Il Piemonte ricorderà il Grande Torino e la tragedia dell’Heysel
Istituite due giornate
commemorative, il 4 e il 29 maggio, per ricordare due drammatici
eventi che hanno segnato la storia sportiva e non solo.
Due giornate commemorative, il 4 e il 29 maggio,
per ricordare ogni anno il Grande Torino e le vittime
dell’Heysel, tragici eventi che hanno segnato la storia sportiva
del Piemonte. Questa la principale novità prevista dal disegno
di legge 132 di modifica alla legge 23/2020 in materia di
promozione e impiantistica sportiva, di cui si è svolta oggi in
sesta Commissione la discussione generale. "L’istituzione di
queste ricorrenze ha l’obiettivo di preservare la memoria
storica e di promuovere i valori dell’etica sportiva - ha detto
l’assessore Fabrizio Ricca illustrando il provvedimento - Nel
caso del Grande Torino si tratta di mantenere vivo l'esempio di
una squadra simbolo della rinascita italiana, il ricordo delle
vittime dell’Heysel vuole stigmatizzare ogni forma di violenza
nelle competizioni sportive".
1 giugno 2021
Fonte: Torinoggi.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Superga e Heysel, il Piemonte
ufficializza due giornate commemorative
Un mese nel segno del ricordo, commemorando due
tragedie sportive che hanno segnato lo sport italiano e la città
di Torino. Due giornate, il 4 e il 29 maggio, per ricordare ogni
anno il Grande Torino e la tragedia di Superga e le vittime
dell’Heysel, quando nel 1985 morirono 39 tifosi schiacciati
nella calca allo stadio di Bruxelles. Sono queste le principali
novità previste dal disegno di legge 132 di modifica alla legge
regionale 23/2020, in materia di promozione e impiantistica
sportiva, di cui si è svolta oggi in sesta Commissione la
discussione generale. "L’istituzione di queste ricorrenze ha
l’obiettivo di preservare la memoria storica e di promuovere i
valori dell’etica sportiva", ha dichiarato l’assessore Fabrizio
Ricca illustrando il provvedimento. "Nel caso del Grande Torino
si tratta di mantenere vivo l’esempio di una squadra simbolo
della rinascita italiana, il ricordo delle vittime dell’Heysel
vuole stigmatizzare ogni forma di violenza nelle competizioni
sportive", ha concluso.
1 giugno 2021
Fonte: Calcioefinanza.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Il Piemonte ricorderà il Grande Torino e le vittime dell’Heysel
Due tragici eventi che
hanno segnato indelebilmente la storia sportiva della regione.
La legge 132 di modifica alla legge 23/2020 in
materia di promozione e impiantistica sportiva, di cui oggi si è
svolta in sesta Commissione la discussione generale, introduce
due giornate commemorative, fissate il 4 e il 29 maggio di ogni
anno, per ricordare due episodi che hanno segnato la storia
sportiva del Piemonte: la tragedia del Grande Torino e le
vittime dello stadio Heysel. "L’istituzione di queste ricorrenze
ha l’obiettivo di preservare la memoria storica e di promuovere
i valori dell’etica sportiva - ha detto l’assessore Fabrizio
Ricca illustrando il provvedimento - Nel caso del Grande Torino
si tratta di mantenere vivo l'esempio di una squadra simbolo
della rinascita italiana, il ricordo delle vittime dell’Heysel
vuole stigmatizzare ogni forma di violenza nelle competizioni
sportive". Carlo Riva Vercellotti (FI) valuterà un emendamento
per l’istituzione di un momento celebrativo di tutto il calcio
piemontese degli anni d’oro: "squadre che hanno fatto del calcio
lo sport più popolare d’Italia e di cui sarebbe importante
tramandare la storia".
1 giugno 2021
Fonte: Lavocediasti.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
36 anni
dall’Heysel: il "modello inglese"
contro gli Hooligans è mai stato una garanzia ?
di Marco Davini
La coincidenza della finale di Champions League
tutta inglese tra Chelsea e City e dell’anniversario della
tragedia dell’Heysel ci fa interrogare sul cosiddetto "modello
inglese" contro gli ultras. Sicuramente ha alleviato la gravità
degli scontri, ma non ha impedito agli Hooligans di portare
ancora oggi la loro violenza durante le tournée o le trasferte
europee. Qualche focolaio nella placida Oporto, ma niente di
più. Questo è il bollettino di guerra della tre giorni
portoghese durante la finale di Champions League. Circola un
video su internet, una piazza gremita di hooligans tripponi e
paonazzi in volto, qualcuno fa volare in aria un monopattino
elettrico - e fin qui, niente di strano - altri due fanno un
frontale muso a muso, separati con poca convinzione da un terzo,
infine un altro ancora rifila un cartone in faccia a un povero
disgraziato che con ogni probabilità ha pagato pegno con qualche
dente. Poteva andare peggio, visti i nefasti presagi orditi da
una cabala crudele. Corsi e ricorsi storici hanno voluto che la
finale di Champions League tra Chelsea e City, Tommy Tuchel e
Pep Guardiola, Damon Albarn, leader dei Blur, e Liam Gallagher
degli Oasis, fosse disputata nel giorno dell’anniversario
dell’Heysel. Un inno alla britannicità sì, ma inevitabilmente ci
ha riportati a quel 29 maggio di trentasei anni fa. Quello
dell’Heysel fu esempio tragico quanto tangibile della legge di
Murphy: "se qualcosa può andare storto, lo farà". Andò male
qualsiasi cosa, dai tifosi bianconeri finiti chissà come nel
settore Z pieno zeppo di sciarpe Reds, fino all’imbarazzante
stato di impreparazione della polizia belga, che vedendo l’onda
bianconera in fuga verso il campo, la rispedì a manganellate
nelle fauci del mostro. A rendere il tutto più complicato la
presenza degli Headhunters del Chelsea. Le trentanove vittime
dell’Heysel sono lo spettro di un calcio che, seppur con tanta
buona volontà, non è ancora riuscito a espiare del tutto le sue
colpe. Fu indubbiamente l’episodio cardine del calcio moderno,
le sliding doors che resero evidente l’insostenibilità di un
sistema ormai al collasso. E non era solo un problema di tifo
violento, a essere inadeguate erano anche le strutture. L’11
maggio, diciotto giorni prima del disastro belga, crollò lo
stadio di Bradford, letteralmente carbonizzato dopo un incendio
innescato probabilmente da una banale sigaretta. Per un match di
Third Division morirono 56 persone. Le risposte furono ferme e
decise, sia a livello inglese, con il pugno duro della sergente
di ferro Margaret Thatcher, sia a livello europeo, con la
"Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli
spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente
nelle partite di calcio", firmata il 19 agosto dello stesso
anno. Da una parte, si introducevano misure preventive e
punitive quasi di matrice militare, con perquisizioni a tappeto,
innalzamento di barriere e gabbie negli stadi e forti
limitazioni alla vendita di alcolici nei giorni delle partite.
Dall’altra si istituiva una sorta di cabina di regia atta al
contenimento della violenza negli stadi tramite la cooperazione
gli organi organizzativi e di sicurezza. Il risultato fu la
squalifica delle squadre inglesi dalle competizioni europee per
cinque anni. Il sistema calcistico britannico provò a ripartire,
tra senso di colpa e inadeguatezza. Ma la strage di Hillsborough
dell’89 fu un altro evento spartiacque a conferma che sì, c’era
ancora tanto da lavorare. Negli ultimi trent’anni il movimento
calcistico inglese è risorto dalle ceneri, diventando un modello
sportivo a livello mondiale. In campo, ricco di stelle, sugli
spalti, ormai senza barriere e con il pubblico a due passi dal
terreno di gioco, con un solo cordone di stewards a protezione.
Eppure, è lecito concedersi il beneficio del dubbio: il modello
inglese è davvero efficace ? Sembrerebbe di sì, visti anche i
dati confortanti riguardo alla diminuzione degli arresti nel
Regno Unito per reati collegati al fenomeno. Ma pensare che il
problema sia estinto è ingenuo. Le scorribande albioniche in
terre europee sono un’abitudine dura a morire. In patria le firm
sono state costrette a creare territori di caccia altrove,
privilegiando stazioni e vicoli deserti, e non hanno vergogna di
portare la violenza in tournée, sfruttando occasioni ghiotte
come le "notti magiche" di Mondiali, Europei e Champions League.
Tristemente celebri sono gli scontri di Euro2016, quando
migliaia di facinorosi inglesi - ma non solo - misero a ferro e
fuoco Marsiglia e Parigi cercando lo scontro con i supporters di
casa e con gli odiati russi. Leggermente migliore fu la
situazione a Russia 2018: si sa, la polizia russa è tosta, ti
randella senza fare complimenti. Curiosa in quell’occasione fu
la proposta del politico Igor Lebedev, membro della Russian
Football Union: costruire arene nelle quali rinchiudere i
teppisti dei due schieramenti, e vediamo chi rimane in piedi
alla fine. Della serie, fa ridere ma fa anche riflettere. La
stessa Margaret Thatcher fu la prima a suggerire senza mezzi
termini alle forze di polizia straniere di "prendersi cura" dei
compatrioti facinorosi in modi non necessariamente leciti. Un
aneddoto epico fu quello di Italia ’90. Gli hooligans, dopo un
lustro di inusuale tranquillità in patria, si imbarcarono per la
Sardegna, dove erano stati relegati "per contenere i danni", con
l’intenzione di fare un bel casino. Ma con i sardi, come con i
russi, non si scherza. A illuminarci è Marco Bernardini, firma
di Tuttosport e inviato nell’isola proprio durante quelle
indimenticabili notti magiche. La Sardegna intera, per
definizione diffidente nei confronti dello straniero, coriacea e
dagli anticorpi potentissimi, si preparò ad affrontare l’onda
barbara dei panzuti e paonazzi supporters inglesi. Forze di
polizia dispiegate in ogni angolo dell’isola, Cagliari resa
praticamente zona militarizzata. Prima della delicata sfida
Eire-Inghilterra, poi, da ogni dove arrivarono sotto al
Sant’Elia orde di "volontari". Omaccioni grossi e cattivi, a
sfatare il mito del sardo piccoletto e mingherlino, una milizia
paramilitare organizzata alla meno peggio, che all’arrivo via
mare degli hooligans rispose con un vero e proprio sequestro,
prendendo per le orecchie i teppisti d’oltremanica e gettandoli
letteralmente in mare. Il tipico esempio dell’italica tendenza
all’unire l’utile al dilettevole. C’è poi il caso di Roma,
quando arrivano gli inglesi succede sempre un casino. E gli
ultras giallorossi, va detto, non sono certo teneri.
