La
mia prima partita allo stadio (il 13 gennaio del 1980),
lo scandalo del Totonero, l'Inter campione d'Italia
1979/80, il Subbuteo, Jeeg Robot d'Acciaio, gli Europei
di calcio in Italia, il ricordo di Marcinelle, la
partita contro il Belgio: Luca in Tribuna Monte Mario e
Giuseppe davanti al televisore a Charleroi, Bruno Conti,
Agostino Di Bartolomei, il provino di Nino con le
giovanili della Roma, la riapertura delle frontiere ai
calciatori stranieri, il matrimonio di Michele e Celine,
la morte di John Lennon, "Boy" degli U2, il gol
annullato a Turone della Roma, il gol in rovesciata di
Filippo contro il Barcanova, lo stentato pareggio contro
il Camerun, "Titanic" di Francesco De Gregori, la
commozione di Nino, le mie estati dai nonni a Roma, Luca
allo Stadio Sarrià di Barcellona, Socrates e Falcao, il
meraviglioso 3-2 contro il Brasile, Paolo Rossi hombre
del partido, Germania kaputt, "campioni del mondo
campioni del mondo campioni del mondo!", Luca che
abbraccia il padre, Pertini che sorride e saluta,
Bearzot che viene portato in trionfo, "New Year's Day"
degli U2, Platini e Boniek, l'invenzione del compact
disc, la Coppa delle Coppe conquistata dalla Juventus,
Maradona al Napoli, Filippo al concerto degli U2 a
Bologna, il Verona campione d'Italia 1984/85, la finale
di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool, il settore Z,
gli hooligans, i 39 Angeli dell'Heysel. Bruxelles,
stadio Heysel, 29 maggio 1985: una tragedia da non
dimenticare. In piedi, un minuto di raccoglimento.
Niente applausi: capo chino, silenzio e rispetto. Il
minuto è passato, lo spettacolo deve andare avanti.
Scusa Ameri, le partite che si giocano tutte alla stessa
ora, la schedina miliardaria di zio Gaetano, la visita
di Max alla madre di Filippo, la mano de Dios, i
biglietti rubati fuori lo stadio, il primo gol in Serie
A di Roberto Baggio, il Napoli campione d'Italia
1986/87, Davide e Max con gli amici di Filippo al
concerto degli U2 a Modena, Pino Daniele, Gullit e Van
Basten, lo Stock 84 per festeggiare la vittoria della
squadra del cuore, Careca e Alemao, l'Inter dei record
di Trapattoni, la Coppa UEFA conquistata dal Napoli a
Stoccarda, Maradona che vuole andare a Marsiglia,
l'Italia che si prepara a ospitare i Mondiali del 1990,
"acqua coca aranciata chi beve ?", la morte di Gaetano
Scirea, lo slalom di Baggio contro il Napoli, il Caffè
Borghetti, la rimonta del Napoli contro la Fiorentina,
Gianni Brera, Nando Martellini che presenta "90° minuto"
dopo la morte di Paolo Valenti. "A tutti gli amici
all'ascolto il nostro più cordiale a risentirci" (Sandro
Ciotti).
La nostalgia di un calcio e di uomini più veri in questo
baule della fantasia e della memoria riaperto da Andrea
Pelliccia con la semplicità e la maestria di una
scrittura senza fronzoli letterari, diretta al cuore.
Andrea
Pelliccia, autore di libri il cui tema principale è il
rugby. Andrea sta applicando nel dettaglio le tecniche
descritte nei Moduli 2, 4 e 5 di BESTSELLER COURSE,
trasformando sul serio il suo libro in un caso
editoriale. E’ rassicurante leggere la sua intervista
perché si scopre una bella sinergia tra editore e
scrittore, sia nella pubblicazione che nella promozione.
E questo è ciò che è auspicabile per il futuro
dell’editoria. Purtroppo queste realtà sono rare:
complimenti Andrea e Absolutely Free per la diffusione
culturale di uno sport straordinario qual è il rugby !
Andrea: spiegaci in
poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo
della scrittura nella tua vita.
"Ho 39 anni, vivo a Pozzuoli, vicino Napoli, con moglie,
figlia e gatta e lavoro nell’Information Technology di
un’Azienda del Gruppo Finmeccanica, anche se la mia
laurea in Ingegneria Chimica prospettava altri scenari.
