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BIBLIOGRAFIA
HEYSEL |
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Heysel ovvero la
storia di una tragedia
di Manuel Alonso Catalano
Heysel
è un nome legato a una delle più grandi tragedie
sportive accadute nel corso del XX secolo nel continente
europeo. Una tragedia che costò la vita a trentanove
persone e provocò seicento feriti. Heysel è il nome
dello stadio sportivo della città di Bruxelles dove nel
1985 si giocò la finale europea di calcio tra Liverpool
e Juventus, e nella cui organizzazione seguì tutta una
serie di errori umani sfociati in uno dei più grandi e
tragici disastri prodotti durante una competizione
sportiva: uno stadio in cattive condizioni, misure di
sicurezza mal progettate, gruppi di ubriachi,
incontrollati e troppo violenti tra le loro fila, ecc.
Heysel è, però, anche il romanzo che trent'anni dopo gli
eventi Armand Company di Catarroja ha pubblicato presso
la casa editrice 3i4 di Valencia, e in cui, seguendo le
vite di due dei veri protagonisti della tragedia, la
diciassettenne grande tifosa della Juventus Giuseppina
Conti (una dei trentanove morti) e Gary Cooper, uno
degli hooligan inglesi condannati per i fatti, ci
racconta, seguendo due linee narrative che finiranno per
convergere fatalmente nello stadio belga, due modi
diversi del vivere l'amore per i colori di un club e per
uno sport che suscita vere e proprie ondate di passione
tra gli appassionati. Armand Company, con un linguaggio
amichevole, agile, diretto (forse gli rimprovererei
nella prima parte del libro un eccesso nelle code dei
dialoghi informativi che aggiungono alle frasi
un'artificialità indesiderata), ci racconta la realtà
sociale che nel decennio degli anni Ottanta, e anche in
questo periodo, è all'origine di molti gruppi di tifosi
in cui il calcio è un modo per convogliare le
frustrazioni individuali e collettive. Pensiamo che nel
1985 Margaret Thatcher è Primo Ministro del Regno Unito,
durante il suo periodo di governo viene attuata una
grave riconversione industriale e mineraria che fa sì
che alcune città un tempo prospere, come Liverpool,
subiscano una grave crisi economica e occupazionale, il
che significa per molti giovani una mancanza di
aspettative future. Il consumo di droga e alcol fuori e
dentro gli stadi, il culto della violenza,
l'infiltrazione dell'estrema destra tra le tifoserie più
radicali, tutto questo è abbastanza comune. Armand
Company colloca perfettamente i protagonisti del romanzo
in coordinate temporali, geografiche e sociali,
prendendo per mano il lettore per condurlo poco a poco
verso l'epicentro della tragedia. Nonostante cerchi di
essere obiettivo, non ci riesce del tutto, c'è una
tenerezza che sfugge tra le righe, una rabbia contenuta
che trasuda in alcune parole, e che, negli ultimi
capitoli, diventerà un'emozione che permea il testo
gestendo per inumidire gli occhi del lettore. La
tragedia dell'Heysel segna un prima e un dopo nella
storia del calcio europeo. Negli ultimi tre decenni sono
state migliorate le misure di sicurezza,
l'organizzazione della dislocazione dei vari tifosi
all'interno degli stadi, ma il culto della violenza e
del radicalismo persiste ancora tra alcuni gruppi di
tifosi di posizioni ideologiche che fanno che libri come
quelli di Armand Company siano ancora necessari a
ricordarci che l'essere umano può trasformarsi in
qualsiasi momento in una bestia capace di uccidere e
distruggere la vita di centinaia di famiglie.
