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ARTICOLI GENNAIO-APRILE 2015
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ARTICOLI STAMPA e WEB GENNAIO-APRILE 2015
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GENNAIO-APRILE 2015
ARTICOLI STAMPA e WEB GENNAIO 2015

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ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2015

I 30 anni dell’Heysel e gli arbitri celebrati alla coop Arcobaleno

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2015

A 30 anni dall’Heysel, Padova ricorda

Juve, Italia-Inghilterra, l'Heysel e quella polemica inesistente

Juventus, respinta proposta della FA: niente tributo per la strage dell'Heysel

Mirror - La Juventus ringrazia ma rifiuta l'omaggio della FA per l'Heysel

Juventus, cosa c’è dietro il rifiuto di commemorare l’Heysel ?

ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE 2015

Così difficile individuare i colpevoli ?

Scandaloso: la memoria dell'Heysel vale solo 15 mila euro…

Heysel, proposto alla FIGC il ritiro della maglia n.39

Già mille firme: "Ritirare la maglia 39 dell’Italia"

Trent'anni dall'Heysel, l'appello alla Figc: "Ritirate la maglia numero 39"

Santa Messa per i caduti dell'Heysel

Storia di un monologo mai nato

I 30 anni dell’Heysel e gli arbitri celebrati alla coop Arcobaleno

FELTRE - La Festa del volontariato sociale compie vent'anni e la Cooperativa Arcobaleno in zona Casonetto si sta già organizzando per celebrarla degnamente. Il tema di quest'anno sarà: "Prendi per mano il tuo volto". Un'edizione che avrà al centro il calcio come veicolo per creare legami di amicizia, nonché simbolo di grandi persone e grandi tragedie. Da una parte sarà presentata l'attività svolta dall'Associazione italiana arbitri in tutti questi anni grazie alla prima iniziativa voluta nel 1990 dall'allora Commissario della Can C Luigi Agnolin. Poi ci sarà spazio per ricordare la tragedia dell'Heysel, che quest'anno celebra i trent'anni con il carico di dolore per i tifosi di Juventus e Liverpool. A memoria delle persone morte, sarà posata al Museo dei sogni, della memoria e della coscienza un pugno di terra di quello stadio, fatto recapitare alla comunità diretta da Aldo Bertelleci dal sindaco di Bruxelles.

19 febbraio 2015

Fonte: Corriere delle Alpi

ARTICOLI STAMPA e WEB FEBBRAIO 2015 

Stasera a Rovolon cena dei soci dello Juventus club

A 30 anni dall’Heysel, Padova ricorda

di Stefano Volpe

Una mostra fotografica e due iniziative sulla tragedia di Bruxelles.

PADOVA - Il 1985 poteva passare alla storia come l'anno d'oro della Juventus. L'anno in cui la squadra di Trapattoni portava a casa il trofeo che ancora le mancava: la Coppa dei Campioni. Così, in effetti, è stato. Ma il 1985, in casa bianconera, sarà sempre ricordato come l'anno della strage dell'Heysel. Nel 2015 si celebra, infatti, il trentennale del massacro allo stadio di Bruxelles, dove il 29 maggio 1985 morirono 39 persone, di cui 32 tifosi della Juventus, in seguito ad un assalto in piena regola dei tifosi del Liverpool, poche ore prima dell'inizio della finale di Coppa Campioni. Una tragedia che verrà rievocata quest'anno grazie anche al lavoro dello "Juventus supporter club Padova". La prima tappa va in scena questa sera, quando al ristorante "Montegrande" di Rovolon, nel corso dell'annuale cena di ritrovo dei soci, saranno illustrate tutte le iniziative messe a punto per l’annata. Il club padovano (che conta 800 soci sparsi in tutto il Veneto) ha stretto una collaborazione con il Nucleo 1985, gruppo di tifosi juventini di stanza a Bassano, molto attivo nel ricordo della strage di Bruxelles. Stasera verrà illustrata la mostra fotografica dedicata all'Heysel, che sarà inaugurata a Torino fra due mesi, prima di viaggiare in giro per l'Europa facendo scalo anche a Bruxelles. Due le tappe padovane previste, con date da definire, verso settembre: una ad Abano e una a Sant'Elena d'Este. Prima, il 7 giugno, sarà disputato a Bassano un torneo di calcio, riservato alla categoria Pulcini 2006 (in campo, oltre alla Juve, anche Este e Cittadella), al termine del quale sarà svelata una targa in memoria di Amedeo Giuseppe Spolaore e Mario Ronchi, le due vittime venete dell'Heysel. Ospite di questa sera il giornalista Mediaset Gianni Balzarini. "Ormai sono passati trent’anni dalla strage di Bruxelles e tanti giovani non hanno idea di cosa sia stato", spiega il presidente dello "Juventus supporter club Padova", Nicola Alfonsi. "Per questo è nostro dovere tenere sempre viva la memoria e fare in modo che non accada più".