Le mie passioni principali sono rugby, calcio, musica
rock e fantascienza. La scrittura ha iniziato ad avere
un ruolo decisivo nella mia vita solo da un paio d’anni
a questa parte. So che può sembrare strano ma, prima di
diventare "scrittore" (uso ancora le virgolette perché
fatico a considerarmi tale), l’ultima prova letteraria
risaliva al 1990. Tema di maturità classica. Poi un paio
d’anni fa, la mia passione per il rugby mi ha spinto ad
acquistare un libro dello scrittore Flavio Pagano, dal
titolo "Quelli che il rugby…". A folgorarmi è stata una
frase scritta nella presentazione: "forse il primo
romanzo di rugby scritto in Italia". Mi sono detto: "è
vero che non ho mai scritto nulla, ma se scrivessi
narrativa basata sul rugby la mia opera sarebbe
considerata perlomeno originale". Così, verso novembre
del 2009, ho iniziato a scrivere un raccontino
autobiografico (ho giocato per quattro anni nelle
giovanili della Partenope, gloriosa squadra di Napoli).
Ho visto che mi riusciva abbastanza bene e ho iniziato a
scriverne altri di pura immaginazione che avessero
sempre il rugby sempre come filo conduttore. La
scrittura era abbastanza grezza, la lettura di un
manuale di scrittura creativa mi ha aiutato nella
preparazione delle ambientazioni, nella definizione dei
personaggi, nella struttura dei dialoghi, e così via.
Alla fine sono venuti fuori sei racconti, pronti per
essere sottoposti all’attenzione degli editori. Il
titolo: "Up & Under - racconti di rugby". A quel punto
il problema era: "sono un autore sconosciuto, vorrei
pubblicare un libro che parla di sport (argomento di
nicchia), in particolare di rugby (sport minore)".
Dovevo innanzitutto far capire che il mio è un libro di
narrativa, non un libro di sport. Insomma, ci voleva già
a questo punto una "botta" di marketing ! Così mi sono
inventato una prefazione con un dialogo tra l’autore e
il potenziale editore. Il primo spiega che "il rugby è
solo un filo conduttore, un pretesto per raccontare
storie", il secondo è inizialmente perplesso poiché teme
si tratti invece di un’opera destinata ai soli addetti
ai lavori. Quella prefazione è diventata poi una sorta
di racconto trasversale, con il confronto fra autore ed
editore che si ripete in vari punti del libro, con tanto
di "terzo tempo" finale, uno dei simboli più noti del
rugby. Ho aggiunto poi, a beneficio dei neofiti, una
breve appendice con alcuni concetti basilari sul rugby.Alla fine di aprile 2010 ero pronto per inviare
in giro copie del mio manoscritto".
Qual è stato il percorso che ti ha permesso di
pubblicare con Absolutely Free e come l’editore ti sta
ora supportando nella promozione ?
"Il percorso è stato lungo e
tortuoso, poiché non avevo nessuna consapevolezza del
mercato editoriale. Così mi sono ritrovato a inviare il
manoscritto anche a case editrici che pubblicano a
pagamento. Queste mi hanno risposto dichiarandosi tutte
entusiaste della mia opera e scrivendo che per una
modica (!) cifra il mio bel libro avrebbe visto la luce
e mi avrebbe dato grandi soddisfazioni. Tra le varie
case editrici a cui avevo inviato il manoscritto c’era
la Absolutely Free di Roma (non a pagamento di nome e di
fatto), che cercava materiale inedito da pubblicare in
ebook e da divulgare sul nuovo sito www.okbook.it. I tempi per ricevere una risposta, si sa, sono
lunghi. A sbloccare la situazione è stato un concorso
per racconti inediti bandito dalla Absolutely Free. Il
titolo era "Vite da calcio". Ho scritto un racconto
(stavolta di ambientazione calcistica) dal titolo "Nino
non ha avuto paura" (ispirato alla celebre canzone "La
leva calcistica della classe ’68″ di De Gregori), l’ho
inviato e ho vinto la selezione.Risultato: la Absolutely Free mi ha proposto di
pubblicare in ebook sia il racconto (in una collana
chiamata Fingerbooks") sia il libro. Successivamente, in
caso di riscontro positivo, "Up
& Under" sarebbe uscito
anche in versione cartacea. A novembre 2010 ho firmato
il contratto con l’editore. Ho provato a convincere il
Direttore, l’ottimo Daniele Azzolini, a prevedere da
subito la pubblicazione del libro anche su carta. Il
motivo, legato al marketing: "Up
& Under" sarebbe uscito
a febbraio 2011, in concomitanza con l’inizio del Torneo
delle Sei Nazioni, uno degli eventi principali del
rugby. Dopo qualche giorno Daniele si è convinto e mi ha
annunciato che "Up &
Under" sarebbe uscito
contemporaneamente sia "in carta e ossa" sia come ebook.
