"
Sono
passati 25 anni da quel 29 Maggio del 1985, quando 39
persone, in gran parte tifosi bianconeri, persero la
vita allo stadio Heysel di Bruxelles, dove si giocava la
finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. Da
quella notte che trasformò un sogno in un incubo. Una
curva in un sudario. Un prato verde in un fronte di
guerra. Cosa è rimasto oggi di quella tragedia
annunciata ? Quali immagini, quali volti, quali parole
si sono sedimentate nella memoria ? E quali invece sono
state sconfitte dal tempo, dall’ipocrisia,
dall’indifferenza ? E perché ancora oggi in alcune curve
italiane campeggiano striscioni con la scritta "Heysel,
29 gobbi di meno" ? Emilio Targia, sopravvissuto per
caso a quella notte di follia, prova oggi a mettere
insieme gli appunti, i ricordi, le parole di quel 29
maggio. Di quel che accadde prima. E di quel che non
accadde dopo. Una prova di memoria a più voci, con le
testimonianze di ex-giocatori, scrittori, politici,
giornalisti e artisti che quella sera vissero in prima
persona la tragedia dell’Heysel. O che seguirono da casa
la drammatica diretta televisiva. E con il racconto
inedito di alcuni sopravvissuti. Un lavoro dedicato soprattutto a quelle 39
persone innocenti. Morte per una partita di calcio.
Perché dimenticare sarebbe ucciderle una seconda volta.
"Heysel - Prove di memoria" prova a sciogliere i ricordi
di ciascuno nell’inchiostro, per farne testimonianza.
Con
i contributi di Sandro Veronesi, Maurizio Crosetti,
Giancarlo Padovan, Francesco Graziani, Gianfranco De
Laurentiis, Luca Beatrice, Gigi Moncalvo, Maurizio Paniz,
Andrea Sarubbi, Lucio Cappelli, Massimo Zampini,
Antonello Angelini, Matteo Marani, Michele Di Branco,
Giuseppe Pollicelli, Vittorio Oreggia, Valerio Rosa, Leo
Turrini, Simone Navarra, Michele Plastino, Domenico
Laudadio, Paolo Belli, Emilio Cambiaghi, Amedeo
Carassai, Alessandro Scarano, Giuseppe Belviso, Gianni
De Michelis. E con un saggio crossmediale di Edoardo Fleischner.
Emilio Targia, giornalista e autore radiofonico,
saggista. Per Radio Radicale - di cui è
vicecaporedattore - conduce da oltre 10 anni le rubriche
settimanali Media e dintorni e Media dossier. È
opinionista nella trasmissione televisiva La Juve è
sempre la Juve in onda su T9. Nel 2001 ha pubblicato
l’inchiesta Sotto il web-sito niente e nel 2008 con
Federica De Maria e Edoardo Fleischner il saggio
cross-mediale Chi ha paura di Beppe Grillo ?
Fonte:
Reality Book © 15 maggio 2010
Fotografie:
Reality Book © Emilio
Targia
©
L'Unione Sarda
©
Juventus Club Meda 1991
©
Video: Emilio Targia
©
Icone: Itcleanpng.com ©
|
Schegge…
"È
una tragedia che è stata molto rapidamente rimossa.
Perché appunto è avvenuta nel circo. E le tragedie nel
circo bisogna rimuoverle. Perché se rimangono lì, poi il
circo si spopola. Anche io ho verificato la stessa cosa:
quando si parla di Heysel alcuni giovani non sanno di
cosa si stia parlando. E invece bisogna ricostruirla, la
memoria. Bisogna dare la cognizione del dolore di quel
che è accaduto quella sera…" (Walter Veltroni)
"Non fu facile per noi giocatori, in quel clima, andare
sotto la curva dei tifosi della Juve per placare gli
animi. Rischiammo. E rischiò in prima persona anche
Gaetano Scirea, che poi fece quel famoso appello al
microfono dello stadio. Quando ci rivediamo cerchiamo di
evitare il discorso. Non sono bei ricordi. Li viviamo
ciascuno in modo diverso, individuale".
