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ARTICOLI GENNAIO-APRILE 2020
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GENNAIO-APRILE 2020
ARTICOLI STAMPA e WEB GENNAIO 2020

Ancora vandali a San Casciano: scritte contro Scirea e i morti dello stadio Heysel

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2020

Inaugurazione "Parco Heysel 29 maggio 1985"

Portomaggiore intitola il parco pubblico alle Vittime dello Stadio Heysel

Portomaggiore si fa luogo di memoria. Un parco dedicato alle vittime dell’Heysel

Messaggio del Presidente Andrea Lorentini alle Autorità ed ai Cittadini di Portomaggiore (FE)

Juve, inaugurato a Portomaggiore il "Parco Vittime dell’Heysel"

Juve, inaugurato il "Parco Vittime dell'Heysel" in provincia di Ferrara

Un parco terrà vivo il ricordo delle vittime dello stadio Heysel

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2020

Granata e bianconeri: "tregua olimpica" per fare memoria della tragedia di Superga

L’idea di Beccaria: "Il 4 maggio a Superga una delegazione di tifosi della Juventus"

La verità quella che turba

ll Milan ricorda l'omaggio del 1990 alle vittime dell'Heysel

Ancora vandali a San Casciano: scritte

contro Scirea e i morti dello stadio Heysel

SAN CASCIANO - Di nuovo. Ancora una volta sono comparse a San Casciano scritte offensive nei confronti della memoria di Gaetano Scirea e dei 39 tifosi della Juventus morti allo stadio Heysel prima della finale di Coppa Campioni con il Liverpool il 29 maggio 1985. Stavolta siamo sulla via Cassia, e la scritta che vedete è stata vergata sul muro del chiesino che si trova al bivio fra la stessa Cassia per Firenze e via Decimo, a pochi metri da piazza Zannoni ("La Stazione"). Probabilmente il tratto più trafficato di tutto il capoluogo. La volta scorsa le scritte erano comparse lungo i muri di viale Pertini, la circonvallazione di San Casciano (qui l’articolo) nel dicembre 2018. Scritte che arrivano in settimane in cui a San Casciano gli atti vandalici si sono fatti pressanti: prima l’abbattimento dell’albero di Natale nell’area ex Stianti; poi le bestemmie, le frasi blasfeme e le scritte offensive nella zona del convento delle Clarisse. Infine, ecco l’ennesima offesa alla memoria di 40 persone morte. E non vogliamo neanche scomodare la motivazione di presunte "fedi calcistiche". E a chi obbietterà dicendo… "Non scrivete di queste cose, gli date solo visibilità", rispondiamo che il nostro mestiere è fare cronaca. Che si deve sapere che c’è certa gente in giro. Che sicuramente hanno famiglie. Che devono sapere. E non voltarsi dall’altra parte. Perché no, non sono "ragazzate".

3 gennaio 2020

Fonte: Sportchianti.it

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Portomaggione (FE) sabato 22 febbraio 2020

Inaugurazione "Parco Heysel 29 maggio 1985"

Nel maggio 2017, accogliendo la proposta del consigliere Roberto Badolato, l’Amministrazione Comunale di Portomaggiore (FE) "ha intrapreso un percorso per intitolare un parco pubblico della cittadina alle vittime dell'Heysel". La targa commemorativa verrà posizionata nell'area verde di via Modena che ospita anche uno spazio riservato alle attività ludiche dei bambini. L’inaugurazione del Parco si terrà alle ore 11.00 del 22 febbraio 2020, il giorno della partita di campionato Spal-Juventus, al fine di ospitare sul posto per l’occasione una rappresentanza della società bianconera. Ufficialmente l’invito alla cerimonia è stato rivolto dall’ Assessore ai Lavori Pubblici e allo Sport, Dario Bernardi, anche all’Associazione dei Familiari delle vittime dell'Heysel. Il Presidente Andrea Lorentini ha ringraziato "profondamente l'intera Giunta per aver dato seguito alla proposta di intitolazione di un parco pubblico alle vittime dell'Heysel", poiché "iniziative di questo tipo servono per tenere viva la memoria e favorire il ricordo soprattutto nelle nuove generazioni". "Purtroppo e con dispiacere" ha comunicato che nella stessa data non potrà presenziare alla manifestazione "in quanto impegnato ad Arezzo nell'assemblea annuale dei soci dell'Associazione" e che invierà all’amministrazione un messaggio da leggere durante la cerimonia.

