In ricordo dell'Heysel
di Paolo Accossato e
Enrico Zambruno
LA STORIA - Si sono
incontrati ieri nel torneo Maggioni-Righi. Dalle
giovani promesse di Juve e Liverpool uno spot
antiviolenza. Fiori per i 39 caduti nell'85 a
Bruxelles, poi fair play e grande lealtà in
campo.
Juventus-Liverpool non
è una partita normale. Non può esserlo, neanche
a livello giovanile. La storia si può
accantonare fra i ricordi, non cancellare. Il
torneo internazionale Maggioni-Righi di Borgaro,
per ragazzi nati nel 1990-1991, ha messo di
fronte bianconeri e reds. Non erano ancora nati
in quel 29 maggio 1985, data che segna una delle
pagine più tristi nella storia del calcio.
Bruxelles, stadio Heysel, finale di Coppa
Campioni: morirono 39 tifosi, una strage. E 22
anni dopo, il ricordo è ancora vivo. Chi non
c'era se l'è fatto raccontare. "Ad Anfield Road,
il nostro stadio, la targa commemorativa di quel
dramma la noti subito - racconta Laurence
Gaughan, difensore del Liverpool". Tutti noi
sappiamo bene che cosa avvenne all'Heysel. Se
giochi in una squadra gloriosa come la nostra
non puoi non conoscerne la storia, brutta o
bella che sia. La Juve ? Per noi è stato un
onore affrontarla a Borgaro". Dagli inni
nazionali al fischio finale è stato un
concentrato di fair play. Nessuna protesta, mai
un diverbio, grande disciplina. E' finita 2-2,
col Liverpool due volte in vantaggio
(Ecclestone, Marvin) e sempre rimontato dal
furetto Esposito, autore di una doppietta. "Che
emozione - dice il n. 10 bianconero Ayub Daud -
Dell'Heysel me ne hanno parlato e ho visto tanti
filmati tv. Il primo a raccontarmi che cosa
avvenne fu Beppe Landra, il mio vecchio
allenatore a Cuneo. Lui era in quello stadio e
si salvò per miracolo". Massimo Storgato,
tecnico degli Allievi bianconeri, nel 1985
militava nella Lazio ma era nato calcisticamente
nella Juve: "Giocare col Liverpool qui a Borgaro
mi ha fatto effetto. E' stato bello vedere tanti
giovani, che allora non erano nemmeno nati,
darsi la mano e rispettarsi come volessero
onorare i caduti dell'Heysel. I miei giocatori e
quelli del Liverpool hanno dato un bell'esempio
di agonismo e correttezza. E poi quei fiori
all'inizio del match. In certe occasioni così
toccanti è ancora più bello insegnare calcio ai
giovani". Anche per Giuseppe Giovinco, fratello
di Sebastian che ormai è nella rosa della prima
squadra bianconera, la partita non poteva essere
di quelle normali: "Quel match l'ho visto in
videocassetta, ricordo bene le immagini con
Boniek e Platini. Per me è stata un'emozione
affrontare in maglia della Juve i miei coetanei
del Liverpool".
Fonte:
La Stampa © 7 aprile 2007
Fotografie: Fcborgaro1965.it
© Francesco Laudadio ©
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