Roma-Liverpool del 2001: una decina di Reds accoltellati.
Roma-Middlesborough del 2006: tre accoltellati e parecchi
pestati. Roma-United, 2007: una vera e propria guerriglia
urbana, con sette accoltellati. Fino a Roma-Liverpool del 2018,
quando migliaia di tifosi Reds invasero la Capitale cercando
vendetta per l’atroce pestaggio subìto in occasione della gara
di andata da Sean Cox. Intendiamoci, anche in campo il modello
inglese certe volte ha fatto acqua, e parliamo di disordini
avvenuti proprio in quel Regno Unito che a sentir tutti sembra
aver sconfitto il fenomeno hooligans. Il sistema di controllo a
tappeto fuori dallo stadio, per esempio, non è sempre stato
impeccabile. Nel corso di un Old Firm datato 1999, l’arbitro
Hugh Dallas fu centrato in testa da un razzo scagliato dalle
tribune. Sorte simile per un altro fischietto, Andy Hall, che
nel 2003 a Loftus Road - casa del Queens Park Rangers - si beccò
in testa una lattina di birra e una monetina. Qualcosa di
talmente anacronistico e anni ’70 - vedi la celebre
Büchsenwurfspiel - da esser quasi romantico. In generale,
l’assenza di barriere tra terreno di gioco e spalti è un
rischio. Furono numerose le invasioni di campo dal ’90 a oggi.
Passato agli annali fu il cazzotto preso in faccia dal povero
Frankie Lampard nell’anno di gloria 2007: autore del gentil
gesto il supporter del Tottenham Tim Smith, subito messo a terra
da Faría, e preso a pedate da Drogba. Un altro gesto tecnico di
un certo livello si registrò nel 2012 durante Sheffield
Wednesday-Leeds: tale Aaron Cawley - sponda Leeds - con una
furtività degna di un ninja entrò in campo, malmenò il povero
portiere locale Kirkland e se ne tornò in curva come niente
fosse. Talmente ubriaco da non ricordarsi dell’eroico gesto, il
chiedere scusa non gli risparmiò un viaggio premio nelle galere
di sua Maestà per sedici settimane e un daspo di sei anni. A
invertire la tendenza fu Cantona, che con una Sweet chin music
al gusto WWE stese un povero disgraziato sugli spalti. Ma questa
è un’altra storia. Insomma, quella di considerare il modello
inglese perfetto è una moda tipicamente italiana. L’erba del
vicino per noi sarà sempre più verde. I disordini ci sono e ci
saranno sempre, finché esisterà il calcio. Alzare barriere e
schedare le persone servono a mantenere ordine all’interno delle
strutture - ed è una gran conquista, ci mancherebbe altro - ma
non impedirà mai ai già citati Headhunters, alla Red Army dello
United, alla 6.57 Crew del Portsmouth - e potremmo continuare
per giorni - di darsi appuntamento in qualche vicolo per darsele
di santa ragione, né impediranno di beccarti una scarpata nel
culo nel caso tu passassi disgraziatamente di lì. L’unica
consolazione, per chiudere con una battuta ma neanche tanto,
sono i modesti risultati del Millwall: improbabile che entri in
Europa nel giro dei prossimi dieci anni. È una fortuna: trovarsi
i Bushwackers sotto casa che se le danno con i tifosi della
squadra della tua città non è il massimo della vita. No one
likes us, we don’t care dice il loro motto. E ci sarà pure un
motivo.
1 giugno 2021
Fonte: Mowmag.com
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
36 anni dalla
tragedia dell’Heysel
di Alessandro Magno
36 anni da quella tragedia del 29 maggio 1985 allo stadio Heysel
si perpetrò un massacro premeditato di 39 persone in maggioranza
cittadini italiani, 4 belgi, 2 francesi ed un irlandese.
"Quella sera Bruxelles si portò via sotto gli
occhi bendati di una Europa sorniona, che guardava altrove, non
voleva leggere i segnali di pericolo che ci sono stati prima. In
quegli attimi di paura, quando cercavi di salvarti la vita e non
finire schiacciato contro quel muretto, chi cadeva in ginocchio
non si alzava più. Quelli che attaccavano erano conosciuti in
tutto il mondo, talmente erano ubriachi da non rendersene conto
che facevano paura alla gente normale con bambini e donne a
seguito, famiglie. Immagini indelebili. Come Comitato Per Non Dimenticare Heysel ogni anno onoriamo la memoria delle 39
vittime che anche dopo 36 anni scandire uno ad uno i loro nomi è
una ardua impresa, l’emozione è tanta e non diminuisce col
passare degli anni. Il monumento alla memoria dei caduti Heysel
si trova nel Parco di Via G. Matteotti, unico nel suo genere ed
è opera dello scultore fiammingo Vanlessen. Una opera molto
fragile che non era stata concepita per essere esposta
all’esterno ma nelle sale, riparata al coperto. Noi ci prendiamo
cura affinché nulla possa succedere come in un passato recente.
Costantemente monitorato. Da quest’anno la Regione Piemonte ha
istituito la Giornata della Memoria 29 maggio 1985 così come per
Heysel anche per Superga il 4 maggio 1949. Tutto ciò grazie al
Presidente Alberto Cirio e dal suo esempio anche altri
Presidenti potrebbero istituire giornate di memoria, una
giornata Nazionale di raccoglimento. Perché solo uniti si può
portare avanti un progetto PER NON DIMENTICARE. Morire per una
partita di calcio è inammissibile ! Non dimenticare è troppo
poco, bisogna fare molto di più. Dare l’esempio con una cultura
sportiva forte perché lo sport dev’essere fair play non di
parole ma di fatti, un filo conduttore e portatore di
positività. Solo così una società si può riconoscere come
civile. Perché portare l’odio in quei luoghi di spensieratezza
non giova a nessuno. Nessuna persona è morta finché vive nel
cuore di resta +39RISPETTO. (COMITATO PER NON DIMNETICARE HEYSEL
DI REGGIO EMILIA - PRESIDENTE Iuliana Bodnari)
1 giugno 2021
Fonte: Ilblogdialessandromagno.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
IN LORO MEMORIA
Vittime Heysel e Grande Torino avranno giornata dedicata:
l’annuncio di Paolo Bongioanni.
"Martedì
l'approvazione definitiva" spiega il leader del Gruppo
consiliare regionale di Fratelli d’Italia che annuncia anche che
la VI Commissione regionale da lui presieduta ha stanziato 6,7
milioni di euro per l’impiantistica e le associazioni sportive
piemontesi.
Fra i settori bersagliati dalla pandemia figura
anche quello sportivo e la Regione Piemonte, nell’ottica di non
voler lasciare indietro nessuno, sta per attuare alcune
iniziative fondamentali a sostegno di tale comparto. Più
dettagliatamente, la VI Commissione del Consiglio regionale,
presieduta da Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia) alla presenza
dell’assessore Fabrizio Ricca, ha concluso nella giornata di
martedì 1° giugno la discussione generale imperniata sulle
modifiche alla legge quadro sullo Sport, la l.r. 23/2020,
prevedendo l’attivazione di due tipologie di bandi: il primo di
essi riguarda l’impiantistica sportiva, per la quale saranno
stanziati 3 milioni di euro, mentre il secondo, non meno
rilevante, è riferito all’assegnazione di bonus alle
associazioni sportive penalizzate dall’emergenza sanitaria (3,7
milioni di euro complessivamente disponibili). Tale
provvedimento sarà portato in aula martedì 8 giugno per
l’approvazione definitiva del Consiglio regionale,
parallelamente all’istituzione di due importanti manifestazioni
connesse ad altrettante pagine drammatiche dello sport italiano:
si tratta, in particolare, delle giornate in memoria del Grande
Torino e delle Vittime dell’Heysel. La prima coinciderà con il 4
maggio, data simbolo per tutti i tifosi granata, in quanto
costituisce un naturale rimando mnemonico al giorno del tragico
schianto aereo a Superga degli Invincibili, che, senza ombra di
dubbio, hanno rappresentato uno dei collettivi più forti del
calcio internazionale, collezionando cinque scudetti consecutivi
e numerosi successi, destinati a rimanere impressi in maniera
indelebile negli almanacchi di questo sport. "Non ho potuto che
accogliere con soddisfazione l’istituzione della giornata in
memoria del Grande Torino, la squadra del grande Valentino
Mazzola, che ha segnato un’epoca dello sport italiano e non
solo", ha commentato il presidente Bongioanni, il quale ha poi
illustrato anche il secondo appuntamento: ogni 29 maggio la
Regione Piemonte ricorderà le Vittime dell’Heysel, ossia i
trentanove tifosi che persero la vita nel 1985 in occasione
della finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus, con
l’intento di "promuovere i più alti valori dell’etica nello
sport come la lealtà, il rispetto nei confronti dell’avversario
e il contrasto di ogni forma di violenza durante le
competizioni". Paolo Bongioanni ringrazia "l’amico assessore
Fabrizio Ricca, che è stato puntuale nel rispondere alle
sollecitazioni del territorio".
