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ARTICOLI 1-28 MAGGIO 2017
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ARTICOLI STAMPA e WEB 1-28 MAGGIO 2017
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1-28 MAGGIO 2017
ARTICOLI STAMPA e WEB 4 MAGGIO 2017

Buffon attacca chi ha offeso il Grande Torino: "Siete più morti dei morti"

Juve, Buffon ai vandali di Superga: "Siete più morti dei morti"

04/05/17 Superga, Buffon richiama tifosi Juve: ''Lasciate stare i morti''

ARTICOLI STAMPA e WEB 11 MAGGIO 2017

"Un parco intitolato alla strage dell’Heysel"

ARTICOLI STAMPA e WEB 23 MAGGIO 2017

Torino dedica una piazza alle vittime dell'Heysel e una biblioteca ai morti di Utoya

Il Comune non dimentica: piazza intitolata alle 39 vittime dell’Heysel

Nella toponomastica di Torino le vittime dell’Heysel e i ragazzi di Utoya

Strage dell'Heysel, una piazza ricorderà le 39 vittime di Bruxelles

Strage dell’Heysel, Torino dedica una piazza ai 39 tifosi della Juve morti in Belgio

ARTICOLI STAMPA e WEB 24 MAGGIO 2017

Torino dedica una piazza alle 39 vittime dell'Heysel

Torino, nuove vie e piazze per commemorare le vittime dell’Heysel e di Utoya

Strage dell'Heysel, Torino dedica una piazza ai 39 tifosi della Juve morti

E ad Arezzo vive la memoria dell’ Heysel

ARTICOLI STAMPA e WEB 25 MAGGIO 2017

Dall’Heysel a Utoya la nuova toponomastica

Juventus e Manchester: "remake" di un film già visto

Torino dedica una piazza alle 39 vittime dell’Heysel

Heysel, Torino dedica una piazza ai 39 tifosi della Juventus morti in Belgio

Heysel: Torino avrà una piazza dedicata ai 39 tifosi Juve

ARTICOLI STAMPA e WEB 26 MAGGIO 2017

Cabrini al BN: "Allegri ha superato Conte. Sull'Heysel..."

Juventus Club DOC Heysel 1985 Siracusa a raccolta per la Finale di Cardiff

ARTICOLI STAMPA e WEB 27 MAGGIO 2017

Brio al BN: "Heysel, Coppa vinta sul campo ! Ma ci forzarono a giocare..."

ARTICOLI STAMPA e WEB 28 MAGGIO 2017

"Se non avessimo giocato sarebbero morti in mille"

L’anniversario

Buffon attacca chi ha offeso il Grande Torino: "Siete più morti dei morti"

Il portiere della Juve stigmatizza le offese ai caduti di Superga nel giorno in cui ricorrono 68 anni dalla tragedia.

Il più accorato appello a rispettare i caduti di Superga arriva dal calciatore che non t’aspetti. E non per mancanza di sensibilità, qualità invece sempre mostrata nel corso degli anni, quanto piuttosto perché milita da anni nelle fila dei più acerrimi rivali dei granata, vale a dire i cugini con la maglia bianconera. Si tratta del portiere della Juventus e della Nazionale Gigi Buffon che, su Facebook, attacca duramente le vergognose ingiurie scritte su muri del capoluogo piemontese in coincidenza con il 68esimo anniversario dell’incidente aereo in cui persero la vita tutti i protagonisti dell’epopea del Grande Torino.

Il post

Nel suo post Buffon scrive: "In una bella giornata post vittoria, il mio pensiero va ai cugini del Toro, ai loro tifosi e a quei gloriosi giocatori che hanno reso orgogliosa la nazione intera e il popolo granata. Onore a voi campioni del Grande Torino, in eterno, e siano perdonati coloro che si macchiano di atti inqualificabili, come deridervi o mancarvi di rispetto ancor oggi che sono passati quasi 70 anni. I morti sono morti e non rompono i coglioni a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere. Perché i morti hanno mogli, figli e nipoti e dar loro una seconda atroce sofferenza, oltre quella che hanno già patito, è disumano. W la rivalità... W lo sfottò... W il campanilismo... W la sportività... W la vita nella pienezza dei suoi sentimenti, alcuni nobili, altri magari un po’ meno. Ma quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, probabilmente senza piena consapevolezza, si è più morti dei morti. Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire torturare ancor oggi i nostri 39 angeli dell’Heysel: non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini. Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l’umanità che arranca. Non accontentiamoci d’essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito. In certe situazioni è meglio essere vittime che carnefici perché i carnefici saranno condannati dalla vita a strisciare nell’inferno della loro vacua esistenza. Le vittime patiranno il male subito, ma poi capiranno che essere diversi dai propri aguzzini darà forza e sicurezza per affondare la vita su valori autentici e per farsi portatori di bellezza, coscienza, rispetto, lealtà, senza precludere nulla alla competizione o rivalità. Tifosi della Juve, mi rivolgo a voi perché so di potermelo permettere dopo tutto quello che abbiamo condiviso insieme. Tifosi della Juve, fatemi essere veramente orgoglioso di voi perché se pensiamo e crediamo davvero che lo stile Juve rappresenti e indichi dei valori meritevoli ed assoluti che ci caratterizzano, non è concepibile profanare e violare la sensibilità di chi ha sofferto e soffre ancora: non insudiciamo affetti, sentimenti e ricordi. Un abbraccio a chi crede che, anche e soprattutto nello sport, sia necessario essere uomini di buona volontà. Ora, domani, sempre e per sempre #FinoAllaFine!!!"

4 maggio 2017

Fonte: Corriere.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 4 MAGGIO 2017 

Juve, Buffon ai vandali di Superga: "Siete più morti dei morti"

Lungo sfogo del portiere bianconero su Facebook: "I morti non rompono i c... a nessuno. Le vittime granata vanno lasciate in pace, come le nostre dell'Heysel".

