Le
reazioni in Inghilterra, in Italia, in Vaticano
La Thatcher
esprime vergogna per il suo paese
BRUXELLES - Il
primo ministro britannico, Margaret Thatcher, che si è detta "inorridita"
dopo avere assistito alla televisione alle terrificanti scene dello
stadio di Bruxelles, ha avuto un primo rapporto sull'accaduto dal
sottosegretario all'occupazione Peter Bottomley, che era nella tribuna
delle autorità. Il sottosegretario si è recato successivamente all'ospedale
dove sono stati ricoverati i feriti e in serata farà un'ulteriore
relazione al premier. Frattanto la BBC ha fornito ai telespettatori
interessati i numeri telefonici cui chiamare per avere notizie sulle
vittime della violenza nello stadio di Bruxelles. Il deputato conservatore
John Carlisle, componente del comitato paritetico parlamentare per
il calcio ha dichiarato stasera: "Questo è il giorno più nero della
storia del calcio. Quanto è accaduto deve mettere un interrogativo
all'intero futuro delle squadre britanniche impegnate all'estero.
I responsabili devono avere punizioni durissime. Sono nauseato ed
inorridito dall'intera questione". Anche il Papa, appena messo al
corrente dei tragici fatti di Bruxelles, poco dopo le 20, quando
stava per finire la cena, si è subito recato a pregare nella propria
cappella privata. Quindi ha espresso la sua costernazione e il suo
dolore ai più vicini collaboratori. Il portavoce vaticano, Joaquin
Navarro Valla, ha riferito che il Pontefice ha pregato a lungo in
serata, non solo per coloro che sono morti, ma anche per le molte
famiglie angosciate per i congiunti che sapevano presenti all'incontro
e dei quali non avevano notizie. "Fatti del genere - ha aggiunto
il portavoce vaticano, riferendo l'impressione del Papa - lasciano
sgomenti e inorriditi, tanto più quando si pensi che lo sport dovrebbe
essere, invece, un luogo di incontro e di emulazione umana, un mezzo
di maggiore fraternità". Il presidente del Consiglio Craxi, ieri
sera, è stato raggiunto a Mosca, attraverso una telefonata del sottosegretario
Amato, dalla notizia della tragedia verificatasi allo stadio di
Bruxelles. Il presidente del consiglio ha cercato di mettersi in
contatto con i dirigenti della federazione calcistica italiana e
con il primo ministro belga anche per esprimere la sua ferma contrarietà
di principio alla decisione di consentire lo svolgimento della partita.
Ha espresso "orrore e angoscia per una tragedia irresponsabile e
assurda e i sentimenti del suo dolore per le vittime di tanta irrazionale
violenza". Il senatore Giovanni Spadolini, ministro della Difesa,
ha dichiarato: "Ho seguito con immensa trepidazione e con crescente
ansia dagli schermi della televisione le scene di selvaggia violenza
avvenute nello stadio di Bruxelles, sia pure riprese, talune in
diretta e talune "retrospettivamente". Quando la passione sportiva
diventa violenza e odio, al punto sanguinoso che ha raggiunto a
Bruxelles, essa appartiene alle forme mostruose di un agonismo che
ha negato in radice tutte le regole di cavalleria e emulazione dello
sport". Il ministro del Lavoro Gianni De Michelis", a Bruxelles
per presiedere una riunione di ministri dei "dieci", era ieri sera
allo stadio di Heysel, per seguire la finale della coppa dei campioni
fra Juventus e Liverpool. Dopo gli incidenti, il ministro De Michelis
ha lasciato lo stadio di Heysel e si è recato prima all'ambasciata
d'Italia, dove è stato organizzato un centro di raccolta delle informazioni
e di soccorso tra gli spettatori della partita, c'era il ministro
Franco Nicolazzi. Senza mezzi termini, ha accusato sia l'ente che
ha organizzato la partita sia le forze di pubblica sicurezza. "Quando
noi abbiamo portato il Liverpool a Torino, non è successo assolutamente
niente, tutto è filato liscio. Possibile che qui le forze di polizia
si siano dimostrate così clamorosamente impari al compito che era
stato loro affidato ?".