3 giugno 2021
Fonte: Cuneo24.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
L’ASSOCIAZIONE a CODOGNO !
Una delle
città simbolo in Italia durante la drammatica pandemia nazionale
apre il suo cuore ad un’altra tragedia simbolo della storia del
calcio che funestò il mondo dello sport nel 1985. Una promessa
mantenuta, fatta già l’anno passato quando fu inaugurata una via
cittadina alle vittime di Bruxelles, la presenza del Presidente
dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel a
Codogno domenica 6 giugno 2021 per una giornata di
commemorazione civica, fortemente voluta dal Sindaco e dalle
istituzioni del Comune. Questo scrisse nell’occasione,
ringraziandoli, Andrea Lorentini: "Codogno è stato uno dei
luoghi simbolo dell’emergenza che abbiamo vissuto in questi
mesi. Dal 29 maggio sarà, però, anche uno dei Comuni italiani
che avrà scelto di ricordare per sempre la tragedia di
Bruxelles. Verrà, infatti, intitolata una via in memoria delle
vittime dell’Heysel. Ho ringraziato personalmente il sindaco
Passerini per questo gesto. Ci siamo dati appuntamento appena
sarà possibile per un’iniziativa insieme coinvolgendo anche le
scuole del Comune. Da una delle città più ferite, un messaggio
di speranza per il futuro. Grazie sindaco, forza Codogno".
4 giugno
2021
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Due giornate ogni anno per il Grande Torino e le vittime
dell’Heysel
Due giornate
commemorative, il 4 e il 29 maggio, per ricordare ogni anno il
Grande Torino e le vittime dell’Heysel, tragici eventi che hanno
segnato la storia sportiva del Piemonte.
Questa la principale novità prevista dal disegno
di legge 132 in materia di promozione e impiantistica sportiva,
di cui si è svolta in sesta Commissione regionale la discussione
generale. "L’istituzione di queste ricorrenze ha l’obiettivo di
preservare la memoria storica e di promuovere i valori
dell’etica sportiva - ha detto l’assessore Fabrizio Ricca
illustrando il provvedimento - Nel caso del Grande Torino si
tratta di mantenere vivo l’esempio di una squadra simbolo della
rinascita italiana, il ricordo delle vittime dell’Heysel vuole
stigmatizzare ogni forma di violenza nelle competizioni
sportive". Carlo Riva Vercellotti (FI) valuterà un emendamento
per l’istituzione di un momento celebrativo di tutto il calcio
piemontese degli anni d’oro, "squadre che hanno fatto del calcio
lo sport più popolare d’Italia e di cui sarebbe importante
tramandare la storia". Nella discussione sono intervenuti anche
i consiglieri Sarah Disabato (M5s), Francesca Frediani (M4o)
Sergio Chiamparino (Pd) e Federico Perugini (Lega). Il ddl, che
avrà come relatori Perugini per la maggioranza e Disabato e
Frediani per le opposizioni, riformula inoltre una serie di
articoli che una nota del Ministero dell’Economia e delle
Finanze ha indicato come passibili di impugnativa davanti alla
Corte Costituzionale. Sull’istituzione delle due giornate
commemorative si terranno le consultazioni on line fino a lunedì
7 giugno.
4 giugno 2021
Fonte: Iltorinese.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Il romanzo di Andrea
Pelliccia
Superga e Heysel
Tragedie Sorelle
Una città unita da due tragedie immani nel caldo:
la prima cancella il Grande Torino nello schianto di Superga il
4 maggio 1949, la seconda ha per protagonisti i tifosi della
Juventus, vittime della violenza allo stadio Heysel il 29 maggio
1985, giorno della finale della Coppa Campioni a Bruxelles.
Andrea Pelliccia nel romanzo "Tragedie sorelle" (CentoAutori,
155 pagine, 12 euro) immagina che un bambino - Paolo - riviva i
due avvenimenti durante la visita al museo dedicato alla squadra
granata. Decisivi sono i racconti del padre e del nonno, che
approfondiscono la scomparsa di quella che è stata una delle più
formidabili squadre del secondo Dopoguerra e la trasformazione
di un momento di festa, come una partita di calcio, in un fatto
di sangue. Due vicende in cui si intrecciano passato remoto e
passato prossimo, legami di famiglia e mozioni degli affetti,
unite da un destino che le ha fatte entrare nella storia da una
porta che nessuno avrebbe voluto mai aprire. La prefazione è di
Francesco Caremani.
5 giugno 2021
Fonte: Tuttosport
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
L'INIZIATIVA - Le regole presentate dagli studenti in occasione
del ricordo della tragedia allo stadio Heysel, costata la vita a
39 persone.
Il decalogo dello "sportifo" negli impianti cittadini
A Codogno è arrivato
anche il presidente dell'associazione dei familiari delle
vittime, che all'epoca dei fatti aveva 3 anni e perse il padre.
Da Arezzo a Codogno per commemorare le vittime
dell'Heysel, la strage avvenuta il 29 maggio 1985 allo stadio di
Bruxelles, prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni
tra Juventus e Liverpool, che costò la vita a 39 persone di cui
32 italiane. Tra le vittime c'era anche il papà di Andrea
Lorentini, aretino, presidente dell'Associazione fra i familiari
delle vittime dell'Heysel, che domenica non ha voluto mancare
all'appuntamento con il sindaco Francesco Passerini e gli
studenti delle scuole medie di Codogno, protagonisti del
progetto di educazione civica realizzato con il Comune e
l'istituto comprensivo per diffondere nei più giovani una
cultura dello sport sano, inclusivo, non violento. All'epoca del
tragico incidente in cui perse la vita il padre, Lorentini aveva
appena tre anni. E diventato grande ha fatto del dovere della
memoria un impegno di vita, rifondando l'associazione voluta dal
nonno e tenendo vivo il ricordo. "I ragazzi hanno portato i loro
lavori e il decalogo dello "sportifo" che hanno realizzato in
questi mesi e adotteremo in tutti gli impianti sportivi della
nostra città, dieci regole che rendono lo sport più bello e il
tifo migliore spiega il sindaco Francesco Passerini. Il vero
spirito dello sport è unione, comunità, voglia di superarsi
sempre nel rispetto della legalità, e questa iniziativa è sola
la prima di un percorso che va a qualificare, a valorizzare i
ragazzi, perché sono loro, le future generazioni, ad avere il
compito di portare avanti questo messaggio". Ad accompagnarli
domenica c'era la professoressa di educazione fisica Vittorina
Marusich. La. Go.
8 giugno 2021
Fonte: Il Cittadino di Lodi
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Heysel, Grande Torino e Quadrilatero del calcio
piemontese: ognuna avrà la sua giornata della memoria
di Enrico Scoccimarro
Il via libera in Consiglio regionale: si celebreranno il 4
maggio, il 29 maggio e il 2 ottobre di ogni anno.
TORINO - Le tragedie calcistiche più grandi della
storia piemontese avranno una giornata del ricordo ciascuna. È
quanto stabilito dalla legge approvata ieri, all’unanimità, in
Consiglio regionale. Il 4 maggio si celebrerà quella dedicata al
Grande Torino, giornata nella quale i tifosi granata (e non
solo) sono già soliti salire al colle di Superga per rendere
omaggio ad una delle squadre più forti del mondo, vinta solo dal
fato. Il 29 maggio invece sarà dedicata alle Vittime
dell'Heysel, la tragedia in cui persero la vita 39 persone negli
scontri e il successivo crollo di una parte dello stadio di
Bruxelles, in cui si disputò la finale di Champions League del
1985 tra Juventus e Liverpool. Il 2 ottobre tocca invece al
Quadrilatero del calcio piemontese, quest'ultima è dedicata agli
allori delle squadre di Novara, Pro Vercelli, Casale e
Alessandria. "I simboli - commenta l'assessore allo Sport della
Giunta Cirio, Fabrizio Ricca - hanno il potere di mantenere viva
la memoria. Per questo come Regione Piemonte abbiamo deciso di
istituzionalizzare date così importanti per il nostro
territorio: il 4 maggio, giornata dedicata al ricordo del Grande
Torino, e il 29 maggio, data in cui si commemora la terribile
strage di nostri connazionali avvenuta all'Heysel. Sono tragedie
dai contorni diversi, la prima dovuta a un incidente aereo, la
seconda a un'aggressione violenta, che però hanno in comune una
cosa: il fatto di far stringere tutti i piemontesi in un unico
abbraccio, indipendentemente dal credo calcistico di ognuno,
ravvivando un vincolo di solidarietà e memoria condivisa che con
questa iniziativa vogliamo aiutare a crescere ulteriormente". "Una nuova dimostrazione di quanto la nostra Regione abbia a
cuore lo sport - commenta il presidente del gruppo Lega Salvini
Piemonte Alberto Preioni - tanto sul fronte della sua diffusione
quale insuperabile strumento di prevenzione per la salute dei
propri cittadini quanto su quello della conservazione del
ricordo di squadre leggendarie e dell’indimenticata tragedia
dello stadio Heysel e dei suoi 39 morti innocenti. Un atto che
conferma la rinnovata vocazione sportiva del Piemonte quale
asset strategico di promozione e sviluppo". In particolare - ha
sottolineato in aula il consigliere della Lega Salvini Piemonte
Federico Perugini - vorrei ricordare quella del 2 ottobre
dedicata al Quadrilatero piemontese, per diffondere la memoria
storica e rendere omaggio ai valori etici e sportivi di quella
parte orientale e del sud del Piemonte che vede protagoniste
quattro maglie leggendarie. Parliamo del Novara, ultima di
queste squadre ad aver militato in A, di Silvio Piola, bandiera
della squadra dal 1947 al 1954, e lo dico da novarese. Parliamo
della scudettata Pro Vercelli, del tricolore dei nerostellati
del Casale e della tradizione della scuola calcio
dell’Alessandria nella quale debuttò Gianni Rivera, peraltro
primo pallone d’oro italiano nel 1969. Raccontare le storie
dello sport significa raccontare la storia delle nostre
comunità: ha quindi un significato particolare sapere che il 2
ottobre è anche la giornata dedicata ai nonni, gli stessi cha
hanno narrato a tanti di noi questi avvenimenti".