(Sergio Brio)
"La vicenda dello stadio Heysel, per me personalmente,
oltre che nella sua tragicità storica, la ricordo come
il punto più basso della mia passione calcistica. Perché
io appunto, quella sera, sottovalutai quanto accadde. O
forse non volli neanche capirlo. Mi hanno detto dopo che
alla tv invece avevano parlato dei morti. Lo avevano
detto, ma io… Non me lo ricordo…"
(Sandro Veronesi)
"Ero in studio a Roma, un po’ per caso in realtà. Ero al
Tg2 a quell’epoca e avremmo dovuto fare il collegamento
pre-partita con Bruno Pizzul che era a Bruxelles, per
poi ricollegarci in seguito per seguire la partita in
diretta. Le cose poi hanno preso, come noto, tutta
un’altra piega. E il collegamento che sarebbe dovuto
durare solo 2 minuti è andato avanti invece per molto
più tempo. Era una situazione estremamente difficile. Ma
non mi ha mai sfiorato il dubbio sulla opportunità di
quella diretta…" (Gianfranco
De Laurentiis)
"… Quando la partita ebbe inizio, ero come in trance...
La vidi tutta ma non ricordo nulla. Ricordo solo quel
pensiero e quelle povere vittime. Oggi, dopo 25 anni,
ripeto ancora quella domanda... PERCHE’ ? La risposta
ancora non l’ho trovata…"
(Paolo Belli)
"Craxi era a Mosca, e da Mosca vide la cosa. Tra l’altro
scoprii solo dopo che gli italiani e il resto del mondo
videro in maniera più precisa quello che era successo.
Noi non l’avevamo ancora visto. Io scoprii la realtà coi
miei occhi solo quando qualche decina di minuti dopo
decisi di uscire dallo stadio per andare a coordinare i
soccorsi negli ospedali, e mi trovai di colpo uscendo
dallo stadio con una fila di cadaveri, 30 o 40, non lo
so, non mi ricordo quanti erano, allineati fuori,
esattamente fuori dalla porta da cui si usciva dallo
stadio. E dovemmo scavalcarli…"
(Gianni De Michelis)
Fonte:
Reality Book © 15 maggio 2010
Fotografia:
GETTY IMAGES
© (Not for commercial use)
Icona: Itcleanpng.com ©
|
Heysel: in libreria
pagine preziose, anche per studiare
Emilio Targia con "Prove di Memoria",
un'inchiesta accurata.
di Guido Vaciago
TORINO,
29 maggio - Chi c’era può ricordare, chi non c’era può
studiare. Sì, studiare, perché la tragedia dell’Heysel
non è cronaca sportiva, ma storia. E la storia va
studiata se si vuole avere una speranza di migliorare il
futuro. È per questo che non solo ogni tifoso della
Juventus, ma ogni tifoso di calcio che frequenti uno
stadio, dovrebbe conoscere i fatti del 29 maggio 1985. E
non solo i tifosi, ma anche i dirigenti, gli
organizzatori di eventi, i poliziotti. In mezzo a questa
gran parlare (e straparlare) di violenza ai margini del
calcio, varrebbe la pena ogni tanto - anche ritrovare
la sana abitudine della lettura. IN LIBRERIA - I testi
non mancano e proprio in questi giorni comparirà nelle
librerie "Prove di Memorie" di Emilio Targia, l’ultimo
volume sull’argomento Heysel, in assoluto uno dei più
completi e meglio realizzati. L’approccio è
giornalistico e l’inchiesta di Targia,
vice-caporedattore di Radio Radicale e presente nelle
vesti di tifoso allo stadio Heysel il 29 maggio ‘85, è
stata condotta in modo approfondito ed esposta in modo
avvincente. TESTIMONIANZE - Nella prima parte del libro
ci sono una serie di testi scritti da giornalisti,
scrittori, tifosi, giocatori e politici che erano
presenti a Bruxelles o hanno vissuto davanti alla tv
quella notte. Si tratta di ricordi, ricostruzioni,
testimonianze e opinioni. Si passa da Sandro Veronesi a
Giancarlo Padovan, da Maurizio Paniz a Gianni De
Michelis, Francesco Graziani a Gigi Moncalvo, da Gianni
De Michelis al nostro vicedirettore Vittorio Oreggia.