30 maggio
1985
Fonte:
Stampa Sera
ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985
"Non ospiteremo
più in Belgio gli inglesi"
ma Londra
accusa la polizia di Bruxelles
"La violenza
inqualificabile dei tifosi britannici" - Condanna anche in Inghilterra.
BRUXELLES - "Profondamente
costernato e indignato per lo scatenarsi di violenza provocato da
tifosi britannici, che ha causato la morte di numerosi suoi connazionali,
le presento le mie condoglianze commosse e la prego di farne parte
alle famiglie duramente provate dai tragici avvenimenti". Questo
è il testo di un telegramma che il premier belga Wilfried Maartens
ha inviato stanotte al presidente del Consiglio italiano Craxi e
al ministro dell'Interno Scalfaro. Maartens prosegue: "Il popolo
e il governo belga condividono la stessa emozione e si associano
al dolore che provano le famiglie in lutto. La violenza selvaggia
e inqualificabile dei tifosi britannici - aggiunge ancora il messaggio,
diramato tre quarti d'ora prima della partita - e le vittime del
panico che ne è seguito fanno sì che il governo belga si interroghi,
seriamente, sulla possibilità di dare il proprio assenso alle partite
alle quali parteciperanno squadre britanniche. La decisione di far
disputare l'incontro - conclude il messaggio - nonostante gli avvenimenti
è stata presa. Le reazioni in Inghilterra. "La violenza sin dai
dirigenti dell'Unione europea di football, dall'Unione belga e dai
responsabili delle due squadre, con l'assenso delle autorità belghe
responsabili dell'ordine pubblico, del borgomastro e del governatore,
presenti sul posto e in costante contatto con il ministro dell'Interno.
Questa decisione è stata necessaria per evitare ulteriori incidenti
che sarebbero accaduti se fosse stato evacuato lo stadio". Anche
il ministro dell'Interno belga, Charles Ferdinand Nothomb, ha voluto
fare alcune precisazioni: "Una serie di circostanze nuove - ha detto
- sono all'origine della morte di decine di spettatori nello stadio
di Heysel, a Bruxelles". Primo: "Nessuno aveva pensato che i tifosi
del Liverpool provocassero disordini prima dell'inizio della partita,
semmai durante o dopo, quindi "nel momento in cui qualche centinaio
di facinorosi sostenitori della squadra inglese ha scatenato la
violenza, il grosso delle forze di polizia si trovava ancora fuori
dello stadio, per controllare gli ingressi". Secondo punto: "La
zona - ha precisato il ministro - nel momento in cui sono scoppiati
gli incidenti era stata prevista come una zona-cuscinetto, occupata
dal pubblico belga, in modo da separare i tifosi delle due squadre
in campo, e invece i biglietti sono stati comprati quasi tutti da
italiani". Circostanze non previste, certo, ma che pochi osservatori
a Bruxelles, a qualche ora dalla tragedia, sembrano disposti a considerare
imprevedibili. ROMA - Re Baldovino del Belgio ha telefonato stamane
al presidente della Repubblica Pertini per esprimergli - informa
un comunicato del Quirinale - costernazione e solidarietà per i
tragici fatti della partita di Bruxelles e la sua deplorazione per
il fatto che la polizia belga non sta riuscita ad impedirli. LONDRA
- A parte la responsabilità sull'inizio degli incidenti, i commenti
in Gran Bretagna sulle scene allo stadio Heysel, trasmesse dalla
televisione, sono tutti improntati su pesanti accuse alle autorità
belghe giudicate incapaci di controllare prima la violenza dei tifosi
e successivamente di far fronte ad una situazione di emergenza per
soccorrere le persone ancora in vita sotto cumuli di morti. Uno
dei reporter della Bbc ha detto che, incurante delle persone rimaste
intrappolate, la polizia si è più occupata di inviare le sue squadre
armate contro i tifosi. Sono passati oltre 40 minuti, prima che
i feriti fossero soccorsi ed arrivassero le barelle. L'eurodeputato
Les Huckfield ha accusato le autorità belghe di "assoluta impreparazione".