9 giugno 2021
Fonte: Lastampa.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Siracusa. Dipartita di Salvo Speranza, il gommista amico di
tutti
Rispettosamente lo
chiamavamo sig. Salvo, parliamo della bontà in persona: Salvo
Speranza, la cui attività di gommista era di riferimento per
tutti.
Chi non conosce una persona non può comprenderne
mai il valore umano di un uomo sempre disponibile con tutti.
Rispettosamente lo chiamavamo sig. Salvo, parliamo della bontà
in persona: Salvo Speranza, la cui attività di gommista era di
riferimento per tutti. La sua dipartita lascia tutti sgomenti,
la malattia del secolo non lascia scampo. Via Polibio, la parte
estrema confinante con viale Zecchino si presentava alle volte
molto trafficata per via della prestazione del sig. Salvo. Era
un via vai di amici e conoscenti in cerca d’aiuto di
sostituzione gomme e/o riparazione. Se avevi di bisogno era
pronto ad aiutarti, poche persone, ahimè in una società che si è
imbruttita. Una malattia inesorabile lo ha portato via. Il sig.
Salvo era un simpatico sportivo-tifoso, era noto per la sua
infinita passione per la Juventus ma era gioviale con tutti.
Otto anni fa aveva fondato il club Juventus Heysel 1985, in
memoria delle vittime della furia degli hoolingans del Liverpool
in occasione della finale di coppa dei campioni di 36 anni fa.
Nella sede di via Zecchino ha ospitato diversi grandi campioni
del passato così come ha profuso energie per l’organizzazione di
un torneo di calcio a Siracusa, dedicato proprio alle vittime di
quella tragedia che ha colpito il mondo dei tifosi bianconeri.
Salvo Speranza 65enne, lottava contro un male incurabile che lo
aveva debilitato ma mai piegato. Le esequie si terranno domani
pomeriggio alle 15,30 presso la chiesa di San Metodio.
10 Giugno 2021
Fonte: Libertasicilia.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Comitato di Reggio Emilia Per Non Dimenticare Heysel:
"Le luci si sono abbassate e regna il silenzio. Noi non vi
dimenticheremo, mai"
Così in una nota il Comitato di Reggio Emilia Per
Non Dimenticare Heysel: "Le luci si sono abbassate, il silenzio
regna dopo le cerimonie. Si sente qualcuno mormorare... I vostri
nomi... Un elenco lungo... 39... +39 ... Perché loro sono la
nostra lingua, il nostro mezzodì, la nostra settimana di lavoro,
il Nord ed Ovest ... Il vostro ricordo non solo QUEL GIORNO...
L'altro pure fino alla fine dei tempi. Non dobbiamo rassegnare
l'oggi all'oblio, il domani al crepuscolo. Vogliamo solo rendere
omaggio un giorno sì e l'altro pure... Un pensiero solitario, un
pensiero collettivo... A voi 39 anime smarrite nella voce di un
microfono... Disperatamente muto... Una onda rosso sangue che
spinge e ferisce chi negli occhi la paura piega, cade... Scende
come un tramonto che il giorno dopo ha perso. L'uragano è
passato lasciando devastazione e brandelli di vita dispersa. Nel
vostro nome, una rosa rossa in mano e le spine raccolgono
gocce... Di sangue... Noi non vi dimenticheremo. Mai".
13 giugno 2021
Fonte: Tuttojuve.com
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Tornei di calcio in piazza Cavour
MEDA (ggc) -
Torna l'atteso
appuntamento con i tradizionali tornei di calcio organizzati
dallo Juventus Club per unire sport, amicizia e solidarietà.
Quest’anno ci sarà qualche novità, ma resta immutata la
voglia di stare insieme e fare del bene. Dal 2 all'1 luglio
si terrà infatti il 14esimo torneo alla memoria dedicato
alle vittime dell'Heysel, mentre il 3 luglio si disputerà il
quinto torneo edizione giovani "Un gol per Filippo", in
ricordo del promettente calciatore misintese Filippo
Finocchio, morto a soli 15 anni per un osteosarcoma. "La
location non sarà più il centro sportivo di via Icmesa, ma
piazza Cavour, dove faremo allestire un campo recintato -
spiega il presidente dello Juventus Club, Stefano Borgonovo
- La formula, inoltre, sarà 3 contro 3 e il torneo si
svolgerà in nove gironi con la fase a gironi e la finale
l'11 luglio". Le iscrizioni sono ancora aperte (alla sede
"Chichinscì, in via Parini 3, o tramite i canali ufficiali)
"e l'obiettivo è arrivare a 40 squadre", aggiunge Borgonovo.
La manifestazione si interromperà il 3 luglio per lasciare
spazio al torneo dei bambini (12, 10 e 8 anni), seguito,
alla sera, dalle esibizioni di diverse squadre tra cui Real
Meda, Gruppo Alpini e Nationale Trapiantati). infine, il
sabato e la domenica la piazza sarà chiusa al traffico e
ospiterà stand di attività ricreative oltre che per la
somministrazione di cibi e bevande. Cucina e bar saranno
aperti tutti i giorni.
15 giugno 2021
Fonte: Giornale di
Seregno
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
"Boniperti ? Grandi meriti sportivi, ma si oppose alla memoria
dell'Heysel"
di Mattia Cialini
Andrea Lorentini, presidente
dell'Associazione fra i familiari delle vittime: "Non si può far
finta che sulla tragedia di Bruxelles non abbia avuto una
responsabilità pesante. Non ha contribuito alla memoria e non
ha aiutato né sostenuto chi perse un familiare".
"Boniperti va giustamente
elogiato per quello che ha fatto da giocatore e da dirigente
della Juventus. Ma non si può far finta che sull'Heysel non
abbia avuto una responsabilità pesante, perché non ha
contribuito alla memoria della tragedia e soprattutto non ha
aiutato né sostenuto i familiari delle vittime. Specialmente
nella prima fase". Andrea Lorentini, giornalista di Arezzo, è
figlio di Roberto Lorentini, medico scomparso il 29 maggio 1985
a soli 31 anni nello stadio Heysel di Bruxelles, mentre si
giocava la maledetta finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e
Liverpool. La sua è una voce fuori dal coro nel giorno della
scomparsa di Giampiero Boniperti, stella della Juve per 15 anni
in campo (5 scudetti e 2 Coppe Italia) e poi diventato
presidente della società. Al timone della Vecchia Signora, nella
notte della tragedia in cui la Juve al cielo la sua prima Coppa
dei Campioni, c'era proprio lui. E oggi che è morto, Lorentini,
che guida l'Associazione fra i familiari delle 39 vittime
dell'Heysel (tra cui ci fu anche un'altra aretina, Giuseppina
"Giusy" Conti, morta ad appena 17 anni), sottolinea che "occorre
ristabilire un po' la verità delle cose su Boniperti". E sul
proprio profilo facebook ha anche scritto un post duro
sull'argomento. "Leggo da stamani i vari post su Giampiero
Boniperti. Soprattutto quelli di coloro che si battono
assiduamente per tenere viva la memoria dell’Heysel. Mi permetto
loro di ricordare che il sig. Boniperti è stato uno dei
principali oppositori di tale memoria. Oltre che di scarsa, per
usare un eufemismo, vicinanza ai familiari delle vittime. È
curioso che nei post, tranne alcuni rari casi, questo passaggio
venga omesso. Esaltando, legittimamente, l’alto valore del
giocatore e del dirigente che è stato Boniperti. Riposi in pace
perché la morte va rispettata sempre. Ma la morte non può e non
deve cancellare la storia. Infine mi auguro che lassù in
Paradiso possa incontrare mio nonno Otello (scomparso nel 2014 e
promotore dell'Associazione fra le vittime) e almeno di fronte
all’Altissimo abbia il coraggio di chiedere scusa".
18 giugno 2021
Fonte: Arezzonotizie.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
LA MEMORIA
Creato "per non dimenticare"
Mai un "Partenio-Lombardi" senza
il monumento Heysel ’85
di Luigi Salvati
Sui social l’appello
dell’autore dell’opera Spiniello: "Non dimentichiamoci che
c’è e che va preservato". Già in sede di presentazione del
nuovo impianto, l’architetto Zavanella assicurò: "Sarà
sicuramente salvato. È un dovere". Ad un anno almeno
dall’avvio dei lavori, repetita iuvant. Perché Avellino è
l’unica città d’Italia il cui impianto sportivo rende
omaggio alle 39 vittime bianconere.