27 marzo 2015

Fonte: Mattinopadova.gelocal.it

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2015 

Juve, Italia-Inghilterra, l'Heysel e quella polemica inesistente

In Inghilterra si è diffusa la voce di un rifiuto della Juventus di ricordare l'Heysel prima dell'amichevole di martedì, ma la verità è un'altra...

TORINO - "La Juventus si è rifiutata di far ricordare le vittime dell'Heysel in occasione dell'amichevole Italia-Inghilterra". Dall'altra parte della Manica il concetto che sta passando è più o meno questo, ma la verità è diversa. Qualche settimana fa, avvicinandosi l'amichevole della Stadium, è arrivata - da parte delle Federazioni italiana e inglese - la proposta di celebrare una piccola cerimonia commemorativa per l'Heysel prima della partita. la Juventus non si è rifiutata, ma ha semplicemente fatto presente che ha già previsto delle cerimonie per il trentennale della tragedia, in occasione della ricorrenza (29 maggio), ma ha lasciato libertà alle Federazioni (per esempio al Museum c'è uno spazio dedicato all'Heysel e in sede c'è un cippo che ricorda le vittime).

29 marzo 2015

Fonte: Tuttosport.com

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2015 

Juventus, respinta proposta della FA: niente tributo per la strage dell'Heysel

di Marco Deiana

La Juventus ha formalmente respinto la proposta della FA (la Federazione inglese) per deporre - in occasione della sfida amichevole tra Italia e Inghilterra allo stadio bianconero - una corona in memoria dei tifosi morti in seguito agli incidenti dell'Heysel. Secondo diverse fonti di informazione, la società juventina avrebbe apprezzato questa iniziativa e questo gesto, ma non avrebbero intenzione di accettare questa proposta. La Federazione inglese ha accettato - pur a malincuore - la volontà del club italiano. Il 29 maggio 2015 ci sarà il 30esimo anniversario della strage dell'Heysel, avvenuta nel giorno della finale di Champions League tra Liverpool e Juventus. Morirono 39 persone, di cui 32 italiani, segnando inoltre 600 feriti. Il tutto a causa della carica dei tifosi inglesi nei confronti dei fan italiani, con conseguenti scene drammatiche con il crollo di un muro perimetrale e la fuga generale dei tifosi bianconeri che portò al caos più totale. Le due squadre si sono affrontate - dopo la tragedia - nel 2005, in occasione di un quarto di finale di Champions League, pochi mesi prima del 20esimo anniversario della tragedia che segnò il calcio europeo, con una squalifica dei club inglesi dalle competizioni europee per cinque anni, con l'obiettivo di "distruggere" il tifo violento.

