Portomaggione (FE) sabato 22 febbraio 2020
Inaugurazione "Parco Heysel 29 maggio 1985"
Nel maggio 2017, accogliendo la proposta del
consigliere Roberto Badolato, l’Amministrazione Comunale di
Portomaggiore (FE) "ha intrapreso un percorso per intitolare
un parco pubblico della cittadina alle vittime dell'Heysel".
La targa commemorativa verrà posizionata nell'area verde di
via Modena che ospita anche uno spazio riservato alle
attività ludiche dei bambini. L’inaugurazione del Parco si
terrà alle ore 11.00 del 22 febbraio 2020, il giorno della
partita di campionato Spal-Juventus, al fine di ospitare sul
posto per l’occasione una rappresentanza della società
bianconera. Ufficialmente l’invito alla cerimonia è stato
rivolto dall’ Assessore ai Lavori Pubblici e allo Sport,
Dario Bernardi, anche all’Associazione dei Familiari delle
vittime dell'Heysel. Il Presidente Andrea Lorentini ha
ringraziato "profondamente l'intera Giunta per aver dato
seguito alla proposta di intitolazione di un parco
pubblico alle vittime dell'Heysel", poiché "iniziative di
questo tipo servono per tenere viva la memoria e favorire il
ricordo soprattutto nelle nuove generazioni". "Purtroppo e
con dispiacere" ha comunicato che nella stessa data non
potrà presenziare alla manifestazione "in quanto impegnato
ad Arezzo nell'assemblea annuale dei soci dell'Associazione"
e che invierà all’amministrazione un messaggio da leggere
durante la cerimonia.
13 febbraio 2020
Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it
ARTICOLI STAMPA e WEB
FEBBRAIO 2020
Portomaggiore intitola il parco pubblico alle Vittime dello
Stadio Heysel
Cerimonia ufficiale sabato 22 febbraio con le
autorità e con Gianluca Pessotto della Juventus.
Portomaggiore - Sabato 22 febbraio alle ore 11 a
Portomaggiore, il parco pubblico di via Modena sarà
intitolato alle "Vittime dello stadio Heysel" a ricordo
della tragedia avvenuta presso l’omonimo Stadio di Bruxelles
per la finale della Coppa dei Campioni di calcio tra
Juventus e Liverpool il 29 maggio 1985, dove persero la vita
39 persone. La cerimonia avverrà alla presenza delle
autorità locali e di Gianluca Pessotto, Football Teams Staff
Coordinator Manager della Juventus Fc. L’Amministrazione
comunale di Portomaggiore si è avvalsa per questa iniziativa
della disponibilità e collaborazione di Juventus Fc e
dell’Associazione Familiari delle Vittime dell’Heysel.
18 febbraio 2020
Fonte: Estense.com
ARTICOLI STAMPA e WEB
FEBBRAIO 2020
Portomaggiore si fa luogo di memoria
Un parco dedicato alle vittime
dell’Heysel
di Sergio Armanino
Sabato la cerimonia di
intitolazione alla presenza dello juventino Pessotto.
Badolato: i giovani devono sapere e imparare.
LA STORIA - Portomaggiore
da sabato avrà un parco intitolato alla memoria delle
vittime dello stadio Heysel. A 35 anni di distanza da quella
sera di follia e morte a Bruxelles, dove persero la vita 39
persone prima che si disputasse la finale di Coppa dei
Campioni tra Juventus e Liverpool, sabato mattina l’area
verde di via Modena diventerà un luogo per ricordarle.
IL PERCORSO - "È il punto
d’approdo - spiega l’assessore allo sport Dario Bernardi -
di una proposta di un capogruppo di opposizione, Roberto
Badolato, a cui abbiamo risposto in maniera positiva. Ci
siamo attivati, abbiamo scelto il luogo, un parco pubblico
in cui ci si ritrova per giocare, abbiamo contattato la
Juventus e l’Associazione familiari delle vittime, ricevendo
risposta positiva da entrambe, la Juventus si è resa
disponibile a portare le proprie insegne. Rimaneva da
fissare la data per la cerimonia, ed è stata scelta nel
giorno in cui la Juventus incontrerà la Spal, quindi ci
hanno comunicato che a rappresentarla verrà Gianluca
Pessotto. Non potrà essere presente, invece, il presidente
dell’Associazione vittime, Andrea Lorentini, ma manderà un
messaggio che leggeremo e ci ha autorizzati a usare il loro
logo, inoltre ci hanno detto che daranno risalto
all’iniziativa sul loro sito internet". In effetti
l’appuntamento è già presente su quelle pagine virtuali,
mancano solo le foto della cerimonia che si svolgerà appunto
sabato, con inizio alle 11.