"Per non dimenticare. Monumento
Heysel ’85 allo Stadio Partenio, Tribuna Montevergine. Non
dimentichiamoci che c’è e che va preservato prima della
demolizione dello stadio. Si tratta di una
plastoggettografia ad altorilievo di 3 metri. Sono sicuro
sarà stata prevista di certo una sistemazione nuova e che la
inaugureremo insieme": a raccogliere il pensiero di tanti
frequentatori del "Partenio-Lombardi" ci ha pensato
direttamente l’autore del monumento che si staglia tra la
Tribuna Montevergine e la Curva Nord e che guarda con
estrema discrezione il rettangolo verde di gioco. L’artista
avellinese Giovanni Spiniello, che alla sua Città e alla
provincia ha donato tante opere. Il desiderio, anzi
l’auspicio del Maestro, è che l’avveniristico stadio che
dovrà sorgere sulle ceneri del vecchio impianto di Via
Zoccolari porti con sé il monumento alla memoria, una
testimonianza di civiltà di cui Avellino - calcistica e non
- va orgogliosa. In un articolo datato settembre 2014, a
firma di Lara Tomasetta descriveva con cura di particolari
l’effige che da 35 anni è parte integrante dello Stadio
"Partenio-Lombardi". "Il monumento - scriveva la collega -
ha una base in argilla, la forma in gesso e la colata di
cemento armato ad alta resistenza. Una "reminiscenza
fossile", come ama definirla il suo autore. Un lavoro etico
e di denuncia che è sempre lì, a ricordarci la mutazione
dell’uomo in bestia, lo sfogo del barbaro che nulla ha a che
vedere con lo sport che davvero ci piace. Il dolore che
emerge dall’opera lo si intravede nei tanti volti ritratti.
La paura immane di aver perso un congiunto per un motivo
incomprensibile. Come è evocativa l’immagine centrale di
questa donna che urla per il dolore e all’interno dell’urlo
contiene il volto di un bambino, nel vano tentativo di
proteggerlo. Un potente lavoro di commemorazione, pensato e
sentito come un monumento alla speranza, un invito a
ricordare il piacere del calcio giocato". Avellino vuole il
nuovo stadio, ma desidera più di ogni altra cosa che il
monumento del Maestro Spiniello sia tutelato e trovi una sua
degna collocazione, magari all’interno del museo previsto
nel progetto avveniristico che ha fatto stropicciare gli
occhi a tutti coloro che l’hanno visto. Non a caso, nel
giorno della conferenza, la prima domanda rivolta a Gino
Zavanella architetto progettista fu proprio questa. Che ne
sarà del monumento dedicato alle vittime dell’Heysel ?.
Zavanella, pur ammettendo che in origine non sapeva della
sua presenza, non esitò nella risposta: "Me l’hanno
segnalato più persone, sarà sicuramente salvato. È un
dovere". Un vecchio adagio dice: "Repetita iuvant". E visto
che in questo caso la data di abbattimento e ricostruzione
del nuovo impianto è molto lontana (senza intoppi
burocratici tutto potrebbe cominciare alla fine della
prossima stagione agonistica), è bene ricordare
all’architetto Zavanella che tutta l’Irpinia, compreso
l’autore dell’opera, desiderano che quel monumento diventi
parte integrante del nuovo progetto. Le drammatiche immagini
dello stadio Heysel sono impresse negli sguardi attoniti di
chi ha vissuto quei momenti dalla televisione e di chi quel
mercoledì 29 maggio 1985 si trovava a Bruxelles per la
finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool.
Probabilmente Avellino è l’unica città d’Italia il cui
impianto sportivo rende omaggio alle 39 vittime e "Per non
dimenticare" è importante che quel monumento resti lì ad
imperitura memoria.
24 giugno 2021
Fonte: Orticalab.it
ARTICOLI STAMPA e WEB GIUGNO 2021
Meda, torneo benefico alla memoria delle vittime dell'Heysel
"Nella città di Meda si è
svolto l'ultimo torneo (il XIV) della stagione alla memoria
della tragedia Heysel organizzato dallo JOFC Meda 1991
"Gaetano Scirea" in collaborazione con il Comune di Meda. Il
Comitato di Reggio Emilia "Per Non Dimenticare Heysel" ha
partecipato come sempre accade tutte le volte che la
Tragedia di Heysel viene ricordata. Un torneo per piccini e
grandi con il ricavato che sarà devoluto alla ricerca dei
tumori e alla memoria di Fili. Molto bene organizzato e la
partecipazione è stata tantissima. Ringraziamo gli amici del
JOFC Meda 1991 per l'accoglienza e amicizia nei nostri
confronti, tutti i volontari e la loro gentilezza". Così in
una nota IULIANA BODNARI, Presidente Comitato Per Non Dimenticare Heysel RE.
12 luglio 2021
Fonte: Tuttojuve.com
ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021
Completata a Grugliasco la riqualificazione del
giardino in parte dedicato
alle vittime dell’Heysel
Sono terminati i lavori di
riqualificazione dell’area verde compresa tra via Galimberti
e via Montanaro, nella prima parte dedicata alle Vittime
dell’Heysel. I lavori, costati in totale poco più di 500mila
euro, nascono da un progetto che l’Amministrazione Comunale
ha deciso di condividere e costruire insieme ai residenti
della zona per poter garantire la massima fruibilità e
accessibilità in base alle esigenze della comunità locale.
Sono state, infatti, previste due aree gioco bimbi, la prima
dedicata alla fascia d’età 2-5 anni con altalena a due
posti, la torre, il tunnel, il labirinto e una struttura per
arrampicarsi; la seconda ai bambini tre i 5 e i 12 anni con
la piramide arrampicabile, una composizione gioco di
equilibrio e una struttura gioco arrampicata e scivolo. Ma
non solo: sono stati rifatti tutti i camminamenti pedonali,
installate attrezzature fitness nell’area dedicata allo
sport, installate 5 fontanelle ed elementi di arredo urbano
(panchine, gazebo e tavoli); le sedute esistenti in cemento
in una parte del parco sono state ritinteggiate e
risistemate per poter essere riutilizzate; sono state
localizzate tre aree ecologiche per la raccolta dei rifiuti
e realizzate le piattaforme di installazione; è stata
realizzata un’area di incontro e aggregazione simile a un
piccolo teatro con una seduta fissa per gli spettatori; in
prossimità di via Montanaro è stato previsto un ulteriore
spazio per la socialità, per sostare in compagnia mentre, a
metà del giardino, è stata realizzata un’area dedicata allo
sgambamento dei cani; sono stati messi a dimora 15 nuovi
alberi, che in parte hanno sostituito i 7 di cui si è reso
necessario l’abbattimento. Molta attenzione è stata poi
posta all’accessibilità, con l’abbattimento delle barriere
architettoniche, e alla sicurezza dell’area con il
potenziamento dell’illuminazione, che conta ora
complessivamente una cinquantina di pali, in parte
esistenti, tutti a led con l’ulteriore vantaggio di
aumentare l’efficienza energetica dell’impianto e la
predisposizione di cavidotti per l’installazione di un
futuro impianto di videosorveglianza. Infine, ma non ultima,
è stata realizzata una pista ciclabile di circa 400 metri a
doppio senso di circolazione, che si sviluppa all’interno
dell’area con un primo tratto lungo il perimetro esterno e
il tratto finale in abbinamento, anche se differenziato, al
camminamento pedonale. La stessa pista collega due percorsi
ciclabili già esistenti e dà continuità di percorso in
bicicletta tra via Galimberti e via Montanaro. (Uali)
12 Luglio 2021
Fonte: Quotidianopiemontese.it
ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021
Italiani e inglesi commemorano insieme tragedia
dell'Heysel
Sottolineati vincoli di
amicizia e rispetto tra i due Paesi.
(ANSA) - BRUXELLES, 14 LUG - Dopo la
bella e combattuta finale degli Europei di calcio 2020 a
Wembley, Italia e Inghilterra, insieme ed a Bruxelles,
hanno voluto sottolineare gli storici vincoli di
amicizia e rispetto che legano i due Paesi. Oggi infatti
l'ambasciatore d'Italia a Bruxelles, Francesco Genuardi,
si è recato, unitamente al suo omologo britannico,
Martin Shearman, allo stadio Heysel, alla presenza del
sindaco di Bruxelles, Philippe Close, per un momento di
raccoglimento comune in memoria delle 39 vittime della
finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool del
1985. I due ambasciatori - si legge in una nota - hanno
voluto rendere omaggio alle vittime ed alla città di
Bruxelles che ospita le due rappresentanze diplomatiche
tramite la deposizione di una corona di fiori, per
rilanciare forte il segnale di un'amicizia lunga nel
tempo che unisce Italia e Inghilterra, accomunate dalla
solidarietà e dal dovere della memoria verso le vittime
dell'Heysel dalla medesima passione per il calcio e per
lo sport. Questa iniziativa era già stata resa nota sui
social media alla vigilia della finale degli Europei di
calcio 2020 dai due ambasciatori, i quali in uno spirito
di rispetto reciproco ed amicizia - qualunque fosse il
vincitore della competizione europea - avevano
concordato di rendere, insieme al sindaco di Bruxelles,
un tributo alle vittime dell'Heysel. (ANSA).
14 luglio 2021
Fonte: Ansa.it
ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021
TRAGICA FATALITÀ
Strage
dell'Heysel, un altro lutto colpisce la famiglia Salvi
Un nuovo lutto colpisce la famiglia di Tarcisio
Salvi, l’unica vittima bresciana della tragedia
dell’Heysel del 1985. È morto il figlio Claudio, di 57
anni, stroncato da un infarto sotto gli occhi
dell’anziana mamma Marie Andries che oggi ha 85 anni.
Inutili i soccorsi. "Prima il marito e ora mio figlio.
Sono ingiustizie della vita. Cadendo mio figlio ha
sbattuto violentemente la testa contro un armadio e
forse senza quel colpo i medici avrebbero potuto
salvarlo dall’infarto" commenta in lacrime la donna
che da 36 anni lotta perché nessuno dimentichi quanto
accaduto il 29 maggio 1985 durante la finale di Coppa
Campioni tra Juventus e Liverpool con gli scontri tra
polizia e tifosi inglesi
(NdR: FALSO !) che provocarono il crollo di un muro del vecchio
stadio
di Bruxelles e la morte di 39 persone tra cui appunto il
bresciano Tarcisio Salvi. I funerali di Claudio Salvi
saranno celebrati domattina, lunedì, alle 9 a San
Gervasio.