"Con le scene viste in tv - ha detto - con mucchi di cadaveri lasciati
giacere sulle gradinate si possono solo accusare le autorità di
pesante negligenza. E' stato tristemente inadeguato inviare altri
agenti contro i disordini e non curarsi dei morti". Secondo Huckfield,
inoltre, ci sarebbero state carenze nei primi soccorsi. La Bbc ha
trasmesso l'intera partita sul primo canale televisivo ma, terminati
i novanta minuti di gioco, il servizio è stato concluso senza alcun
commento. In segno di lutto, i programmi successivi sono stati modificati
e sostituiti. Nel corso del telegiornale della notte è stata infine
messa in onda una breve dichiarazione rilasciata all'aeroporto di
Miami dal segretario generale della Football Association (la federazione
calcistica inglese) Ted Croker, in viaggio per unirsi in Messico
alla nazionale inglese, "è questo un altro disastroso avvenimento
- ha detto - che mi deprime totalmente". Ma ascoltiamo i commenti
della BBC. I primi, ieri sera, a caldo: "La violenza, la peggiore
nella storia del calcio europeo, è sembrata cominciare quando i
tifosi del Liverpool hanno occupato una vasta sezione della zona
riservata agli italiani. Gli impauriti tifosi della Juventus sono
stati attaccati e fatti arretrare ed è stato allora che le transenne
hanno ceduto". E' questa la prima versione data ieri sera sui fatti
di Bruxelles dall'agenzia di notizie britannica "Press Association".
L'agenzia ha scritto inoltre: "La violenza è divampata anche ai
margini di un altro settore dove tifosi della Juventus si sono scontrati
con la polizia". Il commentatore del primo canale televisivo della
BBC ha da parte sua proposto l'adozione di drastici provvedimenti
per mettere fine alla violenza negli stadi accennando tra l'altro
a pesanti pene detentive, al divieto ai tifosi delle squadre di
calcio di recarsi all'estero, al ritiro dei passaporti. Favorevole
a questo tipo di azione si è espresso anche il centrocampista scozzese
Souness, militante nella Sampdoria, intervistato durante il collegamento.
Souness ha detto nel corso del suo intervento televisivo che le
leggi per colpire il teppismo negli stadi potrebbero essere anche
più pesanti di quelle proposte dal commentatore della BBC. "Non
stiamo parlando di esseri umani - ha sottolineato - Sono animali
e da animali vanno trattati". Il calciatore della Sampdoria ha accennato
alla sua attuale esperienza italiana ed ha osservato che, a suo
parere, il servizio militare obbligatorio potrebbe aiutare a risolvere
il problema del teppismo, poiché i giovani, con la disciplina militare,
imparano a divenire educati e responsabili. Souness ha espresso
poi il suo apprezzamento per le forze dell'ordine italiane le quali,
ha dichiarato, agiscono con molta efficacia e prontezza negli stadi
soffocando i disordini al primo accenno. Egli ha aggiunto a tale
proposito che partite importanti come quella di questa sera non
dovrebbero essere giocate in città non in grado di trattare questo
tipo di problemi.
30 maggio
1985
Fonte:
Stampa Sera
ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985
Londra
condanna la violenza "ormai abituale negli stadi"
di Paolo
Patruno
Bobby Charlton,
oggi speaker della tv, ha commentato: "Una cosa vergognosa" - Rimproveri
da Souness ai responsabili degli incidenti - Il governo sta studiando
una legge che darà più poteri alla polizia durante le partite.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE.