30 marzo 2015

Fonte: 90min.com

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2015 

Mirror - La Juventus ringrazia ma rifiuta l'omaggio della FA per l'Heysel

La cerimonia è confermata a maggio.

di Alessandro Vignati

Il Mirror ha riportato la notizia del rifiuto della Juventus per l'omaggio che il presidente della Football Association Greg Dyke aveva in mente di proporre per l'amichevole di domani sera tra Italia e Inghilterra allo Juventus Stadium: una corona di fiori in memoria dei caduti dell'Heysel. Il club bianconero ha ringraziato ma rifiutato l'iniziativa, invitando la FA e Dyke a partecipare alla consueta manifestazione del 29 maggio quando cadrà il trentennale della strage di Bruxelles.

30 marzo 2015

Fonte: Tuttojuve.com

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2015 

Juventus, cosa c’è dietro il rifiuto di commemorare l’Heysel ?

di Giuseppe Andriani

La FA (Federcalcio inglese) chiede alla Juventus di ricordare l'Heysel prima della partita di questa sera: arriva il rifiuto. Due motivazioni di base ?

La notizia era stata data ieri dalla BBC, la principale televisione inglese: la Juventus ha respinto la proposta della FA (Football Association, vale a dire la Federcalcio inglese) di avere un momento celebrativo in onore dell’Heysel e dei suoi caduti prima della partita di oggi tra Inghilterra e Italia che si giocherà allo Juventus Stadium. Potrebbero essere molteplici le ragioni alla base di questa decisione, e di questo rifiuto, che appare piuttosto fuori luogo. La società bianconera ha fatto sapere che organizzerà qualcosa per il trentennale della tragedia dell’Heysel a Maggio, e magari inviterà qualcuno della Federazione inglese o del Liverpool, ma è solo un’ipotesi. C’è poi il rapporto sempre più freddo e ai minimi storici con la nostra federcalcio (FIGC), e quindi è plausibile che la società Juventus nella partita di questa sera ci voglia entrare pochissimo. Nulla a che vedere con la mancanza di volontà di ricordare una tragedia immane, tra le più grandi del calcio moderno, alla quale la Juventus, come ambiente e come società, rimane molto legata. Mancano ad oggi però i rumors che confermerebbero l’organizzazione di un qualcosa di significativo da parte della società per il 29 Maggio, e il tempo ormai stringe. La FA ha fatto uscire la notizia probabilmente anche per mettere pressione, ma da Torino risponderanno con i fatti. O almeno si spera.

31 marzo 2015

Fonte: Blogdisport.it

ARTICOLI STAMPA e WEB MARZO 2015 

Tastiera velenosa

Così difficile individuare i colpevoli ?

di Massimo Pavan

Hanno destato la giusta attenzione e la giusta indignazione gli striscioni contro la mamma di Ciro Esposito, di fronte alle tragedie e alla perdita di una persona cara, chiunque essa sia, ci vuole rispetto e prima di parlare dei drammi altrui bisognerebbe pensarci mille volte e forse non sarebbero mai abbastanza. Se da una parte si è parlato molto, è caduto invece in silenzio quanto successo al Franchi, i cori "soliti" vergognosi contro Scirea, contro Pessotto e contro le vittime dell'Heysel. Una pratica che è frequente ma per questo non deve essere minimizzata o enfatizzata in modo diverso. Questo successo è un'offesa pesante alla memoria delle persone mancate e dei parenti oltre che a tutti coloro che hanno vissuto la peggiore tragedia dello sport italiano recente. La domanda che ci facciamo è: perché non si cercano di individuare i colpevoli, perché non si chiude quella zona che ha intonato il coro, perché non assistiamo mai a una protesta da parte di chi si trova nella zona incriminata e non fa nulla per manifestare dissenso ? Forse sanzioni reali, vere e credibili sarebbero il modo perfetto per disincentivare queste persone che di sport ne sanno poco come di rispetto, non ci interessi che se ne parli, anzi, forse meno si da pubblicità a certa gente, meglio è: si deve agire con pene certe, sicure e forti.