IL PROMOTORE - Ma sentiamo
l’artefice di tutto questo, appunto Roberto Badolato, che
avanzò questa richiesta già nel 2017: "In effetti è un paio
d’anni che la stavo sollecitando, finalmente riusciamo a
farla: un’iniziativa importante sia per il territorio, sia
per le vittime, sia per lo sport, che doveva essere festa
anche quella sera e invece... Perché ricordare proprio le
vittime dell’ Heysel ? Da sempre sono tifoso juventino, ma
soprattutto perché nello sport intolleranza e fatti
delittuosi meritano un momento di ricordo, perché lo sport
dev’essere aggregazione e festa e mai lutto. Le tragedie
vanno raccontate ai giovani, anche questa, perché non si
ripetano. Anche domenica scorsa è stata picchiata una
ragazza arbitro, bisogna dare segnali".
L’APPUNTAMENTO - E allora, tutti in via Modena
sabato alle 11, per ascoltare le parole dell’ex giocatore
bianconero e ora dirigente del club in cui ha militato per
11 stagioni (243 presenze, ma anche 22 con la maglia azzurra
dell’Italia), che all’epoca di quei tragici fatti era solo
un ragazzino di 15 anni che si affacciava al mondo del
calcio (iniziò il proprio percorso nelle giovanili del Milan
due anni dopo), ma che di certo visse quelle ore di tragedia
e passione.
20 febbraio 2020
Fonte:
Lanuovaferrara.gelocal.it
ARTICOLI STAMPA e WEB
FEBBRAIO 2020
Inaugurazione "Parco vittime Heysel 29 maggio 1985"
Messaggio del
Presidente Andrea Lorentini alle Autorità ed ai Cittadini di
Portomaggiore (FE)
A nome dell'Associazione fra i familiari delle
vittime dell'Heysel che ho il privilegio di rappresentare,
voglio ringraziare il consigliere comunale dalla quale
interrogazione è nata la proposta e l'Amministrazione
Comunale di Portomaggiore per aver scelto di intitolare un
parco pubblico in memoria dei nostri cari. Si tratta di un
gesto che abbiamo apprezzato moltissimo e per il quale ci
complimentiamo. Iniziative come questa non hanno solamente
un valore simbolico, ma servono per fissare la memoria che
ha bisogno di gesti concreti per non scadere in un inutile
esercizio di retorica.
Un parco pubblico è un luogo frequentato da
famiglie, giovani, da cittadini comuni che da oggi in poi,
leggendo quella targa avranno l'opportunità di informarsi,
conoscere, approfondire una tragedia che è di tutto lo sport
italiano ed europeo.
Come associazione in questi anni abbiamo sviluppato
progetto di educazione civico-sportiva partendo dalla
memoria di quell'infausto 29 maggio 1985 perché la memoria
non resti fine a sé stessa.
Un caro saluto
Andrea Lorentini (Presidente
Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel)
22 febbraio 2020
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
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FEBBRAIO 2020
Juve, inaugurato a Portomaggiore il "Parco Vittime
dell’Heysel"
Bellissima iniziativa nel
comune di Portomaggiore, in provincia di Ferrara. In
mattinata, infatti, è stato inaugurato il "Parco Vittime
dell’Heysel", dedicato ai 39 tifosi che caddero nella
tragica notte di Bruxelles. A rappresentare il mondo Juve
c’era il team manager della Juventus Primavera, Gianluca
Pessotto, che ha scoperto la targa bardata dal tricolore
italiano. Accanto alla targa commemorativa, un gonfalone
bianconero con lo stemma della Juventus.
22 febbraio 2020
Fonte: Ilbianconero.com
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FEBBRAIO 2020
Juve, inaugurato il "Parco Vittime dell'Heysel" in provincia
di Ferrara
È stato inaugurato questa
mattina il "Parco Vittime dell'Heysel" a Portomaggiore, in
provincia di Ferrara. A comunicarlo lo stesso club
bianconero su Twitter. Oggi la Juve di Sarri giocherà a
pochi km di distanza, al Paolo Mazza di Ferrara contro la
Spal di Gigi Di Biagio. In mattinata un importante segnale
per non dimenticare cosa è accaduto nel passato e per fare
in modo che una tragedia simile non accada mai più. A poche
ore dalla partita un bel gesto per ricordare i 39 tifosi
bianconeri tragicamente morti nel giorno della finale di
Champions dell'85 contro il Liverpool.