Sarebbe stato pubblicato nella collana "sport.doc" che
raccoglie grandi firme del giornalismo sportivo
italiano, come Giorgio Cimbrico (Secolo XIX), Roberto
Renga (Il Messaggero), Dario Torromeo (Corriere dello
Sport).Nel
frattempo, a dicembre usciva in ebook "Nino non ha avuto
paura".La
casa editrice ha uno staff dinamico e disponibile col
quale ho collaborato in modo proficuo fin dall’inizio:
dall’impaginazione, alla copertina, alla grafica. Nella
promozione è entrato in gioco addirittura il
distributore (NdA di Rimini). Il libro è piaciuto e ha
deciso di puntare alle librerie della grande
distribuzione. Non solo, avendo recepito che è un testo
di narrativa più che di sport, il distributore ha
ottenuto che venisse collocato sugli scaffali della
Narrativa (alla lettera P, subito prima di Pellico e
Pennac…). Dulcis in fundo, in concomitanza con le
partite casalinghe dell’Italia al Torneo delle Sei
Nazioni, è stato predisposto davanti allo Stadio
Flaminio uno stand su cui erano venduti i miei libri.Per i mesi successivi io e l’editore abbiamo
continuato a lavorare in perfetta sintonia: gli eventi
di promozione sono stati sempre concordati e supportati
affinché riescano al meglio".
Avevi pianificato una
strategia di marketing apposita per ottenere il successo
che sta riscuotendo ora il tuo libro ?
"La mia strategia è stata abbastanza semplice.
Utilizzare i canali di comunicazione on-line (Facebook,
forum, mailing list, ecc.) per far conoscere il libro
innanzitutto agli appassionati di rugby. Come dicevo
prima, di narrativa di rugby in Italia esiste piuttosto
poco, per cui il libro ha destato sicuramente molta
curiosità. Nel frattempo l’editore inviava copie del
libro a vari siti web e riviste, così da ricevere
recensioni anche da parte di non addetti ai lavori. E la
soddisfazione è stata sapere che il mio libro è piaciuto
anche a chi non ha mai inseguito il moto aleatorio di un
pallone ovale. Ora, grazie anche ai tuoi preziosi
consigli, sto pianificando e organizzando nuove attività
promozionali".
Quali sono le azioni promozionali che hai
condotto in prima persona per promuovere il tuo libro ?
"Alla promozione on-line ho
affiancato quella tradizionale, ovvero le presentazioni
in libreria e le interviste. Ad aiutarmi alcuni amici
che ho conosciuto proprio grazie al libro. Fra questi mi
piace ricordare Mauro Boccuni, dell’Associazione
Culturale Illimitarte (www.illimitarte.com), che mi ha
fatto da "spalla" nelle prime presentazioni. Diventando
poi lui stesso un appassionato di rugby".
Nell’attuale mercato editoriale, quanto è
importante secondo te il ruolo del book-trailer nella
promozione di un libro ?
"È importante ma va usato con
cautela. Come tu stesso dici, un book-trailer fatto male
può rivelarsi un boomerang. Io, in ogni caso, non l’ho
utilizzato, perché non avevo né i mezzi tecnici né il
tempo per farlo come si deve".
Qual è stato l’aiuto (se c’è stato) che hai
ricevuto dalle informazioni che hai avuto da Scrittore
Vincente e dall’ebook "109 Segreti…" ?
"Il tuo ebook è stato molto prezioso, hai fatto davvero
un ottimo lavoro ! In particolare c’è un suggerimento
che si è rivelato utilissimo: creare presentazioni del
libro in concomitanza con altri eventi già organizzati.
Alcune presentazioni sono state pianificate in questo
modo e il successo è stato enorme. Il mio libro si
presta molto a fare da contorno a manifestazioni di
rugby.
Prima della
pubblicazione su cartaceo, tramite internet alcuni
autori stanno distribuendo gratuitamente la propria
opera in formato digitale: reputi che ciò possa favorire
o inficiare le vendite reali del libro, ovvero quelle
posteriori alla pubblicazione cartacea ?
"È una strada che avevo preso
in considerazione anch’io quando cercavo un editore per
il mio libro. Se l’obiettivo primario è farsi conoscere
può essere sicuramente un metodo valido. In ogni caso se
avessi dovuto scegliere tra distribuire la mia opera
gratis e pagare per farla pubblicare, probabilmente
avrei optato per la prima soluzione. Parliamo però di
opere di autori esordienti che desiderano emergere nel
"mare magnum" dell’editoria. Negli altri casi un’ottima
promozione può consistere nel "regalare" solo i primi
capitoli di un libro".
