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ARTICOLI 30.05.1985 (ESTERO)
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30.05.1985
ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985

La Thatcher esprime vergogna per il suo paese

"Non ospiteremo più in Belgio gli inglesi"...

Londra condanna la violenza "ormai abituale negli stadi"

Liverpool, il giorno della vergogna

L'orrore in Inghilterra

Le reazioni in Inghilterra, in Italia, in Vaticano

La Thatcher esprime vergogna per il suo paese

BRUXELLES - Il primo ministro britannico, Margaret Thatcher, che si è detta "inorridita" dopo avere assistito alla televisione alle terrificanti scene dello stadio di Bruxelles, ha avuto un primo rapporto sull'accaduto dal sottosegretario all'occupazione Peter Bottomley, che era nella tribuna delle autorità. Il sottosegretario si è recato successivamente all'ospedale dove sono stati ricoverati i feriti e in serata farà un'ulteriore relazione al premier. Frattanto la BBC ha fornito ai telespettatori interessati i numeri telefonici cui chiamare per avere notizie sulle vittime della violenza nello stadio di Bruxelles. Il deputato conservatore John Carlisle, componente del comitato paritetico parlamentare per il calcio ha dichiarato stasera: "Questo è il giorno più nero della storia del calcio. Quanto è accaduto deve mettere un interrogativo all'intero futuro delle squadre britanniche impegnate all'estero. I responsabili devono avere punizioni durissime. Sono nauseato ed inorridito dall'intera questione". Anche il Papa, appena messo al corrente dei tragici fatti di Bruxelles, poco dopo le 20, quando stava per finire la cena, si è subito recato a pregare nella propria cappella privata. Quindi ha espresso la sua costernazione e il suo dolore ai più vicini collaboratori. Il portavoce vaticano, Joaquin Navarro Valla, ha riferito che il Pontefice ha pregato a lungo in serata, non solo per coloro che sono morti, ma anche per le molte famiglie angosciate per i congiunti che sapevano presenti all'incontro e dei quali non avevano notizie. "Fatti del genere - ha aggiunto il portavoce vaticano, riferendo l'impressione del Papa - lasciano sgomenti e inorriditi, tanto più quando si pensi che lo sport dovrebbe essere, invece, un luogo di incontro e di emulazione umana, un mezzo di maggiore fraternità". Il presidente del Consiglio Craxi, ieri sera, è stato raggiunto a Mosca, attraverso una telefonata del sottosegretario Amato, dalla notizia della tragedia verificatasi allo stadio di Bruxelles. Il presidente del consiglio ha cercato di mettersi in contatto con i dirigenti della federazione calcistica italiana e con il primo ministro belga anche per esprimere la sua ferma contrarietà di principio alla decisione di consentire lo svolgimento della partita. Ha espresso "orrore e angoscia per una tragedia irresponsabile e assurda e i sentimenti del suo dolore per le vittime di tanta irrazionale violenza". Il senatore Giovanni Spadolini, ministro della Difesa, ha dichiarato: "Ho seguito con immensa trepidazione e con crescente ansia dagli schermi della televisione le scene di selvaggia violenza avvenute nello stadio di Bruxelles, sia pure riprese, talune in diretta e talune "retrospettivamente". Quando la passione sportiva diventa violenza e odio, al punto sanguinoso che ha raggiunto a Bruxelles, essa appartiene alle forme mostruose di un agonismo che ha negato in radice tutte le regole di cavalleria e emulazione dello sport". Il ministro del Lavoro Gianni De Michelis", a Bruxelles per presiedere una riunione di ministri dei "dieci", era ieri sera allo stadio di Heysel, per seguire la finale della coppa dei campioni fra Juventus e Liverpool. Dopo gli incidenti, il ministro De Michelis ha lasciato lo stadio di Heysel e si è recato prima all'ambasciata d'Italia, dove è stato organizzato un centro di raccolta delle informazioni e di soccorso tra gli spettatori della partita, c'era il ministro Franco Nicolazzi. Senza mezzi termini, ha accusato sia l'ente che ha organizzato la partita sia le forze di pubblica sicurezza. "Quando noi abbiamo portato il Liverpool a Torino, non è successo assolutamente niente, tutto è filato liscio. Possibile che qui le forze di polizia si siano dimostrate così clamorosamente impari al compito che era stato loro affidato ?".

