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ARTICOLI GENNAIO-APRILE 2018
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GENNAIO-APRILE 2018
ARTICOLI STAMPA e WEB GENNAIO 2018

Pioli: "La finale dell’Heysel eravamo tutti convinti che si sarebbe rigiocata"

Derby di Liverpool: il ricordo delle vittime dell'Heysel è da brividi

Sul palco la tragedia dell’Heysel

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2018

Fiorentina-Juve: cori sull'Heysel all'ingresso in campo delle squadre

Ogni anno Firenze mette la civiltà in soffitta, +39 merita rispetto

"Siamo i custodi di una memoria, lo facciamo per amore": intervista a Iuliana Bodnari

Adesivi sull'Heysel, la Fiorentina chiarisce: "Colpa del Comune"

Ennesima vergogna a Firenze. Città tappezzata con adesivi inneggianti morti Heysel…

Vergogna Fiorentina prima della Juve ! I tifosi: "-39, nessun rispetto"

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2018

Pizzul: "Vorrei cancellare l'Heysel" 

ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE 2018

"Take en end" (Prendi la Curva)

Un torneo con 250 "pulcini" per ricordare Amedeo e Mario morti all’Heysel

Il Comune dimentica l’Heysel e gli Invincibili: niente Mole accesa nel ricordo delle tragedie
Pioli: "La finale dell’Heysel eravamo tutti convinti che si sarebbe rigiocata"

"Eh, l’Heysel… C’ero e fui anche l’unico giocatore a vedere l’inizio di tutto. Piede ingessato per la frattura al quinto metatarso, dunque ero già in tribuna con un dirigente allo scoppio dei primi tafferugli nel settore Z. Ci ordinarono di tornare giù e non vidi il crollo, in compenso nei corridoi della zona spogliatoi cominciò a passare gente sanguinante: sirene delle ambulanze una dietro l’altra, ma dei morti avremmo saputo solo dopo. La finale la vidi a bordo campo, surreale. Ci avevano detto "Si va in campo per 45’, il tempo di far dividere i tifosi alle forze dell’ordine": eravamo tutti convinti che si sarebbe rigiocata". E’ un passaggio della lunga intervista di Stefano Pioli, oggi allenatore della Fiorentina, a La Gazzetta dello Sport. Pioli, infatti, dopo gli esordi col Parma militò in bianconero per tre stagioni fra il 1984 ed il 1987, vincendo, come fra l’altro racconta in un altro passaggio, la Coppa Intercontinentale a Tokio contro l’Argentinos Juniors.

4 gennaio 2018

Fonte: Jn24.it

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Derby di Liverpool: il ricordo delle vittime dell'Heysel è da brividi

Venerdì scorso Liverpool ed Everton si sono sfidati ad Anfield Road in un match di FA Cup vinto dai Reds con rete decisiva messa a segno da Virgil Van Dijk. I tifosi ospiti, arrivati ovviamente in massa ad Anfield Road, hanno voluto ricordare le 39 vittime dello stadio Heysel con degli adesivi che sono stati appiccicati in ogni seggiolino del settore ospiti di Anfield Road. Gli "stickers" sono un attacco frontale al Liverpool descritto come un club: "Offeso da tutto ma che non si vergogna di niente", poi una doppia scritta in italiano ed inglese: "Noi ricordiamo il 39" con loghi di Everton e, appunto, Juventus. Oltre a questa iniziativa i tifosi dei Toffees hanno anche abbandonato il settore ospiti al minuto numero 39.

12 gennaio 2018

Fonte: Ilbianconero.com

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A Meda

Sul palco la tragedia dell’Heysel

Raccontare la tragedia dell’Heysel in un’opera teatrale. Lo ha fatto David Gramiccioli in "Heysel tutti sapevano tranne loro", che lui stesso interpreta e in cui narra quella terribile sera del 29 maggio 1985 allo stadio di Bruxelles, dove si giocava la finale di Coppa dei campioni tra la Juventus e il Liverpool. Quando il crollo di un muretto dello stadio di Bruxelles, sotto la spinta dei tifosi bianconeri che cercavano di scappare dall’assalto degli hooligans inglesi, provocò la morte di 39 di loro. L’opera andrà in scena stasera, promossa dallo Juventus Club di Meda, nel salone polifunzionale dell’oratorio San Crocifisso di Meda.