10 aprile 2015

Fonte: Tuttojuve.com

ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE 2015 

Scandaloso: la memoria dell'Heysel vale solo 15

mila euro ed alcuni siti fiorentini difendono i tifosi !

Clamorosa decisione del giudice sportivo Tosel che ha sanzionato solo con 15 mila euro di multa i cori dei tifosi viola contro l'Heysel, contro Gaetano Scirea e contro Gianluca Pessotto; "per avere un esiguo gruppo di suoi sostenitori (circa una cinquantina, collocati nel settore dello stadio denominato "Curva Fiesole"), al 34° del primo tempo ed al 26° del secondo tempo, intonato un coro, scarsamente percepito in altri settori dello stadio, insultante la memoria di un defunto calciatore bianco-nero ed ingiurioso nei confronti di un dirigente della squadra avversaria; sanzione attenuata ex art. 13, n. 1, lettere a) e b) CGS". Vergognosa anche la mancata condanna da parte di siti di giornalisti Fiorentini ed altri siti che non hanno preso la benché minima posizione contro queste persone che con il calcio non hanno nulla a che fare. La cosa che da molto fastidio è che alcuni giornalisti che non condannano questi episodi spesso e volentieri te li ritrovi a scrivere della Juventus e sulla Juventus solo per avere qualche visualizzazione, lettura o pubblicità in più. Non facciamo nomi e cognomi, ma i diretti interessati sanno benissimo che ci riferiamo a loro !

13 aprile 2015

Fonte: Tuttojuve.com

ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE 2015 

Heysel, proposto alla FIGC il ritiro della maglia n.39

di Marco Bonomo

L'Associazione Familiari delle Vittime dell'Heysel ha voluto lanciare una petizione, nell'anno del 30° anniversario della tragedia.

39. Un numero che non dovrebbe mai rappresentare uno scherno o un’offesa, ma che invece viene spesso dileggiato e tirato in ballo da cori e striscioni ignoranti e beceri, come successo recentemente durante la semifinale di Coppa Italia tra Fiorentina e Juventus, ad opera dei "tifosi" viola. E proprio nell’anno del trentesimo anniversario di quel 29 maggio 1985, l’Associazione Familiari delle Vittime dell’Heysel ha voluto dare un segnale forte, rivolgendosi direttamente alle autorità, spesso colpevoli di un silenzio che fa molto rumore: è stata lanciata alla FIGC tramite la Lega Calcio una petizione per il ritiro della maglia n.39 della Nazionale. Un gesto semplice ma simbolico, dall’impatto immediato: quella maglia diverrebbe il simbolo di una pagina dolorosa della storia del calcio italiano, da non dimenticare e da onorare, per far sì che possa essere un monito affinché quanto accaduto non si ripeta mai più. Una "battaglia" che non dovrebbe riguardare soltanto i tifosi della Juve, ma tutti i tifosi italiani, che purtroppo però accecati dall’odio usano quei morti nella maniera più sporca possibile. La petizione può essere firmata qui.

10 aprile 2015

Fonte: Blogdisport.it

ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE 2015 

Lorentini: "Chiediamo un gesto simbolico nel trentennale"

Ad Arezzo iniziative per Otello e Giusy e un convegno

Già mille firme: "Ritirare la maglia 39 dell’Italia"

di Luca Serafini

Il 29 maggio la commemorazione a Torino e il giorno dopo la messa in suffragio con Agnelli e la Juventus. Ora si attende la risposta della Federcalcio alla proposta sul numero.

AREZZO - Ritirare la maglia numero 39 della Nazionale italiana per ricordare l'Heysel. Trentanove come le vittime di quella sera sciagurata, il 29 maggio 1985, a Bruxelles. Finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus, l'assalto degli hooligans, l’inefficienza belga, il massacro nello stadio. Due aretini tra i morti: Giuseppina Conti e Roberto Lorentini. Ecco, nel trentesimo anniversario della strage, una serie di iniziative, tutt'altro che retoriche. A partire da quella che riguarda la maglia azzurra. La proposta dell'Associazione dei Familiari delle Vittime dell'Heysel, guidata da Andrea Lorentini, che prosegue sulla scia tracciata dal nonno Otello.