Quali sono i consigli che daresti a uno
scrittore che vuol promuovere autonomamente la propria
opera ?
"Consigli da dare ce ne sono tanti. Occorre innanzitutto
essere onesti e critici con se stessi. Mi spiego meglio.
Dopo aver scritto i miei racconti non ero in grado di
dire se meritassero o no di essere pubblicati. Così li
ho fatti leggere a parenti e amici senza dire che li
avevo scritti io. Questo è stato per me un buon banco di
prova che mi ha spinto a perseverare nella ricerca di un
editore. Poi occorrono pazienza e tenacia. Certo, tutto
è più facile se si cede alla tentazione degli editori a
pagamento. Poi, però, una volta che il libro è stato
pubblicato, gran parte del lavoro spetta all’autore.
Dalla promozione alla vendita. Infatti un editore a
pagamento guadagna già con la pubblicazione di un libro,
quindi non si sforzerà più di tanto per promuoverlo. Lo
lascerà fare all’autore e, se le vendite vanno bene,
tanto di guadagnato. Un editore tradizionale invece
sostiene delle spese per le quali è ripagato solo se il
libro vende almeno un certo numero di copie. Per questo
ha tutto l’interesse nel creare sinergia con l’autore e
nel sostenere l’attività promozionale. Per la promozione
esistono vari canali, li conosciamo tutti. Però non
bisogna abusarne, altrimenti si ottiene l’effetto
opposto. Ad esempio, scrivere sulla bacheca di Facebook
di persone sconosciute teoricamente porta a far
conoscere la propria opera a molte persone. Di fatto è
considerato "spamming" e quindi genera fastidio".
Che tipo di accordi hai col tuo editore per la
promozione, nel senso che lo metti al corrente di tutte
le tue iniziative di marketing oppure vi muovete su due
"binari paralleli" ?
"Andiamo a braccetto in tutto. Le occasioni promozionali
vengono procurate da entrambi: io con le mie conoscenze
in ambiente rugbistico, l’editore con le conoscenze
nell’ambito letterario. Ne discutiamo, capiamo se ne
valga la pena e procediamo. Quest’editore ha avuto il merito di farmi sentire
"importante" e credo che l’impressione sia comune a
tutti gli autori che hanno avuto la fortuna e il piacere
di pubblicare con Absolutely Free".
Dopo la bellissima esperienza della tua raccolta
di racconti, nel caso dovessi pubblicare un nuovo libro,
le attività promozionali che hai già affrontato
(principalmente sul web) ti darebbero maggiore sicurezza
per l’ottenimento del successo anche del nuovo libro ?
"Direi di sì. Non partirei da
zero, avrei una serie di canali già aperti per la
promozione. Certo, poi molto dipenderebbe dalla bontà
del libro".
Quindi sapere che sei bravo a promuovere le tue
opere, è per te un incentivo a fare maggiormente ciò che
ami, ovvero scrivere ?
"Ho scoperto di avere buone
capacità di promuovere il mio libro. Ho anche vinto la
mia paura di parlare in pubblico. È chiaro che tutto
questo rappresenta un buon incentivo per andare avanti e
scrivere ancora.Anche se l’entusiasmo da solo non basta. Ci
vogliono nuove idee buone e fantasia".
Reputi che sia una
esagerazione dire che per avere successo serve impiegare
le stesse energie nella promozione come per la scrittura
?
"È un’equazione assolutamente
corretta, soprattutto se intendiamo che le energie spese
per la promozione sono date dalla somma delle energie
spese dall’autore e di quelle spese dall’editore. Mi
spiego meglio. Se pubblico con un editore (piccolo o
grande che sia) che crede sinceramente nelle
potenzialità del mio libro, sarà l’editore stesso ad
accollarsi una parte degli sforzi per la promozione
della mia opera.Se invece l’editore è scarsamente interessato
alla promozione del mio libro (può capitare se l’editore
ha già intascato una discreta somma per pubblicare il
libro), allora ricade tutto sulle spalle dell’autore che
dovrà fare del proprio meglio per emergere. In entrambi
i casi, i consigli dati dal tuo ebook e dal tuo recente
videocorso sono fondamentali".
Quali sono i tuoi
progetti letterari futuri ed eventualmente stai pensando
a nuove tecniche promozionali degli stessi ?