18 luglio 2021
Fonte: Giornaledibrescia.it
ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021
CRONACA
Perse il marito
nella strage dell'Heysel, ora il figlio ucciso da un
infarto
Un'altra
tragedia familiare sconvolge la signora Marie Andreis.
Aveva già perso il marito Tarcisio Salvi il 29
maggio 1985: 49 anni, fu una delle 39 vittime (di cui 32
italiane) della strage dell'Heysel, lo stadio di
Bruxelles in cui si consumò una delle più terribili
tragedie della storia dello sport, con tifosi
schiacciati (anche per il crollo di un muro) e
precipitati poco prima della finale di Coppa dei
Campioni tra Juventus e Liverpool. Ma oggi un nuovo
dramma travolge Marie Andreis detta Marisa, 85 anni,
vedova di Tarcisio Salvi: il figlio Claudio è morto
nella sua abitazione di San Gervasio, sotto gli occhi
attoniti della madre, colpito da un infarto. L'uomo, 58
anni, si sarebbe sentito male e avrebbe anche battuto la
testa contro un armadio. Purtroppo per lui non c'è stato
niente da fare. Oltre alla madre lo piangono le sorelle
Marina, Giovanna e Karin. La camera ardente è stata
allestita in casa: i funerali sono stati celebrati
lunedì mattina. "Prima il marito e ora mio figlio: sono
ingiustizie della vita", ha dichiarato la signora Marie
Andreis al Giornale di Brescia.
19 luglio 2021
Fonte: Bresciatoday.it
ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021
Organizzazione super dello Juventus Club Meda: il
ricavato devoluto al sodalizio Insieme per Fily
Grande successo per il torneo di calcio
Dieci giorni di
festa in piazza Cavour per la 14esima edizione: a
trionfare la squadra Bar Moderno.
MEDA (gbn) - Grandissimo successo per la
quattordicesima edizione del trofeo "29.05.85 alla
memoria" e la quarta edizione del torneo "Un gol per
Filippo", promosso dallo Juventus Club Meda per
ricordare le vittime della tragedia dell'Heysel.
Dieci giorni di partite e divertimento in piazza
Cavour, fino al gran finale di domenica 11 luglio.
Gare tre contro tre nella "gabbia", ma non sono
mancati buona cucina, divertimento e musica dal vivo
oltre alla possibilità di vedere insieme le gare
degli Europei e della nazionale. Il ricavato del
torneo, organizzato in collaborazione con il Comune,
sarà devoluto all'associazione "Insieme per Fily"
per la ricerca e la lotta contro l'osteosarcoma.
Grande la soddisfazione da parte del presidente
Stefano Borgonovo: "L'idea di questo torneo ci è
nata poco tempo fa e in meno di due mesi siamo
riusciti a mettere in piedi dieci giorni di partite,
serate ed eventi. Ci siamo assunti rischi e abbiamo
fatto scommesse, perché di giorno in giorno le
regole e i coprifuochi continuavano a cambiare.
Tutto questo è stato possibile grazie al supporto
dei "miei" ragazzi e ragazze, su cui sapevo di poter
contare e che ancora una volta ringrazio di cuore.
Non si sono mai fermati un minuto per permettere ai
nostri ospiti di godersi la giornata. Sono stati
dieci giorni di fuoco e la stanchezza accumulata è
stata tanta, ma chiudere con la vittoria della
nazionale ci ha ripagato di tutti i nostri sforzi.
Lo Juventus Club Meda ha dimostrato di essere una
macchina ben oliata in grado di viaggiare al
massimo". A partecipare sono state ben 28 squadre,
inizialmente suddivise in sette gironi da quattro.
Conclusa la fase a gironi, il torneo è poi
proseguito con la fase eliminatoria, sino ad
arrivare alla finale che si è disputata tra
Termoidraulica Forcolin e Bar Moderno. Ad
aggiudicarsi la vittoria finale è stata proprio
quest'ultima squadra.
27 luglio 2021
Fonte: Giornale di Seregno
ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021
Pizzul: "L'Heysel è il dolore più angoscioso,
una memoria che talvolta vorrei cancellare"
di Rosa Doro
L'ex telecronista Bruno Pizzul, 83 anni, in
un'intervista al Corriere della Sera è tornato a
parlare del dramma dell'Heysel: "L'Heysel è il
dolore più angoscioso. Per la mia coscienza di uomo.
Non è possibile andare a fare la telecronaca e dover
parlare di 39 morti. È una memoria che talvolta
vorrei cancellare, ma non si può scordare ciò che
dovrebbe portarci verso comportamenti più sereni e
meno delittuosi".
30 luglio 2021
Fonte: Tuttojuve.com
ARTICOLI STAMPA e WEB LUGLIO 2021
4° Memorial
"Mauro Tartaglia"
Premiati i due
migliori temi su Heysel e Superga
di Domenico
Laudadio
A Melfi domenica 26
settembre 2021 la consegna delle pergamene di merito
agli studenti di scuola media distintisi
nell’elaborazione dei componimenti. Le due lezioni (in
DAD) sulle tragedie di Superga e dell’Heysel,
dedicate in primavera agli studenti di terza media
dell’Istituto Comprensivo Statale "M.
Ferrara-Marottoli", hanno prodotto alcuni temi e
disegni da svolgere liberamente. Il frutto del
lavoro dei ragazzi (diplomatisi in giugno) sarà
esposto nella mostra denominata "Settanta Angeli in
un unico cielo: Heysel e Superga, tragedie sorelle"
il 26 settembre 2021 a Melfi. La cornice della
cerimonia di premiazione dei 2 migliori temi svolti
(FEDERICA TUCCI 3A - FRANCESCO MASSERINI 3D) sarà il
4° Memorial "Mauro Tartaglia", manifestazione in
memoria del pregevole educatore, amministratore
pubblico e animatore civile scomparso nel 2017. Suo
figlio Gianluca, Presidente del Toro Club Melfi
"Gian Paolo Ormezzano" lo ha organizzato in
collaborazione con la società Virtus Avigliano, il
Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti
Basilicata, il Settore Giovanile Scolastico della
Figc e con il Patrocinio di Regione Basilicata,
Provincia di Potenza, Comune di Melfi, Torino
Football Club, Coni e Croce Rossa Italiana.
L’evento vuole
spirarsi proprio in natura del suo svolgimento alla
"poliedrica" personalità di Mauro Tartaglia che
impegnò tutta la sua vita a costruire le fondamenta
di una civiltà di valori, dedicandosi generosamente
in qualità di padre e insegnante all’educazione
scolastica, culturale e sportiva nel suo amato
comune natio. Protagonisti assoluti del suo cammino
i giovani che si approcciavano alle cose della vita
(come le chiama Antonello Venditti). Numerose le
manifestazioni cittadine che si svolgeranno sabato
25 e domenica 26 settembre in Melfi davanti ad un
mitico ospite d’onore: Paolo Pulici, campione
d’Italia del Torino nel 1976 e della Nazionale. Si
passerà dal calcio giocato dei giovanissimi delle
scuole locali (Esordienti, Piccoli Amici e Pulcini)
sul prato dello stadio "Arturo Valerio" alle mostre,
alle tavole rotonde e alla consegna di alcuni
riconoscimenti presso il Centro Culturale cittadino
"Nitti".
Per quanto riguarda
me, "docente di Heysel", ringrazio di cuore la
professoressa Marianna Di Bello per questa
esperienza davvero unica quanto privilegiata.
Sebbene con i grandi limiti della didattica a
distanza che impediva di guardare negli occhi gli
studenti durante la narrazione ho percepito nel
dibattito attenzione e curiosità sul tema,
particolarmente arduo per la durezza di alcuni
contenuti. Questo mio ruolo specifico era delegato
in armonia con le attività statutarie fondamentali
dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime
dell’Heysel nella quale opero mediaticamente
occupandomi del sito e dei canali social ufficiali.
Un affettuoso ringraziamento all’amico Gianluca
Tartaglia, ideatore del Memorial e del progetto
scolastico, il quale certamente avrà reso orgoglioso
papà Mauro.
"La tragedia
non è morire ma dimenticare"
Superga, 4 maggio
1949; Heysel, 29 maggio 1985. L’importanza della
memoria e del superamento delle rivalità nel ricordo
di queste tragedie.
FEDERICA TUCCI (3A) - "Superga e
Heysel: due grandi tragedie sportive avvenute molto
tempo fa ma accomunate dallo stesso destino... Tante
vite spezzate. La vera tragedia non è morire ma
dimenticare e ciò si può evitare solo se da questi
avvenimenti si riesca a trarre la vera essenza dello
sport cioè quella di una leale competizione tra
squadre. È importante che queste tragedie rimangano
impresse nella memoria affinché non si commettano
più gli errori del passato ma avvenga un cambiamento
nella mente dei tifosi e dei giocatori. Occorre
utilizzare una prospettiva diversa e avere la
consapevolezza che lo sport oggi è diventato
un grande business tra società, giocatori e sponsor.
Basta tornare un po’ indietro negli gli anni per
capire il vero e puro valore dello sport del calcio
che non è fatto di rivalità e di odio ma di voglia
di fare e mettersi in gioco, aiutando la propria
squadra anche con una semplice parola di
incoraggiamento. La memoria di queste tragedie e il
loro ricordo ci deve portare al superamento delle
rivalità estreme e violente. Bisogna, invece, che
tra le squadre ci sia una rivalità sana affinché nei
giocatori scaturisca la voglia di mettersi in gioco
e di dare il meglio di sé per dimostrare le proprie
capacità in primis a sé stessi e poi anche ai
tifosi. Ricordare queste tragedie ci aiuta a capire
che l'importante è giocare per il puro piacere di
stare insieme e crescere sia in squadra e in ambito
sportivo sia individualmente prendendo spunto dalle
qualità dei propri compagni di squadra".