30 maggio 1985

Fonte: Stampa Sera 

ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985 

"Non ospiteremo più in Belgio gli inglesi"

ma Londra accusa la polizia di Bruxelles

"La violenza inqualificabile dei tifosi britannici" - Condanna anche in Inghilterra.

BRUXELLES - "Profondamente costernato e indignato per lo scatenarsi di violenza provocato da tifosi britannici, che ha causato la morte di numerosi suoi connazionali, le presento le mie condoglianze commosse e la prego di farne parte alle famiglie duramente provate dai tragici avvenimenti". Questo è il testo di un telegramma che il premier belga Wilfried Maartens ha inviato stanotte al presidente del Consiglio italiano Craxi e al ministro dell'Interno Scalfaro. Maartens prosegue: "Il popolo e il governo belga condividono la stessa emozione e si associano al dolore che provano le famiglie in lutto. La violenza selvaggia e inqualificabile dei tifosi britannici - aggiunge ancora il messaggio, diramato tre quarti d'ora prima della partita - e le vittime del panico che ne è seguito fanno sì che il governo belga si interroghi, seriamente, sulla possibilità di dare il proprio assenso alle partite alle quali parteciperanno squadre britanniche. La decisione di far disputare l'incontro - conclude il messaggio - nonostante gli avvenimenti è stata presa. Le reazioni in Inghilterra. "La violenza sin dai dirigenti dell'Unione europea di football, dall'Unione belga e dai responsabili delle due squadre, con l'assenso delle autorità belghe responsabili dell'ordine pubblico, del borgomastro e del governatore, presenti sul posto e in costante contatto con il ministro dell'Interno. Questa decisione è stata necessaria per evitare ulteriori incidenti che sarebbero accaduti se fosse stato evacuato lo stadio". Anche il ministro dell'Interno belga, Charles Ferdinand Nothomb, ha voluto fare alcune precisazioni: "Una serie di circostanze nuove - ha detto - sono all'origine della morte di decine di spettatori nello stadio di Heysel, a Bruxelles". Primo: "Nessuno aveva pensato che i tifosi del Liverpool provocassero disordini prima dell'inizio della partita, semmai durante o dopo, quindi "nel momento in cui qualche centinaio di facinorosi sostenitori della squadra inglese ha scatenato la violenza, il grosso delle forze di polizia si trovava ancora fuori dello stadio, per controllare gli ingressi". Secondo punto: "La zona - ha precisato il ministro - nel momento in cui sono scoppiati gli incidenti era stata prevista come una zona-cuscinetto, occupata dal pubblico belga, in modo da separare i tifosi delle due squadre in campo, e invece i biglietti sono stati comprati quasi tutti da italiani". Circostanze non previste, certo, ma che pochi osservatori a Bruxelles, a qualche ora dalla tragedia, sembrano disposti a considerare imprevedibili. ROMA - Re Baldovino del Belgio ha telefonato stamane al presidente della Repubblica Pertini per esprimergli - informa un comunicato del Quirinale - costernazione e solidarietà per i tragici fatti della partita di Bruxelles e la sua deplorazione per il fatto che la polizia belga non sta riuscita ad impedirli. LONDRA - A parte la responsabilità sull'inizio degli incidenti, i commenti in Gran Bretagna sulle scene allo stadio Heysel, trasmesse dalla televisione, sono tutti improntati su pesanti accuse alle autorità belghe giudicate incapaci di controllare prima la violenza dei tifosi e successivamente di far fronte ad una situazione di emergenza per soccorrere le persone ancora in vita