Un appello accorato, che in certi punti sembra diventare un attacco diretto. Gianluigi Buffon, all'indomani dell'impresa della Juve a Montecarlo nella semifinale d'andata di Champions League, scrive sul suo profilo Facebook ufficiale. Argomento: la tragedia di Superga e le scritte infami che deridono i morti del Torino (le ultime due giorni fa sulla strada che porta alla Basilica). Rispetto - Buffon rivolge il pensiero ai "cugini del Toro", rendendo onore al Grande Torino e usando parole di fuoco per chi non fa altrettanto, macchiandosi di comportamenti e scritte inqualificabili: "I morti sono morti e non rompono i c... a nessuno - si legge in uno dei passaggi più crudi della riflessione. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i più acerrimi nemici". Ribrezzo - L'appello è diretto soprattutto ai tifosi juventini, affinché contribuiscano a portare in alto lo stile che il club bianconero vuole avere in tutte le sue declinazioni, in campo come sugli spalti. "Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire torturare ancora oggi i nostri 39 angeli dell'Heysel - scrive Buffon. Non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini, non accontentiamoci di essere mediocri e vili solo per rifarci di uno sgarbo subito".

4 maggio 2017

Fonte: Gazzetta.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 4 MAGGIO 2017 

04/05/17 Superga, Buffon richiama tifosi Juve: ''Lasciate stare i morti''

di Pietro Colacicco

TORINO - Oggi sono 68 anni dalla tragedia di Superga e proprio in questo momento si sta celebrando la commemorazione dei morti nell'incidente aereo che spazzò via il grande Torino. Proprio alla vigilia dell'evento erano apparse delle scritte offensive nei confronti delle vittime, prontamente cancellate da diversi tifosi granata, sui muri della strada che porta alla Basilica sul colle. Anche Gianluigi Buffon, fresco di vittoria contro il Monaco in Champions, ha voluto esprimere la propria disapprovazione per l'atto vandalico attraverso un post pubblicato su Facebook: "Il mio pensiero va ai cugini del Toro, ai loro tifosi e a quei giocatori che hanno reso orgogliosa la nazione intera e il popolo granata. Onore a voi, campioni del Grande Torino, e siano perdonati coloro che si macchiano di atti inqualificabili, come deridervi o mancarvi di rispetto ancor oggi che sono passati quasi 70 anni - poi prosegue, duro - I morti son morti e non rompono i coglioni a nessuno. Vanno lasciati in pace e vanno rispettati, fossero anche i nemici ed i rivali più acerrimi che uno possa avere. Perché i morti hanno figli, mogli e nipoti e dar loro una seconda atroce sofferenza, oltre quella che già hanno patito, è disumano. Viva la rivalità, lo sfottò, il campanilismo, la sportività, la vita nella pienezza dei sentimenti, alcuni nobili, altri magari un po' meno. Ma quando si scrivono frasi indecorose o inopportuni striscioni, si è più morti dei morti". HEYSEL - Non manca il riferimento alla tragedia che ha colpito, viceversa, il popolo bianconero: "Mi provoca ribrezzo e rabbia sentire ancora oggi torturare i nostri 39 angeli dell'Heysel: non macchiamoci delle stesse colpe. Siamo uomini. Dobbiamo distinguerci se vogliamo seminare qualcosa di duraturo e costruttivo per l'umanità che arranca. Non accontentiamoci di essere mediocri e vili soltanto per rifarci di uno sgarbo subito". MEGLIO VITTIME CHE CARNEFICI - "In certe situazioni è meglio essere vittime che carnefici perché questi ultimi saranno condannati dalla vita a strisciare nell'inferno della loro vacua esistenza. Le vittime patiranno il male subito, ma poi si renderanno conto di essere diversi dai propri aguzzini e questo li renderà più forti e sicuri di affondare la vita su valori autentici". Il post si conclude con un appello ai tifosi della Juve, dei quali il capitano della Nazionale spera di poter essere orgoglioso, poi dedica "un abbraccio a chi crede che, anche e soprattutto nello sport, sia necessario essere uomini di buona volontà".

4 maggio 2017

Fonte: Vocenuova.tv

ARTICOLI STAMPA e WEB 4 MAGGIO 2017   

"Un parco intitolato alla strage dell’Heysel"

La proposta di Badolato per affiggere una targa commemorativa nell'area verde di via Modena.

Portomaggiore. Intitolare il parco senza nome di via Modena, dove c’è anche uno spazio riservato alle attività ludiche e attrezzature di gioco per bambini, a ricordo delle vittime della strage allo stadio Heysel di Bruxelles. E’ la proposta del consigliere Roberto Badolato che dà la disponibilità al reperimento delle eventuali risorse necessarie alla realizzazione della targa commemorativa. Una targa per ricordare quel terribile 29 maggio 1985 quando, poco prima della finale di calcio della coppa dei campioni tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, le intemperanze dei facinorosi inglesi causarono la morte di 39 persone, di cui 32 italiani, e il ferimento di oltre seicento persone. "Nello stesso anno - ricorda Badolato - è stato presentato un monumento a ricordo della strage nella sede societaria della Juventus in piazza Crimea a Torino, sito dal 2001 all’interno della sede amministrativa del club in Corso Galileo Ferraris con il seguente epitaffio "Qui ricordiamo le 39 vittime di Bruxelles il 29 maggio 1985 trucidate da brutale violenza. Quando onore, lealtà, rispetto cedono alla follia è tradita ogni disciplina sportiva". Alla nostra memoria il compito di tenerla viva". Badolato ripercorre tutte le tappe commemorative. "Nel 2000 in occasione della finale dell’europeo all’interno dello stadio Re Baldovino è stata posta una targa commemorativa a ricordo della tragedia di 15 anni prima; il 26 maggio 2010 in occasione del venticinquesimo anniversario della tragedia alla presenza degli ex giocatori Sergio Brio e Phil Neal in rappresentanza delle società è stata presentata una targa permanente ad Anfield per onorare le vittime della tragedia; nel 2012 è stato riservato un luogo in memoria della vittime di quella strage con totem commemorativo all’interno del Museo societario". Venendo a tempi più recenti, "il 13 novembre 2015 - prosegue Badolato - durante l’amichevole tra Belgio e Italia giocata allo stadio Re Baldovino, la partita è stata sospesa al minuto 39 per ricordare le 39 vittime i cui nomi sono stati fatti scorrere nei maxi schermi dell’impianto, il giorno prima nel corso di una cerimonia tenutasi sotto la targa commemorativa posta nell’ex Heysel, la Figc aveva ufficialmente ritirato simbolicamente la maglia 39 della nazionale italiana".