13 febbraio 2020

Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2020  

Portomaggiore intitola il parco pubblico alle Vittime dello Stadio Heysel

Cerimonia ufficiale sabato 22 febbraio con le autorità e con Gianluca Pessotto della Juventus.

Portomaggiore - Sabato 22 febbraio alle ore 11 a Portomaggiore, il parco pubblico di via Modena sarà intitolato alle "Vittime dello stadio Heysel" a ricordo della tragedia avvenuta presso l’omonimo Stadio di Bruxelles per la finale della Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool il 29 maggio 1985, dove persero la vita 39 persone. La cerimonia avverrà alla presenza delle autorità locali e di Gianluca Pessotto, Football Teams Staff Coordinator Manager della Juventus Fc. L’Amministrazione comunale di Portomaggiore si è avvalsa per questa iniziativa della disponibilità e collaborazione di Juventus Fc e dell’Associazione Familiari delle Vittime dell’Heysel.

18 febbraio 2020

Fonte: Estense.com

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2020  

Portomaggiore si fa luogo di memoria

Un parco dedicato alle vittime dell’Heysel

di Sergio Armanino

Sabato la cerimonia di intitolazione alla presenza dello juventino Pessotto. Badolato: i giovani devono sapere e imparare.

LA STORIA - Portomaggiore da sabato avrà un parco intitolato alla memoria delle vittime dello stadio Heysel. A 35 anni di distanza da quella sera di follia e morte a Bruxelles, dove persero la vita 39 persone prima che si disputasse la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, sabato mattina l’area verde di via Modena diventerà un luogo per ricordarle.

IL PERCORSO - "È il punto d’approdo - spiega l’assessore allo sport Dario Bernardi - di una proposta di un capogruppo di opposizione, Roberto Badolato, a cui abbiamo risposto in maniera positiva. Ci siamo attivati, abbiamo scelto il luogo, un parco pubblico in cui ci si ritrova per giocare, abbiamo contattato la Juventus e l’Associazione familiari delle vittime, ricevendo risposta positiva da entrambe, la Juventus si è resa disponibile a portare le proprie insegne. Rimaneva da fissare la data per la cerimonia, ed è stata scelta nel giorno in cui la Juventus incontrerà la Spal, quindi ci hanno comunicato che a rappresentarla verrà Gianluca Pessotto. Non potrà essere presente, invece, il presidente dell’Associazione vittime, Andrea Lorentini, ma manderà un messaggio che leggeremo e ci ha autorizzati a usare il loro logo, inoltre ci hanno detto che daranno risalto all’iniziativa sul loro sito internet". In effetti l’appuntamento è già presente su quelle pagine virtuali, mancano solo le foto della cerimonia che si svolgerà appunto sabato, con inizio alle 11.

IL PROMOTORE - Ma sentiamo l’artefice di tutto questo, appunto Roberto Badolato, che avanzò questa richiesta già nel 2017: "In effetti è un paio d’anni che la stavo sollecitando, finalmente riusciamo a farla: un’iniziativa importante sia per il territorio, sia per le vittime, sia per lo sport, che doveva essere festa anche quella sera e invece... Perché ricordare proprio le vittime dell’ Heysel ? Da sempre sono tifoso juventino, ma soprattutto perché nello sport intolleranza e fatti delittuosi meritano un momento di ricordo, perché lo sport dev’essere aggregazione e festa e mai lutto. Le tragedie vanno raccontate ai giovani, anche questa, perché non si ripetano. Anche domenica scorsa è stata picchiata una ragazza arbitro, bisogna dare segnali".