sotto cumuli di morti. Uno dei reporter della Bbc ha detto che, incurante delle persone rimaste intrappolate, la polizia si è più occupata di inviare le sue squadre armate contro i tifosi. Sono passati oltre 40 minuti, prima che i feriti fossero soccorsi ed arrivassero le barelle. L'eurodeputato Les Huckfield ha accusato le autorità belghe di "assoluta impreparazione". "Con le scene viste in tv - ha detto - con mucchi di cadaveri lasciati giacere sulle gradinate si possono solo accusare le autorità di pesante negligenza. E' stato tristemente inadeguato inviare altri agenti contro i disordini e non curarsi dei morti". Secondo Huckfield, inoltre, ci sarebbero state carenze nei primi soccorsi. La Bbc ha trasmesso l'intera partita sul primo canale televisivo ma, terminati i novanta minuti di gioco, il servizio è stato concluso senza alcun commento. In segno di lutto, i programmi successivi sono stati modificati e sostituiti. Nel corso del telegiornale della notte è stata infine messa in onda una breve dichiarazione rilasciata all'aeroporto di Miami dal segretario generale della Football Association (la federazione calcistica inglese) Ted Croker, in viaggio per unirsi in Messico alla nazionale inglese, "è questo un altro disastroso avvenimento - ha detto - che mi deprime totalmente". Ma ascoltiamo i commenti della BBC. I primi, ieri sera, a caldo: "La violenza, la peggiore nella storia del calcio europeo, è sembrata cominciare quando i tifosi del Liverpool hanno occupato una vasta sezione della zona riservata agli italiani. Gli impauriti tifosi della Juventus sono stati attaccati e fatti arretrare ed è stato allora che le transenne hanno ceduto". E' questa la prima versione data ieri sera sui fatti di Bruxelles dall'agenzia di notizie britannica "Press Association". L'agenzia ha scritto inoltre: "La violenza è divampata anche ai margini di un altro settore dove tifosi della Juventus si sono scontrati con la polizia". Il commentatore del primo canale televisivo della BBC ha da parte sua proposto l'adozione di drastici provvedimenti per mettere fine alla violenza negli stadi accennando tra l'altro a pesanti pene detentive, al divieto ai tifosi delle squadre di calcio di recarsi all'estero, al ritiro dei passaporti. Favorevole a questo tipo di azione si è espresso anche il centrocampista scozzese Souness, militante nella Sampdoria, intervistato durante il collegamento. Souness ha detto nel corso del suo intervento televisivo che le leggi per colpire il teppismo negli stadi potrebbero essere anche più pesanti di quelle proposte dal commentatore della BBC. "Non stiamo parlando di esseri umani - ha sottolineato - Sono animali e da animali vanno trattati". Il calciatore della Sampdoria ha accennato alla sua attuale esperienza italiana ed ha osservato che, a suo parere, il servizio militare obbligatorio potrebbe aiutare a risolvere il problema del teppismo, poiché i giovani, con la disciplina militare, imparano a divenire educati e responsabili. Souness ha espresso poi il suo apprezzamento per le forze dell'ordine italiane le quali, ha dichiarato, agiscono con molta efficacia e prontezza negli stadi soffocando i disordini al primo accenno. Egli ha aggiunto a tale proposito che partite importanti come quella di questa sera non dovrebbero essere giocate in città non in grado di trattare questo tipo di problemi.

30 maggio 1985

Fonte: Stampa Sera 

ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985 

Londra condanna la violenza "ormai abituale negli stadi"