11 Maggio 2017

Fonte: Estense.com

ARTICOLI STAMPA e WEB 11 MAGGIO 2017 

Torino dedica una piazza alle vittime dell'Heysel e una biblioteca ai morti di Utoya

Le decisioni della commissione toponomastica del Comune. Una intitolazione alla Falchera anche per Guido Rossa.

Le vittime dell'Heysel e i ragazzi di Utoya entrano nella toponomastica torinese. Sarà, infatti, dedicata alle 39 vittime della strage dello stadio Heysel di Bruxelles, avvenuta nel maggio del 1985 durante la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, una piazzetta nella Circoscrizione 7. Ai 69 ragazzi vittime della strage sull'isola norvegese di Utoya, perpetrata nel luglio 2011 dall'estremista di destra Andres Breivik, sarà invece intitolata una biblioteca di prossima realizzazione nella Circoscrizione 4. Lo ha stabilito la commissione Toponomastica di Palazzo Civico, presieduta dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci. La commissione ha inoltre deciso di apporre una targa sul palazzo di via Pietro Giuria a ricordo della sede del "Circolo Garibaldi", nato nel 1948 e divenuto riferimento per gli anziani della Circoscrizione 8.  Un "sedime stradale", infine, sarà dedicato, nella zona di via delle Querce, alla Falchera, a Guido Rossa, operaio comunista di Genova assassinato dalle Brigate Rosse il 24 gennaio 1979.

23 maggio 2017

Fonte: Torino.repubblica.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 23 MAGGIO 2017 

32 anni dopo la finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool

L’OMAGGIO

Il Comune non dimentica: piazza intitolata alle 39 vittime dell’Heysel

L'area individuata si trova nella Circoscrizione 7. La biblioteca che sorgerà in via Zumaglia renderà onore alle vittime della strage sull’isola di Utoya.

Una piazza intitolata alle vittime dell’Heysel. La decisione, a 32 anni di distanza dalla finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, il 29 maggio 1985 quando, prima dell’inizio della partita, la violenza degli hooligans inglesi provocò la morte dei sostenitori bianconeri (32 italiani, 4 belgi, 2 francesi, 1 irlandese), è stata presa dalla commissione Toponomastica del Comune di Torino presieduta dal presidente del Consiglio, Fabio Versaci. La piazzetta in questione è una delle aree accanto alla biblioteca "Italo Calvino", in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7. Ai ragazzi vittime della strage sull’isola di Utoya, avvenuta il 22 luglio 2011, sarà invece intitolata la biblioteca di prossima realizzazione in via Zumaglia, nella Circoscrizione 4. Sull’isola norvegese trovarono la morte 69 giovani (110 furono i feriti), per mano di un terrorista simpatizzante dell’estrema destra, mentre erano riuniti per un campus organizzato dalla sezione giovanile del partito laburista. La commissione Toponomastica ha inoltre deliberato di apporre una targa sul palazzo di via Pietro Giuria a ricordo della sede del "Circolo Garibaldi", nato nel 1948 e divenuto riferimento per gli anziani della Circoscrizione 8. Un sedime stradale, infine, sarà dedicato, nella zona di via delle Querce, al sindacalista Guido Rossa, nella Circoscrizione 6.

23 maggio 2017

Fonte: Cronacaqui.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 23 MAGGIO 2017 

Nella toponomastica di Torino le vittime dell’Heysel e i ragazzi di Utoya

Sarà dedicata alle 39 vittime della strage dello stadio Heysel di Bruxelles una delle due piazzette accanto alla biblioteca "Italo Calvino", in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7. Lo ha stabilito, questa mattina, la commissione Toponomastica, presieduta dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci. La decisione a 32 anni di distanza dalla finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, il 29 maggio 1985 quando, prima dell’inizio della partita, la violenza degli hooligan inglesi provocò la morte dei sostenitori bianconeri, fra questi 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi, 1 irlandese. Ai ragazzi vittime della strage sull’isola di Utoya, avvenuta il 22 luglio 2011, sarà invece intitolata la biblioteca di prossima realizzazione in via Zumaglia, nella Circoscrizione 4. Sull’isola norvegese trovarono la morte 69 giovani (110 furono i feriti), per mano di un terrorista simpatizzante dell’estrema destra, mentre erano riuniti per un campus organizzato dalla sezione giovanile del partito laburista. La commissione Toponomastica ha inoltre deliberato di apporre una targa sul palazzo di via Pietro Giuria a ricordo della sede del "Circolo Garibaldi", nato nel 1948 e divenuto riferimento per gli anziani della Circoscrizione 8. Un sedime stradale, infine, sarà dedicato, nella zona di via delle Querce, al sindacalista Guido Rossa, nella Circoscrizione 6.

23 maggio 2017

Fonte: Quotidianopiemontese.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 23 MAGGIO 2017 

Cronaca

Strage dell'Heysel, una piazza ricorderà le 39 vittime di Bruxelles

La decisione arriva 32 anni dopo la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, quando la violenza degli hooligan inglesi provocò la morte dei sostenitori bianconeri.