Poche pagine ciascuno per una lettura agile con la quale
confrontare i propri sentimenti e la propria posizione
sull’argomento. RICOSTRUZIONE - Nella seconda parte del
testo si trova una minuziosa ricostruzione dei fatti e
una ricca documentazione (in alcuni casi inedita) con
interviste ai tifosi presenti (le cui testimonianze
furono registrate dall’autore sul treno di ritorno).
Sono sicuramente le pagine più interessanti per chi
dell’Heysel sa poco o nulla, sono pagine di fredda
cronaca (la vicenda viene ripercorsa attraverso i lanci
di agenzia) con le quali fissare la memoria. SUSSIDIARIO
- Prove di memoria è, insomma, una specie di sussidiario
che dovrebbe far parte della cartella di qualsiasi
"studente juventino", anche se anche altri libri hanno
trattato l’argomento (in calce proponiamo una
bibliografia). E pure Internet può servire, a partire
dal sito www.saladellamemoriaheysel.com, punto di
riferimento per chi vuole (e otterrà) che la tragedia
venga ricordata nel nuovo stadio. Ma vale la pena
cliccare anche su www.juworld.net www.ju29ro.com
www.giulemanidallajuve.com. L’importante è ricordare.
Fonte:
Tuttosport.com © 29 maggio 2010
Fotografie:
Emilio
Targia ©
Reality
Book ©
Icona: Itcleanpng.com ©
|
Emilio Targia presenta
il suo libro
"Heysel - Prove di memoria"
di Giacomo Aricò
"Ho
avvertito che il ricordo della tragedia dell’Heysel si
stava sfilacciando, perdendo". Questo l’impulso più
forte per Emilio Targia, giornalista e autore
radiofonico per Radio Radicale, di prendere carta e
penna e raccontare, per ricordare. Quel maledetto 29
maggio 1985, giorno della finale di Coppa Campioni tra
Juventus e Liverpool a Bruxelles, la sorte ha voluto che
si trovasse nella curva "giusta" del cadente stadio
Heysel, la M-N-O, e non in quella che ancora oggi è una
ferita lacerante nell’anima di tanti, tutti quelli che
assistettero al tragico pre-partita di quella gara, dal
vivo e da casa, o che nei tempi a seguire se la fecero
raccontare, come me. Gronda ancora sgomento e rabbia da
quella curva, che porta quella lettera tagliente, la Z,
l’ultima lettera, come l’ultimo stadio, come il fondo
dell’inferno. "Come si può accettare di sentire ancora
oggi tifosi anti juventini che urlano ’39 gobbi in meno’
?". Così ecco il gesto di Targia, che coglie l’occasione
della cifra tonda dei 25 anni per farsi spazio e
presentare Heysel - 29 Maggio 1985 - Prove di memoria,
nell’edizione 2010 del Salone del Libro di Torino
intitolata "La memoria svelata". L’occasione di riaprire
gli occhi sul passato, e di farlo rompendo un silenzio
che si è fatto rumoroso ogni anno di più, ogni anno che
passava da quell’assurdo momento di follia. Un’occasione
anche per fare chiarezza sui fatti per evitare quelle
derive pericolose che si sentono ancora oggi nei bar,
luoghi comuni sbagliati e superficiali che rischiano di
sedimentarsi nella memoria collettiva, anche delle
generazioni future. Nel libro infatti ci si ritrova nel
vivo di quei giorni, quelli che hanno preceduto e quelli
che hanno seguito quella mezzora di caos fatale. Passo
dopo passo, tutto quello che circondava e che
accompagnava quello che deve essere un evento sportivo.