L’APPUNTAMENTO - E allora, tutti in via Modena sabato alle 11, per ascoltare le parole dell’ex giocatore bianconero e ora dirigente del club in cui ha militato per 11 stagioni (243 presenze, ma anche 22 con la maglia azzurra dell’Italia), che all’epoca di quei tragici fatti era solo un ragazzino di 15 anni che si affacciava al mondo del calcio (iniziò il proprio percorso nelle giovanili del Milan due anni dopo), ma che di certo visse quelle ore di tragedia e passione.

20 febbraio 2020

Fonte: Lanuovaferrara.gelocal.it

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Inaugurazione "Parco vittime Heysel 29 maggio 1985"

Messaggio del Presidente Andrea Lorentini alle Autorità ed ai Cittadini di Portomaggiore (FE)

A nome dell'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel che ho il privilegio di rappresentare, voglio ringraziare il consigliere comunale dalla quale interrogazione è nata la proposta e l'Amministrazione Comunale di Portomaggiore per aver scelto di intitolare un parco pubblico in memoria dei nostri cari. Si tratta di un gesto che abbiamo apprezzato moltissimo e per il quale ci complimentiamo. Iniziative come questa non hanno solamente un valore simbolico, ma servono per fissare la memoria che ha bisogno di gesti concreti per non scadere in un inutile esercizio di retorica.

Un parco pubblico è un luogo frequentato da famiglie, giovani, da cittadini comuni che da oggi in poi, leggendo quella targa avranno l'opportunità di informarsi, conoscere, approfondire una tragedia che è di tutto lo sport italiano ed europeo.

Come associazione in questi anni abbiamo sviluppato progetto di educazione civico-sportiva partendo dalla memoria di quell'infausto 29 maggio 1985 perché la memoria non resti fine a sé stessa.

Un caro saluto

Andrea Lorentini (Presidente Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel)

22 febbraio 2020

Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2020  

Juve, inaugurato a Portomaggiore il "Parco Vittime dell’Heysel"

Bellissima iniziativa nel comune di Portomaggiore, in provincia di Ferrara. In mattinata, infatti, è stato inaugurato il "Parco Vittime dell’Heysel", dedicato ai 39 tifosi che caddero nella tragica notte di Bruxelles. A rappresentare il mondo Juve c’era il team manager della Juventus Primavera, Gianluca Pessotto, che ha scoperto la targa bardata dal tricolore italiano. Accanto alla targa commemorativa, un gonfalone bianconero con lo stemma della Juventus.

22 febbraio 2020

Fonte: Ilbianconero.com

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Juve, inaugurato il "Parco Vittime dell'Heysel" in provincia di Ferrara

È stato inaugurato questa mattina il "P​arco Vittime dell'Heysel" a Portomaggiore, in provincia di Ferrara. A comunicarlo lo stesso club bianconero su Twitter. Oggi la Juve di Sarri giocherà a pochi km di distanza, al Paolo Mazza di Ferrara contro la Spal di Gigi Di Biagio. In mattinata un importante segnale per non dimenticare cosa è accaduto nel passato e per fare in modo che una tragedia simile non accada mai più. A poche ore dalla partita un bel gesto per ricordare i 39 tifosi bianconeri tragicamente morti nel giorno della finale di Champions dell'85 contro il Liverpool.

22 febbraio 2020

Fonte: Ibianconero.com

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2020  

Un parco terrà vivo il ricordo delle vittime dello stadio Heysel

Portomaggiore - Il capoluogo portuense da ieri ha un parco intitolato alla memoria delle vittime dello stadio Heysel. Il 29 maggio 1985, poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool, allo stadio Heysel di Bruxelles morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600. Ieri mattina l’area verde di via Modena è diventata un luogo per ricordarle. Presenti gli amministratori comunali e i dirigenti della Juventus, in testa l’ex calciatore Gianluca Pessotto.