Fonte:
Manelalonso.blogspot.it © 1 maggio 2015
Video:
3i4 Edicions ©
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HEYSEL
(Recensione)
di Ramón Moreno
Il
mondo del calcio ha un suo spazio nell'universo
letterario. Alcuni riferimenti importanti si devono alla
penna di Manuel Vázquez Montalbán, con la raccolta di
articoli di Calcio. Una religione alla ricerca di un
dio; di Eduado Galeano con Futbol a sol y sombra, una
sorta di storia personale del calcio; di Nick Hornby che
in Fiebre en las gradas ci regala la visione di
un'ossessione per l'Arsenal... E i più piccoli hanno la
loro collezione, Gol! e Super Gol! dello scrittore e
giornalista de La Gazzetta Luigi Garlando. Ora le
edizioni 3 e 4 ci offrono il romanzo Heysel, rivolto
principalmente al pubblico giovanile (anche se non è un
libro esclusivo per questa fascia d'età). È la storia
dei fatti drammatici avvenuti il 29 maggio 1985
(saranno esattamente 30 anni ormai), allo stadio di
Bruxelles durante la finale di Coppa dei Campioni di
quell'anno tra Juventus e Liverpool. Non sarebbe troppo
azzardato affermare che questo fu un punto di svolta
importante nel mondo del calcio mondiale e il momento
preciso in cui entrò nell’età adulta e cessò di essere
uno sport per diventare un puro spettacolo super
controllato e diretto. Quel giorno allo stadio Heysel
morirono 38 persone, soprattutto a causa della valanga
umana di violenza provocata dagli hooligan inglesi,
aggravata dalla grave mancanza di misure di sicurezza e
da carenze organizzative di ogni genere. Armand Company
ha romanzato quegli eventi basandosi sulle traiettorie
di due tifosi, Gary Cooper, un diciottenne tifoso del
Liverpool e Giuseppina Conti, un'adolescente del paese
di Rigutino, in Toscana, tifosa della Vecchia Signora.
Una volta che le loro squadre raggiunsero la finale di
quella che allora veniva chiamata Coppa dei Campioni,
decisero di andare a Bruxelles per accompagnare la
propria squadra in un momento così importante della
storia. Per Giusy era il premio per i buoni voti alle
superiori. Per Gary era come una sorta di obbligo nei
confronti della sua squadra. Due modi, due visioni di
guardare il calcio. A quel tempo, il calcio inglese e
quello italiano erano i principali rappresentanti del
continente e rappresentavano due modi opposti di
intendere il calcio. Era infatti qualcosa di più di una
partita di calcio. Armand Company sa descrivere con
precisione le atmosfere calcistiche dei tifosi:
l'incertezza delle semifinali, la preparazione della
trasferta, la passione vissuta in modi diversi da un
hooligan e da una giovane tifosa (e suo padre),
l'emozione dell'entrata allo stadio... E infine gli
eventi drammatici, le vite rubate a tante vite... Heysel
è un libro che ci mostra la passione per uno sport senza
eguali e anche il lato più oscuro che porta a scoppi di
violenza contro gli avversari e che, insomma, rende
impossibile godersi appieno il gioco della propria
squadra. È una denuncia e una denuncia contro la
violenza nello sport. Per il calcio inglese questo fatto
non è stato puramente circostanziale. Sembrava che prima
o poi i fatti dell'Heysel dovessero accadere: abbiamo la
carica dei tifosi del Millwall a Lutton contro la
polizia, l'assalto del campo dei tifosi del Chelsea
contro i giocatori in una partita Chelsea-Sunderland, la
terrificante furia dei tifosi inglesi dell'una e
dell'altra squadra ovunque durante le qualificazioni
alla Coppa dei Campioni. Tutto questo accadeva nell'anno
1985. Certo è che scrivere questo libro non deve essere
stato facile per Armand Company. Al fatto emotivo va
aggiunta la difficoltà di documentare i fatti a livello
di singole e specifiche persone. Oltre al lavoro di
documentazione, Company è diventato un "investigatore
privato" alla ricerca di persone specifiche, "con
l'handicap che nessuna di loro viveva nella nostra
terra". Ricerche e interviste alla famiglia di
Giuseppina e Gary, per situare l'azione, comprenderne le
atmosfere, i diversi profili di vita, i diversi modi di
intendere e vivere una squadra di calcio. Heysel è un
romanzo emozionante da leggere e, non ultimo, una
riflessione sul mondo del calcio, il cosiddetto principe
degli sport.