19 gennaio 2018

Fonte: Tuttosport

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Juventus e Fiorentina sono appena scese in campo per il riscaldamento pre-partita ma come riporta Sky Sport i tifosi della Viola si sono già fatti riconoscere. All'ingresso delle squadre in campo, infatti, dagli spalti si sono alzati i soliti spregevoli cori sulla strage dello stadio Heysel. La Fiorentina si era già espressa in settimana condannando gli adesivi sparsi in giro per la città e che richiamavano alla strage del 1985. Fiorentina-Juve inizia con il piede sbagliato.

9 febbraio 2018

Fonte: Ilbianconero.com 

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Ogni anno Firenze mette la civiltà in soffitta, +39 merita rispetto

di Marco Sanfelici

E' del tutto evidente che il fango, su cui una generazione di giovani si buttò a capo fitto oltre 50 anni fa in riva all'Arno, non è stato asportato interamente. Ogni anno che fa Iddio, allo scoccare dell'ora fatale, in cui i destini di una squadra piccola piccola, espressione di una città carica di storia e di Medioevo, si incontrano con un'altra squadra, grande grande, espressione di una città 3 volte più estesa e di milioni di aficionados nel mondo, il fango non del tutto rimosso affiora. Inutile cercarlo all'imbocco di Ponte Vecchio o al limitar degli Uffizi, esso alberga nell'ignoranza e nell'idiozia di degeneri discendenti di Lorenzo il Magnifico. Le bestie umane sono la peggior razza del mondo animale e tante di esse si mettono addosso una maglia viola ed un numero sulla schiena. Hanno un bel da dire che il calcio non fa parte del quotidiano. Non solo ne fa parte in maniera massiccia, ma è talmente pregnante da scandire per certi idioti l'appuntamento dell'anno. A Firenze per fortuna esiste la cultura e la civiltà, perciò sarebbe bello vedere un esempio che parta dalle cariche istituzionali che si fregiano del Giglio e che una volta per tutte condannassero la barbarie. Niente di niente, tutto tace. Signor sindaco, fino a quando dovrà abusare della nostra pazienza ? (Cito Cicerone in italiano, perché sia chiaro a tutti, bestie comprese).

In questi giorni han ripreso a circolare i soliti dementi "-39" su sfondo viola, con aggiunto un "nessun rispetto" che sancisce inequivocabilmente la minuta consistenza della materia cerebrale degli autori. Poveretti, ignoranti come sono di certo ignorano che la Toscana è la regione che più è stata colpita la sera della finale di Coppa dei Campioni in quel dell'Heysel. Povera gente, chi glielo dice che nel numero di morti che offendono, 4 erano francesi, 2 erano belgi ed 1 irlandese ? Che cosa c'entrano con la Juventus ? Questo becerume ignorante non sa di sicuro che tra i 32 italiani che trovarono la morte a Bruxelles, 3 erano tifosi dell'Inter, andati ad una partita per fare un viaggio in compagnia di amici juventini. La vergogna si faccia carico di sotterrarli con ignominia, questa lurida escrescenza di ominidi. Ho amici che sono fortunatamente tornati, anche se senza scarpe, lasciate sugli spalti della curva Z mentre cercavano una via di fuga. Ho amici che hanno perduto i loro cari in quella maledetta notte e che dal 29 di maggio del 1985 hanno dovuto inventarsi una  vita "altra", perché quella precedente è stata spazzata via per una partita di calcio. Eppure, in questo Paese che non merita la P maiuscola si permette che la memoria dei morti venga infangata con così tanta leggerezza. Il tifo è un conto, viscerale, totale, cieco fin quanto si vuole; l'offesa ai caduti è un reato e col tifo non ha nulla da spartire. A Torino regna il rispetto per la tragedia di Superga, anche perché la Basilica ci osserva ogni giorno ricordando a tutti, granata e bianconeri, la sciagura che il 4 maggio 1949 ha colpito la collettività torinese.