PAROLE FORTI - "Quello che è successo allo stadio Heysel - ha detto Pessotto - è una ferita enorme, che resterà sempre aperta. Essere qui all’intitolazione di questo parco in memoria dei nostri tifosi, che hanno perso la vita per una partita di calcio, deve far riflettere perché quanto successo è assurdo. È bello e importante che nascano queste iniziative ed è importante che i bambini che vengono qui a giocare si chiedano cosa sia successo quel 29 maggio 1985". Questo, perché "Tante cose sono state fatte da quel giorno, tante tragedie sono state evitate ma ancora tanto si può fare, non solo nell’impiantistica degli stadi ma anche nell’educazione e formazione dei tifosi del futuro", ha aggiunto lo stesso Pessotto.

LA SCELTA - Dopo un confronto, agli amministratori di Portomaggiore è sembrata una buona idea quella di intitolare il parco alle vittime dell’Heysel. Presenti alla cerimonia l’assessore allo sport Dario Bernardi, che ha accolto la proposta del consigliere di opposizione Roberto Badolato. "Ci siamo attivati e abbiamo scelto il luogo, un parco pubblico in cui ci si ritrova a giocare. Poi, abbiamo contattato la Juventus e l’associazione familiari delle vittime, ricevendo risposta positiva da entrambe. E la Juventus s’è resa disponibile a portare le proprie insegne", spiega Bernardi.

24 febbraio 2020

Fonte: Lanuovaferrara.gelocal.it

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2020  

Granata e bianconeri: "tregua olimpica"

per fare memoria della tragedia di Superga

di Domenico Beccaria

Come si usava nell'antichità, ci devono essere momenti e luoghi in cui si lascia da parte la rivalità.

Sembra ieri che eravamo tutti insieme, coi fratelli del Museu Benfica, del Museo River e del Museo Fiorentina, con il direttore di Tuttosport e con gli amici del Juventus Museum, a Superga, il 3 maggio, a inaugurare la targa voluta dal Museo Fiorentina per ricordare gli Immortali e celebrare la fratellanza tra granata e viola. Un gesto dal grande valore simbolico, per l'omaggio ad una squadra che per la sua grandezza raccolse il consenso di tutti gli sportivi e per la sua fine tragica entrò nel cuore di tutto il mondo. Ed al contempo un gesto di grande condivisione umana, a ricordare che, al di là delle ovvie rivalità sportive in campo, al di fuori di esso lo sport deve affratellare, non dividere. Si, avete letto bene, ho proprio scritto "amici del Juventus Museum", non è stato un errore o una svista. Come ogni granata doc, ovviamente, non nutro simpatia per i colori bianconeri e vivo intensamente la rivalità cittadina, non risparmiando pesanti ma scherzosi sfottò agli amici dell'altra sponda. Ma come ogni persona intelligente, senza preconcetti, so apprezzare un gesto di grande civiltà, come quello compiuto dai dirigenti del museo bianconero, con la loro presenza a Superga, lo scorso tre maggio. Non mi stancherò mai di ricordare a tutti i fratelli granata che, al funerale del Grande Torino partecipò col suo gonfalone, portato dai ragazzi del settore giovanile, la Juventus al completo, con i giocatori della prima squadra che in lacrime portavano a spalla le bare dei loro rivali ed amici granata. E proprio per questo, mi chiedo e vi chiedo se i tempi non siano maturi per avere, finalmente, dopo tanti anni, anche una delegazione di tifosi bianconeri che il 4 maggio possano venire, nel rispetto di tutti i granata presenti, a portare un mazzo di fiori ed il loro omaggio, alla lapide coi nomi dei trentuno caduti, come io faccio da anni, nel pieno rispetto di tutti i bianconeri presenti, alla commemorazione delle trentanove vittime dell’Heysel. Credo che da parte nostra sarebbe ora di capire che, esattamente come si usava nell'antichità con la "tregua olimpica", ci debbano essere dei momenti e dei luoghi in cui si lasci da parte la rivalità, perfino l'odio, anche se è brutto usare questa parola in ambito sportivo, benché qui lo sportivo abbia travalicato nel sociale, e si consenta ai buoni sentimenti come il rispetto per il reciproco dolore, di avere la meglio. Spazi in sui dimostrare che ci sono differenze tra gli uomini che hanno dei valori e gli infami che non ne hanno. Nel suo Riccardo III, William Shakespeare scriveva che "Non c'è belva tanto feroce che non abbia un cuore e qualche senso di pietà. Ma io non ne ho alcuno, sicché non sono una belva". A volte l'uomo sa dimostrare di essere peggiore dei più feroci animali. Ma noi siamo diversi.