Fonte:
Directe.cat
© 12 aprile 2015
Fotografie:
3i4 Edicions
© Armand Company
©
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IL LIBRO DELLA
SETTIMANA
HEYSEL di Armand Company
EDIZIONI
3i4 dopo più di dieci anni di silenzio editoriale, e
opere come "Viaggio a Winona" (1999), "La guerra
quotidiana di Olga Ros" (2002) (Premio Torrent) Armand
Company ci regala un libro di veloce e piacevole lettura
che si legge quasi d'un fiato, senza ostacoli apparenti,
ma, allo stesso tempo, duro, difficile da digerire, di
quelli che ci fanno venire il nodo alla gola. Perché
quello che ci racconta è inquietante e terribile, ma lo
è ancora di più perché è tutto accaduto nella realtà. Il
libro racconta la finale europea di calcio del maggio
1985 tra Juventus e Liverpool, giocata allo stadio
Heysel di Bruxelles, e il suo tragico epilogo con la
morte di 39 persone e più di 600 feriti a causa di una
valanga di tifosi procurata dai precedenti attacchi.
Ecco perché l'autore si è lanciato nella sfida di
mescolare realtà e finzione ed è riuscito a farla
franca, con l'inclusione di personaggi reali, ma con
l'esigenza avvolgente della letteratura di avvicinare la
storia a noi. Un libro di così sconvolgente attualità
che se ne consiglia la lettura in tutte le scuole.
(Ramon Guillem)
Fonte:
Levante
© 11 aprile 2015
Fotografie:
3i4 Edicions
Icona: Itcleanpng.com ©
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Heysel (Armand
Company)
Armand
Company, Catarroja 1971, vi risiede fin dalla nascita
con l’interruzione solo per pochi anni di un cambio di
residenza a San Pietroburgo (Russia). Nel corso della
sua vita lavorativa ha operato in diversi settori
economici: agricoltura, allevamento, pesca, industria,
commercio e trasporti. Qualche anno fa ha pubblicato tre
libri: Viatge a Winona (1999), El diari de guerra d'Olga
Ros (Premio Narrativa giovanile Ciutat de Torrent 2002)
e Escrit en la foscor (2003).
Come ti sei avvicinato ai fatti dell'Heysel ?
"A dire il vero non è stato affatto un compito facile.
All'inizio, per sette o otto mesi, ho cominciato a
raccogliere ritagli stampa di eventi apparsi sui mezzi
di informazione, e anche a guardare immagini video. Una
volta abbozzata l'idea, ne ho pensata un’altra:
diventare investigatore privato. Sì, avete letto bene,
"investigatore privato" (se avesse fatto un corso di
investigatore privato presso un Ministero degli Interni,
avrebbe preso un ottimo voto per contattare persone
specifiche) con lo svantaggio che nessuno di loro
vivesse nella nostra terra".
Come sei arrivato a casa di Giuseppina ?
"Beh, cercavo informazioni su Internet. Ma le
informazioni che ho trovato su Internet erano minime
perché, come tutti sapete, negli anni '80 Internet era
ancora molto lontano da noi. Poi ho contattato i
giornalisti in Toscana e ho ricevuto informazioni sulla
famiglia Conti. Ad essere sincero, avevo già provato a
contattare 3 hooligan, ma non volevano nemmeno sentire
la parola Heysel. Alcuni di loro hanno reagito in modo
ostile, sono rimasto sorpreso perché lo sapevo già che
non erano angeli, insomma mi mandarono a cagare, ma io
non mi arresi, fino a che non contattai Gary, feci
diverse interviste che mi permisero di sapere come
stavano in quel momento della loro vita".
Quanto sono
importanti le vicende dell'Heysel all'interno
dell'attualità del calcio e della violenza ? Cosa può
insegnarci questo evento ?
"Purtroppo questo evento è molto importante oggi. La
violenza appare dove meno ce l'aspettiamo. Abbiamo
l'esempio della morte in una rissa di strada di un
tifoso del Deportivo de La Coruña, o gli atti violenti
di un mese fa in Grecia, che hanno significato la
sospensione temporanea del campionato di calcio greco.
