"Morire per una
partita di calcio non ha spiegazione, non c'è
logica che tenga. Eppure è successo. L'Heysel è
storia, una brutta storia purtroppo. Ecco perché
tenere viva la memoria di quella tragedia serve
non solo per non dimenticare, ma anche e
soprattutto per non ripetere mai più. La
commemorazione che state celebrando in memoria
delle 39 vittime di Bruxelles rappresenta per me
motivo di orgoglio e soddisfazione, perché solo
chi ha vissuto in prima persona questi 22 anni
sa quanto sia stato difficile sconfiggere le
reticenze, le diffidenze, le lungaggini di una
burocrazia troppo distratta e fare i conti con
il disimpegno di un apparato sportivo che si è
chiamato fuori dalla tragedia con disgustoso
senso di irresponsabilità. Voglio fare un plauso
sincero alla Juventus per la sensibilità
dimostrata nel ricordarsi di quei 39 tifosi che
tanto amavano i colori bianconeri. Colgo
l'occasione per ringraziare ancora una volta il
presidente Cobolli Gigli per la sua
partecipazione sabato 19 maggio alla cerimonia
d' intitolazione del piazzale antistante lo
stadio di Arezzo a mio figlio Roberto Lorentini.
Quella intitolazione ha chiuso un cerchio anche
per la Juventus. Chi ha preceduto l'attuale
dirigenza ha sempre cercato di stendere un velo
sulla serata di Bruxelles, Cobolli Gigli non ha
esitato ad accettare il nostro l'invito.
Qualcosa è cambiato anche a Torino e è giusto
così, perché l'Heysel fa parte della storia
bianconera. Avrei voluto essere lì con tutti
voi, ma le mie condizioni di salute mi
impediscono di farlo. Non sono presente
fisicamente, ma con la mente e con il cuore
certamente sì. In conclusione un pensiero a
tutti quei tifosi della Juve che hanno
fortemente voluto questa commemorazione".
Otello
Lorentini
Fonte: Juventus.com © 26 maggio 2007
Fotografie: GETTY IMAGES
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