di Paolo Patruno

Bobby Charlton, oggi speaker della tv, ha commentato: "Una cosa vergognosa" - Rimproveri da Souness ai responsabili degli incidenti - Il governo sta studiando una legge che darà più poteri alla polizia durante le partite.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE. LONDRA - Le immagini della tragedia di Bruxelles hanno colpito come una mazzata l'Inghilterra, milioni di persone davanti alla tv per la finale della Coppa dei Campioni. "Dopo questi incidenti c'è da vergognarsi di essere inglesi. Il nome del nostro Paese è finito nella spazzatura per colpa di questa banda di teppisti", ha detto un commentatore della tv davanti alle scene di violenza che sono state provocate, tutti lo riconoscevano ieri sera "a caldo", dall'invasione da parte di centinaia di tifosi del Liverpool della gradinata riservata ai sostenitori della Juventus. Al microfono, dallo stadio di Bruxelles, si è sentito il famoso Bobby Charlton, l'ex nazionale e campione mondiale divenuto speaker della tv, raccontare: "Quanto è successo è una cosa vergognosa. Dagli studi della tv, Souness, lo scozzese della Sampdoria ed ex giocatore proprio del Liverpool, non ha risparmiato i severi rimproveri ai gruppi di teppisti responsabili delle violenze. E sullo stesso tono erano improntate la maggior parte dei commenti sentiti ieri sera, anche se si tendeva a distinguere "una minoranza di teppisti" dalla maggioranza degli sportivi inglesi. Poi, quando si sono visti anche tifosi bianconeri, con il viso coperto da fazzoletti, prendere a sassate la polizia belga, con un tono sollevato i commenti hanno mutato segno e i telecronisti inglesi hanno potuto affermare: "Anche loro, anche loro hanno dei teppisti". Ma in verità, la tragedia di Bruxelles non è che il culmine di una serie di incidenti contrassegnati dall'escalation della violenza, divenuta ormai un elemento abituale negli stadi inglesi. Ieri sera si è sentito spesso citare il precedente di Bradford, lo spaventoso incendio appiccato da ignoti teppisti al vecchio stadio di provincia che ha causato poche settimane fa una sessantina di morti fra gli spettatori. Anche quella volta una minoranza di teppisti era stata all'origine della tragedia. Ma altri incidenti sono avvenuti puntualmente in altri stadi, in occasione di ogni trasferta di squadre inglesi all'estero. Per questi precedenti, i tifosi inglesi godono di una pessima fama e la società londinese del Chelsea ha pensato addirittura di elettrificare le reti di recinzione per impedire invasioni. La brutta fama dei tifosi inglesi ha accompagnato anche i sostenitori del Liverpool al loro arrivo a Bruxelles, e la polizia belga aveva steso un "cordone sanitario" attorno a loro per evitare incidenti. La stessa tv inglese ha commentato con durezza gli incidenti avvenuti nella mattinata fra i supporters del Liverpool e la polizia belga che aveva arrestato decine di inglesi. E con eguale energia era stata condannata la rapina a una gioielleria della "Grand Place" compiuta a quanto pare da una decina di teppisti contrassegnati dai colori della squadra inglese. Davanti al moltiplicarsi di queste manifestazioni di teppismo sportivo, il governo di Londra ha ripetutamente espresso la sua condanna più severa. E a più riprese il primo ministro signora Thatcher ha convocato i responsabili del club più violenti e della federazione calcistica. Nei giorni scorsi, poi, il governo ha preannunciato una legge che darà maggiori poteri alla polizia per stroncare le violenze negli stadi. Ma la tragedia di ieri sera a Bruxelles ha anticipato anche questi provvedimenti, invocati ormai a gran voce da tutti i commentatori inglesi. Alla signora Thatcher non è rimasto altro che esprimere "orrore" per le scene di Bruxelles viste alla tv, Il ministro dello Sport Neil Mac Fartene ha poi detto: "è stata la notte più tragica nella storia del calcio europeo" e ha aggiunto che temeva "incidenti in questo match, ma non così tragici". Temendo il peggio, appunto, il ministro aveva scritto tre settimane fa alle autorità del Belgio perché prendessero tutte le precauzioni necessarie a evitare incidenti.

30 maggio 1985

Fonte: La Stampa 

ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985 

Liverpool, il giorno della vergogna

Un deputato chiede che l'Inghilterra si ritiri dalla Coppa del Mondo '86 e che nel prossimo anno squadre e tifosi inglesi vengano allontanati da manifestazioni calcistiche europee.