Tranquilli, ho sentito dichiarare, gli adesivi sono quelli dello scorso anno. Se il rimedio doveva essere meglio del danno, si è persa un'occasione. Dunque, signor sindaco, gli adesivi sono lì da un anno senza che nessun assessore della sua giunta abbia anche solo pensato a farli rimuovere ? Dunque lei è complice di una certa maniera di fare tifo nella sua città. Un anno, quanto è vero Iddio, un anno che a Firenze non si è fatto nulla. E la società Fiorentina, dov'è ? Troppo impegnata a trattare con le frange ultras, per un fruttuoso "quieto vivere" ? Altri complici: avanti c'è posto. Fino a quando qualcuno non avrà il coraggio di dichiarare la tragedia dell'Heysel, una tragedia nazionale e non un fatto circoscritto alla sola Juventus, la solfa non cambierà. Perché questa è la chiave: gli inglesi erano di Liverpool, ma non solo. Erano pronti a vendicare le botte prese l'anno prima a Roma. Non facevano distinzione di maglia, tutti italiani da attaccare. E così fecero. Se a Firenze ci fosse una squadra degna di partecipare alla Champions League, forse per paradosso quella sera di maggio a Bruxelles ci sarebbero stati fiorentini nella curva maledetta, al posto degli juventini,  oggetto delle attenzioni criminali di inglesi "fatti" dall'alcool. Magari oggi qualche viola andrebbe cercando comprensione, invece di dare dimostrazione di sconcio umano. Gli inglesi non distinsero tra borgatari romani e famiglie col biglietto dell'ultimo momento e tanti toscani tra loro. Sappiatelo.

9 febbraio 2018

Fonte: Ilbianconero.com

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Intervista a Iuliana Bodnari

"Siamo i custodi di una memoria, lo facciamo per amore"

di Daniela Russo

In occasione di Fiorentina-Juventus abbiamo voluto dar voce a Iuliana Bodnari che cura, insieme al marito Rossano Garlassi, il "Comitato per non dimenticare l’Heysel" di Reggio Emilia.

Si avvicina Fiorentina-Juventus. Si comprende purtroppo dai cartelli sparsi in giro per il capoluogo toscano, che inneggiano tristemente alle povere vittime della tragedia dell’Heysel, con quel -39 a mo’ di proclama ignaro del sangue, delle lacrime, del dolore di cui si fa carico. Un gesto scellerato che va avanti da anni ormai senza che si riesca a sradicare, a eliminare. Accomunato al semplice sfottò calcistico, ma che di ironia ha solo quello della sorte di tutte quelle sventurate persone, travolte dalla follia di un gruppo di hooligans nella notte del 29 maggio 1985. Per l’occasione abbiamo dato voce a chi ogni giorno si batte affinché si porti rispetto alla memoria di quel sanguinoso evento: Iuliana Bodnari che, insieme al marito Rossano presiede il "Comitato per non dimenticare l’Heysel", con sede a Reggio Emilia.

Iuliana, come nasce l’idea e la realizzazione del Comitato ?

"Il Comitato nasce nel 2007, per salvaguardare il Monumento alla Memoria dell’Heysel. Una singolare opera d’arte realizzata da un artista fiammingo, Gido Vanlessen, e presentata durante i Campionati del Mondo del 1990 a Verona, città che ospitava il Belgio. La particolare scultura, che ricalca i piletti dello stadio Heysel, fu poi esposta a Reggio Emilia in memoria di Claudio Zavaroni, concittadino rimasto vittima quella maledetta sera del 1985. Non avendo il Comune la possibilità di acquistare l’opera, ci pensarono le Cooperative di sinistra: fu così che il Monumento trovò definitiva collocazione di fronte allo stadio Mirabello, nel 1991″.

Voi però entrate in scena nel 2007…

"Sì. Dopo tutti quegli anni all’ aperto, esposto a pioggia, vento, neve il monumento era completamente rovinato. Ci sono voluti due anni soltanto per farci ricevere in Comune e mettere le autorità con le spalle al muro. Mio marito ed io ci siamo fatti carico di tutte le spese di ristrutturazione - il Comitato infatti non ha alcuno scopo di lucro - e il 1° Novembre 2008 abbiamo celebrato la prima commemorazione".