Si ripercorrono ancor di più le profonde sensazioni di
chi c’era ed ha vissuto in diretta, chi allo stadio, chi
davanti alla tv. Oggi a 25 anni di distanza
probabilmente non potrebbe ripetersi questa pagina, la
più nera della storia del calcio. A tal proposito, Guido
Vaciago, giornalista di Tuttosport che ha presentato il
libro insieme all’autore, ci ha detto con rammarico che
"nel caso dell’Heysel bastava una lettura dei fatti e
delle situazioni per capire che era una partita da
gestire con delicatezza. Oggi i dati a disposizione
dell’ordine pubblico per capire che una certa
manifestazione sportiva è a rischio sono molti di più e
tra questi c’è Internet". Si parla anche di questo nel
libro, della capacità tecnologica messa a servizio dello
sport, messa a servizio prima ancora della vita.
Toccanti racconti di diverse importanti personalità si
susseguono, così come i ricordi dei giocatori che ebbero
l’infausto compito di scendere in campo sapendo quello
che era accaduto. Brevi ricordi ma pesanti come macigni,
per far riaffiorare quell’eterno dolore soffocato.
Commemorare per insegnare ancora oggi, per aprire gli
occhi su ciò che scacciamo, come fantasmi che ci
terrorizzano. Quei 39 morti insultati ancora oggi in
qualche curva non possono cadere nell’oblio. "Se non
avessi scritto questo libro mi sarei sentito un
vigliacco" dice Targia, che è riuscito nel suo intento.
Che nelle sue pagine ha ridato la vita a quelle 39
persone che il mondo sempre più veloce di oggi, in cui
il nuovo è già dimenticato, stava uccidendo giorno dopo
giorno, una seconda volta. Non "39 gobbi in meno", ma 39
angeli da ricordare, giorno dopo giorno, una volta di
più.
Fonte:
Spotandweb.it © 15 maggio 2010
Fotografia:
GETTY IMAGES
© (Not for commercial use)
Icona: Itcleanpng.com ©
|
Il libro sarà
presentato questa sera alle 21.15. L'evento è
organizzato dal Blow Up.
Al Kursaal il libro di Emilio Targia sulla
strage dello stadio di Heysel
Il giornalista racconta ciò che accadde il 29
maggio 1985 quando 39 persone persero la vita allo
stadio di Bruxelles, dove si giocava la finale di Coppa
Campioni Juventus-Liverpool.
GROTTAMMARE
- Il ricordo della strage avvenuta nello stadio Heysel
di Bruxelles il 29 maggio 1985 è tutto racchiuso in un
libro scritto da chi in quello stadio era presente. Si
chiama Heysel. Prove di memoria il testo scritto dal
giornalista e autore radiofonico Emilio Targia che sarà
presentato questa sera, domenica 3 giugno, alle 21.15
presso la sala Kursaal di Grottammare. L’evento è
organizzato dall’associazione Blow Up. L’autore sarà
presente in sala e insieme al giornalista Pier Paolo
Flammini e a Tommaso La Selva del Blow Up. …
Omissis
(Presentazione Libro)
Fonte:
Ilsegnale.it © 3
giugno 2012
Fotografie:
Associazione Blow Up
©
Reality Book
©
Icona: Itcleanpng.com ©
|
L’Heysel e la memoria
di 39 morti: il ricordo di Sandro Benigni
di Loredana Ciarrocchi
Domenica al Kursaal
Emilio Targia presenta il suo libro sulla tragedia che
provocò la morte di 39 tifosi juventini. Presenti
durante la serata molti testimoni tra cui il Club
Offida. Intanto in un video ecco il resoconto del
giornalista allora collaboratore di Radio Ponte Marconi.