22 febbraio 2020
Fonte: Ibianconero.com
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FEBBRAIO 2020
Un parco terrà vivo il ricordo delle vittime dello stadio
Heysel
Portomaggiore - Il
capoluogo portuense da ieri ha un parco intitolato alla
memoria delle vittime dello stadio Heysel. Il 29 maggio
1985, poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei
Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool, allo stadio
Heysel di Bruxelles morirono 39 persone, di cui 32 italiane,
e ne rimasero ferite oltre 600. Ieri mattina l’area verde di
via Modena è diventata un luogo per ricordarle. Presenti gli
amministratori comunali e i dirigenti della Juventus, in
testa l’ex calciatore Gianluca Pessotto.
PAROLE FORTI - "Quello che
è successo allo stadio Heysel - ha detto Pessotto - è una
ferita enorme, che resterà sempre aperta. Essere qui
all’intitolazione di questo parco in memoria dei nostri
tifosi, che hanno perso la vita per una partita di calcio,
deve far riflettere perché quanto successo è assurdo. È
bello e importante che nascano queste iniziative ed è
importante che i bambini che vengono qui a giocare si
chiedano cosa sia successo quel 29 maggio 1985". Questo,
perché "Tante cose sono state fatte da quel giorno, tante
tragedie sono state evitate ma ancora tanto si può fare, non
solo nell’impiantistica degli stadi ma anche nell’educazione
e formazione dei tifosi del futuro", ha aggiunto lo stesso
Pessotto.
LA SCELTA - Dopo un
confronto, agli amministratori di Portomaggiore è sembrata
una buona idea quella di intitolare il parco alle vittime
dell’Heysel. Presenti alla cerimonia l’assessore allo sport
Dario Bernardi, che ha accolto la proposta del consigliere
di opposizione Roberto Badolato. "Ci siamo attivati e
abbiamo scelto il luogo, un parco pubblico in cui ci si
ritrova a giocare. Poi, abbiamo contattato la Juventus e
l’associazione familiari delle vittime, ricevendo risposta
positiva da entrambe. E la Juventus s’è resa disponibile a
portare le proprie insegne", spiega Bernardi.
24 febbraio 2020
Fonte:
Lanuovaferrara.gelocal.it
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FEBBRAIO 2020
Granata e
bianconeri: "tregua olimpica"
per fare memoria della
tragedia di Superga
di Domenico Beccaria
Come si usava
nell'antichità, ci devono essere momenti e luoghi in cui si
lascia da parte la rivalità.
Sembra ieri che eravamo
tutti insieme, coi fratelli del Museu Benfica, del Museo
River e del Museo Fiorentina, con il direttore di Tuttosport
e con gli amici del Juventus Museum, a Superga, il 3 maggio,
a inaugurare la targa voluta dal Museo Fiorentina per
ricordare gli Immortali e celebrare la fratellanza tra
granata e viola. Un gesto dal grande valore simbolico, per
l'omaggio ad una squadra che per la sua grandezza raccolse
il consenso di tutti gli sportivi e per la sua fine tragica
entrò nel cuore di tutto il mondo. Ed al contempo un gesto
di grande condivisione umana, a ricordare che, al di là
delle ovvie rivalità sportive in campo, al di fuori di esso
lo sport deve affratellare, non dividere. Si, avete letto
bene, ho proprio scritto "amici del Juventus Museum", non è
stato un errore o una svista. Come ogni granata doc,
ovviamente, non nutro simpatia per i colori bianconeri e
vivo intensamente la rivalità cittadina, non risparmiando
pesanti ma scherzosi sfottò agli amici dell'altra sponda. Ma
come ogni persona intelligente, senza preconcetti, so
apprezzare un gesto di grande civiltà, come quello compiuto
dai dirigenti del museo bianconero, con la loro presenza a
Superga, lo scorso tre maggio. Non mi stancherò mai di
ricordare a tutti i fratelli granata che, al funerale del
Grande Torino partecipò col suo gonfalone, portato dai
ragazzi del settore giovanile, la Juventus al completo, con
i giocatori della prima squadra che in lacrime portavano a