Come è cresciuto il Comitato ?

"Soprattutto con la partecipazione della gente. Le persone sono attirate dall’unicità del monumento, dalla particolarità che inevitabilmente chiama visite e curiosità, e per questo ce ne prendiamo molta cura: nel 2013 abbiamo persino realizzato una copertura per la neve (per la pioggia è un po’ più complicato, perché penetra comunque). L’attenzione deve essere sempre vigile: basta anche solo una coccarda bianconera dimenticata a offrire il pretesto di danneggiare l’opera.  Quando abbiamo aperto la pagina Facebook, la generosità dei tifosi ci ha sorpresi ed emozionati: nel giro di due anni erano rientrate tutte le nostre spese ! Noi avevamo preventivato con ottimismo cinque anni…".

Cosa si può fare per evitare situazioni come questa recentissima di Firenze ?

"Noi cerchiamo sempre di sensibilizzare l’attenzione delle autorità. In questo caso ho inviato una mail al Sindaco di Firenze, per chiedergli di intervenire affinché l’episodio non si ripeta. Addirittura per le strade di Firenze c’erano turisti che chiedevano informazioni ai cittadini riguardo ai cartelli con i numeri delle vittime, non è una cosa normale. La verità è che se non si è colpiti da vicino dalle tragedie, queste non si capiscono. E’ disumano usare la morte come un semplice sfottò calcistico, è una cosa che mi addolora profondamente".

Veramente esistono tifosi che non conoscono la storia del 29 maggio ?

"Sì, può sembrare assurdo ma anche tra gli stessi tifosi della Juventus ! Per questo è importante il lavoro di tutela e di conservazione della memoria, un lavoro fatto con amore. Bisognerebbe vederli, i familiari delle vittime. Bisognerebbe vedere la mamma di Claudio Zavaroni che non manca mai a una commemorazione: suo figlio, un appassionato fotografo, lottò fino alla fine per cercare di salvare qualcuno nella ressa, ma quando crollarono le transenne fu travolto. E identificarlo per la famiglia fu un’agonia: aveva l’abitudine di girare sempre senza carta d’identità…".

E’ stata veramente una maledizione per la Juventus quella serata ?

"La verità è che quello che è accaduto poteva succedere a qualunque squadra: l’anno precedente, durante Roma-Liverpool, dopo che un tifoso inglese fu accoltellato gli ultras giurarono vendetta. E così è stato: purtroppo è capitato alla Juventus. Queste tragedie devono essere ricordate non per deridere, ma per capire che quando viene a mancare la sicurezza pubblica la rovina è dietro l’angolo, per tutti. E’ quello che cerchiamo di trasmettere soprattutto ai più giovani".

Che rapporto avete con la società Juventus ?

"Prima della dirigenza di Andrea Agnelli, non abbiamo mai neanche osato interpellare la società. Per la triade, ad esempio, il tema Heysel era considerato un tabù. E’ stato solo con l’avvento di Andrea alla presidenza che è iniziata una comunicazione: per il venticinquesimo anniversario della tragedia ci ha invitati alla commemorazione a Torino, noi non potendo mancare alla nostra abbiamo mandato dei membri. Ogni anno per il 29 maggio ci invia una lettera che leggiamo in pubblico e dei fiori; inoltre ci ha donato diversi gadget firmati dai giocatori da vendere alle aste, partecipando così in qualche modo alle nostre spese. E’ stata importante questa apertura: sinceramente, il silenzio della Juventus osservato in passato ci aveva fatto male".

Partecipate ad altre iniziative simili alle vostre ?

"Partecipiamo a ogni evento, manifestazione o altro che ricordi le vittime dell’ Heysel: è un modo per conoscere e comunicare sempre di più. A Meda, in diverse occasioni è andato in scena un monologo teatrale molto toccante dal titolo "Heysel, tutti sapevano tranne loro". L’intento è sempre lo stesso: tutelare la memoria. Oggi dimentichiamo troppo facilmente, tutto passa a grande velocità e non vogliamo più fare lo sforzo di ascoltare, di leggere. Ma la memoria è troppo importante: bisogna proteggerla, quasi coccolarla".