Sarà dedicata alle 39 vittime della strage dello stadio Heysel di Bruxelles una delle due piazzette accanto alla biblioteca "Italo Calvino", in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7. Lo ha stabilito la commissione Toponomastica, presieduta dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci. La decisione arriva 32 anni dopo la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, il 29 maggio 1985 quando, prima dell’inizio della partita, la violenza degli hooligan inglesi provocò la morte dei sostenitori bianconeri, fra questi 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi, 1 irlandese. Ai ragazzi vittime della strage sull’isola di Utoya, avvenuta il 22 luglio 2011, sarà invece intitolata la biblioteca di prossima realizzazione in via Zumaglia, nella Circoscrizione 4. Sull’isola norvegese trovarono la morte 69 giovani per mano di un terrorista simpatizzante dell’estrema destra. Il fatto mentre i ragazzi si trovavano riuniti per un campus organizzato dalla sezione giovanile del partito laburista.

23 maggio 2017

Fonte: Torinotoday.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 23 MAGGIO 2017 

Strage dell’Heysel, Torino dedica una piazza ai 39 tifosi della Juve morti in Belgio

Sarà dedicata alle 39 vittime della strage dello stadio Heysel di Bruxelles una delle due piazzette che sorgono a Torino accanto alla biblioteca "Italo Calvino", in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7. Lo ha stabilito, questa mattina, la commissione Toponomastica del capoluogo piemontese, presieduta dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci. Lo comunica il comune guidato dalla 5 Stelle Chiara Appendino in una nota. La decisione a 32 anni di distanza dalla finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, il 29 maggio 1985 quando, prima dell’inizio della partita, la violenza degli hooligan inglesi provocò la morte dei sostenitori bianconeri, fra questi 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi, 1 irlandese. Scrisse il quotidiano La Stampa il giorno dopo la tragedia, giovedì 30 maggio 1985: "Italia e Inghilterra hanno confermalo di essere i due Paesi più scalcinati d’Europa, quelli che riversano ogni speranza, ogni ideologia, ogni fede, ogni rivalsa non nel gioco del calcio, ma nella rissa ai margini del campo di calcio, ma nella rissa sugli spalti, ma nella rissa sugli accessi agli stadi. Ma il Belgio ha voluto porre il suggello della sua vergognosa inefficienza". "Questa di Bruxelles è stata una vera manifestazione europea - proseguiva l’editoriale a firma di Oreste del Buono - I morti sono caduti in nome di quest’Europa, medioevale di ritorno. Ed ecco le squadre in campo per invocazione e imposizione delle superiori autorità. Una finale non per la definizione della migliore squadra europea, ma per ragioni di ordine pubblico. La Juventus non avrebbe voluto giocare ma è una squadra disciplinata, s’è piegata". A seguito del comportamento violento da parte dei supporter del Liverpool, le squadre inglesi per lunghi anni furono escluse dalle Coppe europee. In UK invece incominciò, sotto l’egida del governo conservatore guidato da Margaret Thatcher, quel processo di profondo cambiamento alla base del cosiddetto "modello inglese" che prevede pene severissime per chi sgarra anche minimamente sugli spalti.

23 maggio 2017

Fonte: Calcioefinanza.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 23 MAGGIO 2017 

Torino dedica una piazza alle 39 vittime dell'Heysel

La decisione a 32 anni dalla tragedia dello stadio di Bruxelles in cui persero la vita i tifosi juventini arrivati a vedere la finale (poi vinta) contro il Liverpool.

TORINO - Il Comune di Torino dedica una piazza alle vittime dell'Heysel, i 39 tifosi juventini (32 italiani, 4 belgi, 2 francesi, 1 irlandese) rimasti schiacciati nel settore a loro dedicato dello stadio di Bruxelles, trasformato la sera del 29 maggio 1985 da sede dell'attesissima finale di Coppa dei Campioni (allora non si chiamava ancora Champions League) tra Juventus e Liverpool, a teatro di una delle più tristi tragedie della storia del calcio e dello sport in generale. CIRCOSCRIZIONE 7 - A 32 anni di distanza da quella tragica serata, la decisione è stata presa nella mattinata di ieri dalla commissione Toponomastica guidata dal presidente del Consiglio comunale di Torino, Fabio Versaci. Sarà quindi intitolata ai morti dell'Heysel una delle due piazzette accanto alla biblioteca "Italo Calvino", in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7.

24 maggio 2017

Fonte: Tuttosport.com

ARTICOLI STAMPA e WEB 24 MAGGIO 2017  

Torino, nuove vie e piazze per commemorare le vittime dell’Heysel e di Utoya

di Andrea Decorato

Torino, a breve saranno intitolate nuove vie e piazze alle vittime dell’Heysel e di Utoya.

A Torino saranno intitolate nuove vie e piazze per commemorare le vittime dell’Heysel e della strage di Utoya, in Norvegia. Nella Circoscrizione 7, una piazzetta sarà dedicata a coloro che persero la vita nel tragico giorno del 29 maggio 1985. La caduta di parti dello stadio di Bruxelles, durante la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, causò la morte di 39 persone. La strage di Utoya, datata luglio 2011, verrà commemorata invece con una nuova biblioteca nella Circoscrizione 4. Le vittime dell’Heysel e della strage di Utoya non saranno però le uniche a beneficiare di questa speciale onorificenza. In zona Falchera, dalle parti di via delle Querce, un sedime stradale sarà dedicato a Guido Rossa. L’operaio comunista, assassinato all’inizio del 1979 dalle Brigate Rosse, avrà dunque un suo spazio. Per quanto riguarda invece la Circoscrizione 8, in via Pietro Giuria sarà apposta una targa sul palazzo presente. Con essa verrà ricordato il Circolo Garibaldi. Quest’ultimo, fondato nel 1948, era diventato uno dei simboli del quartiere, nonché punto di riferimento per gli anziani. Un luogo di ritrovo, che viene ricordato per il suo stile unico e antico, di epoche ormai passate, che sono rimaste ugualmente nel cuore dei torinesi. Le decisioni, tutte prese dalla commissione Toponomastica del Comune di Torino, avranno validità immediata.