LIVERPOOL - Oggi è una giornata di vergogna a Liverpool, dove i tragici eventi allo stadio Heysel di Bruxelles poco prima della finale della Coppa dei Campioni tra i rossi del Liverpool ed i bianconeri della Juventus. Ieri sera, sono stati accolti dall'opinione pubblica con un senso di profondo disagio e di costernazione. La tifoseria dei "reds" ha gettato sulla squadra di calcio, sulla città e sull'Inghilterra in generale la macchia vergognosa del teppismo. Lo stesso primo ministro inglese Margaret Thatcher è stata esplicita ieri sera, subito dopo l'incontro di Bruxelles, quando ha detto che "i responsabili di questi tragici avvenimenti hanno gettato vergogna e disonore sulla comunità e sul calcio". A Liverpool, l'atmosfera del giorno dopo non è soltanto di delusione per una coppa non vinta, cosa che sarebbe peraltro comprensibile. Nelle case, nei pub, nei club, la gente ha assistito in tv ad una delle giornate più nere del calcio europeo e dello sport in generale. Anche i più accesi tifosi del Liverpool hanno vissuto questa tragica finale della Coppa dei Campioni come se il risultato e l'evento sportivo si fossero spostati sullo sfondo, lasciando il posto in primo piano ai volti sconvolti dall'ira dei teppisti lanciati alla conquista della tribuna dei tifosi bianconeri, alle scene di panico, al crollo del parapetto e del muro, ai feriti, ai morti, al lancio nutrito di oggetti di ogni genere. "Sono attonito, sconvolto e mi vergogno per ciò che è avvenuto", ha detto l'onorevole Eddie Loyden, deputato di Liverpool alla Camera dei Comuni dopo aver assistito alla trasmissione televisiva in diretta. "E’ una serata di vergogna per Liverpool", è stato il commento angosciato di Derek Hatton, vice sindaco della città. "Una delle cose che a Liverpool ha sempre tenuto unita la gente - ha proseguito Hatton - non importa quanto cattivi fossero i tempi, è il calcio cittadino. Gli eventi di ieri sera hanno distrutto il buon nome di Liverpool. Sono sconvolto". Il consiglio della contea aveva predisposto festeggiamenti per il rientro dei giocatori da Bruxelles a prescindere dal risultato della partita, ma dopo i fatti di ieri sera i consiglieri hanno messo in discussione il progetto dei festeggiamenti. Si apprende da Bruxelles, e lo ha detto il direttore tecnico del Liverpool, Joe Fagan, che i suoi giocatori hanno avuto notizia della strage solo dopo la partita. Con la voce retta dall'emozione. Fagan ha proseguito: "Questo è il mio ultimo incontro, è tempo che mi ritiri. Però, che modo di andarmene...". Benché la violenza negli stadi inglesi sia diventata preoccupante negli ultimi anni, i tifosi del Liverpool erano noti più per la loro sportività che per la brutalità. Sino a Ieri sera i supporters dei "reds" raramente avevano provocato disordini, almeno negli ultimi 22 anni, periodo in cui la loro squadra ha conquistato quattro Coppe dei Campioni e due coppe Uefa. Un altro deputato, il laborista Tony Banks, ha chiesto che l'Inghilterra si ritiri dalla Coppa del Mondo 1986 e che tutte le squadre inglesi ed i loro sostenitori vengano esclusi da tutte le manifestazioni calcistiche europee nella prossima stagione. "I tifosi inglesi - ha detto Banks - stanno portando questo gioco ad un livello di ignominia mai ipotizzato prima". Alcuni tifosi del Liverpool reduci da Heysel hanno però addossato la responsabilità di quanto è accaduto alle autorità belghe. Ha detto il ventottenne Francis Burkert: "Se la polizia avesse saputo come separare i due gruppi non ci sarebbe stata questa tragedia". La stampa inglese, ovviamente, ha usato titoli di scatola sulle prime pagine, come: "I tifosi del Liverpool sono i responsabili. (Times), "Tifosi del Liverpool giornata di vergogna. (Telegraph), "Bagno di sangue e finale della vergogna".