Parole piene di rispetto, di sensibilità e consapevolezza quelle di Iuliana. Una donna che ha capito il dolore a contatto con i familiari, che lotta per fare in modo che questo dolore non sia infangato, irriso e prostituito su cartelloni in giro per le strade di una città. Perché lo ha detto lei stessa: soltanto noi possiamo essere gli amorevoli custodi della memoria.

9 febbraio 2018

Fonte: Golditacco.it

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Adesivi sull'Heysel, la Fiorentina chiarisce: "Colpa del Comune"

La Fiorentina ha voluto chiarire la situazione che avevamo denunciato questa mattina, relativa agli indegni adesivi sparsi per Firenze e inneggianti alle vittime dello stadio Heysel. La società viola ha precisato che gli stessi non sono comparsi nelle ultime ore, ma già dallo scorso anno. Il Comune, che si sarebbe dovuto occupare della loro rimozione, non lo ha mai fatto. A quattro giorni da Fiorentina-Juventus, ciò che rimane per le vie di Firenze è - oggi come un anno fa - un odio censurabile e privo di qualsiasi giustificazione.

5 febbraio 2018

Fonte: Ilbianconero.com

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Ennesima vergogna a Firenze

Città tappezzata con adesivi inneggianti morti Heysel: "-39, nessun rispetto"

Nella settimana di Fiorentina-Juventus, da Firenze arrivano ancora immagini vergognose. Come riporta Calciomercato.com, infatti, sono spuntati in diverse zone della città adesivi inneggianti ai morti dell'Heysel. Uno di questi è stato immortalato sull'asfalto, in zona Sant'Ambrogio, a un km circa dallo stadio Artemio Franchi. L'adesivo recita: "-39, nessun rispetto". Insomma, la settimana di Fiorentina-Juve non comincia nel migliore dei modi. Chi di dovere si impegni per fare luce sull'accaduto e soprattutto per perseguire l'autore o gli autori di questi ignobili messaggi.

5 febbraio 2018

Fonte: Tuttojuve.com

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Vergogna Fiorentina prima della Juve !

I tifosi: "-39, nessun rispetto"

Che vergogna a Firenze, nella settimana della Juve. Il motivetto è sempre il solito, ed è sempre spregevole. Mancano 4 giorni alla sfida tra Juve e Fiorentina e nella città viola compaiono già i primi insulti, a mo' di cartelli e adesivi sparsi e attaccati un po' ovunque. LA SCRITTA - Si inneggia ai morti dell'Heysel, una tragedia vera e indimenticabile, con una scritta contro i 39 morti: "-39, nessun rispetto". Una mossa vergognosa, riportata in un adesivo apparso in zona Sant'Ambrogio a circa 1 km dallo stadio Artemio Franchi, dove venerdì sera le squadre scenderanno in campo. Un comportamento che non è una novità, ma che mostra ancora una volta una barbarie che non ha nulla a che fare con il calcio. Ecco la nostra foto in esclusiva.

5 febbraio 2018

Fonte: Ilbianconero.com (Testo © Fotografia)

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2018  

Pizzul: "Vorrei cancellare l'Heysel"

Intervistato da Nicola Cecere per La Gazzetta dello Sport, lo storico telecronista Rai Bruno Pizzul ha rivisitato la tragica notte dell'Heysel: "Dovesti gestire quella tragedia di Bruxelles del maggio 1985 ? È l’episodio che vorrei poter cancellare dalla mia vita perché ferisce la mia coscienza di uomo. Fu un qualcosa di inammissibile, di inaccettabile". La "Gazzetta" commentò: Juve, restituisci questa Coppa insanguinata. "Anche io trovai eccessiva l’esultanza dei giocatori sotto la curva, sarebbe stato più opportuno depositare la Coppa sul prato, davanti alla gradinata crollata. Ma a caldo era difficile capire come gestire al meglio l’allucinante situazione".