24 maggio 2017

Fonte: Mole24.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 24 MAGGIO 2017 

Strage dell'Heysel, Torino dedica una piazza ai 39 tifosi della Juve morti

Lo ha stabilito la commissione Toponomastica del capoluogo piemontese.

A 32 anni di distanza dalla finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool, il 29 maggio 1985, quando la violenza degli hooligans inglesi provocò la morte di 39 sostenitori bianconeri allo stadio Heysel di Bruxelles, Torino ha deciso di dedicare una piazza alle vittime. Lo ha stabilito mercoledì mattina la commissione Toponomastica del capoluogo piemontese e ne ha dato annuncio il Comune guidato dalla sindaca Cinque Stelle Chiara Appendino. Il luogo scelto per onorare la vittime della furia degli hooligans (32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese) è una delle due piazzette che sorgono a Torino accanto alla biblioteca "Italo Calvino", in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7.

24 maggio 2017

Fonte: Sportmediaset.mediaset.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 24 MAGGIO 2017 

Nella regione

E ad Arezzo vive la memoria dell’ Heysel

di Filippo Conticello

Lorentini, figlio di una delle vittime nel 1985: "Così ricordiamo ed educhiamo".

La studentessa Giuseppina Conti, 17enne di Arezzo. Giancarlo Gonnelli di Ponsacco, 20 anni (NdR: 46). Bruno Balli e Giovacchino Landini, 50enni di Prato e Capannori. Poi il medico aretino, Roberto Lorentini, 31enne, eroe dell’Heysel. C’è tanto, troppo sangue toscano versato a Bruxelles: cinque morti, tra i trentanove tifosi uccisi dalla follia hooligan prima che la Juve vincesse tra le lacrime la sua prima Coppa Campioni. E proprio in Toscana si custodisce ancora la memoria della tragedia: ad Arezzo opera l’associazione "Familiari e Vittime dell’Heysel" (NdR: Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel), animata dal 1987 da Otello Lorentini, il papà di Roberto. Era un dottore e ritornò indietro sugli spalti a soccorrere un bambino ferito, secondo alcune testimonianze proprio Andrea Casùla, la vittima più giovane di quell’inferno. Morì anche lui travolto da una seconda carica inglese mentre era chinato e provava la respirazione artificiale al piccolo tifoso. Oggi ad Arezzo è il figlio Andrea, giornalista sportivo, a custodire la memoria: "Nonno Otello, il fondatore dell’associazione, è morto nel 2014. lo ho deciso di continuare il suo lavoro perché il ricordo deve intrecciarsi in eterno all’educazione. Noi esistiamo per ricordare a tutti che non è stato sport, ma solo follia". L’associazione che adesso dirige il nipote ha vissuto tutto il processo sulla strage dell’Heysel fino in Cassazione, ottenendo una sentenza che ha fatto giurisprudenza in tutta Europa. Da quel momento la Uefa è responsabile degli eventi che organizza: "Non può più lavarsi le mani, deve garantire certi standard di sicurezza", ricorda Andrea. Dieci anni fa esatti, era col nonno e col presidente Cobolli Gigli all’intitolazione del piazzale dello stadio a Roberto Lorentini: due ore dopo la squadra del medico eroe sarebbe pure tornata in Serie A. Il SACRIFICIO. Cardiff sta arrivando e, come ogni finale europea, sarà un tuffo al cuore: "Per noi parenti delle vittime è sempre una esplosione di sentimenti contrastanti. Non possiamo guardare a questa partita senza pensare a ciò che è stato", ricorda adesso. Dando nuova energia all’associazione, Lorentini continua a coinvolgere bimbi in tutta Italia: "Ricordiamo banalmente che il calcio è vita, nient’altro". Oggi c’è quel +39 che risalta nella curva dello Stadium a far da scudo contro chi vuole sporcare il ricordo: "Negli ultimi anni c’è molta più attenzione e per questo ringraziamo i tanti tifosi bianconeri, non solo toscani", conclude Andrea. Di Roberto, medaglia d’argento all’onor civile, non ha ricordi: aveva tre anni quando il papà sacrificò se stesso per salvare gli altri.

24 maggio 2017

Fonte: La Gazzetta dello Sport

ARTICOLI STAMPA e WEB 24 MAGGIO 2017  

 Tutte le circoscrizioni

Dall’Heysel a Utoya la nuova toponomastica

di Pier Francesco Caracciolo

La decisione arriva dopo anni di discussioni e rinvii. Finalmente Torino avrà un luogo intitolato alle vittime dell’Heysel, lo stadio belga in cui morirono 39 tifosi prima della finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus nel 1985. La commissione Toponomastica, presieduta dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci, ha deciso di intitolare alle vittime dell’Heysel una delle due piazzette accanto alla biblioteca Italo Calvino, in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7. L’ha fatto a 32 anni di distanza da quella notte di violenza degli hooligan inglesi costata la morte ai sostenitori bianconeri e a quattro anni dalla mozione che era stata presentata in Consiglio da Marrone (Fratelli d'Italia), Sbriglio (Idv) e Lo Russo (Pd). La biblioteca che verrà costruita in via Zumaglia sarà invece intitolata ai 69 ragazzi che partecipavano a un campus organizzato dal Partito Laburista norvegese uccisi il 22 luglio 2011 sull’isola di Utoya da Anders Breivik, un trentenne simpatizzante di estrema destra. La commissione Toponomastica ha inoltre deliberato di mettere una targa sul palazzo di via Pietro Giuria in ricordo della sede del Circolo Garibaldi, nato nel 1948 e diventato riferimento per gli anziani della Circoscrizione 8. Un pezzo di strada, infine, sarà dedicato, nella zona di via delle Querce, al sindacalista Guido Rossa.