GROTTAMMARE
- Un paradosso associare la parola "gioco" a quella
della morte. L’Associazione Blow Up presenta un nuovo
incontro culturale per domenica 3 giugno, alle ore 21:15
presso la sala Kursaal. La serata sarà dedicata alla
presentazione del libro testimonianza "Heysel". Prove di
memoria" scritto da Emilio Targia e dedicato alla strage
avvenuta il 29 maggio del 1985 nello stadio Heysel di
Bruxelles. La strage dell’Heysel avvenne poco prima dell’inizio
della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra
Juventus e Liverpool allo stadio Heysel. Morirono 39
persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre
600. Sono passati ventisette anni da quel 29 Maggio del
1985, quando trentanove anime, in gran parte tifosi
bianconeri, persero la vita in luogo nato per
fare
del "sano sport". Che cosa è rimasto oggi di quella tragedia
annunciata ? Quali immagini, quali volti, quali parole
si sono sedimentate nella memoria ? E quali invece sono
state sconfitte dal tempo, dall’ipocrisia,
dall’indifferenza ? E perché ancora oggi in alcune curve
italiane campeggiano striscioni con la scritta "Heysel,
29 gobbi di meno" ?
Emilio Targia, oggi giornalista e autore
radiofonico, sopravvissuto per caso a quella notte di
follia, prova a mettere insieme gli appunti, i ricordi,
le parole di quel giorno di maggio. Una prova di memoria
a più voci, con le testimonianze di ex-giocatori,
scrittori, politici, giornalisti e artisti che quella
sera vissero in prima persona la strage o che seguirono
da casa la drammatica diretta televisiva. Importante
anche le testimonianze di coloro che vissero
quell’inferno sulla propria pelle. "Heysel - Prove di memoria" prova a sciogliere i
ricordi di ciascuno nell’inchiostro, per farne
testimonianza. All’appuntamento oltre alla presenza dell’autore
del libro interverranno il giornalista Pier Paolo
Flammini e Tommaso La Selva dell’Associazione Blow Up. All’interno del volume sono presenti i contributi
di Sandro Veronesi, Maurizio Crosetti, Giancarlo Padovan,
Francesco Graziani, Gianfranco De Laurentiis, Luca
Beatrice, Gigi Moncalvo, Maurizio Paniz, Andrea Sarubbi,
Lucio Cappelli, Massimo Zampini, Antonello Angelini,
Matteo Marani, Michele Di Branco, Giuseppe Pollicelli,
Vittorio Oreggia, Valerio Rosa, Leo Turrini, Simone
Navarra, Michele Plastino, Domenico Laudadio, Paolo
Belli, Emilio Cambiaghi, Amedeo Carassai, Alessandro
Scarano, Giuseppe Belviso, Gianni De Michelis. Presente
all’interno anche un saggio crossmediale di Edoardo
Fleischner.
Fonte: Rivieraoggi.it
© 2 giugno 2012
Fotografie: Emilio
Targia
© Salone del Libro Torino
Icona: Itcleanpng.com ©
|
Targia e il libro in
memoria di Heysel
GROTTAMMARE
- "Heysel. Prove di memoria" è il libro di Emilio Targia
dedicato alla strage avvenuta il 29 maggio 1985 nello
stadio Heysel di Bruxelles che sarà presentato domenica
3 giugno alle ore 21.15 presso la Sala Kursaal.
L'appuntamento, organizzato dall'associazione Blow Up in
collaborazione con l'amministrazione comunale, Leggere54
e Juventus Club di Offida, vuole essere una prova volta
a sciogliere i ricordi di ciascuno, per farne
testimonianza e non dimenticare cosa è successo
ventisette anni fa, quando la finale di Coppa dei
Campioni Juventus-Liverpool si trasformò in un incubo.
Alla presentazione del libro parteciperà l'autore Emilio
Targia che dialogherà con il giornalista Pier Paolo
Flammini e con Tommaso La Selva dell'Associazione Blow
Up. IL LIBRO
- È una prova di memoria a più voci, con le
testimonianze di ex-giocatori, scrittori, politici,
giornalisti e artisti, nel libro sono presenti i
contributi di Sandro Veronesi, Maurizio Crosetti,
Giancarlo Padovan, Francesco Graziani, Gianfranco De
Laurentiis, Luca Beatrice, Gigi Moncalvo, Maurizio Paniz,
Andrea Sarubbi, Lucio Cappelli, Massimo Zampini,
Antonello Angelini, Matteo Marani, Michele Di Branco,
Giuseppe Pollicelli, Vittorio Oreggia, Valerio Rosa, Leo
Turrini, Simone Navarra, Michele Plastino, Domenico
Laudadio, Paolo Belli, Emilio Cambiaghi, Amedeo
Carassai, Alessandro Scarano, Giuseppe Belviso, Gianni
De Michelis. E con un saggio crossmediale di Edoardo
Fleischner. Targia mette nero su bianco un prato verde
che diventa un fronte di guerra e suscita delle domande
su quella tragedia annunciata, procedendo per immagini,
volti e parole, per ricognizioni e mettendo insieme gli
appunti, i ricordi, le parole di quel 29 maggio, di quel
che accadde prima e di quel che non accadde dopo.