spalla le bare dei loro rivali ed amici granata. E proprio
per questo, mi chiedo e vi chiedo se i tempi non siano
maturi per avere, finalmente, dopo tanti anni, anche una
delegazione di tifosi bianconeri che il 4 maggio possano
venire, nel rispetto di tutti i granata presenti, a portare
un mazzo di fiori ed il loro omaggio, alla lapide coi nomi
dei trentuno caduti, come io faccio da anni, nel pieno
rispetto di tutti i bianconeri presenti, alla commemorazione
delle trentanove vittime dell’Heysel. Credo che da parte
nostra sarebbe ora di capire che, esattamente come si usava
nell'antichità con la "tregua olimpica", ci debbano essere
dei momenti e dei luoghi in cui si lasci da parte la
rivalità, perfino l'odio, anche se è brutto usare questa
parola in ambito sportivo, benché qui lo sportivo abbia
travalicato nel sociale, e si consenta ai buoni sentimenti
come il rispetto per il reciproco dolore, di avere la
meglio. Spazi in sui dimostrare che ci sono differenze tra
gli uomini che hanno dei valori e gli infami che non ne
hanno. Nel suo Riccardo III, William Shakespeare scriveva
che "Non c'è belva tanto feroce che non abbia un cuore e
qualche senso di pietà. Ma io non ne ho alcuno, sicché non
sono una belva". A volte l'uomo sa dimostrare di essere
peggiore dei più feroci animali. Ma noi siamo diversi.
3 marzo 2020
Fonte: Torinoggi.it
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MARZO 2020
L’idea di Beccaria: "Il 4 maggio a Superga
una
delegazione di tifosi della Juventus"
di
Andrea Calderoni
Proposta /
La proposta lanciata dal Presidente del Museo del Grande
Torino su TorinoOggi. Ma i tifosi granata non sembrano
d’accordo…
Una
nuova proposta in vista del 4 maggio. Una proposta destinata
a far discutere la tifoseria del Torino. A lanciarla è
Domenico Beccaria sul giornale online TorinoOggi. Beccaria,
ovviamente, non ha bisogno di presentazione per chi vive il
Toro: è, infatti, presidente del Museo del Grande Torino
(ente, lo ricordiamo, gestito in autonomia dall’Associazione
Memoria Storica Granata) ed è anche consigliere di
amministrazione della Fondazione Filadelfia. In poche
parole, Beccaria chiede ai suoi colleghi di passione, ovvero
agli altri tifosi granata, "se i tempi non siano maturi per
avere, finalmente, dopo tanti anni, anche una delegazione di
tifosi bianconeri che il 4 maggio possano venire, nel
rispetto di tutti i granata presenti, a portare un mazzo di
fiori ed il loro omaggio, alla lapide coi nomi dei trentuno
caduti". Beccaria sottolinea come egli da anni partecipa
alla commemorazione dei trentanove morti della strage
dell’Heysel e spiega: "Credo che da parte nostra sarebbe ora
di capire che, esattamente come si usava nell’antichità con
la "tregua olimpica", ci debbano essere dei momenti e dei
luoghi in cui si lasci da parte la rivalità".
EPISODIO
- Beccaria ricorda anche un episodio avvenuto l’anno scorso,
emblematico in tal senso. Scrive "Mecu": "Sembra ieri che
eravamo tutti insieme, coi fratelli del Museu Benfica, del
Museo River e del Museo Fiorentina, con il direttore di
Tuttosport e con gli amici del Juventus Museum, a Superga,
il 3 maggio, a inaugurare la targa voluta dal Museo
Fiorentina per ricordare gli Immortali e celebrare la
fratellanza tra granata e viola. Si, avete letto bene, ho
proprio scritto "amici del Juventus Museum", non è stato un
errore o una svista. Come ogni granata doc, ovviamente, non
nutro simpatia per i colori bianconeri e vivo intensamente
la rivalità cittadina. Ma come ogni persona intelligente,
senza preconcetti, so apprezzare un gesto di grande civiltà,
come quello compiuto dai dirigenti del museo bianconero".
Dunque, queste le motivazioni che hanno spinto Beccaria a
proporre un’iniziativa che è basata su ideali nobili ma
destinata sicuramente a far discutere e, proprio per questo,
di difficile attuazione.