25 maggio 2017

Fonte: La Stampa

ARTICOLI STAMPA e WEB 25 MAGGIO 2017  

Juventus e Manchester: "remake" di un film già visto

di Marco Bernardini

Un applauso, sincero e di cuore, ai colleghi inglesi del Daily Telegraph. Il quotidiano londinese è uscito con una pagina che è un capolavoro da incorniciare. La gigantografia del minuto di silenzio nello stadio di Stoccolma con sopra il titolo "Manchester, United". Una virgola a separare le due parole per rendere ancora più forte il concetto di "Unione". La dimostrazione che la semplicità, quando è intelligente e parte dal cuore, è più efficace di ogni pomposa retorica. Ieri sera, osservando Pogba che sollevava la Coppa appena conquistata con i compagni a fargli da corona e con Mourinho un poco più in là appena sorridente, non ho potuto fare a meno di lasciare libera la memoria affinché tornasse indietro nel tempo per arrivare fino a quel terribile 29 maggio del 1985 che nessun uomo o donna, sportivi ma anche no, ha mai dimenticato e mai potrà farlo. Quello "prodotto" in Svezia e quello "realizzato" a Bruxelles. Il remake di uno stesso tragico film già visto e anche già vissuto. Due "feste", a distanza di così tanti anni, bagnate dalle lacrime. Esistono motivazioni differenti che ci spingono a piangere. Il dolore e la gioia che sono due momenti tra loro distanti come la notte dal giorno. Talvolta può accadere che, come al tramonto e all’alba, le due pulsioni si confondano in un paradossale mix emotivo. Lacrime figlie di un’anima a pezzi e lacrime generate da uno spirito allegro. Allora succede ciò che è accaduto ieri nello stadio svedese in copia conforme rispetto a quel che era capitato nell’Heysel di Bruxelles. La morte e la vita che scavalcano i rispettivi confini per unirsi in un abbraccio sorprendente. Saltavano davanti allo loro curva i giocatori della squadra inglese. Proprio come Platini e i suoi compagni avevano dato di matto di fronte ai tifosi bianconeri assiepati nel settore opposto a quella maledetta "Z" dove, appena qualche ora prima, era stata consumata la mattanza di tante persone innocenti. Ricordo che allora i giocatori della Juventus vennero messi in croce dai media e dall’opinione pubblica con l’accusa di aver mortificato la memoria delle vittime esagerando in esaltazione. Platini, successivamente nel libro delle sue memorie, confessò di essere caduto in una sorta di "trance" incontrollabile dalla ragione. Sta di fatto che nessun protagonista di quella notte tragica è mai riuscito a parlare di quella Coppa dei Campioni come di un trofeo del quale andare orgogliosi. Rivisto a distanza di anni e copia-incollato sopra quello di ieri sera merita sicuramente una riflessione differente da quella censoria di allora e soprattutto meno farisaica. Un evento di gioia come dovrebbe essere una partita di pallone è sicuramente complicato da accostare e da far convivere con il terribile dramma di una strage. Differenti, naturalmente, sono i punti di partenza specifici nel caso della Juventus e del Manchester United. La tragedia di Bruxelles venne provocata da quella parte di calcio ubriaco e teppista fortunatamente liquidato nel tempo grazie al pugno di ferro. L’olocausto dell’Arena inglese è frutto della lucida follia che alberga nelle menti malate di fanatici assassini istruiti da una religione falsata. E con questo tipo di cancro deve fare i conti l’intero mondo occidentale. In ogni caso non è possibile operare alcun distinguo di sorta tra morti ammazzati dal terrorismo e morti ammazzati dalla delinquenza comune. Le vittime sono vittime e basta. Loro, insieme con i famigliari e gli amici che restano a piangerli. Occorre rispetto. Grande rispetto. Un rispetto al quale, diciamolo finalmente una volta per tutte e senza ipocrisia, non sono venuti meno i giocatori del Manchester in Svezia così come quelli della Juventus a Bruxelles. Sia gli uni che gli altri hanno soltanto compiuto il loro dovere professionale tentando e riuscendo di dare il meglio di loro stessi. Probabilmente, questo sì, avrebbero potuto festeggiare in maniera più sobria ma quando sei "drogato" dall’adrenalina è impossibile controllarsi. L’unica soluzione per evitare queste scene di normale "follia agonistica" sarebbe stata quella di non giocare entrambe le partite. Ma scelte di quel tipo, certamente coraggiose, non appartengono alla filosofia di questa nostra società. Eppoi, ne sono certo, i giocatori inglesi e Mourinho avranno pianto negli spogliatoi a mente fredda. Proprio come vidi fare a quelli bianconeri e a Trapattoni nel sottopasso dell’Heysel. Vi assicuro che non erano lacrime di coccodrillo.

25 maggio 2017

Fonte: Ilbianconero.com

ARTICOLI STAMPA e WEB 25 MAGGIO 2017  

 Torino dedica una piazza alle 39 vittime dell’Heysel

La decisione arriva 32 anni dopo la tragedia.

TORINO - Il Comune di Torino ha deciso di dedicare una piazza alle vittime dell’Heysel, i 39 tifosi bianconeri rimasti schiacciati nel settore a loro dedicato dello stadio di Bruxelles, durante la finale del 29 Maggio 1985 poi vinta dalla Juventus 1-0. La decisione è stata presa ieri mattina dalla commissione Toponomastica guidata dal presidente del Consiglio comunale di Torino, Fabio Versaci. Sarà quindi intitolata ai morti dell’Heysel una delle due piazzette accanto alla biblioteca "Italo Calvino", in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7.

25 maggio 2017

Fonte: Juvenews.eu

ARTICOLI STAMPA e WEB 25 MAGGIO 2017  

Heysel, Torino dedica una piazza ai 39 tifosi della Juventus morti in Belgio

Il Comune di Torino ha dedicato una piazza alle vittime della strage dell’Heysel.

di Andrea Coppini

Come riportato dall’edizione odierna di Tuttosport, sarà dedicata alle 39 vittime della strage dello stadio Heysel di Bruxelles una delle due piazzette che sorgono a Torino accanto alla biblioteca "Italo Calvino" in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7. Lo ha stabilito la commissione Toponomastica del capoluogo piemontese, presieduta dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Versaci. La decisione a 32 anni di distanza dalla finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, il 29 maggio 1985 quando, prima dell’inizio della partita, la violenza degli hooligans inglesi provocò la morte dei sostenitori bianconeri, fra questi 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi, 1 irlandese. Anche la cittadina di Cherasco in provincia di Cuneo recentemente ha dedicato un monumento alle vittime.