Fonte:
Primapaginaonline.it © 30 maggio 2012
Fotografia: Emilio
Targia
©
Icona: Itcleanpng.com ©
|
Calcio, Grottammare,
Società.
Heysel, prove di memoria: 39 morti nella follia
del calcio
Appuntamento domenica 3
giugno al Kursaal di Grottammare con la presentazione
del libro di Emilio Targia sulla tragedia del 1985 tra
Juve e Liverpool: la violenza, la morte, le
testimonianze, l’oblio, la vergogna. Appello a chi era
lì quella sera. Sarebbe cosa molto bella se qualche
tifoso marchigiano o abruzzese presente quella sera a
Bruxelles volesse essere presente per arricchire la
presentazione del libro con una testimonianza diretta di
quei momenti.
GROTTAMMARE
- Una tragedia dimenticata: l’Heysel è lo stadio dove
morirono 39 persone, tifosi della Juventus, durante la
finale di Coppa dei Campioni del 29 maggio 1985, tra
Juve e Liverpool. Il 3 giugno 2012, a 27 anni di
distanza da quella tragedia, l’associazione culturale
Blow Up di Grottammare ha organizzato la presentazione
del libro "Heysel, 29 maggio 1985, prove di memoria",
scritto dal giornalista Emilio Targia, vice
caporedattore di Radio Radicale. L’appuntamento è alla
sala Kursaal alle ore 21:15, con Tommaso La Selva
(critico cinematografico e membro di Blow Up) e Pier
Paolo Flammini (giornalista di Riviera Oggi). L’ingresso
è gratuito. Il libro di Targia è un viaggio a ritroso,
attraverso testimonianza dei sopravvissuti, dei tifosi
presenti quella sera allo stadio, dei familiari dei
morti. Ma anche la ricostruzione sistematica degli
avvenimenti attraverso i lanci di agenzia, gli articoli
dei giornali, le immediate reazioni. Tra la follia
ubriaca degli hooligan inglesi, la disorganizzazione
della polizia belga, la fatiscenza dell’impianto,
l’obbligo impartito dall’Uefa di giocare la partita,
l’esultanza al gol di Platini, non si sa quanto
cosciente ("Quando al circo cade il trapezista, entrano
i clown" disse poi il francese in riferimento a quella
partita), l’oblio della Juve riscattato di recente da
una "Sala della Memoria" nel nuovo stadio,
(NdR: nessuna "Sala", ma una stele luminosa con i nomi delle
39 vittime nel Museo) il rapporto controverso con
quella Coppa, che molti volevano restituire, altri
listare a lutto. Un libro intenso, crudo. Un viaggio nel
tempo nella pagina più nera e più vergognosa del calcio
italiano e internazionale, addirittura inneggiata da
alcuni squilibrati negli stadi italiani.
Fonte:
Rivieraoggi.it © 28 maggio 2012
Fotografie: Salone
del Libro Torino
©
Emilio Targia
©
Icona: Itcleanpng.com ©
|
Calcio/La tragedia
dell'Heysel, un libro per provare la memoria.