6 marzo 2018

Fonte: Tuttojuve.com

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2018  

"Take an end" (Prendi la Curva)

di Lisa Azzurra Musetti

"Take an end", traducibile con "Prendi la curva". Inizia con questa volontà da parte dei tifosi inglesi, del Liverpool, ma anche del Chelsea (arrivati a dar man forte visto il gemellaggio), una delle storie più brutte del calcio europeo: la Strage dell’Heysel. Il fatto è che quando i cosiddetti hooligans inglesi sfondano le reti divisorie, probabilmente in stato di ubriachezza o altro, non trovano una curva di ipotetici "avversari", ma solo la cosiddetta "zona Z" e cioè la zona riservata alla tifoseria non organizzata. Ci sono persone venute con figli ed amici solo per godersi una partita. E che partita: la finale di Coppa Campioni fra Liverpool e Juventus di un certo Michel Platini. Il panico. Certo, pensate per un attimo di aver portato vostro figlio, di poco più di dieci anni a vedere una super partita. Ecco, quel bambino così come altri trentotto italiani saranno rimpatriati in una cassa, perché il panico, ma soprattutto l’inadeguatezza e la mancata competenza delle forze dell’ordine belghe che manganellarono tutti i tifosi italiani che cercavano di scappare dalla violenza inglese, li costringe contro un muro. Poi quel muro crolla. Crolla tutto il buon senso del calcio in quel momento. Crolla tutta l’Italia, indipendentemente dai colori calcistici. Tutto viene infangato, viene nascosto e la partita giocata. Ai giorni nostri sarebbe follia, ma il 29 Maggio 1985 non esistevano i cellulari, internet… Dall’estero era difficile comunicare, capire cosa stesse succedendo. La Juve vinse la partita ma i caroselli furono censurati dall’allora presidente Giampiero Boniperti. Trentanove salme rimpatriate… Cosa diamine c’è da festeggiare ?! L’anno scorso mi sono recata per la seconda volta a Bruxelles e proprio come la prima sono andata all’Heysel per portare un fiore in ricordo delle vittime. Davanti allo stadio è stato aperto un parco giochi per ragazzini ed un cinema. Vedevo decine di ragazzi dagli 8 ai 15 anni camminare davanti a questa struttura assaporando pop corn, coca cola e, come è giusto che sia alla loro età, divertendosi. Ma una domanda me la sono fatta: quanti di loro, quando si girano a guardare questo stadio sanno che ha le fondamenta bagnate di sangue ?

17 aprile 2018

Fonte: Storie Maledette (Gruppo Facebook) 

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Un torneo con 250 "pulcini" per ricordare Amedeo e Mario morti all’Heysel

BASSANO - Si commuove ancora, Alberta Bizzotto Spolaore, ripensando a quel terribile 29 maggio 1985 quando il marito Amedeo perse la vita allo stadio Heysel di Bruxelles, poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool. Il figlio Giuseppe, allora ragazzo, rimase ferito, ma si salvò per la prontezza di riflessi di un amico del padre che lo strappò dalla bolgia di corpi in cui si trovava rischiando di soffocare. "Impossibile dimenticare - osserva Alberta, già consigliere comunale e attiva in diverse associazioni - ammiro mio figlio che è riuscito a perdonare chi causò quella strage". Furono 32 gli italiani che persero la vita in quell’inferno su un totale di 39 vittime e ben 600 i feriti. Oltre ad Amedeo Spolaore, noto dentista, morì anche l’imprenditore bassanese Mario Ronchi che lasciò la moglie Maria Teresa e il piccolo Alessandro di appena due anni. La tragedia ha profondamente segnato Bassano, che a distanza di 33 anni non dimentica i suoi concittadini partiti assieme ad un gruppo di amici per vedere dal vivo quella partita. A loro e alle altre vittime, l’Asd San Vito Bassano dedica il torneo di calcio "Per non dimenticare Heysel". Riservato alla categoria pulcini, si disputerà domenica agli impianti di San Vito. Il primo fischio d’inizio è fissato per le 9. "Sono più di 250 i ragazzini, classe 2008, che parteciperanno alla sfida suddivisi in 16 squadre di altrettante società italiane, tra cui la Juventus", spiega Giancarlo Tombolato, il presidente dell’associazione promotrice. Oltre ai portacolori bianconeri, ci saranno quelli dell’Hellas Verona, del Vicenza calcio, della Bassano Virtus 55 soccer team, dell’As Cittadella, del Pordenone, del Calcio Padova, dell’Alto Accademy Ssd, solo per citare alcune significative presenze in campo. "Non sono previsti vinti né vincitori - precisa Tombolato - ci sarà una classifica ma senza podio perché a prevalere saranno lo spirito sportivo e il ricordo". Entusiasta dell’iniziativa, Alberta Bizzotto ne evidenzia il risvolto educativo: "Insegna ai bambini a competere e a sfidarsi rispettandosi, a contrastare la violenza in campo: è il modo più efficace per commemorare Amedeo e Mario". Come ricordato dall’assessore allo Sport Oscar Mazzocchin, la manifestazione apre il filone degli appuntamenti dedicati ai bambini del programma "Bassano città europea dello sport". R. F.