25 maggio 2017

Fonte: Calcionews24.com

ARTICOLI STAMPA e WEB 25 MAGGIO 2017  

Heysel: Torino avrà una piazza dedicata ai 39 tifosi Juve

La commissione Toponomastica di Torino ha deciso di intitolare una piazza ai 39 tifosi della Juve che persero la vita all’Heysel.

Torino - Gli angeli dell’Heysel avranno una piazza a loro intitolata. Lo ha deciso proprio oggi la commissione Toponomastica del comune di Torino. A 32 anni di distanza da quella fatale notte del 29 maggio 1985 durante la quale la Juve vinse una Coppa dei Campioni contro il Liverpool a Bruxelles, ma perse 39 tifosi, c’è un’ottima notizia per il popolo bianconero. Il comune guidato da Chiara Appendino, sindaco del Movimento 5 Stelle e grande tifosa della Juventus, ha deciso infatti di intitolare una piazza alle vittime dell’Heysel. Il luogo scelto per commemorare i 39 angeli è una delle due piazzette che sorgono a Torino nei pressi della biblioteca "Italo Calvino", in lungo Dora Agrigento, nella Circoscrizione 7. La storia non si cancella e Torino ha confermato di avere grande rispetto per i familiari di quella tragedia.

25 maggio 2017

Fonte: Jmania.it

ARTICOLI STAMPA e WEB 25 MAGGIO 2017  

Cabrini al BN: "Allegri ha superato Conte. Sull'Heysel..."

di Mattia Carapelli

Tredici trofei conquistati con la maglia della Juventus, uno - la Coppa del Mondo del 1982 - con quella della Nazionale: alle spalle di Antonio Cabrini c’è la carriera di uno dei giocatori più vincenti del nostro calcio. Dal 2012, l’ex terzino bianconero si è reinventato come c.t. dell’Italia femminile, contribuendo alla crescita di un movimento finora colpevolmente "dimenticato". Di questo e di molti altri temi, Cabrini ha parlato in esclusiva a ilBiancoNero.com. Tra Allegri in versione Trapattoni e il ricordo, sempre vivo, dello stadio Heysel.

(Omissis testo intervista sul ruolo di allenatore della nazionale azzurra di calcio femminile) Lunedì saranno trascorsi 32 anni dagli eventi dello stadio Heysel. Cosa si ricorda di quella sera ? "Purtroppo è stata una sconfitta del calcio in generale. Non si è tenuto conto di situazioni, violente, che sulla carta potevano compromettere la partita, come in effetti è accaduto". Il suo ex compagno di squadra Marco Tardelli ha più volte detto che quella Coppa quasi non la sente sua. Qual è la sua opinione ? "Bisogna considerare che la partita è stata giocata sia da noi che dal Liverpool senza essere condizionati. Poi è chiaro che il risultato passa in secondo piano vedendo quello che è successo. Però penso che i due aspetti debbano essere tenuti separati".

26 maggio 2017

Fonte: Ilbianconero.com

ARTICOLI STAMPA e WEB 26 MAGGIO 2017 

Juventus Club DOC Heysel 1985 Siracusa a raccolta per la Finale di Cardiff

di Alessandro Vignati

"Sono da sempre convinto che a fare grande il calcio sono i tifosi. Sono loro i veri campioni, quelli che accompagnano i giocatori in campo, li supportano e credono nei valori sani dello sport e del calcio in particolare. Da qui, l’idea di strutturare un club della squadra bianco-nera anche nella nostra città, dove coltivare la nostra passione per la Juventus e condividere la cultura dello sport come aggregazione". A parlare è Salvatore Speranza, che ha inaugurato da qualche tempo, in alcuni locali del viale Zecchino, il club juventino ufficiale Heysel 1985". " Un nome - spiega Speranza - che vuole essere un monito a non far diventare lo sport tragedia, per fanatismi e violenze, lontani dal vero credo sportivo. Ero presente tra gli spalti mentre si consumava quella tragedia a Bruxelles, poco prima che si disputasse la finale della Coppa dei di calcio tra Juventus e Liverpool e per un poco mi ero allontanato dagli stadi, poi la grande passione ha prevalso, perché il calcio sa e deve distinguersi positivamente". In occasione della partita della Juventus contro il Real Madrid che si disputerà sabato 3 giugno alle ore 20.45 al Millenium stadium nel Regno Unito, il club siracusano ha chiamato a raccolta tutti gli iscritti, ma anche i simpatizzati e tutti i cittadini che vogliono guardare insieme la partita, organizzando una serata particolare, a partire dalle 18.00 in Piazza San Giovanni, dove sarà allestito un mega-schermo e ci saranno nell’attesa diverse iniziative di intrattenimento.

26 maggio 2017

Fonte: Tuttojuve.com

ARTICOLI STAMPA e WEB 26 MAGGIO 2017 

Brio al BN: "Heysel, Coppa vinta sul campo ! Ma ci forzarono a giocare..."

di Mattia Carapelli

Lunedì 29 maggio sarà celebrata la memoria della terribile strage dello stadio Heysel: a 32 anni di distanza da Juventus-Liverpool, da quella finale di Coppa dei Campioni che strappò via ben 39 vite, il ricordo di chi quegli eventi li ha vissuti da vicino è ancora più vivido che mai. IlBiancoNero.com ne ha parlato in esclusiva con Sergio Brio, che da difensore bianconero scese in campo dal primo minuto in quella serata da incubo.