LONDRA - Le immagini della tragedia di Bruxelles hanno colpito come
una mazzata l'Inghilterra, milioni di persone davanti alla tv per
la finale della Coppa dei Campioni. "Dopo questi incidenti c'è da
vergognarsi di essere inglesi. Il nome del nostro Paese è finito
nella spazzatura per colpa di questa banda di teppisti", ha detto
un commentatore della tv davanti alle scene di violenza che sono
state provocate, tutti lo riconoscevano ieri sera "a caldo", dall'invasione
da parte di centinaia di tifosi del Liverpool della gradinata riservata
ai sostenitori della Juventus. Al microfono, dallo stadio di Bruxelles,
si è sentito il famoso Bobby Charlton, l'ex nazionale e campione
mondiale divenuto speaker della tv, raccontare: "Quanto è successo
è una cosa vergognosa. Dagli studi della tv, Souness, lo scozzese
della Sampdoria ed ex giocatore proprio del Liverpool, non ha risparmiato
i severi rimproveri ai gruppi di teppisti responsabili delle violenze.
E sullo stesso tono erano improntate la maggior parte dei commenti
sentiti ieri sera, anche se si tendeva a distinguere "una minoranza
di teppisti" dalla maggioranza degli sportivi inglesi. Poi, quando
si sono visti anche tifosi bianconeri, con il viso coperto da fazzoletti,
prendere a sassate la polizia belga, con un tono sollevato i commenti
hanno mutato segno e i telecronisti inglesi hanno potuto affermare:
"Anche loro, anche loro hanno dei teppisti". Ma in verità, la tragedia
di Bruxelles non è che il culmine di una serie di incidenti contrassegnati
dall'escalation della violenza, divenuta ormai un elemento abituale
negli stadi inglesi. Ieri sera si è sentito spesso citare il precedente
di Bradford, lo spaventoso incendio appiccato da ignoti teppisti
al vecchio stadio di provincia che ha causato poche settimane fa
una sessantina di morti fra gli spettatori. Anche quella volta una
minoranza di teppisti era stata all'origine della tragedia. Ma altri
incidenti sono avvenuti puntualmente in altri stadi, in occasione
di ogni trasferta di squadre inglesi all'estero. Per questi precedenti,
i tifosi inglesi godono di una pessima fama e la società londinese
del Chelsea ha pensato addirittura di elettrificare le reti di recinzione
per impedire invasioni. La brutta fama dei tifosi inglesi ha accompagnato
anche i sostenitori del Liverpool al loro arrivo a Bruxelles, e
la polizia belga aveva steso un "cordone sanitario" attorno a loro
per evitare incidenti. La stessa tv inglese ha commentato con durezza
gli incidenti avvenuti nella mattinata fra i supporters del Liverpool
e la polizia belga che aveva arrestato decine di inglesi. E con
eguale energia era stata condannata la rapina a una gioielleria
della "Grand Place" compiuta a quanto pare da una decina di teppisti
contrassegnati dai colori della squadra inglese. Davanti al moltiplicarsi
di queste manifestazioni di teppismo sportivo, il governo di Londra
ha ripetutamente espresso la sua condanna più severa. E a più riprese
il primo ministro signora Thatcher ha convocato i responsabili del
club più violenti e della federazione calcistica. Nei giorni scorsi,
poi, il governo ha preannunciato una legge che darà maggiori poteri
alla polizia per stroncare le violenze negli stadi. Ma la tragedia
di ieri sera a Bruxelles ha anticipato anche questi provvedimenti,
invocati ormai a gran voce da tutti i commentatori inglesi. Alla
signora Thatcher non è rimasto altro che esprimere "orrore" per
le scene di Bruxelles viste alla tv, Il ministro dello Sport Neil
Mac Fartene ha poi detto: "è stata la notte più tragica nella storia
del calcio europeo" e ha aggiunto che temeva "incidenti in questo
match, ma non così tragici". Temendo il peggio, appunto, il ministro
aveva scritto tre settimane fa alle autorità del Belgio perché prendessero
tutte le precauzioni necessarie a evitare incidenti.
30 maggio
1985
Fonte:
La Stampa
ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985
Liverpool,
il giorno della vergogna
Un deputato
chiede che l'Inghilterra si ritiri dalla Coppa del Mondo '86 e che
nel prossimo anno squadre e tifosi inglesi vengano allontanati da
manifestazioni calcistiche europee.