D Come nasce l'idea del numero 39 dell'Italia da ritirare ?

R "Dall'idea di un gesto simbolico, per ricordare e per sensibilizzare sul tema sempre attuale della violenza negli stadi, e nello sport. Un'idea partita da rappresentanti del tifo juventino, anche se le 32 vittime italiane non erano neanche tutte juventine, c'era un interista, c'era un fotografo lì per lavoro".

D Avete lanciato una petizione on line su change.org.

R "Sì e sono già quasi mille le adesioni. Abbiamo scritto al presidente della Federcalcio, Tavecchio, e anche al presidente della Lega, Beretta. Attendiamo una loro risposta. Riteniamo che nel 30° anno sarebbe importante realizzare un momento di visibilità e di impatto che ricordi l'Heysel. L'idea della maglia ci sembra buona. Certo, il numero 39 nella Nazionale non esiste, ma il gesto della Figc dovrebbe avere una natura simbolica. Ritirare la maglia azzurra numero 39 e dedicarla alle vittime dell’Heysel rappresenterebbe un gesto denso di significato: l'Heysel entrerebbe così a far parte a pieno titolo della storia del calcio italiano, al di là di ogni bandiera e fede calcistica".

D Quali iniziative sono in programma oltre questa ?

R "Il 29 saremo a Torino, tra l'altro quest'anno capitale dello sport, dove per il secondo anno si celebra il giorno della memoria dell'Heysel. Stiamo discutendo con la Juventus per condividere un momento celebrativo. E il sabato 30 maggio, al mattino, ci sarà una messa in suffragio sempre a Torino, con l'associazione dei familiari, il presidente Andrea Agnelli e i dirigenti, la squadra".

D E ad Arezzo ?

R "Per giugno c'è l'idea di sviluppare un convegno sulla non violenza, con la presenza di personaggi importanti. E prima del 29 pensiamo ad una giornata commemorativa per le due vittime aretine".

D Dopo trent'anni è il momento che l’Heysel diventi un patrimonio comune di una nazione.

R "In questi anni il ricordo e la memoria sono stati affidati ai parenti delle vittime e quei tifosi o semplici cittadini che, più volte, hanno sfidato la burocrazia e il muro di gomma che è stato eretto su quella tragica serata da parte delle istituzioni sportive e non solo. Ecco, l'Associazione auspica che la Federcalcio possa recepire questa richiesta che arriva non solo dai familiari delle vittime, ma anche da tanti tifosi e cittadini che amano il calcio".

13 aprile 2015

Fonte: Il Corriere di Arezzo

ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE 2015 

Trent'anni dall'Heysel, l'appello alla Figc: "Ritirate la maglia numero 39"

di Giovanni Capuano

Lo chiedono le famiglie delle vittime della strage di Liverpool-Juventus (29 maggio 1985). Ecco perché Tavecchio dovrebbe fare questo gesto simbolico...

Sono passati trent'anni da quella sera tragica in cui il settore Z dello stadio Heysel di Bruxelles si è colorato di rosso. Il colore del sangue. Trent'anni di processi, polemiche, fughe dalle proprie responsabilità, lacrime e dolore. Tanto dolore. Una ferita impossibile da rimarginare e che nemmeno il tempo può cancellare. Da allora molto è cambiato, ma la strada per combattere teppismo e violenza intorno al calcio rimane lunga; spesso viene percorsa con forza e convinzione, altrettanto si dimentica e si tende a lasciare soli quelli che cercano di restituire il calcio alla passione di chi lo ama. All'Heysel morirono quella sera 39 persone di cui 32 italiane. Altre 600 rimasero ferite. Le immagini dell'assalto degli hooligans inglesi al settore Z fecero il giro del mondo anche se non eravamo ancora in tempo di social e condivisioni di massa. Colpirono nel profondo e aprirono una fase di dibattito e ricerca della soluzione al problema. Il calcio inglese ha pagato duramente e ha saputo emendarsi. Quello italiano è ancora un passo indietro.