20 aprile 2018

Fonte: Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

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Il Comune dimentica l’Heysel e gli Invincibili:

niente Mole accesa nel ricordo delle tragedie

di Andrea Parisotto

Palazzo Civico non coprirà le spese per la proiezione delle diapositive: la Mole potrebbe essere accesa grazie al Museo Grande Torino e all’Associazione Quelli di via Filadelfia.

TORINO - Può il Comune di Torino dimenticare gli Invincibili del Grande Torino e le vittime dell’Heysel ?  L’affermazione potrà suonare assurda ai torinesi, ai tifosi della Juventus e del Toro, eppure è quanto sembra essere accaduto quest’anno: la Mole Antonelliana, che negli ultimi anni ricordava entrambe le tragedie con la proiezione di una diapositiva, rischia infatti di rimanere "spenta".

IL COMUNE NON RICORDA LE DUE TRAGEDIE - Spieghiamo meglio: per Palazzo Civico non vi sono le condizioni economiche per proiettare lo stemma del Toro contornato dal colore granata in onore del Grande Torino e l’immagine "+39 RISPETTO" in ricordo delle vittime dell’Heysel. La motivazione di natura economica è stata fornita dal Comune all’Associazione "Quelli di via Filadelfia" e al Museo Grande Torino. I rispettivi presidenti, Beppe Franzo e Domenico Beccaria, sono rimasti esterrefatti di fronte a un simile rifiuto. La fede delle due associazioni è diversa, eppure la protesta è condivisa: "Come può la Città ignorare due simili tragedie ?" diventa un coro unanime. Pensare che illuminare la Mole il 4 maggio e il 29 maggio, in accordo con Iren, non costerebbe uno sproposito, anzi: parliamo di una cifra inferiore ai 1000 euro.

MOLE ILLUMINATA DAI TIFOSI ? - Niente Mole illuminata dunque ? Non è detta l’ultima parola, perché sia l’Associazione Quelli di via Filadelfia che il Museo Grande Torino promettono di fare di tutto perché la Mole ricordi le due tragedie. A loro spese ovviamente. "Vediamo spesso la Mole illuminata per tante iniziative di ogni genere, la Città vuole dirci il ricordo dell’Heysel non è altrettanto importante ?" commenta Beppe Franzo. "Se i fondi sono limitati, si definiscano le priorità" è la proposta del presidente dell’associazione bianconera, che intanto ha già fornito di tasca sua la diapositiva da proiettare a Iren. Sulla stessa lunghezza d’onda Domenico Beccaria, del Museo Grande Torino: "Purtroppo confermo, ci è stato detto che la Città non coprirà le spese. Faremo il possibile noi tifosi, ma non garantiamo nulla". Se le due associazioni dovessero trovare la cifra necessaria, la Mole verrà illuminata altrimenti il simbolo di Torino rimarrà tristemente "buio". Uno schiaffo che gli Invincibili e gli angeli dell’Heysel non meritano.

21 aprile 2018

Fonte: Torino.diariodelweb.it

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