3 marzo 2020

Fonte: Torinoggi.it

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2020  

L’idea di Beccaria: "Il 4 maggio a Superga

una delegazione di tifosi della Juventus"

di Andrea Calderoni

Proposta / La proposta lanciata dal Presidente del Museo del Grande Torino su TorinoOggi. Ma i tifosi granata non sembrano d’accordo…

Una nuova proposta in vista del 4 maggio. Una proposta destinata a far discutere la tifoseria del Torino. A lanciarla è Domenico Beccaria sul giornale online TorinoOggi. Beccaria, ovviamente, non ha bisogno di presentazione per chi vive il Toro: è, infatti, presidente del Museo del Grande Torino (ente, lo ricordiamo, gestito in autonomia dall’Associazione Memoria Storica Granata) ed è anche consigliere di amministrazione della Fondazione Filadelfia. In poche parole, Beccaria chiede ai suoi colleghi di passione, ovvero agli altri tifosi granata, "se i tempi non siano maturi per avere, finalmente, dopo tanti anni, anche una delegazione di tifosi bianconeri che il 4 maggio possano venire, nel rispetto di tutti i granata presenti, a portare un mazzo di fiori ed il loro omaggio, alla lapide coi nomi dei trentuno caduti". Beccaria sottolinea come egli da anni partecipa alla commemorazione dei trentanove morti della strage dell’Heysel e spiega: "Credo che da parte nostra sarebbe ora di capire che, esattamente come si usava nell’antichità con la "tregua olimpica", ci debbano essere dei momenti e dei luoghi in cui si lasci da parte la rivalità".

EPISODIO - Beccaria ricorda anche un episodio avvenuto l’anno scorso, emblematico in tal senso. Scrive "Mecu": "Sembra ieri che eravamo tutti insieme, coi fratelli del Museu Benfica, del Museo River e del Museo Fiorentina, con il direttore di Tuttosport e con gli amici del Juventus Museum, a Superga, il 3 maggio, a inaugurare la targa voluta dal Museo Fiorentina per ricordare gli Immortali e celebrare la fratellanza tra granata e viola. Si, avete letto bene, ho proprio scritto "amici del Juventus Museum", non è stato un errore o una svista. Come ogni granata doc, ovviamente, non nutro simpatia per i colori bianconeri e vivo intensamente la rivalità cittadina. Ma come ogni persona intelligente, senza preconcetti, so apprezzare un gesto di grande civiltà, come quello compiuto dai dirigenti del museo bianconero". Dunque, queste le motivazioni che hanno spinto Beccaria a proporre un’iniziativa che è basata su ideali nobili ma destinata sicuramente a far discutere e, proprio per questo, di difficile attuazione.