30 maggio 1985

Fonte: Stampa Sera 

ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985 

di Antonio Bionda

… (Omissis: Testo mancante) con Milwall, altri guai con i teppisti del Chelsea, del Tottenham, del Manchester United. La questione è vecchia, ormai, e in Inghilterra tutti sono tristemente consapevoli del comportamento "facinoroso, bestiale", dei loro fans in patria e all'estero. L'opinione pubblica chiede da molto provvedimenti più severi, condanne al carcere, confisca dei passaporti, punizioni corporali, servizio militare obbligatorio per i colpevoli. Ma "l'arancia meccanica" continua ad avanzare. Adesso ci vogliono nuove, spietate, leggi. Il governo non si può sottrarre alle sue responsabilità. I dirigenti dell'Uefa devono fare consapevolmente la loro parte. E così tutte le altre autorità europee. "Il morbo inglese minaccia di avvelenare quello che è il gioco più bello del mondo - dice Venables - la nostra cattiva coscienza, dopo tanti episodi incresciosi di cui sono stati protagonisti i tifosi inglesi nell’arco di un decennio è difficile da nascondere". Il muretto è crollato schiacciando chi ci stava sotto in conseguenza di un apparente tentativo dei sostenitori del Liverpool di invadere il settore degli juventini. Tutta la colpa degli inglesi dunque ? Sembrerebbe così, in gran parte almeno. Souness dice: "Il fanatismo del calcio è probabilmente altrettanto forte in ltalia come da noi, ma non è la stessa cosa. C’è poco da nascondere: il comportamento del nostro pubblico è inqualificabile o meglio è la solita minoranza di esagitati messi su da chissà cosa che finisce col trascinare al conflitto il "grosso degli spettatori". Venables aggiunge: "Secondo me si tratta di violenza organizzata, non si capisce come e perché. Ma sembra proprio un disegno criminoso che cerca di colpire uno sport di massa che la maggioranza vorrebbe potersi godere in pace". Anche Bobby Charlton non ha dubbi: "I colpevoli vanno perseguiti con la legge. Nessuno parla di fatalità. A Londra temono adesso la sospensione delle squadre britanniche dai tornei europei, ma soprattutto reclamano che il governo finalmente adotti le misure forti. C`è anche l'accenno ad una possibile polemica perché il ministro dello sport, Mcfarlane, in una dichiarazione distensiva in Tv, è sembrato mettere in dubbio l'efficienza del servizio di sicurezza predisposto dalle autorità belghe. Mcfarlane ha comunque ricordato d'aver invitato tre settimane fa i ministri belgi dello sport a predisporre tutte le precauzioni possibili: "Temevo - ha detto - qualche problema, ma non certo ad un livello così tragico e spaventoso". Il leader socialdemocratico David Owen ha comunque ammonito che l’accaduto è destinato "a mettere in dubbio il buon nome della Gran Bretagna in Europa". Il laburista Roy Hettersley ha detto: "Non c'è scusa che tenga si è trattato di una selvaggia manifestazione di barbarie". Il leader laburista Kinnoch (in visita in Ungheria) ha parlato della sua "collera e orrore per una violenza insensata". Il bollettino di notizie della Bbc Tv, alle 11.30 della notte, ha dato la seguente ricostruzione degli eventi: "Gli incidenti sono partiti dai settori di curva Y e Z dove i sostenitori delle due squadre non erano stati adeguatamente separati. Sono stati i fans del Liverpool ad attaccare per primi: hanno lanciato una serie di razzi, hanno cominciato a staccare blocchi di cemento dal muro, agitavano pali metallici strappati dai parapetti". 

30 maggio 1985

Fonte: L’Unità

ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985 

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