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Scritte a vernice
rossa sulla scritta "Fino alla fine"
(ANSA)
- TORINO, 21 FEB - Un murale caro ai tifosi della
Juventus, con l'enorme scritta del motto bianconero
"Fino alla fine", nella zona di Parco Dora a Torino è
stato imbrattato, utilizzando vernice rossa, con
insulti, frasi ingiuriose e riferimenti alla tragedia
del maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, quando
39 tifosi juventini morirono nella calca per i disordini
provocati dagli hooligans del Liverpool nella serata
della finale di Coppa dei Campioni. A documentarlo, sui
social l'associazione Quelli di ... Via Filadelfia", che
"si prefigge lo scopo ,di preservare la Storia e la
Memoria del tifo Juventino della Curva Filadelfia e
'laddove se ne intravveda una sua continuità, nel
contesto dell'attuale tifoseria-. Sotto la foto, che in
breve tempo ha già raccolto numerosi commenti,
l'amministratore del gruppo ha pubblicato le frasi: "Da
sempre abituati al confronto tra uomini, restiamo basiti
davanti alla viltà di tali gesti. Lasciamo in pace i
morti, affrontate i vivi. +39".
Fonte: ANSA
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21 febbraio 2025
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Domenica In, Donatella
Rettore e l'Heysel: "La Juve non si è fermata"
La cantante e il paragone tra la morte di Luigi
Tenco nel Sanremo 1967 e la strage avvenuta a Bruxelles,
prima della finale di Coppa dei Campioni 1985.
Gaffe per Donatella Rettore
nella puntata di Domenica In di oggi, domenica 2
febbraio. In una fase della trasmissione di Mara Venier
in cui si stava parlando di Sanremo e della morte di
Luigi Tenco durante l'edizione del Festival 1967,
circostanza che non vide lo stop della rassegna, la
cantante è intervenuta tirando in ballo un paragone
calcistico. Rettore ha citato la strage dell'Heysel,
avvenuta a Bruxelles il 29 maggio 1985 prima della
finale di Coppa dei Campioni di quell'anno.
LE PAROLE DI RETTORE - All'Heysel,
prima della finale di Coppa dei Campioni del 1985
morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero
ferite oltre 600. Rettore, confondendo i numeri della
tragedia, ne ha però parlato così in diretta: "La
Juventus, all'Heysel, non si è fermata con centinaia di
migliaia di morti...". La cantante è stata poi
interrotta dal giornalista Marino Bartoletti: "Io ero lì
e non si fermò per questioni di ordine pubblico. Se non
si fosse giocata quella partita, si ammazzavano altre
20-30 persone. Un discorso completamente diverso".
Fonte: Adnkronos
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2 febbraio 2025
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Juve, Boniek: "Nella
finale dell’Heysel c’era un atmosfera surreale"
di Stefania Palminteri
Intervistato per La Gazzetta dello Sport, Zibi Boniek è
ritornato a parlare della finale di Champions League
disputata dalla Juventus allo stadio Heysel. Ecco cosa
ha detto: "Abbiamo dovuto giocare una partita per
consentire la riorganizzazione della sicurezza intorno
allo stadio. Non volevamo farlo. In queste situazioni,
se vinci sei stato cinico, se perdi non hai rispettato
le vittime. L’atmosfera era irreale. Quando la palla
usciva, c’erano poliziotti con i cani in campo, una
tribuna era crollata. Ma abbiamo giocato tutti e 22
senza alcun accordo, ognuno con i propri sentimenti,
cercando di vincere. Quella è una partita di cui nessuno
può andare orgoglioso e mi ha lasciato un enorme dolore
per la tragica morte di 39 persone, ma anche un grande
dispiacere dal punto di vista sportivo perché io volevo
vincere, in una gara normale, quella Coppa dei Campioni
ed esserne fiero".
Boniek: "Donato il mio premio alle famiglie delle
vittime" - L’ex calciatore dei bianconeri ha proseguito:
"Quella fu la mia ultima partita con la Juve, sono
andato in aereo privato in Albania per raggiungere la
nazionale polacca che stava giocando le qualificazioni
per i Mondiali. Non voglio criticare gli altri che
alzarono la Coppa, ricordo solo che ho donato tutto il
mio sostanzioso premio per la vittoria alle famiglie
delle vittime".
Fonte: Juvenews.eu
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16 gennaio 2025
Fotografie:
Cdn.forzaitalianfootball.com © GETTY IMAGES © (Not for
commercial use)
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