Cosa ricorda di quei momenti ? "E’ un ricordo mai dimenticato, che bisogna celebrare tutti gli anni. Ho ancora in mente quella serata, che ci ha regalato una Coppa dei Campioni ma ci ha portato via 39 persone. Non bisogna mai e poi mai dimenticarlo". Molti parlano ancora oggi di una "tragedia annunciata", soprattutto per l'inadeguatezza dello stadio Heysel. Voi calciatori avevate in qualche modo il presentimento che qualcosa potesse andare storto ? "No, assolutamente. Prima di quella partita si è tenuta la riunione da parte della Uefa, che ha praticamente forzato Boniperti a giocare. Il presidente avrebbe voluto un rinvio, ma in quella riunione gli hanno comunicato che la Juve sarebbe dovuta scendere in campo, per evitare di perdere a tavolino e avere sulla coscienza la morte di un tifoso. La partita era valida e noi, dalla nostra, abbiamo giocato per vincerla. I nostri detrattori, i nostri nemici, si sarebbero aggrappati a qualcosa anche se avessimo perso. Sono 32 anni che lo ribadiamo: quello che ci interessa, al di là della vittoria della Coppa, è il dolore dei familiari, siamo dispiaciuti per i nostri tifosi. Mi dissocio da questi detrattori, non sono sportivi ma avvoltoi". Il suo compagno di squadra di allora Marco Tardelli ha dichiarato che quel trofeo non lo sente suo. Per Antonio Cabrini, al contrario, bisogna distinguere tra l’esito del match e quei tragici eventi. Lei da che parte sta ? "Ognuno ha il diritto di pensarla come vuole, Marco la vede in quel modo. Per quanto mi riguarda, quella Coppa è stata vinta sul campo, l'abbiamo conquistata anche per quei tifosi. Ma noi continuiamo ad essere vicini ai parenti delle vittime: penso che perdere un familiare sia come un ergastolo che dura tutta la vita". Al problema degli hooligans da allora è stato posto un freno in Inghilterra, ma secondo lei basta ad affermare che in Europa oggi gli stadi siano sicuri ? "No, ancora no, ci sono leggi ferree in Inghilterra ma questa gente si sbizzarrisce appena esce fuori dal Regno Unito. Servono regole severe che assicurino la sicurezza sia nelle gare casalinghe che in quelle in trasferta".

27 maggio 2017

Fonte: Ilbianconero.com

ARTICOLI STAMPA e WEB 27 MAGGIO 2017  

Le finali bianconere raccontate dai "gregari": Massimo Briaschi e il dramma dell’Heysel 1985

"Se non avessimo giocato sarebbero morti in mille"

di Maurizio Crosetti

"Se non l'avessimo giocata ne sarebbero morti mille, non trentanove". Il tempo fa un mestiere strano, più che altro cancella ma a volte precisa, definisce. Massimo Briaschi dice che dalla notte dell'Heysel, 29 maggio 1985, è come se certi contorni fossero più netti. "Sono le fotografie che porto dentro. La mattina andammo alla Grand Place per fare due passi, ma non scendemmo neppure dell'autobus. C'erano già centinaia di inglesi ubriachi, casse di birra sui tavoli, vetri a terra. Bruxelles ci fece paura e tornammo in albergo". Fu presto sera, un tramonto stupendo, di fuoco. "I vari settori dello stadio erano separati da reti da pollaio e c'erano file di gendarmi in verticale, uno ogni due o tre gradini. Mai vista una cosa simile, una specie di cordoncino umano. Però, lì per lì lo noti e non lo consideri, non ci pensi. Io poi avevo la grana del ginocchio". Serve onestà, dentro lo spessore degli anni trascorsi, per non concedersi ricordi ipocriti. "Il mio legamento crociato era rotto ma non avrei mai rinunciato alla finale. Feci una prima infiltrazione, poi la seconda. Mi rivedo nell'angolo dello spogliatoio e intanto arrivano le prime notizie confuse, c'è un morto, forse due, si sono menati, hanno attaccato con i cavalli. E io penso che se la partita non comincia, cesserà l'effetto delle iniezioni". Nessuno, tra coloro che c’erano, ha mai smesso di vivere l'Heysel. Se lo dice è un ipocrita. "Si cominciò lentamente a intuire la portata del dramma, dico intuire perché il numero dei morti ci venne comunicato in pullman, dopo la finale, neanche allo stadio. Andammo sul campo in cinque o sei giocatori per parlare sotto la curva dei nostri tifosi, che era dall'altra parte rispetto al muretto crollato. Dicevamo state calmi, giocheremo per voi, lo stesso messaggio letto dal povero Scirea e da Neal prima del fischio d'inizio. E vi assicuro che se non ci fossimo mossi noi, quella gente non l'avrebbe tenuta nessuno". I morti adagiati sulle transenne come barelle, le tracheotomie fatte al volo da medici accorsi quasi per caso, le facce viola e gonfie dei cadaveri. Le bandiere a tema, le scarpe spaiate. Brandelli di vestiti di bambini. La partita, dopo, è un sogno senza parole, una nebbia, un mancamento. La più assurda, la più crudele ma anche la più necessaria dell'intera storia del calcio. "Restai in campo per 84 minuti, poi mi sostituì Prandelli. Avevamo aspettato quella notte come la più importante della nostra vita, ci sentivamo al sicuro, volevamo vincere finalmente la prima Coppa dei Campioni della Juventus. Ma niente era normale, intatto. Chi se ne frega se il rigore non c'era. Vincemmo, ma solo perché l‘avevamo dovuta giocare. Il Presidente federale Sordillo ci chiese di fare il giro del campo col trofeo, e di farlo durare il più a lungo possibile perché i nostri tifosi restassero sulle gradinate mentre gli hooligans stavano uscendo. Quanto si è speculato su quel giro di campo, e su troppe altre cose. Io dico solo che quella notte ci toccò viverla. E chi non c‘era porti rispetto".

28 maggio 2017

Fonte: La Repubblica

ARTICOLI STAMPA e WEB 28 MAGGIO 2017  

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