Saggio di Emilio Targia il 31 maggio sarà
presentato a Roma
Sono
passati 25 anni dalla tragedia dell'Heysel, dal massacro
di tifosi juventini da parte degli hooligans del
Liverpool sugli spalti dello stadio di Bruxelles. Alla
fine, la sera del 29 maggio 1985, in occasione della
finale di Coppa dei Campioni morirono 39 persone. E se
c'era tensione per il risultato sportivo prima
dell'incontro, dopo c'è stato solo il rammarico per aver
dovuto passare quei momenti. A ricordare quella storia,
la cronaca di quel giorno, c'è il libro del giornalista
Emilio Targia "Heysel - Prove di memoria". "Quella notte
trasformò un sogno in un incubo. Una curva in un
sudario. Un prato verde in un fronte di guerra. Cosa è
rimasto oggi di quella tragedia annunciata ? Quali
immagini, quali volti, quali parole si sono sedimentate
nella memoria ? E quali invece sono state sconfitte dal
tempo, dall'ipocrisia, dall'indifferenza ? E perché
ancora oggi in alcune curve italiane campeggiano
striscioni con la scritta 'Heysel, 29 gobbi di meno" ?
Targia, sopravvissuto per caso a quella notte di follia,
mette insieme gli appunti, i ricordi, le parole di quel
29 maggio. Di quel che accadde prima. E di quel che non
accadde dopo. Una prova di memoria a più voci, con le
testimonianze di ex-giocatori, scrittori, politici,
giornalisti e artisti che quella sera vissero in prima
persona la tragedia dell'Heysel. O che seguirono da casa
la drammatica diretta televisiva. E con il racconto
inedito di alcuni sopravvissuti. "E' un lavoro dedicato
soprattutto a quelle 39 persone innocenti. Morte per una
partita di calcio", si spiega. Perché dimenticare
sarebbe ucciderle una seconda volta". All'interno del
saggio si trovano i contributi, tra gli altri, di Sandro
Veronesi, Maurizio Crosetti, Giancarlo Padovan,
Francesco Graziani, Gianfranco De Laurentiis, Maurizio
Paniz, Andrea Sarubbi, Massimo Zampini, Antonello
Angelini, Paolo Belli, Gianni De Michelis. Targia è un
giornalista e autore radiofonico. Per Radio Radicale -
di cui è vicecaporedattore - conduce da oltre 10 anni le
rubriche settimanali Media e dintorni e Media dossier.
Walter Veltroni, che ha di recente pubblicato 'Quando
muore l'acrobata entrano i clown' proprio su quanto
avvenuto all'Heysel, nella prefazione afferma: "E' una
tragedia che è stata molto rapidamente rimossa. Perché
appunto è avvenuta nel circo. E le tragedie nel circo
bisogna rimuoverle. Perché se rimangono lì, poi il circo
si spopola. Anche io ho verificato la stessa cosa:
quando si parla di Heysel alcuni giovani non sanno di
cosa si stia parlando. E invece bisogna ricostruirla, la
memoria. Bisogna dare la cognizione del dolore di quel
che è accaduto quella sera". Sergio Brio che quella sera
era in campo a giocare, spiega: "Non fu facile per noi
giocatori, in quel clima, andare sotto la curva dei
tifosi della Juve per placare gli animi. Rischiammo. E
rischiò in prima persona anche Gaetano Scirea, che poi
fece quel famoso appello al microfono dello stadio.
Quando ci rivediamo cerchiamo di evitare il discorso.
Non sono bei ricordi. Li viviamo ciascuno in modo
diverso, individuale". Il testo di Targia verrà
presentato il 31 Maggio alle ore 18 nella Libreria
Melbook, in via Nazionale, a Roma.
Fonte:
APCOM
© 25 maggio 2010
Fotografie:
Reality Book
©
Emilio Targia
©
Salone del Libro Torino
© GETTY IMAGES © (Not for commercial use)
Icona: Itcleanpng.com ©
|
|
CANALE TV
LA7 TG PAOLO CELATA
INTERVISTA 11.06.2010
|
|
|
|
|
MELBOOK STORE ROMA
PRESENTAZIONE 31.05.2010
|
|
|
|
|
CANALE TV
RAI NEWS24
TEMPI
SUPPLEMENTARI
28.05.2010
|
|
|
|
|
SALONE
DEL LIBRO TORINO
PRESENTAZIONE 15.05.2010
|
|
|
|
|