4 marzo 2020

Fonte: Toronews.net

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2020  

La verità quella che turba

di Beppe Franzo

"Ho letto con attenzione le varie considerazioni in merito al possibile invito di una delegazione di tifosi juventini a Superga. Molti mi hanno esortato ad esprimermi quindi ho deciso di "violare" il silenzio forzoso che mi sono auto-imposto fino al termine delle vicissitudini giudiziarie in cui mi trovo, mio malgrado, coinvolto. Ho detto e ripetuto fino alla nausea che la morte spoglia ogni identità e colore. Chi non rispetta i morti non potrà mai dimostrare lealtà nei confronti dei vivi. Altre considerazioni in merito, almeno da questa parte del Po, appaiono superflue. Da quando le celebrazioni inerenti le vittime dell’Heysel svolte dalla nostra Associazione hanno avuto luogo, ci siamo imposti di non fare alcun distinguo. Abbiamo volutamente preteso che ogni diversità di nazionalità, fede religiosa, etnia di provenienza, tendenza sessuale, appartenenza politica, fosse elusa. Al pari della propria fede e identità calcistica. Si è sempre e unicamente chiesta la partecipazione a onore della Memoria. Nel più assoluto RISPETTO verso 39 vittime innocenti. Siamo consapevoli dei dibattiti che aleggiano circa le responsabilità delle reciproche tifoserie in merito ai vicendevoli insulti scambiati, oltraggiando i morti pensando di offendere i vivi. La massima "chi non ha peccato, scagli la prima pietra" si addice al contesto. Ma non è sul chi ha insultato per primo e chi è stato vilipeso che occorre interrogarsi, perché altro dev’essere quello che anima i sentimenti, non sicuramente il risentimento, anticamera del vicendevole odio. Non abbiamo mai preteso l’esibizione di striscioni, di sciarpe di diverso colore a dimostrazione di un comune sentire. Così come non abbiamo indetto dei social - referendum per chiedere il pensiero di un popolo sulla partecipazione di qualcuno. L’abbiamo fatto e basta, perché ritenevamo giusto e prioritario farlo, anche a costo divenire antipatici ad alcuni. Superga e l’Heysel possono essere considerate "tragedie gemelle" in senso lato, perché hanno il comune denominatore del tifo pur essendo profondamente diverse e dissimili. In una, la tragica scomparsa di una squadra al tempo invincibile, dall’altro un’orrenda tragedia che ha avuto come epicentro gli spalti con responsabilità congiunte della vigliaccheria inglese, della superficialità dell’Uefa e del pressappochismo della polizia belga. Eppure, nella loro specificità e unicità, vanno entrambe rispettate. Ma non confondete il buonismo con il Rispetto. Il buonismo è un rispetto ipocrita, avvolto da falso pietismo. Il Rispetto è la virtù dei forti. La coscienziosa consapevolezza del riconoscere la sofferenza altrui, identificandola come un golgota degno di onore. Non vogliamo ledere la suscettibilità di nessuno andando il 4 Maggio a tributare quella lapide sul colle, un gesto ricco di sacralità. Chi non è in grado di capirne la sua portata, non riuscirà mai a comprendere a fondo la tragicità di quelle disgrazie: l’Heysel e Superga. Porteremo un mazzo di fiori lontano dai riflettori, perché è la coscienza che deve vedere e approvare, non i falsi applausi di qualcuno e i cori di disappunto di altri, timorosi di rovinarsi un ruolo ritagliatisi nel panorama dei Social. Il coraggio sta nell’esternare i propri sentimenti. È la verità quella che turba". Beppe Franzo (Presidente Associazione Quelli di...Via Filadelfia)

7 marzo 2020

Fonte: Associazione Quelli di...Via Filadelfia (Pagina Facebook)

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2020  

ll Milan ricorda l'omaggio del 1990 alle vittime dell'Heysel

di Matteo Calcagni

Il Milan, intervenuto su Twitter, ha ricordato l'omaggio del Milan e di Franco Baresi, quando il capitano rossonero nel 1990 portò un mazzo di 39 rosse sul prato dell'Heysel.

7 marzo 2020

Fonte: Milannews.it

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