4 marzo
2020
Fonte:
Toronews.net
ARTICOLI STAMPA e WEB
MARZO 2020
La verità
quella che turba
di Beppe Franzo
"Ho letto con attenzione le
varie considerazioni in merito al possibile invito di una
delegazione di tifosi juventini a Superga. Molti mi hanno
esortato ad esprimermi quindi ho deciso di "violare" il
silenzio forzoso che mi sono auto-imposto fino al termine
delle vicissitudini giudiziarie in cui mi trovo, mio
malgrado, coinvolto. Ho detto e ripetuto fino alla nausea
che la morte spoglia ogni identità e colore. Chi non
rispetta i morti non potrà mai dimostrare lealtà nei
confronti dei vivi. Altre considerazioni in merito, almeno
da questa parte del Po, appaiono superflue. Da quando le
celebrazioni inerenti le vittime dell’Heysel svolte dalla
nostra Associazione hanno avuto luogo, ci siamo imposti di
non fare alcun distinguo. Abbiamo volutamente preteso che
ogni diversità di nazionalità, fede religiosa, etnia di
provenienza, tendenza sessuale, appartenenza politica, fosse
elusa. Al pari della propria fede e identità calcistica. Si
è sempre e unicamente chiesta la partecipazione a onore
della Memoria. Nel più assoluto RISPETTO verso 39 vittime
innocenti. Siamo consapevoli dei dibattiti che aleggiano
circa le responsabilità delle reciproche tifoserie in merito
ai vicendevoli insulti scambiati, oltraggiando i morti
pensando di offendere i vivi. La massima "chi non ha
peccato, scagli la prima pietra" si addice al contesto. Ma
non è sul chi ha insultato per primo e chi è stato vilipeso
che occorre interrogarsi, perché altro dev’essere quello che
anima i sentimenti, non sicuramente il risentimento,
anticamera del vicendevole odio. Non abbiamo mai preteso
l’esibizione di striscioni, di sciarpe di diverso colore a
dimostrazione di un comune sentire. Così come non abbiamo
indetto dei social - referendum per chiedere il pensiero di
un popolo sulla partecipazione di qualcuno. L’abbiamo fatto
e basta, perché ritenevamo giusto e prioritario farlo, anche
a costo divenire antipatici ad alcuni. Superga e l’Heysel
possono essere considerate "tragedie gemelle" in senso lato,
perché hanno il comune denominatore del tifo pur essendo
profondamente diverse e dissimili. In una, la tragica
scomparsa di una squadra al tempo invincibile, dall’altro
un’orrenda tragedia che ha avuto come epicentro gli spalti
con responsabilità congiunte della vigliaccheria inglese,
della superficialità dell’Uefa e del pressappochismo della
polizia belga. Eppure, nella loro specificità e unicità,
vanno entrambe rispettate. Ma non confondete il buonismo con
il Rispetto. Il buonismo è un rispetto ipocrita, avvolto da
falso pietismo. Il Rispetto è la virtù dei forti. La
coscienziosa consapevolezza del riconoscere la sofferenza
altrui, identificandola come un golgota degno di onore. Non
vogliamo ledere la suscettibilità di nessuno andando il 4
Maggio a tributare quella lapide sul colle, un gesto ricco
di sacralità. Chi non è in grado di capirne la sua portata,
non riuscirà mai a comprendere a fondo la tragicità di
quelle disgrazie: l’Heysel e Superga. Porteremo un mazzo di
fiori lontano dai riflettori, perché è la coscienza che deve
vedere e approvare, non i falsi applausi di qualcuno e i
cori di disappunto di altri, timorosi di rovinarsi un ruolo
ritagliatisi nel panorama dei Social. Il coraggio sta
nell’esternare i propri sentimenti. È la verità quella che
turba".
Beppe
Franzo (Presidente Associazione
Quelli di...Via
Filadelfia)
7 marzo
2020
Fonte:
Associazione Quelli di...Via
Filadelfia (Pagina Facebook)
ARTICOLI STAMPA e WEB
MARZO 2020
ll Milan ricorda l'omaggio del 1990 alle vittime dell'Heysel
di Matteo Calcagni
Il Milan,
intervenuto su Twitter, ha ricordato l'omaggio del Milan e
di Franco Baresi, quando il capitano rossonero nel 1990
portò un mazzo di 39 rosse sul prato dell'Heysel.
7 marzo 2020
Fonte: Milannews.it
ARTICOLI STAMPA e WEB
MARZO 2020