MOTIVAZIONE GIURIA:
"Abbiamo scelto il tema di Federica Tucci, perché è
molto coinvolgente e dettagliato, soprattutto ben
scritto".
FRANCESCO MASSERINI (3D) - "Le
tragedie di Superga e dell’Heysel sono "Tragedie
sorelle" perché accomunate dalle lacrime versate per
i "70 angeli" volati in cielo troppo presto per la
fatalità di un incidente aereo nel primo caso e per
il comportamento violento degli hooligans nel
secondo. Dalla memoria di queste tragedie, senza
distinzione di colori e bandiere calcistiche, si
deve acquisire la consapevolezza che il calcio sta
diventando uno "sport malato" sempre più spesso
alimentato dalla violenza delle tifoserie
avversarie. Non bisogna dimenticare, pertanto, le
lacrime versate per questi settanta angeli volati in
cielo troppo presto, ma recuperare il vero senso di
lealtà e correttezza di questo sport attraverso
l’esempio dei giocatori del "Grande Toro" che
giocavano un calcio pulito, nel quale si respiravano
i valori di sana competizione, di fratellanza e di
condivisione, valori ormai dimenticate dai giocatori
di oggi".
MOTIVAZIONE GIURIA:
"Abbiamo scelto il tema di Francesco Masserini,
perché si differenzia dagli altri per il modo di
esprimersi accurato e per la descrizione
circostanziata degli eventi".
17 settembre 2021
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
ARTICOLI STAMPA e WEB
SETTEMBRE
2021
"Lezioni di memoria"
Classi di studenti
reggiani commossi nell’apprendere davanti al
monumento ciò che accadde nel 1985 allo stadio
Heysel.
"Lezioni di
memoria": è questo il titolo scelto dal Comitato di
Reggio Emilia "Per Non Dimenticare Heysel"
dell’iniziativa volta a sensibilizzare la gente su
una tragica vicenda. La tragedia avvenne il 29
maggio 1985, poco prima dell’inizio della finale di
Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool allo
stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39
persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite
più di 600. In quella tragedia rimase ucciso anche
un reggiano, Claudio Zavaroni, 28 anni: un ragazzo
solare e pieno di vita, uno sportivo dal cuore
grande, che tentò di salvare altre persone quando fu
travolto dalla ferocia degli hooligans. "Capita
spesso che la gente si ferma, guarda il monumento,
legge la didascalia posta di fronte al monumento -
spiega la Presidente Iuliana Bodnari - e qualcuno di
noi c’è sempre vicino al monumento. Rossano, il
nostro primo volontario, si avvicina e chiede alla
persona se sa di cosa si tratta e se vuole avere
qualche delucidazione in proposito. Accettano sempre
l’invito: qualcuno è già informato, ma non conosce
molti i dettagli, quindi ci presentiamo e spieghiamo
cosa significa quel monumento". "Recentemente
abbiamo conosciuto una persona affabile che aveva
visto da poco il video su YouTube abbastanza
esplicito con immagini forti", evidenzia Iuliana.
"Rossano ha fatto la conoscenza del prof. Fabio che
insegna allo Scaruffi dove studiò anche Rossano.
Raccontando i fatti di quella terribile tragedia
Fabio dice che gli piacerebbe tantissimo portare sul
posto, davanti al monumento, le sue classi, anche
perché sentendo i racconti direttamente dalle
persine coinvolte sarebbe tutt’altra cosa. Pur
rivivendo momenti dolorosi ci si rende conto solo
guardando quelle steli quello che avvenne quel
giorno". Detto e fatto: gli studenti del Prof. Fabio
sono stati accompagnati nel parco davanti al
Mirabello e tutti in semicerchio hanno ascoltato con
molto interesse le spiegazioni di Rossano. "Così
sono nate le nostre "LEZIONI DI MEMORIA" all’aria
aperta. Sono già venute quattro classi in diverse
giornate ed è stato veramente molto appagante vedere
i loro sguardi attenti e commossi nel sentire ciò
che successe per una partita di calcio". Volevano
solo vedere una partita di calcio e non tornarono
più a casa in 39. NESSUNA PERSONA È MORTA FINCHE’
VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA.
29 settembre 2021
Fonte:
Nextstopreggio.it
ARTICOLI STAMPA e WEB
SETTEMBRE
2021
Il tifo che va oltre
Toro e valori,
Cuore Melfi
di Alberto
Manassero
Il Granata Club
lucano porta Superga e l'Heysel a scuola: che
risposta da prof e alunni !
Spesso siamo troppo
distratti dalle sciocchezze che crediamo vitali, per
accorgerci dei dettagli - questi sì vitali - che
sono piccoli pur designando e disegnando grandi
cose. Sassolini disseminati per il mondo e vieppiù
per l’Italia a insegnarci, per esempio, quanto e
come dalla tragedia, dai suoi dolori eterni e
infinite lacrime, sia possibile, diremmo doveroso
tentar la semina di fiori, e di vare qualità:
lezioni ammonimenti, progressi, sentimenti,
ragionamenti, ravvedimenti, stimoli, emozioni.
eccetera. A Melfi capitale del Vulture c'è una
fabbrica oltre alla Fiat: proprio una fabbrica di
quei sassolini: il suo simbolo è stato, e resta il
compianto Mauro Tartaglia, per caso (ma guarda caso)
gigantesco cuore granata. Tra i motori della
fabbrica melfitana, uno di elevata cilindrata è il
Toro Club "Gian Paolo Ormezzano: presieduto dal
figlio di cotanto padre, Gianluca Tartaglia.
Gianluca è un traino, autorevole locomotiva di idee,
progetti, fatti: sassolini Toro e oltre il Toro. Con
lui, un pugno di fedelissimi (granata) pronti a
farsi in quattro e anche in otto, quali Savino
Vurro, Gianluca Vitucci, Michele Garramone, a tirare
un club che protegge e impugna gli ideali del Toro e
di vita, e un nutrito numero di appassionatissimi
soci. Meriterebbero tutti una citazione, ne
peschiamo due: il brillante giornalista Rai Luigi Di
Lauro e l'attivissimo sindaco di Castelmezzano,
autentica gemma delle dolomiti lucane, Nicola
Valluzzi, esempio di come sia assolutamente
possibile, malgrado tutto produrre idee e
trasformarle in fatti. L’ultimo, in ordine di tempo,
sassolino disseminato dal Toro Club Melfi ha preso
spunto, e decisivo aiuto dalla coraggiosa idea di un
altro essere unico quasi mitologico dell’emisfero
granata: Giampaolo Muliari, direttore del Museo del
Grande Torino e della leggenda Granata. Il quale,
non senza pene organizzò la mostra "70 angeli in un
unico cielo - Superga-Heysel: tragedie sorelle".
Ebbene, in concomitanza con la festa del Club - che
ha ospitato e premiato Paolo Pulici, in ciclonica
forma, assieme alla consorte Claudia - e con il "4°
Memorial Mauro Tartaglia – Educazione, cultura,
sport" Gianluca e il suo consesso di cuori granata
hanno avuto il coraggio, non solo la forza, di
portare Superga e l’Heysel dentro la scuola. Nello
specifico, l’istituto comprensivo
"Ferrara-Marottoli". Hanno trovato terreno fertile,
il che è per nulla scontato, in un dirigente
scolastico illuminato quale è Antonietta Iuliano e
in docenti appassionati e, soprattutto che sanno
appassionare gli studenti: Filomena Barozzino,
Antonietta Bitorsoli, Raffaella Arcieri e la loro
"capitana" Marianna Di Bello. Definire Marianna una
professoressa è giusto, ma le si fa torto: è
maestra, innanzitutto, il che è ben di più. Non sale
in cattedra, per lo meno non prima di aver scovato
la chiave per aprire anima e cuore dei propri
alunni, di aver stabilito un contatto e costruito un
piano di confronto comune. Non butta il suo sapere
in faccia agli scolari un tanto al chilo - inutile
routine d’ufficio per troppi - cerca di farglielo
assaggiare, di fargliene venire voglia, fame. Il
progetto ha spinto le classi medie 3A e 3D a
liberare le proprie emozioni e i propri pensieri e a
metterli su carta in forma scritta (premi a Federica
Tucci e Francesco Masserini) e grafica (premi a Sara
Tobia e Lidia Giorgetti), esercizio sempre più
difficile per i ragazzi di oggi, è salvifico
stimolarli: ne sono uscite opere sorprenderti almeno
quanto commoventi. Un piccolo sassolino di
progresso. E di bellezza.
6 ottobre 2021
Fonte:
Tuttosport
ARTICOLI STAMPA e WEB
OTTOBRE 2021
PER NON
DIMENTICARE I 39 CADUTI
Lezioni di memoria
sulla tragedia allo stadio Heysel
di Giuseppe Galli
Gli studenti della
quinta D dell’istituto Scaruffi a "lezione di
memoria".
Nel 2007, quando venne
restaurato il monumento che si trovava ormai in
stato di abbandono, Iuliana Bodnari e Rossano
Garlassi, rispettivamente presidente e promotore del
comitato "Per non dimenticare Heysel", speravano, un
giorno, di vedere le giovani generazioni recarsi nel
parco di via Matteotti, di fronte alla tribuna dello
stadio Mirabello, per capire cosa fossero quelle 39
stele sistemate l'una accanto all'altra e a chi
fossero dedicate. Loro, l'impegno di tramandare la
memoria della tragedia avvenuta il 29 maggio 1985
allo stadio Heysel di Bruxelles - quando prima della
finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e
Liverpool persero la vita 39 tifosi (tra i quali il
fotografo reggiano di 28 anni, Claudio Zavaroni)
uccisi dalla follia degli hooligans inglesi - ce
l'hanno messo tutto, senza mai fermarsi un solo
attimo.