LIVERPOOL - Oggi
è una giornata di vergogna a Liverpool, dove i tragici eventi allo
stadio Heysel di Bruxelles poco prima della finale della Coppa dei
Campioni tra i rossi del Liverpool ed i bianconeri della Juventus.
Ieri sera, sono stati accolti dall'opinione pubblica con un senso
di profondo disagio e di costernazione. La tifoseria dei "reds"
ha gettato sulla squadra di calcio, sulla città e sull'Inghilterra
in generale la macchia vergognosa del teppismo. Lo stesso primo
ministro inglese Margaret Thatcher è stata esplicita ieri sera,
subito dopo l'incontro di Bruxelles, quando ha detto che "i responsabili
di questi tragici avvenimenti hanno gettato vergogna e disonore
sulla comunità e sul calcio". A Liverpool, l'atmosfera del giorno
dopo non è soltanto di delusione per una coppa non vinta, cosa che
sarebbe peraltro comprensibile. Nelle case, nei pub, nei club, la
gente ha assistito in tv ad una delle giornate più nere del calcio
europeo e dello sport in generale. Anche i più accesi tifosi del
Liverpool hanno vissuto questa tragica finale della Coppa dei Campioni
come se il risultato e l'evento sportivo si fossero spostati sullo
sfondo, lasciando il posto in primo piano ai volti sconvolti dall'ira
dei teppisti lanciati alla conquista della tribuna dei tifosi bianconeri,
alle scene di panico, al crollo del parapetto e del muro, ai feriti,
ai morti, al lancio nutrito di oggetti di ogni genere. "Sono attonito,
sconvolto e mi vergogno per ciò che è avvenuto", ha detto l'onorevole
Eddie Loyden, deputato di Liverpool alla Camera dei Comuni dopo
aver assistito alla trasmissione televisiva in diretta. "E’ una
serata di vergogna per Liverpool", è stato il commento angosciato
di Derek Hatton, vice sindaco della città. "Una delle cose che a
Liverpool ha sempre tenuto unita la gente - ha proseguito Hatton
- non importa quanto cattivi fossero i tempi, è il calcio cittadino.
Gli eventi di ieri sera hanno distrutto il buon nome di Liverpool.
Sono sconvolto". Il consiglio della contea aveva predisposto festeggiamenti
per il rientro dei giocatori da Bruxelles a prescindere dal risultato
della partita, ma dopo i fatti di ieri sera i consiglieri hanno
messo in discussione il progetto dei festeggiamenti. Si apprende
da Bruxelles, e lo ha detto il direttore tecnico del Liverpool,
Joe Fagan, che i suoi giocatori hanno avuto notizia della strage
solo dopo la partita. Con la voce retta dall'emozione. Fagan ha
proseguito: "Questo è il mio ultimo incontro, è tempo che mi ritiri.
Però, che modo di andarmene...". Benché la violenza negli stadi
inglesi sia diventata preoccupante negli ultimi anni, i tifosi del
Liverpool erano noti più per la loro sportività che per la brutalità.
Sino a Ieri sera i supporters dei "reds" raramente avevano provocato
disordini, almeno negli ultimi 22 anni, periodo in cui la loro squadra
ha conquistato quattro Coppe dei Campioni e due coppe Uefa. Un altro
deputato, il laborista Tony Banks, ha chiesto che l'Inghilterra
si ritiri dalla Coppa del Mondo 1986 e che tutte le squadre inglesi
ed i loro sostenitori vengano esclusi da tutte le manifestazioni
calcistiche europee nella prossima stagione. "I tifosi inglesi -
ha detto Banks - stanno portando questo gioco ad un livello di ignominia
mai ipotizzato prima". Alcuni tifosi del Liverpool reduci da Heysel
hanno però addossato la responsabilità di quanto è accaduto alle
autorità belghe. Ha detto il ventottenne Francis Burkert: "Se la
polizia avesse saputo come separare i due gruppi non ci sarebbe
stata questa tragedia". La stampa inglese, ovviamente, ha usato
titoli di scatola sulle prime pagine, come: "I tifosi del Liverpool
sono i responsabili. (Times), "Tifosi del Liverpool giornata di
vergogna. (Telegraph), "Bagno di sangue e finale della vergogna".
