Incontra Elisabetta II a Liverpool per i 100 anni del club
Boniperti dalla Regina. Otto anni dopo l'Heysel
di Franco Badolato
TORINO - Il re di Coppe incontra la
regina d'Inghilterra. Accadrà oggi, nello scenario dell'Anfield
Road, mitico stadio del Liverpool. Il sovrano del football è
Giampiero Boniperti. Sul trono ideale dell'Europa calcistica
l'ha innalzato l'Uefa qualche anno fa quando ha consegnato all'amministratore
delegato bianconero (allora presidente) una speciale onorificenza
a ricordo di un'impresa che solo nel maggio '92 Ajax e Barcellona
hanno saputo eguagliare: la Juventus è stata infatti la prima
società in assoluto a conquistare una vittoria in tutte le coppe
organizzate dal massimo organismo europeo. L'en plein avvenne
dopo una serata tragica, una notte di lutto: 39 morti all'Heysel
di Bruxelles. Domani è l'ottavo anniversario di quel 29 maggio
'85, Coppa Campioni vinta dalla Juve dopo la Coppa Uefa '77
(bis nel '90, tris una settimana fa) e la Coppa delle Coppe
('84). Il Liverpool, sconfitto sul campo dai bianconeri, ma
prima ancora infangato nell'immagine dai suoi terribili hooligans,
con un gesto che rinsalda i buoni rapporti sempre esistiti tra
la società bianconera e quella inglese, ha colto proprio questa
ricorrenza per fare di Boniperti l'ospite più gradito accanto
alla regina inglese, Elisabetta II. Si conclude infatti oggi,
con una cerimonia che inizia alle 14.30, dentro l'Anfield Road,
il periodo di festeggiamenti per il centesimo anniversario della
nascita del club inglese. Il massimo dirigente del Liverpool,
Robinson, ha invitato personalmente l'amico Boniperti insieme
con altri rappresentanti dei principali club europei. Sarà presente
anche il segretario dell'Uefa, Aigner. Boniperti, avrà quindi
l'occasione di incontrare la regina d'Inghilterra, accompagnata
dal principe Filippo, duca di Edimburgo. Qualche ora più tardi,
alle 18.30, in corso Moncalieri a Torino, una delegazione bianconera
formata da Trapattoni e da alcuni giocatori sarà presente nella
chiesa di Sant'Agnese alla Messa di commemorazione delle vittime
dell'Heysel. Ieri, Trapattoni e i giocatori hanno invece preso
atto della sconfitta del Milan in Coppa dei Campioni. Dal tecnico
e da capitan Baggio è stato impossibile trarre commenti su un
avvenimento che ha molti significati, primo fra i quali, la
sensazione che l'armata rossonera sia entrata nella parte discendente
di un ciclo difficilmente eguagliabile. E proprio la Juve, dati
anagrafici alla mano, è fra le squadre italiane quella che potrebbe,
fin dal prossimo anno, raccogliere l'eredità del Milan. Ma prima
di tuffarsi nel futuro c'è un finale di stagione da onorare,
a partire dalla trasferta di Pescara. Ecco il riserbo dei più.
Solo Ravanelli, galvanizzato dal fatto che, per l'infortunio
di Casiraghi e la momentanea assenza di Vialli, sarà titolare
contro gli abruzzesi, prova a disegnare ugualmente il quadro
della prossima stagione: "Sicuramente il Milan è stato sfortunato
a non chiudere nel primo tempo una contesa che poi il Marsiglia,
passato in vantaggio, ha amministrato a suo favore con mestiere,
prova ne sia che sono stati solo 47' i minuti effettivamente
giocati di questa finale. Quella rossonera è una squadra dall'enorme
potenziale ma i perni stanno avviandosi al tramonto (Baresi,
Donadoni) o intendono lasciare (Rijkaard, Gullit). Starà a noi,
seguendo le indicazioni del Trap, provare a rilevarne il testimone.
La vittoria in Uefa ha salvato una stagione ma ci ha dato anche
la sicurezza di poter aprire un ciclo. La Juve è più vicina
al Milan, ora ce la metteremo tutta per superarlo".
28 maggio 1993
Fonte: La Stampa
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