Heysel, rinasce l'Associazione familiari vittime. Sono trascorsi trent'anni da quelle ore cariche di angoscia e adesso c'è chi chiede alla Federcalcio di fare un gesto coraggioso: ritirare la maglia numero 39 della nazionale. Nulla più di un atto simbolico, considerato che mai si usa e che, quasi certamente, mai si utilizzerà in futuro. Trentanove come il numero delle vittime di quella strage della follia; loro in rappresentanza di tutti i morti per calcio, senza distinzione di colore e di tifo. Insieme. Sarebbe una bellissima idea, doverosa anzi per marcare il territorio in un'epoca in cui ancora delle tragedie e dei lutti da stadio ci si fa schermo per questioni di tifo. Troppi cori, troppi striscioni ignobili compaiono sui nostri campi per pensare di esserci messi tutto alle spalle. Tavecchio scelga il ricordo dell'Heysel e lo faccia diventare simbolo del dolore di tutti. Un piccolo passo che costringerebbe tutti a uscire allo scoperto, anche quelli che - ancora oggi - faticano a prendere le distanze dagli incivili riti delle curve. Accadrà ? Noi ce lo auguriamo. Il presidente della Figc, tra mille gaffe e polemiche, ha dimostrato anche un certo spirito e coraggio. Raccolga l'appello. Ecco il testo dell'appello lanciato dall'Associazione familiari delle vittime dell'Heysel:

"Il prossimo 29 maggio ricorrerà il trentesimo anniversario della tragedia dell’Heysel, nella quale persero la vita 39 tifosi di cui 32 italiani, vittime innocenti della barbara violenza degli hooligans inglesi, prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. In questi anni il ricordo e la memoria sono stati affidati ai parenti delle vittime e a quei tifosi o semplici cittadini che, più volte, hanno sfidato la burocrazia e il muro di gomma che è stato eretto su quella tragica serata da parte delle istituzioni sportive e non solo. Per questo l’Associazione fra i familiari delle vittime ha deciso di promuovere e sostenere la petizione per il ritiro della maglia numero 39 della Nazionale. Un’iniziativa che nasce dal basso, da uomini e donne di buona volontà e che hanno quelle 39 vite spezzate da sempre nel cuore. L’Associazione auspica che la Federcalcio possa recepire questa richiesta che arriva non solo dai familiari delle vittime, ma anche da tanti tifosi e cittadini che amano il calcio. Ritirare la maglia azzurra numero 39 e dedicarla alle vittime dell’Heysel rappresenterebbe un gesto, simbolico, ma al tempo stesso denso di significato. L’Heysel entrerebbe così a far parte a pieno titolo della storia del calcio italiano, al di là di ogni bandiera e fede calcistica".

13 aprile 2015

Fonte: Panorama.it

ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE 2015 

Santa Messa per i caduti dell'Heysel

Venerdì 29 maggio alle 19,30 presso la Gran Madre di Dio a Torino.

Juventus Football Club ha, nel corso di questi mesi, intrattenuto un dialogo profondo e sincero con "l'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel" con l'obiettivo di commemorare i 39 tifosi che in una sera di quasi trent'anni fa morirono in uno stadio di calcio. Il 29 maggio 1985 avrebbe dovuto essere una giornata di gioia e di passione per il calcio, si trasformò invece in una tragedia causata da violenza inaudita e da un furore che non dovrà più essere ripetuto. Nel rispetto della volontà dell'Associazione, Juventus comunica che alle 19.30 di venerdì 29 maggio 2015 si celebrerà una Santa Messa presso la Chiesa della Gran Madre di Dio a Torino. La giornata del 29 maggio sarà dedicata al ricordo da parte di tutti i tesserati Juventus. Per troppi anni quelle 39 vittime sono state oggetto di scherno finalizzato unicamente ad attaccare i colori bianconeri: un'azione vile che non dovrebbe mai trovare cittadinanza in nessuno stadio e in nessun dibattito sportivo. Questo anniversario dovrà essere utile anche alla riflessione per evitare che simili comportamenti si ripetano.