30 maggio
1985
Fonte:
Stampa Sera
ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985
di Antonio
Bionda
… (Omissis: Testo mancante) con Milwall,
altri guai con i teppisti del Chelsea, del Tottenham, del Manchester
United. La questione è vecchia, ormai, e in Inghilterra tutti sono
tristemente consapevoli del comportamento "facinoroso, bestiale",
dei loro fans in patria e all'estero. L'opinione pubblica chiede
da molto provvedimenti più severi, condanne al carcere, confisca
dei passaporti, punizioni corporali, servizio militare obbligatorio
per i colpevoli. Ma "l'arancia meccanica" continua ad avanzare.
Adesso ci vogliono nuove, spietate, leggi. Il governo non si può
sottrarre alle sue responsabilità. I dirigenti dell'Uefa devono
fare consapevolmente la loro parte. E così tutte le altre autorità
europee. "Il morbo inglese minaccia di avvelenare quello che è il
gioco più bello del mondo - dice Venables - la nostra cattiva coscienza,
dopo tanti episodi incresciosi di cui sono stati protagonisti i
tifosi inglesi nell’arco di un decennio è difficile da nascondere".
Il muretto è crollato schiacciando chi ci stava sotto in conseguenza
di un apparente tentativo dei sostenitori del Liverpool di invadere
il settore degli juventini. Tutta la colpa degli inglesi dunque
? Sembrerebbe così, in gran parte almeno. Souness dice: "Il fanatismo
del calcio è probabilmente altrettanto forte in ltalia come da noi,
ma non è la stessa cosa. C’è poco da nascondere: il comportamento
del nostro pubblico è inqualificabile o meglio è la solita minoranza
di esagitati messi su da chissà cosa che finisce col trascinare
al conflitto il "grosso degli spettatori". Venables aggiunge: "Secondo
me si tratta di violenza organizzata, non si capisce come e perché.
Ma sembra proprio un disegno criminoso che cerca di colpire uno
sport di massa che la maggioranza vorrebbe potersi godere in pace".
Anche Bobby Charlton non ha dubbi: "I colpevoli vanno perseguiti
con la legge. Nessuno parla di fatalità. A Londra temono adesso
la sospensione delle squadre britanniche dai tornei europei, ma
soprattutto reclamano che il governo finalmente adotti le misure
forti. C`è anche l'accenno ad una possibile polemica perché il ministro
dello sport, Mcfarlane, in una dichiarazione distensiva in Tv, è
sembrato mettere in dubbio l'efficienza del servizio di sicurezza
predisposto dalle autorità belghe. Mcfarlane ha comunque ricordato
d'aver invitato tre settimane fa i ministri belgi dello sport a
predisporre tutte le precauzioni possibili: "Temevo - ha detto -
qualche problema, ma non certo ad un livello così tragico e spaventoso".
Il leader socialdemocratico David Owen ha comunque ammonito che
l’accaduto è destinato "a mettere in dubbio il buon nome della Gran
Bretagna in Europa". Il laburista Roy Hettersley ha detto: "Non
c'è scusa che tenga si è trattato di una selvaggia manifestazione
di barbarie". Il leader laburista Kinnoch (in visita in Ungheria)
ha parlato della sua "collera e orrore per una violenza insensata".
Il bollettino di notizie della Bbc Tv, alle 11.30 della notte, ha
dato la seguente ricostruzione degli eventi: "Gli incidenti sono
partiti dai settori di curva Y e Z dove i sostenitori delle due
squadre non erano stati adeguatamente separati. Sono stati i fans
del Liverpool ad attaccare per primi: hanno lanciato una serie di
razzi, hanno cominciato a staccare blocchi di cemento dal muro,
agitavano pali metallici strappati dai parapetti".
30 maggio
1985
Fonte:
L’Unità
ARTICOLI STAMPA ESTERO 30.05.1985
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