Penso che dobbiamo essere molto attenti all'evento
dell'Heysel per non inciampare due volte nella stessa
pietra. Eventi di questo tipo portano solo dolore e
odio".
Come sei arrivato a creare questo romanzo ?
"C'è una lacuna nella nostra letteratura riguardo al
tema dello sport principe, il calcio. Così ho pensato di
colmare un po' questa lacuna, con un fatto scioccante. A
molti giovani piace il calcio, ma non hanno a
disposizione letteratura di questo profilo, e loro si
accontentano di leggere solo i giornali sportivi, quindi
bisognava fare qualcosa".
Di cosa parla
esattamente il romanzo ?
"Heysel, sono due storie parallele, reali come la vita
stessa. Due percorsi diversi che portano allo stesso
posto. Uno di questi percorsi è quello intrapreso da un
hooligan del Liverpool Football Club, di nome Gary
Cooper. Un percorso pericoloso pieno di colpi di scena è
quello intrapreso da Giuseppina Conti, tifosa della
Juventus Football Club, che sembra, a prima vista, il
rettilineo più sicuro con recinzioni di sicurezza, con
la remota possibilità che ci sia una recinzione rotta o
non fissata. Ma a volte quando tutto sembra siano due
strade diverse, all'improvviso si uniscono e diventano
una strada sola a Bruxelles, allo stadio Heysel".
Fonte:
3i4edicions.blogspot.com.es
©
31 marzo 2015
Fotografia: GETTY IMAGES
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Calcio devozione e
tragedia
di Robert Juan-Cantavella
Nel
1985 allo stadio Heysel di Bruxelles si disputò la
finale europea del torneo di calcio (oggi Champions
League) tra le squadre di Liverpool e Juventus. A
differenza della loro situazione attuale, a quel tempo
erano due delle squadre più importanti del calcio
europeo. Si erano infatti appena affrontati nella
Supercoppa Europea, dove la Juventus aveva vinto. Ma se
per qualcosa questa partita è passata alla storia, non è
stato per la rivalità tra il calcio italiano e quello
inglese, come si pensava inizialmente, ma per la
tragedia avvenuta, quando si è verificata una valanga di
gente sugli spalti e la morte di quasi quaranta tifosi,
in maggioranza italiani. Da quel momento in poi nulla è
stato più lo stesso nel mondo del calcio europeo: la
UEFA ha iniziato ad adottare misure di sicurezza nei
campi che da allora non hanno fatto altro che
ingrandirsi. Questa è la storia che ci racconta Heysel,
un romanzo che rivive gli eventi dall'interno, dal punto
di vista di alcuni dei suoi protagonisti. Un mix tra
cronaca e racconto di fantasia che ci offre una visione
degli eventi attraverso due telecamere in soggettiva che
ci permettono di vivere l'azione dall'interno. Così, il
romanzo inizia con Gary Cooper, un hooligan della Notty
Crew di Liverpool, ai tempi della semifinale tra la sua
squadra e il Panathinaikos; e dall'altro con Giuseppina
Conti, che guarda in tv l'altra semifinale, che vede
contrapposti la sua Juventus ai Girondins di Bordeaux.
Due trame che Armand Company - autore dei libri Viatge a
Winona (1999), El Diari de guerra d'Olga Ros (2002) e
Escrits en la foscor (2003) - alternerà nel corso del
romanzo per arrivare alla festa e mostraci i fatti da
entrambi i punti di vista. C'è un altro romanzo che
funziona in modo molto simile. Anche se cambia la trama,
in Dans la foule, di Laurent Mauvignier (che potremmo
tradurre con Tra la folla), la tragedia è raccontata
anche dal punto di vista di alcuni dei tifosi alla
partita. Anche in Fever Pitch Nick Hornby parla
dell'argomento, anche se non esclusivamente, come nel
caso di Heysel.
Fonte:
El
mundo
© 5 marzo 2015
Fotografie: 3i4 Edicions © Armand
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