E poco tempo fa,
proprio grazie al loro impegno costante e
quotidiano, sono stati premiati, o meglio hanno
ricevuto una visita che ha dato nuovo impulso al
loro impegno, ispirando l'Iniziativa "Lezioni di
memoria", dedicata ai giovani d'oggi, alla
generazione dei cosiddetti "millennians", nati più
di quindici anni dopo quel tragico fatto. Erano nei
pressi del monumento, luliana e Rossano quando, nei
giorni in cui stava iniziando il nuovo anno
scolastico, si è avvicinata una persona che voleva
avere informazioni, sia sul monumento, sia su ciò
che accadde 36 anni fa. In vista dell'arrivo della
stagione invernale la presidente del comitato e il
suo braccio destro stavano sistemando l'area attorno
al monumento, occupandosi dell'erba seminata a
primavera, sistemando la bacheca e i sassi: insomma,
la loro opera di volontariato, dedicata al ricordo
delle vittime dell’Heysel continua senza sosta.
"Quella persona si è
avvicinata - ricorda Iuliana Bodnari - e ha detto
che voleva sapere qualcosa di più sulla tragedia: un
po’ era informato, avendo visionato su Youtube un
video abbastanza esplicito, e si è subito instaurato
un rapporto piacevolissimo, con scambi di domande e
risposte. Si chiama Fabio Pigmei, è un insegnante
dell’Istituto Scaruffi, dove ha studiato anche
Rossano. Fabio si è mostrato molto attento al
racconto di questa terribile tragedia che ha causato
la morte di 39 persone per una partita di calcio".
Parlando con i referenti del comitato, l’insegnante
ha espresso il desiderio di portare davanti al
monumento le sue classi, per spiegare loro la storia
di quella tragica notte, quella del monumento
(sconosciuta ai più) e l’attività dello stesso
comitato "Per non dimenticare Heysel" che ogni anno
organizza partecipate cerimonie in ricordo dei
caduti.
"Detto, fatto -
prosegue Iuliana Bodnari. Fabio sta accompagnando al
monumento le sue classi e abbiamo intitolato questo
incontro "Lezioni di memoria". È la prima volta in
assoluto da quando, nella primavera del 2007, è
stato restaurato il monumento che gli studenti
visitano e apprendono storie di vita dl chi non c'è
più e che non si trovano su Wikipedia di sicuro. Il
nostro sogno si è avverato: vedere ragazzi e ragazze
che non erano neppure nati nel 1985, quando è
successa quella tragedia, prestare attenzione e
rimanere attoniti di fronte al fatto che tutto ciò
sia potuto accadere. Vedere i loro volti, i loro
occhi attenti e persino la commozione non ha prezzo.
Queste lezioni - aggiunge Iuliana - proseguiranno
davanti al monumento dove ci si può veramente
rendere conto e assorbire tutto il dolore che ogni
stele fa arrivare nelle nostre anime. Noi, da parte
nostra, ci impegneremo sempre al massimo per far
conoscere questa tragedia, la storia di ognuna delle
39 vittime, la nostra cura per questo monumento
unico nel suo genere, per renderlo visibile in tutti
i modi: perché nessuna persona è morta finché vive
nel ricordo di chi resta".
Nel 1991 Reggio fu la
prima città italiana a dedicare un'opera d'arte alle
vittime dell'Heysel: fu realizzata dallo scultore
fiammingo Gído Vanlessen e venne chiamata "Per non
dimenticare Heysel". Con lo stesso obiettivo,
quattordici anni fa, a Reggio è nato il Comitato
Heysel. Il 28enne reggiano Claudio Zavaroni era un
ragazzo allegro, sportivo, che provò in tutti i modi
a salvare altre persone quando fu travolto dalla
carica micidiale degli hooligans, ma venne travolto
e ucciso a sua volta.
7 ottobre 2021
Fonte: Gazzetta di
Reggio
ARTICOLI STAMPA e WEB
OTTOBRE 2021
Arezzo, sopravvissuto all'Heysel, negata pensione
come vittima del
terrorismo: scattata la prescrizione
Tempo scaduto.
Niente pensione al sopravvissuto dell'Heysel. Uscì
vivo dallo stadio maledetto ma da quel 29 maggio
1985 l'incubo lo perseguita: corpi schiacciati,
morti, terrore. Per questo L.C., aretino di 67 anni,
ha chiesto di accedere ai benefici della legge 206
del 2004 sulle vittime del terrorismo. Perché gli
hooligans inglesi che scatenarono l'inferno,
sostiene il 67enne, sono da equiparare ai
terroristi. Così, si è rivolto al giudice del lavoro
di Arezzo, portando i documenti e la sua
testimonianza di reduce della strage che fece 39
morti e 600 feriti. La richiesta poggiava proprio
sulla qualificazione di "terroristi", dei
violenti sostenitori del
Liverpool che la sera della finale di Coppa dei
campioni tra Juventus e Reds, con il loro assalto ai
sostenitori bianconeri generarono la sciagura. In un
impianto inadeguato, con forze dell'ordine
impreparate, il fuggi fuggi si trasformò in
carneficina. Il 67enne ha ricordato al giudice
Giorgio Rispoli quei momenti: le voci disperate, i
tifosi juventini pigiati come sardine per le cariche
degli hooligans, il sangue, il muro della curva Z
che crolla, i corpi a terra, i piedi sopra le teste
delle persone. Poi lui, svenuto, si risvegliò
seminudo nella tenda dove lo medicavano. Per altri
fu la fine, tra i morti la giovanissima Giuseppina
Conti di Rigutino e il medico Roberto Lorentini di
Arezzo, che si prodigò fino all'ultimo per
soccorrere gli altri e rimase travolto dalla calca.
In seguito a quegli eventi il sopravvissuto ha
sviluppato un "disturbo post traumatico da stress",
patologia analoga a quella dei reduci di guerra. Da
qui la richiesta di accesso alla legge 206. Contro
di lui si è costituito il Ministero dell'Interno. La
causa è stata risolta il 13 ottobre dal giudice
dichiarando il ricorso "infondato" e quindi da
respingere. Il giudice infatti si è dovuto attenere
ad un dato oggettivo: la prescrizione. L'istanza per
il riconoscimento dei benefici infatti "è stata
presentata oltre il termine decennale di
prescrizione". L'uomo ha agito per ottenere la
dichiarazione della propria qualità di vittima del
terrorismo il 16 aprile 2020 "ben oltre 10 anni
dall'entrata in vigore della legge del 2004 che per
la prima volta ha individuato la figura della
vittima del terrorismo e delle stragi di tale
matrice". Causa chiusa. Considerato "il particolare
rilievo sociale della materia e la novità della
questione giuridica, senza precedenti", il giudice
ha compensato le spese di lite tra le parti. Resta
aperto l'interrogativo giuridico di fondo sulla
possibile equiparazione fra movimento hooligans e
organizzazioni terroristiche, in assenza, nella
normativa italiana, di una definizione puntuale e
dettagliata di terrorismo.
21 ottobre 2021
Fonte:
Corrierediarezzo.corr.it
ARTICOLI STAMPA e WEB
OTTOBRE 2021
La Gioia dello Sport
L’Associazione al fianco
dei giovani di Acerra in occasione dell’apertura del
nuovo centro di aggregazione oratoriale sorto "per
contrastare la povertà educativa" nel comune
campano.
Un nuovo centro
sportivo giovanile ad Acerra nasce per volontà e
dedizione della comunità locale e in virtù
dell’orientamento cristiano e sociologico ispirato
dalla Pastorale dello Sport Diocesana. Il nostro
Presidente Andrea Lorentini è stato invitato fra i
graditi ospiti ad animare la cerimonia
d’inaugurazione il 29 ottobre alle ore 18:00 presso
la sede del Centro Sportivo in via Nino Bixio,
dichiarato pubblicamente dagli addetti ai lavori
"un’opera straordinaria in favore dei giovani
locali, in particolar riguardo per i minori in
difficoltà". L’opera è stata realizzata coprendo la
maggior parte dei costi grazie al contributo
dell'8X1000 e con altri fondi elargiti dalla
Diocesi. Insieme ad Andrea Lorentini alla
manifestazione parteciperanno il Vescovo e il
Sindaco di Acerra, Mons. Antonio Di Donna e Raffaele
Lettieri, l’Assessore Regionale alle Politiche
Sociali Lucia Fortini. Per l’occasione prevista
anche la partecipazione straordinaria del
giornalista Tommaso Liguori, Caporedattore di
SkySport. L’evento, date le restrizioni
dell’emergenza sanitaria in atto per il covid-19,
sarà riservato ad un pubblico limitato con accesso
su invito. Probabile la trasmissione in diretta
dell’evento sul canale social Facebook della Diocesi
di Acerra.
Per suo fondamento
statutario l’Associazione fra i familiari delle
Vittime dell’Heysel offre amichevole collaborazione
ad ogni ente impegnato nell’educazione civica al
fine di promuovere i valori etici di una sana
attività agonistica e della non violenza. Ancora con
maggiori attenzioni, quindi, i suoi membri si
impegneranno solidali, nel caso specifico, al fianco
di questi ragazzi che abitano in un delicatissimo
territorio geografico, minato dalle note
problematiche affinché la propria tragedia privata
sfoci in un percorso spiritualmente rigenerativo
trasfigurandosi in bene sociale, soprattutto in nome
della memoria e del sacrificio dei propri cari.
26 ottobre 2021
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
ARTICOLI STAMPA e WEB
OTTOBRE 2021
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