29 aprile 2015

Fonte: Juventus.com

ARTICOLI STAMPA e WEB APRILE 2015 

Il 29 maggio 1985 morirono 39 tifosi allo stadio Heysel, 30 anni dopo la tragedia

Storia di un monologo mai nato

di Maurizio Assalto

TORINO - Sarebbe stato un bel segnale, dopo questi giorni di bombe carta e pullman presi a calci. Uno spettacolo allo Juventus Stadium per ricordare la tragedia dell'Heysel. 30 anni fa il 29 maggio: 39 morti, tifosi bianconeri (ma non solo) convenuti a Bruxelles per la finale di Coppa dei Campioni. Invece è saltato tutto. Qualcuno di quelli che amano rimestare nel torbido, salvo poi stupirsi se le loro parole diventano pietre in mano agli scalmanati, già ha insinuato che la colpa sia della Juventus. Se si va a sentire i diretti interessati, si scopre che non è vero niente. Non ci sono buoni e cattivi, solo diverse sensibilità che è giusto rispettare. L'idea era nata un anno fa. Alla base un testo di Domenico Laudadio, creatore sul web della Sala della Memoria dell'Heysel: sarebbe dovuto diventare un monologo recitato da Omar Rottoli, un attore dilettante che vanta importanti collaborazioni con Marco Paolini. E proprio a Paolini e al suo Vajont era ispirato il progetto, affidato per la regia a Roberto Tarasco.

Le criticità - Il testo però presentava alcune "criticità": immagini troppo forti ("calvario", "luna di sangue", ricorda il regista), oltre a una denuncia delle responsabilità (degli hooligans inglesi, delle autorità belghe e della stessa Uefa) che secondo la Juventus strideva con l'intenzione di fare una commemorazione esente da animosità. Tanto più che tutte le colpe erano già state sanzionate in sede processuale. Era così stato costituito un gruppo di lavoro - a cui avevano preso parte anche l'autore del testo (NdR: l’autore non vi ha mai partecipato), il regista e l'attore - che aveva provveduto a una revisione. Nello spettacolo Rottoli avrebbe dato voce a un bambino di 11 anni morto all'Heysel, che racconta la tragedia al figlio che non avrà mai. Si immaginava il suo viaggio a Bruxelles, la visita ai monumenti, la giornata di festa, e poi… In scena anche un coro di 38 persone (le altre vittime) che alla fine avrebbe intonato MLK degli U2. Un allestimento poetico e toccante, che però, sottoposto all'Associazione dei famigliari delle vittime, non ne ha ottenuto l'approvazione. Il presidente Andrea Lorentini dà atto a Andrea Agnelli e alla nuova dirigenza juventina di una sensibilità che in precedenza era mancata, ma il testo, a suo parere, è troppo edulcorato: non si punta abbastanza il dito sulle colpe. Argomenti che ricordano quelli riascoltati di recente, nella ricorrenza del 25 aprile, a proposito del sangue dei vinti e dei vincitori. Qui non ci sono due parti nemiche, ma evidentemente 80 anni non sono sufficienti a creare i presupposti per una memoria condivisa.

La messa di ricordo - Con dispiacere di tutti, ma anche con serenità, non se ne farà niente. Però l'Associazione dei famigliari sarà alla messa commemorativa che la Juventus farà celebrare a Torino, alla Gran Madre, nel trentennale della strage. Lo spettacolo è solo rimandato ?

29 aprile 2015

Fonte: La Stampa

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